Gli scambi Brescia – Ghana valgono cinque milioni all’anno
Scambi nell’anno 2017 tra Lombardia e Ghana da 85 milioni, 56 di export e 29 di import. Cresce l’import, +4%, in calo l’export, -12%. Prima Milano con circa 50 milioni di scambi, circa metà tra import e export. Per Milano crescita maggiore per l’import, + 7% e calo più contenuto per l’export, -3%. La Lombardia pesa il 24% dell’export nazionale e il 18% dell’import. Emerge da una elaborazione di Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e Promos, la sua azienda speciale per le attività internazionali.
Oggi in Camera di commercio a Palazzo Giureconsulti il Ghana business forum, con la partecipazione dell’Ambasciatore in Italia Paulina Patience Abayage e di Hajia Samira Bawumia, Second Lady della Repubblica del Ghana.
Firmato un accordo. Al termine dell’incontro, la firma di un Memorandum of Understanding tra la Camera di commercio del Ghana e la Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, per migliorare i rapporti economici.
Per provincia. Dopo Milano con circa 50 milioni di scambi, circa metà tra import e export, al secondo posto Bergamo con circa 12 milioni, di cui 9 di export (export +61% in un anno), Varese e Brescia con circa 5 milioni, quasi tutto export, Monza con circa 4 milioni di export.
Principali prodotti esportati dalla regione nel manifatturiero: macchinari (38% di tutto l’export lombardo per il Ghana). Importati soprattutto alimentari (51% di tutto l’import dal Ghana) e metalli (42%).
Come e perché il tuo canale video può aumentare il tuo giro d’affari | INNOVATION CLUB
Partiamo dal perché. Tutto ha avuto inizio 2 anni anni fa. Nella presentazione annuale di Facebook agli sviluppatori è stata lanciata una frase categorica: “PRIMA I VIDEO”. Ho capito che c’era una nuova rivoluzione in arrivo. Così è stato.
Per mestiere so che più il titolo è breve e più è incisivo, dirompente, attraente (questa è una chicca comunicativa che puoi già tenere per buona e usare quando vuoi). In queste 2 semplici parole: VIDEO FIRST c’era la locomotiva che avrebbe trainato al successo chi si sarebbe accodato nel più breve tempo possibile.
Da quel giorno abbiamo visto esplodere la comunicazione video. Sono tanti gli esempi di persone di varie età, etnia e professionalità che hanno visto cambiare la loro vita grazie a un’intuizione video.
Il video è molto più attrattivo di un post, un articolo. È empatico. E poi ci sono miliardi di smartphone connessi che bramano alla ricerca di video trailer. È lo sport delle nuove generazioni. Tutto ciò che passa in video è visto, premiato. È virale. Tutti mirano alla viralità.
Ora mi calo nella realtà imprenditoriale italiana – quella che conosco meglio e per la quale offro servizi comunicativi che ho sempre fatto evolvere seguendo la trasformazione digitale – e cerco di spiegare quello che stiamo facendo per trasformarci in video comunicatori.
Prima però devo dirti che fare video significa “voler bene” alle persone che vuoi raggiungere. Questo perché dovrai dedicarci tanto tempo e se non hai questo approccio sarà un sacrificio troppo grande da sostenere.
Fai un esperimento: quando guardi un video cerca di capire se la persona che sta parlando lo fa col Cuore (e quindi sta dicendo cose vere e utili) o lo fa solo col cervello (e quindi è concentrata solo a venderti qualcosa).
Passando al come, devo chiederti:
Quanto tempo passi a comunicare con le persone per coinvolgerle?
Fare video efficaci – interessanti, utili e attrattivi – è possibile solo se coinvolgi la tua vita (ndr. la tua attività).
Sappi che non esiste “un modo” per fare video; devi trovare il tuo. I grandi comunicatori non seguono un cliché; ognuno di loro raggiungere il cuore del proprio pubblico – con modi e atteggiamenti diversi – per questo sono “grandi”.
Se prendi in esame queste 4 domande avrai una base più solida su cui impostare il tuo primo video:
- Quale effetto avrai sul pubblico?
- Cosa risveglierà il tuo intervento nel pubblico?
- Quello che presenterai avrà qualche effetto positivo?
- Il pubblico che ti guarderà ne uscirà rafforzato o indebolito?
C’è una regola non scritta ma che ti consiglio dopo averla adottata. È utile per fare ricerca di contenuti che poi diventeranno i tuoi testi ispiratori per i nuovi video. È la regola delle 3C:
- COMUNICARE
- COINVOLGERE
- CONVERTIRE
Produrre video per interessare nuovo pubblico è possibile solo se metti in conto di fare un percorso di crescita personale. Chi fa video e ha un grande seguito è perché lavora tantissimo sulla sua persona, cerca contenuti pertinenti, li veste e li comunica con empatia per arrivare a pubblicare il miglior video che tenga “incollati” i suoi utenti a prescindere dal minutaggio. Cerca contenuti di valore. Dai sicurezza.
Solo chi è “vero” può trasmettere contenuti che risultino veri. Solo chi pubblica questo tipo di video può sperare di avere un seguito fedele e – solo successivamente – fare business per aumentare il suo giro d’affari.
Una comunicazione efficace nel video è figlia di un’esperienza vera nella vita.
Quanto tempo ci vuole?
Ho seguito la storytelling di un imprenditore nel comparto edile che ha creato molti video e che ora è diventato un punto di riferimento nel suo settore. Non ti dovrai stupire se ti dico che uno dei suoi video più riusciti lo ha impegnato per 4 ore di girato e 6 ore di post-produzione per produrre un video di 00:01:30” (1 minuto e trenta secondi).
Ti porto ora la mia testimonianza. Ho iniziato da poco e pensavo di pubblicare 1 video al mese, sono già arrivato a 4. La mia giornata imprenditoriale è cambiata. Guardo tutto ciò che ho attorno pensando se può ispirarmi. Faccio almeno 2 ore di ricerca al giorno per raccogliere contenuti che archivio su un file di Drive. Al mercoledì e al venerdì estraggo il contenuto migliore, me lo rileggo più volte e mi preparo a filmarmi.
Creo il video in circa 30 minuti e poi mi dedico alla post-produzione con iMovie che mi tiene occupato circa 1 ora.
Il file video prodotto, lo trasferisco sul canale YouTube di Giroidea su cui è stata creata una playlist dedicata agli imprenditori:
GIROIDEA – il tuo business in pillole
https://www.youtube.com/
passo poi alla configurazione e personalizzazione della copertina e della coda aggiungendo i ©credits e pubblico su YouTube.
Da questo momento ha inizio un processo comunicativo dell’ufficio stampa interno che abbiamo chiamato “il cerchio della comunicazione” per promuovere sui vari canali social il video e la playlist con l’obiettivo di raggiungere il miglior pubblico. Siamo nella prima fase, quella della promozione del canale, alla ricerca del pubblico che man mano profiliamo. I primi risultati sono incoraggianti. Ci siamo accorti che se per avere un commento su un Post di Facebook dobbiamo pubblicare 20 post, il riscontro sui video converte 10 volte di più.
Io credo di averti raccontato tutto per darti un motivo concreto per iniziare a fare video. Se vuoi bene alla tua azienda e al tuo business devi assolutamente fare questo percorso. È certo che il video è un facilitatore primario, un vettore insostituibile che può portare il tuo marchio e prodotto ad essere conosciuto dal nuovo pubblico della rete.
Vorresti arrivare a pubblicare un video al giorno?
Se il tuo tempo è prezioso affidati a un partner che sappia consigliarti. Sceglilo in base a come ti presenta la soluzione. Cerca di capire subito se ti sta parlando col Cuore o solo col cervello.
Ciack si gira! Buona la prima.
http://www.innovationclub.it/
Bilanci, Pro Brixia chiude il 2017 con 2 milioni di utile
Registra un saldo positivo pari ad euro 2.000.811 il bilancio di esercizio 2017 di Pro Brixia, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Brescia che ha tra i suoi “core business” progetti per l’internazionalizzazione delle imprese bresciane e servizi per il mercato immobiliare (Borsa Immobiliare) oltre che la gestione del Centro Congressi di via Einaudi e, soprattutto, del Brixia Forum (ex Fiera di Brescia).
Si tratta di un risultato che mette in evidenza la crescita costante dell’Azienda Speciale della Camera di Commercio, nell’arco del triennio 2015-2017, dovuta in larga parte al processo di riorganizzazione avviato dal momento dell’insediamento del nuovo CdA, presieduto da Giovanna Prandini, e alla positiva gestione del Brixia Forum.
“Uno degli aspetti più significativi – commenta Giovanna Prandini – è rappresentato dal fatto che i ricavi ordinari dell’Azienda ammontano ad euro 2.796.411, al netto del contributo della Camera di Commercio. Non va dimenticato che, normativamente, le Aziende Speciali delle Camere di Commercio sono tenute a perseguire l’obiettivo di assicurare, mediante acquisizione di risorse proprie, almeno la copertura dei costi strutturali. Da questo punto di vista, Pro Brixia vanta una tra le migliori performance nel panorama delle Aziende Speciali delle Camere di Commercio italiane, posto che i suoi costi strutturali ammontano ad euro 795.600”.
Di particolare rilievo, i proventi derivanti dalla gestione del Brixia Forum, che certificano, nell’arco dell’ultimo triennio, la rinascita di una struttura che è oramai diventata un punto di riferimento per le imprese e per i cittadini bresciani per quanto riguarda la partecipazione a fiere oltre che ad una serie di eventi di grande richiamo in ambito musicale e culturale. I ricavi ordinari per questo settore di attività sono passati da 315.918 euro del 2015 a 808.369 euro del 2017. Gli eventi organizzati sono passati dai 18 del 2016 ai 32 del 2017, con un incremento di spettatori da 46.000 a 89.000.
Da evidenziare anche il fatto che L’Azienda Speciale ha raggiunto l’obiettivo di assicurare a Brixia Forum, nel 2017, sponsorizzazioni per euro 300.000.
Ampiamente positivi anche gli altri “branch” aziendali, con particolare riguardo a quello che si occupa di internazionalizzazione che vede passare i ricavi ordinari da 1.546.000 del 2016 ad euro 1.772.800 del 2017.
Il processo di riorganizzazione aziendale ha, infine, consentito un ulteriore contenimento dei costi del personale (11 dipendenti) la cui incidenza sulle spese correnti, nel 2017, è pari al 15,98% contro il 21,48% nel 2016.
Lavoro, offerta in crescita grazie a commercio e imprese
Nel I trimestre del 2018 la domanda di lavoratori in somministrazione in provincia di Brescia, secondo quanto dichiarato dalle Agenzie per il Lavoro, è cresciuta del 24% rispetto all’analogo periodo del 2017, evidenziando così un nuovo significativo incremento, sebbene in decelerazione rispetto alla velocità rilevata nei due trimestri precedenti. Nel complesso quindi, la domanda di lavoratori somministrati continua a caratterizzarsi per un’evoluzione intensa e rispecchierebbe, in primo luogo, come già evidenziato nelle edizioni precedenti del rapporto, gli evidenti progressi del quadro ciclico locale. Allo stesso tempo, le note caratteristiche anticipatorie del contratto di somministrazione indicherebbero un probabile rafforzamento della domanda di lavoro “alle dipendenze” da parte delle imprese nel corso dei prossimi mesi.
La dinamica complessiva della domanda di lavoratori in somministrazione (+24%) è stata guidata, nel I trimestre 2018, dalle richieste di addetti al commercio (+37% tendenziale), di conduttori di impianti (+30%), di impiegati esecutivi (+30%) e di operai specializzati (+28%). I rimanenti gruppi hanno avuto variazioni positive, ma al di sotto del valore medio: personale non qualificato +16% e tecnici +4%.
Per quanto riguarda la composizione della domanda, le richieste di personale non qualificato sono maggioritarie, intercettando circa un terzo della domanda complessiva (34,4%); seguono i conduttori d’impianti (21,5%), gli addetti al commercio (20,9%) e gli operai specializzati (13,2%). Più contenuta è la domanda di impiegati esecutivi (5,4%) e di tecnici (4,7%), che insieme coprono poco più del 10% delle richieste.
Il dettaglio dei profili professionali vede primeggiare il personale non qualificato in imprese industriali (25,3% delle richieste complessive); distanziati si collocano i camerieri di ristorante (7,5%), gli addetti macchine per lavorazioni meccaniche (5,6%), i vigilantes (5,1%) e gli addetti consegna merci (4,1%).
Le richieste formulate alle ApL rispecchiano, come di consueto, la specializzazione produttiva del territorio bresciano (vocata all’industria): allo stesso tempo, l’entrata in classifica dei vigilantes rispecchierebbe la mutata attitudine agli acquisti, sempre più realizzati all’interno di grandi centri commerciali, dove più elevate sono le esigenze di controllo della regolarità di spesa.
Con riferimento alle difficoltà di reperimento dei lavoratori in somministrazione, non si segnalano tensioni particolari, a eccezione di alcuni profili appartenenti ai tecnici (tecnici in campo ingegneristico), agli operai specializzati (fabbri, fonditori, saldatori, montatori, manutentori, installatori attrezzature elettroniche) e ai conduttori di impianti (operatori impianti trasformazione metalli).
Camera di commercio, due nuovi bandi a sostegno delle imprese
La Camera di Commercio comunica che sono stati approvati, per l’anno 2018, due nuovi bandi di concorso a favore delle PMI bresciane.
Il primo prevede l’erogazione di voucher alle imprese che hanno attivato percorsi di Alternanza Scuola Lavoro nel periodo 1.1.2018 – 31.7.2018.
Il secondo, denominato Brescia Cresce, prevede l’erogazione di contributi per incentivare e promuovere la riqualificazione territoriale all’interno del DUC di Brescia, con riferimento ai seguenti ambiti: C.so Garibaldi e C.so Mameli.
I regolamenti sono disponibili sul sito camerale: www.bs.camcom.it, alla pagina Contributi alle imprese/Bandi di contributo camerali.
Per ulteriori informazioni rivolgersi all’Ufficio Promozione Imprese e Territorio della Camera di Commercio di Brescia – II piano – Via Einaudi, n. 23 – tel. 030.3725357/236/218/271, mail: promozione@bs.camcom.it.
Vino, a Londra il Lugana Doc fa il tutto esaurito
C’è grande attesa a Londra fra gli addetti ai lavori per la Masterclass dedicata al Lugana DOC nell’ambito della London Wine Fair, l’importante manifestazione in programma dal 21 al 23 maggio. 80 posti, esauriti da giorni, con una lista d’attesa per poter partecipare ed assaggiare in anteprima UK il prodotto della vendemmia 2017, già promosso a pieni voti sia dal Vinitaly che dagli intenditori danesi, tedeschi e olandesi incontrati dal Consorzio di tutela nel suo tour primaverile dedicato alle capitali del Nord Europa. L’attenzione ai nuovi grandi mercati di USA e Giappone, che ospiteranno importanti eventi del Consorzio in autunno, non significa infatti che il Vecchio Continente non continui a rappresentare lo zoccolo duro dell’export del Lugana DOC. Il Regno Unito, anzi, è sempre più importante, con il vantaggio che, a sole due ore d’areo, le principali piazze europee sono sbocchi più accessibili anche per i piccoli produttori, un motore fondamentale del Consorzio, che conta ad oggi 180 associati.
L’attività promozionale in programma alla London Wine Fair, la manifestazione più importante del Regno Unito, vedrà come di consueto il Consorzio impegnato a proporre una selezione dei Lugana DOC importati e non, poiché la sua mission è incuriosire e far innamorare il consumatore, mostrando la straordinaria versatilità di questo vino secondo l’interpretazione dei vari vignaioli, con un costante altissimo livello qualitativo. Lo stand del Consorzio è il J20/3, mentre la Masterclass, che sarà curata dal Presidente Luca Formentini e dal Direttore Carlo Veronese, si terrà il 22 maggio alle ore 17.00.
I #luganalovers italiani dovranno invece attendere ancora qualche settimana, precisamente l’8 giugno 2018, per poter degustare l’annata 2017. L’appuntamento è per “Lugana Armonie Senza Tempo”, il consueto appuntamento annuale dedicato al pubblico che in questa edizione si terrà a Milano nella suggestiva cornice del Museo Diocesano, Chiostri di Sant’Eustorgio – Piazza Sant’Eustorgio, 3. Due i momenti della manifestazione: dalle 15.30 un evento riservato agli esperti assaggiatori e agli operatori del settore, su iscrizione. A partire dalle 18.00 invece l’apertura al grande pubblico, con coupon di degustazione. Attraverso banchi di assaggio e grazie al contatto diretto con produttori ed esperti, la conoscenza di oltre 50 cantine esperti e appassionati potranno scoprire le eccellenze vinicole proposte dal Consorzio Tutela Lugana DOC. Un appuntamento imperdibile, un percorso di degustazione per immergersi in tutte le sfumature dei vini Lugana che saranno accompagnati da un’attenta selezione di prodotti tipici del bresciano.
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Sarà un autunno caldo per il Consorzio di Tutela Lugana DOC, impegnato dal 17 ottobre al 10 novembre in un
Intelligenza Artificiale e Gamification per migliorare la mobilità delle città
Entro il 2050 ci saranno 9,7 miliardi di persone nel mondo, di cui il 70 percento vivrà nelle città.m L’economia globale si prevede che triplichi il suo attuale valore, generando circa il doppio della quantità di spostamenti oggi osservati sulle strade. Per la maggior parte delle città, la creazione di Sistemi di Trasporto Intelligenti sarà la chiave per risolvere i problemi della mobilità urbana. Le connessioni in remoto consentono di “utilizzare” gli oggetti per acquisire e trasmettere dati utili nell’accezione di Internet delle Cose (IoT), garantendo il raggiungimento di nuove frontiere.
In accordo alle politiche adottate a livello europeo/mondiale per la promozione della mobilità sostenibile, in particolare nelle aree urbane, SOMOS e Neosperience promuovono una piattaforma basata sulle logiche della gamification e la tecnologia dell’intelligenza artificiale basata su un sistema innovativo che acquisisce e gestisce i dati di mobilità tramite smartphone. La piattaforma consente il monitoraggio e la gestione di molteplici aspetti della mobilità dell’utente alimentando con i dati ad un “city nobility brain” in grado di prevedere e suggerire delle logiche di gestione della mobilità.
1. SOSTENIBILITÁ E SICUREZZA DELLA GUIDA
2. RISPARMIO DI TEMPO: SEMAFORI
3. CAR SHARING PREMIATO
4. MOBILITA PERSONALE
5. RENDERE PIACEVOLE IL PERCORSO CITTADINO PROMUOVENDO IL TERRITORIO
6. FORMAZIONE: VISIONE DI CONTENUTI E PARTECIPAZIONI AD EVENTI
7. CREAZIONE DI SFIDE
Lombardia regina dell’export: volano macchinari, metalli, moda e chimica
Macchinari, metalli, moda, chimica: sono i prodotti che trainano il manifatturiero lombardo nel mondo. Un business che nel 2017 ha raggiunto i 117,9 miliardi di euro (8 miliardi di prodotti manifatturieri in più del 2016), +7,4%. Germania (+5,5%), Francia (+4,3%) e Stati Uniti (+13%) sono le maggiori destinazioni delle esportazioni. Primi paesi per crescita percentuale in un anno: Russia (+27,9%), Polonia (+16,3%), Giappone (+15%). Tra questi principali 20 partner, superiori al +10% di crescita anche Ungheria, Romania, Stati Uniti. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e della sua azienda speciale Promos per le attività internazionali, sugli ultimi dati Istat.
L’export manifatturiero lombardo è trainato da macchinari, metalli, moda e chimica. I macchinari superano i 24 miliardi e riprendono a crescere (+6,4%). Seguono i prodotti in metallo (18,5 miliardi, +9%), la moda (13 miliardi, +3,6%), i prodotti chimici (12,7 miliardi, +5,4%), gli articoli in gomma e gli alimentari (quasi 7 miliardi). Crescita a due cifre per alimentari (+17%) e farmaceutici (+25%). Sempre più alimentari lombardi arrivano in Giappone (seconda destinazione, +126%) e Corea (+116,5%), tessili in Cina (+19%), legno in Austria (+31,4%), prodotti chimici in Brasile (+23%), farmaceutici in Irlanda (+226%), petroliferi raffinati nei Paesi Bassi (+374%) e metalli in Ungheria (+30,4%), macchinari in Egitto (+106%) e Russia (+47,4%), computer nelle Filippine (+56,5%), apparecchi elettrici in Messico (+65,7%), mezzi di trasporto in Pakistan (+243%).
L’export manifatturiero italiano raggiunge i 430 miliardi, +7,4%. Milano è prima con 40 miliardi circa (9,3%, +8%), seguita da Torino (22 miliardi, +3,6%), Vicenza (17,5 miliardi, +5,6%), Brescia e Bergamo con 15 miliardi (rispettivamente +8,4% e +6,7%).
Brescia, terra di inventori: depositati 10mila brevetti nazionali
Lombardia leader dell’innovazione italiana che arriva in Europa: sono oltre mila le domande di brevetto pubblicate da EPO (European Patent Office), il 30% del totale nazionale, più di uno ogni 10.000 abitanti. Meccanica e trasporti, chimica e ambiente i settori in cui i lombardi brevettano di più e che pesano sul totale italiano rispettivamente il 40% e il 20%. La sola Milano deposita in Europa circa 500 brevetti in un anno. A seguire Brescia con 122, Bergamo con 81, Monza Brianza e Varese con 61. E se Milano è specializzata nel settore della chimica e dell’ambiente con 520 brevetti in 4 anni, Como lo è nelle altre tecnologie mentre le restanti lombarde preferiscono la meccanica e i trasporti. Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi sugli ultimi dati disponibili al 2015, Osservatorio Unioncamere Brevetti Marchi e Design su dati EPO (European Patent Office) e Ufficio Italiano Brevetti e Marchi.
I brevetti nazionali in dieci anni sono 191 mila in Lombardia, il 28% italiano. Milano e Monza e Brianza con oltre 157 mila di cui 127 mila marchi concentrano l’82,4% del totale lombardo. Arrivano quasi 158 mila se si sommano i 667 di Lodi (di cui 615 marchi). Seguono Brescia con 10 mila (5,3%), Bergamo con 6 mila (3,2%) e Varese con 5 mila (2,7%). Tra le regioni oltre alla Lombardia prima in tutti i tipi di brevetto, spiccano l’Emilia Romagna per invenzioni (15.417), il Lazio per marchi (80.770) e il Veneto per modelli di utilità e disegni (4.521).
Imprese gestite da stranieri, in cinque anni a Brescia sono cresciute del 7%
Imprese al traino delle grandi città. Sono diciannove i territori italiani che crescono o tengono in cinque anni per la creazione d’impresa, secondo i dati elaborati dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi che mettono a confronto il 2017 e il 2012. Sono: Roma, Napoli, Milano, tutte sopra il 5%, Reggio Calabria e Catanzaro, entrambe sopra il 3%. Crescite minori a: Caserta, Crotone, Pescara, Cosenza, Nuoro, Bolzano, Vibo Valentia, Avellino, Siracusa. Stabili: Taranto, Latina, Frosinone, Isernia, Ragusa. Forte il contributo degli imprenditori nati fuori dall’Italia: la crescita delle prime tre, Roma, Napoli e Milano è comunque in parte dovuta anche al fare impresa degli italiani: +1,9%, +1,2% e +0,7%. Con gli originari da fuori Paese (+36%, +112% e +38%) arrivano a livelli superiori. Per un totale di: +6,1%, +6%, +5,2%.
Maggiore beneficio dalle imprese di nati all’estero si ha a: Latina (stabile, perderebbe il 2,2% in cinque anni con gli italiani), Ragusa (stabile, calerebbe di – 1,8%).
In Italia tengono le imprese (+0,1% in un anno) grazie al traino delle grandi città. Senza le tre “big”, Milano, Roma e Napoli (+1-2%) andrebbe in negativo (-0,2%) Le imprese di nati all’estero crescono del 20,2% in cinque anni, ma non riescono a bilanciare le chiusure degli italiani, -3,7%, con un risultato comunque in calo del -1,7% per il comparto economico.
Va meglio la Lombardia: rispetto al dato nazionale, -0,7% le imprese in cinque anni, grazie alla crescita degli immigrati imprenditori: + 23,6% rispetto al calo dei titolari italiani di – 3,4%.
In Lombardia in cinque anni crescita a due cifre per l’imprenditoria immigrata, soprattutto a Milano (+38%), Monza (+29%), Sondrio (+23%), Lecco (+18%), Bergamo (+21%), Varese (+15%), Pavia (+13%). A Como e Lodi la crescita dei nati fuori è minore: + 2%, +5% e a Brescia e Mantova (+7% e + 8%).
In Italia in cinque anni crescita maggiore per l’imprenditoria immigrata a Napoli (+112%), Reggio Calabria, Milano e Roma (+40% circa), Latina, Crotone, Monza (circa + 30%), Venezia, Caserta e Genova (circa + 25%).
Prime per peso dei nati fuori Italia tra gli imprenditori: Prato, Firenze, Trieste, Imperia, Milano e Roma. Prato con 8.675 nati all’estero su 28.858 (30,10%), Firenze con 15.903 nati all’estero su 93.021 (17,10%), Trieste con 2.353 nati all’estero su 13.934 (16,90%), Imperia con 3.513 nati all’estero su 21.969 ( 16,00%), Milano con 47.348 nati all’estero su 299.881 (15,80%), Roma con 56.018 nati all’estero su 355.351 (15,80%), Reggio Emilia con 7.499 nati all’estero su 49.045 (15,30%), Genova con 10.291 nati all’estero su 70.767 (14,50%), Pisa con 5.087 nati all’estero su 37.083 (13,70%), Gorizia con 1.216 nati all’estero su 9.010 (13,50%), Teramo con 4.041 nati all’estero su 30.754 (13,10%), Lodi con 1.835 nati all’estero su 14.593 (12,60%), Pistoia con 3.512 nati all’estero su 28.253 (12,40%), Catanzaro con 3.595 nati all’estero su 29.602 (12,10%), Torino con 23.337 nati all’estero su 194.752 (12,00%), Massa Carrara con 2.238 nati all’estero su 18.702 (12,00%), Rimini con 4.061 nati all’estero su 34.293 (11,80%), Bologna con 10.009 nati all’estero su 84.632 (11,80%).