La sinergia tra l’Associazione Industriale Bresciana e l’OpTer (Osservatorio per il territorio: impresa, formazione, internazionalizzazione) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore ha dato alla luce il primo “Osservatorio sui costi della PA” per le imprese industriali bresciane, report che ha mappato le procedure burocratiche di maggiore impatto per le imprese, analizzandone i costi e monitorandone i tempi.
Per raccogliere i dati necessari sono stati sottoposti appositi questionari alle aziende associate ad AIB che hanno aderito all’iniziativa e, una volta elaborate le informazioni, è stato predisposto un documento illustrativo, con l’obiettivo di verificare lo stato dell’incidenza della burocrazia sull’attività delle imprese. Ciò ha consentito di ottenere un’istantanea rappresentativa degli adempimenti più impattanti.
Tra i dati di maggiore importanza spiccano le ore medie annue impiegate dal personale delle aziende per portare avanti gli iter amministrativi: 550 ore per le piccole imprese e oltre 1.200 per le medie imprese.
Per quanto riguarda i tempi di attesa per ottenere i provvedimenti necessari all’esercizio dell’attività d’impresa, il dato più rilevante si è registrato in ambito edilizio-urbanistico e ambientale: fino a 18 mesi per il rilascio o rinnovo delle autorizzazioni ambientali; fino a 24 mesi per l’approvazione dei piani urbanistici attuativi.
Quanto all’incidenza della burocrazia sulla vita delle aziende, per le piccole imprese la quota dei costi che le stesse devono sostenere è stata stimata pari ad un valore medio del 2,7% del fatturato: ogni 100 euro di ricavi, circa 3 euro sono assorbiti dalle procedure burocratiche. Per le medie imprese, invece, gli oneri burocratici si attestano in media all’1,2% del fatturato.
Gli obiettivi dell’iniziativa promossa da AIB e OpTer sono anche quelli di far emergere le semplificazioni normative che ancora faticano a essere realizzate e di evidenziare eventuali aggravi derivanti da novità normative e/o procedimentali.
“Con questo osservatorio, che sottolineo è alla sua prima edizione, intendiamo dare voce al territorio, all’impresa e all’esperienza degli imprenditori che vivono tutti i giorni l’impresa, i suoi successi, ma anche le fatiche quotidiane – commenta Filippo Schittone, Direttore di AIB –. Dal lavoro svolto insieme all’Università Cattolica emerge inequivocabilmente come la burocrazia resti un macigno nella vita di tutte le imprese, macigno che deve essere rimosso per poter liberare energie preziose alla competitività delle aziende. Apprezziamo certamente la presenza di un Ministero per la Pubblica Amministrazione nella compagine governativa ma vorremmo che potesse essere il primo motore di semplificazione e di modernità burocratica nel Paese. Apprezziamo anche che Regione Lombardia abbia da anni avviato, in coordinamento con il sistema camerale, un percorso di semplificazione e digitalizzazione dei procedimenti amministrativi. Ma occorre fare di più, molto di più, a tutti i livelli. Non c’è un’unica via per traguardare alla “sburocratizzazione”; occorre scaricare a terra più azioni concorrenti, che tuttavia difficilmente coglieranno il successo se la “cifra” centrale dell’operazione non sarà costituita da una reale semplificazione normativa a livello legislativo, con una riscrittura in chiave moderna e liberale dei procedimenti, che comporti un forte ridimensionamento del potere della macchina burocratica, ai vari livelli di governo pubblico. In altri termini, meno stato e maggiore responsabilizzazione dei privati”.
“Le cause all’origine del sistematico gap dell’Italia, a livello di crescita economica, verso i Paesi competitor sono molteplici. Una di queste è certamente rappresentata dalla pesante macchina burocratica italiana, che risulta particolarmente penalizzante per le imprese e per i cittadini – spiega Giovanni Marseguerra, Ordinario di Economia Politica presso l’Università Cattolica e Direttore di OpTer – Una burocrazia non adeguata alla seconda economia manifatturiera a livello europeo e alla settima a livello globale. In un contesto internazionale caratterizzato ancora da grande incertezza e in cui il sostegno garantito fin qui alla nostra economia dalla domanda internazionale rischia di ridimensionarsi, è cruciale che la burocrazia non sia un peso ma un elemento di accresciuta competitività per le nostre imprese. In tal senso è oggi necessario e urgente procedere con decisione nel processo di semplificazione amministrativa al fine di rendere più chiaro, facile, comprensibile e snello il funzionamento dell’Amministrazione. In questo molto può aiutare un rinnovato slancio al processo di digitalizzazione della PA”.