La cena aziendale della All Service di Nicola Sangiorgi
Con l’arrivo di dicembre è arrivato il tempo delle cene aziendali e se guardiamo al tessuto bresciano non possiamo non citare la All Service di Nicola Sangiorgi.
La serata dell’anno scorso si era svolta presso la famosa è rinomata discoteca SESTO SENSO di Desenzano del Garda, uno dei migliori locali italiani. Con una cena a base di pesce crudo iniziata nel prive’ del locale, la serata si era conclusa con festeggiamenti accompagnati da bottiglie di champagne nell’area discoteca del locale
Quest’anno la location sarà il locale Vita di Brescia, uno dei locali più conosciuti dalla movida bresciana. Successivamente la serata si concluderà presso la discoteca SESTO SENSO, visto il grande rapporto di amicizia che c’è tra Nicola Sangiorgi e il titolare.
Anche quest’anno ci saranno ricche premiazioni: ai primi 3 miglior collaboratori dell’anno saranno regalati Rolex e tennis; un giusto regalo per valorizzare il loro impegno e il loro merito, ma soprattutto per premiare i loro grandi risultati lavorativi durante l’anno appena trascorso.
Tra gli ospiti molte figure di spicco, dalla bellissima modella del Lago di Garda Irina Lungu ai noti imprenditori bresciani, amici di Nicola, Mirco Monti, Manuel Ferrante, Ermal Kopani e il suo miglior amico Nicola Gatti, manager e consulente di modelle italiane.
Si prospetta una serata davvero eccezionale per celebrare il grande successo della All Service di Nicola Sangiorgi. Qui di seguito un video presentazione della serata.
La All Service di Nicola Sangiorgi
Al giorno d’oggi puntare ad una forte strategia di digital marketing è l’unico modo per valorizzare la propria presenza online. Per questo motivo è fondamentale per ogni business affidarsi a professionisti ed agenzie in grado di supportarli in questi importantissimi passi.
La All Service di Nicola Sangiorgi è in grado di soddisfare le richieste dei clienti tramite risultati misurabili e verificabili. Con oltre 3000 aziende in 5 regioni del nord Italia, Nicola Sangiorgi e il suo team hanno ormai collaudato un metodo di lavoro perfetto per le necessità dei liberi professionisti che si rivolgono a loro.
L’area digital marketing è un aspetto fondamentale per ogni business e la All Service Agency può essere la soluzione perfetta per ogni tua esigenza. Realizzazione siti internet, pianificazione dell’advertising online, realizzazione di contenuti grafici e video, sono solo alcuni dei servizi proposti dalla All Service di Nicola Sangiorgi.
Conquistare il mercato online è il primo grande passo per ogni business moderno che si rispetti.
Tempi di vendita degli immobili: “toccato il minimo storico da 10 anni”
Gli ultimi dati sui tempi di vendita elaborati dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa a giugno 2022 vedono una diminuzione in tutte le realtà territoriali. Ancora una volta il mercato immobiliare si dimostra veloce e dinamico come c’era da aspettarsi alla luce della domanda vivace e dell’offerta in diminuzione. Nelle grandi città si è arrivati a 108 giorni, minimo storico toccato negli ultimi dieci anni, con un miglioramento di 6 giorni rispetto alla precedente rilevazione. Ancora una volta Milano e Bologna si confermano le città più veloci, rispettivamente con 52 e 69 giorni con la differenza che Milano segnala una diminuzione di 10 giorni rispetto ad un anno fa, Bologna un aumento di 6 giorni.
Le città con tempi più lunghi sono Bari con 141 giorni e Palermo con 132 giorni, entrambe con un trend in diminuzione. Tempi sostanzialmente stabili a Genova (127 giorni) e Napoli (100 giorni) mentre le diminuzioni maggiori si sono registrate a Verona (da 135 a 122 giorni) e Palermo (da 143 a 132 giorni).
Le realtà dell’hinterland delle metropoli registrano una sostanziale stabilità pur restando in un contesto di velocizzazione delle transazioni: per vendere un immobile occorrono 148 giorni. I tempi di vendita più brevi si segnalano nell’hinterland di Firenze (118) seguito da quello di Verona (127). Quest’ultimo in particolare registra un miglioramento di 14 giorni rispetto a un anno fa: un dato che non sorprende alla luce del fatto che esso include molte località del lago di Garda dove il mercato, da alcuni semestri a questa parte, è estremamente vivace grazie agli acquisti di casa vacanza. Peggiora invece l’hinterland di Bari con un aumento di 14 giorni e conta attualmente 178 giorni.
Nei capoluoghi di provincia chi decide di vendere casa deve mettere in conto mediamente 134 giorni, decisamente meno di quanti ne avrebbe impiegati un anno fa quando ne occorrevano 143. C’è stata quindi una contrazione di 9 giorni che ha fatto in modo che anche nei capoluoghi di provincia si raggiungessero i livelli minimi degli ultimi dieci anni.
I dati analizzati evidenziano che chi sta acquistando casa sta velocizzando le decisioni di acquisto, sia a causa della bassa offerta sul mercato sia per timore di incappare in ulteriori aumenti dei tassi di interesse. Veloci anche gli investitori che intendono impiegare la liquidità messa da parte per evitare che sia erosa dall’inflazione crescente. Chi invece sta valutando l’acquisto sta dimostrando una maggiore prudenza alla luce dello scenario economico più incerto e del cambiamento in atto sul mercato creditizio. Saranno i prossimi mesi a dirci se tutto questo inciderà sulle tempistiche di vendita allungandone la durata.
Oltre 40 anni di lavoro: ecco tutte le nuove attività storiche della provincia di Brescia
Sono 68, tra negozi, locali e botteghe artigiane, le imprese della provincia di Brescia che questa mattina hanno ricevuto il marchio identificativo di attività storica. Realtà del tessuto produttivo lombardo con alle spalle un trascorso non inferiore a 40 anni. A darne conto, riportando una nota della Regione, è il quotidiano BsNews / Brescia news.
Questa mattina la consegna a Brescia. Presenti alla cerimonia l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi e il presidente della Camera di Commercio di Brescia Roberto Saccone. Da quest’anno, proprio grazie alla collaborazione con gli enti camerali, su volontà dell’assessore, le cerimonie di consegna stanno avendo luogo in tutti i territori provinciali. Oggi, in particolare, proprio presso la sede dell’ente camerale bresciano.
GUIDESI: UN’OCCASIONE PER DIRE GRAZIE – ‘È un riconoscimento più che simbolico’ ha detto l’assessore Guidesi.
‘Sono infatti attività storiche che vengono premiate – ha aggiunto – anche perché sono riuscite a mantenere la loro tradizione, dal punto di vista economico, innovandola e rinnovandola. Per cui non solo hanno resistito, sono riuscite anche ad anticipare i tempi e restare presenti sul territorio. Ricoprono un ruolo non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale per il servizio che offrono alle comunità. Questo è il motivo per cui abbiamo spostato sui territori queste premiazioni, ospitate dalle Camere di commercio, che voglio ringraziare. È anche un’opportunità in quanto le attività storiche riconosciute oggi, come tutti gli anni, dal prossimo anno avranno a disposizione uno strumento di Regione Lombardia fatto apposta per loro e che le sostiene negli investimenti’.
LE 68 IMPRESE PREMIATE NELLA PROVINCIA DI BRESCIA – Queste le 68 ‘nuove’ attività storiche in provincia di Brescia premiate dall’assessore Guidesi.
COMUNE DI BRESCIA
Barbanzè (1975), Negozio Storico, Storica Attività;
Bertarini Orologeria (1980), Negozio Storico, Storica Attività;
Biciclette Zecchini (1920), Negozio Storico, Storica Attività;
Buizza (1972), Negozio Storico, Storica Attività;
Caffè S. Agata (1972), Locale Storico, Storica Attività;
Calzature Sarca (1976), Negozio Storico, Storica Attività;
Fibra 1 (1959), Negozio Storico, Storica Attività;
Ginger (1982), Negozio Storico, Storica Attività;
Parrucchiera per Signora (1964), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana.
COMUNE DI BEDIZZOLE
Tabaccheria Zanchi (1952), Negozio Storico, Storica Attività.
COMUNE DI BORGOSATOLLO
Tabaccheria Capra (1968), Negozio Storico, Storica Attività.
COMUNE DI BOVEZZO
Tomasoni (1977), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana.
COMUNE DI CAPO DI PONTE
La Pieve (1982), Locale Storico, Storica Attività.
COMUNE DI CARPENEDOLO
Forneria Botturi Fratelli dal 1947 (1947), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana.
COMUNE DI CASTENEDOLO
B.Ut.Fer (1978), Negozio Storico, Storica Attività;
Castenedolo, Frutta e verdura (1958), Negozio Storico, Storica Attività.
COMUNE DI CAZZAGO SAN MARTINO
Frutta Castellini (1969), Negozio Storico, Storica Attività.
COMUNE DI CHIARI
Masserdotti Formaggi Salumi (1979), Negozio Storico, Storica Attività;
Pasticceria Marconi (1965), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana;
Pasticceria San Faustino (1968), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana;
Trattoria Pizzeria Leonessa (1981), Locale Storico, Storica Attività.
COMUNE DI CIMBERGO
Alimentari De Marie (1956), Negozio Storico, Storica Attività;
COMUNE DI COLLIO
Ristorante Albergo Belvedere (1964), Locale Storico, Storica Attività.
COMUNE DI CONCESIO
Miramonti L’altro (1981), Locale Storico, Storica Attività.
COMUNE DI EDOLO
Alimentari Mazzucchelli (1933), Negozio Storico, Storica Attività;
Liquorificio Alta Valle Camonica (1953), Bottega Artigiana Storica, Bottega Storica.
COMUNE DI GARDONE VAL TROMPIA
Osvaldo parrucchiere (1981), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana.
COMUNE DI GHEDI
Sericart (1974), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana.
COMUNE DI IDRO
Panificio Gasparini (1980), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana;
COMUNE DI ISEO
Arte Casa Jarrera (1980), Negozio Storico, Storica Attività;
Bar Garibaldi (1975), Locale Storico, Storica Attività;
Bianchi (1968), Negozio Storico, Storica Attività.
COMUNE DI ISORELLA
Mobilificio Visini (1964), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana.
COMUNE DI LONATO DEL GARDA
Trattoria La Rosa (1941), Locale Storico, Storica Attività.
COMUNE DI MALONNO
Forneria Salvetti (1947), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana.
COMUNE DI MANERBA DEL GARDA
Garage Europa (1962), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana.
COMUNE DI MARCHENO
Bar Trattoria Primavera (1969), Locale Storico, Storica Attività;
Trattoria ‘Bar Cascata’, (1958), Locale Storico, Storica Attività.
COMUNE DI MARONE
Ristorante Camplani (1979), Locale Storico, Storica Attività.
COMUNE DI MAZZANO
Centro Ortofrutta Fratelli Albini (1923), Negozio Storico, Storica Attività;
Merceria Brodini Sorelle (1950), Negozio Storico, Storica Attività.
COMUNE DI MONTE ISOLA
Bar Alimentari da Ernesta (1967), Negozio Storico, Storica Attività;
Bar Letizia (1967), Locale Storico, Storica Attività;
Trattoria Del Sole (1974), Locale Storico, Storica Attività.
COMUNE DI MONTICHIARI
Acconciature Daniela (1978), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana;
Forbici Elettrodomestici (1979), Negozio Storico, Storica Attività;
Trattoria Da Licio (1956), Locale Storico, Storica Attività;
Trattoria La Capretta (1970), Locale Storico, Storica Attività.
COMUNE DI NUVOLERA
Antica Osteria (1974), Locale Storico, Storica Attività;
Nuvolera, Grumi Arreda By Giemme (1967), Negozio Storico, Storica Attività.
COMUNE DI ORZINUOVI
Bar Centrale (1962), Locale Storico, Storica Attività.
COMUNE DI OSPITALETTO
Macelleria Formaggi dal 1964 (1965), Negozio Storico, Storica Attività;
Tabaccheria Marchetti (1959), Negozio Storico, Storica Attività.
COMUNE DI REZZATO
Foto Paletti (1957), Negozio Storico, Storica Attività.
COMUNE DI ROÈ VOLCIANO
Trattoria Ricomilla (1979), Locale Storico, Storica Attività.
COMUNE DI ROVATO
Casali Frutta (1972), Negozio Storico, Storica Attività.
Coltelleria Stabiglieri (1979), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana;
Fratelli Scuri srl (1959), Negozio Storico, Storica Attività;
Farmacia Comunale (1971), Negozio Storico, Storica Attività;
Panificio Deleidi (1963), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana;
Pezzucchi Bevande (1957), Negozio Storico, Storica Attività;
Trattoria da Gina (1950), Locale Storico, Locale Storico.
COMUNE DI SALÒ
Tranquilli (1959), Negozio Storico, Storica Attività.
COMUNE DI SIRMIONE
Gelateria Gino (1965), Locale Storico, Storica Attività.
COMUNE DI TRAVAGLIATO
Baldini (1945), Negozio Storico, Storica Attività.
COMUNE DI VESTONE
La Sosta (1968), Locale Storico, Storica Attività.
COMUNE DI VILLA CARCINA
Belussi Caffè Tabaccheria (1967), Negozio Storico, Storica Attività.
COMUNE DI ZONE
Bar Centrale (1978), Locale Storico, Storica Attività.
I RICONOSCIMENTI DAL 2004 – Sale così a 384 il numero delle piccole imprese della provincia di Brescia che possono fregiarsi del marchio di ‘Attività storica’ rilasciato da Regione Lombardia. Nello specifico per questo territorio, si contano 51 botteghe artigiane, 102 locali e 231 negozi.
In Lombardia dal 2004 sono state riconosciute in totale 2848 attività storiche.
Le attività storiche riconosciute nel 2022 in Lombardia sono 456. In totale sono già state consegnate 319 targhe; nel dettaglio Sondrio (31), Lodi (11), Milano (41), Monza e Brianza (26), Varese (76), Como (41) e Lecco (25) e Brescia (68).
SOSTEGNO CONCRETO ALLE IMPRESE STORICHE – Regione Lombardia ha inoltre messo in campo un sostegno concreto per Micro, Piccole e Medie Imprese iscritte nell’elenco regionale delle attività storiche attraverso il bando ‘Imprese storiche verso il futuro 2022’. Risorse da investire quindi per l’innovazione, per favorire il ricambio generazionale e la riqualificazione dei locali.
Nel dettaglio per la provincia di Brescia sono stati concessi contributi pari a 1.188.360 euro di cui 926.308 euro per il settore del commercio e 262.051 euro per il settore dell’artigianato. Infine, la ripartizione dei 70 beneficiari: 57 imprese appartengono al settore del commercio, 13 all’artigianato.
Dopo il fallimento restano con 280mila euro di debito, i giudici: ne paghino solo 15mila
Nell’arco di poco sono passate da un fatturato annuo di un milione e mezzo di euro al fallimento. Poi sono subentrate la malattia, i conti correnti bloccati e 280mila euro di debiti da pagare. Senza la possibilità materiale di farlo. Ma il tribunale di Cremona – con una decisione che fa scuola – le ha “graziate”: pagheranno 250 euro al mese per cinque anni e a quel punto potranno chiedere la completa cancellazione di ogni pendenza economica. A riportarlo è il quotidiano Brescia news.
Protagoniste della storia sono due sorelle nubili (oggi di 48 e 54 anni) che condividono un appartamento in provincia di Cremona. I loro guai economici sono iniziati nel 2009, con una cartella esattoriale, poi nel 2013 è arrivato il decreto ingiuntivo e nel 2017 il fallimento dell’azienda di cui erano socie e per cui avevano prestato garanzie personali.
Le due sorelle sono rimaste senza lavoro, piene di debiti e con i conti correnti bloccati per mesi. Ma hanno deciso di darsi subito da fare e hanno trovato entrambe lavoro come commesse in una ferramenta. Una guadagna oggi 1.300 euro al mese l’una, l’altra – a causa delle patologie dalle quali è affetta – ha solo un contratto a chiamata e prima della trasformazione del contratto percepiva 600 euro. Troppo poco per saldare l’affitto (500 euro al mese), pagare bollette, mangiare e versare la rata da 400 euro al mese concordata con l’Agenzia delle Entrate. Così, non riuscendo più a far fronte agli impegni, hanno chiesto aiuto allo Studio Pagano & Partners di Brescia.
“Ci siamo rivolti al Tribunale chiedendo l’applicazione della Legge 3/2012 (nota anche come legge sul Sovraindebitamento o Salva-suicidi), oggi confluita nel Codice della crisi”, spiega l’avvocato Monica Pagano, che ha seguito il caso con il collega Matteo Marini, “in molti purtroppo si trovano improvvisamente sommersi dai debiti a causa di un fallimento senza colpa, di una malattia o di altri imprevisti della vita. Ma la legge su questo è chiara: nessuna persona onesta può essere ‘condannata’ a vita a pagare debiti che, vista la dimensione dell’importo, vanno ben oltre le sue capacità economiche”.
In questo caso i giudici hanno stabilito che le due donne – a fronte di 280mila euro di debiti – pagheranno complessivamente 15mila euro (circa un ventesimo del totale) e, tra cinque anni, dovranno vendere la loro automobile (del valore di 2mila euro), oggi indispensabile alle sorelle per recarsi al lavoro e produrre reddito.
Pmi day, porte delle imprese aperte a 1.500 studenti
Oltre 30 imprese di diversi settori produttivi – in tutta la provincia di Brescia – hanno aperto le loro porte nei giorni scorsi a 1.500 studenti degli istituti scolastici secondari di primo grado bresciani per visite mirate e tour aziendali, nella tredicesima edizione del PMI Day, dedicata alla tematica della bellezza e, in particolare, della bellezza del saper fare italiano.
Il bilancio della manifestazione – promossa dalla Piccola Industria di Confindustria Brescia in collaborazione con Confagricoltura Brescia e Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale – arriva così a contare, tra 2010 e 2022, un totale di quasi 45.000 studenti bresciani coinvolti. Nel dettaglio, l’edizione 2022 si è caratterizzata per il ritorno in presenza, dopo le edizioni in formato digitale del 2020 e 2021, a causa della pandemia.
La seconda parte del progetto si terrà nel corso del 2023, all’interno dell’appuntamento di Bergamo Brescia Capitale della cultura 2023, e sarà dedicata agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, che verranno condotti nelle aziende più affini al loro percorso di studi, con l’obiettivo di trasmettere la cultura di fare impresa che da sempre ha permeato il nostro territorio.
“Riportare i giovani nelle nostre aziende, dopo lo stop causato dalla pandemia, è stato bello e stimolante, e ha rappresentato l’opportunità di avvicinarli a eccellenze mondiali della produzione, che spesso sono però poco conosciute – commenta Marco Capitanio, Presidente della Piccola Industria di Confindustria Brescia –. Gli imprenditori hanno risposto con entusiasmo alla nostra chiamata: ora contiamo sul fatto che, il prossimo anno, ci sia una partecipazione più massiccia delle secondarie di primo grado, su cui dobbiamo continuare a lavorare. Intanto ci concentreremo anche sugli studenti più grandi, delle secondarie di secondo grado, a cui sarà dedicata la seconda parte del PMI Day nel 2023.”
“Un successo il numero di imprese e studenti coinvolti, che non può che spronarci per il futuro a fare ancora di più – la riflessione di Eugenio Massetti, Presidente di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale –. Non possiamo pensare infatti che i nostri ragazzi imparino un mestiere e poi lo facciano con passione senza prima mostrarglielo da vicino. Le porte aperte delle nostre imprese artigiane sono state un’ottima occasione proprio per questo. Come Confartigianato lavoriamo costantemente per avvicinare mondo della scuola e dell’impresa per far scoprire agli studenti il nostro mondo: iniziative come il Pmi Day raggiunge proprio questo scopo e permette loro di orientarsi nelle scelte che si troveranno a fare ampliando il proprio bagaglio di conoscenze ed esperienze”.
“Uno spaccato della vita che aspetta i ragazzi nel futuro: il Pmi Day non è stata solo un’occasione per entrare nelle aziende agricole e conoscerle, ma anche per visitare il territorio, assaggiarne i prodotti, imparare le professionalità che servono, confrontarsi con realtà a volte distanti da quelle che frequentano abitualmente – chiude Giovanni Garbelli, Presidente di Confagricoltura Brescia –. Di conseguenza, per Confagricoltura Brescia e i nostri soci, è stata un’opportunità e crediamo che sia stato così anche per le scuole stesse. Quest’anno abbiamo offerto ai giovani la possibilità di avvicinarsi a realtà diversificate: viticoltura, olivicoltura, florovivaismo, lattiero-caseario e agriturismo, in modo da far loro capire quanto e come è poliedrica l’agricoltura bresciana. Crediamo di aver mostrato loro alcuni strumenti per affrontare con più consapevolezza le scelte che dovranno intraprendere, informandoli delle tante occasioni che il settore primario offre anche nel Bresciano”.
Collegamento ferroviario tra stazione di Bergamo e aeroporto di Orio: c’è il via libera definitivo
Concluso l’iter autorizzativo per la realizzazione del nuovo collegamento ferroviario stazione di Bergamo – Aeroporto Orio al Serio con l’approvazione del progetto definitivo da parte della Commissaria Straordinaria di Governo per l’opera Vera Fiorani.
Il progetto di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS), che permetterà di unire l’aeroporto alla città di Bergamo in 10 minuti e potenzierà i collegamenti con Milano, prevede una nuova linea a doppio binario di circa 5,3 chilometri, di cui il primo chilometro in uscita dalla stazione di Bergamo in affiancamento alla linea esistente Bergamo-Montello.
La futura stazione a servizio dell’Aeroporto sarà provvista da quattro binari di stazionamento, avrà marciapiedi per il servizio viaggiatori di lunghezza 250 metri e altezza 55 centimetri coperti da pensiline e sarà collegata tramite un finger sotterraneo direttamente all’Aeroporto.
L’investimento complessivo per la realizzazione dell’opera è di circa 170 milioni di euro, finanziati anche con risorse PNRR.
Nel corso dell’iter autorizzativo, le iniziative di condivisione e dialogo con le Amministrazioni, gli Enti territoriali e i privati cittadini, congiuntamente alle prescrizioni formulate, hanno portato ad una modifica dell’intervento, con l’abbassamento della linea ferroviaria in prossimità di Via Lunga che sarà realizzata a raso e non in viadotto come precedentemente ipotizzato.
In aggiunta, con lo spirito di realizzare un’opera condivisa da tutte le realtà istituzionali, economiche e sociali, verrà garantita la continuità della percorribilità di Via Lunga verso la zona Fiera con una nuova viabilità stradale che sottopassa la nuova ferrovia e, per non allungare le percorrenze ciclo-pedonali tra Bergamo, la zona Fiera ed i centri abitati, è stato progettato un nuovo sottopasso ciclo-pedonale tra la Via Lunga e la rotatoria esistente della Fiera di Bergamo.
Infine, per venire incontro alle necessità degli abitanti dei quartieri interessati dall’opera, è previsto l’inserimento di barriere di mitigazione acustica con pannelli trasparenti che riducono, il più possibile, l’impatto visivo, e, dove gli spazi presenti lo consentano, verranno piantate siepi arbustive e filari arborei.
Nelle prossime settimane verrà lanciato il bando di gara europeo per aggiudicare i lavori.
Caro vita, Duferco stanzia un bonus di un milione di euro per i dipendenti
Tutti i dipendenti italiani del Gruppo internazionale Duferco, che opera da oltre 40 anni in Italia, nel corso del 2023 potranno usufruire di un bonus economico per far fronte ai rincari dovuti alla crisi energetica e alla spinta inflazionistica.
Welfare aziendale al centro del modello gestionale di Duferco, holding internazionale guidata dalla famiglia Gozzi. L’iniziativa, che accoglie la normativa introdotta dal Decreto Aiuti bis, consentirà ai dipendenti di usufruire di 600 euro netti in buoni acquisto spendibili presso supermercati e distributori di carburante grazie ad un investimento di circa un milione di euro da parte del Gruppo.
L’obiettivo è quello di affiancare i dipendenti anche in un momento storico non particolarmente favorevole dal punto di vista economico e finanziario. La crisi energetica, insieme alla guerra in Ucraina hanno favorito lo sviluppo di una spinta inflazionistica che incide sulle tasche di milioni di famiglie italiane.
«In un contesto come quello attuale abbiamo voluto cogliere l’opportunità prevista all’interno del Decreto Aiuti bis, dando un contributo concreto per fronteggiare il caro vita – commenta Antonio Gozzi, Presidente di Duferco Italia Holding -. Consideriamo da sempre i nostri collaboratori l’asset principale di tutti i business su cui siamo impegnati, investiamo su di loro, sul loro benessere e sul loro futuro».
Il progetto, lanciato da DIH – la holding italiana del Gruppo -, coinvolge oltre 1.600 dipendenti distribuiti nelle diverse sedi italiane e si inserisce in un modello aziendale che considera la sicurezza e il benessere dei propri dipendenti elementi essenziali per il raggiungimento degli obiettivi di business. Sono diverse le azioni di welfare che il Gruppo propone attraverso programmi di formazione (oltre 15.500 ore di formazione all’anno), politiche tese allo sviluppo professionale, investimenti in sicurezza e iniziative di prevenzione a favore della salute dei dipendenti.
Duferco Group è una Holding Internazionale che sviluppa business diversificati nell’ambito del settore siderurgico, di quello energetico e dello shipping. Nasce nel 1979 e nel corso degli anni si sviluppa in oltre 20 Paesi nel mondo, in Italia è rappresentata da DIH – Duferco Italia Holding. Oggi conta un fatturato di oltre 40 miliardi di dollari nel corso dell’anno fiscale 2022 e circa 2.500 dipendenti in tutto il modo (1.600 circa in Italia). Duferco ha un ruolo primario nell’ambito della produzione siderurgica con 9 impianti produttivi tra Italia, Francia e Danimarca con una capacità di circa 1.000.000 di tonnellate di acciaio prodotte e lavorate all’anno. In ambito energetico è tra i primi operatori italiani con oltre 250.000 punti in fornitura e numerosi progetti in ambito efficienza energetica e mobilità elettrica. Nello Shipping, grazie alla joint-venture con Nova Marine Carriers, opera come trasportatore marittimo e gestisce una flotta di cica 100 navi in tutto il mondo. Nel corso del 2021 le sue navi hanno trasportato circa 21.300.000 tonnellate di materie prime
Manifatturiero, la crescita in Lombardia rallenta
La Lombardia resiste e si conferma la Regione con il tessuto produttivo più importante d’Italia e tra i principali in Europa. Non era scontato, non era semplice, visto le pandemie, prima quella sanitaria e ora quella energetica, con le quali le imprese devono far fronte; ma il connubio pubblico-privato regge in un momento estremamente difficile e questo è senza dubbio un’ottima notizia non solo per la Lombardia ma per tutto il Paese.
I numeri, bisogna ammetterlo, sono meno positivi rispetto ai trimestri scorsi ma la produzione industriale continua la sua crescita seppur in maniera più limitata rispetto allo scorso trimestre (+0,4%), riducendo così l’intensità della crescita congiunturale ma restando in territorio positivo. La variazione tendenziale sullo stesso trimestre dell’anno scorso è pari al +4,8%. Questo risultato positivo è diffuso a quasi tutti i settori con l’eccezione dei mezzi di trasporto (-2,6%) e della siderurgia (-4,8%) che registrano invece un calo tendenziale. Gli ordinativi – sempre in positivo – mantengono tassi di crescita moderati per l’industria (+1,3% dall’interno e +1,5% dall’estero).
ASSESSORE GUIDESI: “Gli ultimi dati relativi al comparto manifatturiero – dichiara l’assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi – confermano che il tessuto produttivo lombardo tiene nonostante le difficoltà legate al ‘caro energia’; un problema che l’Europa non affronta concretamente nonostante i ripetuti annunci”. “Come Regione Lombardia – ha continuato – abbiamo messo in campo tutto quello che potevamo attraverso misure specifiche e strumenti creditizi. Ci attendiamo che oggi l’Europa faccia lo stesso altrimenti si rischia seriamente di compromettere l’economia trainante del Paese con gravi effetti sociali”.
POSITIVI ANCHE I DATI DEGLI ARTIGIANI – Risultati in linea anche per le aziende artigiane manifatturiere che segnano una crescita della produzione del +0,6% congiunturale che diventa +4,9% su base tendenziale. Per queste imprese – rivolte maggiormente al mercato interno – gli ordini mostrano segnali di cedimento (+0,4% congiunturale), mentre per i mercati esteri svoltano in negativo (-0,2%). Crescono maggiormente nel trimestre i settori del comparto moda (abbigliamento, pelli-calzature e tessile). Anche in questo caso un dato interessante e significativo soprattutto per quel che concerne il tessile, settore che più di tutti ha faticato anche anti-covid.
QUADRO STRAORDINARIO SE SI CONSIDERANO I ‘FATTORI ESTERNI’ – Un quadro tendenzialmente positivo che diventa straordinario soprattutto se si considera quanto siano impattanti per le imprese i cosiddetti ‘fattori esterni’; beni energetici, materie prime e componenti varie registrano nuovi record spingendo il dato sui prezzi verso l’alto: rispetto al III° trimestre 2021 i prezzi delle materie prime sono cresciuti mediamente del 57% per le imprese industriali e dell’82,5% per le artigiane. Si attenuano tuttavia le difficoltà di approvvigionamento e migliora anche la situazione delle scorte di magazzino e dei materiali per la produzione.
Nello specifico, i prezzi delle materie prime presentano una dinamica congiunturale in continuo rialzo per tutti i comparti, ma con un rallentamento nell’ultimo trimestre. Per l’industria, l’incremento si assesta ora al +9,8% congiunturale, dal +15,9% di inizio anno. L’artigianato mostra una dinamica simile passando dal +19,8% del primo trimestre all’attuale +15,2%.
I prezzi dei prodotti finiti seguono ancora da lontano l’incremento delle materie prime registrando un +6,1% per l’industria e un +8,1% per l’artigianato.
In questa logica si inseriscono gli strumenti messi in campo dall’assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia: un pacchetto economico da 255 milioni per le imprese lombarde che si compone di diverse misure per sostenere investimenti sull’efficientamento energetico del processo produttivo e per supportare le aziende che in questo momento hanno bisogno di credito e liquidità.
SCENARIO DEL PROSSIMO TRIMESTRE – In un quadro ancora incerto lo scenario più probabile per il prossimo trimestre è di una contrazione congiunturale dei livelli produttivi che porterebbe ad una crescita media annua per il 2022 del +6,3%, ma a un tasso di crescita acquisito per il 2023 negativo pari al -0,3%.
FUTURO PROSSIMO INCERTO – Proprio pensando al prossimo futuro, il presidente di Unioncamere Lombardia, Gian Domenico Auricchio, tiene alta l’attenzione e sottolinea che “se nel terzo trimestre il quadro per la produzione lombarda rimane positivo, assistiamo a un ulteriore indebolimento della crescita e ci avviciniamo pericolosamente a un possibile punto di svolta negativo; Infatti, il deterioramento del quadro economico porta gli imprenditori industriali a un cauto pessimismo per il prossimo trimestre, mentre per gli artigiani il rischio di una contrazione della produzione è ancora maggiore”.
INCORAGGIANTI I DATI SULL’OCCUPAZIONE – Nonostante le preoccupazioni degli imprenditori, guardando con attenzione tutti i dati si trovano conferme rispetto alla tenuta del sistema e alla grande resistenza delle imprese lombarde. Molto interessanti, ad esempio, sono i numeri relativi all’occupazione dell’industria che registra un saldo positivo (+0,3%). Rimane stabile ai minimi la quota di imprese che ha fatto ricorso alla CIG: la quota di aziende che dichiara di aver utilizzato ore di cassa integrazione si attesta al 6,9% e le ore di CIG utilizzate si fermano all’1,1%. Un risultato importante ma meno positivo quello registrato per l’artigianato che, a fronte di un utilizzo della CIG ai minimi, registra un saldo occupazionale di poco sotto lo zero (-0,2%).
OTTIMA PERFORMANCE DEL SETTORE MODA – Anche osservando i dati settoriali dell’industria l’analisi è positiva; la maggior parte delle realtà mantiene significativi incrementi tendenziali dei livelli produttivi. Da segnalare l’ottima performance del sistema moda: abbigliamento (+30,3%), pelli-calzature (+27,9%) e tessile (+7,4%). Incrementi sopra la media anche per manifatturiere varie (+8,6%), carta-stampa (+7,8%), alimentari (+6,5%), meccanica (+5,4%) e legno-mobilio (+5,1%). In crescita, ma con intensità minori poco superiori all’1% minerali non metalliferi e gomma-plastica; variazione nulla per la chimica; invece, gli unici settori in contrazione tendenziale sono i mezzi di trasporto (-2,6%) e la siderurgia (-4,8%). Il positivo andamento del comparto moda è confermato anche dalle imprese artigiane. I risultati meno entusiasmanti, ma ancora positivi, si hanno nel comparto artigiano per manifatturiere varie (+1,5%), gomma-plastica (+2,6%), meccanica (+3,5%), alimentari e carta-stampa (+4,6%). variazione nulla, in questo caso, per la siderurgia.
BENE IL FATTURATO PER L’INDUSTRIA – Altro dato interessante è quello relativo al fatturato a prezzi correnti dell’industria che segna un buon risultato tendenziale (+13,5%) e una crescita sul trimestre precedente del 2,6%. Gli incrementi di prezzo dei prodotti finiti in atto, con un’ulteriore crescita del 6,1% congiunturale, influiscono sul risultato. Per le imprese artigiane il fatturato cresce dell’1,7% congiunturale e del 7,4% tendenziale. Anche in questo caso va considerata la dinamica dei prezzi dei prodotti finiti, cresciuti dell’8,1% rispetto al trimestre precedente. La dinamica congiunturale degli ordini interni migliora, ma resta debole, per l’industria (+1,3% congiunturale), come anche gli ordini esteri che si fermano a +1,5%. Risultati peggiori per l’artigianato con ordini interni poco sopra lo zero (+0,4%) ed esteri in lieve contrazione (-0,2%). La quota del fatturato estero sul totale rimane elevata per le imprese industriali (39,8%) e resta poco rilevante e in diminuzione per le imprese artigiane (6,4%).
SEGNALI INCORAGGIANTI ANCHE DALLE SCORTE DI MAGAZZINO – Per il settore industria si registra un rientro delle scorte di magazzino verso livelli più che adeguati, con i segnali di scarsità ora in quota minoritaria. In questo trimestre, a fronte di una quota considerevole di imprese che giudica le scorte adeguate (63% per i prodotti finiti e 73% per le materie prime), si registrano saldi tra giudizi di esuberanza-scarsità positivi per le materie prime (+1,8%) e leggermente negativi per i prodotti finiti (-0,8%). In miglioramento anche le scorte per l’artigianato, anche se i segnali di scarsità delle materie prime sono ancora giudicate scarse, ma in linea con i dati storici del comparto.
SI CONFERMA LA FORZA DELLA LOMBARDIA MA FONDAMENTALE L’INTERVENTO EUROPEO – Dopo oltre un anno dalla ‘pandemia energetica’, arrivata subito dopo quella sanitaria, le imprese lombarde si confermano straordinarie e forti riuscendo a resistere in una situazione complessa. È altresì evidente che le istituzioni continuano ad assumere un ruolo determinante per il sostegno che devono al sistema produttivo. Da qui il motivo dei continui allarmi che Regione Lombardia, con l’assessore Guidesi, e tutto il ‘sistema lombardo’ lanciano da ormai un anno alla Commissione Europea nella speranza di un pur tardivo ma essenziale intervento.
Terziario, a Brescia la fiducia delle imprese torna al 2020
Nel 3° trimestre del 2022, il clima di fiducia delle imprese bresciane attive nel settore dei servizi segnala un calo rispetto al trimestre precedente, passando da 109 a 102: un livello di fatto che ritorna ad essere quello sperimentato a fine 2020, particolarmente distante dalle soglie raggiunte nello stesso periodo dello scorso anno (146).
A evidenziarlo sono risultati dell’Indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Brescia al 3° trimestre 2022.
Tale evoluzione si inserisce all’interno di un movimento ribassista iniziato nella seconda metà del 2021 e intensificatosi nel corso del 2022. Come emerso anche nelle rilevazioni precedenti, il calo di fiducia sembrerebbe causato non tanto da un ridimensionamento dell’attività da parte delle realtà intervistate, quanto dalle generalizzate preoccupazioni in merito alla capacità dell’intero sistema economico nazionale di fronteggiare con successo le complesse incognite globali. Le principali variabili che pesano sono, in particolare, il protrarsi del conflitto russo-ucraino, l’inflazione quanto mai elevata e il “caro-energia”, che grava sul settore industriale locale, tradizionale cliente del terziario bresciano.
“Con il clima di fiducia si misura la parte più emotiva del sentiment delle imprese del settore riguardo all’andamento attuale e futuro del comparto – commenta Fabrizio Senici, Presidente del settore Terziario di Confindustria Brescia – È questo il momento del realismo e dell’ottimismo: il realismo dei numeri, che ci dicono che il settore naviga in acque serene – più fatturato. più ordini, più occupazione – e l’ottimismo che ogni imprenditore deve mettere in campo proprio quando c’è bisogno di guardare avanti e di non scoraggiarsi per eventi esterni su cui nulla può fare il singolo.”
Nel dettaglio, per quanto riguarda i giudizi espressi dalle aziende sui tre mesi precedenti:
- il fatturato è aumentato per il 36% delle imprese intervistate, con un saldo positivo del 25% tra coloro che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione;
- gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +41% e a +18%);
- i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione crescente (saldo netto pari a +28%); una tendenza che certifica come l’inedita salita delle quotazioni degli input energetici si stia propagando in altri ambiti dell’economia reale.
Per quanto riguarda le prospettive per i mesi a venire:
- il fatturato è atteso in crescita dal 45% degli intervistati, con un saldo positivo del 24% a favore degli ottimisti rispetto ai pessimisti;
- i saldi riferiti al portafoglio ordini (+10%) e all’occupazione (+28%) descrivono uno scenario di possibile consolidamento dell’attività;
- i prezzi dei servizi offerti manifestano un saldo positivo (+19%), a indicazione che la fase rialzista è verosimilmente destinata a confermarsi anche nel prossimo futuro.
Le opinioni delle imprese in merito alle prospettive generali dell’economia italiana si confermano negative, andando a riflettere, fra l’altro, il crescente deterioramento del potere di acquisto delle famiglie (che si riverbera negativamente sulla loro propensione al consumo), nonché la nuova fase restrittiva della politica della BCE, che andrà a colpire, in particolare, famiglie e PMI. Nel dettaglio, il 9% degli imprenditori ha espresso un orientamento ottimistico, a fronte del 36% che prevede stazionarietà e del 55% che ha invece una visione negativa.
L’andamento per comparto
Consulenza alle imprese
Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto della consulenza alle imprese, nel 3° trimestre 2022, si attesta a 99, contro 107 del periodo precedente. I giudizi espressi rispetto ai tre mesi precedenti segnalano che: il fatturato è aumentato per il 38% delle imprese, con un saldo positivo del 30% tra risposte in crescita e in diminuzione; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +34% e a +13%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione in rafforzamento (saldo netto pari a +25%). Con riferimento alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso in crescita dal 42% degli intervistati, con un saldo positivo del 25%; i saldi riferiti al portafoglio ordini (+8%) e all’occupazione (+25%) indicano uno scenario di possibile rafforzamento dell’attività; i prezzi dei servizi offerti manifestano un saldo positivo (+21%). Le opinioni delle imprese in merito alla tendenza generale dell’economia italiana risultano negative: il 13% prevede un aumento, a fronte del 29% che propende per la stazionarietà e del rimanente 58% che ha una visione sfavorevole.
ICT & digitale
Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto ICT & digitale, nel 3° trimestre 2022, si attesta a 120, unico settore che registra un incremento rispetto a quanto rilevato fra luglio e settembre (111). In merito ai giudizi espressi sui tre mesi precedenti: il fatturato è aumentato per il 41% delle imprese, con un saldo positivo del 29% tra variazioni in aumento e in diminuzione; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +71% e a +23%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione crescente (saldo netto pari a +24%). Riguardo alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso in crescita dal 65% degli intervistati, con un saldo positivo del 47%; i saldi riferiti al portafoglio ordini e all’occupazione risultano positivi (rispettivamente pari a +23% e a +41%); i prezzi dei servizi offerti registrano un saldo in aumento del 18%. Le opinioni delle imprese in merito alla tendenza generale dell’economia italiana risultano nel complesso sfavorevoli: il 12% degli imprenditori ha un orientamento positivo, il 41% prevede stazionarietà e il rimanente 47% si aspetta una contrazione.
Servizi alle imprese
Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto servizi alle imprese, nel 3° trimestre 2022, si attesta a 89, netta contrazione rispetto al periodo precedente (112). Riguardo ai giudizi espressi a consuntivo: il fatturato è cresciuto per il 33% delle imprese, con un saldo positivo del 16%; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +25% e a +17%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione rialzista (+42%). In merito alle prospettive a breve termine il settore dichiara alcune criticità: il fatturato è atteso in diminuzione per il 25% degli intervistati, con un saldo negativo del -8%; il saldo riferito al portafoglio ordini risulta nullo, quello all’occupazione invece positivo (+17%) descrivono uno scenario con alcune zone d’ombra; i prezzi dei servizi offerti si contraddistinguono per un saldo positivo del 17%. Le opinioni delle imprese in merito alle prospettive dell’economia italiana risultano nettamente negative: nessuno degli imprenditori ha un orientamento ottimistico, a fronte del 42% che prevede stazionarietà e del 58% che invece propende per una flessione.
L’Indagine viene effettuata trimestralmente su un panel di imprese associate appartenenti al settore terziario.
Come ridurre i consumi energetici in hotel
Viviamo in un momento di forte tensione. La crisi economica ha preso il sopravvento sulle nostre vite, a seguito di grandi eventi come pandemia da Covid-19 e Guerra in Ucraina. Questi due macro eventi hanno fatto si che molti settori entrassero in crisi in seguito a decisioni politiche. Qui possiamo sicuramente annoverare l’impennata dei costi energetici che ha messo in ginocchio famiglie, commercianti e imprenditori. Per far fronte agli alti costi si è attuato un piano di aumento dei prezzi, in modo da colmare il gap con l’alta spesa. C’è invece chi ha deciso di adottare misure di prevenzione e di riduzione dei consumi energetici.
Prendiamo in esempio gli hotel e tutte le strutture di alloggio. Quando si entra qui dentro le persone hanno bisogno di trovare tutti i comfort che possano in qualche modo andare a migliorare la loro esperienza. Ora i proprietari delle strutture ricettive devono pensare a ridurre i costi, ma come? C’è chi decidere di scegliere dei minibar hotel a basso consumo, in modo da ovviare al problema.
Importanza agli accessori nella camera
Questi sono anni buoi, specialmente per il settore alberghiero. Prima la pandemia da Covid-19 con restrizioni e misure cautelari da dover rispettare, poi il conflitto tra Ucraina e Russia che ha portato enormi conseguenze a livello mondiale. In primis l’energia elettrica e il gas hanno subito un’impennata dei prezzi, al punto che molte famiglie e imprenditori si sono ritrovati a dover ottimizzare al meglio i consumi. Nel caso degli hotel ci si è chiesto quale fosse il miglior metodo per continuare a dare standard elevati ai propri clienti, trovando la risposta nella giusta scelta di accessori da collocare all’interno delle camere.
All’interno di ogni stanza d’hotel è possibile trovare una serie di apparecchiature indispensabili e che rendono l’esperienza sempre più piacevole, come asciugacapelli, tv, bollitore. Il consiglio che molti esperti nell’ultimo periodo stanno dando è quello di scegliere la giusta apparecchiatura in base al consumo che portano.
Ad esempio si può pensare di sostituire un frigorifero minibar con un frigorifero più efficiente e a basso consumo, andando così a impattare sulla bolletta e avere un risparmio energetico. Affidandoci a un minibar a basso consumo riduciamo notevolmente i costi, in quanto a loro interno hanno una tecnologia termoelettrica che risulta anche molto silenziosa e per questo riesce a dare maggior benessere a chi vi alloggia.
I frigobar efficienza energetica sono la giusta scelta se si vuole ridurre i consumi, abbattendo così i costi e non alzando i prezzi per sopperire alle tante spese.
Basso consumo alla base di tutto
La parola d’ordine in questo momento è “Frigobar a basso consumo”. È una prerogativa molto importante se si vuole veder diminuire il costo in bolletta. Chiaramente per far si che ciò avvenga c’è bisogno di verificare che tutte le condizioni lo permettano, come il giusto luogo in cui posizionarlo. Non va sottovalutato, in quanto l’apparecchiatura per funzionare deve avere una sufficiente aerazione.
Inoltre se si vuole migliorare la qualità del soggiorno, in questo caso, conviene prendere un frigobar silenzioso, che non faccia eccessivo rumore a causa delle ventole o dei compressori presenti. Scegliere un modello con ventola può risultare molto fastidioso.
Migliorare l’efficienza del frigobar
Se si vuole avere un frigobar efficiente bisogna osservare una serie di regole in modo da renderlo produttivo, come sbrinarlo periodicamente oppure sceglierne uno con la funziona automatica. Evitare di inserirlo vicino fonti di calore e inserirci all’interno cibi o bevande calde. Fare l’opposto di quanto detto può far si che il frigobar risulti meno efficiente e porti a un innalzamento dei costi. Se non si utilizza, staccare la spina e pulirlo per bene.