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Dicembre 2016 - page 7

Moretti realizza il Centro Ingrosso Cina di “Aumai”: è il più grande d’Europa

in Economia/Edilizia/Partner by

Ha inaugurato ieri ad Agrate Brianza Centro Ingrosso Cina, il più grande centro commerciale all’ingrosso d’Europa, realizzato nelle sue strutture prefabbricate in calcestruzzo dalla Moretti, azienda bresciana fondata da Vittorio Moretti, che firma così il terzo centro commerciale con dimensioni da primato nel 2016.

Il nuovissimo Centro Ingrosso Cina è stato voluto dall’imprenditore 40enne Chen Wen Xu, chiamato più comunemente «Il Sandro», da 20 anni residente a Brescia, già proprietario della catena di supermercati Aumai con oltre 30 punti vendita nel Nord Italia.
Un investimento da 60 milioni di euro, permesso anche dal sostegno di Mps Capital Service e Unicredit, che sorge oggi riqualificando l’area dove un tempo era situata l’azienda chimica Uquifa in via delle Industrie ad Agrate Brianza, sulla strada provinciale 121, perfettamente collegata con le principali vie di comunicazioni dell’area milanese, come la Tangenziale Est, la Teem e l’A4.

L’intenzione di Chen Wen Xu con Cina Ingrosso Mercato è quella di delocalizzare (e decongestionare) il commercio all’ingrosso di prodotti cinesi dalla Chinatown milanese – via Paolo Sarpi, offrendo ai grossisti un unico punto di riferimento, facilmente raggiungibile e logisticamente efficiente perché localizzato sulle grandi arterie di comunicazione del Nord Italia.

La struttura si sviluppa per 3 piani – di cui 2 fuori terra – e accoglierà 400 spazi commerciali: il piano interrato è destinato ai magazzini con strutture dedicate allo scarico dei container; il piano terra è dedicato esclusivamente al commercio all’ingrosso di abbigliamento (donna, uomo, bimbo), mentre il piano superiore è dedicato agli accessori, scarpe, cosmetici e casalinghi, oltre ai servizi: bar, ristoranti ma anche attività dedicate alla cura della persona.

Centro Ingrosso Cina ha previsto l’assunzione di 600 addetti nelle diverse mansioni (vendita, uffici e logistica) e altre 200 posizioni saranno generate dal relativo indotto.

Moretti che da oltre 50 anni si occupa di edilizia industrializzata, e in particolare la sua divisione Moretti Construction Systems, guidata dall’AD ing. Evangelista Zampatti, si riconferma ancora una volta l’interlocutore ideale, in virtù della sua esperienza e affidabilità, nella realizzazione di centri commerciali di nuova generazione per dimensioni, sicurezza e soluzioni. Moretti chiude così un anno davvero speciale, riconfermando il trend positivo degli ultimi 10 anni, durante i quali la Moretti ha realizzato almeno uno shopping center all’anno superiore ai 60.000 mq e uno, ogni due anni, superiore ai 100.000 mq. “Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti quest’anno – afferma l’AD ing. Evangelista

Zampatti – che arrivano comunque anche a coronamento di un percorso aziendale coerente e solido, che ci ha permesso di superare indenni anche i momenti in cui la crisi aveva particolarmente colpito il nostro settore. Non a caso il risultato di cui sono più fiero è proprio il fatto di aver sempre garantito il posto di lavoro ai nostri 200 collaboratori, senza aver mai dovuto ricorrere a neppure un’ora di cassa integrazione”.

Moretti, azienda italiana fondata nel 1967 da Vittorio Moretti, da sempre opera nel mondo dell’edilizia e delle costruzioni, collaborando con i migliori esperti del settore, ispirandosi sin dalla sua fondazione a concetti quali diversificazione, flessibilità, personalizzazione, chiavi in mano.
Prefabbricati in calcestruzzo, in legno e con sistemi misti che integrano ferro, vetro e pietra. Edilizia pubblica e privata chiavi in mano, infrastrutture, Real estate. Dalla consulenza strategica alla progettazione, dalle semplici forniture di prodotto alla gestione di cantiere, installazione e collaudo finale, dal contract di prodotto a quello di commessa. Un modo di fare impresa che si traduce in più competenze. Più sinergie. Più soluzioni.

Disoccupazione giovanile, report Api: Brescia tra le peggiori del Nord Italia

in Api/Associazioni di categoria/Economia/Evidenza/Lavoro/Tendenze by

In provincia di Brescia più di un giovane su tre, di età compresa tra 15 e 24 anni, è disoccupato: nel 2008 lo era poco più di uno su venti. Il dato, più che preoccupante, viene sottolineato nell’indagine su «Disoccupazione giovanile e mismatch» realizzata dal Centro Studi e dall’Ufficio Risorse Umane di Apindustria. Obiettivo dello studio, oltre a mettere a confronto i dati bresciani sulla disoccupazione giovanile nella fascia 15-24 anni con quelli delle altre provincie italiane e con i dati europei, cercare anche di capire (attraverso 200 interviste a giovani che hanno rifiutato la posizione lavorativa per la quale erano stati selezionati) le difficoltà che esistono nell’incrocio tra domanda e offerta di lavoro.

«Il trend degli ultimi anni ha segnato un peggioramento molto evidente – si legge nel report del Centro Studi Apindustria -, portando la nostra provincia, a vocazione prettamente metalmeccanica, al 50esimo posto nella lista delle province italiane classificate per tasso di disoccupazione giovanile nel 2015». Lo scorso anno, in provincia di Brescia, il tasso di disoccupazione giovanile nella fascia 15-24 anni risulta essere infatti del 35,9%, in continuo peggioramento rispetto agli anni precedenti (6,2% nel 2008, 21,5% nel 2011, 28,2% nel 2014). Ben lontana da province quali Bolzano (11,9%), Verbano-Ossola (15,8%) o Cuneo (17,1%), peggio della media lombarda (32,3%) e del Nord Italia (30,6%), appena meglio addirittura rispetto alla media nazionale (40,3%). «Stupisce negativamente il dato del 2015 – sottolinea il rapporto -: il Nord e in generale l’Italia registrano un miglioramento rispetto all’anno precedente, con una riduzione del tasso di disoccupazione per i giovani 15-24. In Lombardia peggiora di un paio di punti, mentre a Brescia di ben 7,7 punti percentuali». Meglio la disoccupazione in fascia 15-29, in cui il tasso si staglia al 22,7% nel 2015 (l’anno prima era il 17,5%).

Se questo è il dato negativo, è pur vero che anche negli ultimi anni le imprese, seppure in misura minore rispetto al passato, hanno continuato a cercare nuove figure professionali. Un dato, questo, confermato anche dal report quando evidenzia «una variazione crescente positiva nella domanda di personale da parte delle imprese» nell’ultimo triennio. Dall’analisi incrociata con l’Ufficio Risorse Umane di Apindustria è però emersa in modo abbastanza evidente anche una difficoltà a far incrociare domanda e offerta di lavoro. In particolare, basandosi su 200 interviste ad altrettanti giovani che hanno rifiutato la posizione lavorativa per la quale erano stati selezionati, è emerso che tra le cause principali di questo mancato incontro vi sono la distanza casa-lavoro, le aspettative economiche non soddisfacenti e la mancanza di competenze richieste.

Agricoltura, Lombardia costretta ad anticipare 173 milioni per lo Stato

in Agricoltura e allevamento/Economia/Evidenza/Istituzioni/Lombardia/Regione/Zone by

“Regione Lombardia e’ riuscita a superare le inefficienze e i ritardi di Agea e l’Organismo pagatore regionale ha pagato nei termini gli agricoltori lombardi, per i 294 milioni complessivi loro spettanti, suddivisi tra 264 milioni per la Domanda Unica della Pac e 30 milioni per il Psr”. E’ quanto riferisce l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, soddisfatto per aver rispettato i termini, nonostante i ritardi di Agea nel trasferimento delle risorse.

“Dagli organi centrali non sono stati trasferiti 191 milioni di euro e ne sono pervenuti appena 17,4 – rivela Fava -. Regione Lombardia e’ stata cosi’ costretta ad anticipare le risorse, in attesa del trasferimento da Roma, per 173,6 milioni”. Eppure, prosegue l’assessore lombardo, “il grande lavoro di squadra all’interno della Direzione Centrale Programmazione e Finanze della Regione ha consentito di liquidare gli agricoltori e di ovviare all’incapacita’ di Agea di garantire il trasferimento dei fondi nei tempi prestabiliti, pur disponendo di moltissima liquidita’. Non credo tutte le regioni raggiungeranno l’obbiettivo purtroppo”.

Secondo gli ultimi report, infatti, fa le regioni dotate di organismo pagatore proprio solamente Veneto e Toscana parrebbe possano sperare di completare i trasferimenti di risorse alle imprese agricole (rimane l’incognita della quota del Psr, sempre per i ritardi di Agea), avendo comunque anticipato come la Lombardia buona parte dei fondi grazie alle risorse regionali. “Il tutto mentre fuori impazza il dibattito sulla utilita’ ed efficienza delle regioni e qualche illuminato soggetto teorizza la necessita’ di centralizzare le competenze a Roma anche in agricoltura. I Lombardi possono contare su efficienza e preparazione della propria struttura regionale. Altrettanto non si puo’ dire di chi ha bisogno di confrontarsi con lo stato”.

Villa Fenaroli, il 6 dicembre l’assemblea della Piccola di Aib

in Aib/Associazioni di categoria/Città e Hinterland/Economia/Eventi/Zone by

Territorio, persone, cultura, innovazione. Quattro parole d’ordine intorno alle quali ruoterà il dibattito in occasione dell’assemblea annuale del Comitato Piccola Industria di Associazione Industriale Bresciana, che si terrà martedì 6 dicembre a Villa Fenaroli (via Mazzini, 14 Rezzato).

“La nuova logica d’impresa. Verso il 4.0 è il titolo scelto quest’anno per la nostra assise. Negli ultimi mesi abbiamo più volte affrontato il tema della digital transformation in fabbrica, ragionando sull’impatto che questo nuovo modello avrà su prodotti e processi industriali. Adesso vogliamo mettere in luce un aspetto diverso e fino a oggi meno discusso, ossia il fatto che, per avere successo, la digitalizzazione richiede una nuova concezione d’impresa, un cambio di paradigma prima di tutto culturale al quale sono chiamati tutti gli imprenditori, manifatturieri e non”, spiega Giancarlo Turati, presidente del Comitato Piccola Industria AIB e vice presidente della Piccola di Confindustria.

Inedito il format della parte privata dell’assemblea (riservata agli iscritti alla Piccola AIB) che prenderà avvio alle 14 (inizio accredito ore 13.30) con un momento di matching tra imprenditori, che poi si confronteranno intorno a quattro tavoli tematici, dedicati appunto a territorio, persone, cultura, innovazione, per svolgere una riflessione condivisa sulle sfide che il sistema delle piccole imprese sarà chiamato ad affrontare negli anni a venire.

L’assise proseguirà alle 16.15 con la parte pubblica aperta dai saluti del Prefetto di Brescia, Valerio Valenti, del presidente di AIB, Marco Bonometti, del presidente della Piccola AIB, Giancarlo Turati, cui seguirà l’intervento del presidente di Confindustria Marche, Diego Mingarelli, ideatore del Piano Gestione Emergenze (PGE) in aiuto delle popolazioni e delle imprese colpite dai terremoti in Centro Italia. 

Saranno quindi Mario Mazzoleni (Università di Brescia), Alberto Baban (presidente Piccola Industria Confindustria), l’europarlamentare Massimiliano Salini e il pianista bresciano Federico Colli ad animare la tavola rotonda coordinata da Debora Rosciani di Radio 24.

L’assemblea, durante la quale verrà anche illustrato l’accordo “Progettare il futuro: accelerazione, trasformazione digitale, competitività” siglato da Intesa San Paolo e Confindustria, si chiuderà con gli interventi di Antonio Calabrò (responsabile Cultura Confindustria e vice presidente Assolombarda) e del presidente Alberto Baban.

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