
Previsioni meteo affidabili se ti fidi di Milano Marittima

Per le previsioni meteo a Milano Marittima, bisogna fidarsi di chi ne sa di più: i lupi di mare!
Il meteo per i vacanzieri può essere portatore di gioia, ma anche di dolori. Se c’è il sole, va tutto bene. Ma se piove, sono guai.
Oggi ci sono le app sul cellulare alle quali chiedere “che tempo farà?”, tuttavia gli operatori turistici lanciano una sfida ai propri ospiti: fidarsi di loro.
Se ci sono dubbi sul meteo del prossimo fine settimana per il quale si è prenotato la vacanza, albergatori e bagnini sono pronti a sciogliere ogni riserva: chi meglio di loro sa scrutare il cielo e ascoltare i venti? Chi meglio di loro sa riconoscere il mutare del meteo in Riviera Romagnola?
Se le previsioni mettono brutto e si teme che la pioggia rovini l’agognato fine settimana di ferie, perché non chiamare direttamente in hotel per conoscere le previsioni meteo di Milano Marittima?
I “lupi di mare” romagnoli sanno interpretare ogni segnale del cielo e possono dire ai propri ospiti come sarà il tempo nei prossimi giorni.
A Milano Marittima se c’è il sole non ci sono certo problemi, anzi c’è l’imbarazzo della scelta: dalla spiaggia, ai locali, al passeggio.
E se piove? Di solito, anche in questo caso c’è poco da preoccuparsi: in estate il maltempo passa velocemente. Nel frattempo, si può ingannare la noia con una passeggiata nella pineta (è così romantico…).
Se ci sono dubbi su che tempo farà, basta scegliere un posto come l’hotel Rosen Garden di Milano Marittima: anche se il meteo è brutto, le camere d’albergo sono super accessoriate per far dimenticare il grigio del maltempo in attesa che torni il sereno.
Ancora in dubbio sulle previsioni meteo? Basta dare un colpo di telefono in Riviera per scoprire le previsioni meteo a Milano Marittima: gli operatori sapranno consigliare bene e, nel frattempo, proporre una buona offerta per le prossime vacanze
Aeroporto di Orio, via al primo 737 Ryanair green: CO2 -16%, rumore -40%

L’Aeroporto di Milano Bergamo ha registrato sabato “il primo di un numero crescente di movimenti aerei destinati a segnare il futuro dell’aviazione commerciale all’insegna della sostenibilità”.
Il 737-8200 con livrea Ryanair ha compiuto il primo volo da Londra Stansted atterrando alle 9:20 locali all’aeroporto di Milano Bergamo per ripartire alle 9:45 alla volta dello scalo londinese.
L’aeromobile, in configurazione da 197 posti, otto in più della serie 800, si caratterizza per il 16% in meno di emissioni di CO2 e riduzione del 40% dell”impronta acustica.
Questo il commento di Giovanni Sanga, presidente di SACBO: “Il 26 giugno 2021 è una data importante nel nuovo corso del trasporto aereo commerciale. Lo è nella misura in cui si apre il capitolo, lungamente atteso, del rinnovo progressivo della flotta, già di per sé moderna, del più importante vettore sull’Aeroporto di Bergamo. L’inizio delle operazioni del nuovo Boeing 737-8200 avvia un processo che porterà a disporre di aeromobili meno impattanti sotto il profilo delle emissioni acustiche e di CO2. Abbiamo sempre ritenuto la sostenibilità una condizione imprescindibile per gestire al meglio il traffico aereo. Lo è ancora di più nel momento della ripresa delle attività aeronautiche con l’obiettivo di tornare gradualmente ai livelli pre-Covid. Sicurezza e sostenibilità, combinate con l’efficienza e la qualità dei servizi, segneranno presente e futuro dei voli commerciali”.
Latte, le cooperative bresciane tengono e pagano più dell’industria

È tempo di bilanci anche per le cooperative lattiero-casearie della provincia di Brescia e delle limitrofe, che vedono tra i soci allevamenti bresciani: in questi giorni si stanno completando tutte le assemblee per l’approvazione dei bilanci stessi. Il 2020 è stato un anno complicato sotto diversi punti di vista: nonostante tutto i risultati ottenuti dalle cooperative bresciane, a livello generale, sono comunque positivi, perché hanno consentito di remunerare il lavoro dei soci conferenti, assestandosi però su livelli inferiori rispetto ai dati record del 2019.
La cooperazione bresciana ha liquidato mediamente ai soci prezzi che, per le cooperative di trasformazione, vanno da poco meno di 0,40 euro per litro di latte fino a un massimo di oltre 0,46 euro; per quelle di raccolta i dati viaggiano sugli 0,40 euro. Di contro il prezzo delle produzioni conferite all’industria, basandosi sulle rilevazioni dell’annata agraria 2020 della Camera di commercio di Brescia, si è fermato a 0,38 euro per litro di latte. Numeri che non fanno che confermare come il modello cooperativo sia uno strumento fondamentale per valorizzare il prodotto dei soci, trasferendo maggiori quote di valore aggiunto.
Archiviato il record storico del 2019, trainato in particolare dalla quotazioni del Grana Padano, lo scorso anno c’è stata una correzione al ribasso, dovuta tanto alla pandemia quanto alla diminuzione del prezzi del formaggio stesso, marcata soprattutto nei primi mesi del 2020 (alcune avvisaglie si erano però registrate già a fine 2019). In questo contesto di instabilità, le realtà cooperative bresciane, sia quelle di raccolta sia quelle di trasformazione, hanno saputo garantire prezzi medi sensibilmente superiori a quelli dell’industria.
Resta ancora da dipanare, ai giorni nostri, la questione della piena valorizzazione dell’aumento produttivo e, anche, della crescita dei costi di produzione, in particolare delle materie prime. “In una situazione di mercato che lancia da tempo delle avvisaglie di difficoltà – commenta il presidente di Confagricoltura Brescia Giovanni Garbelli – la nostra associazione si è mossa da tempo su vari fronti. Per rilanciare il settore sono indispensabili quattro fattori: aggregazione, coordinamento della filiera, promozione dei consumi e delle destinazioni alternative. Abbiamo già richiesto inoltre interventi urgenti a supporto della liquidità delle imprese”.
La crescita dei prezzi, in primis per l’alimentazione, sta contraendo la redditività degli allevamenti da latte: dallo scorso autunno gli alimenti zootecnici stanno toccando livelli tra i più alti degli ultimi dieci anni, in particolare soia e granturco. “Le tensioni sui prezzi – aggiunge Francesco Martinoni, presidente della Federazione nazionale di prodotto Latte di Confagricoltura – sono spesso frutto di dinamiche speculative e di fattori internazionali a cui si deve rispondere rafforzando la filiera tra produttori, allevatori e aziende mangimistiche. È necessario incentivare la ripresa della coltivazione di mais, strategico per la zootecnia e la filiera agro-alimentare”.
Csmt, Zorzella (Antares Vision) nuovo Presidente, Trichilo confermato Ad e Dg

Emidio Zorzella, fondatore e presidente di Antares Vision, è stato nominato ieri pomeriggio nuovo presidente di CSMT Gestione Scarl.
L’elezione è avvenuta durante l’Assemblea Staordinaria e Ordinaria dei Soci, che ha deliberato anche la modifica dello statuto di CSMT, con l’estensione del Consiglio di Amministrazione da 5 a 8 membri. Al fianco di Zorzella, faranno parte del nuovo CDA, che resterà in carica per il quadriennio 2021-2025: Riccardo Trichilo, Mario Mazzoleni, Francesca Morandi, Rodolfo Faglia, Marina Pizzi, Fabio Rizzinelli e Alberto Albertini. Un cambiamento, quindi, ma nell’ottica della continuità e dell’esperienza con la conferma di Amministratore Delegato e Direttore Generale di Riccardo Trichilo.
Durante l’Assemblea è stato rinnovato anche il Comitato Tecnico Scientifico che sarà presieduto dal Prof. Rodolfo Faglia. Ne faranno parte: Emilio Sardini, Giovanni Plizzari, Massimiliano Granieri, Carmine Trecroci, Gianni Gilioli, Maria Chiara Franceschetti, Uggero De Miranda, Saverio Gaboardi, Giancarlo Turati, Claudio Vivante e Andrea Moretti.
Tutto questo è testimonianza di un rilevante coinvolgimento e una forte partecipazione da parte delle istituzioni bresciane, Confindustria Brescia, Università degli Studi di Brescia, Camera di Commercio di Brescia e Apindustria Confapi Brescia, che hanno individuato, per il nuovo Consiglio d’Amministrazione e dei vertici delegati, profili che meglio rappresentano le caratteristiche di CSMT, ponte tra innovazione e industria: imprenditori, manager e professori fortemente legati ai processi d’innovazione, donne e uomini del fare ma anche dell’innovare.
È stata presa ancor più consapevolezza dell’importanza strategica di CSMT, soprattutto in un momento di ripresa e forte cambiamento, in quanto, ancora più che nel passato, c’è bisogno di un punto di riferimento istituzionale per il territorio. I progressi maturati in questi quattro anni hanno consentito la costituzione di una squadra di professionisti altamente qualificati che si sono occupati di innovazione, trasformazione digitale, economia circolare e project funding, che, in particolare, con 131 progetti finanziati ha portato 51 milioni di euro di ricaduta sul territorio.
La volontà di CSMT è quella di impostare e progettare nuovi paradigmi di fare impresa perseguendo l’obiettivo dell’innovazione digitale in una logica di sostenibilità economica, sociale e ambientale.
“Sostenibilità e digitalizzazione ci proiettano in quella che oggi si può certamente chiamare una “nuova rivoluzione industriale” – commenta il neoeletto Presidente Emidio Zorzella –. Un nuovo modo di fare impresa, figlio di una ricerca scientifica avanzata e di una forte globalizzazione dei mercati, una straordinaria opportunità per quegli imprenditori che pongono innovazione, di prodotto, di processo, di mercato, al centro della propria filosofia di sviluppo. È dunque essenziale continuare a puntare su quelle iniziative che riescono a mettere a fattor comune ricerca applicata e processi di industrializzazione di prodotti, creando una piattaforma di lavoro comune tra ricerca, e quindi università, e impresa. Esattamente la mission che da molti anni sta portando avanti con efficacia e successo il nostro CSMT, una vera risorsa dell’economia bresciana.”
“L’innovazione sostenibile – come sottolinea l’AD Riccardo Trichilo – è lo strumento del nuovo Umanesimo Industriale, che, per poter essere perseguito, richiede un salto culturale, ma soprattutto un approccio di sistema e di collaborazione da parte di tutte le istituzioni e del mondo industriale. Così che, mettendo a fattor comune realtà come CSMT, Centro Sviluppo Sostenibilità e Futura, si possa conseguire l’ambizioso risultato di far diventare Brescia “Città della Cultura Sostenibile””.
Banca Valsabbina e Neosperience insieme per supportare la trasformazione digitale delle Pmi

Banca Valsabbina, principale Banca Popolare di Brescia, e Neosperience, software vendor quotato sul mercato AIM Italia di Borsa Italiana, annunciano la sottoscrizione di un accordo di collaborazione volto a supportare il processo di trasformazione digitale delle PMI. Nell’ambito di questo accordo prende oggi il via il progetto Neosperience Lab, sviluppato dalle società e presentato alla comunità finanziaria con iniziative organizzate sul territorio.
Neosperience Lab rappresenta un vero e proprio laboratorio dove le PMI che vogliono intraprendere un percorso di digitalizzazione possono trovare il supporto di un team di professionisti con competenze multidisciplinari. Neosperience Lab segue le imprese in tutte le fasi di questo processo, senza mettere a rischio il loro business tradizionale e dando loro l’appoggio finanziario di una Banca del territorio, particolarmente attenta al mondo imprenditoriale e alle sue necessità, con un approccio “tradizionale” ma anche un occhio di riguardo al Fintech e all’innovazione tecnologica.
Nello specifico, Neosperience Lab è in grado di costruire un Business Plan Digitale per analizzare i possibili risultati di un nuovo posizionamento digitale dell’azienda, fornendo nuove strategie e criteri quantitativi per misurare il ritorno degli investimenti. Neosperience Lab, infatti, garantisce la messa in opera di persone, strumenti e processi funzionali alla strategia, abilitando la successiva fase di sperimentazione che può avvenire anche mediante costituzione congiunta di una Startup Innovativa. Attraverso questa “Corporate Startup”, secondo un modello largamente utilizzato all’estero, si accelera e si consolida la futura struttura digitale al servizio dell’impresa, che può così disporre sin dall’inizio delle migliori competenze tecnologiche e professionali. Completata la fase di sperimentazione, la Corporate Startup potrà anche essere incorporata, trasformandosi nella business unit digitale dell’impresa o, in base alle opportunità del mercato, continuare a operare autonomamente, per massimizzare il suo sviluppo e la creazione del valore.
“La partnership con Neosperience va ad aggiungersi ai numerosi accordi siglati da Banca Valsabbina all’interno di una strategia basata sull’innovazione e sull’offerta di servizi distintivi ad alto valore aggiunto. Questa collaborazione ci consente di supportare le PMI del territorio che vogliono crescere e intendono investire nel proprio business tramite soluzioni digitali studiate per cogliere al meglio le opportunità offerte dal mercato” sottolinea Hermes Bianchetti, Responsabile Divisione Business di Banca Valsabbina. “In un contesto in continua evoluzione, crediamo nell’opportunità di stringere e rafforzare partnership con aziende Fintech e Digital, al fine di efficientare il business creando sinergie e valore aggiunto per la Banca e per la nostra clientela”.
Luigi Linotto, Presidente di Neosperience Lab, ha dichiarato: “Siamo particolarmente orgogliosi di questo nuovo progetto. Neosperience Lab è una nuova PMI innovativa appositamente costituita da Neosperience SpA per condividere con le imprese gli investimenti necessari e i rischi imprenditoriali per accelerare l’avvio delle loro nuove dimensioni digitali”.
Il Presidente di Neosperience, Dario Melpignano, ha aggiunto: “Il ruolo della banca oggi è molto cambiato, e consente di proporre agli imprenditori soluzioni Fintech e di finanza alternativa, fortemente complementari al percorso di digitalizzazione che Neosperience propone da sempre alla propria clientela: un mix di ingredienti in continua evoluzione, che vede la trasformazione digitale come motore trainante del successo delle PMI. Ad oggi, purtroppo, nel nostro Paese la relazione tra piccole e medie imprese e digitalizzazione non è ancora sufficientemente sviluppata. Per questo motivo abbiamo ideato il servizio di Neosperience Lab”.
Secondo l’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI del Politecnico di Milano, oggi solo il 26% delle PMI italiane ha raggiunto quella che si definisce una “Maturità Digitale”, e risulta pronto a cogliere le sfide dei mercati e la transizione verso la digitalizzazione dei processi produttivi. Dall’analisi emerge anche come la relazione tra piccole e medie imprese italiane e digitalizzazione non sia ancora matura, e di come risulti necessaria una crescita degli investimenti in tecnologia e risorse umane. In Italia, nel 44% delle aziende medio piccole le funzioni ICT e Digital sono affidate al Responsabile IT che, nella gran parte dei casi, è impiegato prevalentemente nella gestione di attività non innovative, ma di presidio e manutenzione ordinaria dei sistemi informatici.
Beretta confermato alla presidenza di Aib

Beretta è stato confermato alla presidenza di Aib. A deciderlo è stata ieri l’assemblea di Confindustria Brescia dopo che la precedente votazione, quella del 31 maggio, era stata annullata per mancanza del quorum costitutivo.
Beretta ha ottenuto il 99,3 per cento dei voti potenziali presenti (ogni azienda votava pro quota a seconda della dimensione). Ha trovato espressione nell’assemblea il 54% dei voti potenziali.
Cooperativa Artigiana di Garanzia, rinnovati i vertici

L’assemblea ordinaria dei soci della Cooperativa Artigiana di Garanzia ha approvato il bilancio d’esercizio 2020. Dal 1962 la Coopertativa Artigiana di Garanzia è il braccio operativo di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale per quanto riguarda l’accesso al credito delle imprese associate e le garanzie fidejussorie per il buon fine dei finanziamenti erogati dai principali istituti di credito. Durante l’assemblea sono stati illustrati i risultati 2020 e le novità 2021 e approvato, all’ordine del giorno, il rinnovo delle cariche sociali per il triennio 2021-2023 e in particolare il consiglio uscente che passa da 15 a 12 componenti: oltre alla conferma del presidente della Cooperativa Artigiana di Garanzia Alfredo Grassi, i consiglieri Eugenio Massetti (vicepresidente), Michele Armanetti, Andrea Gabana, Pelosi Carlo Daris, Peloso Fabio, Marco Rapuzzi, Gianbattista Sabadini, Nicola Udeschini, Franco Zanotti, i nuovi ingressi di Ruggero Guagni e Luisa Prandelli. «Obiettivo della Cooperativa Artigiana è riuscire a dare le soluzioni migliori alle reali esigenze delle aziende artigiane guidati da uno spirito di servizio ai nostri soci prima che da logiche commerciali e su questa strada continueremo il nostro operato riconoscendo il difficile contesto nel quale ha operato nel 2020 la Cooperativa Artigiana di Garanzia ma con la volontà di rilancio, nell’organizzazione, così come nei nuovi strumenti da mettere a disposizione degli oltre 16mila soci» ha commentato il presidente della Coop. Artigiana Alfredo Grassi a cui fa eco il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti: «Al rinnovato consiglio l’augurio di un proficuo lavoro per il raggiungimento degli obiettivi futuri. Confartigianato continuerà a dare tutto il supporto necessario per far sì che la Coop. Artigiana possa mantenere ad incrementare la propria presenza sul territorio e la vicinanza alle imprese nel dare le migliori soluzioni di investimento e di credito, con coraggio e nello spirito di servizio agli associati».
Lucchini Rs Spa: nel 2020 utile netto consolidato di 24,8 milioni

I ricavi netti di Gruppo della Lucchini Rs Spa, pur se impattati dalle restrizioni causate dalla pandemia da Covid-19, si attestano a 404 milioni di Euro, inferiori del 4,9% rispetto all’esercizio precedente. Il fatturato estero è pari al 77% del totale.
Il risultato netto di periodo evidenzia un utile netto di 24,8 milioni di Euro. Il Gruppo ha mantenuto una robusta politica di investimenti tecnici, realizzati nell’esercizio per 21,6 milioni di Euro.
Un’attenta gestione patrimoniale ha permesso di finanziare tali investimenti tramite la generazione di cassa derivante dalla gestione e al contempo di migliorare ulteriormente il livello di indebitamento, con una Posizione Finanziaria netta, scesa da 64 milioni di Euro a fine 2019 a 13,4 milioni di Euro a fine 2020. La solidità finanziaria ne risulta ulteriormente rafforzata, grazie anche a un patrimonio netto cresciuto a 458 milioni di Euro, il Gruppo si presenta perciò con un “Indice di Indebitamento Debt/Equity” inferiore al 3% a fine 2020.
L’organico complessivo medio del 2020 si attesta a 2.040 dipendenti, di cui 654 nelle controllate estere. Sempre maggiore rilevanza e attenzione hanno avuto le tematiche di sviluppo delle Risorse Umane, con una gestione particolarmente attenta della Sicurezza, della Salute, dell’Ambiente e di tutti i temi legati alla Sostenibilità.
Si ricorda che lo stabilimento di Lovere (BG), il principale sito produttivo del Gruppo, ha autonomamente deciso di fermare tutte le produzioni con una settimana di anticipo rispetto al primo lockdown nazionale di marzo, per poter garantire la messa in sicurezza del proprio personale, adottare tutte le misure preventive indicate dal Governo e poter riavviare la propria attività con maggior sicurezza in aprile. È stato così possibile garantire ai clienti la continuità di approvvigionamento, in particolare del materiale rotabile destinato alle ferrovie di tutto il mondo, anche attraverso la rete di controllate in diverse aree geografiche che hanno rappresentato un punto di forza e bilanciamento. Una volta ripresa l’attività, per merito del grande impegno profuso da tutti i lavoratori nel mondo, è stato possibile recuperare le produzioni perse, proseguire nei programmi di efficientamento ed investimento e raggiungere i positivi risultati sopra esposti.
La divisione Forgiati & Fusi, a cui fanno capo anche le controllate Lucchini Mamè Forge e Lucchini Tool Steel, ha visto una contrazione dei volumi, ma è riuscita a mantenere sostanzialmente invariata la propria marginalità, grazie ai progetti di efficientamento lanciati. I principali mercati di riferimento, oil&gas ed automotive, sono infatti stati trai settori più colpiti dalla pandemia.
Quanto alle controllate estere ferroviarie del Gruppo, si segnala che Lucchini Unipart Rail, la JV inglese con Unipart Rail controllata al 60% da Lucchini RS, ha subìto un significativo calo di fatturato, pari a circa il 21% rispetto all’esercizio precedente, determinato dalla combinazione degli effetti pandemici e dalla Brexit. Ciò nonostante, la società ha chiuso con un utile di 1,4 milioni di Euro.
Le controllate Lucchini Sweden, Lucchini Poland e Lucchini Central Europe hanno conseguito risultati positivi, confermandosi come importanti tasselli della strategia internazionale del Gruppo
LBX, la controllata belga, rilevata qualche anno fa da una molto precaria situazione aziendale, continua nel programma di turnaround: nel 2020 registra un fatturato pari a 16,4 milioni di Euro in crescita del 28,8% rispetto all’esercizio precedente.
Lucchini South Africa, di cui la nostra società detiene il controllo al 70%, è stata particolarmente impattata dalla grave situazione pandemica della Nazione sudafricana, che ha notevolmente rallentato la propria attività industriale. L’esercizio chiude con un fatturato in calo ed un risultato netto leggermente negativo ma le potenzialità di crescita di quest’area geografica restano sempre interessanti per il futuro.
Infine, l’importante collegata cinese Zhibo Lucchini Railway Equipment (partecipata al 30% da Lucchini RS e perciò consolidata non con il metodo integrale) con i suoi 471 dipendenti ha conseguito anche nel 2020 ottimi risultati con un valore di fatturato di 208,8 milioni di Euro ed un utile netto pari a circa 44,9 milioni di Euro. Si segnala che la JV sta rafforzando ulteriormente il proprio ruolo di primo piano nel settore dell’alta velocità cinese, grazie alla costituzione di una rete di centri manutentivi dedicati al materiale rotabile situati nei centri nevralgici della rete dell’Alta Velocità, direttamente all’interno dei depositi di China Railways.
Federfarma, Mottinelli confermata presidente per la quinta volta

Rinnovati gli organi di governo dell’Associazione titolari di farmacia Federfarma Brescia, che riunisce le 378 farmacie di città e provincia. Al vertice è stata riconfermata la presidente Clara Mottinelli, al suo quinto mandato triennale (ricordiamo che da un anno fa parte anche del consiglio nazionale di Federfarma). Parzialmente rinnovato il consiglio di presidenza che, per la prima volta, si tinge in prevalenza di rosa. Su nove membri (il presidente e otto consiglieri) ben cinque sono donne: oltre alla presidente ci sono le riconfermate Anna Zerbio e Roberta Rossi, cui si aggiungono Beatrice Stefana e Marina Colombi. Quest’ultima è stata eletta neo presidente delle farmacie rurali di Brescia, carica prima ricoperta da Clara Mottineli. Completano il consiglio i riconfermati Francesco Paracini (vicepresidente), Marco Belloni (segretario), Mario Fossati (tesoriere) e Antonio Marinelli (responsabile della formazione).
Si parla di rinnovo anche per l’esecutivo territoriale, composto da 47 titolari di farmacia in rappresentanza di tutto il territorio provinciale. In particolare c’è da segnalare l’ingresso di molti giovani, sintomo alquanto positivo perché esprime l’interesse e l’attaccamento alla categoria anche delle nuove generazioni.
Nel prossimo triennio Federfarma Brescia sarà impegnata su più fronti, sia a livello provinciale sia regionale e nazionale. Guardando al nostro territorio, l’obiettivo è intensificare le relazioni con gli associati e rafforzare le alleanze create negli anni con università, mondo sanitario, delle istituzioni, della politica, dell’informazione, con associazioni di malati, di consumatori e terzo settore. Grande importanza verrà data alla comunicazione e digitalizzazione, per sfruttare al massimo le nuove tecnologie, e alla formazione al servizio delle farmacie. Soprattutto l’intenzione del consiglio di presidenza è di lavorare molto su e con i giovani, per preparare la futura classe dirigente anche attraverso un’apposita scuola di formazione. A livello regionale i temi caldi riguardano la farmacia dei servizi, per garantire una sostenibilità economica reale, e tutto il grande tema dei vaccini, mentre sul nazionale si parla già di nuova remunerazione a vantaggio di tutta la farmacia, di Pnrr per portare risorse anche alle farmacie e di vigilare sulle riforma della medicina del territorio, oltre che di difesa dal capitale e dalle lobby.
“Non c’è dubbio che i tre anni di lavoro che abbiamo davanti – dichiara la presidente Mottinelli – saranno per tutti dedicati alla ricostruzione post covid. Sarà così anche per il nostro mondo: dovremo rimodulare un nuovo modello di farmacia, per posizionarla quale elemento cardine della sanità del futuro. Non potrà che essere un modello di farmacia territoriale e di prossimità, dove noi saremo al centro. Questa rielezione è stata per me e per la mia squadra una soddisfazione enorme, che premia e riconosce tanti anni di lavoro in difesa e per la promozione della farmacia. Non siamo ancora usciti dall’emergenza sanitaria, l’ultimo anno è mezzo è stato complicato per tutti e qualche segnale di stanchezza lo registriamo. Indicazioni che abbiamo trasformato in energia ed entusiasmo, per continuare a lavorare con ancora più decisione e determinazione di prima”.
Materie prime sempre più care, la Provincia: il governo sta intervenendo

La Provincia di Brescia, facendosi portavoce delle istanze giunte dal territorio e dalle aziende, in data 11 maggio aveva scritto al Governo per chiedere un intervento urgente rispetto al rincaro dei prezzi delle materie prime, che avrebbero rischiato di bloccare cantieri e progetti in corso.
“Con piacere – ha dichiarato il Presidente della Provincia Samuele Alghisi – abbiamo appreso che il Governo sta intervenendo per risolvere questo problema, che avrebbe investito non solo le imprese, ma anche i Comuni, la Provincia, gli enti locali che da sempre lavorano per la sicurezza di scuole e strade, creando gravi disagi. In un paese colpito dal coronavirus, che ha subito una forte crisi economica, non possiamo permetterci un ulteriore stop. I lavori devono poter continuare per il rilancio economico locale e nazionale. Per questo, in collaborazione con Anci e UPL, stiamo predisponendo un documento all’attenzione del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile e dell’Università della Ricerca con l’obiettivo di evidenziare le maggiori criticità e le possibili soluzioni.”