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Acciaio - page 7

Per il Gruppo Feralpi un bilancio 2015 in leggera perdita

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Lonato del Garda (Brescia), 12 luglio 2016 Il Gruppo Feralpi accelera sul fronte degli investimenti per consolidare la strategia di diversificazione e l’efficientamento dei processi produttivi. Crescono i volumi (+6,2% di acciaio in billette con 2,223 milioni di tonnellate), ma le risorse allocate premono sui numeri iscritti nel bilancio dell’esercizio 2015 che chiude con un fatturato di 922,9 milioni di euro, in calo del 5% rispetto ai 971,2 milioni del 2014.

Per quanto riguarda il settore dell’edilizia, lo scorso anno l’Italia ha mostrato ancora difficoltà nel lasciarsi alle spalle le criticità, mentre in Germania il settore delle costruzioni si è dimostrato più reattivo non solo perché il fatturato delle costruzioni è cresciuto del 1,6% (fonte ICE) ma piuttosto perché il numero complessivo dei lavori commissionati è incrementato del 5% grazie alla ripresa sia del settore dell’edilizia abitativa sia dei lavori pubblici. Questo trend positivo continua anche nel 2016.

Il primo semestre 2016

Per il Gruppo Feralpi la prima parte dell’anno ha evidenziato una ripresa del mercato che si è concretizzata in un aumento della produzione di acciaio del 2,5% rispetto al corrispondente periodo del 2015. Ancora buone le performance registrate dai prodotti derivati (ribobinato, rete elettrosaldata e trafilato) con una produzione in salita del +8,2%, mentre è rimasta sostanzialmente stabile la produzione dei laminati con un +0,6%.

«Il 2015 – ha commentato Giuseppe Pasini, Presidente del Gruppo Feralpi – è stato un anno caratterizzato ancora da forti incertezze, soprattutto in Italia. Tuttavia, Feralpi ne esce rafforzata perché ha saputo avviare una strategia di sviluppo del business secondo tre direzioni. L’internazionalizzazione si è estesa fuori e dentro l’Ue. Se i mercati nord africani restano un asset importante, nonostante le difficoltà endogene ad alcuni Paesi come l’Algeria, sono i mercati comunitari a contribuire in misura sostanziale alla ripresa dei volumi. Tutto questo a partire, ancora una volta, proprio dalla Germania, mercato in cui ci siamo consolidati ormai da tempo con Feralpi Stahl». 1

«Per quanto riguarda l’integrazione – continua Pasini – ci siamo mossi a monte e a valle. A monte con MediaSteel, società specializzata nel commercio del rottame ferroso, che ha contribuito in misura decisiva all’ottimizzazione del rapporto costo/qualità nell’acquisto di rottame. A valle, invece, il nostro Gruppo è entrato in Presider e Metallurgica Piemontese Lavorazioni ed ha fatto leva sulle potenzialità dell’acciaio prodotto da Acciaierie di Calvisano, seguendo la direttrice della diversificazione con Caleotto, Co.Ge.Me. Steel e, operazione recente, con l’acquisizione di Feralpi Profilati Nave».

Il bilancio (fonte: Feralpi Holding)

Il consolidato 2015 di Feralpi Holding vede iscritto in bilancio un fatturato di 922,9 milioni di euro contro 971,2 milioni del 2014. La componente estera ha comunque rappresentato la parte preponderante, con il 68% del totale, contro il 72% dell’anno precedente.

Il Consolidato 2015 evidenzia una riduzione del fatturato (-5,0%) e del valore della produzione (-4,8%) rispetto all’anno precedente. La percentuale di marginalità passa da +9,4 a +6,0 milioni di euro. A questo si accompagna una riduzione, in valore assoluto, degli oneri finanziari netti che passano da -6,2 a -4,7 mln euro, ovvero lo 0,50% sul valore della produzione.

Il risultato prima delle imposte, positivo per 2,6 mln euro nel 2014, evidenzia nel 2015 un saldo attivo, pari a 5,6 mln euro. Al netto dell’effetto imposte, il risultato si presenta negativo (-1,54 mln euro) dopo aver spesato ammortamenti e svalutazioni per 41 mln di euro. L’EBITDA è passato dai 49,4 milioni del 2014 ai 47,0 milioni del 2015 mentre l’EBIT è positivo con 6,0 milioni di euro contro i 9,4 milioni dell’esercizio precedente.

Il bilancio (fonte: Feralpi Siderurgica)

Il consolidato 2015 di Feralpi Siderurgica diminuisce di circa il 5,2%, mentre il valore della produzione del 5%. Il risultato d’esercizio è negativo per 6,57 mln di euro dopo aver accantonato ammortamenti e svalutazioni per 39,8 mln euro, generando un cash flow pari a 33,2 mln di euro, contro i 40,5 dello scorso esercizio.

Nel complesso, la differenza tra valore e costi della produzione, positiva nel 2014 per 10,7 mln di euro, rimane positiva nel 2015 con un +6,3 mln euro. Gli oneri finanziari registrano una contrazione in valore assoluto: da 6,4 a 4,7 mln euro, ovvero lo 0,5% sul valore della produzione. L’EBITDA passa da 49,8 mln di euro del 2014 a 46,1 mln del 2015, mentre l’EBIT si conferma positivo con 6,3 mln di euro contro i 10,7 mln dell’esercizio precedente.

Le diversificazioni

Il nuovo assetto del Gruppo Feralpi concretizza di fatto tutte le potenzialità tecnico-produttive di Acciaierie di Calvisano la cui produzione viene verticalizzata a valle anche attraverso le nuove società acquisite nel 2015. Infatti, mentre la produzione di Feralpi Siderurgica viene dedicata all’acciaio per costruzioni, Acciaierie di Calvisano diventa il polo per la produzione di acciaio a più alto valore aggiunto. A seguito di importanti investimenti sia tecnici che professionali, l’azienda ha innalzato ulteriormente il proprio livello qualitativo che contribuirà in misura sostanziale alla crescita del Gruppo.

Il Gruppo Feralpi ha acquisito, insieme a Duferco Italia Holding SpA, Caleotto. La nuova realtà di cui Feralpi controlla il 50% ha proiettato il Gruppo nel mercato italiano della vergella in acciaio di qualità. Il laminatoio produce vergelle speciali per i settori meccanico e automobilistico.

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Co.Ge.Me Steel (Casalmaggiore, CR), acquisita in partecipazione paritetica con Ind.I.A Spa, rappresenta un importante passo che porta Feralpi nel settore dei laminati mercantili destinati ad applicazioni meccaniche e automobilistiche, rafforzando quindi la diversificazione del Gruppo. Nel giugno 2016 è stata finalizzata l’acquisizione dell’ex stabilimento Stefana di via Brescia a Nave – oggi Feralpi Profilati Nave – che estenderà la rete della diversificazione nel mercato dei laminati mercantili in Italia e all’estero ampliando la presenza del Gruppo in questo settore e garantendo una più ampia gamma produttiva.

Gli investimenti

Significativa l’incidenza degli investimenti allocati che allungano il passo rispetto all’anno precedente. Nel 2015, il Gruppo Feralpi ha investito complessivamente 42,7 milioni di euro, in crescita del 56% rispetto ai dodici mesi del 2014.

Tra gli investimenti particolarmente rilevanti si annovera un nuovo progetto di efficientamento energetico che recupera dai fumi del forno elettrico dell’acciaieria di Lonato del Garda circa 4 MWt ad una temperatura di esercizio di circa 90 °C compatibile quindi con la temperatura di esercizio di una rete di teleriscaldamento interna che collega le principali utenze.

A beneficiare di questo sistema virtuoso di recupero è anche una nuova palazzina, realizzata sempre nel sito lonatese con un investimento di circa 3 milioni di euro, che accoglie su 1.800 metri quadrati i nuovi spogliatoi dei dipendenti e delle imprese esterne, la nuova infermeria e la sala assemblee. Questi due progetti rientrano nella più ampia politica di gestione responsabile e sostenibile del Gruppo Feralpi che identifica tra i principali stakeholder proprio i dipendenti.

Il personale

Poiché la valorizzazione della professionalità e la crescita delle capacità dei collaboratori costituisce un fattore centrale e strategico anche ai fini del mantenimento della competitività del Gruppo, Feralpi ha consolidato negli anni diverse attività rivolte alle nuove generazioni che sono idealmente raccolte nel Progetto denominato Feralpi Bootcamp. Esso racchiude diverse iniziative tra loro complementari (Orientamento Giovani, Alternanza Scuola-lavoro qualificata, Alta formazione) che portano al centro del Gruppo ciascuno dei 1304 dipendenti.

Sempre sotto l’egida della Responsabilità Sociale d’Impresa declinata a favore dei lavoratori, Il Gruppo Feralpi è stato uno dei primi ad aderire alla rete WHP (Workplace Health Promotion, promozione della salute nei luoghi di lavoro), un’iniziativa nata da ATS Regione Lombardia per supportare le imprese che investono sulla salute e sul benessere dei dipendenti, rafforzando l’attenzione e l’impegno verso la tutela della salute dei propri collaboratori.

La fonderia dell’omicidio di Marcheno va verso la liquidazione e la chiusura

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La Fonderia Bozzoli di Marcheno va verso la liquidazione. E la chiusura. Ad avanzare la richiesta formale, sono stati venerdì al tribunale i sindaci dell’azienda in cui è scomparso l’8 ottobre 2015 – con grande clamore mediatico – l’imprenditore Mario Bozzoli. Per gli investigatori l’uomo è stato ucciso e buttato in un forno per cancellare ogni traccia, ipotesi per cui sono indagati con l’accusa di omicidio due operai e i nipoti Alessandro e Giacomo, figli del fratello Adelio (socio al 50 per cento di Mario). Proprio i dissapori fra le due famiglie (quando l’azienda è stata dissequestrata, la moglie Irene era stata nominata curatrice della quota del marito), inevitabili, sono alla causa della richiesta di messa in liquidazione nonostante le commesse e il lavoro non mancassero. Ora tocca al tribunale decidere, ma le ipotesi in campo non sono molte.

Crisi Stefana S.p.A., Rolfi: ‘Necessaria massima attenzione da parte delle Istituzioni’

in Acciaio/Economia/Istituzioni by

Si è svolta nella mattinata odierna, presso la Commissione Attività Produttive di Regione Lombardia, l’audizione delle parti sociali, del Comune di Nave e della Provincia di Brescia, circa la situazione relativa alla crisi occupazionale dell’azienda bresciana Stefana S.p.A. Nel merito è intervenuto Fabio Rolfi (Lega Nord), Presidente della Commissione Sanità del Pirellone

Mi sono fatto parte attiva perché si svolgesse quest’audizione – spiega Fabio Rolfi – proprio perché la situazione relativa alla Stefana richiede, anche per quanto riguarda lo stabilimento di via Bologna, la massima attenzione da parte di tutte le istituzione coinvolte.”

Durante l’incontro di oggi – prosegue l’esponente del Carroccio – Regione Lombardia ha confermato la sua attenzione, anche politica, sul tema. Si è ribadito e chiarito una volta per tutte che la domanda di Cassa integrazione straordinaria si può fare anche per i 182 dipendenti di via Bologna, pur con la consapevolezza dei tanti paletti posti da quel pasticcio chiamato Legge Fornero.”

A questo punto attendiamo l’esito della gara di assegnazione prevista per il 5 di luglio, sperando che ciò possa sbloccare la situazione. La Commissione ha deciso quindi di riaggiornarsi dopo quella data, per fare il punto e – conclude Rolfi – individuare la strada più idonea, anche alla luce dell’esito del bando.”

Imprese, Parolini: da Regione 1,8 milioni di euro per progetto Fondital Spa

in Acciaio/Economia/Istituzioni by

“Abbiamo stanziato oltre 1,8 milioni di euro per sostenere un progetto di sviluppo in grado di generare un investimento di quasi 5,5 milioni di euro e, soprattutto, di tutelare più di 1000 posti di lavoro”. È quanto ha dichiarato Mauro Parolini, assessore regionale allo Sviluppo economico, annunciando l’approvazione odierna da parte della Giunta, su sua proposta con il concerto dell’assessore all’Università, Ricerca e Open Innovation Luca del Gobbo, dello schema di accordo per la competitività che Regione Lombardia firmerà con Fondital spa di Vorbano, in provincia di Brescia.

STRUMENTI CHE RIVITALIZZANO ECONOMIA – “Con l’approvazione di questo provvedimento – ha continuato Parolini – salgono a 25 gli accordi di competitività deliberati dalla Giunta regionale e sostenuti finora con più di 40 milioni di euro. Un impegno molto importante da parte di Regione Lombardia che ha permesso di sviluppare investimenti per oltre 125 milioni e di salvaguardare 10.500 posti di lavoro, confermando questi strumenti come azioni di sinergia tra pubblico e privato in grado di rilanciare e rivitalizzare il nostro tessuto economico e produttivo”.

NUOVE OPPORTUNITÀ SETTORE AUTOMOTIVE – “Attraverso questo accordo in particolare – ha spiegato l’assessore – ci impegniamo a finanziare un intervento che prevede di generare importanti ricadute nel settore dell’automotive, attivando nuove opportunità di sviluppo in termini di qualità occupazionale, produttività, sviluppo delle competenze tecniche, scientifiche e professionali, nonché di benessere, sia per l’azienda e i lavoratori che per la filiera e il territorio coinvolto”.

ACCORDI DI COMPETITIVITÀ – Gli Accordi di competitività sono strumenti negoziali che definiscono diritti e obblighi reciproci tra imprese, Regione ed Enti locali per rendere attrattivo il nostro territorio agendo su leve (semplificazione procedure, contributi per progetti di Ricerca e Innovazione, infrastrutture pubbliche, valorizzazione del capitale umano) che stimolano nuovi investimenti o favoriscono il mantenimento di quelli già esistenti.

CONTENUTO ACCORDO FONDITAL SPA – Il progetto denominato “ALU-CAR”, che vede come capofila Fondital spa, prevede la parziale riconversione industriale di uno stabilimento produttivo dell’azienda, attualmente impiegato per la produzione di radiatori in alluminio pressofusi, al fine di avviare tre linee industriali automatizzate innovative e la realizzazione di una prima linea produttiva nel nuovo business dell’automotive. Si tratta di nuove leghe derivanti dall’impiego di alluminio secondario (derivante da rottami) in grado di possedere le medesime caratteristiche meccaniche delle leghe primarie (ad esempio, dal punto di vista dei carichi di rottura e dell’allungamento percentuale).

L’intervento prevede inoltre salvaguardia ed il mantenimento dei livelli occupazionali presso la sede della società FONDITAL S.p.a. in Regione Lombardia alla data di inizio progetto, pari a 675 dipendenti, e dei livelli occupazionali di Raffmetal pari a 330 dipendenti.

CONTRIBUTO REGIONALE – Il progetto prevede un investimento complessivo di euro 5.441.352 con un contributo regionale di euro 1.890.000.

Giuseppe Pasini designato coordinatore del Gruppo Tecnico per l’Energia di Confindustria

in Acciaio/Aib/Associazioni di categoria/Economia/Energia by

Il Consiglio di Presidenza di Confindustria ha designato ieri il vice presidente di AIB con delega ad Ambiente, Sicurezza e Responsabilità Sociale e presidente del Gruppo Feralpi, Giuseppe Pasini, coordinatore del Gruppo Tecnico per l’Energia.

“Il tema dell’energia rappresenta senza dubbio uno dei fattori più strategici per il futuro non solo delle imprese, in primis quelle manifatturiere, ma anche di tutto il nostro Paese. È una materia altrettanto complessa che, per sua stessa natura, interessa una comunità molto ampia ed eterogenea. Per questo, il dialogo e il confronto tra le parti saranno fondamentali e, pertanto, basilari per il Tavolo che ho la responsabilità di coordinare. Sarà nostro compito dare alle aziende italiane la certezza di operare in un contesto in cui l’energia sia considerata una leva per la competitività”, ha dichiarato Giuseppe Pasini.

Il presidente di AIB, Marco Bonometti, ha espresso soddisfazione per questa designazione: “Mi congratulo con Giuseppe Pasini per la sua nomina a coordinatore del gruppo Energia di Confindustria. Imprenditore di lungo corso, capace di innovare e rinnovare con intelligenza, concretezza e passione: sono certo che saprà fare un ottimo lavoro al Tavolo dell’Energia, così strategico per tutte le imprese ed in particolare per quelle del settore manifatturiero. Questa nomina è anche un riconoscimento al ruolo e al peso del manifatturiero bresciano e all’importanza dell’Associazione Industriale Bresciana”.

I sedici Gruppi tecnici (Made In, Scienze della vita, Fisco, Ricerca e Sviluppo, Internazionalizzazione associativa, Ambiente e sostenibilità, Cultura e Sviluppo, Welfare, Reti di Imprese, Servizi associativi, Logistica, Energia, Responsabilità Sociale d’Impresa, Formazione professionale/Alternanza scuola–lavoro, Paesi dell’Est, Credito e Finanza) svolgeranno attività a supporto del Consiglio di Presidenza sulle tematiche prioritarie per Confindustria.

L’Alfa Acciai ha acquistato il sito della Stefana di Montirone

in Acciaio/Economia by

L’Alfa Acciai ha acquistato il sito della Stefana di Montirone, in concordato dalla scorsa estate. L’asta per il ramo d’azienda si è conclusa con un atto di vendita all’acciaieria di San Polo, che ha offerto 2 milioni e 800 mila euro per l’impianto e l’area di 240mila metri quadrati. A cui si sommeranno almeno 3 milioni di euro di investimenti per la bonifica del sito ed il riavvio dell’impianto. Ai 69 dipendenti impiegati nel sito di Montirone sarà garantito nuovamente un posto di lavoro. Con quest’ultima operazione nelle casse del concordato sono entrati circa 65 milioni di euro, garantendo continuità lavorativa a 560 persone. L’unica incertezza rimasta è quella dell’impianto di via Bologna a Nave, con 190 lavoratori che da giugno non potranno più nemmeno contare sulla cassa integrazione.

Siderweb lancia gli stati generali dell’acciaio a Milano

in Acciaio/Economia/Eventi by

Il presente e il futuro dell’acciaio, dell’industria e della filiera siderurgica sono al centro degli Stati Generali dell’ACCIAIO, iniziativa di Siderweb, principale organo nazionale di informazione e consulenza dedicato al mercato siderurgico.
Il cantiere degli Stati Generali verrà aperto venerdì 24 giugno a Milano e segnerà l’avvio di un percorso pluriennale.

«L’obiettivo è sviluppare una piattaforma programmatica che sappia raccordare i protagonisti, intercettare gli stakeholder, stabilire nuove relazioni con la società, fondare una nuova cultura. Un modello che, partendo dall’acciaio e usando l’acciaio come struttura portante, sappia informare di sé il mondo della manifattura e, più in generale, quello dell’economia e del lavoro» si legge nel Manifesto degli Stati Generali dell’ACCIAIO.

La giornata, dopo l’introduzione di Emanuele Morandi, presidente di Siderweb, e la relazione di Gianfranco Tosini, responsabile dell’Ufficio studi Siderweb, si articolerà in quattro momenti che rispecchiano le quattro aree tematiche al centro del lavoro dei mesi successivi.
Le tesi di dibattito verranno esposte durante la settima edizione di Made in Steel, la principale Conference & Exhibition del Sud Europa dedicata alla filiera dell’acciaio, in programma dal 17 al 19 maggio del 2017 a Fiera Milano.

                     Stati Generali dell’ACCIAIO
Officine del Volo (via Mecenate 76, Milano)
Programma dei lavori

Ore 9.30 – Registrazione partecipanti
Ore 10.00 – Inizio lavori

Introduzione di Emanuele Morandipresidente Siderweb

Situazione macroeconomica a cura di Gianfranco Tosini  – responsabile Ufficio Studi Siderweb

 

Ore 11.00 – Tavola rotonda “Geografia dell’acciaio” moderata da Stefano Ferrari – direttore responsabile Siderweb

Interventi di:

Antonio Tajani – vicepresidente vicario Parlamento Europeo

Massimiliano Salini – europarlamentare, Commissione Industria

Antonio Gozzi – presidente Federacciai

Tommaso Sandrini – presidente Assofermet Sindacato Acciai

 

Ore 12.00 – Tavola rotonda “Ambiente e Sostenibilità” moderata da Maria Luisa Venuta – ricercatrice universitaria

Interventi di:

Simona Bonafè – europarlamentare, Commissione Ambiente

Ermete Realacci – Presidente VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei deputati

Giuseppe Pasini – presidente Gruppo Feralpi

Roberto Ariotti – presidente Assofond

 

Ore 13.00 – Light lunch

 

Ore 14.30 – Tavola rotonda “Innovazione e rivoluzione digitale” moderata da Lucio Dall’Angelo – coordinatore generale Siderweb

Interventi di:

Gianpietro Benedetti – presidente Danieli & C. Officine Meccaniche

Marino Piotti – amministratore delegato Superpartes

Carlo Mapelli – docente del Politecnico di Milano – presidente Associazione Italiana di Metallurgia

 

Ore 15.30: Tavola rotonda “L’umanesimo dell’acciaio” moderata da Massimiliano Panarari – docente dell’Università Bocconi di Milano

Interventi di:

Luigi Bobba – sottosegretario al Ministero del Lavoro

Maurizio Landini – segretario generale Fiom – Cgil
Ore 16.30: Conclusioni
Graziano Delrioministro delle Infrastrutture e dei Trasporti



Verso Made in Steel
. Il percorso successivo al Convegno prevede, per il periodo 2016/2017, due tavoli che produrranno contenuti per Made in Steel. Le due aree tematiche che approfondiremo a partire dallo start venuto dal convegno sono Geografia dell’Acciaio e Innovazione e Rivoluzione digitale.

Acciaio: cala la siderurgia cinese, cresce quella italiana

in Acciaio/Economia/Tendenze by

L’Ufficio Studi di Siderweb – il principale organo nazionale di informazione e consulenza dedicato al mercato siderurgico – propone l’ultimo aggiornamento della CONGIUNTURA SIDERURGICA, analisi dei principali indicatori (produzione, commercio estero e trend delle quotazioni) dell’acciaio italiano, europeo e mondiale.

Il primo quadrimestre del 2016 ha fatto registrare una contrazione dell’output di acciaio grezzo. Inoltre, benchè sforni il 50% della produzione mondiale, la siderurgia cinese ha evidenziato un calo rispetto al periodo gennaio – aprile del 2015. Ancora verso il basso la produzione europea, mentre quella italiana torna a vedere il segno «+», anche se l’utilizzo della capacità produttiva è del 15% inferiore rispetto alla media mondiale.

GIUGNO 2016, LA CONGIUNTURA SIDERURGICA

elaborazione a cura dell’Ufficio Studi di Siderweb

Lo scenario mondiale

Nel primo quadrimestre del 2016, la produzione mondiale di acciaio è stata pari a 521,3 milioni di tonnellate, con un decremento del 2,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il tasso di utilizzo della capacità produttiva globale è così sceso al 67%, confermando il trend decrescente in corso dal 2011. Il primo quadrimestre di quest’anno è stato caratterizzato ancora dal calo della produzione cinese che, con un output di 261,4 milioni di tonnellate, è diminuita del 2,3%, corrispondente a 6,2 milioni di tonnellate in meno. Ciononostante, la Cina da sola continua a produrre il 50% dell’acciaio nel mondo. A livello continentale, l’Asia mantiene la propria leadership, sebbene l’output complessivo si sia ridotto del 2%. Tra i grandi produttori asiatici, solo l’India ha aumentato la produzione nel primo quadrimestre di quest’anno (+2,3%); il Giappone (secondo produttore mondiale) l’ha ridotta del 2,3% e la Corea del Sud del 2,4%. La produzione ha registrato una riduzione più marcata nell’Unione Europea (-6,5%), mentre è tornata a crescere nella Confederazione di Stati Indipendenti (+0,4%) e in Turchia (+2,8%). Nell’Unione Europea, la diminuzione della produzione siderurgica ha interessato in misura diversa i principali paesi produttori: Germania (-2,3%), Spagna (-8,3%), Francia (-11,1%), Regno Unito (-37,4%).

La siderurgia italiana

La produzione italiana si è attestata nei primi quattro mesi di quest’anno a 7,9 milioni di tonnellate, con un incremento dell’1,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, dovuto alla forte crescita del mese di aprile (+14,5%). Con riferimento al processo produttivo, nel primo quadrimestre di quest’anno l’aumento della produzione ha riguardato principalmente il ciclo da altoforno, mentre quello da forno elettrico ha ridotto l’output complessivo. Il tasso di utilizzo della capacità produttiva complessiva si è attestato intorno al 55%, 15 punti in meno rispetto a quello mondiale.

La produzione di laminati piani a caldo è stata pari a 3,8 milioni di tonnellate, con un aumento del 6,9% rispetto al primo quadrimestre del 2015. La produzione di laminati lunghi si è attestata a 3,9 milioni di tonnellate, con un calo del 4,8%.

Le esportazioni

Nei primi tre mesi del 2016 (ultimo dato disponibile), le vendite all’estero di prodotti siderurgici sono ammontate a 4,2 milioni di tonnellate, con un aumento dello 0,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le esportazioni nei paesi dell’UE, pari al 73% del totale, sono aumentate del 10,7%, mentre quelle verso i paesi extra UE sono diminuite del 24,7%. Le vendite all’estero di laminati piani sono aumentate di circa il 15%, mentre quelle di laminati lunghi sono diminuite del 7,5%. Le esportazioni di semilavorati (lingotti, billette e bramme) sono diminuite dell’1,1%, mentre quelle di tubi hanno registrato un calo del 5%, imputabile ai tubi senza saldatura che hanno risentito della diminuzione degli investimenti nell’oil & gas.

Le importazioni

Nei primi tre mesi del 2016 le importazioni di prodotti siderurgici si sono attestate a 6,4 milioni di tonnellate, con un incremento di circa il 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dovuto soprattutto agli acquisti da paesi terzi, che sono aumentati del 12,1%, contro il 7,2% di quelli dai paesi comunitari. L’incremento più consistente è stato registrato dai laminati piani (+11,8%), in particolare dai paesi extra UE (+18,5%). Le importazioni di laminati lunghi sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto allo stesso periodo del 2015. Le importazioni di tubi sono diminuite del 7%; il calo è dovuto soprattutto ai tubi senza saldatura. Infine, gli acquisti all’estero di semilavorati sono cresciuti di circa il 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Le previsioni a breve termine

Le previsioni per i prossimi mesi sono leggermente più positive rispetto a quelle del secondo trimestre: il consumo reale di acciaio nell’UE dovrebbe passare da un tasso di crescita dell’1,2% all’1,5%, ma il consumo apparente continuerà a manifestare segni meno: rispetto ad una diminuzione dello 0,2%, nel secondo trimestre si passerebbe infatti ad una diminuizione dello 0,4% nel terzo trimestre. Ciò sta a significare che, ancora per qualche mese, la ripresa della domanda reale di acciaio verrà soddisfatta con la diminuzione delle scorte.

Per quanto riguarda le esportazioni, il rallentamento della crescita economica nei principali paesi emergenti avrà un effetto depressivo sulla domanda di acciaio mondiale, quindi sulle esportazioni da parte dei paesi sviluppati. Al contrario, l’eccesso di capacità produttiva in alcuni paesi emergenti, soprattutto la Cina, manterrà elevato il livello delle esportazioni di acciaio verso i paesi sviluppati, con un effetto di compressione sui margini delle imprese siderurgiche di questi paesi.

Prezzi: inversione di tendenza nella seconda metà di maggio

A maggio, i prezzi dell’acciaio in Italia cambiano direzione. Il recupero delle quotazioni, in atto da inizio febbraio, si è infatti interrotto a partire dalla parte conclusiva del mese scorso, quando il mercato ha invertito la rotta. Lo si può notare dalla curva descritta dal grafico del Siderindex (ovvero l’indice che misura il prezzo medio alla tonnellata dell’acciaio al carbonio sul mercato italiano) che è tornato a puntare verso il basso.

Entrando maggiormente nel dettaglio, a maggio il valore del Siderindex si è attestato a 340,55 euro la tonnellata, con un forte incremento rispetto al livello di aprile (+21,6%), tornando su livelli che non si vedevano da settembre 2014. Nell’ultima rilevazione di maggio, però, l’indice è sceso a 339,49 euro la tonnellata rispetto ai 345,57 euro la tonnellata della rilevazione precedente, confermando il calo anche nella prima rilevazione di giugno (331,31 euro la tonnellata). Dal picco massimo del 18 maggio, la riduzione dei prezzi è del 4,1%, mentre l’indice all’8 giugno rimane del 43,1% superiore al livello di inizio 2016.

A maggio, per quanto concerne i prodotti piani, le quotazioni medie mensili dei coils sono cresciute di circa 60 euro la tonnellata rispetto alla media del mese precedente, mentre le lamiere da treno sono rincarate di circa 75 euro la tonnellata. Nei lunghi il tondo e la vergella da trafila recuperano circa 75 euro la tonnellata, mentre travi e laminati limitano il guadagno a 45 euro la tonnellata.

Infine, il rottame si posiziona su livelli più elevati rispetto ad aprile: il mese scorso il valore medio registrato per la materia prima delle categorie 01-E3, 33-E40, 50-E8, 41-E5M (le quattro principali qualità di rottame vendute sul mercato nazionale) è stato di 220,4 euro la tonnellata, contro i 192,5 euro la tonnellata di aprile, per un incremento del 14,5%.

Analisi comparto bresciano casalinghi in acciaio, primo report del Centro Studi Apindustria

in Acciaio/Economia by

«Analisi comparto bresciano casalinghi in acciaio»: è l’approfondita analisi realizzata dal Centro Studi di Apindustria presentata oggi nella sala consiglio dell’associazione, in via Lippi 30 a Brescia. L’indagine traccia l’evoluzione del commercio mondiale di settore dagli anni pre-crisi fino al 2014 per capire, in questo microsettore specifico, quali sono e come sono cambiati i mercati di sbocco e come i principali competitor esteri si sono mossi. «Si tratta del primo studio di questo tipo curato dall’Associazione – spiega il presidente di Apindustria Brescia, Douglas Sivieri – ed è stato pensato proprio con l’intento di fornire al nostro tessuto imprenditoriale indicazioni utili per lo sviluppo internazionale del proprio business. Il livello aggregato delle indagini non entra mai, inevitabilmente, nei dettagli del microsettore. Eppure per le nostre piccole e medie imprese è importante proprio conoscere anche gli aspetti più di dettaglio per orientare le loro scelte». Lo studio si rivolge quindi proprio alle piccole e medie imprese, con l’obiettivo di sostenerle nel processo di internazionalizzazione ritenuto sempre più necessario per lo sviluppo e la crescita delle imprese stesse. In questo senso il report realizzato dal Centro Studi è complementare al rafforzamento dell’Ufficio estero dell’associazione, ai seminari, ai master e agli incontri in tema di internazionalizzazione organizzati nel corso dell’ultimo anno da Apindustria.

UN ESEMPIO DI COSA SI TROVA NELLO STUDIO

Codice 82152010 – Cucchiai, forchette, mestoli, schiumarole, palette da torta, coltelli da pesce o da burro, pinze da zucchero e oggetti simili, di acciaio inossidabile, in assortimento, diversi da quelli della voce 8215.10-100.

L’analisi dei flussi di export a livello comunitario segnala un incremento sensibile delle esportazioni, che dal 2007 al 2014 crescono del 31,35%. Germania (29,61% delle esportazioni europee) e Italia (20,83% del totale) guidano il contesto competitivo dei Paesi europei esportatori. Seguono, ma a distanza, Portogallo, Paesi Bassi e Svezia rispettivamente con 11,98%, 8,3% e 5,74%. Il principale attore europeo, la Germania, cresce in modo leggermente meno che proporzionale rispetto alla media UE. In forte crescita l’export di Portogallo e Paesi Bassi. L’Italia perde terreno rispetto ai concorrenti in Europa (passa infatti dal 28,08% del 2007 al 20,73% del 2014). Nel corso del periodo considerato la Germania intensifica i rapporti commerciali con i Paesi di maggior destinazione, ed in particolar modo su Norvegia e Turchia; così come l’Italia, i cui Paesi destinatari con maggior variazione sono gli Emirati Arabi e la Corea con quote di mercato sul totale italiano poco al di sotto del 10% del totale export, e Turchia e Tunisia, che raggiungono il 5%. Calano invece del 41% circa i flussi verso la Federazione Russa, che mantiene tuttavia un peso di rilievo in Italia riservandosi poco meno del 9% del totale export. Tra gli altri Paesi esportatori, stupiscono i Paesi Bassi – dipendenti all’88% da due Paesi clienti – che fanno del Ghana (verso cui non intrattenevano rapporti commerciali negli anni precedenti) la seconda top destination (con il 40,25% di peso sul totale di Paese); la Svezia avvia rapporti commerciali con la Cina, che diviene suo primo destinatario (vi sono diretti il 59,54% delle intere esportazioni svedesi).

Una gran mole di dati, che fa capire come si muovono i concorrenti, quali siano le opportunità e gli sbocchi possibili, come sia possibile conquistare nuove fette di mercato e come – lo dice anche il calo del peso complessivo dell’Italia rispetto all’Europa – non si possa restare fermi in alcun modo.

IL QUADRO BRESCIANO

Lo studio si completa con un focus del tessuto imprenditoriale bresciano di settore, di cui sono stati esaminati i bilanci, tramite l’analisi delle tendenze locali e l’evoluzione del giro d’affari e dei mercati di sbocco, dal 2007 ad oggi. Nella provincia di Brescia sono state individuate circa 30 aziende che si occupano di lavorazioni direttamente connesse con il settore pentole, padelle e casalinghi, per l’83% in acciaio (il restante antiaderente). Nelle 20 aziende che hanno collaborato alla ricerca, oltre la metà delle quali con un fatturato inferiore ai 5 milioni di euro, trovano in questo momento complessivamente occupazione 609 lavoratori, in calo dal 2007 dell’11% (erano infatti 683 nel 2007, scesi a 536 nel 2010). Il giro d’affari si attesta nel 2014 intorno ai 150 milioni di euro, in recupero rispetto al 2010 ma ancora poco sotto rispetto al 2007. L’analisi delle variazioni nel periodo 2007-2010 evidenzia una riduzione media dell’utile pari al 67%, un calo del 57% nel risultato operativo; nel 2014 si registrano recuperi su entrambi i valori. Il questionario (a cui hanno partecipato in modo completo 16 imprese), con riferimento ai mercati di sbocco, evidenzia che la quota parte di fatturato non realizzato in Italia si colloca prevalentemente nell’Unione Europea nella maggior parte dei casi.

La quota di fatturato proveniente da altre aree rimane particolarmente contenuta nella generalità dei rispondenti, con due situazioni in cui si sono aperte prospettive forti negli Stati Uniti (fonti di fatturato rilevanti) tra il 2010 e il 2014, ed il rafforzamento di alcune posizioni in Asia e Medio Oriente. Particolarmente massiccio, un caso di incremento significativo delle vendite in Paesi extra EU (attorno al 30%) tra il 2010 e il 2014.

Con riferimento ai margini di contribuzione, due terzi delle imprese registrano un calo tra il 2007 e il 2010, contrazione superata tendenzialmente nel periodo successivo. Più di quattro imprese su dieci non hanno però colmato il gap perso dopo la crisi. Tra le motivazioni della contrazione del margine, vi sono crescita nei costi di produzione e nel costo del personale da una parte e riduzione dei prezzi di vendita dall’altra.

Dal Pirellone oltre 2 milioni ai progetti Feralpi di Lonati e Officine meccaniche di cazzago

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L’assessore allo Sviluppo economico: “Interventi che sostengono investimenti per 5,5 milioni e tutelano più di 450 posti di lavoro nella nostra provincia”

Milano, 13 giu. – “Abbiamo stanziato oltre 2 milioni di euro sostenere due differenti progetti di sviluppo in grado di generare 5,5 milioni di investimento e, soprattutto, di tutelare più di 450 posti di lavoro nelle nostra provincia”. È quanto ha dichiarato Mauro Parolini, assessore regionale allo Sviluppo economico, annunciando l’approvazione odierna da parte della Giunta, su sua proposta con il concerto dell’assessore all’Università, Ricerca e Open Innovation Luca del Gobbo, degli schemi di accordi per la competitività che Regione Lombardia con Feralpi Siderurgica S.p.A. Lonato e la società Castellini Officine Meccaniche S.p.A. di Cazzago San Martino, entrambe in provincia di Brescia.

STRUMENTI CHE RIVITALIZZANO ECONOMIA – “Con l’approvazione di questi nuovi provvedimenti salgono a 23 gli accordi di competitività deliberati dalla Giunta regionale e sostenuti finora con più di 35 milioni di euro. Un impegno molto importante da parte di Regione Lombardia che ha permesso di generare investimenti per oltre 85 milioni e di salvaguardare quasi 10mila posti di lavoro, confermando questi strumenti come azioni di sinergia tra pubblico e privato in grado di rilanciare e rivitalizzare il nostro tessuto economico e produttivo”.

RICADUTE POSITIVE PER SIDERURGIA – “Attraverso questi accordi in particolare – ha spiegato l’assessore – Regione Lombardia si impegna a finanziare due interventi che prevedono di generare importanti ricadute nel settore della siderurgia e dell’industria collegata in termini di crescita e competitività, attivando nuove opportunità di sviluppo per la filiera coinvolta e per il territorio lombardo in termini di qualità occupazionale, produttività, sviluppo delle competenze tecniche, scientifiche e professionali, nonché di benessere”.

ACCORDI DI COMPETITIVITÀ – Gli Accordi di competitività sono strumenti negoziali che definiscono diritti e obblighi reciproci tra imprese, Regione ed Enti locali per rendere attrattivo il nostro territorio agendo su leve (semplificazione procedure, contributi per progetti di Ricerca e Innovazione, infrastrutture pubbliche, valorizzazione del capitale umano) che stimolano nuovi investimenti o favoriscono il mantenimento di quelli già esistenti.

CONTENUTO PROGETTO FERALPI SIDERURGICA/LONATO – Il progetto di ricerca denominato “FERALPI SIDERURGICA S.P.A.: UNA “FABBRICA INTELLIGENTE” PER L’EFFICIENTAMENTO E L’INNOVAZIONE (FAB.EF.IN.)”, prevede lo sviluppo di un innovativo sistema di laminazione a caldo che permetterà di laminare contemporaneamente 4 fili di acciaio al posto degli attuali 3; la progettazione e realizzazione di una macchina per ribobinare rotoli di acciaio con filo di diametro superiore ai 20 mm (la tecnologia attualmente in uso permette una lavorazione fino ai 16 mm); l’attivazione di un sistema di teleraffrescamento delle cabine elettriche a servizio degli impianti produttivi; lo sviluppo di un sistema per reiniettare la scoria bianca all’interno del forno elettrico ad arco al posto della calce e la realizzazione di un processo innovativo per la pulizia del rottame. È prevista inoltre la salvaguardia e il mantenimento di 100 posti di lavoro e dei livelli occupazionali attestati alla data del 1 luglio 2015 (pari a 362 lavoratori), oltre ad un incremento di 10 unità nell’arco di 24 mesi.

CONTRIBUTO REGIONALE – Il progetto prevede un investimento complessivo di euro 3.135.687,75 con un contributo regionale di euro 1.046.367,22.

CONTENUTO PROGETTO CASTELLINI OFFICINE MECCANICHE/CAZZAGO SAN MARTINO – Il progetto di ricerca denominato “HELASP – HIGH EFFICIENCY LASER FOR ADVANCED STEEL PRODUCTION”, prevede la realizzazione di un impianto in scala reale installato presso il nuovo sito produttivo della capofila che includerà tutte le soluzioni innovative perseguite durante lo sviluppo del progetto e sarà una valida piattaforma sperimentale, oltre che un dimostratore commerciale delle potenzialità della nuova linea di prodotti.

L’intervento prevede inoltre la salvaguardia ed il mantenimento dei livelli occupazionali alla data di inizio progetto, pari a 94 dipendenti, di cui 45 altrimenti delocalizzati, oltre ad un incremento di 8 unità entro il termine del progetto.

CONTRIBUTO REGIONALE – Il progetto prevede un investimento complessivo di euro 2.365.000,00, con un contributo regionale di euro 996.030,00.

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