Inflazione a Brescia: +0,4% sul 2022, +0,3% su novembre
Rispetto al mese precedente, si registra un lieve aumento congiunturale dei prezzi nelle divisioni legate a fattori stagionali come “Ricreazione, spettacoli e cultura” (+2,1%) e “Servizi ricettivi e di ristorazione” (+1,1%). Seguono, con aumenti minori, le divisioni “Mobili, articoli e servizi per la casa” (+0,3%), “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+0,2%), “Comunicazioni” (+0,1%) e “Abbigliamento e calzature” (+0,1%). Variazioni congiunturali nulle si registrano invece per le divisioni “Istruzione”, “Altri beni e servizi” e “Servizi sanitari e spese per la salute”. Le restanti divisioni presentano lievi diminuzioni dei prezzi: “Bevande alcoliche e tabacchi” (-0,4%), “Trasporti” (-0,2%) e “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (-0,1%).
Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, la maggior parte delle divisioni presentano aumenti, anche se nella maggior parte dei casi sono di entità inferiore rispetto ai valori registrati nei mesi precedenti: “Servizi ricettivi e di ristorazione” (+7,3%), “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+4,0%), “Trasporti” (+3,0%), “Mobili, articoli e servizi per la casa” (+2,9%), “Bevande alcoliche e tabacchi (+2,6%), “Istruzione” (+2,5%), “Altri beni e servizi” (+2,3%), “Abbigliamento e calzature” (+2,1%), “Ricreazione, spettacoli e cultura” (+1,4%) e “Servizi sanitari e spese per la salute” (+0,9%). In forte calo, la divisione “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (-19,3%), seguita da “Comunicazioni” (-2,6%).
Analizzando per tipologia di prodotto, i “Beni” presentano un lievissimo decremento congiunturale complessivo (-0,2%). Scendendo a un dettaglio maggiore si evidenzia una consistente diminuzione dei Beni Energetici (-2,6%), parzialmente controbilanciata dall’incremento dei Beni Alimentari (+0,2%) e degli Altri Beni (+0,4%). In particolare, tra i Beni Energetici, calano sia gli Altri energetici (-2,4%), sia gli Energetici regolamentati (-3,9%). Tra gli alimentari, invece, sono in lieve diminuzione quelli lavorati (-0,2%) e in aumento quelli non lavorati (+0,9%).
In termini tendenziali, i “Beni” decrescono del -2,0%. All’opposto, l’andamento dei “Servizi” presenta complessivamente un deciso incremento congiunturale (+0,8%) e tendenziale (+3,3%). Nel dettaglio, le voci che presentano maggiori incrementi congiunturali e tendenziali sono quelle dei “Servizi relativi ai trasporti” (+1,4%, +3,0%) e dei “Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona” (+1,3%, +5,4%).
Complessivamente, i “Beni alimentari, per la cura della casa e della persona”, definiti come il Carrello della spesa delle famiglie, aumentano dell’0,2% su base mensile e del 3,5% su base annuale. Con riferimento alla frequenza di acquisto,rispetto al mese di novembre sono in aumento i prodotti a Media (+0,8%) e Bassa (+0,3%) frequenza di acquisto, mentre rimangono stabili quelli a Alta frequenza.
In termini tendenziali, i prodotti a Alta e Bassa frequenza di acquisto presentano variazioni positive (rispettivamente +3,9% e +1,6%); mentre i prodotti a Media frequenza presentano variazioni tendenziali negative (-3,4%). Infine, per la componente di fondo della dinamica dei prezzi “Core Inflation” (al netto della componente volatile dei Beni energetici e Alimentari non lavorati), si registrano sia un aumento della variazione congiunturale (+0,5%) sia un aumento di quella tendenziale (+2,9%).
In un confronto con l’andamento dei prezzi complessivo registrato a livello nazionale, si evidenzia che, in questo mese, le variazioni congiunturali della città di Brescia sono lievemente superiori a quelle registrate a livello nazionale (rispettivamente +0,3% e +0,2%), mentre quelle tendenziali sono lievemente inferiori (rispettivamente +0,4% e +0,6%). Le differenze sono presentate, in seguito, anche per divisione.
Dolci, il gruppo Candy Factor si mangia le caramelle Monk’s
Il Gruppo Candy Factory – nato nel 2022 e promosso da FVS e Clessidra Capital Credit, grazie all’integrazione di due storiche realtà industriali italiane del settore dolciario come Casa del Dolce e Liking per promuovere l’aggregazione di aziende leader operanti nel settore confectionery – annuncia l’ingresso di Akellas, società di Cerro Maggiore (MI) che produce e commercializza in Italia e all’estero le celebri caramelle balsamiche a marchio Monk’s.
Candy Factory prosegue così nel percorso di aggregazione di eccellenze italiane nel segmento, aggiungendo al suo portafoglio prodotti il marchio Monk’s che vanta un riconosciuto premium price ed un’elevata brand awareness.
Akellas entra quindi a far parte di un progetto industriale che prevede la crescita in Italia e all’estero con l’obiettivo di valorizzare i marchi del Gruppo e le competenze industriali delle società.
Nell’ambito dell’acquisizione, Candy Factory ha presentato il nuovo Direttore Generale del Gruppo, Marco Scurati, entrato a dicembre 2023 per favorire il percorso di crescita anche attraverso altre operazioni di M&A, integrando le varie realtà e valorizzando le competenze tecniche e manageriali di ciascuna.
Marco Scurati, che vanta oltre 30 anni di esperienza in PMI e medi gruppi industriali italiani e non a forte caratterizzazione imprenditoriale e in progetti di forte crescita anche per linee esterne, ha lavorato in diversi settori e contesti manufatturieri, tra i quali anche il settore alimentare.
Candy Factory ha chiuso il 2023 con un fatturato di circa 60 milioni di euro, in forte crescita rispetto al 2022 (+25%) ed una marginalità superiore alla media del settore; oltre il 30% delle vendite del Gruppo è realizzato all’estero.
Roberto Ippolito, Presidente di Candy Factory e Managing Director di Clessidra, ha commentato: “Siamo lieti di accogliere Akellas nel gruppo Candy Factory. Grazie al marchio Monk’s possiamo aggiungere al nostro portafoglio un’eccellenza italiana con forte riconoscibilità anche all’estero. Continuiamo ad essere alla ricerca di imprenditori che desiderino partecipare alla creazione di un polo industriale nel segmento confectionery ma che, al contempo, non vogliono perdere l’identità storica dell’azienda familiare”.
Diego Tognetti, Vice Presidente di Candy Factory e Direttore Generale Investimenti di FVS, ha aggiunto: “Diamo il benvenuto a Marco Scurati nel Gruppo Candy Factory che continua il percorso di rafforzamento manageriale e di crescita organica e per linee esterne con l’obiettivo di consolidare la piattaforma aggregativa di PMI caratterizzate da forte know how e specializzazioni per ottimizzare le potenzialità di creazione di valore nel medio periodo, anche grazie alla messa a sistema con altre società del settore”.
Marco Scurati, Direttore Generale di Candy Factory, ha dichiarato: “Sono entusiasta di entrare a far parte della squadra e di poter contribuire nei prossimi anni allo sviluppo di questo bellissimo progetto industriale che ha l’obiettivo di realizzare un polo italiano di eccellenza nel settore”.
L’operazione è stata finanziata da Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo Italiano S.p.A., già istituto di riferimento nell’ambito delle acquisizioni di Liking e Casa del Dolce.
Candy Factory è stata assistita da NCTM per gli aspetti legali e giuslavoristici, ADACTA Advisory per la due diligence contabile e fiscale e da Translink in qualità di advisor finanziario.
I soci venditori di Akellas sono stati assistiti da NextAdvisor in qualità di advisor finanziario.
Gas, fine del mercato tutelato. Massetti: “Prestare la massima attenzione per non pagare di più”
Gas, dall’11 gennaio è scattato il mercato libero, poi, dal 1° luglio, ci sarà lo stop anche al mercato tutelato per quanto riguarda l’elettricità. In un contesto delicato come questo appare evidente la necessità che l’utente abbia un riferimento trasparente del costo dell’energia. È altresì necessario avere garanzie in merito alle condizioni offerte sul mercato libero e, in particolare, che non si subiscano aumenti incontrollati dei prezzi. A dirlo, in una nota, è il presidente di Confartigianato Eugenio Massetti.
Al momento, gli utenti di luce e gas si dividono tra coloro che “sono già passati al mercato libero dell’energia” aderendo a una delle offerte pubblicizzate dai vari fornitori, e coloro che sono rimasti nel cosiddetto “mercato tutelato”, ovvero godono di condizioni economiche definite dall’Authority dell’energia che riflettono l’andamento dei prezzi all’ingrosso di luce e gas. Anche per i meno avvezzi, capire se si è ancora nel mercato tutelato oppure si è sottoscritta un’offerta del mercato libero è piuttosto semplice; in genere basta guardare una bolletta: in alto a destra, assieme al nome del fornitore e al numero di fornitura di solito è indicata la dicitura “servizio di tutela” (per il gas) e “servizio di maggior tutela” (per la luce).
Certo, in molti non sanno nemmeno di cosa stiamo parlandoe cosa implica la fine del mercato tutelato. Cosa fare con la fine del mercato tutelato e cosa succede a chi non ha già fatto una scelta? Che consigli dare ai consumatori in questo momento di passaggio? Per il presidente di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale Eugenio Massetti: «Da oltre 20 anni in Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale è istituito l’ufficio utilities, per privati e aziende che, attraverso il CEnPI (Confartigianato Energia per le Imprese), fornisce e assiste gratuitamente gli associati, permettendo di ottenere le migliori condizioni sul libero mercato. Come Confartigianato consigliamo di rivolgersi ad un’associazione di categoria dove non c’è alcuna vendita di contratti ma solo offerte frutto di una trattativa diretta con i fornitori per cercare di avere condizioni migliori, chiare e garantite. Quello che consigliamo una volta ricevuta una proposta di contratto, è farsi lasciare tutta la documentazione tecnica e portarcela per fare verifiche anche su altre proposte con i dati alla mano. Mai prendere una decisione al telefono o a fronte di una chiacchierata dove vengono offerte tante cose e poi magari si scoprono che ci sono costi aggiuntivi».
Quale il rischio? «Di vedersi applicate condizioni non vantaggiose. In questa fase per gli esperti i prezzi fissi sono sostanzialmente più alti e i variabili più vantaggiosi, ricordiamo infatti che nel decreto concorrenza è stato inserito un articolo che prevede che nei prezzi fissi ci possa essere una penale per recesso anticipato. Attenzione quindi perché senza fare nulla si rischia di spendere di più» aggiunge Massetti che prosegue: «Con il nostro gruppo di acquisto si può accedere a prezzi e condizioni che altrimenti sarebbero riservati solo ai grandi consumatori. Con il servizio energia offerto da Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale è possibile ottenere un’offerta a prezzi molto vantaggiosi; il passaggio con il fornitore del nostro gruppo d’acquisto CEnPI è sicuro, non è necessario alcun intervento sul contatore e non viene interrotta la fornitura nemmeno per un instante; nessun call center ma rapporto diretto con i funzionari specializzati; consulenza costante. Non siamo come gli agenti che passano e se ne vanno: siamo sul territorio da oltre 70 anni. Infine, non ci sono abbonamenti né quote di adesione. CEnPI, una garanzia per tutti coloro che devono scegliere un fornitore sul mercato libero. Per questo consigliamo di rivolgersi al CEnPI. Una garanzia di tutela per tutti coloro che devono scegliere un fornitore sul mercato libero».
Comunicazione, fatturato del gruppo Nuzo a 6,5 milioni
Nuzo, Gruppo di sei agenzie interconnesse tra loro e specializzate in diversi settori della comunicazione, continua la sua crescita registrando nel 2023 un fatturato oltre ai € 6,5 milioni, con una crescita superiore al 15% rispetto ai € 5,7 registrati nel 2022.
Nell’ultimo anno il Gruppo ha anche migliorato i margini raggiungendo un EBITDA di € 1,67 milioni, in crescita di oltre il 40% rispetto ai € 1,15 registrati nel 2022.
“La crescita, che testimonia le valide strategie del gruppo – si legge in una nota – è stata spinta in particolare dai servizi di gestione di e-commerce e marketplace e dal settore B2B, oltre al segmento degli eventi. Gli ottimi numeri registrati dal gruppo rispecchiano un portfolio che nell’ultimo anno è cresciuto grazie all’inserimento di nuovi clienti del calibro di Tognana, Billboard Italia, Umbra, Kuehne & Nagel, Focenza e Valenti & Co, e con il consolidamento dei clienti continuativi quali Hair Gallery, Brosway, Fiorini, Silvelox, Fondazione Libellula, Zeta Service, Arredissima, Modula e Calze BC”.
Il 2023, inoltre, ha visto l’inserimento nel Gruppo di 11 nuove figure professionali, che – composto da agenzie complementari fra loro (Up&Up, WiB, Bizen, A-Channel, Blab, Memo) – conta complessivamente un organico di oltre 100 persone suddivise tra le sedi di Milano, Brescia, Bedizzole (BS), Padova e Porto San Giorgio (FM).
Michele Mangerini, CEO e Fondatore di NUZO dichiara: “Nel 2023 abbiamo affrontato con determinazione le sfide di un mercato italiano altalenante, concentrandoci sull’ottimizzazione dell’onboarding di ogni singola agenzia e sul consolidamento delle nostre operazioni. Abbiamo creato un sistema di sinergie performante attraverso interconnessioni tra le nostre agenzie, consentendoci di collaborare in modo più efficace su progetti che coinvolgono diverse agenzie del gruppo. Per il 2024, ci proponiamo di crescere ulteriormente, offrendo servizi sempre più “omnicanali”, generati dalla potenza del lavoro interconnesso e dalle competenze uniche di ciascuna delle nostre agenzie.“
L’idea alla base della costituzione di Nuzo è quella della crescita tramite acquisizioni verticali, assumendo un modello organizzativo che consenta di dare al cliente la competenza e la struttura di un grande gruppo, conservando allo stesso tempo la velocita e flessibilità di una agenzia di medie dimensioni in grado di offrire servizi tailor-made. Inoltre, la verticalizzazione delle competenze garantita da questo tipo di struttura, genera un numero estremamente vasto di professionalità delle quali sarebbe altrimenti difficile dotarsi appieno, in autonomia e in modo completamente soddisfacente. Inoltre, l’assetto di gruppo permette di competere su un mercato ampio e diversificato, avendo dimensioni considerevoli che consentono l’adozione di strumenti amministrativi e finanziari adeguati.
Il Gruppo NUZO è una realtà unica nel panorama nazionale per finalità e business model. Attraverso le competenze specifiche delle singole agenzie di comunicazione specializzate, NUZO offre una vasta gamma di servizi per soddisfare le esigenze delle aziende nel campo del marketing, comunicazione, branding, eventi e strategie digitali.
Per l’anno a venire Nuzo conta di continuare a crescere in doppia cifra, rafforzandosi ulteriormente nel segmento e-commerce e nel B2B, aree che già quest’anno hanno spinto il gruppo verso gli ottimi risultati del 2023.
Roncadelle Operations pronta a licenziare 39 dipendenti
Il 5 gennaio 2024 Roncadelle Operations s.r.l, ha aperto la procedura di licenziamento collettivo per 39 dipendenti.
DI SEGUITO IL COMUNICATO DEI SINDACATI
Ricordiamo brevemente che R.O.P. s.r.l. è la New Co. che si è costituita per la reindustrializzazione di Invatec-Medtronic s.p.a. di Roncadelle e Torbole.
Il progetto di reindustrializzazione era stato individuato dopo che la multinazionale aveva annunciato la chiusura dei siti produttivi di Roncadelle e Torbole (il 7 giugno 2018) a cui ha fatto seguito il tavolo al MiSE che ha portato alla individuazione del soggetto per la reindustrializzazione nell’agosto 2019.
Roncadelle Operation s.r.l a far data da 1 febbraio 2021 ha acquisito per trasferimento del ramo d’azienda tutto il personale (pari a 201 dipendenti) da Invatec s.p.a.: obiettivo dichiarato la reidustrializzazione con azienda per produzione nuovo brevetto di siringhe monouso con ago retrattile e piena occupazione: previsti 60 milioni di investimento.
Il progetto di reindustrializzazione non ha funzionato: ha subito fermi, cambi di programma e di brevetto (da Retrago a Safer), rallentamenti nel periodo Covid, mancanza di materie prime e modifiche del piano industriale. Negli anni abbiamo utilizzato gli ammortizzatori sociali per affrontare questa situazione: prima la Cassa integrazione straordinaria per reindustrializzazione e dal luglio 2022 contratto di solidarietà per 18 mesi (130 gli esuberi dichiarati allora).
18 mesi per gestire l’impatto sociale, con misure a sostegno quali mobilità volontaria incentivata e politiche di outplacemet. Tutte le uscite del personale avvenute fino ad oggi sono state volontarie. L’azienda ha anche attivato politiche attive per il ricollocamento attraverso outplacement: iniziativa che ha prodotto risultati pari a zero!! (se si pensa che tutte le persone che hanno trovato altre occupazioni lo hanno trovato individualmente o con canali diversi).
Da mesi il confronto era aperto: le politiche di incentivo all’esodo hanno accompagnato volontariamente i dipendenti fino al 31/12/2023.
Ora, finita la solidarietà, a fronte del fallimento industriale del progetto, l’assenza o scarsità di ordini e gli alti costi di investimento (capannone, macchinari, brevetti, personale) l’azienda dichiara la riduzione del personale e del piano industriale, licenziando di fatto la quasi totalità del personale in produzione e scegliendo di indirizzare le risorse alla Ricerca e sviluppo. Il progetto di fatto è stato un fallimento: la siringa non si vende, molti sono i problemi e molti i difetti, molte le rivisitazioni. I 60 milioni di euro di investimento messi da Bci non hanno fruttato. Avevamo sperato in un progetto di reindustrializzazione che trovasse corpo e gambe e che mantenesse occupazione sul territorio. Ma non sono bastate le presentazioni in pompa magna fatte all’epoca perché ciò funzionasse e garantisse stabilità e lavoro.
Sono passati più di 5 anni e mezzo da quando Invatec Medtronic ha annunciato la chiusura e il licenziamento di 330 persone. Si è riusciti ad andare avanti nella speranza di un nuovo progetto industriale e accompagnando le persone con mobilità volontarie (ribadiamo che fino ad oggi nessun licenziamento era stato attivato)
Da allora le lavoratrici hanno attraverso momenti sofferti sia economicamente che moralmente: l’incertezza del futuro, le casse integrazioni.
Oggi sono impiegati nello stabilimento 72 persone: 39 saranno licenziate finito il contratto di solidarietà, resta ricerca e sviluppo e un automazione spinta, ammesso che arrivino gli ordini e la produzione.
Il confronto al tavolo sindacale per la procedura di licenziamento è già stato attivato per definire accordi anche di sostegno economico. Le assemblee in questi giorni denunciano rabbia, sofferenza e preoccupazione.
Ci avevamo sperato. Alla fine a pagare sono sempre le lavoratrici. Resta, oltre al fallimento del progetto, la denuncia per l’assenza di una politica industriale nel territorio e, soprattutto, la difficoltà enorme di ricollocazione della forza lavoro femminile non più giovane.
Filctem Cgil Brescia – Femca Cisl – Uiltec Uil
Siti web per startup, incontro il 24 in Camera di Commercio
Riprendono i workshop formativi gratuiti della Camera di Commercio di Brescia, nell’ambito del Progetto Next – La tua prossima impresa, tenuti da specialisti e dedicati ad aspetti di pianificazione e strategia, per l’avvio e il consolidamento delle start up.
Prossimo incontro:
“Il sito web efficace per la start up; come orientarsi nel mondo dei social media”, 24 gennaio 2024, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, in presenza presso la sede camerale.
Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.bs.camcom.it
Antares, ecco Av Electonics: il nuovo polo dell’elettronica per il packaging
Antares Vision Group, multinazionale italiana leader nella tracciabilità e nel controllo qualità, che garantisce la trasparenza di prodotti e filiere attraverso la gestione integrata dei dati, comunica che dal 1° gennaio 2023 ha giuridico la fusione per incorporazione della società Ingg. Vescovini S.r.l. nella società Tecnel S.r.l.. All’atto di fusione, la stessa società Tecnel S.r.l. cambierà la propria ragione sociale in AV Electronics S.r.l., società con sede a Parma, che avrà lo scopo di progettare e fornire componenti elettroniche hardware e software personalizzate sia per supportare gli sviluppi innovativi dell’ecosistema tecnologico di Antares Vision Group, principalmente nelle soluzioni di ispezione per il controllo qualità e di tracciabilità, sia per soddisfare specifiche esigenze nel settore packaging (imballaggio e confezionamento), con elettroniche ad alto contenuto innovativo.
“AV Electronics accoglie lo straordinario expertise e le competenze specifiche presenti in due realtà, operanti sul mercato da lungo tempo. L’obiettivo è di continuare ad investire nello sviluppo tecnologico e di creare un polo d’eccellenza nell’elettronica specializzata in grado di potenziare il percorso di innovazione tecnologica di qualsiasi costruttore di impianti di confezionamento e di packaging. Inoltre, considerando la situazione contingente di shortage, AV Electronics potrà garantire una maggiore continuità nella fornitura della componentistica elettronica”. ha dichiarato Fabio Forestelli, CEO di FT System e Board Member di Antares Vision Group.
Tecnel, acquisita da FT System a marzo 2021 e interamente controllata da Antares Vision Group, è stata fondata da Roberto Allegri negli anni ’80 ed è specializzata nella creazione di elettroniche custom per impianti di confezionamento e riempimento, realizzazione di dispositivi hardware e software integralmente customizzati, in grado di rappresentare un’efficace alternativa alle tecnologie tradizionali vincolate ad alcuni sistemi operativi, come PC e PLC (Programmable Logic Controller).
Ingg. Vescovini, acquisita da FT System ad agosto 2022 e interamente controllata da Antares Vision Group, è stata fondata dall’ Ing. Giorgio Vescovini a fine anni ‘60, attività poi proseguita dagli anni ‘90 da Ing. Paolo Vescovini; con sede a Parma, sviluppa, progetta e produce schede elettroniche analogiche e digitali, e software dedicati, componenti essenziali per le macchine controllo peso, dosatori a peso, sistemi di ispezione nel settore beverage, macchine elettromedicali, sistemi di controllo nel settore agricolo e industriale.
Gli utilizzi innovativi delle stampanti 3D a resina di grande formato
Le stampanti 3D a resina di grande formato rappresentano una rivoluzione tecnologica, offrendo nuove possibilità in termini di precisione di stampa. Queste stampanti sono capaci di produrre oggetti dettagliati e complessi, ideali per applicazioni industriali e professionali. Tra i modelli più apprezzati nel mercato, le stampanti 3D a resina Formlabs si distinguono per la loro alta qualità e per le prestazioni avanzate, posizionandosi come leader in questo ambito innovativo.
Applicazioni nell’industria
Le stampanti 3D a resina stanno rivoluzionando diversi settori industriali come l’automotive, l’aeronautica e l’ingegneria. Nel settore automobilistico, queste stampanti sono impiegate per creare prototipi di parti di auto e per produzioni limitate, offrendo flessibilità e innovazione.
Nel campo aeronautico, permettono di realizzare prodotti ultraleggeri ma molto resistenti, ideali per questo settore. Infine, in ingegneria, le stampanti 3D a resina accelerano lo sviluppo di soluzioni innovative, migliorando notevolmente l’efficienza e riducendo i tempi di produzione.
Utilizzo nel design e nell’arte
Le stampanti 3D a in resina non solo vengono utilizzate nei settori industriali, ma stanno apportando sempre più innovazioni anche nel mondo del design e dell’arte. Nel design di interni, consentono di creare oggetti personalizzati e unici, ampliando moltissimo le possibilità creative. Nella moda, offrono nuove opportunità per il design di accessori e abbigliamento, permettendo una personalizzazione senza precedenti.
Infine, nell’arte, la stampa 3D a resina apre nuove frontiere espressive, consentendo agli artisti di realizzare opere complesse e dettagliate. Questa tecnologia sta ridefinendo i limiti della creatività, offrendo strumenti per concretizzare idee prima inimmaginabili.
Applicazioni mediche e dentali
Sicuramente uno degli utilizzi più innovativi ed efficaci delle stampanti 3D a resina è stato quello nel settore medico e dentale. Nel campo medico, le stampanti 3D vengono utilizzate per la produzione di modelli anatomici personalizzati, per esempio protesi ortopediche e altri dispositivi medici su misura, migliorando significativamente l’efficacia dei trattamenti e le procedure chirurgiche.
In odontoiatria, le stampanti 3D a resina sono impiegate per creare modelli dentali precisi, apparecchi ortodontici e persino corone su misura, rivoluzionando il modo in cui vengono realizzati i trattamenti dentali. Questa tecnologia ha aperto la strada a trattamenti più rapidi, efficienti e personalizzati in entrambi i campi.
Vantaggi e considerazioni
Le stampanti 3D a resina di grande formato si distinguono per la loro capacità di produrre oggetti con un livello elevato di dettaglio e precisione, a una velocità notevole. Queste caratteristiche le rendono particolarmente adatte per la realizzazione di prototipi e pezzi finali con finiture di alta qualità.
Le recenti innovazioni hanno reso le stampanti 3D a resina più accessibili, rivoluzionando la personalizzazione e la produzione in diversi settori. Le stampanti 3D come quelle di Formlabs offrono una vasta gamma di resine, tra cui opzioni ingegneristiche, dentali e mediche, ciascuna con caratteristiche uniche di flessibilità, durezza e resistenza. Sebbene l’investimento iniziale in queste stampanti e le resine specializzate possa essere superiore rispetto a quello per i filamenti standard, le opportunità di personalizzazione e innovazione offerte giustificano l’investimento. Tuttavia, è importante considerare i costi di manutenzione specializzata, che possono influire sul costo complessivo dell’investimento.
Le stampanti 3D a resina di grande formato hanno un impatto significativo in diversi settori, offrendo soluzioni innovative per la produzione e la prototipazione. La loro precisione, velocità e capacità di creare oggetti complessi aprono nuove possibilità in settori come il design, l’ingegneria, la medicina e oltre, portando l’innovazione e la personalizzazione a un livello superiore.
Le funzioni essenziali di un gestionale aziendale
Nel mondo delle imprese, il successo dipende in gran parte dall’efficienza e dalla velocità con cui vengono eseguiti i processi interni. Per questa ragione, molte aziende decidono di affidarsi a un software gestionale che permetta loro di migliorare la gestione del business, risparmiando tempi e costi.
Ma quali sono le funzioni di un sistema gestionale? In questo articolo andremo ad analizzarle una per una.
Il cuore del sistema: i dati aziendali
Un buon software gestionale deve innanzitutto offrire strumenti efficienti per la raccolta, l’organizzazione e l’utilizzo dei dati aziendali.
Grazie a questi sistemi, infatti, ogni informazione utile all’impresa può essere facilmente accessibile e utilizzabile da tutto il personale autorizzato.
Una delle principali funzioni utili è sicuramente la gestione dell’anagrafica dei clienti e fornitori. Il software permette di inserire rapidamente e in modo organizzato tutti i dati dei soggetti con cui l’azienda interagisce, come nome, indirizzo, partita IVA, contatti e altre note importanti.
Un aspetto fondamentale per molte aziende è la gestione del magazzino e della movimentazione merce. Il software gestionale consente di monitorare in tempo reale la disponibilità degli articoli, gli approvvigionamenti e le consegne, nonché di coordinare le operazioni di scarico e carico. In questo modo è possibile evitare situazioni come il sovraccarico del magazzino o l’esaurimento delle scorte.
La contabilità e l’amministrazione
Gestire al meglio la contabilità e l’amministrazione è essenziale per mantenere l’azienda sana e in crescita. Un buon software gestionale permette di tenere tutto sotto controllo, automatizzando molti dei processi che richiedono un’elevata accuratezza e meticolosità.
Le funzioni legate agli acquisti e alle vendite includono la gestione degli ordini, la fatturazione elettronica, la registrazione dei pagamenti – sia da parte di clienti che di fornitori – e l’emissione di documenti come dichiarazioni doganali e DDT.
Un sistema gestionale efficace aiuta l’azienda a monitorare il flusso di entrate e uscite, riducendo il rischio di errori e garantendo una gestione più rapida ed efficiente delle transazioni commerciali.
Un’altra importante funzione è la possibilità di generare bilanci e report finanziari con facilità. Il software gestionale raccoglie tutte le informazioni necessarie, ad esempio sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’impresa, e le presenta in maniera chiara e completa.
Logistica e produzione: le funzioni vitali per l’azienda
Oltre alle funzioni più comuni, un software gestionale completo deve offrire anche strumenti dedicati alla logistica e alla produzione. Queste funzioni sono cruciali per quelle aziende che operano nel settore delle lavorazioni meccaniche, della produzione di beni o dell’assemblaggio di componenti.
Il sistema gestionale deve consentire la pianificazione delle risorse necessarie alla produzione e il controllo del flusso dei materiali all’interno dell’azienda. Questo comprende la gestione degli ordini di acquisto, il monitoraggio dei tempi di consegna e le eventuali problematiche con i fornitori. In questo modo, è possibile ottimizzare i processi di approvvigionamento e garantire la disponibilità di materie prime e componenti nel momento in cui ne viene richiesta la lavorazione.
Le funzioni legate alla produzione includono la definizione delle linee produttive, la programmazione delle attività, la pianificazione delle risorse umane e tecniche e il calcolo dei costi e dei tempi di realizzazione dei prodotti finiti. Un software gestionale consente di organizzare al meglio tutte queste operazioni, evitando sprechi di tempo e risorse e migliorando così l’efficienza complessiva del processo produttivo.
Alcuni consigli pratici per implementare un gestionale in azienda
Affidarsi a un sistema gestionale può fare la differenza nel mondo aziendale, agevolando e automatizzando numerosi compiti e garantendo una maggiore efficienza operativa. Tra le funzioni più importanti troviamo l’organizzazione dei dati aziendali, la gestione del magazzino e della movimentazione merce, la contabilità e amministrazione, gli acquisti e le vendite, la logistica e la produzione.
Un buon software gestionale deve offrire soluzioni veloci ed efficienti per tutti questi aspetti, contribuendo così al successo e alla crescita dell’azienda. Pertanto, è fondamentale scegliere con attenzione il sistema più adatto alle proprie esigenze, magari sfruttando un servizio di consulenza e supporto per gestionali come quello offerto da Some, tenendo in considerazione tutte le funzioni utili che siamo andati ad approfondire in quest’articolo.
Indice Sintetico Manifatturiero: il Made in Brescia supera lo “stress test” dell’ultimo quadriennio
Nel 2022 l’industria bresciana ha proseguito nel suo percorso di crescita e rafforzamento, andando a migliorare quanto ottenuto nel 2021, anno in cui la manifattura locale aveva già oltrepassato i livelli del 2019 e aveva già lasciato alle spalle le criticità emerse nel 2020, anno della pandemia da Covid-19.
A confermarlo è l’ultimo aggiornamento di ISM – Indice Sintetico Manifatturiero, realizzato dal Centro Studi di Confindustria Brescia in collaborazione con l’Osservatorio per il territorio: Impresa, Formazione, Internazionalizzazione dell’Università Cattolica dal Sacro Cuore (OpTer). Tale sinergia ha analizzato, nel quadriennio 2019-2022, 3.059 società di capitali manifatturiere del territorio, che nel 2022 hanno realizzato un fatturato aggregato di quasi 47 miliardi di euro e dato lavoro a oltre 107 mila addetti. Si tratta di un panel particolarmente rappresentativo della “piattaforma industriale” bresciana, in cui le realtà metalmeccaniche incidono per il 71% delle imprese considerate.
L’analisi condotta ha attribuito a ogni azienda del campione uno score che sintetizza, in un unico valore, lo stato di salute economica della stessa. Lo studio ha quindi evidenziato come nel 2022 la quota di aziende più virtuose (classe A) sia passata dal 27,9% del campione (anno 2019) al 32,3%, e la classe B abbia riscontrato un aumento, dal 34,9% del 2019 al 38,1% del 2022. Per contro, la classe C ha sperimentato una riduzione di quasi 7 punti percentuali tra il 2019 e il 2022 (da 33,3% a 26,7%), mentre la quota delle aziende più in difficoltà (classe D) nel 2022 è scesa per la prima volta sotto la soglia del 3% (2,8%), quando nel 2020 aveva toccato addirittura il 5,5%.
“Quest’anno il tradizionale appuntamento con l’aggiornamento di ISM – per cui ringrazio OpTer, con cui rinnoviamo la sinergia – si arricchisce di un importante lavoro di analisi concentrato sul quadriennio 2019-2022 – commenta Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindustria Brescia –. Un approfondimento che ci ha consentito di avere una visione più ampia dello stato di salute del Made in Brescia prima e dopo la pandemia da Covid-19. I segnali che emergono sono certamente importanti, con un deciso aumento di aziende nelle classi più virtuose. Il dato certifica la robustezza finanziaria delle nostre imprese, nonostante le difficoltà della pandemia e le successive problematiche legate ai rincari di materie prime ed energia, a seguito delle numerose tensioni geopolitiche a livello globale. Affrontiamo quindi con fiducia l’anno in arrivo, pur nella consapevolezza delle numerose incognite che ci attengono, in particolare sul fronte del mercato tedesco, nostro principale riferimento. In questo senso, la presenza di aziende solide a livello economico e patrimoniale sarà certamente un fattore positivo nella ricerca di eventuali strategie alternative, sia per quanto riguarda i mercati che per quanto concerne strumenti di finanza alternativa, alla luce degli elevati livelli dei tassi di interesse che continua a caratterizzare la nostra quotidianità.”
“ISM deriva dalla ormai consolidata sinergia tra OpTer e il Centro Studi di Confindustria Brescia – aggiunge Giovanni Marseguerra, Pro-Rettore dell’Università Cattolica e Direttore di OpTer –. Si tratta di una metodologia di indagine che si sta rivelando di grande utilità per comprendere e monitorare lo stato di salute del nostro sistema produttivo. Aggiungo che la stiamo ora ulteriormente raffinando attraverso l’integrazione dell’originario modello con alcune variabili volte a rilevare la sensibilità delle imprese sulle tematiche della sostenibilità, in linea con l’evoluzione più recente delle modalità operative del sistema bancario, che sempre più è orientato a valutare la performance economica delle aziende assieme alla loro attenzione all’ambiente, alle persone e al territorio in cui esse operano. Questo ulteriore sviluppo di ISM è il segno del forte consolidamento della partnership tra due realtà appartenenti a mondi sempre più connessi: quello industriale e quello accademico”.
I brillanti risultati economici dell’industria bresciana certificati dallo strumento di ISM trovano conferma nelle dinamiche di alcuni fra i più importanti aggregati di bilancio. I ricavi aggregati rilevati nel 2022 hanno infatti evidenziato una crescita del 43% sul 2019 (+18% sul 2021), evoluzione in parte giustificata dal forte incremento dei prezzi dei materiali utilizzati nei processi produttivi, ma che, allo stesso tempo, trova spiegazione nella capacità del sistema economico bresciano di migliorare la propria competitività sui mercati e di superare, brillantemente e velocemente, le difficoltà vissute nel 2020. Nello stesso periodo, l’EBITDA, indicatore volto a misurare la redditività industriale e che fornisce una prima misura dell’autofinanziamento operativo, nel 2022 si posiziona a +61% rispetto al 2019, mostrando un incremento del 26% rispetto al 2021.
La segmentazione al 2022 di ISM per classe dimensionale conferma alcune evidenze già emerse nei precedenti lavori, ovvero come lo stato di salute delle imprese vada a migliorare, a livello aggregato, col crescere della dimensione aziendale. Se si prende in considerazione la quota delle realtà che si posizionano nell’insieme che accorpa le imprese nelle classi A e B, essa è pari a circa l’89% nelle imprese di maggiori dimensioni (quelle con un fatturato superiore ai 100 milioni di euro). Tale quota si attesta all’87% nelle grandi, al 79% nelle medie, al 69% nelle piccole, al 68% nelle micro e si riduce al 65% nelle nano (quelle con ricavi al di sotto dei 2 milioni). La correlazione tra dimensione e stato di salute delle aziende è quindi piuttosto evidente, sebbene i numeri anche per le realtà meno strutturate appaiano nel complesso positivi.
ISM è stato poi implementato per attività merceologica. Emerge che i macrosettori con la quota più alta di imprese che si collocano nel blocco di merito più virtuoso (A+B) risultano essere il “Metallurgico” (circa 79%) e il “Chimico gomma plastica” (circa 76%). Tale quota risulta invece più bassa nei macrosettori del “Legno e metalli non metalliferi”, dell’“Alimentare” e del “Sistema Moda”. Tuttavia, anche tramite questa chiave di lettura i numeri forniscono un quadro generale del Sistema Brescia particolarmente rassicurante.