Valcamonica, quale sviluppo? Ecco le idee del Broletto
Si è svolto ieri mattina a Darfo il convegno “Segni di futuro: prospettive per uno sviluppo della Valle Camonica” al quale ha partecipato, tra le autorità, il Presidente della Provincia di Brescia, Pier Luigi Mottinelli. Sono stati affrontati vari temi legati all’occupazione, al mercato del lavoro, all’economia.
“Il Centro per l’Impiego di Breno – ha dichiarato il Presidente Mottinelli – che copre con i recapiti di Darfo e Edolo il territorio della Valle Camonica, nelle cui liste sono iscritte oltre 14mila persone, ha rilevato che i dati di quest’anno consentono di delineare una situazione di oggettiva difficoltà del mercato del lavoro in Valle Camonica, con oltre 4000 dichiarazioni di immediata disponibilità al lavoro e circa 3000 richieste di indennità di disoccupazione”.
Per quanto concerne l’attività professionale sul territorio, vanno menzionati il CFP Zanardelli con le sedi a Darfo, Edolo e Ponte di Legno, attive con corsi di formazione e inserimento lavorativo, che si inseriscono nel contesto territoriale di pertinenza attraverso forti relazione con il tessuto economico locale.
“La collaborazione con i Centri per l’impiego – ha proseguito Mottinelli – consente di tracciare non solo percorsi formativi qualificanti, ove prevalgono le ore di laboratorio e di alternanza scuola lavoro, ma anche percorsi di inserimenti lavorativi e in tirocinio. La recente creazione dell’Accademia di acconciatura nella sede di Darfo ha dato il via ad un importante centro di specializzazione in quest’ambito”. Particolare attenzione alla sede di Ponte di Legno, un’esperienza di scuola-impresa a 360 gradi per i giovani: l’albergo che ospita le attività consente di svolgere servizi di ospitalità vera e propria e di far esercitare i ragazzi su situazioni reali. I pasti vanno in effetti preparati e serviti a clienti reali. L’esperienza consente quindi un rapporto stretto con le associazioni di categoria presenti in valle, come l’associazione albergatori e l’associazione ristoratori dell’alta valle e con consorzi, come il consorzio della castagna, che valorizzano prodotti di eccellenza locale. La sede di Ponte di Legno costituisce quindi un punto di eccellenza nella formazione in ambito culinario.
Il Presidente Mottinelli si è concentrato poi sull’incubatore di imprese: “La realtà di Impresa e Territorio Scarl, pur essendo partecipata da soggetti pubblici, prevede una gestione con una forte impronta imprenditoriale e un forte collegamento con il privato, svolgendo diverse attività: dai centri servizi per le piccole imprese alla gestione di parchi tecnologici, centri di ricerca, assistenza e consulenza alle nuove imprese”.
I PRINCIPALI PROGETTI AVVIATI NEGLI ANNI CHE HANNO VISTO LA PARTECIPAZIONE ED IL COINVOLGIMENTO DELLA PROVINCIA DI BRESCIA
Focus di attenzione: GIOVANI STUDENTI FAMIGLIE ENTI PUBBLICI DISOCCUPATI AZIENDE SVILUPPO DEL TERRITORIO Alcuni casi concreti di progettualità
► SALONE DELL’ORIENTAMENTO Progetto avviato con la prima edizione nel 2013 (ultima nel 2015) che ha avuto negli anni l’obiettivo di aiutare i giovani nella difficile scelta della scelta del proprio futuro.
► SPORTELLO EUROPA: sportello di Finanza Agevolata Nel 2015 lo Sportello Europa è realizzato e sviluppato con la Provincia di Brescia per offre servizi ai 205 comuni del territorio bresciano.
► OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO E DELLE IMPRESE L’Osservatorio ha attivato un servizio di monitoraggio permanente delle principali dinamiche che animano il mercato del lavoro della Valle Camonica, tramite l’analisi e l’elaborazione di fonti di dati esistenti e la realizzazione di indagini ad hoc sul territorio.
► PROGETTI SPERIMENTALI PER SVILUPPO DI PROFESSIONALITÀ QUALIFICATE PER IL MERCATO LOCALE Dare risposte ai fabbisogni occupazionali del territorio, per garantire maggiori opportunità di inserimento lavorativo per i giovani, anche attraverso la valorizzazione di professioni ad oggi abbandonate o poco attrattive per i giovani stessi e per le famiglie.
► PROGETTI PER FAVORIRE L’INSERIMENTO LAVORATIVO DI PERSONE PIÙ IN DIFFICOLTÀ La Provincia ha contribuito con ATSP, Comunità Montana di Valle Camonica, Incubatore di Imprese e mondo delle cooperative alla creazione di un sistema di rete per le politiche del lavoro. Sono stati condivisi ed attivati specifici progetti per favorire processi di inserimento lavorativo come ad esempio il progetto DOTE OCCUPAZIONALE PER DISOCCUPATI E INOCCUPATI RESIDENTI NEL DISTRETTO DI VALLECAMONICA –SEBINO ed il progetto L.A.V.O.R.O. (a new Local labor market Arrangement Versus Old Rules and hOrizons) presentato a valere sul programma Europeo EaSI.
► PROGETTI PER IL TERRITORIO Cogliere attraverso il lavoro dell’Incubatore di Imprese i fabbisogni dei territorio oggetti ai finanziamenti (comuni diretti e comuni confinanti), individuando progettualità in grado di generare reali opportunità per l’area oggetto di finanziamento e non solo.
► PROGETTI PER LE IMPRESE AGENDA DIGITALE BRESCIANA all’interno della quale si collocano specifiche progettualità per le imprese.
Ricordiamo che Piano nazionale Industria 4.0 presentato a Milano lo scorso settembre prevede incentivi per investimenti in ambito di innovazione, e il territorio va accompagnato in questo percorso. Impresa e Territorio Scarl gestisce l’Incubatore della rete di Invitalia e quindi legato a MISE, sosterrà la provincia in questo percorso. Infine importante l’attività dell’Azienda Territoriale per i Servizi alla Persona, costituita da 42 Comuni della Valle Camonica, dalla Comunità Montana di Valle Camonica e dal Consorzio B.I.M. di Valle Camonica, orientata alla governance delle politiche sociali e all’erogazione di servizi alla persona. L’Azienda svolge servizi socio-assistenziali, socio sanitari integrati e, più in generale, servizi alla persona a prevalente carattere sociale, con precedenza per le attività di competenza istituzionale degli Enti consorziati, ivi compresi interventi di formazione e orientamento concernenti le attività dell’Azienda o aventi finalità di promozione sociale dei cittadini del proprio territorio. L’Azienda rappresenta uno strumento individuato dai Comuni per l’esercizio delle politiche sociali in forma associata, interpretando il pensiero espresso in sede assembleare. A riprova della vicinanza della Provincia di Brescia alle realtà più significative del territorio, si sottolinea, in particolare, la partecipazione della stessa a: attività propedeutiche alla stesura del Piano di Zona 2015/2017, con particolare attenzione all’ambito del LAVORO sostegno finanziario (€ 60.000) agli interventi programmati dall’ATSP nell’ambito delle politiche attive per il lavoro (V. bando per incentivi alle aziende per l’assunzione di disoccupati) adesione al progetto europeo nell’ambito del Programma Europeo EASI, finalizzato a promuovere un elevato livello di occupazione sostenibile e di qualità, garantire una protezione sociale adeguata e dignitosa, combattere l’emarginazione e la povertà e migliorare le condizioni di lavoro, con un’ attenzione particolare alle categorie vulnerabili come i giovani.
Carnevali non molla. Ecco tutti i numeri (milionari) per i rilancio
L’insegna di Carnevali continuerà a brillare a Brescia, in via Cefalonia, ma anche nei punti vendita di Lonato (il Leone) e Erbusco (le Porte franche). E i 110 posti di lavoro, almeno per ora, sono salvi. I creditori, infatti, hanno dato il via libera al piano di rilancio di Carnevali, un passaggio previsto dal concordato preventivo avviato dalla società in primavera.
Quattro – secondo quanto riportato dal Giornale di Brescia – i pilastri del rilancio: la vendita di due immobili considerati non strategici ad Arcore e Brescia, in via della Volta, la cessione della partecipazione in Brixiatrade (commercio all’ingrosso di tessuti), il versamento – già effettuato – di un milione di euro in conto capitale da parte dei soci e l’incasso di crediti per 3,67 milioni.
Ma il quadro complessivo rimane complicato. Sui conti pesano ancora pendenze verso fornitori, Erario e banche per 46 milioni di euro, a fronte di un valore dell’attivo (tra immobilizzazioni e crediti) di circa 20.
Attraverso la procedura di concordato, la società dei Bani si è impegnata a rimborsare integralmente i creditori privilegiati (per circa 10 milioni di euro). Ma anche a saldare il 65% del debito nei confronti dell’Erario e dell’Inps (il totale è di 2,75 milioni), il 50% di quello verso i fornitori strategici (a bilancio per 4,35 milioni), il 25% delle pendenze con le banche, per un totale di 21,46 milioni e il 40% del debito verso gli altri creditori.
A2A, Del Bono: soddisfatto di quanto stanno facendo Valotti e Camerano
“Sono soddisfatto delle scelte che ho fatto per A2A”, ha sottolineato il sindaco di Brescia Emilio Del Bono a margine della conferenza stampa per il bilancio di fine anno, “il presidente Valotti e l’ad Camerano hanno lavorato bene. Il valore del titolo è raddoppiato, i dividendi sono triplicati e il piano industriale va nella direzione che auspichiamo: quella del green. Le politiche aziendali sono tornate sulle rinnovabili, sul trattamento dei rifiuti. Su questo bisogna accelerare e noi la sfideremo a farlo, perché la città non ha certo un atteggiamento di sudditanza verso A2A. Comunque dell’oggi siamo contenti: il piano industriale presentato corrisponde alle nostre attese, anche in termini di filosofia industriale che punta al superamento delle cave attraverso il riciclo. Anche quella del tele-raffreddamento mi pare una grande intuizione. Con queste premesse puntiamo alla conferma dei vertici uscenti”.
Fallimento Samos, dieci mesi di carcere per i due amministratori
Dieci mesi di carcere per i due amministratori di fatto del gruppo, D.R. E B.C. Quattro assoluzioni per tutti gli altri Giancarlo Filippini, Corrado Rezzuto, Maurizio Murolo e Aldo Gentile. Si è chiuso così il primo atto del processo Samos, la società di costruzioni dichiarata fallita il 24 dicembre 2012. Gli amministratori e il collegio sindacale dell’azienda (i tre professionisti sono tra gli assolti) vennero arrestati dalla Guardia di Finanza nel 2015 per bancarotta documentale, patrimoniale, preferenziale e impropria. In sostanza l’accusa era quella di essersi appropriati di beni dell’azienda per un totale di 4 milioni di euro a fronte di un passivo di 6, distribuendo invece 1,5 ad alcuni creditori che sarebbero stati illegittimamente favoriti rispetto ad altri.
Turismo, dalla Regione 35 milioni per le strutture ricettive
“Con questa misura stanziamo 35 milioni di euro per finanziare interventi di riqualificazione delle strutture ricettive gestite in forma imprenditoriale, dei bed & breakfast, dei bar e dei ristoranti per continuare a migliorare la qualita’ della nostra offerta turistica”. Lo ha detto l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Mauro Parolini commentando la delibera ‘Turismo e Attrattivita” approvata su sua proposta lunedì.
ANNO DELLA SVOLTA – “Questa misura – ha spiegato Parolini – arriva alla fine di un anno straordinario per il turismo. Il 2016 rappresenta infatti l’anno del successo internazionale del Floating piers sul Lago d’Iseo, l’anno dell’affermazione della nostra grande vocazione turistica e, soprattutto, l’anno della svolta politica e amministrativa che abbiamo voluto imprimere a questo settore, che e’ uno degli ambiti piu’ promettenti e in crescita dell’economia lombarda”.
IMPEGNO REGIONE LOMBARDIA – “Durante questa legislatura – ha continuato l’assessore – abbiamo approvato una nuova legge, abbiamo stanziato oltre 60 milioni di euro per valorizzare il turismo, inaugurato un nuovo modo di gestirlo, un nuovo brand, che in un anno con l’hashtag #inLombardia ha raggiunto oltre 1 miliardo di impressions online e, soprattutto, una piu’ moderna ed organica strategia di promozione della destinazione Lombardia, grazie anche alla rilancio della societa’ Explora, che e’ diventata a pieno titolo la nostra Destination management organization, affermandosi in poco tempo come un strumento efficiente per tutto il sistema turistico”.
PRIMA REGIONE IN ITALIA – “Il nostro obiettivo dichiarato – ha sottolineato Parolini – e’ quello di diventare la prima regione italiana anche nel turismo. Per questo abbiamo predisposto una serie di misure organiche rivolte anche agli operatori della filiera, per accompagnarli in maniera sussidiaria a compiere insieme un salto di qualita’”.
MISURA PIU’ IMPORTATE DELLA LEGISLATURA PER SETTORE – “Per migliorare poi la qualita’ dell’accoglienza stiamo rivoluzionando i nostri punti informativi sul territorio e offrendo agli operatori un percorso innovativo di formazione. La misura che presentiamo oggi sara’ operativa entro marzo dell’anno prossimo ed e’ la piu’ importante della legislatura in questo ambito. Con uno stanziamento di ben 35 milioni di euro – ha concluso Parolini – completa infatti questa prospettiva e offre agli imprenditori del settore la possibilita’ di ricevere contributi fino a 50mila euro, a fondo perduto, per finanziare i progetti di riqualificazione delle loro strutture”.
Di seguito i punti principali della delibera approvata oggi dalla Giunta.
DOTAZIONE ECONOMICA – 35 milioni di euro, di cui 32 come fondo principale e 3 milioni come riserva destinata ai soggetti con sede nell’Area interna di Val Chiavenna.
DESTINATARI – PMI in forma singola quali strutture ricettive alberghiere, extra-alberghiere gestite in forma imprenditoriale, ivi compresi i bed & breakfast, e pubblici esercizi intesi come attivita’ dei servizi di ristorazione (bar, ristoranti, street food).
INTERVENTI AMMISSIBILI – I progetti di riqualificazione devono riguardare i seguenti macrotemi del posizionamento strategico regionale di Regione Lombardia ad alto potenziale di attrattivita’ e competitivita’: Enogastronomia & food experience; Natura & green; Sport & turismo attivo; Terme & benessere; Fashion e design; Business congressi & incentive.
SPESE AMMISSIBILI – Arredi, impianti, macchinari e attrezzature; acquisto di hardware e software; opere edili-murarie e impiantistiche.
INTENSITA’ AIUTO – Contributo a fondo perduto: per il Fondo principale 40% dell’investimento ammissibile, fino ad un contributo massimo di 50.000 euro (investimento minimo di 20.000 euro); per l’Area interna Val Chiavenna 40% dell’investimento ammissibile fino ad un contributo massimo di 200.000 euro (investimento minimo di 20.000 euro).
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Turismo e strade, in Valsabbia arrivano 23 milioni dalla Regione
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Natale, a Brescia l’indotto delle imprese vale un miliardo di euro
Dalla pasticceria fresca, allo spumante, dai gioielli ai giocattoli, dai cosmetici alle piante, dal catering ai tour operator, sono 66 mila le imprese dei settori legati al Natale in Lombardia, il 14% nazionale (464 mila). Sale al 20% il peso degli addetti, 303 mila su 1,6 milioni e al 30% il fatturato, oltre 16 miliardi sui 56 nazionali. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al terzo trimestre 2016. Cresce il settore in un anno: +1% in Lombardi e +1,4% in Italia, rispettivamente con 700 imprese in più e 6 mila.
Shopping prenatalizio last minute per le famiglie lombarde: circa 60 milioni di euro (di cui 10 a Milano) per regali, addobbi e preparativi. Un lombardo su cento comprerà i regali alla vigilia di Natale e uno su venti sfrutterà gli ultimi giorni utili. Complessivamente la spesa per questo Natale è da un miliardo e mezzo di euro per la Lombardia (di cui 250 milioni a Milano), stabile rispetto allo scorso anno. Emerge da un’indagine della Camera di commercio di Milano su circa 800 lombardi a dicembre 2016.
Lombardia per provincia. Prima Milano con 23 mila imprese (+2,1%), poi Brescia stabile con oltre 9 mila, Bergamo con 7 mila (+1%), Varese con 5 mila (+0,7%), Monza e Como con 4 mila (+2% per entrambe). Per addetti prima Milano con 154 mila, poi Brescia con 34 mila, Bergamo con 27 mila, Varese con 18 mila, Monza e Como con 14 mila. Oltre 16 miliardi il fatturato, concentrato a Milano (12), Bergamo e Brescia (circa un miliardo).
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A dicembre, tra panettoni e cenoni i bresciani spendono 304 milioni
Le specialità artigiane in primo piano nei consumi alimentari di dicembre: secondo l’Osservatorio di Confartigianato Lombardia i lombardi consumeranno cibi e bevande di produzione artigiana per 960 milioni di euro, pari al 38,2% della spesa alimentare di dicembre e di questi 116 milioni nella sola provincia di Brescia. Dicembre, grazie alle festività natalizie, è un mese particolarmente favorevole per i consumi interni: l’Osservatorio ha calcolato che negli ultimi cinque anni le vendite al dettaglio di prodotti alimentari hanno superato mediamente del 24,8% le vendite degli altri 11 mesi dell’anno: la spesa alimentare di dicembre attesa in Lombardia è di 2.511 milioni di euro, 498 milioni in più del consumo medio mensile. Nella provincia di Brescia la spesa alimentare di dicembre attesa è di 304 milioni, 60 in più rispetto agli altri mesi.
La Lombardia guida anche la classifica delle regioni con i maggiori consumi interni di prodotti alimentari artigiani, seguita dal Lazio con 572 milioni e dalla Campania con 470, su un totale di 5,6 miliardi spesi dagli italiani. Milano, con 332 milioni spesi in specialità alimentari artigiani, è invece la seconda città italiana, dopo Roma (430 milioni) e prima di Napoli (241 milioni). Il cibo Made in Lombardia continua a conquistare anche i mercati esteri, con una crescita delle esportazioni di alimentari e bevande del 3,5% nell’ultimo anno e un valore complessivo di 3.999 milioni di Euro. Il cibo Made in Brescia conquista i mercati esteri anch’esso con una crescita delle esportazioni di alimentari e bevande del 3,2% nell’ultimo anno e un valore complessivo di 376 milioni di Euro.
La classifica dei dieci principali mercati di destinazione dell’alimentare lombardo vede in testa Francia (14,3%), Germania (11,4%), Regno Unito (8,8%) e Stati Uniti (8,7%), seguiti da Svizzera (5,8%), Paesi Bassi (5,4%), Spagna (5,0%), Belgio (4,5%), Giappone (2,6%) e Polonia (2,5%). A far registrare la crescita di export maggiore sono invece Polonia (+25,5%), Spagna (+20,7%) e Giappone (+19,3%).
«Tra i cibi più apprezzati in Italia e all’estero sono sicuramente protagoniste le numerose specialità alimentari riconosciute e tutelate dall’Unione Europea con i marchi Dop, Igp e Stg. In Italia sono ben 288, e di queste 34 sono lombarde e di questi 18 prodotti provengono da Brescia – sottolinea Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia – a testimonianza di come l’orientamento alla qualità e allo sviluppo delle tradizioni del territorio sia particolarmente elevato nel nostro Paese e nella nostra regione. Il settore alimentare rappresenta un asset fondamentale non solo per la nostra economia ma anche per valorizzare tradizioni e culture regionali. Perché il cibo del futuro ha sapori antichi».
Tavolo 4.0, Apindustria: avvio positivo
Comprendere appieno e nelle sue diverse sfaccettature il processo in corso, lavorare in sinergia portando un contributo in relazione alle rispettive competenze, portare avanti azioni concrete con l’obiettivo comune di una ricaduta utile per tutto il territorio bresciano. Sono i principali punti condivisi dai partecipanti al primo incontro, che si è tenuto lunedì alla Camera di Commercio, del tavolo istituzionale legato al Comitato Industria 4.0 Brescia.
Promosso da Apindustria Brescia, il tavolo ha raccolto ad oggi l’adesione di Prefettura, Provincia, Comune, Camera di Commercio, Università degli Studi di Brescia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Accademia di Belle arti SantaGiulia – Gruppo Foppa, Afgp – Agenzia Formazione Giovanni Piamarta, Csmt, Aqm, Cgil, Cisl, Uil, Acli bresciane, Cna, Ascab, Coldiretti, Ordine degli Ingegneri, Ordine dei Dottori Commercialisti, Giornale di Brescia. In rappresentanza di tali realtà, hanno preso parte al primo incontro convocato, insieme a Douglas Sivieri, presidente di Apindustria, il prefetto Valerio Valenti, Raffaele Gareri (Dirigente Area Risorse e Sviluppo della Provincia), Massimo Ziletti (segretario generale della Camera di Commercio), Rodolfo Faglia (Delegato del Rettore ai rapporti con l’industria e promozione dell’innovazione, Università degli Sudi di Brescia), Giovanni Panzeri ed Erica Cabrioli (rispettivamente direttore dell’Università Cattolica e responsabile della Formazione Permanente), Riccardo Romagnoli (direttore SantaGiulia), Giuseppe Raineri (direttore AFGP), Riccardo Trichilo e Gabriele Ceselin (rispettivamente presidente di Csmt e Aqm e direttore generale di Csmt e a.d. di Aqm), Damiano Galletti (segretario provinciale Cgil), Mario Bailo (segretario provinciale Uil), Fabrizio Molteni (vice presidente Acli), Mauro Savoldi (Cna), Piera Taglietti (segretario Ascab), Marco Belardi (presidente Ordine degli Ingegneri) e Michele De Tavonatti (Presidente Ordine dei Dottori Commercialisti).
“Si può parlare di era 4.0 più che di industria – ha suggerito Riccardo Trichilo, presidente del Csmt -, trattandosi di un tema anche culturale e con ampie ricadute sulla popolazione”. Un’osservazione condivisa da tutti i presenti, unitamente alla necessità di una visione di lungo periodo. L’incontro di lunedì ha rappresentato l’occasione per porre le basi circa una condivisione di intenti e per tratteggiare le attività che ciascuna realtà sta portando avanti in ambito 4.0. Il prossimo passaggio sarà un approfondimento sul processo in corso, per poi svolgere un lavoro più mirato, che avrà valenze formative e culturali oltre che strettamente tecniche. Due i tavoli che lavoreranno a partire dall’inizio del 2017: uno, tecnico, con l’obiettivo di offrire risposte concrete alle imprese; il secondo, di carattere istituzionale, avrà invece una funzione di indirizzo e quindi il compito di analizzare il fenomeno e le sue ricadute a livello sociale e sul mondo del lavoro, portando avanti studi e attività formative.
Considerata la trasversalità del fenomeno, Api ha fatto richiesta formale alla Camera di Commercio affinché coordini il tavolo istituzionale. Il prossimo incontro sarà programmato nella seconda metà di gennaio e si auspica un allargamento della partecipazione associativa, indipendentemente dai singoli progetti avviati. “Spero in un consenso ampio attorno al progetto, a partire dalla presenza di tutte le istituzioni” ha sottolineato il prefetto Valerio Valenti.
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Convegno Api: nel 2017 in crescita le materie prime e l’euro forse più forte
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Indagine Api: le imprese guardano all’estero, ma il credito scarseggia
Il Centro Studi di Apindustria Brescia ha recentemente indagato lo stato delle attività estere dei propri associati verso i Paesi
A2A Energia illumina la sede dell’Associazione Artigiani di Brescia con un messaggio di auguri a led
In occasione delle Festività natalizie A2A Energia, società commerciale del Gruppo, illumina la sede dell’Associazione artigiani di Brescia e celebra così la lunga collaborazione con il sistema delle imprese artigiane del territorio spina dorsale dell’economia bresciana.
Da oggi la sede dell’Associazione sarà ben visibile grazie ai led che faranno brillare la facciata con gli auguri di Buone Feste dedicati ai cittadini bresciani: un’esperienza unica a Brescia 2, che ospita il palazzo dell’Associazione.
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Fatture false per 4 milioni di euro, la Finanza trova un’altra cartiera nel Bresciano
Ancora un’operazione della Guardia di Finanza per contrastare l’evasione e in particolare il fenomeno delle cosiddette cartiere, società che emettono fatture false per permettere ad altre aziende di evitare di pagare le tasse. Nei giorni scorsi le Fiamme gialle della Compagnia di Chiari hanno scovato una nuova società che avrebbe emesso fatture false per circa quattro milioni di euro. Le fatture sono state emesse tra il 2007 e il 2008. L’Iva evasa grazie a questo “giochino” è di circa 800mila euro. Il titolare della ditta è stato denunciato per omessa dichiarazione e occultamento della documentazione contabile obbligatoria.