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INNOVATION CLUB/7. Br Car Service, un nuovo modello di gestione dei veicoli aziendali

in Automotive/Aziende/Br Car Service/Economia/Innovation club/Partner/Rubriche by
Paolo Ciotti

Inauguriamo l’iniziativa di Innovation Club dedicata alle più promettenti Startup Italiane con un’intervista a Paolo Ciotti, CEO di BR Car Service.

Br Car Service
Br Car Service

Innovare il mondo della gestione dei veicoli aziendali non è compito facile, è questo però l’obiettivo che si pone BR CAR SERVICE, start up innovativa fondata nel 2015, partendo da un’idea del suo creatore e grazie al coinvolgimento di diversi operatori del settore automotive sia in ambito locale lombardo che nazionale. Il servizio offerto da questa società, unico nel suo genere, consente alle aziende un notevole risparmio sulla gestione e manutenzione delle flotte aziendali, permettendo alle piccole e medie imprese di accedere alle condizioni normalmente riservate agli operatori del settore e garantendo un controllo sullo stato di gestione dei propri veicoli. Ne abbiamo parlato con l’ideatore e fondatore Paolo Ciotti.

Come è nata l’idea ?
L’idea è nata all’inizio del 2014, dall’esperienza accumulata in 15 anni di lavoro nel settore automotive, proprio grazie alla conoscenza
della filiera distributiva del ricambio e all’attuale modello di gestione delle flotte aziendali. Fin da subito è stata riconosciuta per il suo
aspetto innovativo, guadagnando l’opportunità di un esclusivo percorso formativo all’interno del progetto ISUP – Italian Start Up (un anno di Master in sviluppo dell’idea di business) promosso da Confindustria Brescia e diventando in seguito servizio in convenzione per le
aziende associate alla stessa.
Nel 2015 si è quindi deciso di costituire la BR CAR SERVICE SRL, start up innovativa regolarmente iscritta allo speciale Registro della Camera di Commercio e si è iniziata la graduale diffusione del servizio.
Cosa vi distingue dall’attuale offerta del mercato ?
Oggi, in Italia, la normale offerta del mercato per la riparazione dei veicoli, rivolta alle imprese, non è in alcun modo differente da quella destinata al cliente privato. Pur avendo il veicolo aziendale consumi più elevati, sono molto rare e, nei pochi casi documentati, irrisorie le condizioni riservate a questo tipologia di utenza.
BR CAR SERVICE tramite una bassa quota di adesione permette a tutte le aziende, anche con un solo veicolo in proprietà, di avere a disposizione una rete di officine, tutte operanti alle stesse condizioni, con un costante controllo sulla qualità del servizio e con l’applicazione di tariffe regolamentate. Grazie inoltre alla fornitura diretta all’ingrosso del materiale necessario alle manutenzioni e riparazioni dei veicoli, riusciamo a garantire un notevole risparmio sulle stesse, con una riduzione dei costi spesso superiore al 30%.
 
Non risulta complicato per il cliente ?
Assolutamente no, in senso pratico tutto resta normale, il cliente continua a portare il proprio veicolo in officina come ha sempre fatto, ma con la possibilità di avere a disposizione più punti dislocati sul territorio e la sicurezza di un trattamento certificato in ognuno di questi. Naturalmente, i vantaggi riservati vengono applicati senza che il cliente debba far nulla.
Il cliente ha la possibilità di sapere anticipatamente quale sarà la spesa da sostenere ?
Si, è facoltà del cliente chiedere preventivo di spesa prima di procedere all’intervento. Attualmente, stiamo implementando un sistema informatico che garantirà al cliente di ricevere il preventivo della stessa in anticipo per ogni riparazione, con la possibilità di personalizzare il proprio livello di informazione e controllo sulla gestione dei veicoli, ovvero di scegliere cosa rendere automatizzato dalla procedura BR CAR SERVICE e cosa controllare personalmente. Le condizioni riservate e gli standard di lavoro saranno chiaramente sempre garantiti ed il cliente avrà in più la possibilità di tenere sotto controllo ogni stato di avanzamento del lavoro.
Alcune aziende hanno adottato soluzioni di noleggio lungo termine dei veicoli, il vostro servizio in questo caso non serve ?
Anche nelle soluzioni di noleggio lungo termine BR CAR SERVICE è utile ai propri clienti. Il software che stiamo implementando non solo gestirà i veicoli in proprietà, sia a livello di riparazioni che di scadenza normative (bollo, assicurazione, ecc..), ma terrà, inoltre,
monitorato l’avanzamento chilometrico dei veicoli, automatizzando l’aggiornamento dello stesso con comunicazione agli utilizzatori e quindi, permettendone la verifica costante. Ciò è importante per il veicolo in proprietà, ma ancora di più per quello a noleggio,che
prevede chilometraggi precisi a livello contrattuale.
Inoltre, BR CAR SERVICE avendo stipulato un accordo con quasi tutte le principali compagnie di noleggio lungo termine nazionali, da la possibilità di poter accede a più quotazioni, formulate da diversi operatori e di poter personalizzare l’offerta destinata al cliente.
State già operando da un anno sul mercato, chi sono i vostri clienti ?
BR CAR SERVICE si rivolge a tutte le aziende, ma in particolare il nostro obiettivo è quello di diventare il primo servizio specifico per le piccole e medie imprese. Non serve avere grandi flotte per risparmiare e trovare vantaggi con le nostre soluzioni; già con pochi veicoli la
convenienza è evidente, chiaramente più è grande la flotta più si moltiplica il risparmio.
Tra i nostri clienti ci sono aziende con diversi veicoli commerciali e auto, abbiamo inoltre recentemente esteso il servizio anche ai veicoli superiori ai 35 quintali, ancora in modo limitato, ma è nostro obiettivo per il futuro servire anche questo specifico mercato.
 
Quali sono gli obiettivi raggiunti fino ad oggi e quali gli obiettivi dei prossimi anni ?
Il nostro obiettivo primario, fino ad oggi, è stato quello di creare internamente l’adeguata struttura aziendale per poter gestire tutti gli aspetti del servizio offerto ed esternamente abbiamo cercato di diffondere il più possibile il servizio per testarne tutti gli elementi, confrontandoci inoltre con le esigenze emerse dai nostri clienti e aumentando il numero degli stessi.
Tutto questo ci ha portato ad avere un notevole bagaglio di informazioni, nonché la sostenibilità dell’iniziativa, ma ancor di più ci ha permesso di individuare il giusto percorso e i necessari contatti per la diffusione su ampia scala del servizio.
Nel medio periodo prevediamo quindi di raggiungere il completamento degli strumenti informatici necessari ad automatizzare i processi e di diffondere ulteriormente l’iniziativa potenziando la struttura commerciale, stiamo valutando infatti la possibilità di cedere una quota minoritaria di azioni a potenziali investitori proprio per accelerare tale percorso.
Secondo lei qual è il segreto di una start­up di successo ? Cosa fa la differenza ?
Penso siano diversi i fattori necessari al successo di una start­up, in primis sicuramente la dedizione alla propria idea ed alla volontà di svilupparla. Creare una start­up non può essere un lavoro part­time, è necessario dedicarci tutto il proprio tempo, senza arrendersi davanti alle difficoltà. Inoltre un altro fattore importante riguarda la scelta dei propri collaboratori, perché la condivisione dello stesso spirito è fondamentale per il buon successo dell’iniziativa. Chiaramente alla base di tutto questo, ci deve essere un reale principio di innovazione nell’idea, con la capacità di vedere sempre anche oltre.

Cooperative in calo, ma in quattro anni i conti crescono del 38 per cento

in Economia/Evidenza/Solidarietà/Tendenze by

L’Osservatorio sull’Economia Sociale, sorto presso la Camera di Commercio di Brescia, in collaborazione con il centro studi Socialis e Confcooperative Brescia, ha organizzato il convegno per presentare il “Quinto Rapporto sulla Cooperazione Bresciana”. Il rapporto, redatto al fine di analizzare e sostenere lo sviluppo dell’economia sociale della provincia di Brescia, di cui le cooperative sono parte, esamina la rilevanza economica delle cooperative bresciane negli ultimi anni. Proseguendo il lavoro promosso nell’ultimo quadriennio, il Rapporto propone inoltre un’analisi della dinamica della patrimonializzazione, della gestione economica e dell’occupazione delle cooperative bresciane nel corso del 2012-1015, anni in cui l’economia provinciale ha visto un aumento del tasso di disoccupazione e il perdurare di una fase di stagnazione. Il rapporto considera i bilanci delle cooperative attive (non in liquidazione) negli anni dal 2012 al 2015, conl’esclusionedi consorzi, banche di credito cooperativo, cooperative edilizie e di abitazione e cooperative che hanno assunto dimensione nazionale.

L’analisi ha evidenziato i risultati di seguito riportati.

  •   Dinamica: le cooperative sono diminuiteDal 2012 al 2015 il numero di cooperative si è ridotto del 10%, passando da 671 a 603; la riduzione ha interessato in particolare i settori delle costruzioni e dei trasporti, le cooperative di produzione e lavoro.
  •  Conto economico: le cooperative hanno aumentato la produttivitàDal 2012 al 2015 il valore della produzione medio è aumentato del 38% (da 3,26 a 4,50 milioni di euro), mentre il valore aggiunto medio è aumentato del 15% (da 630 a 730 mila euro); a tale aumento hanno contribuito le cooperative dei settori dei servizi (Fonte: Elaborazioni su dati Aida- Bureau Van Dijk e Confcooperative Brescia).

SCARICA IL COMUNICATO CON I DATI DEL QUINTO RAPPORTO SULLA COOPERAZIONE BRESCIANA

Ubi, 500 milioni per sostenere ricerca e innovazione nell’ambito di Industria 4.0

in Banche/Economia/Finanza/UBi by

Il Gruppo UBI Banca ha deliberato la un plafond di 500 milioni di euro da rendere disponibili alle imprese che investiranno in ricerca, sviluppo e innovazione.

Le risorse consentiranno alle aziende di accedere a finanziamenti e leasing, concessi attraverso fondi messi a disposizione dalla Banca Centrale Europea (TLTRO) o dalla Banca Europea per gli Investimenti, ai quali si farà ricorso in funzione della tipologia di investimento programmato.

L’iniziativa è particolarmente significativa se considerata nel contesto della legge di  Bilancio 2017, la quale prevede una gamma articolata di incentivi e sgravi fiscali nel contesto del programma Industria 4.0 e in favore degli investimenti in alta tecnologia e per le start up.

Oltre agli interventi diretti del governo, di particolare interesse per il sistema delle imprese italiane sono infatti le agevolazioni fiscali previste grazie agli Iperammortamenti, Superammortamenti, al Credito d’Imposta e alle disposizioni della Legge Sabatini.

“Industria 4.0 è un quadro di riferimento per la modernizzazione del sistema produttivo nazionale “ sostiene Frederik Geertman, Chief Commercial Officer del gruppo UBI Banca, che aggiunge “per una banca come la nostra, presente nelle aree economicamente più attive del Paese è fondamentale rivolgerci alla clientela Corporate con un’offerta integrata di consulenza e prodotti in grado di sfruttare al massimo il beneficio normativo”.

Il Gruppo UBI Banca oltre a rendere disponibili i fondi, affianca le aziende attraverso un servizio di consulenza personalizzato che prevede l’analisi della tipologia di investimento necessario, la quantificazione di eventuali benefici fiscali e l’individuazione delle forme tecniche di finanziamento adeguate e maggiormente convenienti.

I finanziamenti sono accessibili rivolgendosi a tutte le Filiali i Centri Corporate e i professionisti della divisione Corporate e Investment Banking del Gruppo UBI Banca.

 

Ubi, 500 million to support investments as part of Industria 4.0

in Banche/Economia/ENGLISH/Finanza/UBi by

The UBI Banca Group has approved a €500 million loan pool available to companies that invest in R&D and innovation.

These funds will allow companies access to loans and leases, granted from funds made available by the European Central Bank (TLTROs) or by the European Investment Bank, to which recourse will be made based on the type of investment programmed.

This initiative is particularly significant when considered in the context of the 2017 Annual Finance Law, which provides a varied range of incentives and tax concessions under the “Industria 4.0” programme and in favour of high-tech investments and investments for start-ups.

In addition to direct government intervention, the tax incentives provided thanks to the “hyper-depreciation”, “super-depreciation” and “tax credit” schemes and the provisions of the “Sabatini” Law are of particular interest to Italian companies.

“Industria 4.0” is a framework of reference for the modernisation of production and the national economy” said Frederik Geertman, Chief Commercial Officer at the UBI Banca Group. He added that “for a bank such as ours, present in the most economically active areas of the country, it is fundamental to approach corporate clients with an integrated range of advisory services and products capable of exploiting the benefits of this legislation to the maximum”.

In addition to merely making funds available, the UBI Banca Group assists companies with a customised advisory service which includes analysis of the type of investment needed, quantification of the possible tax benefits and identification of the appropriate and most attractive types of financing.

Access to this financing can be gained by contacting branches, corporate centres and our professionals at the Corporate and Investment Banking Division of the UBI Banca Group.

 

 

Tutte le novità della finanziaria spiegate a Lumezzane da Confartigianato

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Eugenio Massetti/Evidenza/Formazione/Personaggi by

Le legge finanziaria e il collegato fiscale spiegati agli artigiani sul territorio. La nuova contabilità “per cassa”, l’Iri – l’imposta sul reddito d’impresa. E poi l’addio agli studi di settore e i nuovi indici di affidabilità, la conferma del super ammortamento per l’acquisto di beni strumentali e l’introduzione dell’iper ammortamento, lo spesometro e tutta una serie di altri adempimenti. «La Legge di stabilità 2017 rappresenta una vera e propria rivoluzione fiscale per le aziende artigiane – come l’ha definita Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale.

Proprio per questo – continua Massetti – abbiamo organizzato questo tour sul territorio per fare il punto sulle principali novità della normativa e le opportunità e i rischi delle varie misure previste». In calendario l’ultimo incontro giovedì 9 marzo, ore 20:00 a Lumezzane, nella sede operativa della Croce Bianca di Via Madre Lucia Seneci. Ad illustrare le misure, oltre al presidente di Confartigianato Eugenio Massetti sarà presente il direttore e responsabile dell’Area Fiscale di Confartigianato Brescia Fulvio Tedoldi. L’incontro è a ingresso libero e gratuito. Per ulteriori informazioni contattare l’Ufficio Assistenza fiscale di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale al numero 030/3745265.

Anolf Cisl, Giovanni Punzi è il nuovo presidente

in Cisl/Economia/Nomine/Sindacati by
Giovanni Punzi, Anolf Cisl

Giovanni Punzi è il nuovo presidente di Anolf Cisl Brescia. E’ stato eletto questa mattina dall’assemblea territoriale dell’associazione convocata per l’approvazione del bilancio 2016, il rilancio degli obiettivi e la programmazione dell’attività.

L’Anolf – Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere – è un’associazione di immigrati di varie etnie a carattere volontario, democratico che ha come scopo la crescita dell’amicizia e della fratellanza tra i popoli, nello spirito della Costituzione italiana.

A passargli il testimone è stata Giovanna Mantelli, chiamata nei giorni scorsi a far parte della Segreteria provinciale della Fnp.

“Intendo dare continuità al lavoro svolto fino ad oggi – ha detto Punzi dopo l’elezione – e al tempo stesso rilanciare il ruolo dell’Anolf, all’interno della Cisl e nella società bresciana. Uno dei miei primi impegni sarà quello di incontrare le varie comunità di stranieri che vivono e lavorano nel territorio bresciano per comprenderne i bisogni e le necessità”.

L’assemblea è stata anche l’occasione per fare il punto, attraverso il contributo del segretario Cisl Alberto Pluda, sulla situazione politica sindacale e sulla stagione congressuale. A ringraziare Giovanna Mantelli per il lavoro di questi anni e a fare gli auguri di buon lavoro al neo presidente sono intervenuti anche il segretario generale della Cisl bresciana Francesco Diomaiuta e il presidente regionale dell’Anolf, Luis Lageder.

 

Rifiuti, Cna: basta richieste illegittime alle imprese

in Ambiente/Associazioni di categoria/Cna/Economia/Eleonora Rigotti/Evidenza/Personaggi/Tasse by
Eleonora Rigotti, Cna

Troppe le differenze tra i diversi territori: Cna Brescia, anche con una comunicazione destinata ai sindaci, torna a chiedere che siano escluse dal calcolo della tariffa le aree dove vengono prodotti rifiuti speciali, nell’attesa del decreto di assimilazione che porrebbe fine alla duplicazione dei costi 

Nell’applicazione della Tari per le imprese serve uniformità, almeno a livello provinciale: è inaccettabile che il metodo di calcolo della tassa cambi da comune a comune. Nella gestione dei propri scarti, oggi le aziende sono costrette a far fronte ad una ingiustificata e dannosa duplicazione dei costi: in quanto produttrici di rifiuti speciali devono sostenere le spese per la loro raccolta e smaltimento, ma allo stesso tempo devono saldare la tassa comunale su quegli stessi rifiuti.

Ne è convinta la Cna di Brescia, che chiede che in tutti i regolamenti comunali vengano escluse dal calcolo per la definizione della tariffa della Tari le aree dove vengono prodotti in via continuativa e prevalente rifiuti speciali, per i quali le imprese già sostengono in proprio i costi di smaltimento.

Per questo Cna Brescia, per la seconda volta in due anni, si prepara ad inviare una comunicazione ai sindaci bresciani per chiedere che siano recepite le indicazioni della nota del Ministero dell’Economia che già nel 2014 aveva chiarito l’obbligo di «considerare intassabili le aree sulle quali si svolgono le lavorazioni industriali e artigianali poiché per loro natura sono generalmente produttive in via prevalente di rifiuti speciali» e che quindi venga «opportunamente aggiornato il regolamento di applicazione della Tari là dove necessario».

«Sulla Tari c’è una discrepanza tra normativa nazionale e locale – ricorda la presidente di Cna Brescia, Eleonora Rigotti -. La prima prevede che le aree che producono rifiuti speciali non assimilabili, per i quali le imprese già pagano lo smaltimento, non siano assoggettate alla Tari. Ma non tutti i comuni l’hanno recepita nei propri regolamenti». «Serve uniformità di applicazione della norma – invoca la presidente -, per non penalizzare ingiustamente alcune attività, che si trovano a pagare per due volte».

«Anche in questa partita Cna è vicina alle imprese» ribadisce la presidente Rigotti, ricordando che «l’associazione resta aperta al dialogo ed al confronto non solo con gli imprenditori, ma anche con le amministrazioni, al fine di giungere ad un sistema di gestione dei rifiuti che non penalizzi nessuno degli attori in esso coinvolti, sia pubblici che privati».

A livello nazionale, inoltre, Cna ha chiesto al Ministero dell’Ambiente di emanare il decreto di assimilazione previsto dal Codice ambientale e atteso da molti anni, con il quale determinare i criteri qualitativi e quantitativi per l’assimilazione dei rifiuti delle imprese a quelli delle famiglie. In assenza di tale decreto, i comuni hanno fatto un utilizzo improprio del principio di assimilazione, riportando quanto più possibile dentro la gestione pubblica i rifiuti speciali prodotti dalle imprese e applicando a questi la Tari. Così si è arrivati ad avere una situazione a macchia di leopardo, in cui i criteri di assimilabilità e le tariffe variano da comune a comune, a seconda dei regolamenti adottati.

 

Europa, Cattaneo: In Italia a rischio 42 miliardi di finanziamenti post 2020

in Bandi/Economia/Istituzioni/Regione by

Una lettera al Presidente del Comitato europeo delle Regioni per esprimere una posizione forte e condivisa sul Libro Bianco e sul futuro delle politiche di coesione che verrà formalizzata nella plenaria del 22 e 23 marzo. È questo quanto deciso oggi da tutti i coordinatori politici della Commissione Coter, Commissione europea per la Coesione territoriale e il Bilancio del CdR, a margine del Convegno sul futuro delle politiche di coesione post 2020 in corso di svolgimento a VarsaviaLa proposta è stata avanzata dal Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo che, in qualità di Presidente della Commissione Coter, ha riunito i rappresentanti di tutti i gruppi politici.

La dimensione del problema è rilevante in quanto si parla di risorse a rischio per i nostri territori dopo il 2020: parliamo di 42 miliardi di finanziamento di cui 3 miliardi solo in Lombardia” ha detto Cattaneo illustrando i finanziamenti dall’Europa al nostro Paese per il periodo 2014-2020. “E’ necessaria quindi – ha aggiunto – una posizione condivisa per far sentire la voce dei territori in Europa“.

Il confronto sulle politiche di coesione si sta svolgendo al Cezamat di Varsavia, centro specializzato nella ricerca e sviluppo nel settore della bioelettronica realizzato attraverso i fondi europei pari a 100 milioni di investimenti: “La Polonia è un esempio positivo nell’utilizzo di questi strumenti. Il centro che ci ospita dimostra come le politiche di coesione possano essere utili per lo sviluppo di un territorio e per la realizzazione concreta di progetti innovativi” ha aggiunto Cattaneo.
All’evento ha partecipato anche la Commissaria alle politiche europee Corina Cretu.

Giovedì Serge Latouche parla di decrescita alla Chiesa di San Cristo

in Economia/Eventi/Evidenza/Tendenze by

La Fondazione Luigi Micheletti, in collaborazione con l’Associazione culturale Ripensare il Mondo, MissioneOggi, I Missionari Saveriani e Basta Veleni, organizza una conferenza per la presentazione del libro “La decrescita prima della decrescita. Precursori e compagni di strada”, di Serge Latouche.

L’iniziativa si terrà Giovedì 9 Marzo 2017 dalle ore 17:30 alle 19:30 presso la Chiesa di San Cristo, in via Piamarta 9 a Brescia. Sarà presente l’autore.

Serge Latouche è professore emerito di Scienze economiche all’Università di Paris-Sud. Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato: L’occidentalizzazione del mondo. Saggio sul significato, la portata e i limiti dell’uniformazione planetaria (1992), Il pianeta dei naufraghi. Saggio sul doposviluppo (1993), La Megamacchina. Ragione tecnoscientifica, ragione economica e mito del progresso. Saggi in memoria di Jacques Ellul (1995), L’altra Africa. Tra dono e mercato (1997), La sfida di Minerva. Razionalità occidentale e ragione mediterranea (2000), Giustizia senza limiti. La sfida dell’etica in una economia globalizzata (2003), Sortilegi. Racconti africani (con Enzo Barnabà, 2008), L’invenzione dell’economia (2010), Come si esce dalla società dei consumi. Corsi e percorsi della decrescita (2011), Per un’abbondanza frugale. Malintesi e controversie sulla decrescita (2012), Limite (2012), Dove va il mondo? Un decennio sull’orlo della catastrofe (con Yves Cochet, Jean-Pierre Dupuy e Susan George, 2013), Usa e getta. Le follie dell’obsolescenza programmata (2013, n. ed. 2015), L’economia è una menzogna. Come mi sono accorto che il mondo si stava scavando la fossa (2014) e l’edizione in un unico volume (2015) di Breve trattato sulla decrescita serena (2008) e Come sopravvivere allo sviluppo. Dalla decolonizzazione dell’immaginario economico alla costruzione di una società alternativa (2005)

 

Stefana, sono 140 i lavoratori a rischio

in Acciaio/Aziende/Banche/Cgil/Crisi/Economia/Sindacati by

Sono 140 i lavoratori che rischiano il posto alla Stefana di Nave. Alla scadenza fissata per il sesto bando, infatti, non sono arrivate offerte per il sito di via Bologna, in concordato preventivo, nonostante le diverse manifestazioni di interesse arrivate nelle settimane precedenti da gruppi italiani e stranieri. E l’assenza di offerte sorprende tutti i soggetti coinvolti, che confidavano in una positiva chiusura della vicenda in tempi brevi come testimoniato dal fatto che per i lavoratori erano stati chiesti due mesi di cassa integrazione (scaduti a febbraio). Il commissario giudiziale Valerio Galeri, a Bresciaoggi, ha parlato di incredulità e angoscia per gli ultimi sviluppi. Mentre il segretario della Cgil Damiano Galletti ha accusato Aib di essere stato troppo assente.

La base della trattativa, lo ricordiamo, era di 10 milioni di euro, più la presa in carico dei 140 lavoratori (di cui 30 in vista di pensionamento).

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