Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Montirone, la Stefana verso l’acquisto da parte di Real Sider

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La Stefana di Montirone passerà alla Real Sider Srl di Milano, che fa riferimento alla società immobiliare di Sarezzo Aqa. La procedura di trasferimento del ramo d’azienda è stata avviata sulla base di un’offerta di 2,5 milioni di euro e dell’impegno della società immobiliare a farsi carico anche dei 71 lavoratori della Stefana, anche se resta ancora da capire il piano per il rilancio: elemento determinante per garantire la continuità dei livelli occupazionali. Il prossimo incontro tra le parti è fissato tra una settimana, il 10 giugno, al Brescia Palace di via Sostegno.

 

Tari, Confesercenti sigla la tregua con il Comune di Brescia

in Commercio/Evidenza/Istituzioni/Tasse by

“Per Non Morire di Tari”, questa l’iniziativa che Confesercenti ha programmato per il 6 giugno 2016 con la presenza di un gazebo in Corso Zanardelli e Corso Palestro, per raccogliere simbolicamente le chiavi delle imprese, in segno di protesta contro l’insostenibilità della Tariffa rifiuti,

Qualche giorno prima dell’ “ora x”, è stato però convocato un incontro tra Amministrazione comunale e direzione Confesercenti, durante il quale si è cercato di trovare delle soluzioni sostenibili per le categorie, che in questo momento stanno pagando una tariffa rifiuti molto salata.

“Abbiamo riscontrato un’ importante e significativa apertura dal Sindaco Del Bono” – dichiara Alessio Merigo, Direttore Generale di Confesercenti della Lombardia Orientale -. L’Amministrazione ci ha dato atto che le motivazioni e le richieste che la nostra associazione ha riportato sui tavoli istituzionali sono reali ed è importante trovare, con modifiche al regolamento attuale, soluzioni per un minor carico tariffario per le imprese della somministrazione e i negozi alimentari”.

“Certo, trovare la soluzione fra tutti i soggetti coinvolti – A2A, Aprica, Amministrazione Comunale – non sarà facile – prosegue Merigo – ma l’importante è che ci sia un segnale politico che va nella giusta direzione e che si venga a creare un tavolo tecnico con tutti gli attori per arrivare ad un’agevolazione, in parte già confermata dal Sindaco, per le categorie da noi rappresentate”.

“Sui punti della petizione presentata da Confesercenti, è giusto precisare – aggiunge Merigo – che l’Amministrazione ha apportato le modifiche al regolamento per consentire una equa tariffazione per le attività stagionali, aumentando il periodo temporale e inserendo meccanismi di sgravio dell’imposta in base all’utilizzo reale da parte dell’impresa.”

Parziale soddisfazione viene quindi espressa da Confesercenti: “La raccolta delle chiavi si interrompe, ma siamo pronti ad organizzarla immediatamente se non vedremo nei prossimi giorni i segnali attesi”. “Informeremo prontamente la categoria -, conclude Merigo –; per ora, le chiavi dell’impresa rimarranno al loro posto”.

Daniela Grandi

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Daniela Grandi, dopo il liceo linguistico (parla inglese e spagnolo), si è iscritta alla facoltà di Lettere di Ferrara. Ma ben presto, nel 1992, si è spostata a Brescia per acquisire maggiore indipendenza dalla famiglia, già allora impegnata nella produzione del riso.

Nella Leonessa ha lavorato per tre anni come responsabile dell’ufficio acquisti di un’importante azienda edile. Quindi, a 28 anni, ha incontrato Marcello Gabana, con cui è convolata a nozze nel 1998 (dal matrimonio è nata Sofia, oggi 16enne). Nell’azienda Daniela Grandi si è occupata inizialmente dei rapporti con l’estero. Nel 2009, dopo la tragica scomparsa del marito, ha dovuto prendere in mano le redini dell’intero gruppo. Tra le prime scelte operative quelle di nominare amministratore un manager di comprovata esperienza, Fabrizio Scuri. Con lui Daniela Grandi ha impostato il cambiamento, ancora in atto, che mira a trasformare l’azienda in una realtà sempre più strutturata, puntando in particolare sul settore agroalimentare.

Daniela è responsabile del settore Industria estrattiva e materiale da costruzione di Aib e vicepresidente della Banca Santa Giulia. E’ appassionata di Yoga, tiro a segno e arti marziali.

Giovanni Bazoli

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Giovanni Bazoli (Brescia, 18 dicembre 1932) è un banchiere italiano, ex-presidente del consiglio di sorveglianza della banca Intesa Sanpaolo e della finanziaria Mittel.

Giovanni Bazoli appartiene a un’importante famiglia bresciana, impegnata in politica fin dall’inizio del XX secolo: il nonno Luigi Bazoli, dopo essere stato praticante nello studio di Giuseppe Tovini (fondatore di giornali, scuole e del Banco Ambrosiano, e poi proclamato beato), fu tra i fondatori del Partito popolare, di cui fu anche deputato. Giovanni Bazoli è figlio di Beatrice Folonari, morta a soli 29 anni, e di Stefano Bazoli (1901-1981), deputato della DC all’Assemblea costituente. Dopo la laurea in Legge, esercita la professione di avvocato nello studio di famiglia a Brescia, insegna Diritto pubblico all’Università Cattolica e, nel 1974, entra nel consiglio d’amministrazione della Banca San Paolo di Brescia.

Nel giugno 1982 il banchiere Roberto Calvi, direttore del Banco Ambrosiano, viene trovato impiccato sotto il Ponte dei Frati Neri di Londra. Il giudice dispone che l’istituto bancario venga messo in liquidazione. Quattro banche private (Popolare di Milano, San Paolo di Brescia, Credito Romagnolo e Credito Emiliano) si dichiarano pronte a farsi carico del 50% del Nuovo Banco Ambrosiano. L’altro 50% resterà in mano alle tre grandi banche pubbliche: BNL, San Paolo di Torino e Imi. Le quattro banche private, su suggerimento di Nino Andreatta, allora Ministro del tesoro, indicano come loro garante il poco conosciuto Bazoli. Divenne presidente del Nuovo Banco Ambrosiano, che continuò l’attività bancaria del Banco Ambrosiano. Nel 1984 diresse la cessione della Rizzoli-Corriere della Sera, il gruppo editoriale che Angelone Rizzoli aveva ceduto a Roberto Calvi. Fu egli stesso beneficiario della transazione in quanto presidente della Mittel, una delle società che parteciparono all’acquisto del gruppo. Integrò il Nuovo Banco con la Banca Cattolica del Veneto, formando il Banco Ambrosiano Veneto. Nel 1990 fece entrare nell’azionariato del Banco il gruppo francese Crédit Agricole, respingendo i tentativi di Gemina di assumere un ruolo guida nella banca.

Nel 1997 dall’unione dell’Ambroveneto con Cariplo, nacque Banca Intesa, di cui Bazoli divenne presidente. Negli anni successivi, Banca Intesa si fuse con la Banca Commerciale Italiana (1999), conservando il nome Banca Intesa, che si fuse poi nel 2007 con il Sanpaolo di Torino, originando così l’attuale gruppo Intesa Sanpaolo. Ha dato le sue ufficiali dimissioni il 27 aprile 2016.

Vita privata

Giovanni Bazoli è sposato con Elena Wührer – della famiglia produttrice della celebre birra – hanno tre figli: Stefano (che porta lo stesso nome del nonno), Francesca e Chiara. Francesca, avvocato, è sposata con Gregorio Gitti, docente di diritto all’Università Statale di Milano e avvocato, tra gli ispiratori del Partito Democratico. La famiglia Bazoli è nota per la simpatia politica nei confronti del centrosinistra. Luigi, fratello di Giovanni, – della sinistra Dc – fu assessore all’Urbanistica del Comune di Brescia.

Nel 1974 muore la cognata Giulietta Banzi, moglie del fratello Luigi, vittima della strage di piazza della Loggia, avvenuta il 28 maggio.

Marco Bonometti

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È presidente ed amministratore delegato di OMR – Officine Meccaniche Rezzatesi, gruppo industriale impegnato in varie attività e specializzato nella componentistica per automobili, da lui portato a diventare una multinazionale. Il 31 maggio 2012 è stato nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica.

Marco Bonometti rappresenta la terza generazione di una famiglia di imprenditori, nella cui azienda situata a Rezzato comincia a lavorare nel 1977, parallelamente agli studi al Politecnico di Milano conclusi con una laurea in ingegneria meccanica. L’azienda di famiglia è la OMR, fondata nel 1919 dal nonno materno Francesco Tirini e dal fratello di quest’ultimo Battista Tirini sotto la ragione sociale “F.lli Tirini”; si occupava della costruzione di macchine per la lavorazione del marmo[3] ed assunse la denominazione attuale nel 1955 quando cominciò ad occuparsi di lavorazioni meccaniche per veicoli industriali. Il padre, Carlo Bonometti, morì quando Marco aveva soltanto 23 anni ed era ancora studente.

Sotto la guida di Marco l’azienda si specializza in componentistica per autovetture e veicoli industriali (motore, trasmissione, telaio e sospensioni). La OMR cresce e, a partire dal 1998, si internazionalizza: dapprima con l’apertura di tre nuovi siti di produzione in Brasile e di uno in Marocco, poi nel 2007 con l’apertura di uno stabilimento in India e uno in Cina l’anno seguente. Anche in Italia viene accresciuto il numero di stabilimenti, fino ad arrivare a nove, situati tutti nel nord del Paese.

Oltre ad essere amministratore delegato delle aziende del gruppo è presidente della Banca Santa Giulia che ha fondato e vicepresidente e amministratore delegato delle case di cura Villa Gemma e Dominato Leonense.

Parallelamente a tali attività è stato impegnato a livello locale nell’ambito delle associazioni di categoria (presidenza del Gruppo Giovani Industriali AIB, vice presidenza dell’Associazione Industriale Bresciana, presidenza del pala EIB (Ente Fiera)), in quello sportivo (presidenza della Società Sportiva Leonessa, presidenza dell’Associazione Nuotatori Brescia), in quello della promozione del territorio (consigliere del Museo dell’Industria e del Lavoro, del Museo delle Mille Miglia e della Fondazione Comunità Bresciana) ed in quello del sociale (realizzazione del nuovo Liceo Luzzago di Brescia, opere di modernizzazione degli oratori).

Ottiene nel 2004 il premio “La Lombardia per il lavoro”, nel 2006 il Podio Ferrari-Eccellenza Italiana, nel 2009 l’Awards Cina “Per l’Investimento” e nel 2011 il Podio Ferrari-Premio del Presidente.

Nel 2013 viene eletto alla presidenza dell’Associazione Industriale Bresciana con una scelta che viene giudicata di rottura con il passato.

Dal 2011, con la sua azienda OMR – Officine Meccaniche Rezzatesi, è main sponsor della Associazione nuotatori Brescia.

Nel febbraio 2015, col suo contributo, salva dal fallimento il Brescia Calcio.

Grande appassionato di nuoto, da giovane è stato il primo nuotatore bresciano a completare i 100 m stile libero in meno di un minuto.

Mozambico, un’azienda di succhi di frutta realizzata dalle Ong bresciane

in Alimentare/Solidarietà by

Sabato 21 maggio 2016 si è svolta a Morrumbene, nella Provincia di Inhambane (Mozambico), l’inaugurazione ufficiale di “JOGÓ – Fruta desidratada de Moçambique”, prima fabbrica di trasformazione della frutta del Paese africano. L’unità produttiva di trasformazione della frutta, che sta funzionando da alcuni mesi, è nata nell’ambito del progetto “Transformações para alimentar o planeta”, co-finanziato da Fondazione Cariplo, Regione Lombardia e Comune di Milano, per un valore totale di 584.527 euro.

Il progetto è promosso dalla tenacia e dal lavoro congiunto di tre Ong italiane, MMI, SCAIP e SVI, che operano nel Distretto di Morrumbene dal 2008, ognuna in settori specifici ma con un’ottica progettuale integrata.

L’evento è stato presieduto dal Governatore della Provincia di Inhambane, Daniel Francisco Chapo e dai rappresentanti delle Direzioni Provinciali e dei Servizi Distrettuali locali.

Nell’occasione è stata presentata ufficialmente anche la neonata cooperativa “KUVANGA”, che raccoglie i piccoli produttori ortofrutticoli locali e che prenderà in carico la gestione dell’unità di trasformazione in stretto contatto con le Ong, che continueranno a fornire il loro supporto tecnico e finanziario.

L’intervento si è reso necessario per le condizioni economiche-sociali del distretto di Morrumbene, che vede il 97% della popolazione dipendere da un’agricoltura di sussistenza; la scarsità di risorse economiche e la mancanza di conoscenze sulla corretta alimentazione mantengono l’area a un livello di malnutrizione che si attesta al 44% nei bambini sotto i 5 anni. La produzione locale è spinta da dinamiche casuali che rendono il sistema del trasporto, della conservazione e della trasformazione fragile e farraginoso: sono elementi di una catena debole le cui “perdite alimentari”, secondo la definizione e le statistiche della FAO, si verificano quasi per il 70% durante il raccolto, nel dopo-raccolto e nella fase della lavorazione.

L’area di Morrumbene, pur essendo ricca di alberi da frutto (tra cui spiccano per abbondanza l’anacardio, i manghi, i limoni e le arance), ha una produttività estremamente limitata. Dalle malattie che inibiscono irreversibilmente le piante ai metodi di conservazione inefficaci (la frutta matura tutta nello stesso periodo e la maggior parte marcisce irrimediabilmente), fino ai sistemi di irrigazione antiquati: questi sono gli ambiti di intervento di un progetto internazionale che prevede la formazione dei contadini e lo sviluppo di filiere alimentari.

In questo contesto è stata costruita dalle Ong la fabbrica Jogò con un impianto di essicazione della frutta e un’attività di produzione di succhi. Le ricadute si riassumono in un obiettivo generale di lotta alla malnutrizione e di miglioramento della situazione socio-economica delle famiglie, attraverso l’incremento del livello di sicurezza alimentare. Inoltre ogni famiglia che ha della frutta, anche poca, può portarla in fabbrica e venderla a prezzi equi.

Ora, conclusa la fase di sperimentazione in cui sono stati essiccati vari tipi di manghi, banane e ananas, si stanno esplorando canali commerciali sia nazionali che internazionali: per questo, una volta ottenute le Certificazioni di Qualità e il marchio “Made in Mozambique”, saranno quindi avviate le pratiche per l’esportazione DOVE?

Con l’inaugurazione formale dell’Unità Produttiva da parte delle autorità locali si stringe ancora di più la partnership già solida ed esistente da tempo tra le tre Ong bresciane e il Distretto di Morrumbene in un progetto che esprime e concretizza appieno i valori cardine di EXPO 2015: non solo parole, dunque, ma fatti.

A questo link il video trasmesso al telegiornale nazionale mozambicano dello scorso sabato.

Per informazioni generali sul progetto di MMI, SCAIP e SVI: f.nassini@svibrescia.it

Dalla Regione 1,5 milioni per le società sportive

in Istituzioni/Sport by

Approvati criteri per la concessione di contributi alle società sportive lombarde Fabio Rolfi: “Associazione sportive non saranno lasciate sole” Uno stanziamento di 1.550.000 per le società sportive lombarde iscritte alle varie federazioni riconosciute o agli enti di promozione sportiva, finalizzato a sostenere la loro attività annuale e tutte le iniziative poste in essere per consentire la pratica sportiva sopratutto ai più piccoli.

Nel merito è intervenuto il Presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale, Fabio Rolfi.

“Si rinnova così – spiega Rolfi – un’importante azione di Regione Lombardia a sostegno della pratica sportiva, aiutando le associazioni dilettantistiche che rappresentano lo snodo fondamentale, alle prese oggi con il calo degli sponsor e dei contributi pubblici da parte degli Enti

locali. Le difficoltà economiche del momento non devono tradursi in una contrazione dell’attività svolta, così importate in termini di formazione e crescita psicofisica, in particolare per i più giovani. E’ questa convinzione che ha spinto la Giunta Maroni ad intraprendere azioni nuove come questa per aiutare le realtà sportive lombarde a proseguire nel loro importante compito. Questa iniziativa, apprezzata dal mondo sportivo lombardo negli anni scorsi, rappresenta un aiuto concreto perché sostiene le società nella loro attività ordinaria, il tutto senza subordinare il contributo regionale ad investimenti particolari.”

“Il provvedimento della Giunta prevede anche uno stanziamento vincolato di oltre 100.000 euro dedicato alle società sportive riservate ai disabili e 300.000 euro per sostenere e premiare l’eccellenza, ossia quelle realtà che hanno ottenuto particolari risultati nella propria attività agonistica. Nei prossimi giorni – conclude Rolfi – la Direzione Sport emanerà il bando attuativo con tutte le disposizione per procedere alla richiesta del contributo.”

La rievocazione della Battaglia di Solferino si fa al centro commerciale

in Commercio by

Sabato 04 e domenica 05 giugno il Leone Shopping Center, in collaborazione con il Comune e la Pro Loco di Solferino, ospiterà un evento eccezionale dedicato all’epoca del Risorgimento italiano, ricreando per due giorni nella propria galleria, l’ambientazione storica che ha fatto da sfondo alla battaglia di Solferino.

L’iniziativa, che si inserisce nel gruppo di eventi organizzati dal centro  per consentire agli enti ed alle associazioni del territorio a cui appartiene di divulgare le proprie manifestazioni, creerà un’atmosfera unica nel suo genere,  grazie alla presenza ed alla collaborazione del Gruppo Storico Cannone e Moschetti di Medole e del 100ème de Ligne, gruppi di rievocazione storica che con la loro professionalità e la loro attenzione al dettaglio, garantiranno una riproduzione fedele dell’accampamento risorgimentale e della vita delle truppe di quell’epoca.

I costumi stupiranno i visitatori per la perfezione con cui sono realizzati richiamando perfettamente quelli indossati nel corso del Risorgimento, come pure le armi, fedeli riproduzioni realizzate da sapienti artigiani.

Per entrare ancor più nel vivo dell’esperienza storica gli ospiti potranno partecipare al rancio con le truppe, sostare all’interno delle aree allestite, fare domande e confrontarsi con i protagonisti, scegliendo eventualmente anche di proporsi per essere a loro volta arruolati per future manifestazioni

La manifestazione si svolgerà al primo piano e sulla scala in vetro del centro commerciale, ma i soldati, a disposizione per fotografie, presiederanno anche le porte principali d’accesso al Leone e daranno vita a dimostrazioni di scontri e scaramucce. Sarà inoltre esposto anche un vero e proprio cannone del Risorgimento.

Uno spettacolo altamente istruttivo sia per grandi che per piccini, che lascerà un ricordo straordinario.

Solferino non è però solo il teatro della celebre battaglia risorgimentale, ma è anche un’importante località della provincia mantovana ricca di attività commerciali, ristoranti e di produzioni tipiche dell’agricoltura. Per questo, accanto all’evento principale sarà allestito un mercatino gestito direttamente da una molteplicità di associazioni e aziende che proporranno prodotti dell’artigianato e assaggi enogastronomici.

Il Museo Internazionale della Croce Rossa, con la Proloco di Solferino, rappresenterà lo spazio culturale informativo della manifestazione.

L’evento è organizzato in collaborazione con il Gruppo Storico Cannone e Moschetti di Medole e l’ 100ème de Ligne unitamente al Comune di Solferino, la Proloco, la Confraternita dei Capunsei Amici di Solferino, l’Azienda Agricola le Volpi, la Tenuta Corte Ridello, la Pasticceria Arcobaleno, il Museo Internazionale della Croce Rossa di Castiglione delle Stiviere.

 

SABATO 4 GIUGNO

Mattina: Sistemazione Accampamento.

Ore 12.00 A pranzo con la Truppa

Ore 14.00 / 17.00: Addestramento aperto al pubblico e spiegazione delle uniformi dell’epoca

Ore 18.00 / 19.00: Intervista con i Rievocatori con domande del pubblico.

 

DOMENICA 5 GIUGNO:

Mattina:  spiegazione della funzione dell’artiglieria e della differenza dei Cannoni a canna liscia e rigata

Ore 12.00: A pranzo con la Truppa

Ore 14.00 / 17.00:  Addestramento aperto al pubblico e spiegazione delle Armi da fuoco e del loro funzionamento.

Ore 17.30 / 19.00: Solferino: cosa accadde il 24 Giugno 1859. Storie e racconti della Battaglia.

 

Civile, Croce Bianca unica esclusa dall’appalto milionario

in Appalti/Evidenza by

Fa discutere la decisione di escludere la Croce Bianca dall’appalto – base d’asta 2,9 milioni di euro – per l’assegnazione dei servizi di trasporto sanitario all’interno dell’Asst degli Spedali Civili di Brescia fino al 30 giugno del 2022. Attualmente il servizio era gestito in regime di proroga da quattro realtà: la Golden care service di Brescia, Croce Bianca, Federazione Volontari del soccorso e il soccorso pubblico Franciacorta di Rodengo Saiano.

A dicembre – come si legge in un articolo del Corriere – il Civile ha dato il via alle procedure per la nuova gara di appalto divisa in tre lotti: il primo per i trasporti programmati da Gardone Valtrompia (300mila euro di base d’asta), il secondo per i traporti neonatali e verso altri ospedali (base d’asta fissata a 2,2 milioni di euro), il terzo, da 360 mila euro, per il trasporto di sangue, emoderivati, cellule staminali in urgenza.

I gruppi bresciani associati alla Federazione volontari del soccorso si sono aggiudicati il 40% del primo e secondo lotto (1,2 milioni di euro), mentre alla società privata Tauro Soccorso di Gioia Tauro verrà affidato il 20% del primo lotto per 51mila euro: quota di poco inferiore a quella da 58 mila euro aggiudicata rispettivamente alla Nuova assistenza pubblica di Gavardo e alla Golden Care Service di Brescia, che si sono aggiudicate per oltre 630mila euro anche il 30% ciascuno dei trasporti verso altri ospedali (la torta più sostanziosa). Alla First Aid One di Bollate (società con sedi in mezza Italia) è andato infine il trasporto di sangue ed emoderivati per 320 mila euro.

Ad essere esclusa dall’appalto, insomma, è stata solo la Croce Bianca di Brescia che aveva fatto la proposta economica più alta rispetto alla base d’asta in un appalto fondato sul contestato principio del miglior prezzo.

Ghedi, dal 13 giugno arriva lo sportello lavoro

in Istituzioni/Lavoro by

Dal prossimo 13 giugno 2016 tutti i lunedì dalle 10 alle 12 nel Comune di Ghedi (Via Marconi nell’ufficio accanto all’anagrafe) sarà attivo uno Sportello Lavoro in collaborazione di Energheia Impresa Sociale, ente accreditato per i Servizi al Lavoro e alla Formazione in Regione Lombardia.

Lo Sportello Lavoro avrà come obiettivo quello di essere il primo approccio per i disoccupati e/o inoccupati di Ghedi con la compilazione della scheda di iscrizione e un primo colloquio con l’operatore di Energheia Impresa Sociale. Saranno erogati Servizi alla Persona (accoglienza, accompagnamento nella stesura del CV) e Servizi alle Aziende (Servizio di ricerca e selezione, attivazione tirocini e stage aziendali) con la possibilità di utilizzare gli strumenti di Politica Attiva del Lavoro regionale come Garanzia Giovani e Dote Unica Lavoro.

Lo Sportello Lavoro vuole essere un aiuto e un’integrazione all’attività già svolta dal Servizio Sociale del Comune che in questo modo completerà il bouquet di offerta in questo settore così delicato per la risposta al bisogno delle persone.

Inoltre, il 28 giugno alle 21.00 presso l’Aula Consiliare del Comune di Ghedi in Largo della Pace verrà presentato alle Aziende del territorio il progetto “Ghedi al Lavoro” destinato alle imprese del territorio (commercianti, artigiani, industrie) e a tutti i giovani dai 18 ai 29 anni.

Il progetto prevede sostanzialmente un “patto” tra Comune e Aziende per offrire un’esperienza lavorativa (un tirocinio di 6 mesi full-time) ai propri giovani residenti con una netta riduzione del costo del tirocinio per le aziende, senza alcun vincolo di assunzione per quest’ultime.

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