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Gennaio 2022 - page 2

Brescia, il settore Moda si rafforza, “ma rimangono criticità”

in Abbigliamento/Commercio/Economia/Tendenze by
Moda, foto da Pixabay

Nel 2020 le imprese bresciane attive nel settore Sistema moda hanno evidenziato risultati economici cautamente ottimistici, soprattutto se contestualizzati alla luce della crisi globale generata dalla pandemia da Covid-19.

A evidenziarlo è lo strumento dell’Indice Sintetico Manifatturiero – ISM, frutto della collaborazione tra il Centro Studi di Confindustria Brescia e OpTer (Osservatorio per il territorio: impresa, formazione, internazionalizzazione) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Nel dettaglio, tale indice, applicato ai bilanci 2020 di quasi 130 realtà bresciane attive nel comparto, fornisce una lettura sintetica di come la crisi da Covid-19 abbia impattato sull’economia di tale settore. Nel 2020 la quota di aziende che si posizionano nella classe A (quella che include gli operatori più virtuosi) si attesta al 28% del totale, scendendo di due punti percentuali rispetto a quella registrata nell’anno precedente. Qualche preoccupazione riguarda la quota della classe D (in cui fanno parte le aziende verosimilmente più fragili) che sale di ben quattro punti percentuali (dal 5% al 9%).

L’ISM è stato poi implementato per effettuare un confronto tra gli effetti sui bilanci delle imprese della crisi da Coronavirus, con la “Grande Recessione” del 2009, pur nella consapevolezza della diversa natura dei due fenomeni presi in considerazione. La recente crisi ha colpito duramente il settore Sistema Moda ma la marginalità industriale, a differenza del 2009, ha tenuto molto bene. Tutte le principali voci del Conto Economico, ad eccezione del fatturato, nel 2020 hanno avuto andamenti di gran lunga migliori rispetto a quelli rilevati un decennio prima. Nel 2020 i ricavi complessivi del comparto locale hanno subito una contrazione del 17,1%, a fronte di una riduzione del 14,7% sperimentata nel 2009. Il Margine operativo lordo, indicatore che esprime la redditività lorda industriale, ha evidenziato nel 2009 una caduta del 36,5%, contro il -16,7% nel 2020. Anche il Reddito operativo registra un forte calo 29,6%, solo in parte paragonabile a quello rilevato nel 2009 (-96,0%).

Seppure le conseguenze della crisi da Covid siano state pesanti per questo settore, lo strumento dell’ISM permette facilmente di vedere come il Sistema moda nell’ultimo decennio abbia vissuto un periodo di significativo rafforzamento, che ha permesso di reggere piuttosto bene all’urto della crisi economica. Tra il 2020 e il 2009 l’aggregato che accorpa le imprese nelle classi A e B cresce, passando dal 39% al 65%. Dall’altra parte la quota delle aziende verosimilmente più fragili non subisce variazioni (9% sia nel 2020 che nel 2009). Ciò denoterebbe un settore oggi relativamente più forte, ma ancora caratterizzato al suo interno da una certa polarizzazione. In generale, vanno apprezzati gli sforzi compiuti dalle aziende in questi anni alla ricerca di un maggiore grado di patrimonializzazione e verso un posizionamento nelle fasce di mercato a più alto valore aggiunto.

“Alla luce dei dati emersi da ISM restiamo positivi in vista del futuro. Il Covid è stato un evento traumatico, ma allo stesso tempo ha dato una spinta importante a molte aziende del nostro comparto – spiega Luigi Franceschetti, presidente del settore Abbigliamento, Magliecalze, Calzaturiero e Tessile di Confindustria Brescia –. Penso, in particolare, a tutto l’ambito dei processi informatici e dell’e-commerce. Migliorando questi due aspetti, e coniugandoli con la forza del “Made in Italy” tipica del settore, è stato possibile reggere in modo decisamente migliore l’impatto della crisi mondiale rispetto a quanto avvenne con la grande recessione del 2009. Le prospettive sul 2022 sono quindi incoraggianti, anche se restano alcune incognite legate a questioni di carattere mondiale come i rincari dell’energia. Un tema che coinvolge soprattutto i nostri subfornitori, ma che rischia di ripercuotersi sull’intera filiera.”

Brescia, la pandemia non scuote il settore Meccanica

in Economia/Meccanica by
Meccanico, foto generica da Pixabay

Nel 2020 le imprese bresciane attive nel settore Meccanica hanno evidenziato risultati economici decisamente incoraggianti, soprattutto se contestualizzati alla luce della crisi globale generata dalla pandemia da Covid-19.

A evidenziarlo è lo strumento dell’Indice Sintetico Manifatturiero – ISM, frutto della collaborazione tra il Centro Studi di Confindustria Brescia e OpTer (Osservatorio per il territorio: impresa, formazione, internazionalizzazione) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Nel dettaglio, tale indice, applicato ai bilanci 2020 di quasi 1.750 realtà bresciane attive nel comparto, mostra una solida tenuta rispetto alla situazione rilevata nel 2019. Nel 2020 la quota di aziende che si posizionano nella classe A (quella che include gli operatori più virtuosi) si attesta al 28% del totale, quota che risulta invariata rispetto all’anno precedente. La classe di merito B mostra movimenti marginali, perdendo infatti solo due punti percentuali. Unico dato che desta qualche preoccupazione è l’incremento della sezione D (l’ambito che accoglie le realtà potenzialmente più fragili) che passa dal 4% nel 2019 al 7% nel 2020. 

L’ISM è stato poi implementato per effettuare un confronto tra gli effetti sui bilanci delle imprese della crisi da Coronavirus, con la “Grande Recessione” del 2009, pur nella consapevolezza della diversa natura dei due fenomeni presi in considerazione. Per prima cosa va evidenziato come il Conto Economico del settore Meccanica abbia avuto nel 2020, pur registrando significative contrazioni, un’evoluzione decisamente migliore di quella che aveva contraddistinto il 2009. A titolo esemplificativo, nel 2020 il fatturato complessivo del comparto locale ha subito un calo del 9,8%, a fronte di una riduzione del 25,8% sperimentata nel 2009. Anche gli altri principali saldi intermedi del Conto Economico mostrano dinamiche coerenti con quanto sopra riscontrato. Il Margine operativo lordo, indicatore che esprime la redditività lorda industriale, ha evidenziato nel 2009 una caduta del 33,0%, contro il 14,4% nel 2020. Analoghe considerazioni valgono anche per il Risultato prima delle imposte, che nell’ultimo anno è calato complessivamente del 33,0%, mentre nel 2009 aveva evidenziato un vero e proprio dimezzamento (-49,4%).

Tutto ciò si ripercuote sui punteggi prodotti dall’ISM: l’aggregato che accorpa le imprese nelle classi A e B, tra il 2008 e il 2009 ha riscontrato una flessione di circa il 6%, passando da una quota del 53% al 47%. Tra il 2019 e il 2020 lo stesso aggregato è sceso solo di due punti percentuali (dal 63% a 61%), una contrazione che vede coinvolti unicamente gli operatori posizionati nella classe B, la quota nella classe A rimane infatti immutata. Il confronto tra i due bienni (2020/19 e 2009/08) permette di osservare come il settore Meccanica si sia notevolmente rafforzato negli ultimi 10 anni: ciò è evidente se si prende in considerazione la quota delle imprese che si posizionano nelle prime due fasce di merito (A e B), passata ad essere meno della metà nel 2009 ad un abbondante 60% nel 2020. In sintesi, ISM fotografa un settore Meccanica che nella crisi pandemica ha sostanziale tenuto e che mostra nell’ultimo decennio un deciso irrobustimento. Risultati che appaiano importanti vista la rilevanza economica ed occupazionale che contraddistingue tale settore nella provincia bresciana. Allo stesso tempo il 7% nel 2020 della classe D – quota che rappresenta quelle imprese che versano in uno stato di potenziale fragilità – non deve essere né trascurato né sottovalutato ma al contrario letto ed analizzato con particolare attenzione.

“La resilienza mostrata dalle nostre aziende in questi anni di pandemia, la forza nell’innovare e quella di essere presenti in tutto il mondo, con il record di esportazioni, certifica il valore del nostro comparto produttivo, capace di affrontare questa crisi con maggiore forza rispetto a quanto avvenne nella grande recessione del 2008/09 – commenta Gabriella Pasotti, Presidente del settore Meccanica di Confindustria Brescia –. Nel 2021 stiamo assistendo a un forte recupero dei volumi, ma questo non basta: ora serve una politica comune europea che porga un freno, in modo strutturale, a due problematiche emerse nell’ultimo anno come l’aumento delle quotazioni dei metalli e dell’energia o, come abbiamo detto più volte, sarà troppo tardi.”

Agricoltura e pratiche commerciali scorrette, Confagricoltura ne parla venerdì con il ministro

in Agricoltura e allevamento/Economia/Eventi/Garda/Zone by

Contrastare le pratiche sleali nei rapporti commerciali: con questo spirito, sul finire dello scorso anno, è stata recepita la direttiva europea del 2019, divenuta normativa cogente in Italia a novembre con il decreto legislativo 198/2021. Un tema, quello delle pratiche sleali, che interessa moltissimo anche il settore agricolo bresciano, in particolare per i rapporti tra i vari soggetti della filiera agroalimentare, spesso caratterizzati da un’asimmetria dimensionale che incide in modo rilevante sulla forza contrattuale, arrivando a sfociare, in alcuni casi, in veri e propri comportamenti sleali. È proprio in questo frangente che si colloca il convegno “Pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare: come le nuove norme tutelano gli agricoltori” (Sottotitolo: “Il ruolo delle organizzazioni agricole nell’attività di contrasto ai rapporti sleali tra le imprese alla luce del Dlgs 198/2021”), organizzato per venerdì 14 gennaio alle 10 da Confagricoltura Brescia. “A fare spesso le spese di queste asimmetrie e comportamenti sleali sono gli agricoltori, soprattutto laddove gli accordi non sono mediati da momenti di aggregazione del prodotto – spiega il presidente di Confagricoltura Brescia Giovanni Garbelli -. Una normativa più stringente sul tema è un passo positivo verso il riequilibrio delle filiere, step sempre più necessario per i tanti comparti, a partire da quelli zootecnici, alle prese in questi mesi con il crollo della redditività causato dall’impennata sia dei costi delle materie prime sia dell’energia”.

Il convegno, che non prevede la presenza del pubblico, visto il delicato momento di diffusione della pandemia, sarà trasmesso in diretta sui canali Facebook e Youtube di Confagricoltura Brescia dalla sala consiliare Celesti del Comune di Lonato del Garda. I relatori, invece, saranno presenti nel palazzo municipale. La relazione centrale sarà appannaggio di Francesco Fasani, avvocato cassazionista, che approfondirà il quadro delle tutele introdotte e condurrà una disamina delle pratiche commerciali vietate nell’ambito delle cessioni di prodotti agricoli e alimentari. A discuterne con il presidente di Confagricoltura Brescia Garbelli ci saranno il senatore Gian Marco Centinaio, sottosegretario per le Politiche agricole alimentari e forestali, l’onorevole Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Fabio Rolfi, assessore all’ Agricoltura della Regione Lombardia, e Alessandro Mattinzoli, assessore alla Casa della Regione Lombardia. In apertura del convegno porteranno i loro saluto il sindaco e l’assessore all’Agricoltura del Comune di Lonato Roberto Tardani e Massimo Castellini.

L’incontro è organizzato nei giorni in cui si sarebbe dovuta svolgere la 64esima edizione della Fiera di Lonato del Garda, annullata dall’organizzazione per il crescere dei contagi.

Camera di commercio di Brescia, ecco gli eventi della settimana

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia/Eventi by

Di seguito, come di consueto, riportiamo gli eventi della settimana promossi dalla Camera di commercio di Brescia e provincia.

4/22 – WEBINAR GRATUITO PER IMPRESE E PROFESSIONISTI: PIATTAFORMA DIRE, 13 GENNAIO 2022

Per incentivare gli utenti all’utilizzo dell’applicativo DIRE, ambiente unico di compilazione pratiche, e per accompagnare i diversi rilasci previsti nel corso del 2022, InfoCamere offre una serie di webinar.

Prossimo incontro giovedì 13 gennaio 2022, dalle ore 15:00 alle ore 17:00, tramite piattaforma Zoom.

L’adesione è a titolo gratuito, previa iscrizione.

Programma completo e modalità di partecipazione sul sito www.bs.camcom.it

5/22 – WEBINAR GRATUITO PER IMPRESE E PROFESSIONISTI: LIBRI DIGITALI, 21 GENNAIO 2022

Infocamere promuove una nuova sessione del webinar dedicato al portale delle Camere di commercio per la tenuta digitale dei libri d’impresa.

L’incontro è venerdì 21 gennaio 2022, dalle ore 14:30 alle ore 16:00, tramite piattaforma Zoom.

L’adesione è a titolo gratuito, previa iscrizione.

Programma completo e modalità di partecipazione sul sito www.bs.camcom.it

6/22 – COMPOSIZIONE NEGOZIATA DELLA CRISI D’IMPRESA – AVVIO DELLA PIATTAFORMA TELEMATICA

E’ operativa dal 15 novembre 2021 la composizione negoziata della crisi d’impresa attraverso la piattaforma telematica nazionale delle Camere di Commercio.

Per informazioni sul servizio consultare il sito www.bs.camcom.it

Information Makes Wonders, rinviato l’evento di Confindustria

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Eventi by

Confindustria Brescia informa che l’evento “IMW – Information Makes Wonders”, originariamente in programma venerdì 14 gennaio alle ore 16.00 al Teatro Grande di Brescia è rinviato a data da destinarsi.

La decisione è stata presa dai Giovani Imprenditori, che organizzano l’evento – giunto alla XXI edizione e dedicato quest’anno al tema della comunicazione responsabile – a causa dell’evoluzione negativa della situazione pandemica, al di là di tutte le precauzioni possibili da mettere in campo.

“Come Giovani Imprenditori, siamo convinti che in questo periodo serva trasmettere un segnale di responsabilità – spiega Anna Tripoli, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia –. Dopo alcune riflessioni abbiamo perciò deciso che, visto l’attuale andamento dei contagi nel nostro Paese, la decisione migliore fosse quella di rinviare IMW, nonostante l’evento fosse già definito in tutti i suoi dettagli. L’intenzione è di riprogrammare l’iniziativa appena la situazione lo consentirà, presumibilmente tra fine febbraio e la prima metà di marzo.”

Per tutte le informazioni è possibile visitare il sito www.confindustriabrescia.it oppure contattare gli uffici dell’associazione, che riapriranno regolarmente a partire da lunedì 10 gennaio.

Giochi Preziosi entra nella bresciana Promotica

in Bilanci/Economia/Garda/Uncategorized/Zone by

Secondo quanto riporta Brescia news, Promotica S.p.A. (EGM: PMT) – agenzia loyalty specializzata nella realizzazione di soluzioni marketing atte ad aumentare le vendite, la fidelizzazione e la brand advocacy quotata su Euronext Growth Milan – comunica che Giochi Preziosi S.p.A. e Dieci.Sette S.r.l. si sono accordate affinché quest’ultima, proprietaria alla data odierna di n. 13.600.000 azioni ordinarie, pari al 84,63% del capitale sociale di Promotica S.p.A., ceda entro il 15 gennaio 2022 n. 500.000 azioni Ordinarie Promotica a Giochi Preziosi S.p.A., rappresentative di circa il 3,11% del capitale sociale di Promotica, ad un prezzo di € 3,00 cadauna per un controvalore complessivo di € 1.500.000,00.

Tale transazione fa seguito all’acquisto da parte di Promotica dell’80% detenuto da Giochi Preziosi di Grani & Partners S.p.A., player internazionale che opera nel mercato promozionale per prodotti dedicati al mondo del bambino, avvenuta in data 30 novembre 2021 (cfr comunicato stampa in pari data) e rafforza il progetto di crescita posto in essere dalla società.

Si precisa che, per dare esecuzione all’operazione in oggetto, Integrae SIM S.p.A., Euronext Growth Advisor di Promotica S.p.A., ha autorizzato lo svincolo parziale dell’impegno di inalienabilità assunto in data 30 marzo 2021 da Dieci.Sette S.r.l. nei confronti dell’Euronext Growth Advisor, limitatamente alle 500.000 azioni ordinarie Promotica oggetto di cessione, a fronte del subentro in tale accordo da parte di Giochi Preziosi S.p.A. per n. 500.000 azioni ordinarie Promotica (pari a circa il 3,11% del capitale sociale di Promotica) con durata sino al 24° mese successivo alla data di acquisto delle azioni.

Diego Toscani, Amministratore Delegato di Promotica, ha così commentato: “La decisione di Giochi Preziosi di investire in Promotica e di condividere il nostro progetto di crescita, ci rende orgogliosi e fiduciosi sulla bontà dell’acquisizione di Grani&Partners e sulle sue prospettive di sviluppo. L’ acquisizione, ricordo, ci permette di diversificare la nostra presenza geografica e per Industry, sviluppando la nostra offerta loyalty nei settori Kids Promotion, Automotive ed Industry e consolidando la nostra presenza a livello internazionale, in particolare nel mercato asiatico. “

Enrico Preziosi, Presidente di Giochi Preziosi S.p.A., ha dichiarato “Abbiamo grande fiducia nel futuro di Promotica e per questa ragione abbiamo deciso di investire i proventi della cessione di Grani&Partners in acquisto di azioni Promotica con l’ambizione di diventarne un partner di riferimento. Stiamo da subito disponibili a valutare tutte le possibili iniziative commerciali riguardanti i Brands del nostro gruppo che possano supportarne il processo di sviluppo in Italia e all’estero”.

L’allarme di Coldiretti: agricoltori bresciani strozzati dai costi

in Agricoltura e allevamento/Economia/Tendenze by

L’aumento dei costi energetici si trasferisce in abbondanza sui bilanci delle imprese agricole già soffocate dagli aumenti dei costi relativi e  fertilizzanti e gasolio, da imballaggi delle macchine agricole fino ai trasporti, non compensati da prezzi di vendita adeguati. Occorre urgentemente garantire la sostenibilità finanziaria delle aziende e delle stalle in modo che  prezzi riconosciuti ad agricoltori e allevatori non scendano sotto i costi di produzione. E’ quanto afferma Valter Giacomelli, presidente di Coldiretti Brescia  nel sottolineare che molte imprese agricole stanno vendendo sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che si ripercuotono sulla fascia più debole della filiera.

La pandemia Covid – rileva Coldiretti – sta innescando un nuovo cortocircuito sul fronte delle materie prime: l’emergenza per l’Europa si estende dal gas ai prodotti agricoli alimentari dove a tirare la volata sono i prezzi internazionali dei cereali cresciuti del 23,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre i lattiero caseari salgono del 19%, lo zucchero aumenta di oltre il 40% ed i grassi vegetali sono balzati addirittura del 51,4% rispetto all’anno scorso. Il settore agricolo nazionale – sottolinea la Coldiretti –  ha già sperimentato i guasti della volatilità dei listini in un Paese come l’Italia che è fortemente deficitaria in alcuni settori ed ha bisogno di un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio per le principali commodities, dal grano al mais fino all’atteso piano proteine nazionale per l’alimentazione degli animali in allevamento per recuperare competitività rispetto ai concorrenti stranieri.

Con la pandemia da Covid – continua Coldiretti – si è aperto uno scenario di accaparramenti, speculazioni e incertezza per gli effetti dei cambiamenti climatici che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per garantire l’alimentazione delle popolazione.  Secondo l’analisi di Nikkei Asia su dati del dipartimento americano dell’agricoltura (USDA) – afferma la Coldiretti – la Cina entro la prima metà dell’annata agraria 2022 avrà accaparrato il 69% delle riserve mondiali di mais per l’alimentazione del bestiame ma anche il 60% del riso e il 51% di grano alla base dell’alimentazione umana nei diversi continenti, con conseguenti forti aumenti dei prezzi in tutto il pianeta e carestie. Gli effetti sono confermati dalle quotazioni delle materie prime alimentari che hanno raggiunto a livello mondiale il massimo da oltre dieci anni, trainati dai forti aumenti per oli vegetali, zucchero e cereali sulla base dell’analisi Coldiretti dell’Indice Fao a novembre 2021 che ha raggiunto il valore massimo dal giugno 2011 per effetto di un incremento del 27,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

L’aumento delle quotazioni – sottolinea Coldiretti – conferma che l’allarme globale provocato dal Covid ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza ma anche le fragilità presenti in Italia sulle quali occorre intervenire per difendere la sovranità alimentare, ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali e creare nuovi posti di lavoro.

“Il PNRR è fondamentale per affrontare le sfide della transizione ecologica e digitale e noi siamo pronti per rendere l’agricoltura protagonista utilizzando al meglio gli oltre 6 miliardi di euro a disposizione” afferma il Presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che l’Italia può contare su una risorsa da primato mondiale ma deve investire per superare le fragilità presenti, difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali.

“Per questo abbiamo elaborato e proposto – continua Prandini – progetti concreti nel Pnrr per favorire l’autosufficienza alimentare e una decisa svolta verso la rivoluzione verde, la transizione ecologica e il digitale. Puntiamo sui contratti di filiera per rafforzare i rapporti tra agricoltori e trasformatori per il vero Made in Italy con un budget da 1,2 miliardi. E vogliamo puntare sulle energie rinnovabili utilizzando tutte le risorse a disposizione per i pannelli fotovoltaici da mettere sui tetti con consumo di suolo zero. Sulla logistica serve agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo. Una mancanza che ogni anno – conclude Prandini – rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export al quale si aggiunge il maggior costo della “bolletta logistica” legata ai trasporti e alla movimentazione delle merci”.

L’utilità dei software gestione spedizione all’interno di un’attività commerciale

in Economia/Tech by

Un’attività commerciale necessitante di spedire i propri prodotti, indipendentemente dal fatto che la consegna degli stessi debba avvenire in Italia o all’estero, deve fare necessariamente affidamento sui corrieri.

In alcuni casi, tali attività possiedono mezzi personali e personale interno, con cui le consegne vengono portate a termine a seconda delle necessità.

In altri casi, invece, vi è l’esigenza di appoggiarsi a ditte esterne, che si occupino della consegna dei prodotti per conto dell’azienda committente.

Qualunque sia la prassi di spedizione prescelta da un’attività, è chiaro come le operazioni di consegna detengano costi non indifferenti. Ciò vale sia in territorio nazionale che oltrepassati i confini della nazione.

Va detto, però, che i costi inerenti alle spedizioni potrebbero lievitare anche a fronte di una cattiva gestione delle stesse, con tutti i problemi che ne conseguono.

Ecco per quale motivo, per far fronte a simili eventualità, diviene d’importanza assolutare optare per l’acquisto di un software gestione spedizione, in grado di ridurre in modo significativo i tempi operativi relativi alla consegna e alla spedizione di prodotti.

Software gestione spedizione: generalità


Quando si parla di “software gestione spedizione” si fa riferimento a programmi finalizzati al miglioramento generale delle operazioni di consegna dei prodotti. Ciò vale per qualsiasi ambito commerciale: ovunque vi sia la necessità di spedire merce, software simili sono in grado di ridurre i tempi di gestione e, al tempo stesso, abbattere i costi che sarebbero derivati da una consegna meno efficiente.

I programmi in questione si mettono in evidenza per diversi aspetti essenziali. Tra i questi, in particolare, si segnala la possibilità di adattare le caratteristiche dei software alle singole attività commerciali, in modo tale da permettere ai programmi di apportare benefici in qualsiasi contesto operativo.

Oltre a tutto ciò, i software gestione spedizione si contraddistinguono per la loro capacità nel garantire un’amministrazione quanto mai snella relativa all’intero processo di consegna.

Tratti caratteristici dei software: dalla produzione di report ai calcoli dei tempi di consegna dei prodotti


Ma quali sono, nel dettaglio, i tratti distintivi dei software in questione?

Proviamo a riassumere gli aspetti essenziali relativi alle caratteristiche dei programmi, così da chiarire in modo più efficace le notevoli potenzialità degli stessi.

Innanzitutto, un software gestione spedizione è in grado di fornire report dettagliati in merito all’esecuzione di una determinata spedizione. Questo risulta di indubbia praticità, poiché si avrà la possibilità di conoscere qualsiasi infomazione inerente alla consegna dei prodotti interessati.

Non meno utile è la possibilità di seguire i tragitti dei singoli corrieri. Le attività di tracking, da questo punto di vista, tornano utili per monitorare che l’intera operazione di spedizione avvenga senza intoppi, così da garantire ai clienti la consegna degli articoli nei tempi previsti.

Degne di nota, inoltre, sono le potenzialità dei software in termini di calcolo dei tempi di consegna. Il discorso, in questo caso specifico, si lega a doppio filo con quello del tracking dei corrieri, nonché con la produzione dei report di viaggio.

I vantaggi derivanti dalla scelta di un software gestione spedizione


I software gestione spedizione, tra le altre cose, permettono anche di creare database inerenti all’esecuzione dei singoli ordini. Tale funzione consente di gestire in modo ancor più efficace le varie procedure correlate alle consegne, così da snellire ulteriormente i processi in questione.

In linea generale, la scelta di acquistare un software gestione spedizione comporta un risparmio non indifferente in termini di spesa per l’esecuzione delle consegne dei prodotti.

Grazie al software, infatti, la gestione delle singole spedizioni avverrà in maniera assai più efficiente, con tutte le conseguenze del caso: si velocizzerà il processo di consegna di un determinato prodotto e, di conseguenza, si aumenteranno i guadagni dell’azienda stessa, a fronte di un più ampio numero di ordini processati.

È chiaro, dunque, come software simili rappresentino una realtà quanto mai valida per i propri scopi commerciali.

Camera di Commercio, ecco gli eventi settimanali

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia by

Come di consueto pubblichiamo gli eventi settimanali della Camera di commercio di Brescia e provincia.

1/22 – WEBINAR GRATUITO PER IMPRESE E PROFESSIONISTI: PIATTAFORMA DIRE, 13 GENNAIO 2022

Per incentivare gli utenti all’utilizzo dell’applicativo DIRE, ambiente unico di compilazione pratiche, e per accompagnare i diversi rilasci previsti nel corso del 2022, InfoCamere offre una serie di webinar.

Prossimo incontro giovedì 13 gennaio 2022, dalle ore 15:00 alle ore 17:00, tramite piattaforma Zoom.

L’adesione è a titolo gratuito, previa iscrizione.

Programma completo e modalità di partecipazione sul sito www.bs.camcom.it

2/22 – WEBINAR GRATUITO PER IMPRESE E PROFESSIONISTI: LIBRI DIGITALI, 21 GENNAIO 2022

Infocamere promuove una nuova sessione del webinar dedicato al portale delle Camere di commercio per la tenuta digitale dei libri d’impresa.

L’incontro è venerdì 21 gennaio 2022, dalle ore 14:30 alle ore 16:00, tramite piattaforma Zoom.

L’adesione è a titolo gratuito, previa iscrizione.

Programma completo e modalità di partecipazione sul sito www.bs.camcom.it

3/22 – COMPOSIZIONE NEGOZIATA DELLA CRISI D’IMPRESA – AVVIO DELLA PIATTAFORMA TELEMATICA

E’ operativa dal 15 novembre 2021 la composizione negoziata della crisi d’impresa attraverso la piattaforma telematica nazionale delle Camere di Commercio.

Per informazioni sul servizio consultare il sito www.bs.camcom.it

Saldi, si parte mercoledì 5 gennaio

in Associazioni di categoria/Commercio/Economia by

Mercoledì 5 gennaio 2022 prenderanno il via i saldi invernali in Lombardia e a Brescia, con stime per il settore del commercio che raccontano di 15 milioni di famiglie coinvolte in tutta Italia e consumi per 4,2 miliardi di euro, con una spesa media di 119 euro a persona.

“Sicuramente ci aspettiamo un miglioramento significativo rispetto ai saldi invernali 2021, fortemente penalizzati dalle chiusure forzate che ci auguriamo non si ripetano quest’anno”, ha detto il presidente di Confcommercio Brescia, Carlo Massoletti, ricordando che a gennaio ed a febbraio di un anno fa i negozi di commercio al dettaglio in Lombardia dovettero scontare dodici giorni di chiusura per la “zona rossa”, rendendo il lavoro intermittente e ancora più complicato.

“I recenti consumi di Natale – ha aggiunto il presidente – hanno mostrato come ci sia stato un miglioramento rispetto ad un anno fa, ma anche che è rimasto del terreno da recuperare rispetto al pre-Covid. Il settore dell’abbigliamento ha mostrato una buona vivacità nell’ultimo periodo (circa un regalo su due fatto a dicembre era riconducibile ad abbigliamento, calzature e accessori), speriamo che i consumatori sfruttino la possibilità di acquistare nei propri negozi di fiducia, dei veri e propri presidi di socialità in cui si stringono e coltivano relazioni”.

In tutta la provincia di Brescia saranno circa diecimila le imprese interessate dai saldi, di cui più di duemila nel capoluogo: “Siamo la seconda provincia per numero di attività del settore retail non alimentare in Lombardia, confidiamo che questi saldi possano rappresentare un volano importante per rilanciare le nostre imprese che hanno sofferto e stanno soffrendo sia nel centro storico che nei nostri territori per gli effetti del Covid e adesso stanno affrontando una ripresa lenta e difficile”, ha concluso il presidente Massoletti.

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