Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Ecco come l’AI può rendere migliori le relazioni fra le persone

in Economia/Evidenza/Innovazione/Web e digitale by

Le relazioni nel mondo del lavoro sono fondamentali ma oggi, complice anche una compressione delle opportunità di interazione, è sempre più difficile crearne di efficaci e soprattutto che permettano una crescita professionale e umana.

Questo perché, secondo l’intuizione di Massimiliano Baiocco, nessuno si è mai occupato in modo approfondito della fiducia e della sua importanza nelle relazioni.

Massimiliano, vuoi ricordarci prima di tutto qual è l’idea alla base di Hippo e come è nata?

Certamente. Hippo nasce come strumento per misurare la fiducia fra le persone e migliorarne le relazioni. Questo avviene in una rete che non è nata per misurare qualche semplice metrica, ma per permettere alle persone di aiutarsi a migliorare attraverso un lente positiva basata sulle spinte gentili, quelli che vengono chiamati Nudge.

L’idea è nata durante la mia esperienza personale precedente: durante la realizzazione di un video promozionale per la mia azienda mi sono reso conto che quasi tutti i ragazzi intervistati avevano come una patina di grigio, rispetto alla freschezza che li aveva caratterizzati in fase di colloquio iniziale: c’era qualcosa di non detto e non manifestato che aveva offuscato il loro entusiasmo. Così ho investito alcune settimane per intervistarli tutti personalmente ed è emerso un grande problema di fiducia, sia tra colleghi sia trasversalmente alla gerarchia aziendale.

Il passaggio successivo è stato il confronto con altre aziende. Da questo è emerso che il problema non esisteva solo nella mia azienda, ma era piuttosto diffuso e soprattutto non aveva una risposta efficace.

Da qui, la creazione di Hippo è stata quasi un passaggio naturale. A oggi infatti Hippo è l’unica soluzione a livello mondiale in grado di realizzare la misura della fiducia attraverso algoritmi.

Perché è così difficile misurare la fiducia?

Prima di tutto perché si tratta di un valore volatile, la cui tangibilità è piuttosto relativa, nonostante la sua estrema importanza, poi perché è un valore dipendente dal contesto, che tende a modificarsi nel tempo, in funzione della qualità delle nostre relazioni con il prossimo, all’interno e all’esterno della realtà aziendale.

Va detto che in commercio esistono già alcuni sistemi di misurazione. Tutti però si limitano al feedback, un parametro molto lontano dalla fiducia.

Inoltre, bisogna fare un’ulteriore distinzione: in molti casi, a una prima analisi superficiale, si tende a sovrapporre i concetti di fiducia e affidabilità. Ma è sufficiente andare leggermente più in profondità per rendersi conto di una differenza sostanziale: l’affidabilità è un parametro, tutto sommato semplice da misurare, mentre la fiducia è un valore. Possiamo fidarci o non fidarci di una persona a prescindere dalla sua affidabilità “misurata”, per così dire.

Infine, l’ultimo problema che Hippo prova a risolvere è quello dell’intensità: la fiducia, infatti, è un concetto ampio, che si basa sia su parametri oggettivi che sull’emotività e su altri parametri ampiamente sottovalutati. Nella visione di Hippo la fiducia in qualche modo contiene per definizione anche l’affidabilità. 

Inoltre, permettetemi di sottolineare anche un piccolo problema linguistico: il termine trust al quale spesso ci si riferisce negli studi accademici su cui è basata Hippo, non ha un vero e proprio equivalente italiano. Abbiamo scelto Fiducia perché fra tutti è quello che maggiormente si avvicina alla nostra idea.

In cosa Hippo si differisce dagli strumenti relazionali che conosciamo tutti?

Prima di tutto Hippo non è uno strumento di valutazione, nel senso che non permette di “dare voti” o di dare giudizi sulle persone. Al contrario, serve alle persone per determinare l’intensità della fiducia che generano negli altri migliorando al contempo la qualità delle nostre interazioni personali e, di conseguenza, la fiducia che ciascuno ha in sé stesso. Abbiamo realizzato una soluzione che si basa su pilastri quali la “trasparenza”, la “reciprocità” ed è una soluzione peer to peer esente da qualsiasi tipo di gerarchia.

La vera differenza è che il punto di osservazione è all’esterno, nella relazione verso gli altri. La Hippo è una specie di fotografia che attraverso la logica degli iNudge aiuta l’individuo a determinare una propria “immagine” vista dall’esterno.

In altre parole, ciascuno può vedere in modo chiaro, trasparente e onesto l’immagine che proietta all’interno del suo ecosistema, la sua rete di relazioni sociali.

Ricordiamo inoltre che il modello è concentrico e soprattutto che è pensato per aiutare le persone a migliorare e correggere i propri comportamenti, all’interno di un’architettura delle scelte che ogni utente può o non può decidere di attuare.

Inoltre, laddove i social network, anche quelli professionali, misurano la quantità delle relazioni, in un meccanismo di fatto autodichiarato (e tutto sommato anche piuttosto semplice da forzare), Hippo si concentra sulla qualità delle interazioni, quindi non si basa e non si baserà mai sulle quantità.

Sappiamo che Hippo, anche se non è ancora aperto al pubblico, è un progetto in fase avanzata. Vuoi raccontarci qualcuno degli ultimi sviluppi?

Al momento la versione beta è stata distribuita a 700 persone, soprattutto conoscenti e aziende amiche, con un organico variabile fra le 10 e le 200 persone, ed eterogenee fra di loro.
Si presenta in modo molto simile a una App di messaggistica, ma l’architettura su cui si basa, resa possibile dall’apporto tecnico di Myti è naturalmente molto più profonda.

L’algoritmo principale denominato H-shaped model si basa sul lavoro di Sthephen M.R. Covey e utilizza 18 dimensioni, gli iNudge, per determinare il nostro Dynamic Trust Index e creare un portafoglio emozionale.

Questo mio “conto corrente emotivo” varia nel tempo, in funzione degli iNudge che mi vengono forniti dalla Rete e delle azioni che io intraprendo per recepire i suggerimenti che mi vengono dati.

Oltre ad alcuni miglioramenti estetici e funzionali e una serie di aggiustamenti quasi quotidiani, durante il test che abbiamo concluso a gennaio abbiamo migliorato l’algoritmo. Prima di tutto per renderlo più resiliente a eventuali derive comportamentali verso dinamiche tossiche, poi per inserire un sistema di intelligenza artificiale in grado di riconoscere le emozioni principali dal volto di chi utilizza la App.

Infine, anche se non riguarda strettamente la App, la società Performance Mind proprietaria del brevetto di Hippo, ha avviato la transizione per diventare una B Corporation. In questo modo intendiamo confermare ancora maggiormente la nostra mission: contribuire a migliorare il pianeta che ci ospita.

Rendere migliori le relazioni fra le persone, insomma, è un tassello di un quadro molto più ampio, che ha come obiettivo quello di migliorare la realtà che ci circonda, a partire dal contesto in cui ognuno di noi passa una parte significativa del proprio tempo: il mondo del lavoro.

Crisi gruppo Alco, il caso arriva in parlamento

in Alimentare/Commercio/Economia/Istituzioni/Parlamento e governo/Politica by
Alco grande distribuzione - foto dal web

Il caso del gruppo L’Alco di Rovato arriva in parlamento con un’interrogazione depositata dalla Lega di Brescia. La catena gestisce i supermercati Despar, Interspar ed Eurospar, ma è alle prese da tempo con una pesante crisi finanziaria che ha portato a chiusure temporanee.

Nei 44 punti vendita sono circa 700 le persone occupate e proprio sulla loro sorte si è concentrata l’attenzione dei deputati bresciani Eva Lorenzoni (primo firmatario), Simona Bordonali, Giuseppe Donina, Paolo Formentini, Matteo Micheli e Raffaele Volpi.

“Visto il grave clima di incertezza che interessa i lavoratori del Gruppo L’Alco – spiega Eva Lorenzoni – ho ritenuto fondamentale coinvolgere il Ministero del Lavoro con questa interrogazione, per cercare di fornire delle risposte ai numerosi dipendenti interessati. Occorre ricordare come il gruppo controlli i marchi Despar e Altasfera, per un totale di 44 punti vendita che danno lavoro a circa 700 persone. La mancanza di liquidità da parte dell’azienda, la chiusura temporanea dei punti vendita, ma soprattutto la fine della cassa integrazione Covid, scaduta al 31 marzo, destano enorme preoccupazione tra i lavoratori. Regione Lombardia è già scesa in campo nelle scorse settimane in veste di mediatore istituzionale, assieme alla Prefettura di Brescia, con l’obiettivo di assicurare il pagamento dei tre mesi di stipendi arretrati, oltre alla tredicesima di dicembre. La fase odierna è dunque molto delicata ed è la ragione per cui ho voluto presentare questa interrogazione ai due ministeri coinvolti. Riteniamo che potrebbe essere utile creare di un tavolo istituzionale, coinvolgendo Regione Lombardia, per fornire – conclude Lorenzoni – risposte ai dipendenti”.

Aib, il nuovo presidente è Beretta

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Nomine by

Franco Gussalli Beretta, alla guida del noto gruppo armiero valtrumplino, è il nuovo presidente di Aib, incarico in cui segue a Giuseppe Pasini (che lo aveva sconfitto nella precedente tornata elettorale tra imprenditori).

A deciderlo sono stati ieri i “grandi elettori” del consiglio generale. L’investitura ufficiale avverrà nell’assemblea di maggio, che sarà presieduta da un consiglio per la ratifica dei nomi e delle deleghe della sua squadra di governo.

Vaccini in azienda, Bonometti: soddisfazione per la svolta

in Aib/Associazioni di categoria/Economia by

“Esprimiamo apprezzamento e soddisfazione per l’approvazione del Protocollo nazionale per i vaccini in azienda. Con grande senso di responsabilità a tutela della salute e sicurezza delle persone che lavorano, gli industriali lombardi per primi avevano aperto le fabbriche per vaccinare i propri collaboratori”. A dirlo è, in una nota, il presidente regionale di Confindustria Marco Bonometti.

“Il mondo industriale”, continua il comunicato stampa, “vuole dare il proprio contributo nella campagna di vaccinazione, mettendo a disposizione i propri spazi per vaccinare il maggior numero di persone nel minor tempo possibile. Solo il vaccino”, conclude, “potrà permetterci di ritornare ad una vita normale. Fondamentale sarà ricevere le dosi di vaccino necessarie e rilanciare così la collaborazione tra pubblico e private”.

Confindustria Brescia ospita il roadshow di Intesa Sanpaolo

in Aib/Associazioni di categoria/Economia by
  • L’appuntamento online – intitolato “TRANSIZIONE 4.0 Le novità della legge di bilancio 2021 e le soluzioni di Intesa Sanpaolo per gli investimenti in innovazione” – è riservato agli associati e si terrà venerdì 9 aprile alle ore 11.30.
  • Ospiti, tra gli altri, Giuseppe Pasini (Presidente Confindustria Brescia) e Tito Nocentini (Direttore Regionale Lombardia Intesa Sanpaolo).
  • “Motore Italia” è il nuovo programma strategico di Intesa Sanpaolo da 50 miliardi per il rilancio delle PMI.

Confindustria Brescia ospiterà, nella giornata di venerdì 9 aprile, un appuntamento online intitolato “TRANSIZIONE 4.0 Le novità della legge di bilancio 2021 e le soluzioni di Intesa Sanpaolo per gli investimenti in innovazione”, tappa bresciana di un roadshow promosso da Intesa Sanpaolo per presentare “Motore Italia”.

L’incontro, riservato alle aziende associate a Confindustria Brescia, è in programma alle ore 11.30. Intervengono, tra gli altri, Giuseppe Pasini (Presidente Confindustria Brescia), Tito Nocentini (Direttore Regionale Lombardia Intesa Sanpaolo), Giovanni Foresti (Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo) e Stefano Cappellari (Direttore Commerciale Imprese Lombardia Intesa Sanpaolo).

“Motore Italia” è un nuovo programma strategico da 50 miliardi per il rilancio delle PMI promosso da Intesa Sanpaolo. Il progetto si pone, in particolare, l’obiettivo di consentire alle piccole e medie imprese italiane di superare la fase di difficoltà causata dalla crisi pandemica e rilanciarsi attraverso nuovi progetti di sviluppo e crescita. 

Le aziende interessate a partecipare possono trovare approfondimenti e modalità di iscrizione sul sito www.confindustriabrescia.it, nella sezione News ed Eventi – Prossimi Appuntamenti. Info scrivendo a eventi@confindustriabrescia.it.

Confartigianato, Giuseppe Amici è il nuovo vicesegretario facente funzioni

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia by

Giuseppe Amici è stato nominato ViceSegretario Generale F.F. (facente funzioni di Segretario) di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale. Amici ha assunto l’incarico di Carlo Piccinato che, a sua volta, è andato a ricoprire il ruolo di Segretario di Confartigianato Lombardia.

Laureato in Economia e gestione delle Imprese, bresciano classe 1981, a seguito dell’esperienza bancaria è collaboratore con l’Organizzazione di via Orzinuovi dal 2007. Si è specializzato nello sviluppo, promozione, rappresentanza e cura dei rapporti con micro e piccole imprese dei rispettivi Direttivi di mestiere; da inizio 2021 ViceSegretario, assistendo, anche per mezzo dei funzionari dell’Organizzazione, gli Organismi territoriali e di Categoria e attuando le disposizioni adottate dalla Presidenza e dei compiti deliberati dagli Organi sociali.

«Valorizzata una capace risorsa interna, per spirito di coesione, trasparenza e coinvolgimento con l’intera struttura provinciale. Insieme a tutta la Giunta mi congratulo per il nuovo incarico, confidando possa ulteriormente crescere nel percorso all’interno del sistema di Confartigianato» ha commentato il Presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti. «Si tratta di un incarico sicuramente prestigioso, entusiasmante, ma anche arduo – ha commentato Giuseppe Amici – soprattutto in questo periodo. Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale è la più rappresentativa organizzazione delle MPI e dell’artigianato nella nostra provincia. Siamo un forte attore sociale, proattivo nelle relazioni con tutte le istituzioni e continueremo ad esserlo, partecipando a tutte le attività a sostegno della crescita competitiva delle comunità, sempre con spirito di servizio e a sostegno dell’impresa e del lavoro autonomo».

Tassa rifiuti, la denuncia di Confcommercio: in crescita nonostante le chiusure

in Associazioni di categoria/Commercio/Economia by
Tasse, foto generica da Pixabay

La tassa rifiuti Tari – secondo quanto si legge in una nota di Confcommercio – continua a rappresentare per le imprese del nostro territorio un peso insostenibile e spesso ingiustificato, se si considerano le iniquità che lo caratterizzano. Dai dati raccolti daConfcommercio –Imprese per l’Italiasi conferma il peso eccessivo della Tassa sui rifiuti pagata da cittadini e imprese nonostante l’emergenza da Covid-19 abbia obbligato molte attività a chiudere e nonostante si sia registrata nel 2020 una contrazione del Pil di quasi 9 punti percentuali, con conseguente riduzione di consumi e di rifiuti. A livello nazionale è stato quantificato un calo di più di 5 milioni di tonnellate di rifiuti, pari al 15% in meno rispetto all’anno precedente, calo che, in ogni caso, assorbe anche la produzione di dispositivi anti Covid (sostanzialmente mascherine) trattati come rifiuti indifferenziati (Ispra ha stimato per il 2020 che la produzione di tali dispositivi si è attestata tra le 160mila e le 440mila tonnellate). Nonostante questo calo della produzione dei rifiuti l’ammontare complessivo della Tari si è attestato, nel 2020, su valori analoghi a quelli del 2019 (circa 9,73 miliardi di euro).

Un quadro ancor più preoccupante considerando che proprio il2020 avrebbe dovuto rappresentare una svolta.

Confermati anche i significativi divari di costo tra medesime categorie economiche in provincie limitrofe.In particolare si evidenzia come molte categorie di attività del commercio, del turismo e dei servizia Brescia si ritrovino a dover pagare un costo maggiore per ogni metro quadro rispetto alle categorie omologhe in provincia di Bergamo.Le differenze sono ben accentuate e superano addirittura i 5€ al metro quadro per quanto riguarda la categoria “ortofrutta, pescherie, piante e fiori e pizza al taglio” (+5,5) e “ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, mense, pub e birrerie” (+5,2).

Non soltanto i ristoranti sono penalizzati nel settore dei pubblici esercizi, ma anche “bar, caffè e pasticcerie” sono costretti a pagare oltre 2€ in più dei loro colleghi

Differenze superiori ad un euro per ogni metro quadro riguardano anche “edicole, farmacie, tabaccai, plurilicenze” (+1,8), “esposizioni, autosaloni, esposizioni mobili, superfici espositive in genere,fiere” (+1,29) e “discoteche” (+1,1).

Infine, anche le attività di fondamentale importanza per il tessuto imprenditoriale dei centri storici della categoria “negozi di abbigliamento, calzature, librerie, cartolerie, ferramenta e altri beni durevoli” sono costretti a dover pagare una tassa più pesante.

Sul fronte degli interventi posti in essere dall’Arera con la delibera n. 158 del 5 Maggio 2020 per ridurre la parte variabile della tassa tenuto conto della minore produzione dei rifiuti legata allasospensione delle attività produttive per il COVID-19, pochi e, talvolta, contraddittori sono stati i risultati raggiunti. L’obiettivo della delibera era quello di indurre i Comuni al pieno ed integrale rispetto del principio europeo “chi inquina paga”: tale principio sarebbe dovuto essere il pilastro che avrebbe dovuto guidare l’azione degli enti locali nel rideterminare le tariffe in considerazione del particolare periodo storico e degli effetti prodotti dall’emergenza epidemiologica sulle attività produttive. A dispetto della delibera dell’Autorità, i dati esaminati evidenziano come, a livello nazionale, il 60% dei Comuni abbia mantenuto le tariffe invariate, mentre il 17% le ha diminuite e il 23% addirittura aumentate.Poco o nulla è stato fatto rispetto a quelle attività che sono rimaste aperte ma che, a seguito degli orari di attività ristretti, dei contingentamenti e della minor propensione dei cittadini a uscire e consumare, hanno registrato cali di fatturato significativi.

“I dati dimostrano-ha commentato il presidente di Confcommercio Brescia Carlo Massoletti-che mantenere un’attività nella nostra città sia più dispendioso rispetto a Bergamo. Auspichiamo che la Pubblica Amministrazione faccia un passo verso le imprese del 2,81,510,000,501,001,502,002,503,00BresciaBergamoEsposizioni, autosaloni, esposizioni mobili, superfici espositive in genere, fiereBresciaBergamo4,23,10,000,501,001,502,002,503,003,504,004,50BresciaBergamoDiscotecheBresciaBergamo3,52,90,000,501,001,502,002,503,003,504,00BresciaBergamoNegozi di abbigliamento, calzature, librerie, cartolerie, ferramenta e altri beni durevoliBresciaBergamo4commercio, del turismo e dei servizi, anche in vista dell’appuntamento condiviso che interesserà proprio queste due città come capitali della cultura 2023”.Servono interventi strutturaliaffinché venga recepito il nuovo metodo tariffario determinato dall’Arera, vincolando la Tari al rispetto del principio europeo “chi inquina paga”. Ma servono anche misure emergenziali, visto il perdurare della diffusione epidemiologica da Covid-19 che ha costretto le attività commerciali alla chiusura per 97 giorni nel 2020 ed i pubblici esercizi per 114 giorni. Chiediamo allora che siano esentate dal pagamento della Tassa tutte quelle imprese che, anche nel 2021, saranno costrette a chiusure dell’attività o a riduzioni di orario. Analoghe misure dovranno essere riconosciute in favore di tutte quelle altre imprese che, pur rimanendo in esercizio, registreranno comunque un calo del fatturato –e, quindi, dei rifiuti prodotti -a causa della contrazione dei consumi.

Banca Valsabbina, utile a 33,7 milioni

in Banche/Economia/Valsabbina by

Nel corso della seduta di ieri, che si è svolta esclusivamente attraverso il Rappresentante Designato e quindi senza la partecipazione fisica dei soci, l’Assemblea di Banca Valsabbina ha approvato a larghissima maggioranza il Bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2020. Il protrarsi dell’emergenza sanitaria ha reso necessario anche per quest’anno – per assicurare il divieto di assembramento e prevenire ogni possibilità di contagio – il ricorso a una modalità di svolgimento dell’Assemblea che consentisse di tutelare la salute dei soci, dei dipendenti, dei consulenti e degli altri soggetti solitamente coinvolti nello svolgimento dell’Assemblea. Sulla base di quanto previsto dal Decreto “Cura Italia” e dai successivi aggiornamenti normativi, la Banca ha quindi svolto i lavori assembleari a porte chiuse presso la propria Direzione Generale, con la partecipazione dei soci attraverso un rappresentante designato che ha raccolto le deleghe e le istruzioni di voto per ogni singolo punto all’ordine del giorno, ai sensi dell’articolo 135-undecies del D.lgs. n.58/98 (c.d. T.U.F.).

Oltre all’approvazione del Bilancio di esercizio 2020, l’Assemblea ha provveduto alla nomina di due Consiglieri di Amministrazione per scadenza di mandato, uno dei quali in sostituzione di un Consigliere dimissionario ai sensi dell’art. 31 dello Statuto. Sono stati quindi confermati i Consiglieri Eliana Fiori e Pier Andreino Niboli.

A larghissima maggioranza sono stati approvati anche gli altri punti all’ordine del giorno, accogliendo le proposte formulate dal Consiglio di Amministrazione in merito:

  • alla nomina del Collegio Sindacale, del suo Presidente e alla determinazione dell’emolumento annuale spettante ai Sindaci per il triennio 2021-2023;
  • all’approvazione del nuovo documento sulle Politiche di Remunerazione;
  • alla determinazione del compenso annuo da riconoscere al Consiglio di Amministrazione;
  • all’autorizzazione all’acquisto e alienazione di azioni proprie, a norma di legge, mediante utilizzo del Fondo acquisto azioni proprie.

L’Assemblea dei Soci – in conformità alle disposizioni della Banca d’Italia – ha inoltre approvato la distribuzione di un dividendo unitario pari ad € 0,13 per azione, che sarà in pagamento con valuta 14 aprile 2021.

Dalla lettura del Bilancio appena approvato, emerge un utile ante imposte di € 33,7 milioni (+31% rispetto al 2019) e un utile netto di € 24,3 milioni, in aumento del 20% rispetto allo scorso esercizio. Un dato che conferma la buona performancedella Banca che, malgrado il contesto condizionato dalla crisi determinata dalla pandemia, è stata comunque in grado di generare valore per gli azionisti. Ulteriore conferma in tal senso viene dalla lettura del rapporto tra l’utile ed il patrimonio netto medio (“ROE”), principale indicatore della redditività aziendale, che è pari al 6,8%, tra i migliori nel novero delle banche cosiddette tradizionali.

Ringraziamo i clienti e i nostri soci per la fiducia accordata alla Banca che, insieme all’impegno di tutti i dipendenti dell’Istituto, hanno consentito di raggiungere il migliore risultato nella storia dell’Istituto, nonostante la situazione di estrema difficoltà che ha caratterizzato il 2020, ha dichiarato Renato Barbieri, Presidente di Banca Valsabbina. I dati che emergono dal Bilancio confermano la solidità e l’affidabilità del nostro Istituto e consentono di guardare al futuro con maggiore serenità, un futuro in cui vogliamo portare avanti l’efficientamento della Banca e dare stabilità ai risultati fin qui ottenuti ma in cui, soprattutto, vogliamo continuare a sostenere le famiglie e le imprese del territorio, per superare insieme questo momento di difficoltà”.

La tabella di seguito riporta i principali valori patrimoniali al 31 dicembre 2020 e il raffronto con il precedente esercizio.

Dati in Euro migliaiaDicembre 2020Dicembre 2019Variaz. %
Raccolta diretta4.300.5543.829.80812,29%
Raccolta indiretta2.145.2732.110.6351,64%
  di cui gestita1.456.4011.280.77313,71%
Raccolta complessiva6.445.8275.940.4438,51%
Impieghi alla clientela3.414.6833.136.3038,88%
  di cui in bonis3.274.9662.959.69310,65%
  di cui deteriorati139.717176.610-20,89%
Crediti deteriorati netti su impieghi netti4,09%5,63% 
  di cui sofferenze nette su impieghi netti2,39%3,06% 
Fondi Propri phased-in407.446401.6751,44%
CET 1 Ratio phased-in15,92%14,43% 
TIER TOTAL Ratio phased-in17,11%15,77% 
Patrimonio netto373.636346.7377,76%
Utile netto24.33920.30319,88%

Nel 2020 la raccolta diretta è salita ad € 4.301 milioni, in crescita del 12% rispetto al 2019. Un trend positivo riconducibile sia ai risultati dell’attività commerciale sia all’atteggiamento prudente e conservativo dei risparmiatori rispetto alle condizioni di incertezza determinate dalla pandemia. È infatti cresciuta la raccolta sui conti correnti (+21%), anche se rimane importante il contributo dei time deposit, che comprendono anche l’ormai consolidato conto deposito online Twist, e dei prestiti obbligazionari.

La raccolta indiretta si è attestata ad € 2.145 milioni, in aumento dell’1,6% nonostante il trend di mercato condizionato dall’andamento incerto delle quotazioni. La raccolta indiretta relativa a fondi comuni e polizze assicurative ha poi evidenziato un incremento del 14%, attestandosi ad € 1.456 milioni, a conferma dell’efficacia della politica commerciale attuata dalla Banca, che si caratterizza per l’ampia offerta di prodotti e il supporto di una rete di “Private Banker” in continua crescita. La raccolta complessiva si attesta pertanto ad € 6.446 milioni (+8,5%).

Gli impieghi alla clientela ammontano ad € 3.415 milioni, in crescita del 9% rispetto al 2019. Di questi, gli impieghi a clientela in bonis sono pari ad € 3.275 milioni (+10,7%). Nel corso del 2020 la Banca ha messo a disposizione della clientela gli strumenti moratori di legge o interbancari ABI, nonché gli strumenti di liquidità previsti dai decreti governativi. A tale riguardo, nel corso del 2020, sono state approvate circa 6.000 moratorie su finanziamenti, accogliendo la quasi totalità delle richieste pervenute, al fine di permettere alla clientela di poter superare questo difficile momento.

Al contempo le nuove erogazioni a medio termine hanno raggiunto livelli record, con circa 7.200 nuovi finanziamenti concessi per un importo complessivo di oltre € 970 milioni (+ 64% rispetto ai € 594 milioni del 2019), di cui circa 4.500 garantiti dal Fondo di Garanzia (ex 1.330) per un totale finanziato di € 570 milioni (€ 238 milioni nel 2019).

Relativamente ai coefficienti patrimoniali di vigilanza (c.d. phased in), si è registrato un incremento degli stessi con il Common Equity Tier 1 Ratio (c.d. Cet 1) al 15,9% ed il Tier Total Ratio al 17,1%, in aumento rispetto al 2019 (Cet 1 Ratio al 14,4% e Tier Total Ratio al 15,8%). L’incremento dei Ratio Patrimoniali ha tenuto conto sia delle variazioni normative sia dell’accantonamento dell’utile di esercizio 2019, nel rispetto delle direttive emanate dalla Banca d’Italia nell’ambito dell’emergenza pandemica. I Ratio Patrimoniali si confermano elevati e largamente superiori rispetto a quelli richiesti dalla Vigilanza.

Il numero dei conti correnti aperti presso le settanta filiali della Banca risulta in crescita del 3%, passato dai 87.653 del 2019 ai 90.619 del 2020, e conferma l’efficacia della strategia adottata, che punta a sviluppare al meglio i servizi offerti nei territori in cui opera la Banca presidiando i principali capoluoghi di provincia del Nord Italia. Vale la pena ricordare l’apertura della seconda filiale a Milano, lo scorso ottobre, e la previsione di una nuova filiale in un altro capoluogo di provincia entro la fine dell’anno.

L’evoluzione rapida e forzata del mercato bancario impone di avere ben chiara la strategia di sviluppo commerciale e di marketing, rinnovando l’offerta di prodotti e servizi e dando vita anche a nuovi segmenti di business. Tra le varie iniziative si segnala che sono state definite le modalità con cui supportare la clientela nell’ambito della realizzazione di interventi Superbonus 110%, mettendo a disposizione linee di credito dedicate e strutturando un efficace processo di compravendita di tali crediti, che ha già permesso di formalizzare l’acquisto di alcuni portafogli.

In sinergia con la partecipata Integrae SIM sta inoltre proseguendo l’attività di supporto alle imprese che intendono quotarsi sul mercato AIM di Borsa Italiana per sostenere la propria crescita. Al fine di cogliere nuove opportunità e offrire ulteriori servizi alla propria clientela, Banca Valsabbina continua a mantenere alta l’attenzione verso il mondo Fintech, dove prosegue la collaborazione con la partecipata Satispay, e sta valutando ulteriori partnership con aziende che operano in tale settore, anche nell’ambito dell’aggiornamento delle linee strategiche.

Con riferimento infine alle risultanze dei primi tre mesi del 2021, si informa che i dati sono in linea con l’andamento dello scorso esercizio.

Neoesperience, nel 2020 ricavi a 16,4 milioni: +17%

in Bilanci/Economia by
Neosperience in Borsa

Il Consiglio di Amministrazione di Neosperience S.p.A. (“Neosperience” o la “Società”), uno dei principali player nel settore della Digital Transformation, quotata su AIM Italia dal 20 febbraio 2019, ha approvato il progetto di bilancio d’esercizio e i risultati consolidati annuali al 31 dicembre 2020.

Dario Melpignano, Presidente di Neosperience, ha commentato: “Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti, in forte crescita, che oggi comunichiamo agli investitori, avendo al contempo molto rafforzato la nostra squadra, sia come presenza sul mercato, sia come competenze tecnologiche.

Il 2020 è stato un anno chiave, in cui Neosperience ha proseguito nel suo percorso di crescita in termini di fatturato e margini di vendita: sono state completate tre acquisizioni strategiche: Workup, Myti e ADChange, che hanno potenziato grandemente le competenze del gruppo e ampliato sia la gamma di soluzioni e servizi offerti, sia il numero dei clienti, che oggi sono oltre 700. Nonostante le difficoltà causate dalla pandemia, abbiamo completato la realizzazione del nuovo headquarter di Milano, dove, oltre a riunire tutto il personale milanese in un’unica sede, abbiamo creato strutture per favorire l’integrazione tra i nostri colleghi e partner, le società partecipate e tutto il personale del gruppo basato su Torino, Bergamo, Brescia, Bologna, Bassano del Grappa e Cosenza.

La nostra offerta è risultata particolarmente adatta anche ad aiutare le aziende ad affrontare l’emergenza Covid-19: le nostre soluzioni applicative digitali – totalmente in cloud, configurabili e fruibili in remoto – sono determinanti per supportare in modo efficiente le nuove modalità di lavoro e di interazione con i clienti.

Luigi Linotto, Vice Presidente Esecutivo Neosperience, ha espresso profonda gratitudine a tutti i clienti, colleghi e collaboratori che hanno reso possibile raggiungere gli ambiziosi obiettivi previsti per il 2020: “Un anno difficile, ma fondamentale in cui abbiamo potenziato l’offerta di soluzioni basate su Neosperience Cloud che generano ricavi ricorrenti anche presso le piccole e medie imprese: un’ulteriore premessa per un 2021 ancora più entusiasmante.

La forte crescita dell’EBITDA, +35% rispetto al 2019, l’indicatore per noi più significativo dell’andamento del gruppo, costituisce lo stimolo a proseguire nel percorso di crescita, sia organicamente, sia attraverso nuove acquisizioni, così da rafforzare il ruolo di Neosperience come polo di riferimento europeo a servizio delle imprese nella loro Digital Transformation”.

Commento ai principali risultati consolidati al 31 dicembre 2020

Al 31 dicembre 2020 Neosperience ha registrato ricavi consolidati pari a Euro 16,4 milioni: +17,3% rispetto ai 13,9 milioni di Euro al 31 dicembre 2019, grazie all’acquisizione di nuovi clienti rilevanti, all’apporto delle nuove società entrate a far parte del gruppo e alla crescente diffusione delle Solution basate sulla piattaforma Neosperience Cloud.

Continua il trend positivo di crescita dei ricavi nel periodo 2016/2020, con un tasso composto medio superiore al 41% annuo.

Anche il Valore della Produzione è aumentato, passando da Euro 17,5 milioni a Euro 19,6 (+12%), per effetto degli investimenti sostenuti per lo sviluppo di nuove Solution, dei contributi significativi di cui una quota consistente a fondo perduto – ottenuti dal Ministero dello Sviluppo Economico e dalla Commissione Europea per le attività di ricerca e sviluppo, e dei relativi crediti d’imposta maturati.

L’EBITDA è cresciuto in modo molto rilevante, passando da Euro 3,6 milioni al 31 dicembre 2019 a 4,8 milioni di Euro al 31 dicembre 2020, con un’incidenza del 29,5% sui ricavi (era del 25,6% nel 2019) e con una crescita di oltre il 35% rispetto al 2019. Tale sensibile miglioramento è in gran parte dovuto alla migliore utilizzazione delle risorse interne del gruppo evidenziando i primi benefici delle acquisizioni effettuate, e al conseguente forte calo dei costi esterni.

L’EBIT al 31 dicembre 2020 si è assestato rispetto all’esercizio precedente, passando da Euro 1,1 milioni ad Euro 0,81 milioni (-27% rispetto al 31 dicembre 2019) con un’incidenza del 5% sui ricavi, da attribuire principalmente alla scelta del management che ha portato a effettuare maggiori ammortamenti sulle immobilizzazioni immateriali nel 2020 rispetto a quelli effettuati nel 2019.

L’utile netto, pari a 409 migliaia di Euro, di cui 260 migliaia di Euro di competenza del gruppo e 149 migliaia di Euro di competenza di terzi, ha registrato un analogo decremento (928 migliaia di Euro al 31 dicembre 2019); a fronte di una sostanziale invarianza dell’utile ante imposte tra il 2019 e il 2020, l’utile netto 2020 sconta la sensibile riduzione del credito di imposta rispetto a quello utilizzato nel 2019.

Il patrimonio netto al 31 dicembre 2020 ammonta a Euro 16,7 milioni (di cui 697 migliaia di Euro sono di competenza di terzi), rispetto ai 14,5 milioni del 31 dicembre 2019.

L’indebitamento finanziario netto passa da Euro 2,8 milioni a giugno 2020 a Euro 5,3 milioni a dicembre 2020, in gran parte per effetto delle acquisizioni completate nel corso dell’esercizio. A tal fine sono stati accesi nel corso del 2020 mutui per 6,4 milioni di Euro e un minibond da 3 milioni di Euro per accelerare la crescita e finanziare ulteriori acquisizioni.

Ricadute dell’emergenza Covid-19

L’arrivo del Covid-19 e il successivo manifestarsi dell’epidemia ha avuto un duplice impatto sulle attività del gruppo; da una parte, sono state fortemente rallentate le iniziative volte a sviluppare i mercati esteri, sia quelli in cui era previsto operare direttamente, come USA e Cina, con le controllate NSP USA e Value China, sia quelli in cui erano e sono tuttora in corso interazioni, nei principali paesi europei, per sviluppare l’attività commerciale attraverso partnership; dall’altra parte, la forte accelerazione dei processi di trasformazione digitale, sempre più necessari per le aziende, ha favorito l’opportunità di incrementare l’adozione delle soluzioni del gruppo, in particolare quelle che generano ricavi ricorrenti.

Proposta di destinazione dell’utile di esercizio

Il Consiglio ha deciso di proporre all’Assemblea degli Azionisti di accantonare a riserva l’utile di esercizio e quindi di non distribuire dividendi sul risultato civilistico di Neosperience S.p.A.

In particolare, il bilancio di Neosperience S.p.A. riporta un utile di esercizio pari a Euro 515.407 dopo aver accantonato imposte dell’esercizio pari ad Euro 320.078. Il Consiglio di Amministrazione intende proporre all’Assemblea la bozza di bilancio così come illustrata, senza destinazione di dividendi; pertanto l’utile riscontrato viene rimandato alla riserva legale per Euro 20.770 così come previsto dall’art. 2430 del Codice Civile e alla riserva straordinaria per Euro 489.732 così come previsto dall’art 40 dello Statuto Societario.

Dispositivi echo: le “voci” tecnologiche che popolano il nostro quotidiano

in Economia/Innovazione by

Tra le tante novità che possono essere utili a rendere la nostra casa sempre più tecnologicamente avanzata oggi possiamo aggiungere anche i dispositivi più famosi e amati degli ultimi tempi ovvero i dispositivi echo; ovvero gli altoparlanti intelligenti, o per meglio dire le intelligenze artificiali. Le funzioni di questi dispositivi sono molteplici; alcune di utilità pratica altre legate allo svago ma senza dubbio tutte interessanti innovative e divertenti. Per saperne di più procediamo con alcune utili  Recensioni dispositivi Echo

Assistente personale vocale

Negli ultimi anni la creazione e il miglioramento graduale delle cosiddette assistenti personali; come già detto chiamati anche altoparlanti intelligenti hanno raggiunto livelli così sofisticati da renderli a tutti gli effetti Smart; Amazon ne ha creata a suo marchio una vera e propria serie della quale la più famosa è Alexa. Una tipologia di dispositivo che è in grado di eseguire un numero di azioni sempre maggiore ed è in grado attraverso le sue funzionalità di agevolare la nostra vita quotidiana; questa intelligenza artificiale può padroneggiare senza problemi la domotica della nostra casa e avere il controllo di tutti quei dispositivi che possono essere integrati con esso; ovviamente ogni funzionalità deve essere programmata e gestita dall’uomo, solo dopo di queste azioni il dispositivo echo può disporre e espletare le sue funzionalità a seconda e sempre in base ai desideri e ale necessità di chi lo ha programmato.

Il lancio in Italia dei dispositivi echo

Alexa è stata presentata nel 2014 ma la sua diffusione multilingua avrà un’evoluzione graduale e piuttosto lenta; in Italia infatti Alexa viene lanciata solo nel 2018, ovviamente in lingua italiana. Inoltre una delle curiosità su questo dispositivo è di essere stata creata ispirandosi all’originale sistema di comunicazione utilizzato nella nave spaziale Enterprise dell’iconica serie di film “Star Trek”; questo dispositivo echo è un assistente personale con il quale è possibile comunicare proprio a voce, parlando e rivolgendosi a lei; in questo modo Alexa reagisce rispondendo, dando informazioni, o  attivando funzionalità che possono essere richieste semplicemente con la voce, utilizzando frasi preordinate e quindi rimanendo comodamente seduti. In merito a tutti gli assistenti vocali esistenti possiamo sicuramente affermare che Alexa è il più sofisticato e il più ricco di funzionalità a oggi; con varie differenze sostanziali e rilevanti che la pongono su un piano tecnologico assolutamente unico.

Come funzionano, come si usano e a cosa servono i dispositivi echo

Il principale dispositivo Echo messo in commercio da Amazon e senza dubbio come abbiamo già detto, il più famoso è Alexa; questo dispositivo è stato programmato per essere utilizzato con vari sistemi operativi, ovvero sia con Android che con iOS,  quindi l’applicazione da installare sui dispositivi mobili è disponibile per tutti; l’applicazione viene scaricata generalmente sullo smartphone proprio per utilizzare lo smart speaker dal proprio telefono cellulare che farà da controllo primario per l’assistente personale, diversamente viene installata sullo smartphone per utilizzarla direttamente dal telefono; ovvero il telefono non fa da tramite per altri dispositivi ma gestisce in maniera diretta e autonoma tutte le funzionalità di Alexa. Utilizzare Alexa è semplicissimo infatti il dispositivo reagisce semplicemente alla ricezione del suo nome come abbiamo spiegato in precedenza; oppure tramite alcune frasi preordinate che le indicano in tempo reale cosa le stiamo chiedendo e di quale supporto o attività abbiamo bisogno. Alla domanda a che cosa serve Alexa? La risposta è assolutamente diversificata e articolata. Poiché questa intelligenza artificiale è in grado di svolgere diverse azioni. Ad esempio è possibile avviare il funzionamento degli elettrodomestici senza interrompere quello che stiamo facendo. Ma dando il comando ad Alexa che provvederà al nostro posto ad avviare la lavatrice la lavastoviglie o altri elettrodomestici dedicati alle pulizie e alla manutenzione della casa.

Una serie vincente di echo per tutti i gusti

Ovviamente devono essere dei dispositivi che possono supportare l’aggregazione con Alexa. In linea di massima anche gli altri altoparlanti intelligenti di Amazon corrispondono come tipologia e funzioni alla mitica Alexa; le differenze ci sono, ma non compromettono la qualità e la validità degli altri dispositivi echo a confronto, che il gigante degli e-commerce ha messo a nostra disposizione, tra l’altro a costi accessibili a tutti.

Go to Top
Vai alla barra degli strumenti