Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Bonometti saluta la presidenza di Aib: niente cordate, spero in un successore che guardi al bene di tutti

in Aib/Associazioni di categoria/Economia by

(a.tortelli) “Mi auguro che il mio successore sia scelto a larga maggioranza, senza personalismi e cordate, e accetti con spirito di servizio questo incarico, lavorando nell’interesse generale”. E’ con questo auspicio che si è chiusa l’ultima conferenza da presidente di Aib per Marco Bonometti, che oggi ha fatto un bilancio dei suoi quattro anni di mandato. Un lavoro il cui valore più significativo – come evidenziato da Roberto Zini – è forse nella crescita del numero delle aziende iscritte, passate dalle 1164 del 2013 alle 1303 di oggi (più 13 per cento), anche se resta “il rammarico di non averne associate di più”.

In apertura di conferenza, Bonometti ha sottolineato il contesto favorevole (cambio euro dollaro, bassi prezzi delle materie prime, basso costo del denaro e contenimento dell’inflazione), con l’economia mondiale in crescita del 3,1 per cento e quella italiana in “modesto miglioramento” (gli occupati sono tornati ai livelli del 2009). Meglio Brescia, che vede il segno più nel manifatturiero (3,2-3,5 per cento), la crescita nell’utilizzo degli impianti, il ridimensionamento della cassa integrazione (meno 30 per cento sul 2015), la crescita dell’occupazione, il calo dei fallimenti (meno 14 per cento) e il fatto che esportazioni si sono mantenute su livelli scorso anno (14,5 miliardi circa).

Quanto ai punti qualificanti della propria azione, Bonometti è partito da Montichiari: “Oggi abbiamo un quadro ben definito, con prospettive concrete a breve termine sia in termini di cargo sia di passeggeri. Brescia è chiamata a un ruolo importante”. Mentre sulla Tav, dopo essersi inizialmente speso per la fermata a Montichiari, ha spiegato che “l’attuale soluzione mi pare venire incontro alle esigenze di collegamento dell’aeroporto: il tempo dirà se è soddisfacente”.

Quindi il presidente uscente di Aib ha elogiato Giuseppe Ambrosi per il lavoro in Camera di commercio, perché “il rinnovo ha permesso di ribaltare situazione che si era incancrenita”. Bene anche il lavoro sulla formazione (Paola Artioli) con la ristrutturazione del liceo Guido Carli voluto dal predecessore Dall’Era. Ancora, Bonometti ha ricordato la battaglia (vinta) sulla detassazione degli imbullonati, il nuovo (“buono”) contratto dei metalmeccanici, BresciaPiù (Paolo Streparava) e la Fiera di Brescia, che “da anni era piegata da pesanti perdite ed è stata recuperata a un ruolo di servizio del territorio che può essere ancora importante”.

Finiti i ringraziamenti, il patron di Omr è passato a questioni più “politiche”. “Sulla mia candidatura alla presidenza nazionale di Confindustria”, ha detto, “posso dire che ho fatto un passo indietro quando mi sono reso conto che il clima lì è peggiore di quello che si respira in politica. Non ho accettato voti di scambio o compromessi: voglio continuare ad essere un uomo libero e siamo stati coerenti nel perseguire una carica di servizio e non una poltrona. Io sarei andato a Roma per riorganizzare Confindustria”, ha aggiunto, “una necessità che ancora oggi è sotto gli occhi di tutti”. Mentre sul governo, incalzato da un giornalista, ha commentato: “Mi auguro che arrivi a fine legislatura e abbia a cuore gli interessi dei cittadini, che sono quelli delle imprese”.

Quanto, invece, alla successione su Brescia, Bonometti ha scelto un profilo “istituzionale”. “Qualcuno mi ascrive fra i sostenitori di Renzi, altri dicevano che non potevo fare il presidente di Aib per le mie idee di destra: io”, ha spiegato, “ho sempre lavorato senza logiche di schieramento. Oggi qualche media mi attribuisce lanci di candidature: ne sono estraneo, sulla vicenda non voglio né posso intervenire, ma se ci sono tante candidature in campo si tratta di un segnale positivo di vitalità del mondo industriale bresciano. Mi auguro”, ha continuato, “che il mio successore sia scelto a larga maggioranza, senza personalismi e cordate, e accetti con spirito di servizio questo incarico, lavorando nell’interesse generale”.

Infine Bonometti ha ricordato le vicende del Brescia Calcio, sottolineando che Aib non ha giocato alcun ruolo, ma di aver agito lui in prima persona: “Non amo e non seguo il calcio, ma il Brescia rischiava di non iscriversi al campionato. Ho fatto da supporto nel nome degli interessi della brescianità”.

Poliambulanza, il 2016 chiuderà a quota 167 milioni

in Bilanci/Economia/Evidenza/Solidarietà by

Il 2016 di Poliambulanza si chiuderà a 167 milioni di euro, con un aumento del 2 per cento rispetto al 2015. Ad annunciarlo è stato il presidente della Fondazione, Enrico Broli, che ha evidenziato come il 92 per cento dei ricavi venga dal servizio sanitario nazionale, il 6 per cento dai privati e il 2 per cento da altre voci. Per quanto riguarda, invece, le singole prestazioni: il 65 per cento delle entrate deriva dai ricoveri, il 22 dagli ambulatori (unico dato in calo, ma “siamo stati costretti a ridurre la disponibilità di risorse su questo fronte”) e il 13 per cento da altre voci (a cui si sommano 1,5 milioni di attività non finanziata). Sul versante degli investimenti da segnalare – nell’ambito del piano che ha portato circa 100 milioni di investimenti in cinque anni – i quattro milioni spesi per la trigenerazione, con la produzione e il recupero di energia elettrica, che dovrebbero generare a regime un risparmio di un milione all’anno sulle bollette. Ma anche la nuova apparecchiatura da tre milioni per la radiochirurgia mediante “Gamma Knife” e i cinque milioni che verranno messi per rimodulare il nuovo blocco car-diochirurgico in connessione con la nuova emodinamica.

Il Gruppo Padana Emmedue Spa acquisisce l’88% di Orio Team Srl

in Economia/Terziario by

Padana Emmedue S.p.a.solido gruppo imprenditoriale bresciano di proprietà della Famiglia Marchetti, con un’esperienza di oltre 50 anni nel settore del lavanolo di articoli tessili per Hotel, centri benessere, ristoranti, residenze assistenziali e di servizi lavanolo, di sterilizzazione biancheria e strumentazione chirurgica rivolti alla sanità, ha acquisito la maggioranza (88%) della Orio Team S.r.l. di Levate (BG) controllata attualmente dalla Tessitura Carlo Lamperti S.p.a. che fa capo al Sig. Heini Galimberti, il quale continuerà a far parte della compagine societaria.

L’azienda bergamasca, presente sul mercato dal 1963 e specializzata nel noleggio di biancheria per Hotel di alto livello, ha chiuso il 2015 con un fatturato di circa 5,5 mln, conta oltre 50 dipendenti e collaboratori ed oggi è riconosciuta come uno dei player più affidabili e maggiormente qualificati del comparto nell’area milanese e, più in generale, nel nord Italia. A Padana Emmedue Spa, fa riferimento Padana Emmedue Srl (con sede operativa a Gussago) che conta circa quaranta addetti e un fatturato 2015 di oltre 3 milioni di euro.

Alla firma del contratto preliminare avvenuta lo scorso novembre, è seguito il regolare closing a fronte del rispetto di alcune condizioni sospensive di natura tecnica. “L’obiettivo di questa acquisizione – spiega Marco Marchetti, Amministratore Delegato della holding Padana Emmedue Spa e Presidente di Assosistema (Confindustria) – è quello di aggiungere ulteriore forza e pregio alla nostra proposta grazie alle sinergie messe in campo dalle due rispettive realtà, allargando il business e accelerando la crescita nel settore del lavanolo per hotellerie e ristorazione. L’area target che vogliamo sviluppare con questa operazione è quella di Milano e del nord Italia – conclude Marchetti. A tale scopo è stata identificata Orio Team S.r.l. quale azienda di riferimento su quel mercato, che verrà affiancata e rafforzata dal Gruppo nel proprio percorso di crescita”.

L’obiettivo strategico di Tessitura Carlo Lamperti S.p.a., presente sul mercato dal 1861, è concentrarsi sul core business della produzione di biancheria, per confermare il proprio ruolo di partner delle lavanderie Industriali in un momento di concentrazione del settore in Italia e all’estero.

L’accordo prevede anche l’acquisizione dello stabilimento ad elevato valore tecnologico di oltre 3mila metri quadrati, in cui, attualmente, Orio Team S.r.l. svolge la propria attività e dove continuerà ad operare.

Protesti, nel 2016 calati del 30% in provincia di Brescia

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia/Evidenza by

Si sono ridotti complessivamente del 31,2% in valore e del 30% nel numero i protesti levati in provincia tra i mesi di gennaio e settembre di quest’anno. In termini assoluti, il conto degli insoluti ammonta a fine settembre a 14,8 milioni di euro, contro 21,5 milioni dello stesso periodo del 2015.

La diminuzione ha riguardato tutte le tipologie di effetti: assegni, cambiali e tratte. Le cambiali, che rappresentano il 70% del totale dei titoli protestati, sono diminuite nei primi nove mesi dell’anno del 31% in valore e del 31,5% in numero. In termini assoluti, fino a settembre 2016, sono state firmate 5.196 cambiali contro le 7.583 dello scorso anno, per un valore complessivo di 10,3 milioni di euro (contro i quasi 15 milioni dello stesso periodo del 2015) ed un valore medio per titolo che oscilla intorno ai 2.000 euro. Andamento speculare per gli assegni che sono diminuiti del 27,8% in valore e del 30,3% nel numero. Diminuiscono anche le tratte, strumento di pagamento utilizzato in misura residuale rappresentando il 5% degli effetti protestati, in particolare le tratte accettate il cui numero si è ridotto del 50% e il valore dell’ 80%.

Negli ultimi sei anni i protesti hanno seguito un andamento discendente, interrotto solo dalla crescita del 2012, sia nel numero sia nel valore. Rispetto al 2010 il monte complessivo dei protesti levati in provincia di Brescia è diminuito di 51,8 milioni di euro (il 77,8% in meno) ed il numero degli effetti si è ridotto del 65%. La riduzione più marcata si registra con riguardo agli assegni sia nel numero sia nel valore: il numero complessivo rispetto al 2010 è, infatti, diminuito dell’80% e l’ammontare dell’84%; seguito a ruota dalle cambiali che segnano un calo del 62% nel numero e del 74% nell’ammontare. Nel complesso il valore medio degli effetti protestati è passato da 3.877 euro del 2010 a 2.439 del 2016, scendendo a 1.993 euro per le cambiali e a 747 euro per le tratte accettate.

Il confronto territoriale dei dati mostra come i protesti siano diminuiti complessivamente anche in Lombardia. Nei primi nove mesi dell’anno tra le province i meno puntuali nei pagamenti sono napoletani, romani e milanesi che presentano i valori più elevati: insieme concentrano oltre la metà (57%) di tutto l’insoluto nazionale del periodo. Brescia si colloca al decimo posto nella graduatoria nazionale per valore degli effetti protestati. Le province meno indebitate sono Gorizia, Fermo e Verbania. La graduatoria cambia di poco se si prende in considerazione il valore medio dei protesti: in testa si conferma Napoli con effetti levati che valgono in media 10 mila euro seguita a distanza da Roma (5.838 euro) e da Catania (5.186 euro). Brescia si conferma in decima posizione con un valore medio di 2.439 euro. Le più diligenti sono le province di Verbania (652 euro), Biella (786 euro) e Livorno (814 euro).

“La progressiva e costante diminuzione dei protesti, che si riscontra su tutto il territorio nazionale – dichiara Massimo Ziletti, Segretario Generale della Camera di Commercio di Brescia – appare indice di una certa prudenza nell’accettare impegni di pagamento tradizionali, in un quadro di debolezza degli scambi che risente ancora degli effetti della lunga crisi.”

Disoccupati disabili, dalla Regione sette milioni per Brescia

in Economia/Evidenza/Lavoro by

Regione Lombardia stanzia 39 milioni di euro per i disoccupati con disabilità o ridotte capacità lavorative. Esprime soddisfazione il Presidente della Commissione Sanità del Pirellone Fabio Rolfi (Lega Nord), che dichiara: “Lo stanziamento di oggi dimostra l’attenzione che Regione Lombardia ha nei confronti delle fasce più deboli”.

“Per la Provincia di Brescia”, spiega il consigliere leghista, “lo stanziamento riguarda 3.392.000 di euro per il fondo disabili per l’anno in corso, 1 milione per il 2017 e 2.370.000 per il 2018. Circa 1.150.000 euro saranno stanziati nel biennio 2017/2018 per l’accompagnamento dei ragazzi disabili nei percorsi di istruzione secondaria di secondo grado”.

“Potranno beneficiare del fondo”, aggiunge Rolfi, “ gli iscritti alle liste di collocamento mirato in condizione di disoccupazione e i giovani uscenti dalle scuole in possesso della certificazione del grado di disabilità stabilito dalla Legge 68/99 assunti a tempo indeterminato o determinato per un periodo minimo di tre mesi, nonché il personale dipendente delle aziende con riduzione della capacità lavorativa acquisita nel corso della carriera lavorativa e certificata dal medico del lavoro”.

“I dati forniti recentemente dall’Osservatorio regionale”, conclude il consigliere del Carroccio, “dimostrano un trend crescente del collocamento mirato per i lavoratori che si trovano in situazioni di svantaggio; per questo motivo gli stanziamenti, oltre ad essere d’incentivo per l’avvio di rapporti di lavoro a tempo indeterminato, serviranno anche per la formazione del personale ed il tutoraggio, per la realizzazione di tirocini formativi di orientamento, di inserimento o di reinserimento per le persone con disabilità, per servizi di consulenza organizzativa ed amministrativa per la selezione e l’acquisto di ausili e l’adattamento del posto di lavoro”.

Il rapporto: la linea ferroviaria Brescia-Cremona è la peggiore in Lombardia

in Economia/Infrastrutture/Trasporti by

Treni obsoleti, ritardi, carrozze insufficienti negli orari di punta. È questo il desolante quadro dipinto dal rapporto Pendolaria 2016 di Legambiente che, ogni anno all’entrata in vigore dell’orario invernale, lancia con l’obiettivo di stilare un’analisi della situazione del trasporto ferroviario pendolare.

Secondo il dossier Pendolaria, in Lombardia, si aggiudica la *maglia nera come peggior linea ferroviaria la Cremona-Brescia*. La classifica è stata stilata in base a criteri oggettivi per evidenziare la scarsa qualità del servizio: le proteste degli utenti per i problemi di ritardi e tagli dei treni, la tipologia dei treni utilizzati sia per capienza sia per età, la carenza di orari adatti per l’utenza pendolare, la frequenza dei convogli, la condizione delle stazioni, situazioni che in taluni casi spingono i pendolari a prendere l’auto ogni mattina proprio per l’inadeguatezza del servizio.

*”La linea ferroviaria che collega Cremona e Brescia presenta disagi e condizioni indegne per due città di questa importanza – *denuncia *Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente Lombardia* *- Negli ultimi anni il tasso di puntualità è stato insoddisfacente e spesso sono stati

soppressi i convogli senza nessun preavviso e senza l’intervento di autobus sostitutivi. Le pessime condizioni di viaggio hanno portato all’esasperazione i pendolari che, oltretutto, subiscono notevoli disagi per lo spostamento del sottopasso di Brescia a causa dei lavori in corso dell’alta velocità”.*

Infatti*, *con l’introduzione del nuovo orario invernale e in concomitanza con l’alta velocità per Verona vengono modificate diverse coincidenze, in particolare con il passante di Milano: 3-5 minuti di anticipo che possono sembrare irrisori, ma non per quei lavoratori o studenti che rischiano di

perdere il treno di ritorno a casa. Inoltre*, *i treni sono più lenti di 15 anni fa e con sempre meno collegamenti tra Cremona e Brescia. Sui 51 km di linea, *i tempi di percorrenza sono aumentati rispetto al passato*: nel 2002 il treno più veloce collegava Brescia e Cremona in 34 minuti, oggi in 58, con una velocità media di 52 km/h e con lunghe soste per incroci.

Un’altra *nota dolente riguarda il materiale rotabile utilizzato* su questa tratta, che è tra i più vecchi e poco affidabili di quello in servizio di Trenord con una flotta composta da treni Ale 582 in pessime condizioni e con 25/30 anni di età. Solo fino ad alcuni mesi fa il servizio era parzialmente effettuato da automotrici diesel (nonostante la linea sia elettrificata) fabbricate oltre 40 anni fa. Negli orari di punta gli affollamenti rendono difficoltosa la salita a molti pendolari, l’aria condizionata d’estate non funziona in molte carrozze, in inverno alcuni convogli non sono riscaldati e nel nodo di Brescia spesso si perdono le coincidenze per Milano o Venezia.

A crescere sono in particolare le differenze tra chi si muove sulla rete ordinaria, sugli intercity e sui treni regionali e chi prende i treni ad alta velocità, che accrescono l’offerta con il nuovo orario: sono state inserite altre 4 corse sulla Roma-Milano, per esempio, con un aumento dell’offerta del 276% in più dal 2007 ed è stato introdotto il Frecciarossa Milano-Verona via Brescia, cha ha creato variazioni di orario per i regionali e i Frecciabianca sulla stessa tratta, tutto a discapito dei pendolari che si accontentano di linee e materiale rotabile spesso vecchio e in pessimo stato.

*“A fronte di un servizio lento a rinnovarsi, negli ultimi anni le tariffe in Lombardia sono aumentate del 30,3% dal 2016 – *conclude *Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – **con i pendolari condannati a sistematici ritardi, treni soppressi e carrozze inadeguate! Il futuro della nostra regione passa anche attraverso una seria politica di riqualificazione dell’offerta di trasporto collettivo: in una delle aree a maggior densità di strade e autostrade d’Europa e con il più elevato livello d’inquinamento atmosferico, Regione Lombardia non può più permettersi azioni irresponsabili nei confronti dei pendolari, aumentando inutilmente la mobilità su gomma”.*

Aeroporti, Balotta (Onlit): Catullo in attivo grazie a un artificio, e Montichiari resta fermo

in Bilanci/Economia/Trasporti by

“Con l’arrivo di Save, l’aeroporto di Verona perde il treno dello sviluppo nonostante tenga in stand-by Montichiari”. A dirlo è Dario Balotta, presidente Osservatorio Liberalizzazioni (Onlit), ma anche responsabile regionale di Legambiente Trasporti. Balotta accusa Catullo di aver portato il bilancio in utile “grazie ad un artificio contabile e ai tagli del personale” e definisce “ assai improbabile” il piano di sviluppo annunciato da Save di 66 milioni di euro.

ECCO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO

L’aeroporto Catullo ha potuto chiudere i conti del 2015 in attivo grazie ad un artificio contabile, ricorrendo cioè a poste anticipate e rivisitazione del fondo rischi per un valore di circa 4 milioni di euro messi a bilancio. Non solo, nello stesso bilancio non compaiono le spese per i 140 addetti mandati in cassa integrazione e poi in mobilità. A due anni dal suo ingresso, SAVE non ha realizzato né gli investimenti promessi, né ha sviluppato il business come più volte annunciato. Anzi, si può dire che Verona ha perso il treno dello sviluppo, visto che i tre aeroporti del suo bacino di rifermento (Bergamo, Bologna e Venezia) sono tutti cresciuti con alti tassi di sviluppo. Questo è lo scotto da pagare per non aver voluto fare la gara per la vendita del pacchetto azionario.

A ciò va aggiunto che appare assai improbabile il piano di sviluppo annunciato da Save di 66 milioni di euro, sia perché in contrasto con lo sviluppo dello scalo di Venezia che alla fine anno arriverà al terzo posto per passeggeri nella graduatoria nazionale, superando per la prima volta Linate e Bergamo. Sia perché Save è sotto lo scacco della scalata di Atlantia, la quale – pur ammettendo che vengano decisi nuovi investimenti dai nuovi azionisti – sicuramente non vorrà ereditare un piano industriale elaborato da altri. Resta infine il fatto che l’area del Garda non ha più uno scalo di riferimento e che, nonostante Montichiari sia stato tenuto in stand-by, il Catullo non ne ha tratto alcun vantaggio. In un quadro campanilistico si inquadra la proposta di allungare la pista lunga 3 km di Montichiari visto che già ora può ospitare tutti i maggiori aerei in servizio nel mondo.

Ryanair, nuovi voli da Verona. E Montichiari spera…

in Economia/Infrastrutture/Trasporti by

Montichiari guarda e incrocia le dita. Potrebbe portare significativi benefici anche al D’Annunzio, infatti, il nuovo accordo tra Ryanair e gli aeroporti del Garda. La compagnia irlandese ha infatti lanciato nuove rotte dallo scalo di Villafranca. Dal 26 marzo saranno 9 le destinazioni garantite da Verona, per un totale di 29 voli settimanali a tariffa scontata (per festeggiare il lancio delle nuove rotte, i posti sono in vendita a partire da 19,9 euro). Oltre a Cagliari, Palermo, Londra, Birmingham, Madrid e Bruxelles arriveranno tre rotte per la Germania: Berlino Schonefeld, con due voli a settimana (mercoledì e domenica), Amburgo (lunedì e venerdì) e Norimberga (giovedì e domenica). Destinazioni strategiche per il Garda. Anche per questo Montichiari spera: l’obiettivo è portare qualche volo in terra bresciana (dove erano spariti nel 2010) entro il 2017, ma verosimilmente se ne parlerà soltanto dal 2018.

Riduzione tari per le attività commerciali, Merigo (Confesercenti): è solo l’inizio

in Associazioni di categoria/Città e Hinterland/Comune di Brescia/Confesercenti/Economia/Istituzioni/Partner/Zone by

“Prendiamo atto della decisione dell’Amministrazione Comunale di applicare, a far tempo dal 2017, uno sconto del 10% sulla tariffa rifiuti per le categorie appartenenti a bar, ristoranti negozi ortofrutta e fiori recisi”. Queste le prime parole di Alessio Merigo, Direttore Generale di Confesercenti della Lombardia Orientale, a seguito della riduzione della Tari nata dall’applicazione dell’accordo sottoscritto dalla Confesercenti e dal Sindaco del Comune di Brescia in data 19 Settembre 2016. Accordo che pone fine ad una lunga trattativa iniziata a Febbraio 2014, data in cui l’Associazione di via Salgari ha presentato una petizione sottoscritta da 429 imprese.

Confesercenti precisa che si tratta della prima parte dell’accordo, la quale prevede il raggiungimento della riduzione del 20% nell’arco del prossimo biennio. Pertanto, nel 2018 dovrà essere applicata un’ulteriore diminuzione del 10%.

Confesercenti rileva tuttavia che non tutte le categorie comprese nell’accordo hanno registrato la medesima riduzione, come nel caso dei negozi ortofrutticoli per cui la riduzione è del 7%.. “Auspichiamo una correzione di questa voce per allinearle alle altre categorie – sottolinea Mirko Costa, responsabile del settore Turismo -, anche perché, ricordiamo, sono imprese commerciali che stanno subendo una rilevante crisi”. “Ora terremo monitorata l’evoluzione dell’operazione Tari – conclude Merigo -, auspicando il pieno rispetto degli accordi sottoscritti” .

Brescia, l’export dei dolci vale 44 milioni di euro all’anno

in Alimentare/Economia/Export/Tendenze by

5.100 le imprese attive nel settore dolciario in Lombardia, danno lavoro a oltre 23mila addetti su 159 mila in Italia. Il dato bresciano è iinvece di 695 imprese per un totale di 2938 persone impiegate e interscambi con l’estero per circa 50,1 milioni, di cui 44 di export. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al terzo trimestre 2016.

Settore dolciario: le imprese coinvolte. Pasticcerie e panetterie: sono oltre 41 mila le imprese in Italia coinvolte nella produzione e nel commercio di prodotti di pasticceria e panetteria, di cui 5.100 in Lombardia. Milano, terzo posto in Italia con 1.806 imprese, dopo Napoli (2.396) e Roma (1.863), seguita nella classifica regionale da Brescia (695) e Bergamo (573).

Gli addetti. In Lombardia sono oltre 23.000 gli addetti coinvolti nel settore e 159 mila in Italia. Milano è prima in Italia con 8.571 addetti, seguita da Roma (6.860) e Napoli (5.925). In Lombardia è seguita da Brescia (2.938), Bergamo (2.446) e Varese (2.102).

I dolci lombardi all’estero valgono 600 milioni all’anno, primi Europa e USA. L’import-export lombardo di prodotti da forno e dolci è di 458 milioni di euro nei primi sei mesi del 2016 su 2,1 miliardi di interscambio nazionale, il 21,5%, +1,9% in un anno. Solo l’export vale 600 milioni all’anno. Supera i 200 milioni di euro l’import-export milanese nel semestre, di cui 137 milioni solo di export che si dirige soprattutto verso l’Unione Europea (108 milioni), America del Nord e Estremo Oriente. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat al primo semestre 2016 e 2015.

Panettone a Milano da 60 milioni. Cresce il business: 2,5 milioni in più. Il 15/12 la “Giornata del panettone”: assaggi gratis in 80 pasticcerie milanesi. Cresce il business del panettone, 2,5 milioni in più rispetto allo scorso anno, +5%. Affari per 60 milioni legati al dolce tipico milanese, che vale circa un quarto delle vendite in pasticceria di questo periodo. Emerge da un’indagine della Camera di commercio di Milano su oltre trenta pasticcerie milanesi contattate in questi giorni. Il cliente torna e ne acquista uno ogni dieci giorni. Per 9 su 10 va il liscio con uvetta e canditi. Per i pasticceri è il simbolo principale e naturale di Milano (55% moltissimo, 42% molto). Per il 61% supera la dieta mediterranea (32%) come simbolo del nostro territorio per gli stranieri.  Stranieri che crescono tra la clientela, un cliente su venti, il 5%. Il 32% è favorevole a un panettone in versione estiva per avere un dolce tipico tutto l’anno.

15 dicembre, “Giornata del Panettone: assaggi gratis in 80 pasticcerie”. I pasticceri aderenti esporranno in vetrina la vetrofania per invitare i clienti alla prova del panettone artigianale. La possibilità di assaggio si vede dalla vetrina.

 

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