Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Mercatone Uno, un bando più flessibile per fare ancora impresa

in Bandi/Commercio/Economia by

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha autorizzato la pubblicazione del nuovo bando internazionale di vendita del Gruppo Mercatone Uno, predisposto dai Commissari Straordinari Stefano CoenErmanno Sgaravato e Vincenzo Tassinari.

Il bando è lo strumento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi della Procedura di Amministrazione Straordinaria (Legge Marzano): salvaguardia aziendale, tutela occupazionale, soddisfazione dei creditori.

Il bando disciplina la gara pubblica per la cessione dell’intero compendio aziendale. ll nuovo disciplinare di gara, coerentemente con le indicazioni provenienti dal mercato, consente flessibilità nella formulazione delle offerte e prevede un prezzo di riferimento non vincolante.

Saranno privilegiate le offerte per l’intero perimetro dei 78 punti vendita presenti sul territorio italiano, per una superficie commerciale di circa 500 mila metri quadri. Qualora non pervenissero offerte per l’intero perimetro, saranno valutate, in via subordinata, offerte per perimetri diversi, con facoltà di includere o meno gli immobili.

Nel bando è previsto un prezzo di riferimento, non vincolante, comprensivo dei 23 immobili di proprietà: 220 milioni di euro per l’intero compendio aziendale. 

Le offerte saranno valutate in base a tre parametri: prezzo, impegni di mantenimento occupazionale e piano industriale.

Il bando è aperto a operatori industriali e finanziari in grado di garantire una prospettiva industriale a Mercatone Uno, che sta continuando a recuperare quote di mercato nel settore: dal 6,6% di luglio 2015 al 10% del dicembre 2016.

Le offerte vincolanti dovranno essere presentate entro le ore 18 del 17 maggio 2017, secondo le modalità previste dal disciplinare di gara, disponibile (dal giorno 15 febbraio 2017) sul sito www.mercatoneunoamministrazionestraordinaria.it

Il nuovo bando di vendita è stato presentato oggi a Milano, nel corso di una conferenza stampa, dai Commissari Straordinari, Stefano Coen, Ermanno Sgaravato e Vincenzo Tassinari, e dal direttore generale, Gaetano Gasperini.

Mercatone Uno ha chiuso il 2016 con vendite pari a 344 milioni di euro, +12,3% rispetto al 2015. Obiettivi raggiunti anche grazie ad una nuova strategia commerciale del Gruppo, al recupero di credibilità e al riposizionamento dell’Insegna, con il completo rimodellamento dell’offerta e un innovativo approccio al cliente. Tutto con una forte attenzione al contenimento dei costi

Il risultato netto aggregato del conto economico del Gruppo, che verrà redatto nelle prossime settimane, seppur ancora negativo nel 2016, ma con un deciso miglioramento rispetto all’esercizio 2015, consente all’azienda di presentarsi al mercato con un potenziale di sicuro interesse per gli investitori.

Recupero reputazionale e attrattività del brand, sono state confermate dalla crescita di oltre il 49% degli ingressi mensili nei punti vendita, passati da 757.000 del giugno 2015 a 1.130.000 di dicembre 2016, con un correlato incremento del numero degli scontrini.

Mercatone Uno conta 3.405 dipendenti, dei quali 2.795 operativi e 610 in cassa integrazione a zero ore. La gestione della Procedura ha consentito, dal giugno 2015 al 31 dicembre 2016, un incremento del 40,4% del numero dei dipendenti richiamati al lavoro, pari a 737 unità. L’incremento dei lavoratori attivi è stato possibile grazie alla riapertura di 17 punti vendita, ubicati in aree ad alto potenziale commerciale.

Tutto ciò è stato possibile grazie al ripristino di corrette relazioni con le Organizzazioni Sindacali e all’impegno dei lavoratori. 

La Cassa Integrazione Straordinaria, scaduta il 13 gennaio 2017, è già stata prorogata fino al 14 gennaio 2018. I Commissari Straordinari sottolineano anche il recupero della fiducia nel Gruppo Mercatone Uno della gran parte di fornitori di merci e servizi.

In relazione ai provvedimenti giudiziari assunti dalla Procura della Repubblica di Bologna nei confronti di ex azionisti e amministratori del Gruppo e confermati dal Tribunale del riesame, i Commissari – senza entrare nel merito – hanno rappresentato come questi contribuiscano alla migliore tutela dei diritti dei creditori, dei dipendenti e dei clienti del Gruppo, favorendo la continuità aziendale. 

 

Acciaio, Piombino ad alta tensione: tutte le manovre in corso

in Acciaio/Economia/Evidenza/Opinioni by

Segnaliamo ai lettori e ripubblichiamo un interessante intervento di Ugo Calzoni sulla rivista FirstOnLine:

Da Populonia a Follonica e in tutta la val di Cornia la mobilitazione dei Sindaci e del Sindacato ha riproposto per l’ennesima volta il problema della sopravvivenza della siderurgia piombinese ormai limitata alla lavorazione a freddo della ex Magona e all’asfittica gestione delle Acciaierie da tre anni nelle mani della Cevital di Isach Rebrab.

L’imprenditore algerino paga certamente le difficoltà politiche casalinghe che lo vedono in contrasto con il locale Governo ma aggiunge negativamente i ritardi accumulati col piano di riassetto e di rilancio del sito industriale e del suo porto; piano che aveva spinto la liquidazione disposta dalla Legge Marzano ad affidargli la proprietà e la gestione del grande stabilimento che fu dello Stato, poi della famiglia Lucchini e infine dei russi della Severstal.

Cevital ha soltanto rimesso in funzione le tre linee di laminazione (vergella, lunghi e rotaie) comprando qua e là l’acciaio necessario ad alimentare gli impianti: in un primo tempo approvvigionandosi dai Riva, poi saltuariamente dai bresciani e, infine, sul mercato internazionale delle billette. L’alto forno a ciclo integrale promesso è di fatto rinviato sine die e quello elettrico, da complementare ad alternativo, è rimasto solo sulla carta. Tutto ciò ha costretto Piombino a lavorare a singhiozzo e a ridurre notevolmente il portafoglio-ordini delle rotaie che potevano essere il cuore strategico del business dal momento che lo stabilimento toscano resta con l’austriaca Voest Alpine l’unico produttore europeo.

Pochi soldi, scarsa liquidità, capitale insufficiente hanno obbligato Rebrab a non poter onorare gli impegni di investimento assunti e a dover cercare altre soluzioni come la ricerca di qualche socio o, almeno, di un fornitore di billette in grado di star “sul credere” per molti mesi. Da qui le sue giornate bresciane in cerca di partner o di contare sull’acciaio della Leali steel di Borgo Valsugana. E’ pur vero che nella città lombarda opera il suo studio legale di fiducia ma è altrettanto vero che da Brescia non è sorto nulla di buono per il futuro piombinese della Cevital. Anzi.

In questi giorni ha preso campo il Commissario della liquidazione Piero Nardi con un messaggio non molto criptico. Pur avendo venduto i cespiti della Caleotto di Lecco (Pasini-Gozzi) e di Servola (Arvedi) nonché in corso anche le trafilerie di Condove, ha ricordato alla stampa che nelle sue mani sono ancora saldamente tenute quote delle Acciaierie di Piombino per il 27,7% del capitale oltre ad una azione giuridicamente perseguibile qualora Cevital non sia in grado di onorare tutti gli impegni (nessuno escluso) presi a suo tempo.

Piero Nardi è stato uno dei potenti boiardi dell’acciaio di Stato. Protagonista della cessione ai Lucchini dell’Ilva di Piombino; poi manager e Ceo della Lucchini per tutto il periodo crepuscolare del Gruppo fino all’arrivo di Enrico Bondi che, cacciati tutti i dirigenti, di fatto venderà cespiti, centrali elettriche, fabbriche e pingui magazzini spianando la strada ai russi di Severstal. Ora Piero Nardi è il Commissario della liquidazione e, si dice in Toscana, in grado di non accontentarsi degli eventi ma di costruirne di migliori a suo piacimento.

Ecco perché l’amo del 27,7% è stato gettato nelle acque pescose dell’orizzonte piombinese. In primo luogo perchè gli impianti di laminazione (lunghi e vergella) sono altamente produttivi e garantiscono una altissima qualità al prodotto. Quello delle rotaie,poi, non ha bisogno di ulteriori migliorie sfornando rotaie di lunghezza competitiva a livello mondiale. Infine di alto forno a ciclo integrale non se ne parla più. L’impianto, quasi una pregiudiziale politica, di identità, che i piombinesi hanno sempre messo davanti ad ogni altra ragione o aspettativa, è ormai lasciato cadere a fronte di un futuro possibile forno elettrico. Ne guadagnerebbe l’ambiente senza più cokerie, carbone ed emissioni a sostegno di un futuro dell’immenso patrimonio territoriale che va dal centro di Piombino fino all’attuale centrale dell’Enel. Un autorevole politico a commento della mobilitazione pubblica dei giorni scorsi ha sottolineato più volte che il futuro dello stabilimento sta “ nella utilizzazione degli attuali impianti”.

Così Piero Nardi ha riaperto le porte ai vecchi amici bresciani che, lasciato alle spalle il tabù del ciclo integrale, potrebbero fare dello stabilimento un boccone ambito ed ambizioso e fornire l’acciaio necessario con le non sfruttate capacità produttive installate nei loro impianti. Al limite potrebbero governare anche insieme a Rebrab che rimane pur sempre un grosso consumatore di tondo per cemento armato in quel di Algeri.

A Brescia già circolano i nomi dei più sollecitati osservatori delle vicende piombinesi: si tratta di Antonio Gozzi, presidente di Federacciai e guida della Duferco in alleanza con Giuseppe Pasini della Feralpi. Altre voci aggiungono che sulle rotaie fanno corrono le ruote di Lovere dei Lucchini. Certo è che lo scenario promette “pièces” economiche ed imprenditoriali di grande interesse. Infatti i colossi dell’Alfa Acciai e dei Banzato, minacciati al cuore dalle produzioni piombinesi, non potranno accontentarsi di pagare il biglietto e godersi lo spettacolo stando in platea.

INNOVATION CLUB/5. Credito 4.0: Strumenti alternativi di accesso al credito per le Pmi

in Economia/Finanza/Innovation club/Partner/Rubriche by

Bentornati! Oggi faremo una panoramica dedicata alle aziende, alle PMI e alle micro imprese. In riferimento alla definizione della Commissione Europea, in sintesi ecco chi sono:

Schermata 2017-02-15 alle 12.36.44

Da sempre, ma più che mai nell’attuale contesto economico finanziario, ogni imprenditore si trova a fare le opportune valutazione di come deve o di come può sostenere il proprio progetto aziendale, nella gestione degli imprevisti, nella realizzazione degli investimenti e/o dello sviluppo.

Le fonti di finanziamento sono un tema che riguarda l’impresa fin dal primo momento in cui nasce, possono essere di origine interna, quando l’azienda attraverso la propria attività produce autofinanziamento, oppure di origine esterna, quando l’imprenditore o i soci immettono proprie risorse nell’azienda o quando l’azienda si indebita con terzi finanziatori, quali banche, società di leasing e intermediari finanziari vari.

Le aziende del nostro contesto economico, del Paese ITALIA, storicamente sono caratterizzate da un eccessivo peso del credito bancario, chiamiamolo convenzionale rispetto alle fonti di finanziamento alternative. La crisi prolungata del nostro sistema bancario ha ulteriormente rafforzato l’importanza dei mercati dei capitali e, per la prima volta da diversi anni, i mercati hanno guadagnato un ruolo di riguardo anche nella definizione delle politiche economiche dei più recenti governi.

Dal 2010 al 2016 le banche hanno attuato una politica di gestione del credito che ha privilegiato le imprese di media grande dimensione e ha tagliato l’erogazione alle piccole che nel periodo hanno visto svanire 31 miliardi di finanziamenti. E’ quanto emerge dall’analisi sul credito condotta da Confesercenti a partire da dati ufficiali Bankitalia.

Nuove fonti di Finanziamento per le PMI:

PIR: che significa  Piani individuali di Risparmio, una nuova forma di investimento a medio termine per incentivare che il risparmio delle famiglie vada a sostegno delle imprese di piccole e medie dimensioni, per chi tiene i soldi investiti nei PIR per almeno 5 anni sono previste agevolazioni fiscali, come l’azzeramento totale delle imposte sui rendimenti ottenuti.

Mini Bond:minibond sono strumenti finanziari introdotti nel nostro ordinamento nel 2012, si sono rivelati ottime fonti di investimento alternative al tradizionale canale bancario verso le Pmi.

Borsa Italiana ha creato un apposito segmento di mercato telematico (ExtraMot Pro) per regolarne gli scambi fra investitori professionali. In attesa della presentazione del 3° Report italiano sui Minibond a cura dell’Osservatorio del Politecnico di Milano in programma il prossimo 28 febbraio a Milano ecco alcuni numeri che evidenziano il complessivo andamento del mercato nel 2016.

Schermata 2017-02-15 alle 12.36.55

Fondo di Garanzia : L’intervento pubblico di garanzia sul credito alle PMI italiane

Il Fondo di Garanzia per le PMI è uno strumento istituito con Legge n. 662/96 , ha lo scopo di favorire l’accesso alle fonti finanziarie delle piccole e medie imprese mediante la concessione di una garanzia pubblica che si affianca e, a volte, si sostituisce alle garanzie reali portate dalle imprese. Grazie al Fondo di Garanzia, l’impresa ha la concreta possibilità di ottenere finanziamenti senza garanzie aggiuntive (e quindi senza costi di fidejussioni o polizze assicurative) sugli importi garantiti dal Fondo.

Fintech: la tecnofinanza, o tecnologia finanziaria (in inglese Financial Technology o FinTech) è la fornitura di servizi e prodotti finanziari attraverso le più avanzate tecnologie dell’informazione (ICT). Vista la loro natura altamente tecnologica, le imprese tecnofinanziarie sono generalmente nuove imprese che fondano la loro stessa filosofia di affari sulle ICT, contrapponendosi a quello più tradizionale delle aziende già esistenti.

Un esempio di Fintech Italiano è WORKINVOICE (con un concetto del tutto innovativo) è una piattaforma via web che consente alle PMI di ricevere liquidità attraverso la cessione di fatture emesse nei confronti di aziende di dimensioni più strutturate, in modo più flessibile rispetto al ricorso ai canali tradizionali (factoring e banche), tutto ciò grazie ad un meccanismo di asta pubblica che coinvolge investitori istituzionali e professionali.

Nuova Sabatini: la misura denominata NUOVA SABATINI, che consiste in un finanziamento alle PMI, permette di realizzare degli investimenti (beni strumentali, macchinari, automezzi, impianti, ecc…), secondo determinate modalità, usufruendo di un finanziamento agevolato dell’intero importo, tramite banche convenzionate con il Ministero dello Sviluppo Economico fino alla durata massima di 60 mesi. Il contributo è pari allo all’ammontare degli interessi, calcolati su un piano di ammortamento, al tasso del 2,75% annuo per cinque anni.

Super ed Iper Ammortamento: Legge di Stabilità 2017, riconferma alcuni incentivi fiscali già presenti all’interno di quella del 2016: si fa riferimento al c.d. super-ammortamento al 140% per l’acquisto di macchinari nuovi in genere, la cui validità viene così prorogata fino al 30 giugno 2018; l’iper-ammortamento al 250%, che conferisce al costo di acquisizione del bene una maggiorazione del 150%; questo è il cuore del progetto Industria 4.0. I beni in oggetto sono macchinari “connessi”, che integrano un ben più complicato complesso di strumenti: per l’azionamento degli stessi è necessario disporre di «sistemi computerizzati od opportuni sensori e azionamenti.

Schermata 2017-02-15 alle 12.37.06

Credito Adesso: è la linea di credito agevolata promossa da Regione Lombardia e FinLombarda S.p.A., introduce ulteriori agevolazioni a favore delle imprese lombarde. E’ un’iniziativa per finanziare il fabbisogno di capitale circolante connesso all’espansione commerciale delle imprese operanti in Lombardia  mediante la concessione di finanziamenti chirografari e di un contributo in conto interessi a fronte della presentazione di uno o più ordini/contratti di fornitura non ancora evasi di beni e/o servizi.

Ci tengo a sottolineare che prima di valutare o scegliere uno strumento di finanziamento, l’impresa deve fare altre valutazioni, in termini di fatturato integrativo ovvero di economie di produzione realizzate, in termini di tempi di rientro e relativi costi, la selezione della fonte di finanziamento è tra le ultime attività svolte nel processo di pianificazione aziendale.

Per approfondire qualcuno dei temi citati, Vi invito a partecipare all’evento gratuito che si terrà il 21 febbraio p.v. alle 18 in Università Popolare di Cremona, presso il Centro Pastorale Diocesano: Credito 4.0 – Strumenti innovativi ed alternativi di accesso al credito e al capitale di rischio per le PMI.

 

Al via la terza edizione di Best Brescia dei Giovani Imprenditori di Aib

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Lavoro by
Giovani Imprenditori Aib Brescia

Al via la terza edizione di “Best Brescia”, progetto promosso dal Gruppo Giovani Imprenditori di Associazione Industriale Bresciana che unisce aziende e mondo dell’istruzione superiore. Dieci studenti e una società di selezione del personale per un unico obiettivo: l’assunzione a tempo determinato per sei mesi. “Best Brescia”, acronimo di Business Excellent Student Talent, si rivolge a tutti gli studenti del quinto anno delle scuole superiori bresciane, con l’obiettivo di valorizzare i talenti migliori, offrendo loro una concreta opportunità di lavoro. L’edizione 2017 del progetto è stata presentata questa mattina in AIB.

“Investire sui giovani e farli crescere è il modo migliore per continuare a costruire un solido futuro per le nostre imprese”, ha ricordato il presidente del Gruppo Giovani AIB, Alberto Faganelli, mentre la vice presidente con delega alla Scuola, Anna Tripoli, ha sottolineato come questo progetto miri a “potenziare la sinergia tra scuola e imprese. Siamo profondamente convinti del fatto che ogni azienda debba investire in attività di responsabilità sociale e arricchire le opportunità per i giovani del territorio. Quest’anno Best Brescia cresce e si allarga, coinvolgendo tutte le imprese di AIB e non più solo quelle del Gruppo Giovani”.

“Best Brescia” nasce dalla duplice esigenza di sostenere da un lato le imprese bresciane, che spesso faticano a trovare figure professionali da inserire all’interno del proprio organico, e dall’altro dare supporto alle scuole, che avvertono la necessità di insegnare ai loro studenti in che modo si scrive un curriculum, come si affrontano i colloqui di lavoro e di far comprendere le diverse aree in cui si articola un’azienda.

Avvicinare i giovani al mondo dell’impresa (e viceversa), creare un percorso di cooperazione scuola-impresa, per far capire il valore dell’imprenditorialità e il lavoro dell’imprenditore, trasmettendo ai giovani studenti l’importanza delle loro scelte e attitudini. Questi gli obiettivi della terza edizione del progetto pronta al via dopo il successo riscosso negli anni scorsi. Le aziende e la società di selezione del personale Gi Group costruiranno un percorso per individuare i dieci migliori studenti da inserire in azienda. Gi Group curerà la selezione dei migliori profili in diverse aree di specializzazione (perito chimico, perito informatico, perito meccanico, perito aziendale, perito elettronico, ragioneria, ecc.). Le candidature verranno raccolte da Gi Group. Da giovedì prossimo sarà possibile candidarsi dal portale AIB, nella sezione dedicata www.bestbrescia.it, oppure dal sito di Gi Group (www.gigroup.it).

Durante il progetto, verranno programmati incontri di sensibilizzazione al mondo del lavoro e momenti di confronto sulle logiche della selezione del personale, con spunti formativi su come proporsi alle aziende. “Best Brescia” prevede poi un percorso sfidante con colloqui telefonici dopo la redazione del curriculum, test di gruppo, incontri one-to-one con la formula speed date e colloqui in azienda, al termine del quale alcuni studenti vengono assunti dalle imprese aderenti al progetto.

Piccola di Aib, nuovo statuto e assemblea straordinaria per approvarlo

in Aib/Associazioni di categoria/Economia by

La scorsa settimana il Consiglio Direttivo del Comitato Piccola Industria ha licenziato il nuovo Regolamento, andando a colmare un vuoto precedente in quanto il Regolamento in vigore fino a tale data risaliva al 1972.

Dato che il Regolamento introduce una nuova e più trasparente procedura per l’elezione del Presidente e dei Consiglieri, oltre a definire nei dettagli quali siano i compiti ed il mandato affidato alla Piccola Industria, per volontà del Consiglio Direttivo, oltre che in base al Regolamento di AIB, è stata indetta oggi un’apposita Assemblea Straordinaria per chiederne l’approvazione.

Dichiara Giancarlo Turati, Presidente della Piccola Industria di AIB: “Oggi abbiamo fatto una cosa estremamente importante: abbiamo approvato il nuovo Regolamento della Piccola Industria. Era un atto che serviva, che era necessario, che aspettavamo da tempo e che siamo finalmente riusciti a portare a termine. Tutto questo ha un significato molto alto, innanzitutto perché introduce elementi nuovi all’interno dei meccanismi di elezione e di democrazia associativa e poi perché c’era bisogno di fare chiarezza su una serie di punti come, per esempio, quali sono i compiti riservati alla Piccola Industria e quali gli aspetti che la Piccola Industria dovrà tenere presente per il suo futuro”.

La Finanziaria spiegata alle imprese. Quattro incontri per Confartigianato

in Associazioni di categoria/Banche/Confartigianato/Economia/Eventi/Evidenza by

Le legge finanziaria e il collegato fiscale spiegati agli artigiani sul territorio. La nuova contabilità “per cassa”, l’Iri – l’imposta sul reddito d’impresa. E poi l’addio agli studi di settore e i nuovi indici di affidabilità, la conferma del super ammortamento per l’acquisto di beni strumentali e l’introduzione dell’iper ammortamento, lo spesometro e tutta una serie di altri adempimenti. «La Legge di stabilità 2017 rappresenta una vera e propria rivoluzione fiscale per le aziende artigiane – come l’ha definita Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale. Proprio per questo – continua Massetti – abbiamo organizzato questo tour sul territorio per fare il punto sulle principali novità della normativa e le opportunità e i rischi delle varie misure previste».

In calendario i primi quattro incontri: si comincia giovedì 16 a Palazzolo sull’Oglio, presso la nuova sede di Confartigianato Brescia di via Brescia 4 a partire dalle ore 20. Secondo incontro il giorno seguente a Gavardo, nella sede di via Stazione 61, alle 19:30; terzo incontro martedì 21 alle ore 20:00 a Palazzo Todeschini a Desenzano di via Porto Vecchio. Ultimo appuntamento giovedì 9 marzo, ore 20:00 a Lumezzane, nella sede operativa della Croce Bianca di Via Madre Lucia Seneci. Ad illustrare le misure, oltre al presidente di Confartigianato Eugenio Massetti sarà presente il direttore e responsabile dell’Area Fiscale di Confartigianato Brescia Fulvio Tedoldi. Tutti gli incontri sono ad ingresso libero e gratuito.

INNOVATION CLUB/4. Startup e PMI innovative, i vantaggi della nuova legge di bilancio

in Economia/Innovation club/Partner/Rubriche by
Marco De Paolis

Per la rubrica di Innovation Club proponiamo un’intervista a Marco de Paolis, avvocato dell’omonimo studio legale ed esperto di diritto societario e d’impresa situato a Brescia 2.

Marco De Paolis
Marco De Paolis

Buongiorno Marco. Di cosa ti occupi?

Sono un avvocato. Opero, principalmente, nel settore del diritto societario, del diritto d’impresa, con specializzazione nell’ambito delle startup e delle PMI innovative, e del diritto commerciale. Mi occupo, altresì, della redazione e negoziazione di contratti d’impresa nonché della compliance aziendale.

L’ultima legge di bilancio sembra puntare ulteriormente sull’imprenditoria innovativa. Come si sta cercando di creare un ambiente sempre più favorevole agli investimenti in queste società?

Con la Legge di Bilancio 2017 alle startup ed alle PMI innovative sono riconosciute nuove agevolazioni finalizzate a favorire l’investimento in queste imprese nonché ad incrementare l’innovazione del sistema produttivo e dei servizi in Italia. Sono state, infatti, aumentate le agevolazioni per chi investe in startup e PMI innovative. Le aliquote sono state uniformate al 30% sia per la detrazione IRPEF a favore delle persone fisiche (prima al 19%) sia per la deduzione IRES destinata a quelle giuridiche (prima al 20%), indipendentemente dalla tipologia di società innovativa beneficiaria.

Quali saranno i presupposti per usufruire di queste agevolazioni da parte degli investitori?

L’aliquota del 30% si applicherà agli investimenti eseguiti nel 2017. Pertanto, nella prossima dichiarazione fiscale, che sarà presentata quest’anno, in cui si indicheranno gli investimenti perfezionati nel 2016, si applicherà ancora l’aliquota del 19% (IRPEF) o del 20% (IRES). La Legge di Bilancio 2017 innalza, poi, il tetto massimo di investimento detraibile per le persone fisiche a 1 milione di euro, lasciandolo inalterato per i soggetti passivi IRES a 1,8 milioni di euro. Infine, per usufruire dell’agevolazione fiscale, secondo la Legge di Bilancio 2017, si dovrà mantenere l’investimento per 3 anni.

Per le imprese attive nello sviluppo e nella produzione di prodotti o servizi ad alto valore tecnologico, e, che, di conseguenza, generano innovazione, si aggiungono altre misure d’incentivazione, come il credito d’imposta, il super e l’iperammortamento. In che termini saranno operative?

All’investimento in attività di ricerca e sviluppo (es. nuovo software, nuovo modello industriale) sarà applicato un credito di imposta del 50%, raddoppiato rispetto al precedente pari al 25%. Questo investimento il primo anno sarà interamente agevolato senza la necessità di calcolare l’eccedenza della media dei precedenti periodi d’imposta. Il credito d’imposta sarà utilizzabile esclusivamente in compensazione a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in cui i costi per le attività in ricerca e sviluppo saranno sostenuti. Gli investimenti agevolati potranno essere effettuati fino all’esercizio in corso al 31 dicembre 2020. Il superammortamento al 40% riguarderà gli investimenti (in proprietà o tramite leasing) in beni materiali e strumentali nuovi entro il 31 dicembre 2017. L’iperammortamento pari al 150%, invece, sarà applicato al costo di acquisizione di impianti e macchinari ad alto contenuto tecnologico atti a favorire processi di trasformazione tecnologica e digitale (cd. industria 4.0), tra cui i beni strumentali, il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati, sistemi per l’assicurazione della qualità e dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0.

Come si potrà accedere alle misure del credito d’imposta, del super e dell’iperammortamento?

Per accedere alle agevolazioni sarà sufficiente un’autocertificazione del legale rappresentante, che attesti la sussistenza nel bene delle caratteristiche tecniche e la sua interconnessione al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. Per gli acquisti di costo unitario superiore a 500.000 euro l’attestazione dovrà essere effettuata mediante una perizia tecnica giurata di un professionista abilitato.

Per favorire la digitalizzazione dell’industria (cd. industria 4.0) sono previsti ulteriori strumenti di incentivazione?

Sì. La LeggeSabatini-ter consentirà di cumulare le misure del superammortamento e dell’iperammortamento ed estende al 31 dicembre 2018 il termine per accedere ai finanziamenti agevolati e ai contributi statali per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi da parte delle piccole e medie imprese, con un contributo statale maggiorato per gli investimenti in nuove tecnologie (big data, cloud computing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica avanzata e meccatronica, ecc.).

Quale è il tuo contributo in Innovation Club?

Oltre ad essere parte del mio lavoro, l’innovazione mi ha da sempre affascinato. Partecipare ad un gruppo di imprenditori e professionisti, che puntano su produzioni e servizi innovativi e condividono le mie stesse curiosità, è un’occasione interessante per ricavare nuove opportunità professionali.

Avv. Marco De Paolis
STUDIO LEGALE DE PAOLIS
Piazzetta Monsignor Almici, 13
25124 Brescia
T. +39 030 2421245
F. +39 030 2449678
E. marco.depaolis@studiomarcodepaolis.it

UBI Banca: nel 2016 crescono le assunzioni e le ore di smart working

in Banche/Economia/Evidenza/Formazione/UBi by

Il cambiamento in atto nelle banche come negli altri nei luoghi di lavoro richiede sia l’immissione di nuove competenze e figure professionali, sia l’adozione in scala crescente di nuove soluzioni flessibili nella gestione dei tempi di lavoro e degli spostamenti fisici. Da un lato, infatti, la crescente richiesta di servizi e approcci basati sull’esperienza digitale richiede personale specializzato e affine alle esigenze di una clientela in costante evoluzione, dall’altro la tecnologia e le soluzioni applicative più recenti facilitano le soluzioni innovative come lo smart working. In questo contesto UBI Banca ha offerto importanti opportunità di lavoro soprattutto per i giovani under 35, che rappresentano la maggioranza delle assunzioni del biennio 2015-2016, e ha ampliato l’esperienza del lavoro flessibile.

I dipendenti del Gruppo UBI hanno usufruito nel 2016 di 2.760 giornate di smart working, durante le quali hanno lavorato da uffici più vicini a casa, evitando quindi spostamenti in auto o con i mezzi e dialogando con i colleghi e i responsabili, anche usando le nuove soluzioni di messaggistica istantanea e di social network aziendale che il gruppo sta gradualmente introducendo. Rispetto al 2015 le giornate totali sono aumentate del 51%.

Per ciascuna giornata di smart working ogni lavoratore del gruppo UBI ha mediamente evitato un viaggio di 102 kilometri (tra andata e ritorno), risparmiato circa 20 euro e guadagnato due ore di tempo, avendo quindi la possibilità di dedicarsi maggiormente anche ai propri impegni e attività personali e familiari.

I responsabili dei lavoratori coinvolti hanno espresso soddisfazione rilevando che tutti gli obiettivi assegnati sono stati raggiunti (100% dei casi) e segnalando anche un aumento della produttività (94% dei rispondenti).

Il 2016 è stato inoltre un anno rilevante per le assunzioni nel gruppo, che ha visto oltre 500 nuove assunzioni, che si sommano alle 400 realizzate nel 2015; il 55% dei neoassunti nel biennio sono donne e l’84% delle persone immesse in organico nello stesso periodo ha meno di 35 anni.
Questi risultati, insieme a diversi indicatori (quali ad esempio i percorsi di inserimento dei neo assunti, la formazione, lo sviluppo della Leadership, la gestione delle performance, dei percorsi di carriera e degli avvicendamenti, la politica di retribuzione e benefit, la cultura aziendale d’impresa) hanno portato Top Employers Institute, ente di certificazione internazionale, a riconoscere a UBI Banca il titolo di Top Employer anche per il 2016. L’Istituto ha premiato 79 aziende con la certificazione Top Employers Italia, che valuta e attesta le eccellenze delle condizioni di lavoro offerte ai dipendenti e delle politiche HR messe in atto dalle imprese di vari settori.

Mario Napoli, Responsabile Risorse Umane in UBI Banca, ha dichiarato “Smart working e turnover della nostra forza lavoro sono due aspetti chiave della nostra politica del personale, in base alla quale puntiamo ad ottenere una sempre maggiore soddisfazione delle nostre persone, base indispensabile per offrire servizi di eccellenza ai nostri clienti e generare valore per i nostri azionisti. Il fatto che la nostra politica del personale sia stata certificata fra le eccellenze da Top Employers Institute per il terzo anno consecutivo è ovviamente motivo ulteriore di soddisfazione anche per noi e incentivo a proseguire il buon lavoro intrapreso in tale direzione dal Gruppo”.

Quanto vale l’Imu del centro commerciale? E’ scontro tra Elnòs e Comune

in Città e Hinterland/Commercio/Economia/Elnòs/Zone by
Elnòs

Tra ambientalisti e piccoli commercianti c’è chi sorride tra i baffi, parlando di contrappasso dantesco nei confronti di un’amministrazione comunale che ha permesso la realizzazione dell’ennesimo centro commerciale nel nome della promessa di grandi entrate tra oneri e imposte. Ma c’è anche chi è preoccupato due volte, perché la vicenda – oltre a favorire ancora la multinazionale svedese – rischia di provocare un pesante buco nelle casse comunali. E non solo  di Roncadelle.

In ballo, infatti, c’è il conteggio dell’Imu relativa al centro commerciale Ikea – Elnòs, centro accatastato dai proprietari in una categoria tributariamente agevolata: la D invece che la C, in cui sono collocate diverse realtà concorrenti del Bresciano. Il risultato è che nelle casse comunali entreranno 500mila euro in meno su un bilancio complessivo di 7 milioni. Immediato il ricorso all’Agenzia delle entrate, ma per la risposta potrebbe volerci almneo un anno.

Ma Ikea la pensa diversamente. “In riferimento alle dichiarazioni del Comune di Roncadelle in merito al gettito IMU, ELNÒS Shopping precisa di avere ottenuto l’accatastamento del proprio immobile dopo un confronto con i tecnici del Catasto che hanno certificato la correttezza della procedura con la sua approvazione”, si legge in una nota, “ELNÒS Shopping è a conoscenza delle difficoltà sul bilancio previsionale del Comune di Roncadelle, e auspica che il confronto con l’Agenzia delle Entrate, il Ministero competente, il Catasto si risolva in maniera equa per tutte le parti coinvolte. L’investimento di ELNÒS Shopping sul territorio in termini di recupero di un’area dismessa, posti di lavoro, indotto, oneri di urbanizzazione, realizzazione di infrastrutture e sostegno alle iniziative del Comune”, continua il comunicato, “è stato ingente; negli anni si è instaurato un rapporto di proficua collaborazione con il Comune di Roncadelle, il nostro insediamento commerciale versa nelle casse dell’ente quanto dovuto e consideriamo importante che questo si tramuti in concreti vantaggi per la cittadinanza”.

Domenica sette espositori bresciani a Milano per il mercatino degli scambi

in Commercio/Economia by

Ci saranno ben sette bresciani domenica 19 febbraio da East Market, tra gli oltre 270 espositori provenienti da 12 regioni italiane. East Market è il mercatino cult milanese dedicato ai privati dove tutti possono vendere, comprare e scambiare. Negli oltre 6000 mq espositivi dell’ex fabbrica di Lambrate, assieme a centinaia di selezionatissimi espositori dal Friuli alla Sicilia, saranno presenti anche gli articoli bresciani di Mama Spillas alias Francesca Suardi, che raccoglie una vasta collezione di bigiotteria americana vintage. Anna Maria Bontempi da Sarezzo scova in giro per l’Italia capi d’abbigliamento vintage, rarissimi accessori retrò e preziosi marchi di calzature, borse, occhiali, cappelli e molto altro. Carmine dell’Erba, meglio noto come I Love Vintage Italia, è specializzato in vintage Anni ’80-’90, secondhand, pellicceria, jeanseria e montoni. Barbara Porta da Concesio, porta Gallery Vintage, una raccolta di capi ed accessori in pelle ricercati e modificati per un effetto unico. Alice Santini alias Aliceviandante propone una selezione dei migliori pezzi di arredamento, oggettistica e illuminazione fino agli Anni ’80, ma, anche mobili artigianali creati da lei in pezzi unici. Labottegadeldecoro di Mery di Maria Villa da Iseo, si occupa di modernariato, design degli Anni ’50,’60,’70. La sua passione sono le lampade, sempre a “caccia” di oggetti dandogli anche una nuova vita se necessita senza alterare la loro natura. Per finire Ornella Iorio espone i Cacti, un nuovo progetto che deriva dalla passione per i cactus unita a quella per il vintage. Piante grasse e succulente vivono e fanno rivivere vecchi e preziosi contenitori.

A novembre 2016 East Market ha festeggiato i primi due anni di vita con ventuno edizioni mensili, due speciali natalizi, due Eat Market dedicati allo street food, uno speciale Salone del Mobile e la recente apertura del locale East Market Diner. Una stima di 3000 espositori coinvolti e circa 250.000 visitatori, che in questi anni hanno dato vita a un fenomeno di costume. Presenze da tutta Italia, spesso anche dall’Europa e un crescente interesse da parte nei media nazionali e internazionali. Da East Market migliaia di articoli nuovi e usati tra vintage, artigianato, collezionismo, modernariato, design e pulci colorano i padiglioni dello spazio che ogni mese attira giovani, turisti e famiglie da tutta milano, ma, spesso anche da molte località di tutto il nord Italia. Espositori e collezioni sono il vero motore del mercatino: le loro idee, i loro prodotti e la loro passione arricchiscono ogni edizione sempre con nuove sorprese. Un appuntamento imperdibile per appassionati e curiosi da ogni parte d’Italia, con circa diecimila visitatori a edizione e altrettante centinaia di espositori che fanno a gara per aggiudicarsi un posto durante l’evento. Ispirandosi ai mercati dell’East London, si propone come un connubio di moda, fai da te, mercato del riciclo che strizza l’occhio alle nuove tendenze del fashion e della musica. Da East Market si può trovare di tutto, dall’abbigliamento usato ai dischi in vinili, arredamento, raccolte private, handmade, sneakers, accessori e molto altro ancora. Durante East Market, che è sempre a ingresso libero, sono presenti anche dj set con tanta musica, esposizioni e spazi dedicati allo street food.

Go to Top
Vai alla barra degli strumenti