Cembre Spa, nei primi nove mesi del 2019 ricavi a 107 milioni di euro
Il Consiglio di Amministrazione di Cembre S.p.A., società quotata al segmento Star della Borsa di Milano, tra i principali produttori europei di connettori elettrici e utensili per la loro installazione, riunitosi oggi a Brescia sotto la guida del Presidente e Amministratore Delegato Ing.Giovanni Rosani, ha approvato il resoconto intermedio di gestione relativo al 30 settembre 2019.
I ricavi delle vendite consolidati dei primi nove mesi sono passati da 107,3 milioni di euro del 2018 a 110,3 milioni di euro del 2019, con un incremento del 2,8 per cento. Tale incremento è dovuto soprattutto al consolidamento della società tedesca IKUMA Gmbh & Co. KG, acquisita con effetto dall’1 maggio 2018, il cui fatturato nei primi nove mesi del 2019 è stato pari a 5,7 milioni di euro; tale società era inclusa nei risultati del Gruppo dei primi nove mesi del 2018 esclusivamente per il periodo maggio-settembre, per un importo pari a 3,5 milioni di euro. Senza l’apporto di IKUMA l’incremento delle vendite consolidate dei primi nove mesi del 2019 sarebbe stato pari allo 0,8 per cento. A livello trimestrale i ricavi consolidati sono diminuiti rispetto al terzo trimestre 2018, passando da 34,0 milioni di euro a 33,4 milioni di euro, con una variazione percentuale negativa dell’1,6 per cento.
In dettaglio, nei primi nove mesi del 2019, il fatturato consolidato è stato realizzato per il 39,5 per cento in Italia (41,4 per cento nei primi nove mesi del 2018), per il 46,9 per cento nella restante parte d’Europa (43,1 per cento nei primi nove mesi del 2018) e per il 13,6 per cento fuori dal continente europeo (15,5 per cento nei primi nove mesi del 2018).
Il Gruppo Cembre ha quindi fatto registrare sul mercato italiano una diminuzione del fatturato progressivo pari all’1,9 per cento, mentre il fatturato sugli altri mercati è salito del 6,2 per cento.
Il risultato operativo lordo consolidato (Ebitda) dei primi nove mesi del 2019, pari a 28,7 milioni di euro, corrispondenti al 26,0 per cento dei ricavi delle vendite, è aumentato del 7,4 per cento rispetto a quello dei primi nove mesi del 2018, pari a 26,7 milioni di euro, equivalenti al 24,9 per cento dei ricavi delle vendite. In lieve diminuzione, nel periodo, l’incidenza del costo del venduto mentre cresce leggermente il peso del costo per servizi e del costo del personale. Il numero medio dei dipendenti del Gruppo nel periodo è passato da 747 a 745 unità, con un incremento del personale dipendente da 687 a 709 persone e una diminuzione del personale interinale.
Il risultato operativo lordo del terzo trimestre è diminuito leggermente rispetto al terzo trimestre del 2018, segnando una contrazione dell’1,1 per cento.
Il risultato operativo consolidato (Ebit) pari a 21,4 milioni di euro, corrispondente ad un margine del 19,4 per cento sui ricavi delle vendite, è sceso dello 0,6 per cento, rispetto ai 21,5 milioni di euro dei primi nove mesi dello scorso esercizio, corrispondenti al 20,0 per cento dei ricavi delle vendite.
Il risultato operativo del terzo trimestre 2019 pari a 5,2 milioni di euro, corrispondenti al 15,6 per cento dei ricavi delle vendite trimestrali, è diminuito del 13,4 per cento rispetto ai 6,0 milioni di euro del terzo trimestre 2018, corrispondenti al 17,7 per cento dei ricavi delle vendite trimestrali.
L’utile ante imposte consolidato dei primi nove mesi del 2019 ammonta a 21,2 milioni di euro, che corrispondono al 19,3 per cento delle vendite, in diminuzione dell’1,4 per cento rispetto a quello dei primi nove mesi del 2018, pari a 21,5 milioni di euro, corrispondenti al 20,1 per cento delle vendite.
L’utile ante imposte nel terzo trimestre 2019, pari a 5,2 milioni di euro, corrispondenti al 15,6 per cento dei ricavi delle vendite trimestrali, è in calo del 14,9 per cento rispetto ai 6,1 milioni di euro del terzo trimestre 2018, corrispondenti al 18,0 per cento dei ricavi delle vendite trimestrali.
L’utile netto consolidato dei primi nove mesi è pari a 16,6 milioni di euro, corrispondenti al 15,1 per cento delle vendite, risultando sostanzialmente invariato rispetto a quello dei primi nove mesi del 2018. A livello trimestrale il risultato netto è diminuito del 13,2 per cento, passando da 4,9 milioni di euro, corrispondenti ad un margine sulle vendite del 14,4 per cento, a 4,3 milioni di euro, corrispondenti al 12,7 per cento del fatturato consolidato trimestrale.
A partire dall’1 gennaio 2019, il Gruppo ha adottato per la contabilizzazione dei contratti di leasing e dei contratti di locazione il nuovo principio contabile IFRS 16. L’applicazione di tale nuovo standard ha comportato una riduzione irrilevante dell’utile di Gruppo pari a 55 migliaia di euro (ante imposte); per un maggiore dettaglio riguardo agli effetti legati all’applicazione del suddetto principio contabile si rimanda al Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2019.
La posizione finanziaria netta consolidata, passata da un saldo positivo di 7,5 milioni di euro al 31 dicembre 2018 ad un saldo positivo di 1,0 milioni di euro al 30 settembre 2019, sconta gli effetti dell’applicazione del nuovo principio contabile internazionale IFRS 16, che ha comportato l’iscrizione tra le passività finanziarie non correnti di 5,0 milioni di euro e tra le passività finanziarie correnti di 1,4 milioni di euro, quali passività per beni in leasing, nonché il pagamento di dividendi per 15 milioni di euro da parte della Capogruppo e investimenti in immobilizzazioni per 8,1 milioni di euro. Al 30 settembre 2018, la posizione finanziaria netta era positiva per 4,1 milioni di euro.
Si segnala che senza considerare gli effetti dell’applicazione del nuovo principio contabile internazionale IFRS 16, la posizione finanziaria al 30 settembre 2019 sarebbe stata positiva per 7,4 milioni di euro.
Gli investimenti effettuati nel periodo ammontano a 7,3 milioni di euro in immobilizzazioni materiali ed a 0,8 milioni di euro in immobilizzazioni immateriali, a fronte di investimenti nello stesso periodo del 2018 pari a 15,4 milioni di euro.
“I risultati dei primi nove mesi 2019 evidenziano una crescita dei ricavi consolidati (+2,8%), grazie al positivo contributo del consolidamento di IKUMA KG, acquisita con effetto dal primo maggio 2018, senza il cui apporto l’incremento delle vendite consolidate sarebbe stato pari allo 0,8 per cento. I dati al 31 ottobre 2019 evidenziano ricavi consolidati progressivi in crescita dell’1,9%, senza il consolidamento di IKUMA KG la crescita organica sarebbe stata pari allo 0,3 per cento. Nonostante la situazione di incertezza a livello globale, il Gruppo Cembre si attende per l’esercizio in corso una lieve crescita rispetto all’esercizio 2018”, ha commentato il Presidente ed AD Giovanni Rosani.
CEMBRE, LA SCHEDA
Cembre progetta, produce e distribuisce connettori elettrici ed accessori per cavo, settore nel quale ha raggiunto una posizione di leadership in Italia e ha conquistato importanti quote di mercato a livello europeo. Cembre è tra i principali produttori mondiali di utensili (meccanici, pneumatici e oleodinamici) per l’installazione di connettori e per la tranciatura di cavi. I prodotti sviluppati per la connessione alla rotaia e per altre applicazioni ferroviarie sono stati adottati dalle principali società del settore in tutto il mondo. Cembre ha saputo conquistare questi primati grazie alla ricerca continua di prodotti innovativi e di elevato standard qualitativo, alla vasta gamma di prodotti, ad una rete distributiva capillare ed estesa sia in Italia sia all’estero.
Fondato a Brescia nel 1969, il Gruppo Cembre è oggi una realtà internazionale. Alla capogruppo con sede a Brescia si affiancano infatti sei società controllate: cinque commerciali (2 in Germania, 1 in Francia, Spagna e Stati Uniti) e una produttiva e commerciale (Cembre Ltd, con sede a Birmingham), per un totale di 753 dipendenti (dato aggiornato al 30 settembre 2018). Il Sistema di Gestione per la Qualità Cembre è certificato dal 1990 dal Lloyd’s Register Quality Assurance per la progettazione, produzione e commercializzazione di accessori per cavi, connettori elettrici e relativi utensili. Cembre è quotata alla Borsa Italiana dal 15 dicembre 1997 e dal 24 settembre 2001 al segmento Star.
Compagnia delle opere, il 28 novembre l’assemblea a Villa Fenaroli
“L’Assemblea annuale di Compagnia delle Opere Lombardia Sud Est rappresenta sempre un momento fondamentale di sintesi e confronto per noi, i nostri Associati e il territorio. Quest’anno, insieme ad autorevoli rappresentanti di Regione Lombardia e del Comune di Brescia, imprenditori, manager e stampa, daremo voce alle ‘buone esperienze’ nell’amministrazione della cosa pubblica, nell’impresa, nel mondo professionale, con l’obiettivo di far emergere in modo forte quel ‘qualcosa di buono’ che esiste, di cui si parla troppo poco e che manda avanti il nostro Paese. Ecco perché il titolo: ‘Qualcosa di buono. Ispirazioni per l’uomo e l’impresa’”.
Con queste parole Marco Barabanti, presidente di Compagnia delle Opere Lombardia Sud Est (che comprende i territori di Brescia, Mantova, Cremona), ha aperto oggi nella sede dell’Associazione in via Cassala 66/A a Brescia, la conferenza stampa di presentazione della prossima Assemblea, che si terrà Giovedì 28 Novembre a Villa Fenaroli Palace (Rezzato – BS) dalle 18.00.
“Mi piacerebbe che questa assemblea – ha aggiunto il presidente Barabanti – stimolasse un nuovo modo di comunicare quanto di buono operiamo ogni giorno. Il focus dovrebbe essere più orientato su quello che riusciamo a costruire piuttosto che su quello che riusciamo a distruggere. Si tratta di un obiettivo in linea con i valori e le azioni che CDO porta avanti da oltre trent’anni al fianco di persone, prima che imprenditori, che hanno la volontà di unirsi per affrontare le sfide della contemporaneità con spirito positivo e propositivo”.
La conferenza stampa è stata anche l’occasione per fare un bilancio sulle iniziative che la CDO ha portato avanti nel 2019, prima tra tutte “Ci vediamo in azienda”, una serie di incontri andati tutti sold out che ha coinvolto oltre 300 imprenditori in una sorta di ‘talent sharing’ con altri imprenditori e professionisti, per mettere a fattor comune esperienze, talenti, metodi, soluzioni e approcci rispetto a tematiche di attualità per la vita imprenditoriale. Dal primo evento, organizzato presso la Cogeme di Rovato, il progetto ha visto protagoniste tante altre importanti aziende del territorio tra cui: Alfa Ossidazione, Frigomat, Filtrec, VCB Securitas, Mori 2A, Viessmann e l’azienda vitivinicola Perla del Garda. Non sono mancate nemmeno occasioni di convivialità, come la festa di fine estate, che hanno consentito a tutti i partecipanti di fare network in un clima informale e rilassato, utile all’apertura e alla conoscenza. Tutte attività che verranno portate avanti aggiungendone di nuove nel 2020, con un filo conduttore ben chiaro: valorizzare uomini, imprese, territorio, per aprirsi e fare network, come è proprio dello stile di CDO.
Ad esempio, si sta già organizzando il 3° Open di Golf CDO Lombardia Sud Est, che si svolgerà il 23 maggio presso l’Arzaga Golf Club. Altra iniziativa di grande interesse su cui si stanno investendo tempo e risorse è la CDO Academy, un progetto formativo e interattivo di alta qualità per apprendere nuove conoscenze, sperimentare competenze e condividere strumenti da utilizzare subito in azienda. Grazie alle proprie competenze trasversali, i membri del consiglio della CDO Lombardia Sud Est si metteranno a disposizione a titolo gratuito per dare l’opportunità agli associati (e non) di partecipare a corsi di formazione su tematiche di rilievo per il mondo imprenditoriale, quali: il controllo di gestione, le tecniche di vendita, lo sviluppo della rete commerciale e la comunicazione. Il progetto verrà presentato in dettaglio nei primi mesi del 2020.
CDP e UBI Banca: finanziamento da 500 milioni di euro per le PMI del Mezzogiorno
È stato sottoscritto oggi il Protocollo d’Intesa tra Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e UBI Banca (UBI) che sancisce l’avvio di una collaborazione volta a promuovere iniziative congiunte finalizzate al sostegno delle imprese italiane.
Come prima declinazione operativa del Protocollo, CDP ha concesso a UBI un finanziamento da 500 milioni di euro, tramite sottoscrizione di un prestito obbligazionario senior unsecured, che sarà integralmente impiegato in nuovi finanziamenti alle PMI operanti nelle otto Regioni del Mezzogiorno. Tali finanziamenti potranno avere un importo massimo di 15 milioni di euro e scadenza non inferiore a 36 mesi, così da supportare la realizzazione di investimenti di medio-lungo termine.
L’iniziativa si inquadra nelle linee strategiche del Piano industriale 2019-2021 di CDP che prevede, in piena sinergia e complementarietà con il sistema bancario, specifiche azioni di supporto delle imprese del Mezzogiorno, promuovendo un allungamento delle scadenze dei finanziamenti.
Oltre alla concessione di liquidità, da parte di CDP a UBI, per supportare i finanziamenti a favore delle imprese, la collaborazione riguarda anche altri ambiti operativi. Tra questi: l’attivazione di strumenti di garanzia, anche con il coinvolgimento dei Confidi o mediante l’utilizzo di “sezioni speciali” del Fondo di Garanzia per le PMI, costituite da CDP, che possano migliorare le possibilità e le condizioni di accesso al credito bancario.
La partnership intende inoltre sviluppare strumenti di finanza alternativa quali i cosiddetti “basket bond”, operazioni di cartolarizzazione di mini-bond appositamente emessi da imprese PMI e Mid-Cap, in relazione ai quali CDP e UBI agirebbero in qualità di investitori principali, attraendo così ulteriori capitali privati; nonché operazioni dirette in co-finanziamento a sostegno di progetti di crescita e innovazione di medie imprese italiane.
“L’intesa sottoscritta oggi con UBI rappresenta un importante pilastro della strategia di CDP per sostenere e innovare l’accesso al credito delle imprese italiane, attraverso la collaborazione con le principali istituzioni finanziarie nazionali”, ha dichiarato Nunzio Tartaglia, Responsabile CDP Imprese. “L’operazione appena perfezionata, di importo pari a 500 milioni di Euro e indirizzata alle PMI del Mezzogiorno consentirà di fare affluire ingenti risorse a medio-lungo termine in quelle aree del Paese che più necessitano di un sostegno finanziario per attivare un processo virtuoso di sviluppo e crescita, in linea con gli obiettivi del nostro Piano Industriale.”
“Con la sottoscrizione del prestito obbligazionario di UBI da parte di Cassa Depositi e Prestiti si rafforza ulteriormente la nostra partnership”, afferma Frederik Geertman, Chief Commercial Officer e Vice Direttore Generale di UBI Banca. “Questa operazione consente un incremento del sostegno alle imprese del Mezzogiorno, in una corretta logica di mercato. Oggi, inoltre, sottoscriviamo un accordo di collaborazione più esteso con CDP in base al quale metteremo in campo strumenti finanziari innovativi ed efficaci, per accompagnare lo sviluppo delle imprese italiane e supportare i loro piani di investimento. Ci fa davvero piacere riscontrare questa sinergia tra le nostre due istituzioni, ambedue impegnate a rafforzare la crescita del sistema economico nazionale”.
Massetti (Confartigianato) critica la legge di bilancio: timida e poco espansiva
«Timida contro la grande evasione, ‘svuotata’ di 3,5 miliardi in tre anni destinati a ridurre la pressione fiscale sulle piccole imprese: la manovra economica del Governo, condizionata dalla sterilizzazione delle clausole di salvaguardia, è poco espansiva e necessita di essere corretta». Questo il giudizio espresso dal presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti sul disegno di legge di Bilancio per il 2020 ora in Commissione e che si appresta ad approdare in Parlamento per vagliare i numerosi emendamenti di modifica proposti. Sul fronte fiscale, Confartigianato boccia l’abrogazione delle disposizioni che prevedono la tassazione ad imposta sostitutiva del 20% per soggetti con ricavi o compensi compresi tra 65.000 e 100.000 euro che avrebbe dovuto entrare in vigore dal 1° gennaio 2020. «La stretta fiscale su auto aziendali, plastic tax e sugar tax sono purtroppo la conferma di negativa di un mancato confronto e di una mancata valutazione d’impatto. Sono dunque scelte che ci auguriamo vengano riconsiderate. Sempre in materia fiscale, manca una necessaria semplificazione degli adempimenti, tanto più necessaria in considerazione degli obblighi di fatturazione elettronica e della trasmissione telematica dei corrispettivi e, più in generale, del crescente utilizzo delle tecnologie digitali e del processo di comunicazione telematica dei dati nei confronti del fisco che complicano ulteriormente la vita delle imprese» continua Massetti, più positivo in tema di incentivi «apprezziamo la proroga per il 2020 delle agevolazioni fiscali per il ‘sistema casa’. Ma riteniamo indispensabile renderli strutturali e stabili almeno per tre anni, per consentire a imprese e cittadini la corretta pianificazione degli investimenti. Riteniamo necessario prevedere un sostegno dedicato alla formazione nel settore delle tecnologie abilitanti del Piano Nazionale Impresa 4.0 per gli imprenditori secondo il modello della deducibilità delle spese di formazione e formazione permanente. Positivo anche la proroga dell’iper ammortamento per i beni materiali tecnologici e del super ammortamento. Ma anche a questo proposito, c’è la necessità di garantire un respiro pluriennale alle disposizioni, funzionale ad una consapevole programmazione degli investimenti da parte di micro e piccole imprese. Sarà difficile allontanarsi dalla crescita ‘zerovirgola’ puntando soltanto sulla lotta all’evasione, grande e condivisibile battaglia che appare però molto circoscritta e mirata a senso unico nei confronti, ancora una volta, delle piccole imprese» conclude Massetti.
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Allarme di Aib e Confindustra: attenzione a contraffazione e italian sounding
Associazione Industriale Bresciana e Confindustria hanno organizzato oggi a Brescia una giornata sul tema della contraffazione e dell’Italian Sounding – l’imitazione di prodotti o marchi certificati italiani –, lanciando un allarme condiviso sull’attuale situazione.
Nel corso della mattinata è andato in scena al Teatro Sant’Afra lo spettacolo teatrale “Tutto quello che sto per dirvi è falso”, di Tiziana Di Masi, davanti a un pubblico di 260 alunni delle scuole secondarie di primo e secondo grado bresciane. All’incontro hanno preso anche Paolo Bastianello, Presidente del gruppo tecnico Confindustria “Made in”, Alberta Marniga, delegata di AIB alla Legalità, il Colonnello Salvatore Russo, Comandante provinciale della Guardia di Finanza, e Giuseppe Pasini, Presidente di AIB.
Nel pomeriggio la sede di AIB ha quindi ospitato la riunione del gruppo tecnico “Made In” con la partecipazione delle aziende associate.
“Questo momento di confronto serve per coinvolgere e far riflettere i nostri giovani a 360° sul business della contraffazione – spiega Paolo Bastianello, Presidente del gruppo tecnico Confindustria “Made in” –. Allo stesso tempo, l’incontro pomeridiano in AIB ha acceso i riflettori sui due principali dossier aperti in questo momento: moda e agroalimentare. È fondamentale l’impegno nostro e di tutte le aziende associate per tenere alta la guardia su un argomento imprescindibile per il sistema economico nazionale: l’Italia è il Paese europeo che che paga il prezzo più alto, e il fatturato illecito si aggira intorno ai 7 miliardi di euro”.
“Anche Brescia è tra le province colpite dal fenomeno della contraffazione: basti pensare a comparti come quelli delle rubinetterie, della maniglieria e dei casalinghi – aggiunge Giuseppe Pasini, Presidente AIB –. In tale contesto diventa quindi fondamentale dialogare con i giovani e fargli capire che la curiosità per la provenienza di un prodotto è fondamentale, ogni volta che effettuano un acquisto”
Cdc, seminario gratuito il 29 novembre “Per qualche follower in più”
Prosegue nella Camera di Commercio di Brescia la rassegna “Eccellenze in digitale” con il seminario gratuito “Per qualche follower in più”, che si terrà il 29 novembre 2019. Nell’occasione si discuterà, con la presenza di esperti, di trend, strategie, contenuti per l’uso dei social media, ovviamente con una particolare attenzione all’ambito professionale e aziendale.
I posti sono limitati, per l’iscrizione si rimanda al sito www.bs.camcom.it
Lombardia, via libera alle nuove regole per la rete di impianti Gpl e Metano
Il Consiglio regionale, presieduto da Alessandro Fermi, ieri pomeriggio ha approvato all’unanimità il nuovo programma di qualificazione e ammodernamento della rete di distribuzione dei carburanti (relatrice Claudia Carzeri, Forza Italia).
L’obiettivo è quello di assicurare un’adeguata ed equilibrata copertura del prodotto Gpl stabilendo la presenza sulle strade ordinarie di almeno un impianto Gpl ogni 16.800 abitanti e 1ogni 45.000 per quelli di distribuzione di metano per autotrazione.
Le nuove norme intendono aumentare gli standard di sicurezza e qualità urbanistica degli impianti, consentendo anche al gestore di integrare la sua attività con servizi “collaterali” a quello di rifornimento di carburante. Il provvedimento approvato oggi introduce inoltre agevolazioni per chi aprirà distributori nelle zone più carenti (aree di montagna e piccoli Comuni) e prevede incentivi finalizzati alla modernizzazione degli impianti.
“Forte attenzione – ha detto la relatrice Carzeri – è stata data negli ultimi anni all’ambiente. In 10 anni l’erogato della benzina è stato visibilmente ridotto mentre il gasolio è cresciuto e il GPL sta sempre più prendendo piede. Questo atto regionale non può che migliorare questa situazione garantendo efficienza dei servizi, diffusione e sostenibilità ambientale. Con questo provvedimento di revisione e aggiornamento viene data una svolta ancora più innovativa al settore lombardo”.
In sede di discussione generale è intervento il Consigliere del Movimento Cinque Stelle Raffaele Erba, che ha sottolineato il contributo del suo gruppo al provvedimento in relazione all’attenzione che Regione Lombardia deve prestare alla mobilità elettrica e alla diffusione delle colonnine di ricarica dei veicoli e il Sottosegretario con delega ai rapporti con il Consiglio Regionale Fabrizio Turba (Lega), che ha portato i ringraziamenti dell’Assessore allo Sviluppo Economico Alessandro Mattinzoli, per un provvedimento, ha detto, “che è basato su un’analisi approfondita della rete distributiva e delle principali tendenze in corso, che è stato oggetto di confronto e condivisione sia con gli stakeholder di riferimento nell’ambito della consulta regionale carburanti sia con la quarta commissione che l’ha approvato all’unanimità”.
🔴 Manifatturiero, a Brescia produzione in calo per la prima volta dal 2013
Nel periodo tra luglio e settembre 2019, la produzione industriale delle imprese manifatturiere bresciane segna un calo pari al -4,5% sul trimestre precedente (congiunturale); è negativa anche la variazione rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, pari al -0,9% (tendenziale).
Quest’ultimo dato risulta negativo per la prima volta dal terzo trimestre del 2013, dopo 23 rilevazioni consecutive positive. Risente del progressivo rallentamento della congiuntura nazionale e internazionale dovuto a molteplici fattori di incertezza: dalla guerra dei dazi, alle tensioni geopolitiche, al tormentato iter della Brexit.
È quanto emerge dalle indagini congiunturali dell’Ufficio Studi e Ricerche AIB e del Servizio Studi della Camera di Commercio con i risultati al terzo trimestre 2019.
“I risultati del trimestre estivo confermano le sensazioni negative sull’andamento dell’economia bresciana e, purtroppo, certificano la situazione di crisi e di fragilità dell’intero Sistema Paese – commenta Giuseppe Pasini, Presidente di AIB -. Rispetto al resto dell’Italia, tuttavia, il nord è fortemente esposto all’andamento delle esportazioni, e risente di quanto sta avvenendo a livello globale. Non solo il nodo tedesco, ma anche incertezze di lungo corso come il tema dei dazi tra Stati Uniti e Cina e la questione Brexit. E province come Brescia – che rappresenta il secondo cluster dell’automotive in Italia, dopo Torino – ne risentono maggiormente. In prospettiva sembra difficile ipotizzare un’inversione rapida di questa tendenza”
Le previsioni a breve termine sono leggermente negative: in particolare, risultano parzialmente condizionate dalla debolezza degli ordini interni, mentre gli ordini dall’estero mostrano segnali di maggiore vivacità.
Per l’artigianato manifatturiero – secondo il Servizio Studi della Camera di Commercio di Brescia – il terzo trimestre si chiude con un risultato positivo della produzione (+0,6%) che inverte la rotta rispetto al rallentamento dello scorso trimestre. Questo aumento congiunturale non è, tuttavia, accompagnato da variazioni dello stesso segno del fatturato e degli ordini che chiudono, invece, con riduzioni rispettivamente dello 0,7% e del 3,1%.
I dati tendenziali, ovvero il raffronto con lo stesso trimestre dello scorso anno, confermano i risultati congiunturali: la produzione segna un incremento dell’1,4%, il fatturato chiude con un calo del 2,1% e gli ordini registrano una flessione del 4,9%.
I risultati dei primi tre trimestri permettono di tracciare un quadro, seppur parziale, dell’andamento del comparto nel 2019. Nella media dei primi tre trimestri la produzione è cresciuta dello 0,4%, il fatturato è diminuito dello 0,8% e gli ordini hanno segnato un calo del 2,5%. Se confrontati con i corrispondenti valori del 2018 (media primi tre trimestri del 2018: produzione +2,5%; fatturato +4,4%; ordini +2,4%) si evidenzia un sensibile rallentamento del comparto manifatturiero artigiano.
I principali indicatori dell’industria:
- Con riferimento ai settori, l’attività produttiva è diminuita significativamente nei comparti: metallurgico e siderurgico (-6,7%), meccanica tradizionale e costruzione di mezzi di trasporto (-5,9%), meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche (-4,9%), legno e mobili in legno (-4,7%). È diminuita con minore intensità nel tessile (-4,0%), carta e stampa (-4,0%), calzaturiero (-2,2%), agroalimentare e caseario (-1,8%), chimico, gomma, plastica (-1,4%), maglie e calze (-1,4%), abbigliamento (-0,6%). È aumentata solo nel comparto dei materiali da costruzione ed estrattive (+3,2%).
- Le vendite sul mercato italiano sono diminuite per il 61% delle imprese, aumentate per il 4% e rimaste invariate per il 35%. Le vendite verso i Paesi comunitari sono calate per il 44% degli operatori, cresciute per il 6% e rimaste stabili per il 50%; quelle verso i Paesi extra UE sono diminuite per il 37%, aumentate per l’8% e rimaste invariate per il 55% del campione.
- I costi di acquisto delle materie prime sono diminuiti per l’11% delle imprese, con un decremento medio dello 0,1%. I prezzi di vendita dei prodotti finiti sono calati per il 9% degli operatori, per una variazione media pari a -0,1%.
- Le aspettative a breve termine appaiono leggermente negative. La produzione è prevista in diminuzione da 20 imprese su 100, stabile dal 62% e in crescita dal rimanente 18%.
- Gli ordini provenienti dal mercato interno sono in aumento per il 22% degli operatori, stabili per il 55% e in calo per il 23%; quelli dai Paesi UE sono in crescita per il 20% degli operatori del campione, invariati per il 64% e in flessione per il 16%; quelli provenienti dai mercati extracomunitari sono in aumento per il 20% delle imprese, stabili per il 66% e in diminuzione per il 14%.
I principali indicatori dell’artigianato:
▪ Il fatturato del comparto artigiano segna un nuovo e più intenso risultato tendenziale negativo (-2,1%) che consolida il percorso discendente iniziato a fine 2018. Dinamiche che appaiono ancora più evidenti dall’andamento dell’indice del fatturato che si colloca a 106,8 è cioè a notevole distanza dai livelli pre–crisi.
- Gli ordini chiudono il trimestre con una dinamica tendenziale sensibilmente negativa per effetto del calo degli ordini interni (-5,1%) che rappresentano la componente più consistente. In calo anche gli ordini esteri (-3,2%).
- I livelli di occupazione, al netto degli effetti stagionali, si mantengono in crescita (+0,8%) per il terzo trimestre consecutivo. Il ricorso alla Cassa integrazione guadagni è in aumento (4,2% la quota di imprese che ne ha fatto ricorso nel trimestre) rispetto al risultato del trimestre scorso (3,3%).
- Le attese degli imprenditori per la fine dell’anno confermano il peggioramento del clima di fiducia con riferimento in particolare alla domanda interna, al fatturato e alla produzione. Pessimistiche restano anche le aspettative per la domanda estera, mentre sul fronte dell’occupazione prevale la quota di imprenditori che prevedono una sostanziale stabilità.
L’Indagine AIB viene effettuata trimestralmente su un panel di 250 imprese associate appartenenti al settore manifatturiero. L’indagine sull’artigianato della Camera di Commercio, la cui fonte è l’indagine congiunturale Unioncamere Lombardia, ha coinvolto 191 imprese della provincia, pari a una copertura campionaria del 100%.
La bresciana Neosperience costituisce la start up innovativa Value China
Neosperience, uno dei principali player nel settore della Digital Customer Experience, ha costituito oggi la start up innovativa Value China insieme a 4 imprenditori, di origine cinese, ma da tempo residenti in Italia e attivi nel settore dei progetti di digital marketing dedicati ad utenti cinesi. La costituzione di Value China rappresenta il primo passo di un ambizioso disegno di sviluppo, in cui sono previste acquisizioni e partnership in Asia; in questa settimana il Presidente di Neosperience Dario Melpignano ha in programma in Cina una fitta agenda di incontri one-to-one con investitori finanziari, clienti, fornitori e partner locali.
Questi incontri hanno l’obiettivo di individuare dei partner, sia sul fronte finanziario, sia su quello industriale, per costituire una società operativa locale in grado di supportare lo sviluppo di Neosperience sul mercato asiatico e, in particolare, in Cina. La finalità ultima è posizionare Neosperience come la società di riferimento nel raccordo fra le piattaforme digital europee ed asiatiche.
I 4 imprenditori, soci con Neosperience in Value China, insieme ad alcuni collaboratori, apportano un vasto bagaglio di esperienze nel mondo asiatico, avendo realizzato negli anni alcuni prodotti significativi nel settore del digital marketing, in linea con gli obiettivi di sviluppo di Neosperience nel mercato cinese.
L’operazione prevede che Neosperience sottoscriva in fase di costituzione il 40% della società, con un sovrapprezzo pari ad Euro 190.000, per tener conto degli apporti in termini di know-how e di avviamento commerciale da parte dei soci cinesi; è già contrattualmente prevista per Neosperience la possibilità di raggiungere il 51% entro il 2020, e poi salire fino all’80%, a prezzi e condizioni predeterminate e comunque legate ai risultati ottenuti.
Imprese metalmeccaniche: Omr, Gnutti, Donati e Cromodora nella top 30