Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Monthly archive

Febbraio 2020 - page 3

Settore benessere: a Brescia 3.364 imprese e 7 mila addetti

in Economia/Salute/Tendenze by
Benessere

Sono 26 mila le imprese attive nel settore del benessere e fitness indoor con le palestre in Lombardia al terzo trimestre 2019, tra palestre, centri benessere ed estetica. In crescita del 1,1% in un anno e del 4,9% in cinque anni. Pesano sulle 152 mila imprese attive in Italia nel comparto (+1,3 % in un anno e +5,5% in cinque anni) grazie anche alla presenza tra le prime dieci province italiane di tre lombarde: Milano con 8.055 imprese (+6,7% dal 2014), al secondo posto per attività dopo Roma ma prima per numero di addetti, 22 mila. Brescia è sesta con 3.364 imprese (+4% in cinque anni) e Bergamo settima con 2.987 (+5%). La Lombardia pesa soprattutto nel settore delle palestre, concentrando 925 attività su 4.436 italiane, nei centri benessere (1.048 su 3.560) e nei servizi di manicure e pedicure (446 su 2.074). Le ditte cinesi pesano a Milano e Prato 10% e 8%, a Genova, Gorizia, Firenze, Bologna circa il 5%. A Milano ci sono 787 ditte di cinesi (+63% in cinque anni) su 8 mila imprese, pari a un decimo. Tra gli altri centri lombardi Monza con 89 su 2003, pari al 4%, Como con 64 su 1449, il 4%, Varese con 92 su 2412, il 4%. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati registro imprese al 2019, 2018 e 2014.

Le province lombarde. Dopo Milano, prima in regione con 8.055 imprese, +6,7% dal 2014 e 22 mila addetti, vengono Brescia (3.364 imprese, + 4% dal 2014 e 7 mila addetti), Bergamo con 2.987 imprese, +5% in cinque anni e 6 mila addetti. Seguono Varese con oltre 2 mila imprese e 5 mila addetti, Monza Brianza con 2 mila imprese, + 6% e 4 mila addetti, Como con oltre mille imprese e 3 mila addetti.

Il benessere fa impresa in tutta Italia. Sono 152 mila le imprese del settore, +1,3% in un anno, +5,5% in cinque anni. In testa Roma dove si concentrano 10.939 attività legate al fitness e benessere (+3,7% in un anno, + 15,4% in cinque anni), specializzata per lo più in istituti di bellezza (2.905). Al secondo posto Milano (8.055), prima per centri benessere, 487 e palestre, 339, terza Napoli (6.342, di cui 4.756 parrucchieri), quarta Torino con oltre 6 mila. Seguono Bari con 4 mila, Brescia con oltre 3 mila, Bergamo e Salerno con circa 3 mila. Per addetti del settore prevale Milano con 22 mila, seguita da Roma (21 mila), Torino e Napoli (11 mila).

Settore al femminile e giovanile, record di imprese straniere a Milano. Quasi due imprese su tre nel settore sono femminili e una su sei è in mano a giovani. Più alta in Lombardia la presenza di imprese con titolari nati all’estero, più di una su dieci.

Enoteche, Brescia seconda in Lombardia: le imprese sono 166

in Alimentare/Economia/Tendenze by

Le città, Roma, prima con 345, +1,5% in un anno e +35% in dieci anni, Napoli stabile con 221, Milano con 141, + 5% in un anno, + 72% in dieci anni, Torino con 121, + 5% in un anno e + 64% in dieci anni, Firenze con 91, +2% in un anno e + 7% in dieci

Sfiorano quota mille (982) le enoteche attive in Lombardia nel 2019. È quanto emerge da una rilevazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e di Coldiretti Lombardia su dati dei primi nove mesi del 2019, relativi alle localizzazioni di oltre 650 imprese attive (che in molti casi hanno più sedi). Rispetto al 2018 il numero di enoteche in regione è sostanzialmente stabile, mentre cresce del +8,7% in cinque anni rispetto alle 903 attive nel 2014. Complessivamente si contano oltre mille addetti, in crescita del +8,6% nel quinquennio.

A livello nazionale le enoteche sono 7.209, in aumento del 4% in cinque anni e stabili nell’ultimo anno: in Italia sono impiegati quasi 8 mila addetti, un numero che si mantiene stabile in un anno e in crescita del 10% in cinque anni.

Nelle singole città, i primi 10 comuni in Italia per numero di enoteche attive sono: Roma al primo posto con 345 enoteche (+1,5% in un anno e +35% in dieci anni); Napoli con 221 attività (-1% in cinque e dieci anni); Milano con 141  (+ 5% in un anno, + 72% in dieci anni); Torino con 121 (+ 5% in un anno e + 64% in dieci anni); Firenze con 91 (+2% in un anno e + 7% in dieci); Genova con 80 enoteche; Venezia con 68; Palermo con 62; Bologna con 57 e infine Bari con 50.

A livello provinciale, Milano è prima in Lombardia con 259 enoteche (+1,2% in un anno, +9,3% in cinque). Le imprese a Brescia sono 166 (stabili rispetto a cinque anni fa), a Bergamo 99 (+19,3% in 5 anni, ma in calo nell’ultimo anno del 6% dopo il picco dell’anno precedente), a Varese 104 (+6% in cinque anni) e a Monza 80 (+5% in cinque anni). Un comparto che in Lombardia impiega circa 1.100 addetti, +8,6% in cinque anni.

Prime in Italia per enoteche le province di Napoli (528, +3% in 5 anni), Roma (480, +3%) e Milano (259, +9%). Dopo Milano c’è Torino (235, +6%), Bari (192), Firenze (172, + 5% in un anno), Brescia (166, stabile), Venezia (158, +7% in cinque anni), Padova (138, stabili). Tra le prime, crescono di più in Italia nell’ultimo anno Firenze (+5% con 172), Palermo (+4% con 100), Catania (+7% con 91), Torino e Treviso (+2,6%, con 235 e 78 rispettivamente).

L’identikit del settore in Lombardia Considerando le sedi di impresa attive in Lombardia (che possono avere più localizzazioni), le donne ne guidano il 19,5%, i giovani l’8,5%. A livello provinciale ci sono più donne a Mantova (28%, 8 delle 29 sedi di impresa) e Como (31% pari a 15 delle 48 totali), più giovani a Como (15%) e Varese (13%). Sono 24 in tutto le imprese straniere attive in Lombardia (3,7% del totale) di cui 11 attive a Milano.

L’identikit del settore in Italia, donne al 26,5% e giovani al 11%. Considerando le sedi di impresa (che possono avere più localizzazioni) e i territori con più di 50 attività nel settore, ci sono più giovani a Taranto (25% delle 56 sedi di impresa), a Catania (22% su 72 imprese), Caserta (15% su 100 imprese). Più donne a Taranto (37,5% delle 56 imprese), Caserta (42% su 100 imprese), Pisa (35% delle 51 imprese), Como (31% delle 48), Catania (36% delle 72 imprese) e Cagliari (31% di 87). Più stranieri a Firenze (12%) e Roma (10%).

Manifatturiero, svolta negativa a fine 2019: Confartigianato lancia l’allarme

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Tendenze by

“Ultimo trimestre dell’anno con un forte rallentamento. Una frenata che si nota soprattutto a confronto con i dati del 2018 e che ci vede, seppure ancora su un territorio positivo, con segnali di crescita molto deboli e certamente condizionati dal clima di incertezza internazionale. Non ultima l’emergenza Coronavirus, di cui peraltro questi dati non tengono ancora conto” afferma Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia, a commento dei dati della congiuntura di Unioncamere Lombardia presentata stamane a Milano. E aggiunge: “Altro elemento degno di nota è il gap della produzione che ancora una volta segna la distanza tra la Lombardia e l’Italia: se il dato lombardo è sovrapponibile, nella sua serie storica, con quello europeo, permane una distanza netta tra Lombardia e Italia. Guardando a come si è concluso lo scorso anno, il pensiero prevalente è che eravamo ormai convinti che la fase difficile che abbiamo attraversato a inizio 2019 forse ormai alle spalle, e che ci aspettassero tempi migliori. Ora non ne siamo più cosi sicuri”.

I dati della congiuntura del IV trimestre, su un campione di più di 2.600 aziende manifatturiere lombarde, di cui 1.100 artigiane, fanno registrare una svolta negativa per il dato congiunturale delle aziende artigiane manifatturiere (-0,2%), con un dato tendenziale positivo (+0,5%); la crescita media annua si attesta così al +0,6%, in rallentamento rispetto al risultato del 2018 (+1,9%). L’indice della produzione non riesce ancora a raggiungere quota 100: si ferma a quota 98,7 (dato destagionalizzato, base anno 2010=100).

Il quadro settoriale dell’artigianato conferma la siderurgia come il settore più in difficoltà (-3,6%), seguito dalle pelli-calzature (-2,0%) e dalla carta stampa (-0,8%), comparti caratterizzati da un trend negativo già negli anni precedenti. La gomma-plastica registra il secondo anno di calo (-0,5%), mentre il tessile prosegue la fase di stagnazione (-0,4%). La meccanica, il settore più rilevante in termini occupazionali, mostra una lieve variazione positiva (+0,2%), ma evidenzia un forte rallentamento rispetto agli intensi ritmi di crescita dei cinque anni precedenti. I settori in crescita coinvolgono soprattutto la produzione di beni di consumi (legno mobilio: +2,1%; alimentari: +2%; abbigliamento: +1,1%) oppure riguardano settori in ripresa dopo le forti perdite accumulate negli anni precedenti (manifatturiere varie: +2,1%; minerali non metalliferi: +1,6%). Il fatturato risulta in lieve calo in un’ottica tendenziale (-0,5%) ma rimane in crescita la media annua (+0,2%) pur avvicinandosi alla variazione nulla e di intensità inferiore al +1,7% del 2018.

Per il comparto artigiano dati negativi per gli ordini interni sia considerando il singolo trimestre (-0,3%) sia in media d’anno (-0,9%). Restano positivi gli ordini esteri (+0,4% il quarto trimestre) e il dato medio annuale riesce a spuntare un +2,4% grazie ai buoni risultati del secondo e del terzo trimestre. La quota del fatturato estero sul totale per le imprese artigiane rimane poco rilevante (8,1% del fatturato totale) anche se in aumento rispetto al precedente 6,9%: “Un dato che, anche se non riguarda grandi numeri, è significativo nel raccontare una tendenza: quella che vede sempre più aziende artigiane mettersi in gioco direttamente anche su un terreno internazionale, che fino a pochi anni fa non veniva quasi preso in considerazione se non attraverso la subfornitura”, commenta Massetti.

L’occupazione fa registrare un saldo negativo (-0,7%), per via di un calo del tasso d’ingresso (2,0%) e un contestuale aumento del tasso d’uscita (2,7%). In incremento il ricorso alla CIG con una quota di aziende che dichiara di aver utilizzato ore di cassa integrazione al 3,4% e la quota sul monte ore allo 0,7%.

“Siamo convinti che, particolarmente in tempi di instabilità economica internazionale come l’attuale, sia fondamentale mettere in campo strategie mirate per far sì che le imprese lombarde possano continuare ad essere competitive. – conclude Massetti – È un compito che richiede interventi su più fronti, da parte delle Istituzioni, delle Associazioni datoriali, delle banche e dei Confidi. La partita resta poi in mano alle nostre imprese, quelle micro e quelle piccole, che vogliamo rappresentare non tanto richiamando alla loro dimensione, ma perché tutte connotate nel loro modo di essere da quello che noi chiamiamo “valore artigiano”: esse sono le vere protagoniste dell’economia lombarda; noi crediamo nella loro capacità di reagire al cambiamento con rapidità, nella loro resilienza e flessibilità e, più di tutto, nel loro valore”.

Accordo coi sindacati: Banca Ore Solidale attivata alla DTR Vms Italy di Passirano

in Cgil/Cisl/Economia/Sindacati/Uil by

Venerdì 7 febbraio è stato sottoscritto un importante accordo riguardante l’attivazione della “Banca Ore Solidale” tra DTR Vms di Passirano (assistita da AIB) e RSU aziendali (con le OO.SS. territoriali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil).

“L’accordo – si legge in una nota congiunta delle parti – contenente anche le modalità attuative, conferma la volontà comune già condivisa nell’ambito dell’accordo triennale di secondo livello siglato a fine 2018, di intraprendere percorsi volti a favorire la solidarietà e utili a sostenere i lavoratori e le loro famiglie nel caso in cui dovessero affrontare particolari difficoltà. A partire da quest’anno, quindi, i lavoratori di DTR avranno a loro disposizione lo strumento della Banca Ore Solidale”.

“Le lavoratrici e i lavoratori con il sostegno dell’azienda – continua il comunicato – d’altra parte, non sono certo nuovi ad iniziative di solidarietà, da sempre messe in campo per sostenere i colleghi in difficoltà e per favorire la creazione di un senso di collettività all’interno del luogo di lavoro. L’accordo di DTR Vms Italy potrà senz’altro rappresentare un esempio positivo da seguire”.

 

 

Ecco perché dovresti affidarti ad una Web Agency per la tua attività

in Economia/Web e digitale by

L’importanza di essere online e di farsi trovare dagli utenti

In un mondo in cui le persone passano online la maggior parte del proprio tempo, è di fondamentale importanza per le aziende essere presenti sul web. Gli attuali dispositivi ci consentono di essere connessi in qualsiasi momento e luogo. I motivi per cui ci connettiamo sono diversi: lavoro, cura dei rapporti personali, organizzazione del tempo libero.

Inoltre, e questo è l’aspetto che più ci interessa, è online che i consumatori si informano per acquistare un prodotto o richiedere un servizio. Che si sia una piccola/media impresa o un’importante multinazionale, è impensabile oggi non promuovere e gestire la propria attività attraverso il web.

I nuovi scenari digitali ti offrono infatti la possibilità di essere visibile e reperibile online, e di raggiungere tutte quelle persone che cercano in rete un’attività come la tua. Le persone possono così ottenere molte informazioni su di essa, dai prodotti o servizi che vendi alle informazioni di contatto.

Essere sul web significa intercettare potenziali clienti, poter raccontare loro cosa vendi e i valori alla base della tua attività. Inoltre puoi invitarli a visitare un eventuale negozio fisico e, ovviamente, concludere la vendita online. I social network e i siti web sono oggi un eccezionale strumento di marketing ed ecommerce. Bisogna imparare ad utilizzarli al meglio per poter essere competitivi su un mercato sempre più agguerrito!

Se vuoi veder decollare il tuo ecommerce dovrai elaborare una strategia efficace. Per farlo al meglio ti consiglio vivamente di affidarti ad una web agency.

Vediamo assieme perché.

Quali sono i servizi che offre una web agency?

Avrai già sentito molte volte le espressioni web agency o digital agency, probabilmente sai anche cosa indicano. Ma ti sei mai chiesto cosa fanno nel concreto queste agenzie? Vediamolo assieme.

Le web agency sono realtà abbastanza recenti, sviluppatesi solo nell’ultimo decennio in parallelo al boom di internet.

Una web agency è un’agenzia composta da figure professionali differenti, esperte nei diversi settori del web marketing. Le competenze dei singoli professionisti di una digital agency, se efficacemente alleate in una strategia competitiva, ti consentiranno di vedere la tua attività decollare. Nel loro insieme coprono infatti tutti gli aspetti essenziali per il suo successo.

Affidandoti ad una web agency professionale e dalla grande esperienza vedrai il tuo brand crescere in tempi decisamente rapidi!

Le tante attività svolte da una web agency possono essere incluse principalmente in due grandi gruppi. Da una parte ci sono le attività relative alla creazione e allo sviluppo di siti web, ecommerce e app. Dall’altra parte troviamo invece tutte quelle attività legate al web marketing. Queste ultime vanno dalla gestione in ottica SEO dei contenuti di siti web, ecommerce e marketplace, fino a quella delle pagine social, oltre ad attività di lead generation e social media branding. Rientrano inoltre tra le attività di una web agency anche il content marketing ottimizzato per il web. Si pensi a questo proposito all’efficacia di un copywriting riuscito.

La varietà di aspetti di cui si occupa una web agency mira dunque a creare una strategia di marketing vincente e funzionale, capace di far decollare il tuo business!

La web agency a cui rivolgerti a Milano

Una web agency a Milano può offrirti il meglio sulla piazza. Nextre Digital offre servizi digitali integrati in differenti canali di comunicazione. Con un’esperienza quasi ventennale, l’agenzia è cresciuta e si è sviluppata contemporaneamente all’evoluzione del mondo digital. Se hai un’impresa e il desiderio di incrementare i tuoi profitti, sfruttando in maniera ottimale l’insieme delle potenzialità che il web mette oggi a disposizione, affidati al team giovane e dinamico di questa web agency.

Professionali e competenti, gli esperti di Nextre Digital svilupperanno il tuo sito web od ecommerce affinché possa far registrare in breve tempo ottime performance. Sapranno inoltre elaborare per la tua attività un percorso di marketing strategico basato sulla comunicazione e sulla vendita online, garantendoti risultati tangibili e misurabili grazie a specifiche analisi di mercato.

Il team di Nextre, composto da più di 100 professionisti, pianificherà assieme a te la strategia di digital marketing migliore per la tua attività! Il focus di questi esperti, preparati su aspetti differenti del web marketing, si incentra infatti sull’ascolto del cliente e sulla valorizzazione delle sue idee e propositi.

La crescita dell’agenzia è dovuta alla grande consapevolezza dei clienti che investono nella trasformazione digitale e che hanno deciso di affidarsi ad essa per pianificare strategie di digital marketing in linea con il loro settore. Il percorso che ti proporranno e che valuterete assieme sarà quindi incentrato sul tipo di attività e sul target di riferimento. Di volta in volta potrai star certo che verranno scelti gli strumenti più adeguati a promuovere il tuo business, in un approccio in cui si incontrano e cooperano l’innovazione digitale, l’esperienza di professionisti referenziati e le tue esigenze.

Se vuoi che la tua attività valga, scegli professionisti di valore! Contatta Nextre Digital per qualunque informazione o per un preventivo.

 

Banca Bper: nel 2019 utile a 379 milioni di euro

in Banche/Economia by

Il Consiglio di Amministrazione di BPER Banca ha esaminato e approvato oggi i risultati individuali della Banca e consolidati di Gruppo al 31 dicembre 2019. Ecco le principali evidenze.

Utile netto dell’esercizio pari a € 379,6 milioni, dato non direttamente confrontabile con il risultato dell’anno precedente (€ 402,0 milioni che includeva utili non ricorrenti realizzati su titoli di debito) in considerazione del diverso perimetro del Gruppo e della presenza di rilevanti componenti straordinarie.

Nel secondo semestre si segnalano, in particolare:

– gli oneri non ricorrenti relativi alla manovra del personale pari a € 136,0 milioni (al lordo dell’effetto fiscale) confermando i target dell’organico di Gruppo previsti dal Piano industriale 2019-2021;

– i costi straordinari relativi alle operazioni strategiche concluse nel 2019 pari a € 21,1 milioni;

– maggiori accantonamenti su crediti, in aumento di oltre € 150 milioni rispetto al primo semestre, anche in coerenza con la prevista accelerazione del processo di de-risking (€ 301,3 milioni nel secondo semestre 2019 rispetto a € 148,0 milioni nel primo);

– impairment su immobili e partecipazioni per un ammontare totale pari a € 34,1 milioni.

Tali componenti sono state sostanzialmente bilanciate dalla contabilizzazione del badwill generato dall’acquisizione di Unipol Banca quantificato in € 343,4 milioni dopo la conclusione del processo di Purchase Price Allocation.

Proposta di un dividendo cash di 14 centesimi di Euro per azione (13 centesimi di Euro nel 2018) confermando il trend di costante crescita della remunerazione degli azionisti nel tempo.

Confermata l’elevata solidità patrimoniale del Gruppo anche dopo il perfezionamento delle operazioni straordinarie con un CET1 ratio Fully Phased pari al 12,01%. CET1 ratio Phased In al 13,91% ampiamente superiore al requisito SREP fissato dalla BCE al 9% per il 2019.

Continua il miglioramento dell’asset quality, nonostante l’impatto dell’introduzione della normativa europea relativa alla Nuova Definizione di Default:

– NPE ratio lordo all’11,1% rispetto all’11,6% di settembre 2019 e al 13,8% di dicembre 2018;

– default rate pari all’1,7%.

Il costo del credito risulta pari a 86 bps in aumento rispetto ai 47 bps dello scorso esercizio principalmente per effetto dei maggiori accantonamenti effettuati, in particolare nel secondo semestre dell’anno anche in previsione dell’accelerazione del processo di de-risking. Infatti, il Gruppo BPER, tra le altre iniziative gestionali sul credito problematico, ha avviato le attività per una nuova operazione di cartolarizzazione di un portafoglio di sofferenze da finalizzare entro il primo semestre 2020 con l’obiettivo di raggiungere con oltre un anno di anticipo il target di NPE ratio lordo sotto il 9% previsto dal Piano industriale per il 2021.

Nel corso del 2019 sono state concluse alcune importanti operazioni strategiche quali l’acquisizione di Unipol Banca , con la contestuale cessione di un portafoglio di sofferenze per circa € 1,0 miliardo a UnipolReC, l’acquisto di quote di minoranza del Banco di Sardegna e di una quota partecipativa incrementale in Arca Holding pervenendo a detenere il 57,1% del capitale sociale. A seguito delle citate operazioni,  Unipol Banca e Arca Holding sono entrate nel perimetro di consolidamento del Gruppo BPER a far data dal 1 luglio 2019.

Nell’ultimo trimestre da sottolineare, oltre all’incorporazione di Unipol Banca,  la conclusione dell’Offerta Pubblica di Scambio su azioni di risparmio Banco di Sardegna, con una percentuale di azioni portate in adesione pari a oltre l’80% e la sottoscrizione dell’accordo con le Organizzazioni Sindacali relativamente alla riduzione della forza lavoro prevista dal Piano industriale 2019-21 volto a favorire l’ottimizzazione del dimensionamento degli organici e il ricambio generazionale.

Alessandro Vandelli, Amministratore delegato di BPER Banca, commenta: “Il 2019 è stato un anno straordinario sotto molti aspetti. Abbiamo lavorato contemporaneamente su più fronti e con una molteplicità di obiettivi da raggiungere, in coerenza con le linee strategiche del nuovo Piano industriale presentato ad inizio anno. Grazie all’impegno di tutte le componenti del Gruppo è stato possibile combinare efficacemente una strategia di crescita del business, anche attraverso l’allargamento del perimetro del Gruppo a Unipol Banca e Arca Holding, con azioni volte a migliorare ulteriormente l’asset quality. Altre iniziative hanno poi riguardato la semplificazione della governance del Gruppo, con le operazioni sulle quote di minoranza e l’OPS sulle azioni di risparmio del Banco di Sardegna, mentre tra le attività del Piano industriale, si segnalano l’avvenuta incorporazione di BPER Services nella Capogruppo, la chiusura di 128 filiali sulle 230 previste e la sottoscrizione dell’accordo sindacale volto a favorire l’ottimizzazione del dimensionamento dell’organico e promuovere il ricambio generazionale con nuove assunzioni. La realizzazione delle numerose azioni strategiche prima descritte, è stata accompagnata dal mantenimento di una posizione patrimoniale molto solida con un CET1 ratio al 12,01% a fine anno e dal raggiungimento di una soddisfacente redditività con un utile netto dell’esercizio di € 379,6 milioni, nonostante le difficili condizioni macroeconomiche e il contenuto livello dei tassi di mercato. Alla luce di questi elementi estremamente positivi e della fiducia nelle prospettive di crescita del Gruppo, il Consiglio ha approvato la proposta di distribuire un dividendo di 14 centesimi di Euro rispetto ai 13 centesimi di Euro dello scorso anno. Le prospettive per il 2020 sono positive sia in termini di crescita sia di redditività e ulteriori significativi progressi sono attesi con riferimento alla solidità patrimoniale e all’asset quality: in riferimento a quest’ultimo punto, stanno proseguendo secondo i piani le attività relative alla nuova operazione di cartolarizzazione di sofferenze che si prevede di finalizzare indicativamente entro il primo semestre dell’anno che, unitamente alle altre iniziative gestionali sul credito problematico, ci consentiranno di raggiungere, con oltre un anno di anticipo, il target di un NPE ratio lordo sotto la soglia del 9% previsto dal Piano industriale per il 2021”.

Di seguito il comunicato ufficiale con tutti i dati.

IL COMUNICATO INTEGRALE

Utile netto dell’esercizio pari a € 379,6 milioni, dato non direttamente confrontabile con il risultato dell’anno precedente (€ 402,0 milioni che includeva utili non ricorrenti realizzati su titoli di debito) in considerazione del diverso perimetro del Gruppo e della presenza di rilevanti componenti straordinarie[i].

Nel secondo semestre si segnalano, in particolare[ii]:

  • gli oneri non ricorrenti relativi alla manovra del personale pari a € 136,0 milioni (al lordo dell’effetto fiscale) confermando i target dell’organico di Gruppo previsti dal Piano industriale 2019-2021;
  • i costi straordinari relativi alle operazioni strategiche concluse nel 2019 pari a € 21,1 milioni;
  • maggiori accantonamenti su crediti, in aumento di oltre € 150 milioni rispetto al primo semestre, anche in coerenza con la prevista accelerazione del processo di de-risking (€ 301,3 milioni nel secondo semestre 2019 rispetto a € 148,0 milioni nel primo);
  • impairment su immobili e partecipazioni per un ammontare totale pari a € 34,1 milioni[iii].

Tali componenti sono state sostanzialmente bilanciate dalla contabilizzazione del badwill generato dall’acquisizione di Unipol Banca quantificato in € 343,4 milioni dopo la conclusione del processo di Purchase Price Allocation.

Proposta di un dividendo cash di 14 centesimi di Euro per azione (13 centesimi di Euro nel 2018) confermando il trend di costante crescita della remunerazione degli azionisti nel tempo.

Confermata l’elevata solidità patrimoniale del Gruppo anche dopo il perfezionamento delle operazioni straordinarie con un CET1 ratio Fully Phased pari al 12,01%. CET1 ratio Phased In[iv] al 13,91% ampiamente superiore al requisito SREP fissato dalla BCE al 9% per il 2019.

Continua il miglioramento dell’asset quality, nonostante l’impatto dell’introduzione della normativa europea relativa alla Nuova Definizione di Default[v]:

  • NPE ratio lordo all’11,1% rispetto all’11,6% di settembre 2019 e al 13,8% di dicembre 2018;
  • default rate pari all’1,7%.

Il costo del credito risulta pari a 86 bps in aumento rispetto ai 47 bps dello scorso esercizio principalmente per effetto dei maggiori accantonamenti effettuati, in particolare nel secondo semestre dell’anno anche in previsione dell’accelerazione del processo di de-risking. Infatti, il Gruppo BPER, tra le altre iniziative gestionali sul credito problematico, ha avviato le attività per una nuova operazione di cartolarizzazione di un portafoglio di sofferenze da finalizzare entro il primo semestre 2020 con l’obiettivo di raggiungere con oltre un anno di anticipo il target di NPE ratio lordo sotto il 9% previsto dal Piano industriale per il 2021.

 

 

 

 

Nel corso del 2019 sono state concluse alcune importanti operazioni strategiche quali l’acquisizione di Unipol Banca[vi], con la contestuale cessione di un portafoglio di sofferenze per circa € 1,0 miliardo a UnipolReC, l’acquisto di quote di minoranza del Banco di Sardegna e di una quota partecipativa incrementale in Arca Holding pervenendo a detenere il 57,1% del capitale sociale. A seguito delle citate operazioni,[vii] Unipol Banca e Arca Holding sono entrate nel perimetro di consolidamento del Gruppo BPER a far data dal 1 luglio 2019.

 

Nell’ultimo trimestre da sottolineare, oltre all’incorporazione di Unipol Banca,  la conclusione dell’Offerta Pubblica di Scambio su azioni di risparmio Banco di Sardegna, con una percentuale di azioni portate in adesione pari a oltre l’80% e la sottoscrizione dell’accordo con le Organizzazioni Sindacali relativamente alla riduzione della forza lavoro prevista dal Piano industriale 2019-21 volto a favorire l’ottimizzazione del dimensionamento degli organici e il ricambio generazionale.

 

 

 

********************

 

 

Il Consiglio di Amministrazione di BPER Banca ha esaminato e approvato i risultati individuali della Banca e consolidati di Gruppo al 31 dicembre 2019.

 

Alessandro Vandelli, Amministratore delegato di BPER Banca, commenta: “Il 2019 è stato un anno straordinario sotto molti aspetti. Abbiamo lavorato contemporaneamente su più fronti e con una molteplicità di obiettivi da raggiungere, in coerenza con le linee strategiche del nuovo Piano industriale presentato ad inizio anno. Grazie all’impegno di tutte le componenti del Gruppo è stato possibile combinare efficacemente una strategia di crescita del business, anche attraverso l’allargamento del perimetro del Gruppo a Unipol Banca e Arca Holding, con azioni volte a migliorare ulteriormente l’asset quality. Altre iniziative hanno poi riguardato la semplificazione della governance del Gruppo, con le operazioni sulle quote di minoranza e l’OPS sulle azioni di risparmio del Banco di Sardegna, mentre tra le attività del Piano industriale, si segnalano l’avvenuta incorporazione di BPER Services nella Capogruppo, la chiusura di 128 filiali sulle 230 previste e la sottoscrizione dell’accordo sindacale volto a favorire l’ottimizzazione del dimensionamento dell’organico e promuovere il ricambio generazionale con nuove assunzioni. La realizzazione delle numerose azioni strategiche prima descritte, è stata accompagnata dal mantenimento di una posizione patrimoniale molto solida con un CET1 ratio al 12,01% a fine anno e dal raggiungimento di una soddisfacente redditività con un utile netto dell’esercizio di € 379,6 milioni, nonostante le difficili condizioni macroeconomiche e il contenuto livello dei tassi di mercato. Alla luce di questi elementi estremamente positivi e della fiducia nelle prospettive di crescita del Gruppo, il Consiglio ha approvato la proposta di distribuire un dividendo di 14 centesimi di Euro rispetto ai 13 centesimi di Euro dello scorso anno. Le prospettive per il 2020 sono positive sia in termini di crescita sia di redditività e ulteriori significativi progressi sono attesi con riferimento alla solidità patrimoniale e all’asset quality: in riferimento a quest’ultimo punto, stanno proseguendo secondo i piani le attività relative alla nuova operazione di cartolarizzazione di sofferenze che si prevede di finalizzare indicativamente entro il primo semestre dell’anno che, unitamente alle altre iniziative gestionali sul credito problematico, ci consentiranno di raggiungere, con oltre un anno di anticipo, il target di un NPE ratio lordo sotto la soglia del 9% previsto dal Piano industriale per il 2021”.

 

 

********************

 

 

 

 

Conto economico consolidato: dati principali

(Si ricorda che i dati di Conto economico riferiti ai risultati preliminari consolidati di Gruppo relativi all’esercizio 2019 non sono confrontabili con quelli dell’anno precedente a causa della variazione di perimetro che dal 1° luglio 2019 include Unipol Banca e Arca Holding, la prima incorporata nella Capogruppo BPER Banca il giorno 25 novembre 2019. Risultano invece comparabili i dati contabili riferibili al terzo e quarto trimestre del 2019 in quanto a parità di perimetro di consolidamento)

Il margine di interesse si attesta a € 1.164,5 milioni. Il dato del quarto trimestre risulta pari a € 302,4 milioni in riduzione del 4,3% trim/trim rispetto a € 315,9 milioni del trimestre precedente principalmente a causa degli effetti contabili IFRS9 e IFRS16; infatti, il calo del margine, al netto di tali effetti contabili, è pari a 1,7% trim/trim (€ 299,5 milioni nell’ultimo trimestre dell’anno rispetto a € 304,7 milioni nel trimestre precedente[viii]).

Le commissioni nette risultano pari a € 932,0 milioni. Il dato del quarto trimestre è pari a € 275,9 milioni in crescita del 2,8% trim/trim (€ 268,3 milioni nel trimestre precedente) con una performance particolarmente positiva nel comparto Bancassurance (+51,9% trim/trim), delle componenti riferibili a finanziamenti e garanzie (+2,4% trim/trim) e di quelle relative a carte, incassi e pagamenti (+4,7% trim/trim).

La voce dividendi dell’esercizio 2019 risulta pari a € 14,1 milioni.

Il risultato netto della finanza si attesta a € 114,0 milioni dopo avere spesato l’integrale svalutazione non ricorrente della quota di competenza dell’intervento di sostegno effettuato dallo Schema Volontario del FITD in Banca Carige per € 13,3 milioni (il dato del quarto trimestre è pari a € 36,8 milioni rispetto a € 49,7 milioni del terzo trimestre dell’anno). Esso include utili netti da cessione di attività finanziaria e crediti per € 68,6 milioni, plusvalenze nette su titoli e derivati per € 36,7 milioni, e altri elementi positivi per € 8,7 milioni.

La redditività operativa risulta pari a € 2.275,7 milioni. Tale dato nel quarto trimestre risulta pari a € 631,9 milioni in riduzione rispetto a € 656,9 milioni del terzo trimestre principalmente a causa del risultato della finanza e della rilevante differenza dell’impatto sul margine di interesse dovuto alle componenti IFRS9 e IFRS16” nei due periodi.

I costi della gestione si quantificano pari a € 1.686,6 milioni, che includono rilevanti elementi straordinari, composti da spese per il personale pari a € 1.049,7 milioni, da altre spese amministrative per € 451,8 milioni e da ammortamenti per € 185,1 milioni. Nel dettaglio, nel quarto trimestre dell’anno: 1) le spese per il personale risultano pari a € 392,0 milioni che comprendono gli oneri non ricorrenti relativi alla manovra del personale pari a € 136,0 milioni al lordo dell’effetto fiscale; 2) le altre spese amministrative sono pari a € 146,5 milioni ed includono costi straordinari riferibili alle operazioni straordinarie per € 17,2 milioni; 3) le rettifiche e riprese di valore nette su attività materiali e immateriali risultano pari a € 76,3 milioni e includono rettifiche di valore nette su immobili per € 26,9 milioni.

Il risultato della gestione operativa (redditività operativa al netto dei costi della gestione) è pari a € 589,1 milioni nell’esercizio.

Le rettifiche di valore nette per rischio di credito si attestano a € 449,3 milioni quasi interamente riferibili a rettifiche di valore nette su attività al costo ammortizzato; tale voce include una quota di maggiori accantonamenti su crediti contabilizzati in particolare nel secondo semestre dell’anno (€ 301,3 milioni nel secondo semestre 2019 rispetto a € 148,0 milioni nel primo), anche in previsione di un’accelerazione del processo di de-risking attraverso una nuova operazione di cartolarizzazione di sofferenze di importo rilevante da completare nella prima parte del 2020. In particolare, le rettifiche di valore nette su attività al costo ammortizzato per il rischio di credito nell’anno sono pari a € 447,5 milioni (€ 139,5 milioni nel quarto trimestre rispetto a € 161,0 milioni nel terzo trimestre). Il costo del credito per l’esercizio si determina in 86 bps (47 bps nel 2018).

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri si attestano a € 12,2 milioni nell’esercizio.

 

I contributi ai fondi sistemici contabilizzati nell’anno risultano complessivamente pari a € 60,7 milioni. Nel dettaglio: il contributo ordinario per l’anno 2019 del Gruppo BPER al Fondo di Risoluzione Unico (“SRF”) per € 23,0 milioni contabilizzato nel primo trimestre; il contributo addizionale per l’anno 2017 per € 9,6 milioni contabilizzato nel secondo trimestre; il contributo ordinario al Fondo di Garanzia dei Depositi (“DGS”) pari a € 28,1 milioni. Si evidenzia che nello schema di Conto economico riclassificato, per chiarezza espositiva, tali contributi sono esposti in una riga separata, mentre nello schema di Banca d’Italia essi sono ricompresi all’interno della voce 190 b) “Altre spese amministrative”.

Si ricorda che, al 30 settembre 2019, si è provveduto alla prima, provvisoria, contabilizzazione, ai sensi dell’IFRS3 “Aggregazioni aziendali”, della citata acquisizione di Unipol Banca. Il differenziale negativo tra prezzo di acquisto e patrimonio netto consolidato di pertinenza del gruppo acquisito è risultato pari a € 353,8 milioni. A seguito della conclusione del processo di “Purchase Price Allocation”, il beneficio complessivo dell’acquisizione registrato al 31 dicembre 2019 risulta pari a € 343,4 milioni ed evidenziato quale provento alla voce 275 di Conto economico (avviamento negativo o c.d. badwill), con una revisione dell’importo provvisorio contabilizzato al 30 settembre 2019 (€ 353,8 milioni) pari a € 10,4 milioni.

L’utile delle partecipazioni e da cessione di investimenti risulta positivo per € 6,6 milioni che include impairment su partecipazioni valutate al patrimonio netto per € 8,4 milioni.

L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte risulta pari a € 416,9 milioni. Le imposte sul reddito di periodo sono pari a € 22,4 milioni.

L’utile di periodo si attesta a € 394,5 milioni e comprende un utile netto di periodo di pertinenza di terzi pari a € 14,9 milioni. L’utile di periodo di pertinenza della Capogruppo si quantifica pertanto pari a € 379,6 milioni.

 

Stato patrimoniale consolidato: dati principali                                                                                                                                                                                

(Si ricorda che i dati di Stato Patrimoniale riferiti ai risultati preliminari consolidati di Gruppo relativi al 31 dicembre 2019 non sono confrontabili con quelli del 31 dicembre 2018 a causa della variazione di perimetro che dal 1° luglio 2019 include Unipol Banca e Arca Holding, la prima incorporata nella Capogruppo BPER Banca il giorno 25 novembre 2019. Risultano invece comparabili i dati contabili riferibili al 30 settembre 2019 in quanto a parità di perimetro di consolidamento).

La raccolta diretta da clientela (debiti verso clientela, titoli in circolazione e passività finanziarie designate al fair value) si attesta a € 58,1 miliardi. La raccolta da clientela ordinaria risulta pari a € 54,6 miliardi, costituita principalmente da conti correnti e depositi liberi per € 47,7 miliardi, da depositi vincolati e certificati di deposito per € 1,7 miliardi e da obbligazioni per € 1,8 miliardi. La raccolta istituzionale è pari a € 3,4 miliardi quasi interamente composta da obbligazioni.

La raccolta indiretta da clientela, valorizzata ai prezzi di mercato, è pari a € 110,6 miliardi significativamente superiore al dato del 2018 principalmente per effetto dell’allargamento del perimetro del Gruppo. In particolare, la raccolta gestita è pari a € 41,7 miliardi, di cui € 17,1 miliardi riferibili a Arca Holding al netto della quota di fondi collocata dalla rete del Gruppo BPER. La raccolta amministrata risulta pari a € 68,9 miliardi che include i depositi amministrati di un’importante società di assicurazioni. Il portafoglio premi assicurativi riferibile al ramo vita, non compreso nella raccolta indiretta, ammonta a € 6,8 miliardi.

I crediti lordi verso la clientela sono pari a € 55,3 miliardi. I crediti “performing” lordi sono pari a € 49,2 miliardi, mentre quelli deteriorati lordi (sofferenze, inadempienze probabili e scaduti) ammontano a € 6,1 miliardi con un’incidenza dell’11,1% sui crediti lordi complessivi. Nel dettaglio, la componente di sofferenze lorde è pari a € 3,4 miliardi; le inadempienze probabili lorde sono pari a € 2,5 miliardi; i crediti scaduti lordi sono pari a € 195,0 milioni. La qualità dei crediti performing si mantiene elevata, con una percentuale dei rating a basso rischio pari al 62,7% in miglioramento dal 60,1% di fine 2018.

I crediti netti verso la clientela sono pari a € 52,0 miliardi. I crediti “performing” netti sono pari a € 49,0 miliardi, mentre quelli deteriorati netti (sofferenze, inadempienze probabili e scaduti) ammontano a € 3,0 miliardi, con un’incidenza pari al 5,8% sui crediti netti complessivi e un coverage ratio al 51,0%. Nel dettaglio, la componente di sofferenze nette è pari a € 1,2 miliardi con un livello di copertura del 66,0%; le inadempienze probabili nette sono pari a € 1,7 miliardi con un livello di copertura del 33,0%; i crediti scaduti netti sono pari a € 166,6 milioni con una copertura pari al 14,6%.

La posizione interbancaria netta risulta negativa per € 9,9 miliardi determinata dallo sbilancio tra i crediti verso banche di € 2,3 miliardi e i debiti della stessa natura pari a € 12,2 miliardi. L’ammontare complessivo del rifinanziamento con la Banca Centrale Europea (“BCE”) del Gruppo BPER risulta pari a € 9,7 miliardi interamente riconducibili alla partecipazione alla seconda serie delle operazioni di rifinanziamento a più lungo termine denominata “TLTRO 2” con scadenza quadriennale. Gli strumenti finanziari utilizzabili come collaterale per operazioni di rifinanziamento sul mercato ammontano a € 20,9 miliardi al netto dell’haircut, di cui € 10,4 miliardi disponibili ai quali si devono aggiungere € 1,1 miliardi di depositi disponibili presso la BCE.

Le attività finanziarie ammontano complessivamente a € 19,0 miliardi e risultano pari al 24,0% del totale attivo. I titoli di debito ammontano a € 18,0 miliardi e rappresentano il 94,9% del portafoglio complessivo: di essi, € 8,3 miliardi sono riferiti a titoli governativi e di altri enti pubblici, di cui € 6,4 miliardi di titoli di Stato italiani.

I mezzi patrimoniali complessivi al 31 dicembre 2019 ammontano a € 5,3 miliardi, con una quota di patrimonio di pertinenza di terzi pari a € 0,1 miliardi. Il patrimonio netto consolidato del Gruppo, che include il risultato del periodo, si attesta a € 5,2 miliardi.

Gli indici di liquidità LCR (“Liquidity Coverage Ratio”) e NSFR (“Net Stable Funding Ratio”) risultano superiori al 100%; in particolare, al 31 dicembre 2019, l’indice LCR è pari al 158,9%, mentre l’indice NSFR è stimato al di sopra del 100% (era pari a 117,4% al 30 settembre 2019).

 

Capital ratios                                                                                                                                                                                

I ratios patrimoniali al 31 dicembre 2019, calcolati includendo il valore del badwill determinato dopo la conclusione del processo di “Purchase Price Allocation” e tenendo conto della metodologia AIRB per i requisiti sul rischio di credito, considerano il valore dei Fondi propri inclusivo della quota di utile realizzato nel periodo e al netto della quota del dividendo previsto:

  • Common Equity Tier 1 (CET1) ratio Phased In[ix] pari al 13,91% (14,24% al 30 settembre 2019 e 14,27% al 31 dicembre 2018). L’indice calcolato in regime di piena applicazione (“Fully Phased”) è pari al 12,01% (12,36% al 30 settembre 2019 e 11,95% al 31 dicembre 2018);
  • Tier 1 ratio Phased In pari a 14,35 (14,68% al 30 settembre 2019 e 14,37% al 31 dicembre 2018);
  • Total Capital ratio Phased In pari a 16,82% (17,24% al 30 settembre 2019 e 17,25% al 31 dicembre 2018).

 

Principali dati di struttura al 31 dicembre 2019                                                                                                                                                                                

Il Gruppo è presente in diciannove Regioni italiane con 1.349 sportelli bancari, oltre alla Sede in Lussemburgo di BPER Bank Luxembourg S.A.

I dipendenti del Gruppo sono pari a 13.805 (erano 11.615 i dipendenti del Gruppo in servizio alla fine del 2018).

********************

La Capogruppo BPER Banca                                                                                                                                                                                

(Si ricorda che i dati di Conto economico e Stato patrimoniale riferiti ai risultati preliminari individuali di BPER Banca relativi all’esercizio 2019 non sono confrontabili con quelli dell’anno precedente a causa della variazione di perimetro che dal 1° luglio 2019 include Unipol Banca incorporata nella Capogruppo BPER Banca il giorno 25 novembre 2019).

Il bilancio d’esercizio della Capogruppo al 31 dicembre 2019, contestualmente approvato in via preliminare dal Consiglio di Amministrazione, evidenzia i valori patrimoniali ed economici di seguito riportati.

Stato patrimoniale:

  • la raccolta diretta è di € 45,9 miliardi (€ 36,3 miliardi al 31 dicembre 2018);
  • la raccolta indiretta risulta valorizzata in € 88,4 miliardi (€ 32,0 miliardi al 31 dicembre 2018);
  • i crediti netti verso clientela sono pari ad € 40,8 miliardi (€ 36,7 miliardi al 31 dicembre 2018), con una componente di crediti deteriorati pari a € 2,0 miliardi (€ 2,0 miliardi al 31 dicembre 2018), che rappresentano il 4,8% del totale dei crediti netti e il cui livello di copertura è pari al 52,7%; la quota rappresentata dalle sofferenze è pari a € 0,7 miliardi che rappresenta il 1,8% del totale dei crediti netti, con un livello di copertura pari al 68,3%;
  • il patrimonio netto, comprensivo del risultato d’esercizio, è pari € 5,0 miliardi (€ 4,4 miliardi al 31 dicembre 2018).

Conto economico:

  • il margine di interesse si attesta a € 786,7 milioni (€ 773,9 milioni nel 2018);
  • le commissioni nette risultano pari a € 689,6 milioni (€ 590,3 milioni nel 2018);
  • il margine d’intermediazione è di € 1.593,2 milioni (€ 1.523,8 milioni nel 2018);
  • il risultato netto della gestione finanziaria si attesta a € 1.303,3 milioni (€ 1.373,7 milioni nel 2018);
  • i costi operativi, che comprendono in positivo i proventi di gestione, sono pari a € 1.217,5 milioni (€ 1.017,7 milioni nel 2018);
  • Il risultato dell’esercizio, al lordo delle imposte, è positivo per € 390,2 milioni (€ 252,9 milioni nel 2018);
  • Il risultato netto di esercizio, che include imposte per € 4,8 milioni, risulta pari a € 385,4 milioni (€ 306,7 milioni nel 2018).

 

Proposta di destinazione dell’utile d’esercizio di BPER Banca                                                                                                                                                                                 

 

Il Consiglio ha approvato la proposta per la distribuzione di un dividendo unitario in contanti pari a 14 centesimi di Euro per ciascuna delle 520.627.948 azioni rappresentative del Capitale sociale (al netto di quelle che saranno detenute in portafoglio alla data di stacco cedola: n. 455.458 al 31 dicembre 2019 così come ad oggi), per un ammontare massimo complessivo pari a € 72.887.912,72.

[i] Il risultato consolidato al 31 dicembre 2019 include rilevanti componenti non ricorrenti, tra le quali 1) il “badwill” generato dall’acquisizione di Unipol Banca pari a € 343,4 milioni (€ 353,8 milioni su base provvisoria contabilizzati nel 3° trimestre 2019 successivamente rettificati per € 10,4 milioni nel 4° trimestre 2019 a seguito del completamente del processo di “Purchase Price Allocation”); 2) gli oneri legati alla manovra del personale a seguito della chiusura dell’accordo sindacale siglato a fine ottobre pari a € 136,0 milioni; 3) oneri non ricorrenti relativi alle operazioni straordinarie concluse nel 2019 per € 22,2 milioni (€ 1,1 milioni contabilizzati nel 2° trimestre, € 3,9 milioni nel 3° trimestre e € 17,2 contabilizzati nel 4° trimestre); 4) il contributo addizionale per l’anno 2017 al Fondo di Risoluzione Unico Europeo per € 9,6 milioni (contabilizzato nel 2° trimestre); 5) gli oneri derivanti dalla svalutazione integrale della quota di competenza dell’intervento dello Schema Volontario del FITD in Banca Carige per € 13,3 milioni (contabilizzati nel 1° trimestre).

[ii] Vedi nota 1.

[iii] Nel risultato d’esercizio 2019 sono ricomprese inoltre le seguenti voci rettificative: 1) impairment su immobili per € 28,4 milioni (contabilizzati per € 1,6 milioni nel 2° trimestre 2019 e per € 26,9 milioni nel 4° trimestre 2019) e impairment su partecipazioni per € 8,4 milioni (contabilizzati per € 1,2 milioni nel 2° trimestre 2019 e per € 7,2 milioni nel 4° trimestre 2019).

[iv] Il Reg.2395/2017 “Disposizioni transitorie volte ad attenuare l’impatto dell’introduzione dell’IFRS 9 sui Fondi Propri” ha introdotto il regime transitorio (c.d. phased-in) relativo all’applicazione degli impatti sui Fondi Propri del principio IFRS9, che offre la possibilità alle banche di mitigare gli impatti sui Fondi Propri in un periodo di 5 anni (da marzo 2018 a dicembre 2022) sterilizzando nel CET1 l’impatto con l’applicazione di percentuali decrescenti nel tempo. Il Gruppo BPER Banca ha scelto di adottare il cosiddetto “approccio statico”, da applicare all’impatto risultante dal confronto tra le rettifiche di valore IAS 39 esistenti al 31/12/2017 e quelle IFRS 9 risultanti all’1/1/2018.

I valori di CET1 ratio Full Phased e Phased In sono calcolati a partire dal risultato d’esercizio, che include il badwill generato dall’acquisizione di Unipol Banca, tenuto conto della parte di utile non destinata a dividendi e dell’atteso assorbimento delle imposte differite attive relative alla prima applicazione del principio contabile IFRS9. Altresì, una volta approvati i risultati dell’esercizio, verrà presentata la prevista richiesta a BCE per la computabilità di tali grandezze a fini prudenziali.

[v] Da Ottobre 2019, la Banca applica a livello consolidato la nuova normativa europea relativa alla Nuova Definizione di Default che ha comportato un incremento delle esposizioni scadute e degli unlikely to pay lordi per € 155,6 milioni (€ 131,7 milioni netti). Dati gestionali.

[vi] Si precisa che con l’ingresso nel capitale sociale di Unipol Banca è stato acquisito il controllo indiretto della società Finitalia S.p.A.

[vii] Si ricorda che nel mese di luglio 2019 sono state finalizzate le operazioni straordinarie annunciate a febbraio relative all’acquisizione di una quota partecipativa incrementale in Arca Holding, all’acquisizione delle quote di minoranza del Banco di Sardegna e all’acquisizione del 100% di Unipol Banca con la contestuale vendita di un portafoglio di sofferenze a UnipolReC per un valore lordo contabile di circa € 1 miliardo. Tali operazioni sono effettive da un punto di vista contabile a partire dal 1 luglio 2019 a far data dalla quale si registra anche l’ingresso di Unipol Banca e di ARCA Holding Spa nel perimetro di consolidamento del Gruppo BPER; i dati contabili patrimoniali al 31 dicembre 2019 includono l’attivo e il passivo delle nuove società facenti parte del perimetro del Gruppo e i dati di conto economico di tali società sono inclusi dal 3° trimestre in avanti. Si evidenzia, inoltre, che anche in conseguenza delle operazioni sopra citate, i dati contabili al 31 dicembre 2019 non risultano confrontabili rispetto ai valori dell’esercizio precedente, il quale peraltro includeva utili non ricorrenti realizzati su titoli di debito.

[viii] Si veda tabella di Conto economico riclassificato in allegato al presente comunicato stampa.

[ix] Vedi nota 3. Si precisa, che per omogeneità di confronto, i dati dei ratios patrimoniali Phased in riferiti al 30 settembre 2019 sono riportati inclusivi dell’effetto del badwill provvisorio come da comunicato stampa del 7 novembre 2019.

Cgil, Silvia Spera va a Roma: via all’iter per il nuovo segretario

in Uncategorized by

Nella mattinata di venerdì 7 febbraio si è tenuta presso la sede di via Folonari 20 l’assemblea generale della Camera del Lavoro di Brescia alla presenza del segretario generale della Cgil Maurizio Landini.
All’ordine del giorno la proposta, avanzata dalla segreteria nazionale, di un nuovo incarico nel settore della contrattazione per la segretaria generale della Camera del Lavoro di Brescia Silvia Spera.

La proposta, ha spiegato Landini, si inserisce in un quadro di investimenti e valorizzazione delle esperienze territoriali pensato in vista delle sfide che la Cgil nazionale dovrà affrontare nei prossimi mesi. Al centro della discussione saranno, infatti, i rinnovi contrattuali, il salario minimo, la legge sulla rappresentanza e il sostegno alla proposta sulla Carta dei Diritti.
L’incarico è stato accettato dalla segretaria generale della Camera del Lavoro di Brescia Silvia Spera che si è detta disponibile ad entrare a far parte del gruppo dirigente nazionale. L’esperienza accumulata da Spera nel territorio bresciano, all’avanguardia, ad esempio, sulla certificazione della rappresentanza, potrà infatti costituire un’importante dote da condividere a livello nazionale.

In seguito all’accettazione dell’incarico, si apre ora la fase che porterà all’indicazione del successore di Spera alla guida della Camera del Lavoro bresciana. È stata, quindi, eletta la commissione di saggi – composta da Maurizio Landini, Elena Lattuada, Flavio Squassina, Patrizia Moneghini, Pierluigi Cetti e Antonio Ghilardi – che avrà il compito di condurre una breve fase consultiva.

L’assemblea generale è stata riconvocata per il prossimo 24 febbraio. In questa data verrà reso noto l’esito delle consultazioni e si procederà all’elezione del nuovo segretario generale.

Sei in vacanza ma non vuoi guidare? Ecco con chi noleggiare un NCC a Milano

in Economia/Trasporti by

Sei in vacanza in viaggio per lavoro, o finalmente ti hanno concesso le sospirate ferie ma non vuoi guidare? Ecco dove noleggiare un NCC Milano, città magnifica, capoluogo lombardo di origine celtica chiamato all’epoca Medhelan,  oggi è una metropoli dai mille volti, frenetica caotica ma terribilmente affascinante. Molti stranieri la scelgono per passare le vacanze anche se non è affacciata sul mare. Milano è cosi istrionica e attraente da essere adatta anche a viaggi di relax, culturalmente ricca, e animata da una movida notturna rutilante sa offrire di tutto e più di tutto anche al turista più esigente. La città meneghina offre anche servizi di ogni genere e sempre all’avanguardia, anche per quello che concerne i mezzi di trasporto. Ad esempio, se si dovesse cercare un NCC Milano, si ha la possibilità di usufruire di Guidoo.

Guidoo: cos’è

Guidoo è un servizio di autonoleggio con conducente, personalizzabile in base a tutte le vostre esigenze.

Costituito da un team di autisti iscritti all’albo del servizio pubblico, Guidoo si basa sulla possibilità di usufruire di mezzi confortevoli e adatti ad ogni tipologia di spostamento. Senza contare il fatto che possiedono tantissimi extra, tra cui:

  • Servizio seggiolini per offrire ai bambini il massimo della sicurezza
  • Prese usb e Wi-Fi a bordo
  • Riviste, bevande, caramelle, salviettine

E tanto altro ancora…

Nel caso del Lago di Garda, Guidoo rappresenta la scelta più idonea per chi avesse intenzione di esplorare tutte le aree limitrofe, in totale relax e con un conducente professionista a disposizione.

Ulteriori informazioni

I prezzi di Guidoo sono davvero super convenienti nonostante i servizi messi a vostra disposizione risultino di qualità. A differenza dei taxi, che non possiedono chissà quanti optional ed allo stesso tempo vengono a costare un occhio della testa!

Tra l’altro, nel caso in cui non parlate perfettamente l’italiano o viaggiate insieme a parenti/amici stranieri, potrete selezionare il veicolo che più fa per voi a seconda della lingua parlata, ad esempio inglese, tedesco, cinese ed arabo (escludendo ovviamente italiano).

Per quanto riguarda l’efficienza, Guidoo è un servizio che agisce in maniera precisa e puntuale, sempre a seconda delle vostre esigenze.

E non è tutto. Noi vi abbiamo appena parlato di Guidoo facendo riferimento al contesto del Lago di Garda ma in realtà si tratta di un servizio disponibile anche per altre zone della Lombardia tra cui Milano, Bergamo, Lago di Como e d’Iseo. E visto il successo registrato nell’ultimo periodo, è probabile che a breve sarà introdotto in altre località italiane.

Insomma, non si può chiedere di meglio!

Se siete interessati ad un tour nei pressi del Lago di Garda (sia che si tratti di un viaggio di piacere o di lavoro), date un’occhiata al sito ufficiale di Guidoo, dove avrete la possibilità di richiedere un preventivo e di scoprire un intero universo di opzioni, fatti su misura per voi.

Che aspettate? Buttatevi alla scoperta di uno dei laghi più belli d’Italia!

A35 Brebemi vince a Londra il premio come miglior Project Bond europeo dell’anno

in Economia/Infrastrutture by
Brebemi

Ancora un premio internazionale assegnato alla A35 Brebemi che è stata premiata nei prestigiosi PFI Awards in qualità di “Best European Bond Deal of the Year”. I PFI Awards sono tra i premi più autorevoli nel campo della finanza di progetto a livello internazionale e vengono assegnati ogni anno dal Project Finance International (PFI), magazine del gruppo Thomson-Reuters.

Per quanto riguarda la categoria “Best European Bond Deal of the Year”, PFI ha riconosciuto che l’operazione di rifinanziamento di A35 Brebemi rappresenta una delle più grandi emissioni di Project Bond in Europa consentendo le migliori condizioni di finanziamento. La struttura del debito da circa 2 miliardi di euro consiste in un mix di linee senior e junior, tra cui quattro tranche obbligazionarie per un totale di Euro 1.679 milioni di euro e un prestito bancario di Euro 307 milioni.  Sempre nelle motivazioni viene specificato che “è difficile strutturare un rifinanziamento di tali dimensioni e scadenze, consentendo migliori condizioni economiche”.

Delle tranche A1 e A2 di Brebemi, il 70% è stato acquistato da investitori nell’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa), il 26% negli Stati Uniti e il resto nell’area APAC (Asia e Pacifico). I gestori patrimoniali hanno acquistato il 67% delle quote mentre i fondi pensione il 32% e le banche l’1%. La struttura dell’operazione consente al progetto di raggiungere un rapporto di copertura del servizio del debito molto convincente grazie alla tranche A3 Zero Coupon.

“Anche qui a Londra abbiamo avuto ulteriori importanti conferme, della qualità del nostro progetto – afferma il Presidente di A35 Brebemi, Francesco Bettoni, presente in UK per il ritirare il premio (foto). La nostra infrastruttura gode di un’eccellente immagine sul mercato internazionale e il premio ricevuto ieri come Best European Bond Deal of the Year dal magazine PFI del gruppo Thomson Reuters, rafforza ulteriormente la nostra convinzione sulla bontà delle scelte adottate per quanto riguarda la struttura finanziaria della Società.  Il successo di queste emissioni è un’importante vittoria per tutto il team che ha curato questa attività e per i partner di A35 Brebemi, da Regione Lombardia alla concedente CAL SpA, passando per il socio di maggioranza Intesa Sanpaolo e tutti gli altri soci che da sempre hanno creduto nella bontà del progetto.”

Bollo auto, in Lombardia a gennaio gettito di 95 milioni

in Automotive/Economia/Istituzioni/Regione by

Agli automobilisti lombardi piace lo sconto sul bollo auto. La riduzione del 15 per cento della tassa riservata a chi paga con domiciliazione bancaria ha registrato un decisivo incremento confermato dai dati di gennaio. Per chi deve pagare il bollo auto con scadenza marzo 2020 ci sono ancora pochi giorni per beneficiare dello sconto.

Due mesi di auto ‘gratis’ e sconti sino a 294 euro per veicolo

A gennaio 110.073 persone hanno scelto la domiciliazione bancaria mentre 1.444 sono quelle giuridiche. Rispetto al gennaio dell’anno scorso i numeri sono cresciuti rispettivamente del 29% e del 359%. Chi ha usufruito dello sconto nel complesso ha versato 18.689.035,71 euro con un risparmio medio di 29,41 euro, con una punta massima di 294,70 euro (nel 2019 sono stati 19,78 e 196,47).

“Gli automobilisti lombardi a gennaio hanno risparmiato 3,28 milioni di euro”, ha osservato l’assessore regionale a Bilancio, Finanza e Semplificazione, Davide Caparini.
In base ai riscontri sul bollo auto con scadenza 31 gennaio, è stato registrato un gettito di 95.201.301 euro.

Una misura che piace a privati, artigiani e PMI

Dallo scorso ottobre, quando è stato annunciato l’incremento dello sconto sul bollo auto e moto sono stati 89.494 i nuovi mandati inviati da privati, artigiani, professionisti e piccole e medie imprese (per le grandi imprese con più di 50 vetture lo sconto, invece, è rimasto invariato al 10%).
Un raddoppio rispetto ai 39.637 dello stesso periodo del 2018. Nel solo mese di gennaio 2020 se ne sono aggiunti altri 23.672, arrivando così a 899.357 su un totale di oltre 7 milioni di bolli.

“Tra i vantaggi – ha continuato Caparini – anche ‘zero stress’ per le code agli sportelli, a tutto vantaggio della qualità della vita, e la certezza di non dimenticare la scadenza correndo quindi il rischio di incorrere in sanzioni per ritardi o mancati pagamenti”.

Calati gli avvisi di mancato pagamento

“Registriamo un forte calo di emissione di avvisi di mancato pagamento – spiega Caparini -. Un trend che è anche indice di una netta diminuzione della cosiddetta evasione ‘inconsapevole’, quella per intenderci dovuta a dimenticanza e che porta a pagare sanzioni”.

Con la migrazione dell’archivio ACI, da settembre 2018 è stato possibile isolare l’effetto sul calo dei mancati pagamenti dovuto proprio alla domiciliazione bancaria. A gennaio 2019 sono stati 260.690 gli avvisi emessi, contro i 307.268 dello stesso mese dell’anno precedente. A febbraio del 2019, l’ultimo al momento a disposizione, ne sono stati inviati a 197.096 contro i 218.225 di febbraio 2018.

Successo della misura tra gli ‘over 60’, cresce interesse imprese

L’addebito in banca sino a oggi è stato scelto da 899.357 soggetti. In prevalenza si tratta di automobilisti uomini: sono 559.315. Le donne si attestano a 324.684. La fascia d’età prevalente è quella over 60, con 323.474 mandati (tra 50 e 59 anni 226.654, tra 30 e 49 anni 308.910, sotto i 30 anni 29.468).
“Come avevamo previsto, questa misura che abbassa il carico fiscale sui cittadini, sulle aziende e aiuta il budget familiare – ha sottolineato l’assessore -, ha amplificato la sua attrattività con l’aumento dello sconto. Abbiamo premiato coloro che pagano con regolarità, semplificandogli anche la vita, contribuendo a ridurre l’evasione”.

Mandato da inoltrare entro il 15 del mese antecedente la scadenza

Chi ha il bollo in scadenza il 31 marzo ha ancora tempo qualche giorno per poter usufruire già da quest’anno dello sconto del 15%.

Per averne diritto si deve, infatti, far pervenire il mandato di pagamento alla Regione entro il giorno 15 o alla fine del mese precedente quello della scadenza. Le due date valgono rispettivamente nel caso di invio per posta ordinaria oppure online, tramite l’Area Personale Tributi’. Per l’operazione di pagamento tramite domiciliazione bancaria il costo è di 1 euro.

L’addebito diretto su conto corrente bancario può essere richiesto dai cittadini residenti in Lombardia o iscritti all’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero (A.I.R.E.), proprietari di uno o più veicoli o locatari (solo se il contratto di locazione decorre dal 1° gennaio 2017). In caso di cointestazione, la domanda deve essere inoltrata dal soggetto indicato per primo sulla carta di circolazione. Lo sconto vale anche per le persone giuridiche con parco veicolare intestato o utilizzato sino a 50 mezzi.

 

Go to Top
Vai alla barra degli strumenti