Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Lugana Doc, il 2016 chiude con 150 milioni di euro di fatturato

in Alimentare/Economia/Garda/Zone by
150 milioni di euro di fatturato, 14 milioni di bottiglie nella vendemmia 2015, 1675 ettari coltivati, un lungo tour promozionale negli USA con 10 tappe e tanti progetti in cantiere, in Italia e all’estero, per festeggiare nel 2017 i 50 anni della DOC, la prima della Lombardia. Questi i numeri più che positivi del Consorzio Tutela Lugana DOC, che chiude il 2016 in forte crescita, confermando così il trend di crescita che dura dal 2006, con una produzione raddoppiata in dieci anni.
“Per noi è stato il miglior anno in assoluto – afferma il presidente Luca Formentini, riconfermato lo scorso febbraio alla guida del Consorzio per un altro triennio –. Mai avevamo raggiunto questi traguardi e mai prima d’ora il nostro vino aveva ottenuto riconoscimenti così unanimi e significativi, con un export al 70% in crescita sia in mercati consolidati, come la Germania, che in paesi fino a pochi anni fa preclusi, come gli USA o il sud est asiatico. Siamo soddisfatti non solo dei risultati commerciali del nostro vino ma anche di alcuni progetti da tempo coltivati che nel 2016 hanno finalmente visto la luce. Fra tutti l’istituzione ufficiale della Commissione tecnica, una sorta di laboratorio in cui i nostri associati potranno sperimentare un nuovo modo di lavorare insieme, e il protocollo siglato con i florovivaisti per il mantenimento del patrimonio arboreo della nostra area. Fra gli impegni che ci stanno più a cuore vi è infatti contribuire alla crescita della cultura della sostenibilità ambientale nel nostro territorio”.
Da anni il Consorzio è una delle voci più decise contro il passaggio della linea dell’alta velocità nel basso lago, linea che proprio pochi giorni fa è stata inaugurata nella tratta Milano-Brescia. “Non si tratta solo del danno economico diretto, che pure è ingente dato che la Turbiana oggi vale 200 euro al quintale e i terreni coltivati 300 mila euro l’ettaro – spiega Formentini -. Il rischio maggiore è la compromissione dell’intero distretto turistico del Garda, il terzo in assoluto in Italia. Un intervento così aggressivo in un’area dell’equilibrio fragile ci pare un vero suicidio, a maggior ragione in questo momento storico in cui, anche grazie al successo di filiere come la nostra, si è riusciti con fatica a porre un freno alla cementificazione ed al consumo di territorio. Non abbiamo ancora perso la speranza che si possa intervenire sul progetto e modificare il tracciato – conclude Formentini – e indirizzeremo una lettera aperta al confermato Ministro Delrio perché ascolti le nostre ragioni”.

Immobili non occupati, Brescia al quinto posto in Lombardia

in Economia/Edilizia by

La Lombardia è la regione italiana con la più bassa concentrazione di case vuote (15,16% per oltre 731 mila abitazioni non occupate), pur avendo al suo interno una delle province con più immobili non occupati: Sondrio. È quanto emerge da un’analisi di Solo Affitti, rete immobiliare specializzata nella locazione con 340 agenzie (40 in Spagna), che propone di sostenere con interventi legislativi, anche in materia fiscale, il mercato locativo valorizzando gli oltre 7 milioni di immobili vuoti nel nostro Paese.

Le provincie lombarde. Sondrio e provincia, anche in virtù della presenza di seconde case di villeggiatura, è terza in Italia per percentuale di case non occupate con quasi il 50% del totale (49,7%) e quasi 74 mila e 500 immobili inutilizzati. Lecco è al secondo posto con 1 immobile non occupato su 4 (25,8% e oltre 48 mila case non occupate) e Bergamo al terzo con il 22,7% e quasi 128 mila e 800 immobili vuoti. Entrambe sopra la media nazionale (22,5%). Leggermente sotto la media nazionale la concentrazione di case vuote a Como (4° posto regionale con il 21,4% e quasi 66 mila immobili non occupati) e Brescia (5° posto regionale con il 20,9% e poco più di 133 mila case non occupate). Le percentuali si abbassano notevolmente nelle restanti province lombarde. Pavia è sesta con oltre 43 mila immobili non occupati pari al 15,6% del totale. Seguono Varese (7° posto regionale con il 13,7% e circa 57 mila e
300 case vuote) e Mantova (8° posto regionale con il 13% e quasi 24mila e 500 case non inutilizzate). Il livello di occupazione è elevato a Cremona: 9° posto regionale con quasi 21 mila e 900 case vuote pari al 12,9. L’utilizzo delle case sale ancora man mano ci si avvicina al capoluogo lombardo. Nella provincia di Lodi gli immobili sfitti sono poco più del 10% del totale (circa 10.400 in tutto). A Monza-Brianza si scende sotto il 10% (9,5% e circa 36 mila e 400 case non utilizzate). Milano, infine, fa registrare la minor concentrazione di case vuote della Lombardia e di tutta l’Italia, con oltre 87 mila e 600 immobili vuoti pari al 6,1% e che rappresenta comunque un patrimonio cospicuo in una metropoli dove la domanda di abitazione è sempre elevata.

Nel resto d’Italia tra le province con più case sfitte, insieme a Sondrio (3° posto nazionale), spiccano Olbia-Tempio, dove se ne contano oltre la metà (1° posto nazionale con il 52,88%, più del doppio della media nazionale, e 71.614 abitazioni) e Aosta (2° posto nazionale con il 50% e 58.731 immobili non occupati). Oltre che nelle province di Milano e Monza Brianza ci si avvicina invece alla piena occupazione anche a Firenze (10,1% del totale immobili).

Grandi città. Se guardiamo i grandi comuni italiani Brescia risulta al 6° posto in Italia con circa 14 mila e 500 abitazioni non occupate pari al 14,7% del totale, mentre Milano spicca per l’alto livello di occupazione delle case con il 5,8% di immobili vuoti, cioè poco più di 37 mila immobili vuoti. Situazione analoga a Napoli (3,9% e 14.140 abitazioni non occupate) e Firenze (3% e 5.164 abitazioni). Ravenna è il primo comune d’Italia per case vuote (28,4% per 27.118 immobili). La seguono Reggio Calabria (2° posto nazionale; 27,3% e oltre 26 mila e 200 immobili) e
Catania (3° posto nazionale, 19,7% e circa 28 mila e 600 abitazioni vuote).

Le regioni. La maggiore parte degli oltre 7 milioni di case non occupate (22,5% del totale) si concentrano in regioni del Sud come Calabria (2° posto nazionale con il 38,7% e 481.741 case), Molise (3° con il 36,9% e 73.524 case) e Abruzzo (4° con il 32,7% e 250.038) anche per effetto dell’emigrazione. Tante le case inoccupate anche in Valle d’Aosta (1° posto in Italia con il 50% per 58.731 immobili) e Trentino Alto Adige (9° con il 27,2% e 156.771) dove abbondano le case di villeggiatura.

Valsabbina, Flocchini (Comunità montana): azionisti preoccupati, vigileremo

in Banche/Economia/Istituzioni/Valsabbina by

“La Comunità sta seguendo con grande attenzione le vicende collegate a una banca importante per il nostro territorio”. A dirlo –-intervistato da BsNews.it e Brescia2.it – è il presidente dell’ente comprensoriale che raccoglie i Comuni della Valsabbia, il leghista Giovanni Maria Flocchini, che commenta così il fermento nato attorno a Banca Valsabbina, i cui vertici sono oggetto di pesanti critiche da parte di un comitato di piccoli azionisti nato poche settimane fa.

“Registriamo una grande preoccupazione su questa vicenda”, ha dichiarato Flocchini, “l’auspicio è che gli azionisti possano ricevere le risposte che si aspettano, recuperando gli investimenti fatti. Altrimenti si tratterebbe di un danno importante”

Flocchini, quindi, sottolinea di non aver ricevuto richieste di incontro dal comitato degli azionisti “ribelli”, ma spiega di essere pronto a riceverne i vertici qualora lo dovessero chiedere. Inoltre afferma di condividere la richiesta di convocare un’assemblea dei soci il prima possibile perché “per gli azionisti si tratterebbe di un momento importante di chiarimento e di discussione delle strategie future”.

La Comunità montana della Valsabbia – evidenzia Flocchini – non ha competenze in materia, ma “si tratta di una realtà importante per il territorio e noi, come istituzione, siamo osservatori interessati”. Ricordiamo che la Comunià, fino al 2014 era anche tra gli azionisti dell’istituto. Ma le 898 azioni in portafoglio dell’ente sono state vendute nel 2014 – in virtù della legge che obbliga a dismettere le partecipazioni non strategiche – a un prezzo più che doppio dell’attuale.

Beretta acquista la bergamasca Victrix e si consolida nel manifatturiero

in Armi/Economia/Valtrompia e Lumezzane/Zone by

Nuova acquisizione per Fabbrica d’Armi Pietro Beretta che ha rilevato dalla bergamasca Rottigni Officina Meccanica il ramo d’azienda Victrix.  Victrix realizza per il settore difesa e law enforcement carabine con calibri particolari, mentre per il tiro a lunga distanza produce armi a canna rigata, che non andranno a sovrapporsi a quelle dei marchi finlandesi Sako e Tikka, già da diversi anni parte del gruppo di Gardone Val Trompia. Franco Gussalli Beretta, Presidente di Fabbrica d’Armi Pietro Beretta, ha commentato l’acquisizione ricordando come “con questa operazione sia io, che mio fratello Pietro, confermiamo il nostro impegno convinto nel manifatturiero: con l’acquisizione della tecnologia Victrix, che porteremo in Beretta, a Gardone arriveranno nuove competenze”.
L’acquisizione è stata annunciata da Andrea Candian, Marketing Manager di Beretta per il segmento Defense e Law Enforcement, e Giuseppe Valtorta, Amministratore Delegato della Rottigni, che grazie al nuovo accordo assumerà in Beretta l’incarico di senior product manager per il lungo rigato.  “Questa acquisizione ci offre l’opportunità di portare in azienda un know-how tecnologico nella caccia rigata, di potenziare le nostre competenze di Ricerca e Sviluppo anche sul tiro sniper e su quello a lunga distanza per il segmento sportivo – aggiunge il Presidente Franco Gussalli Beretta – ed anche di portare una nuova cultura di processo che deriva dalla produzione a canna rigata, aprendo nuove opportunità, professionali, industriali e commerciali. Beretta Due era nata come centro assistenza per l’alta gamma, prima per i fucili da caccia poi per quelli da tiro al piattello, ed ora lo sarà anche per le armi a canna rigata, lontane dalla tradizione armiera gardonese. Fabbrica d’Armi potrà ora vantare un’altra specializzazione, che porterà anche alcuni nuovi posti di lavoro”.

L’operazione Victrix segue l’acquisizione da parte di Beretta Holding del 40% di Zamberlan, azienda di Pievebelvicino in provincia di Vicenza che produce calzature da montagna da 87 anni. “Con Zamberlan andremo ad allargare la nostra gamma di accessori per l’outdoor – spiega Franco Gussalli Beretta – aggiungendo una collezione di calzature tecniche a marchio Beretta”. La strategia di ampliamento delle competenze da un lato e della gamma di prodotti e servizi offerti alla clientela dall’altro, ha visto proprio in queste settimane aggiungersi un ulteriore importante tassello nei reparti di Beretta Due. Dal 2017, infatti, al Gun Service Beretta sarà operativo anche un atelier per la produzione di valigette in pelle per la custodia delle armi, interamente realizzate a mano e personalizzabili con i migliori materiali.

“Chiudiamo il 2016 con due acquisizioni – conclude Franco Gussalli Beretta – ma soprattutto con i ricavi in leggera crescita”.

Valcamonica, quale sviluppo? Ecco le idee del Broletto

in Economia/Istituzioni/Provincia di Brescia/Valcamonica/Zone by

Si è svolto ieri mattina a Darfo il convegno “Segni di futuro: prospettive per uno sviluppo della Valle Camonica” al quale ha partecipato, tra le autorità, il Presidente della Provincia di Brescia, Pier Luigi Mottinelli. Sono stati affrontati vari temi legati all’occupazione, al mercato del lavoro, all’economia.

“Il Centro per l’Impiego di Breno – ha dichiarato il Presidente Mottinelli – che copre con i recapiti di Darfo e Edolo il territorio della Valle Camonica, nelle cui liste sono iscritte oltre 14mila persone, ha rilevato che i dati di quest’anno consentono di delineare una situazione di oggettiva difficoltà del mercato del lavoro in Valle Camonica, con oltre 4000 dichiarazioni di immediata disponibilità al lavoro e circa 3000 richieste di indennità di disoccupazione”.

Per quanto concerne l’attività professionale sul territorio, vanno menzionati il CFP Zanardelli con le sedi a Darfo, Edolo e Ponte di Legno, attive con corsi di formazione e inserimento lavorativo, che si inseriscono nel contesto territoriale di pertinenza attraverso forti relazione con il tessuto economico locale.

“La collaborazione con i Centri per l’impiego – ha proseguito Mottinelli – consente di tracciare non solo percorsi formativi qualificanti, ove prevalgono le ore di laboratorio e di alternanza scuola lavoro, ma anche percorsi di inserimenti lavorativi e in tirocinio. La recente creazione dell’Accademia di acconciatura nella sede di Darfo ha dato il via ad un importante centro di specializzazione in quest’ambito”. Particolare attenzione alla sede di Ponte di Legno, un’esperienza di scuola-impresa a 360 gradi per i giovani: l’albergo che ospita le attività consente di svolgere servizi di ospitalità vera e propria e di far esercitare i ragazzi su situazioni reali. I pasti vanno in effetti preparati e serviti a clienti reali. L’esperienza consente quindi un rapporto stretto con le associazioni di categoria presenti in valle, come l’associazione albergatori e l’associazione ristoratori dell’alta valle e con consorzi, come il consorzio della castagna, che valorizzano prodotti di eccellenza locale. La sede di Ponte di Legno costituisce quindi un punto di eccellenza nella formazione in ambito culinario.

Il Presidente Mottinelli si è concentrato poi sull’incubatore di imprese: “La realtà di Impresa e Territorio Scarl, pur essendo partecipata da soggetti pubblici, prevede una gestione con una forte impronta imprenditoriale e un forte collegamento con il privato, svolgendo diverse attività: dai centri servizi per le piccole imprese alla gestione di parchi tecnologici, centri di ricerca, assistenza e consulenza alle nuove imprese”.

I PRINCIPALI PROGETTI AVVIATI NEGLI ANNI CHE HANNO VISTO LA PARTECIPAZIONE ED IL COINVOLGIMENTO DELLA PROVINCIA DI BRESCIA

Focus di attenzione: GIOVANI STUDENTI FAMIGLIE ENTI PUBBLICI DISOCCUPATI AZIENDE SVILUPPO DEL TERRITORIO Alcuni casi concreti di progettualità

► SALONE DELL’ORIENTAMENTO Progetto avviato con la prima edizione nel 2013 (ultima nel 2015) che ha avuto negli anni l’obiettivo di aiutare i giovani nella difficile scelta della scelta del proprio futuro.

► SPORTELLO EUROPA: sportello di Finanza Agevolata Nel 2015 lo Sportello Europa è realizzato e sviluppato con la Provincia di Brescia per offre servizi ai 205 comuni del territorio bresciano.

► OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO E DELLE IMPRESE L’Osservatorio ha attivato un servizio di monitoraggio permanente delle principali dinamiche che animano il mercato del lavoro della Valle Camonica, tramite l’analisi e l’elaborazione di fonti di dati esistenti e la realizzazione di indagini ad hoc sul territorio.

► PROGETTI SPERIMENTALI PER SVILUPPO DI PROFESSIONALITÀ QUALIFICATE PER IL MERCATO LOCALE Dare risposte ai fabbisogni occupazionali del territorio, per garantire maggiori opportunità di inserimento lavorativo per i giovani, anche attraverso la valorizzazione di professioni ad oggi abbandonate o poco attrattive per i giovani stessi e per le famiglie.

► PROGETTI PER FAVORIRE L’INSERIMENTO LAVORATIVO DI PERSONE PIÙ IN DIFFICOLTÀ La Provincia ha contribuito con ATSP, Comunità Montana di Valle Camonica, Incubatore di Imprese e mondo delle cooperative alla creazione di un sistema di rete per le politiche del lavoro. Sono stati condivisi ed attivati specifici progetti per favorire processi di inserimento lavorativo come ad esempio il progetto DOTE OCCUPAZIONALE PER DISOCCUPATI E INOCCUPATI RESIDENTI NEL DISTRETTO DI VALLECAMONICA –SEBINO ed il progetto L.A.V.O.R.O. (a new Local labor market Arrangement Versus Old Rules and hOrizons) presentato a valere sul programma Europeo EaSI.

► PROGETTI PER IL TERRITORIO Cogliere attraverso il lavoro dell’Incubatore di Imprese i fabbisogni dei territorio oggetti ai finanziamenti (comuni diretti e comuni confinanti), individuando progettualità in grado di generare reali opportunità per l’area oggetto di finanziamento e non solo.

► PROGETTI PER LE IMPRESE AGENDA DIGITALE BRESCIANA all’interno della quale si collocano specifiche progettualità per le imprese.

Ricordiamo che Piano nazionale Industria 4.0 presentato a Milano lo scorso settembre prevede incentivi per investimenti in ambito di innovazione, e il territorio va accompagnato in questo percorso. Impresa e Territorio Scarl gestisce l’Incubatore della rete di Invitalia e quindi legato a MISE, sosterrà la provincia in questo percorso. Infine importante l’attività dell’Azienda Territoriale per i Servizi alla Persona, costituita da 42 Comuni della Valle Camonica, dalla Comunità Montana di Valle Camonica e dal Consorzio B.I.M. di Valle Camonica, orientata alla governance delle politiche sociali e all’erogazione di servizi alla persona. L’Azienda svolge servizi socio-assistenziali, socio sanitari integrati e, più in generale, servizi alla persona a prevalente carattere sociale, con precedenza per le attività di competenza istituzionale degli Enti consorziati, ivi compresi interventi di formazione e orientamento concernenti le attività dell’Azienda o aventi finalità di promozione sociale dei cittadini del proprio territorio. L’Azienda rappresenta uno strumento individuato dai Comuni per l’esercizio delle politiche sociali in forma associata, interpretando il pensiero espresso in sede assembleare. A riprova della vicinanza della Provincia di Brescia alle realtà più significative del territorio, si sottolinea, in particolare, la partecipazione della stessa a: attività propedeutiche alla stesura del Piano di Zona 2015/2017, con particolare attenzione all’ambito del LAVORO sostegno finanziario (€ 60.000) agli interventi programmati dall’ATSP nell’ambito delle politiche attive per il lavoro (V. bando per incentivi alle aziende per l’assunzione di disoccupati) adesione al progetto europeo nell’ambito del Programma Europeo EASI, finalizzato a promuovere un elevato livello di occupazione sostenibile e di qualità, garantire una protezione sociale adeguata e dignitosa, combattere l’emarginazione e la povertà e migliorare le condizioni di lavoro, con un’ attenzione particolare alle categorie vulnerabili come i giovani.

Carnevali non molla. Ecco tutti i numeri (milionari) per i rilancio

in Commercio/Economia by

L’insegna di Carnevali continuerà a brillare a Brescia, in via Cefalonia, ma anche nei punti vendita di Lonato (il Leone) e Erbusco (le Porte franche). E i 110 posti di lavoro, almeno per ora, sono salvi. I creditori, infatti, hanno dato il via libera al piano di rilancio di Carnevali, un passaggio previsto dal concordato preventivo avviato dalla società in primavera.

Quattro – secondo quanto riportato dal Giornale di Brescia – i pilastri del rilancio: la vendita di due immobili considerati non strategici ad Arcore e Brescia, in via della Volta, la cessione della partecipazione in Brixiatrade (commercio all’ingrosso di tessuti), il versamento – già effettuato – di un milione di euro in conto capitale da parte dei soci e l’incasso di crediti per 3,67 milioni.

Ma il quadro complessivo rimane complicato. Sui conti pesano ancora pendenze verso fornitori, Erario e banche per 46 milioni di euro, a fronte di un valore dell’attivo (tra immobilizzazioni e crediti) di circa 20.

Attraverso la procedura di concordato, la società dei Bani si è impegnata a rimborsare integralmente i creditori privilegiati (per circa 10 milioni di euro). Ma anche a saldare il 65% del debito nei confronti dell’Erario e dell’Inps (il totale è di 2,75 milioni), il 50% di quello verso i fornitori strategici (a bilancio per 4,35 milioni), il 25% delle pendenze con le banche, per un totale di 21,46 milioni e il 40% del debito verso gli altri creditori.

A2A, Del Bono: soddisfatto di quanto stanno facendo Valotti e Camerano

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“Sono soddisfatto delle scelte che ho fatto per A2A”, ha sottolineato il sindaco di Brescia Emilio Del Bono a margine della conferenza stampa per il bilancio di fine anno, “il presidente Valotti e l’ad Camerano hanno lavorato bene. Il valore del titolo è raddoppiato, i dividendi sono triplicati e il piano industriale va nella direzione che auspichiamo: quella del green. Le politiche aziendali sono tornate sulle rinnovabili, sul trattamento dei rifiuti. Su questo bisogna accelerare e noi la sfideremo a farlo, perché la città non ha certo un atteggiamento di sudditanza verso A2A. Comunque dell’oggi siamo contenti: il piano industriale presentato corrisponde alle nostre attese, anche in termini di filosofia industriale che punta al superamento delle cave attraverso il riciclo. Anche quella del tele-raffreddamento mi pare una grande intuizione. Con queste premesse puntiamo alla conferma dei vertici uscenti”.

Fallimento Samos, dieci mesi di carcere per i due amministratori

in Economia/Evidenza/Fallimenti/Guardia di Finanza by

Dieci mesi di carcere per i due amministratori di fatto del gruppo, D.R. E B.C. Quattro assoluzioni per tutti gli altri Giancarlo Filippini, Corrado Rezzuto, Maurizio Murolo e Aldo Gentile. Si è chiuso così il primo atto del processo Samos, la società di costruzioni dichiarata fallita il 24 dicembre 2012. Gli amministratori e il collegio sindacale dell’azienda (i tre professionisti sono tra gli assolti) vennero arrestati dalla Guardia di Finanza nel 2015 per bancarotta documentale, patrimoniale, preferenziale e impropria. In sostanza l’accusa era quella di essersi appropriati di beni dell’azienda per un totale di 4 milioni di euro a fronte di un passivo di 6, distribuendo invece 1,5 ad alcuni creditori che sarebbero stati illegittimamente favoriti rispetto ad altri.

Turismo, dalla Regione 35 milioni per le strutture ricettive

in Bandi/Economia/Personaggi/Turismo by

“Con questa misura stanziamo 35 milioni di euro per finanziare interventi di riqualificazione delle strutture ricettive gestite in forma imprenditoriale, dei bed & breakfast, dei bar e dei ristoranti per continuare a migliorare la qualita’ della nostra offerta turistica”. Lo ha detto l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Mauro Parolini commentando la delibera ‘Turismo e Attrattivita” approvata su sua proposta lunedì.

ANNO DELLA SVOLTA – “Questa misura – ha spiegato Parolini – arriva alla fine di un anno straordinario per il turismo. Il 2016 rappresenta infatti l’anno del successo internazionale del Floating piers sul Lago d’Iseo, l’anno dell’affermazione della nostra grande vocazione turistica e, soprattutto, l’anno della svolta politica e amministrativa che abbiamo voluto imprimere a questo settore, che e’ uno degli ambiti piu’ promettenti e in crescita dell’economia lombarda”.

IMPEGNO REGIONE LOMBARDIA – “Durante questa legislatura – ha continuato l’assessore – abbiamo approvato una nuova legge, abbiamo stanziato oltre 60 milioni di euro per valorizzare il turismo, inaugurato un nuovo modo di gestirlo, un nuovo brand, che in un anno con l’hashtag #inLombardia ha raggiunto oltre 1 miliardo di impressions online e, soprattutto, una piu’ moderna ed organica strategia di promozione della destinazione Lombardia, grazie anche alla rilancio della societa’ Explora, che e’ diventata a pieno titolo la nostra Destination management organization, affermandosi in poco tempo come un strumento efficiente per tutto il sistema turistico”.

PRIMA REGIONE IN ITALIA – “Il nostro obiettivo dichiarato – ha sottolineato Parolini – e’ quello di diventare la prima regione italiana anche nel turismo. Per questo abbiamo predisposto una serie di misure organiche rivolte anche agli operatori della filiera, per accompagnarli in maniera sussidiaria a compiere insieme un salto di qualita’”.

MISURA PIU’ IMPORTATE DELLA LEGISLATURA PER SETTORE – “Per migliorare poi la qualita’ dell’accoglienza stiamo rivoluzionando i nostri punti informativi sul territorio e offrendo agli operatori un percorso innovativo di formazione. La misura che presentiamo oggi sara’ operativa entro marzo dell’anno prossimo ed e’ la piu’ importante della legislatura in questo ambito. Con uno stanziamento di ben 35 milioni di euro – ha concluso Parolini – completa infatti questa prospettiva e offre agli imprenditori del settore la possibilita’ di ricevere contributi fino a 50mila euro, a fondo perduto, per finanziare i progetti di riqualificazione delle loro strutture”.

Di seguito i punti principali della delibera approvata oggi dalla Giunta.

DOTAZIONE ECONOMICA – 35 milioni di euro, di cui 32 come fondo principale e 3 milioni come riserva destinata ai soggetti con sede nell’Area interna di Val Chiavenna.

DESTINATARI – PMI in forma singola quali strutture ricettive alberghiere, extra-alberghiere gestite in forma imprenditoriale, ivi compresi i bed & breakfast, e pubblici esercizi intesi come attivita’ dei servizi di ristorazione (bar, ristoranti, street food).

INTERVENTI AMMISSIBILI – I progetti di riqualificazione devono riguardare i seguenti macrotemi del posizionamento strategico regionale di Regione Lombardia ad alto potenziale di attrattivita’ e competitivita’: Enogastronomia & food experience; Natura & green; Sport & turismo attivo; Terme & benessere; Fashion e design; Business congressi & incentive.

SPESE AMMISSIBILI – Arredi, impianti, macchinari e attrezzature; acquisto di hardware e software; opere edili-murarie e impiantistiche.

INTENSITA’ AIUTO – Contributo a fondo perduto: per il Fondo principale 40% dell’investimento ammissibile, fino ad un contributo massimo di 50.000 euro (investimento minimo di 20.000 euro); per l’Area interna Val Chiavenna 40% dell’investimento ammissibile fino ad un contributo massimo di 200.000 euro (investimento minimo di 20.000 euro).

Natale, a Brescia l’indotto delle imprese vale un miliardo di euro

in Alimentare/Commercio/Economia/Lavoro by

Dalla pasticceria fresca, allo spumante, dai gioielli ai giocattoli, dai cosmetici alle piante, dal catering ai tour operator, sono 66 mila le imprese dei settori legati al Natale in Lombardia, il 14% nazionale (464 mila). Sale al 20% il peso degli addetti, 303 mila su 1,6 milioni e al 30% il fatturato, oltre 16 miliardi sui 56 nazionali. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al terzo trimestre 2016. Cresce il settore in un anno: +1% in Lombardi e +1,4% in Italia, rispettivamente con 700 imprese in più e 6 mila.

Shopping prenatalizio last minute per le famiglie lombarde: circa 60 milioni di euro (di cui 10 a Milano) per regali, addobbi e preparativi. Un lombardo su cento comprerà i regali alla vigilia di Natale e uno su venti sfrutterà gli ultimi giorni utili. Complessivamente la spesa per questo Natale è da un miliardo e mezzo di euro per la Lombardia (di cui 250 milioni a Milano), stabile rispetto allo scorso anno. Emerge da un’indagine della Camera di commercio di Milano su circa 800 lombardi a dicembre 2016.

Lombardia per provincia. Prima Milano con 23 mila imprese (+2,1%), poi Brescia stabile con oltre 9 mila, Bergamo con 7 mila (+1%), Varese con 5 mila (+0,7%), Monza e Como con 4 mila (+2% per entrambe). Per addetti prima Milano con 154 mila, poi Brescia con 34 mila, Bergamo con 27 mila, Varese con 18 mila, Monza e Como con 14 mila. Oltre 16 miliardi il fatturato, concentrato a Milano (12), Bergamo e Brescia (circa un miliardo).

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