Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Confartigianato, Sarnico è presidente nazionale del settore Legno e Arredo

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Giovanni Battista Sarnico, 49 anni, socio della “Sarnico Falegnameria di Sarnico Vincenzo Sas” di Ospitaletto e sindaco del medesimo Comune, è stato eletto Presidente della Federazione Legno Arredo di Confartigianato Imprese. In Confartigianato, gli imprenditori artigiani del legno-arredo sono organizzati in tre associazioni di mestiere: Arredo, Legno e Tappezzeria. Sarnico, dopo essere stato confermato presidente nazionale della categoria di Confartigianato Legno nell’ottobre scorso è ora alla guida per il prossimo quadrienno della federazione che riunisce i tre gruppi di mestieri. «Una filiera ad alta vocazione artigiana che andrà valorizzata a partire dai territori e trovare, anche grazie alla rete e alla condivisione, una modalità allargata per creare opportunità e sinergie per l’intero “comparto casa”. Investimenti in innovazione, formazione, semplificazione dei procedimenti per gli interventi di ristrutturazione edilizia e riaqualificazione energetica che interessano gli operatori, gli obiettivi di questo mandato» ha dichiarato Sarnico.Il totale delle imprese operanti in questi settori sono a livello nazionale 67.690 di cui 44.779 artigiane, oltre 1.000 le artigiane nella sola provincia di Brescia. L’augurio di buon lavoro è arrivato dal presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia e Vice nazionale vicario Eugenio Massetti: «Nel 2019 il nostro Paese ha esportato legno e mobili per un valore di 11,8 miliardi di euro risultando il terzo paese nell’Unione Europea dopo la Germania e la Polonia e, nonostante le perdite dovute al Covid-19 dello scorso anno, saprà rilanciare il “Made in Italy” della filiera casa che insieme al cibo e alla moda è da sempre protagonista della nostra manifattura sui mercati internazionali». Il consiglio direttivo è formato, oltre che dal presidente Sarnico (presidente categoria Legno), da Mauro Damiani, titolare della Indaf di Udine e presidente della categoria Arredo e dal bergamasco Emanuele Zinesi, titolare della Zinesi Design per la categoria Tappezzieri.

Zona rossa, Confartigianato: ristori per le aziende ingiustamente penalizzate

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Salute by

Brescia – In merito alla collocazione errata in zona rossa della Lombardia interviene in qualità di Presidente di Confartigianato Lombardia Eugenio Massetti: «Avevano già chiarito, con una trasparente presa di posizione sabato scorso, come Confartigianato Lombardia creda che sia una assoluta priorità tutelare la salute delle persone garantendo loro anche un sistema socio-sanitario capace di rispondere, sempre, alle esigenze emergenziali. Ma avevano anche detto che era fondamentale per tutte le attività produttive e di servizio che le regole applicate fossero trasparenti e comprensibili a tutti. Era chiaro anche ai poco esperti  – e i fatti ci hanno dato ragione – fin da una settimana fa, che fossero state utilizzate formule di calcolo e dati incoerenti con la realtà e per nulla tempestivi, che avevano costretto la Lombardia in una zona rossa che non pareva del tutto giustificata. Gli imprenditori lombardi già si chiedevano perché in una Regione dove i nuovi casi avevano un’incidenza minore alla media nazionale e molto minore che in regioni limitrofe e dove il Sistema sanitario non sembrava essere in preoccupante e irrimediabile affanno, venisse adottato un provvedimento così “draconiano”. Dopo la conferma dei gravi errori che hanno bloccato la Regione Lombardia, locomotiva d’Italia, nella zona rossa, inutilmente e in modo discriminatorio rispetto ad altri territori, Confartigianato Lombardia non può che chiedere due cose molto semplici:

1. che sia fatta chiarezza sulle responsabilità vere di questi errori e se ne traggano le dovute conseguenze nel rispetto dei sacrifici fatti da tutti i cittadini;

2. che si provveda urgentemente a ristorare le attività economiche che sono state inutilmente penalizzate, senza che questo avesse effetti reali sul contenimento dell’epidemia. Lo chiediamo ancora una volta in pieno spirito collaborativo verso le Istituzioni e senza scivolamenti verso facili strumentalizzazioni, ma nella convinzione che siano entrambe priorità irrinunciabili la protezione della vita di tutti (a partire dai più fragili) e il mantenimento dell’efficienza del tessuto produttivo, che peraltro contribuisce a tenere in piedi anche i servizi essenziali come la sanità ed il sistema pubblico di Welfare. Abbiamo sempre creduto che il rigore debba essere massimo, come massima deve però anche essere la serietà. Ci attendiamo dunque, risposte rapide e soddisfacenti».

Fondo Nuove Competenze: siglato l’accordo tra Confindustria Brescia e sindacati

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  • L’intesa consente di accompagnare le imprese nel processo di adeguamento ai nuovi modelli organizzativi e produttivi, offrendo ai lavoratori l’opportunità di acquisire nuove e maggiori competenze professionali.

Confindustria Brescia e Cgil, Cisl e Uil provinciali hanno sottoscritto mercoledì l’accordo territoriale per facilitare l’accesso al Fondo Nuove Competenze introdotto dal Decreto Rilancio.

L’intesa consente di accompagnare le imprese nel processo di adeguamento ai nuovi modelli organizzativi e produttivi, offrendo ai lavoratori l’opportunità di acquisire nuove e maggiori competenze professionali.

Per rilanciare l’economia e sostenere le imprese nei processi di innovazione e sviluppo è, infatti, necessario investire sulla formazione continua, leva per accelerare i processi di modernizzazione, favorire la competitività del sistema produttivo e l’occupabilità dei lavoratori.

Le imprese del territorio potranno sottoscrivere, una volta intervenuta l’attesa proroga per il 2021, gli accordi necessari per destinare parte dell’orario di lavoro, fino a un massimo di 250 ore per dipendente, ad azioni di formazione, beneficiando così anche dei contributi previsti pari al costo lordo delle ore di lavoro destinate alla formazione. I lavoratori che parteciperanno a tali percorsi formativi non avranno nessuna conseguenza sulla retribuzione spettante, diretta e indiretta, né sugli aspetti contributivi e previdenziali.

Sul piano operativo è stato convenuto che la condivisione degli accordi, per le aziende prive di rappresentanza sindacale interna, avverrà nell’ambito della Commissione per la formazione di Confindustria Brescia e Cgil, Cisl, Uil provinciali, già attiva per la formazione finanziata da Fondimpresa.

In merito, Confindustria Brescia e Cgil, Cisl e Uil provinciali hanno espresso “soddisfazione per l’intesa raggiunta, che conferma l’impegno strategico delle parti sociali sul nostro territorio per la promozione e realizzazione di azioni formative di qualità. Si rinnova la possibilità di contribuire concretamente alla diffusione della formazione continua all’interno delle aziende, con l’obiettivo di accompagnare la crescita e lo sviluppo di nuove figure professionali. Perché per favorire l’innovazione di processo e di prodotto nel nuovo modello dell’economia circolare oggi servono specialisti, dalla produzione alla logistica, dalla qualità alla manutenzione, che alle tradizionali riconosciute abilità manuali affianchino anche crescenti competenze tecnologiche e digitali”.

Brescia, Aib: 6.000 assunzioni in meno nell’industria

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Tra gennaio e settembre 2020, in provincia di Brescia, le assunzioni alle dipendenze nell’industria (esclusi i contratti a progetto e quelli in somministrazione) evidenziano una dinamica decisamente negativa (-26,4%) rispetto allo stesso periodo del 2019, quando i flussi in entrata già scontavano una significativa frenata sul biennio precedente, a conferma della fase di rallentamento che caratterizzava il made in BS a partire da quel periodo.

Nel complesso dei primi nove mesi a Brescia, si sono perse 5.673 assunzioni alle dipendenze rispetto allo stesso periodo del 2019, di cui 3.063 contratti a tempo indeterminato (-33,8%), 1.847 a tempo determinato (-18,1%) e 763 di apprendistato (-35,4%). Il solo terzo trimestre ha registrato un calo tendenziale di 1.631 assunzioni, di cui 888 a tempo indeterminato (-33,1%).

A evidenziarlo è il Centro Studi di Confindustria Brescia, che ha rielaborato i dati sulle Comunicazioni Obbligatorie diffusi dalla Regione Lombardia.

La dinamica complessiva dei primi nove mesi dell’anno è la conseguenza dell’emergenza economica derivante dalla diffusione del Covid-19 e delle successive misure restrittive adottate a contenimento della pandemia. In particolare, il primo trimestre 2020 (-14,6%) si mantiene sostanzialmente in linea con la fase di ridimensionamento registrata nel 2019, il secondo mostra una variazione fortemente negativa (-45,4%), la peggiore da quando è disponibile la serie storica (2010), e il terzo rileva un’ulteriore caduta, se pure di minore intensità (-23,1%).

Tra gennaio e settembre, il saldo tra avviamenti e cessazioni dal lavoro nell’industria è sostanzialmente nullo (+21 unità), contro il saldo positivo (+2.636) del 2019. Il dato non è tuttavia perfettamente confrontabile con quelli degli anni precedenti, perché condizionato dall’entrata in vigore dei provvedimenti sul blocco dei licenziamenti nel periodo di emergenza Covid-19.

La dinamica del 2020 è stata condizionata dal saldo negativo dei contratti a tempo indeterminato (-2.043 unità), compensato da quello positivo dei contratti a tempo determinato (+1.620 unità) e dell’apprendistato (+444). 

Nel terzo trimestre 2020, a livello regionale, i dati di fonte amministrativa segnalano che il calo delle assunzioni alle dipendenze è stato pari al 24,3%, con una perdita complessiva di 9.084 assunzioni rispetto allo stesso periodo del 2019. Le province più penalizzate in termini assoluti risultano Milano (-3.213 unità), Brescia (-1.631) e Bergamo (-1.152). In termini relativi hanno subìto pesanti contrazioni Lecco (-32,0%), Como (-31,2%) e Varese (-31,0%).

Nei primi nove mesi, in Lombardia si sono perse complessivamente oltre 34.000 assunzioni alle dipendenze, di cui 11.088 a Milano. Tra le altre province, tutte in negativo, oltre a quello di Brescia citato in precedenza, si segnala il calo di Bergamo (-4.303), Varese (-3.343), Monza e della Brianza (-2.614) e Como (-1.989).  

Camera di commercio, ecco i nuovi comunicati settimanali

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Di seguito pubblichiamo i nuovi comunicati settimanali diffusi dalla Camera di commercio di Brescia.

5/21 – SPORTELLO BREVETTI E MARCHI – APPUNTAMENTI TRAMITE SERVIZI ON LINE

A partire da lunedì 11 gennaio 2021, è attivo lo sportello virtuale che consente di prendere appuntamenti per i depositi di domande/istanze di proprietà industriale presso lo sportello Brevetti e Marchi, mediante la piattaforma Servizi Online.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.bs.camcom.it

6/21 – SERVIZIO INFORMATIVO AGEVOLAZIONI FISCALI IN EDILIZIA

La Camera di Commercio di Brescia, nell’ambito della collaborazione con i servizi SUAP comunali, informa che il Comune di Brescia ha attivato uno Sportello Informativo Agevolazioni Fiscali in Edilizia attivo presso il settore SUE – SUAP per interventi volti al miglioramento dell’efficienza energetica e della sicurezza degli edifici. Tutte le informazione al sito del Comune di Brescia https://www.comune.brescia.it/servizi/casa/SUE/Pagine/BONUS-FACCIATE.aspx

7/21 – SIBONUS

SiBonus è la piattaforma realizzata da InfoCamere, società delle Camere di Commercio per l’innovazione digitale, che consente alle PMI e ai titolari di crediti fiscali di cederli per ricavare liquidità immediata e ai soggetti interessati all’acquisto di valutare le opportunità e completare in modo sicuro la transazione.
Tutte le informazione alla pagina di Infocamere https://sibonus.infocamere.it/

8/21 – PORTALE RIPARTIRE IMPRESA

E’ online la versione aggiornata del portale “RipartireImpresa”, la piattaforma ideata da Unioncamere, con il supporto di InfoCamere, per far conoscere agli imprenditori i provvedimenti nazionali e regionali e locali diretti a fornire benefici finanziari alle imprese, relativi a ciascun settore economico, emanati a seguito dell’emergenza Covid-19.
La piattaforma è disponibile al link: ripartireimpresa.unioncamere.it

Zona rossa, Bonometti chiede regole chiare e certezza di metodo

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Salute by

“Nella assoluta necessità di tutelare la salute dei cittadini e preservare la capacità di risposta del sistema socio-sanitario, chiediamo regole chiare e certezza di metodo, per favorire la programmazione”. A dirlo, in una nota, è il presidente di Confindustria Lombardia, il bresciano Marco Bonometti, che commenta così il ritorno della nostra Regione in zona rossa.

“La tempestività nella valutazione dei dati e la coerenza con il reale andamento epidemiologico devono essere le basi per orientare le scelte del Governo – incalza Bonometti –  E’ più che necessario che vengano applicati tutti gli indicatori finalizzati alla definizione del livello di rischio, compreso il criterio resilienza del Sistema Sanitario Regionale. Tutto ciò è fondamentale affinché gli operatori economici abbiano fiducia nelle decisioni assunte perché altrimenti si rischia di compromettere irreversibilmente la continuità della ripresa che stiamo faticosamente rincorrendo”.

Intescambio Brescia-Germania: nei primi 9 mesi del 2020 sono spariti 400 milioni di euro

in Economia/Export by
Scambi economici tra Brescia e Germania in crescita

Tra gennaio e settembre, le vendite del made in Brescia in Germania sono diminuite di circa 437 milioni rispetto allo stesso periodo del 2019: si tratta della dinamica (in termini monetari) più negativa tra tutte le province italiane. A pesare su tale evoluzione sono in particolare modo i comparti metalmeccanici, che, con un venduto pari a 1.620 milioni, valgono nel complesso il 77,1% dell’export bresciano in Germania. Per contro, il settore alimentari e bevande è stato l’unico protagonista di una crescita delle esportazioni, pari all’11,4% (+8 milioni):

A evidenziarlo è una ricerca del Centro Studi di Confindustria Brescia su dati ISTAT.

La Germania si conferma comunque il principale partner commerciale della provincia di Brescia, nonostante gli effetti della pandemia da Covid-19. I dati cumulati dei primi nove mesi del 2020 indicano che la quota di esportazioni verso la Germania vale il 19,7% delle esportazioni bresciane totali e il 31,4% di quelle verso i Paesi UE.

Un primato che resiste, nonostante il brusco ridimensionamento dei valori dovuto alla pandemia, che ha causato, nei primi nove mesi del 2020 su base annua, una contrazione delle vendite sul mercato tedesco del 17,2% e delle importazioni del 16,6%. Riguardo alle sole esportazioni, la dinamica trimestrale degli ultimi due anni mette in evidenza un andamento negativo già a partire dal secondo trimestre del 2019, in coincidenza con il rallentamento del commercio mondiale e con un indebolimento dell’economia tedesca. Il quarto trimestre 2019 segna un calo delle esportazioni bresciane verso la Germania del 10,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (tendenziale), il primo trimestre 2020 del 10,9%. È con il secondo trimestre 2020 tuttavia che si rileva la contrazione maggiore (-30,4%), seguita da un rallentamento nella caduta nel periodo estivo (-9,8%).

Tra le province italiane, Brescia è al secondo posto, dopo Milano, per valore delle esportazioni verso la Germania: 2.101 milioni nel periodo gennaio-settembre 2020, una quota pari al 5,2% del totale nazionale. Seguono: Bergamo (1.794 milioni), Torino (1.491), Verona (1.480) e Vicenza (1.476). Risulta invece al primo posto della classifica delle province italiane per valore del saldo commerciale, pari a 1.005 milioni. Al secondo posto si colloca Chieti (809 milioni), seguita da Treviso (778), Reggio Emilia (621) e Cuneo (520).

Nel dettaglio, per quanto riguarda i settori e in particolari i già citati comparti metalmeccanici, i prodotti della metallurgia segnano un -22,2% (-158 milioni), i mezzi di trasporto un -33,0% (-103 milioni), i prodotti in alluminio un -19,6% (-67 milioni), macchinari e apparecchiature un -11,8% (-59 milioni). Al di fuori della metalmeccanica va segnalata la forte discesa sperimentata dagli articoli in gomma e materie plastiche (-27 milioni, -15,3%).

La contrazione dell’export bresciano in Germania appare coerente con la brusca frenata dell’attività produttiva nel paese: nel terzo trimestre del 2020, nonostante un recupero del 14,0% congiunturale, la produzione nell’industria in senso stretto si attesta al di sotto del 9,8% nei confronti dello stesso periodo del 2019. Va inoltre sottolineato come la crisi economica derivante dalla pandemia si sia inserita, come accennato, in un contesto già in rallentamento per la locomotiva tedesca, un movimento iniziato addirittura nel secondo semestre del 2018.

Nell’ultimo trimestre dell’anno, il manifatturiero tedesco avrebbe proseguito la risalita: l’indice PMI di Markit si è infatti attestato stabilmente in area di crescita, raggiungendo a dicembre i livelli massimi da tre anni a questa parte (58,3). Una performance che non riguarda il comparto dei servizi, che rimane invece “al palo” (47,0), a seguito delle chiusure imposte dal secondo lockdown. Vi è una diffusa preoccupazione, tuttavia, circa la recrudescenza dei contagi rilevata nelle ultime settimane in Germania: la conta dei decessi ha superato le 42 mila unità, con un trend in accelerazione. Nonostante ciò, lo stock dei positivi per ogni milione di abitanti (pari a circa 23 mila) rimane ben al di sotto di altri paesi europei come Regno Unito (46 mila), Spagna (45 mila) Francia (43 mila) e Italia (38 mila).

Crisi immobiliare, madre e figlia restano con 3,7 milioni di debito: ne pagheranno solo 60mila

in Economia/Finanza by

Il crac delle aziende di famiglia, di cui avevano garantito i finanziamenti con il patrimonio personale, aveva rischiato di farle finire sul lastrico

Per anni hanno gestito le fiorenti attività di famiglia nel settore immobiliare, garantendone i finanziamenti con il proprio patrimonio personale. Poi si sono trovati sulle spalle ben 5 milioni di euro di monte debiti. Ma i giudici del tribunale di Lodi – applicando la legge 3/2012, come richiesto dagli avvocati dello Studio Pagano & Partners di Brescia – hanno stabilito che pagando 1.250 euro al mese circa per quattro anni potranno chiedere, al termine della procedura, la cancellazione di ogni pendenza economica.

Protagoniste di una vicenda sono una donna milanese di 66 anni (originaria di Crema) e una 50enne di Lodi. Insieme all’uomo (marito della prima e genitore della seconda in altre nozze) hanno operato a lungo nel settore immobiliare, ma la crisi mondiale del 2007 – e alcuni mancati pagamenti per somme importanti – hanno portato nell’ultimo quinquennio al fallimento di tutte le società che le donne amministravano. E all’aggravamento delle condizioni di salute dell’uomo, deceduto quest’anno.

“Il risultato di questa tragica situazione”, spiega l’avvocato Monica Pagano, che ha seguito il caso con il collega Matteo Marini, “sono circa 5 milioni di debito, con 1,3 milioni di attivo complessivo (immobili, soprattutto): una somma che le due donne non avrebbero mai potuto pagare. Ma i giudici hanno applicato la legge (chiamata anche Salva Suicidi o Ammazza Debiti) dando una speranza concreta di riabilitazione a chi è rimasto incolpevolmente schiacciato da debiti che mai avrebbe potuto pagare”.

Concretamente madre e figlia, a fronte di 3,7 milioni di debiti rimanenti (tra personali e aziendali), pagheranno 1.250 euro al mese per quattro anni. Cioè 60 mila euro in tutto. Poi potranno chiedere la cancellazione degli oltre 3,6 milioni di debiti rimanenti. E cominciare una nuova vita.

Camera di Commercio, ecco i comunicati settimanali

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia by

Riportiamo di seguito, in forma integrale, i comunicati settimanali della Camera di Commercio di Brescia.


1/21 – SPORTELLO BREVETTI E MARCHI – APPUNTAMENTI TRAMITE SERVIZI ON LINE

A partire da lunedì 11 gennaio 2021, è attivo lo sportello virtuale che consente di prendere appuntamenti per i depositi di domande/istanze di proprietà industriale presso lo sportello Brevetti e Marchi, mediante la piattaforma Servizi Online.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito
www.bs.camcom.it

2/21 – SERVIZIO INFORMATIVO AGEVOLAZIONI FISCALI IN EDILIZIA

La Camera di Commercio di Brescia, nell’ambito della collaborazione con i servizi SUAP comunali, informa che il Comune di Brescia ha attivato uno Sportello Informativo Agevolazioni Fiscali in Edilizia attivo presso il settore SUE – SUAP per interventi volti al miglioramento dell’efficienza energetica e della sicurezza degli edifici. Tutte le informazione al sito del Comune di Brescia https://www.comune.brescia.it/servizi/casa/SUE/Pagine/BONUS-FACCIATE.aspx

3/21 – SIBONUS

SiBonus è la piattaforma realizzata da InfoCamere, società delle Camere di Commercio per l’innovazione digitale, che consente alle PMI e ai titolari di crediti fiscali di cederli per ricavare liquidità immediata e ai soggetti interessati all’acquisto di valutare le opportunità e completare in modo sicuro la transazione.
Tutte le informazione alla pagina di Infocamere
https://sibonus.infocamere.it/

4/21 – PORTALE RIPARTIRE IMPRESA


E’ online la versione aggiornata del portale “RipartireImpresa”, la piattaforma ideata da Unioncamere, con il supporto di InfoCamere, per far conoscere agli imprenditori i provvedimenti nazionali e regionali e locali diretti a fornire benefici finanziari alle imprese, relativi a ciascun settore economico, emanati a seguito dell’emergenza Covid-19.
La piattaforma è disponibile al link:
ripartireimpresa.unioncamere.it

Apindustria: pronti a fare la nostra parte per il successo della campagna vaccinale

in Api/Associazioni di categoria/Economia/Salute/Uncategorized by

Nella convinzione che la soluzione della crisi sanitaria sia premessa necessaria per la ripartenza economica, Apindustria Brescia dà la propria disponibilità a collaborare a ogni livello per fare in modo che la campagna vaccinale avviata da pochi giorni sia il più rapida ed efficiente possibile. «Facciamo nostro l’invito fatto a livello nazionale dal Presidente Nazionale di Confapi Maurizio Casasco – afferma il Presidente di Apindustria Brescia, Pierluigi Cordua -. È oggi più che mai evidente che la vera chiave di volta nella lotta alla pandemia sia la massima velocizzazione nella somministrazione dei vaccini anti-SARS-covid2 ed è quindi necessario promuovere la collaborazione con i medici del lavoro e i sindacati, affinché le aziende stesse diventino degli hotspot vaccinali in grado di coadiuvare quelli già attivi». Apindustria ricorda che le imprese hanno organizzazione, spazi da utilizzare e in diversi casi anche personale adatto per aiutare la buona riuscita della campagna vaccinale: «Sarebbe un buon modo per accelerare le vaccinazioni – sottolinea Cordua -. Le istituzioni potrebbero fare la loro parte, trovando meccanismi premianti dal punto di vista fiscale o contributivo a sostegno delle aziende che si impegneranno nella campagna. Avvertiamo il desiderio di tanti imprenditori di tornare in campo a pieno ritmo e abbiamo segnali che possa esserci in tempi rapidi una ripresa dell’economia. Per farlo è però necessario risolvere la crisi sanitaria il prima possibile». 

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