Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Caso Iveco, il Pd bresciano: intensificheremo le pressioni sul governo

in Automotive/Economia/Istituzioni/Parlamento e governo by

Mancano pochi giorni al tavolo convocato presso il ministero dello Sviluppo economico in merito alla vicenda CNH e il PD bresciano sta attivando tutti i propri canali istituzionali e di partito per trovare una soluzione che salvaguardi i posti di lavoro.

“Stiamo seguendo con preoccupazione la vicenda Iveco” – commenta il segretario provinciale Michele Zanardi – “e ci stiamo adoperando ad ogni livello perché la voce di Brescia giunga forte. Nelle prossime ore intensificheremo le pressioni nei confronti di tutto il governo, partendo ovviamente dal Ministro Patuanelli e dal vice Manzella, oltre ai dem nella compagine governativa come De Micheli, Misiani, Mauri, affinché prestino la massimo attenzione e tutelino gli interessi del nostro territorio. Iveco e Brescia sono un connubio imprescindibile e non deve andare dispersa la capacità lavorativa e professionale bresciana, nota in tutto il mondo, grazie anche alla produzione di Stralis ed Eurocargo. Dal futuro di Iveco dipende quello di migliaia di famiglie bresciane, tra azienda e indotto, e il Pd bresciano è al loro fianco in questa fase delicata”.

“CNH si è impegnata nel marzo di quest’anno a stanziare investimenti per 90 milioni di dollari” – sottolinea Massimo Reboldi vicesegretario provinciale – “Chiediamo che questo impegno venga confermato. Non può un’azienda con questa storia abbandonare migliaia di famiglie e lavoratori, mangiandosi la parola data solo pochi mesi fa. A maggior ragione in un periodo duro come quello che stiamo vivendo – in piena fase 2 – e che segnerà con buone probabilità un aumento generale di disoccupazione e cessata attività per molte imprese nel prossimo autunno”.

Rolfi: con l’anticipo regionale Pac oltre 29 milioni alle aziende agricole bresciane

in Agricoltura e allevamento/Economia by

“La Regione Lombardia sta liquidando 161 milioni di euro a 15.044 aziende agricole. L’anticipo regionale sulla domanda unica e’ ancora una volta realta’ nel mese di luglio, proprio quando gli agricoltori sono in campo e ne hanno maggiormente bisogno. Promessa mantenuta”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, presentando i dati relativi all’anticipo dei premi della Pac in Lombardia. Il dl Rilancio aveva introdotto l’aumento dal 50% al 70% dell’anticipo sulla Domanda Unica del 2020.

“La scadenza di presentazione delle domande di anticipo era stata prorogata al 30 giugno. Tra l’altro, causa smart working, la maggior parte delle domande e’ stata presentata in prossimita’ della data di scadenza. Ci siamo organizzati per garantire il pagamento in modo puntuale entro il 31 luglio. Ringrazio i funzionari dell’Organismo pagatore regionale che hanno lavorato puntualmente per rispettare i tempi stabiliti” aggiunge Rolfi. “Gli agricoltori non potevano permettersi ritardi”.

L’anticipo Pac alle imprese agricole viene erogato sotto forma di prestito per anticipare i finanziamenti che le imprese ricevono nell’ambito della Politica Agricola Comune. La Regione Lombardia eroga a luglio una quota pari al 70% delle risorse che, in base alla normativa comunitaria, le imprese ricevono a partire dal mese di novembre.

“Riusciamo a liquidare un numero considerevole di domande, il 90% di quelle ammesse – ha affermato l’assessore – e a dare respiro alle aziende agricole. L’anticipo Pac era stato bloccato negli anni scorsi da una norma ingiusta che penalizzava gli agricoltori lombardi. La Lombardia lo scorso anno ha fatto da modello nazionale anche su questo tema reintroducendo questa pratica”.

Nel dettaglio i fondi erogati, relativamente ai premi della Pac, suddivisi per provincia, numero aziende e importo complessivo per ogni territorio.

BERGAMO 1.703 aziende, 10 milioni 200 mila euro
BRESCIA 3.709 aziende, 29 milioni 320 mila euro
COMO 176 aziende, 900 mila euro
CREMONA 2.049 aziende, 29 milioni 100 mila euro
LECCO 154 aziende, 660 mila euro
LODI 535 aziende, 10 milioni 230 mila euro
MANTOVA 1.851 aziende, 18 milioni 310 mila euro
MILANO 1.009 aziende, 13 milioni 400 mila euro
MONZA BRIANZA 108 aziende, 850 mila euro
PAVIA 3.205 aziende, 43 milioni 800 mila euro
SONDRIO 205 aziende, 1 milione 600 mila euro
VARESE 205 aziende, 857 mila euro
Con sede legale fuori regione: 135 aziende, 1 milione 950 mila
euro. (LNews)

Ripartono gli autobus Flixbus anche nel Bresciano

in Economia/Trasporti by

A poche settimane dalla ripartenza, FlixBus riattiva collegamenti diretti fra il Bresciano e 25 destinazioni in Italia e all’estero. L’esclusione del settore degli autobus dalla strategia del Governo per il rilancio dei trasporti delinata nell’ambito del DL Rilancio implica, tuttavia, un ritorno in strada a ranghi ridotti, con la riduzione delle rotte attive e delle frequenze.

Dal territorio riattivate rotte per 25 mete (su oltre 90 collegate prima del Covid)

La mancanza di attenzione del Governo nei confronti del settore penalizza anche la riattivazione delle rotte con Brescia, città su cui FlixBus ha investito in maniera crescente dall’arrivo in Italia istituendo corse dirette fra la Leonessa d’Italia e un numero di destinazioni in continuo aumento, per poi consolidarsi sul territorio con il lancio di speciali connessioni estive con Sirmione.

Sono 25 i collegamenti con il territorio riattivati ad oggi: da Brescia si può viaggiare nuovamente verso Verona, Bologna, Parma, Modena, Reggio Emilia, Cesena, Ancona, Foggia, Bari, Brindisi, Lecce e verso svariate località balneari di richiamo, quali Rimini, Riccione, Misano Adriatico e Cattolica in Romagna, Gallipoli in Salento e Cariati in Calabria.

Ripartono i collegamenti stagionali tra Sirmione e Alto Adige, Austria e Germania

Oltre a tornare a garantire una soluzione di mobilità pratica e per tutte le tasche ai passeggeri in partenza da Brescia, con la riattivazione di tali collegamenti FlixBus mira a facilitare l’arrivo nel territorio dei visitatori provenienti dall’estero e dalle altre regioni italiane, anche in linea con l’importanza strategica attribuita al turismo in questa delicata fase di rilancio del Paese.

Proprio a questo scopo risponde la riattivazione dei collegamenti speciali fra il Garda Bresciano e l’Alto Adige, l’Austria e la Germania. Da oggi FlixBus torna infatti a collegare per tutta l’estate Sirmione con Bolzano, Innsbruck e Monaco di Baviera, contribuendo a veicolare i flussi turistici in un’area particolarmente rinomata tra i visitatori in arrivo da Austria e Germania.

 

Feralpi archivia un 2019 positivo: ricavi a 1,3 miliardi, investimenti per 54,5 milioni

in Aziende/Bilanci/Economia/Feralpi by
Ancora un anno positivo per Feralpi. Il gruppo siderurgico, tra i leader in Europa nella produzione di acciai per edilizia e acciai speciali, ha chiuso l’esercizio 2019 in utile con fatturato, margini e produzioni in tenuta rispetto ad un buon 2018 e conferma la forte propensione agli investimenti con 54,5 milioni di euro per dare continuità al proprio piano industriale di sviluppo. Essi sono finalizzati non solo a raggiungere la massima efficienza, ma anche a contribuire alla decarbonizzazione dell’attività produttiva, riducendo consumi ed emissioni anche grazie allo sviluppo di nuovi modelli di economia circolare per favorire la valorizzazione delle risorse e l’adozione di tecnologie volte all’efficienza energetica.
Proprio in tema di circolarità, di particolare rilevanza è il progetto sperimentale di recupero in forno di prodotti derivanti dal riutilizzo di materiali plastici/polimerici come agenti di riduzione sostitutivi del carbone per ridurre l’utilizzo di un materiale naturale a fronte della valorizzazione di materiali da recupero.

«I risultati positivi raggiunti nel 2019 – commenta Giuseppe Pasini, presidente del Gruppo Feralpi – rafforzano il nostro Gruppo anche in un contesto in cui il mercato, soprattutto nella seconda parte dell’anno, ha rallentato il passo. Ciò che invece non ha frenato è stata la nostra propensione agli investimenti che si sono mantenuti robusti per restare competitivi intercettando ciò che l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e il Green New Deal europeo chiedono anche alle imprese manifatturiere. Ovvero, adottare dei modelli di sviluppo sostenibili e circolari, capaci da un lato di contribuire alla decarbonizzazione e, dall’altro, di favorire l’inclusione sociale e la creazione di valore per il territorio e la comunità in cui si opera. Questi sono anche i pilastri della nostra strategia di sviluppo che guidano gli investimenti e i progetti di ricerca».

 
Per la prima volta Feralpi presenta, assieme al bilancio consolidato 2019 di Gruppo, la Dichiarazione Volontaria Consolidata di carattere Non Finanziario (DNF). Nel 2019 il Gruppo Feralpi ha generato un valore aggiunto globale lordo pari a 219,4 milioni, mentre il valore netto per gli stakeholder ammonta a 166 milioni. La sua ripartizione vede una maggior concentrazione nella remunerazione del personale (48%), segue il rafforzamento del capitale (21%) con le imposte versate alla Pubblica Amministrazione (21%). Ai finanziatori sono stati destinati 10,3 milioni. Le elargizioni liberali alla comunità sono state pari a 6,5 milioni di euro.
RICAVI a 1,3 Mld € (-1,3% a/a)
– INVESTIMENTI a 54,5 Mln € in linea con gli obiettivi del Gruppo
– PRODUZIONE DI ACCIAIO a 2,49 Mln di tonnellate (-0,3% a/a)
– EBITDA a 125,1 Mln € (EBITDA margin 9,6%), sostanzialmente in linea con i valori del 2018
– UTILE a 40,8 Mln €
– POSIZIONE FINANZIARIA NETTA (debito netto) a 134,9 Mln € in miglioramento rispetto al valore del 31 dicembre 2018 quando era pari a 175,6 Mln €

Bonifica Caffaro, la Regione: auspichiamo che il ministero proceda in fretta

in Ambiente/Economia/Istituzioni/Regione by

“Regione Lombardia in questi mesi ha lavorato per creare tutte le condizioni che possono condurre ad un esito positivo della conferenza decisoria che si sta svolgendo al Ministero”. Lo afferma l’assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, in occasione della convocazione della conferenza decisoria asincrona (la conferenza non si svolge in presenza, ma consiste in un invio di pareri da parte
degli enti) sulla bonifica del Sito di interesse nazionale (SIN) di Brescia Caffaro, in cui si valutano tutti i parerei provenienti dagli enti coinvolti, che si sta tenendo al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

TAVOLO TECNICO – “Ai primi di luglio – spiega Cattaneo – abbiamo inviato il nostro parere, in cui abbiamo proposto l’istituzione di Tavolo tecnico territoriale, coordinato da Regione Lombardia e composto dal Commissario straordinario, Comune di Brescia, Provincia di Brescia e ATS Brescia, con ARPA Lombardia quale supporto tecnico di Regione”.

PROCEDERE RAPIDAMENTE – “Auspichiamo – aggiunge l’assessore – che il nostro parere consenta al Ministero, dalla data di oggi, termine per la chiusura della conferenza decisoria asincrona, di procedere rapidamente ad approvare il piano di bonifica dell’area Caffaro, cosi’ da dare seguito a quanto fino ad oggi e’ stato valutato e condiviso tra le parti”.

RUOLO DI MONITORAGGIO – “Il tavolo decisorio – prosegue Cattaneo – avra’ un ruolo di monitoraggio delle attivita’ previste dal
progetto di bonifica verificando la coerenza tra quanto approvato dal Ministero e quanto realizzato. Inoltre, compito del Tavolo sara’ la valutazione e la condivisone degli adempimenti, la realizzazione delle aree di messa in sicurezza, la valutazione sul trattamento e sul conferimento dei materiali
contaminati e di comunicazione formale di tutti gli esiti delle valutazioni correlate all’attuazione del Progetto di bonifica, con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, competente nei procedimenti di bonifica e di messa in sicurezza del S.I.N. di Brescia Caffaro”.

Classifica Censis 2020/2021: l’Università  di Brescia al primo posto in Italia per occupabilità

in Economia/facoltà Economia/Formazione/Tendenze by

Con 106 punti su 110, l’Università degli Studi di Brescia è prima in Italia tra gli atenei medi (da 10.000 a 20.000 iscritti) per occupabilità. A stabilirlo è l’edizione 2020/2021 della classifica Censis delle Università italiane, che conferma quanto già evidenziato dall’ultimo Rapporto AlmaLaurea secondo il quale, per i laureati triennali dell’Università degli Studi di Brescia, il tasso di occupazione a un anno dal titolo è pari all’89,9%, un dato ben al di sopra della media regionale e nazionale.

Con un punteggio complessivo di 89 punti, l’Università degli Studi di Brescia occupa la settima posizione nella graduatoria degli atenei medi su un totale di 17 università.

Tra gli indicatori presi in esame, l’Università degli Studi di Brescia si distingue in particolare nel campo della comunicazione e dei servizi digitali, dove conquista la quinta posizione con 99 punti, 10 punti in più rispetto allo scorso anno.

Per quanto riguarda gli altri indicatori, l’Università degli Studi di Brescia ottiene 93 punti per le strutture, 85 per i servizi, 79 per l’internazionalizzazione e 72 per le borse di studio.

«Il nostro Ateneo guida la classifica degli atenei medi sul fronte dell’occupabilità: un risultato che ci rende orgogliosi e che premia la qualità della nostra offerta didattica. Anche il Censis conferma che laurearsi all’Università degli Studi di Brescia apre le porte del mondo del lavoro» – dichiara il Rettore, prof. Maurizio Tira.

Per quanto riguarda l’impatto della ricerca scientifica, che non rientra tra gli indicatori della classifica Censis, l’Università degli Studi di Brescia si colloca, tra le università italiane, al sesto posto della classifica complessiva del QS World University Rankings 2021 e tra i 200 migliori atenei al mondo (196esimo posto) per produttività e qualità scientifica dei propri ricercatori.

Cibo umido per cani: 5 utili consigli

in Agricoltura e allevamento/Economia by

Conoscere quale è il miglior alimento per il proprio cane è importante, in particolare se si vuole vederlo sempre in salute e con il giuso peso. Una scorretta alimentazione, oltre a portarlo a soffrire di obesità, potrebbe portare delle gravi problematiche con l’avvicinarsi della vecchiaia.

Per chi vuole essere una persona più responsabile nei confronti del proprio animale domestico, sapere quale è il cibo più adatto alla sua alimentazione è sicuramente un fattore da non sottovalutare. In particolare se si parla di animali giovani o con molti anni sulle spalle.

Quando ci si reca presso il negozio di alimenti per animali di propria fiducia, per l’acquisto del cibo umido per cani Canagan ad esempio, si conosce perfettamente quali sono le caratteristiche nutritive e di qualità che il prodotto offre.

Si può dire lo stesso di ogni alimento che si acquista?

Nei negozi sono presenti sempre più una vasta selezione di alimenti biologici, crudi e senza conservanti per alimentare nel modo corretto il proprio amico a quattro zampe. Purtroppo, una così vasta selezione di prodotti così simili ma allo stesso tempo diversi tra loro, possono mettere in seria difficoltà anche la persona più preparata.

Quando ci si trova spiazzati dinnanzi a questi scaffali ricchi di confezioni, si può iniziare ad osservare questi 5 punti. Utili per comprendere quale può essere il prodotto più indicato per alimentare nel modo corretto il proprio animale.

I 5 punti per verificare che un alimento per cani sia di alta qualità

1: Gli ingredienti presenti all’interno di questi prodotti devono essere di primissima qualità e contenere pochissimi – meglio se zero – ingredienti di origine chimica. Inoltre, è bene che la percentuale maggiore degli alimenti presenti nel composto sia carne o pesce.

2: Devono essere indicate le fonti specifiche di proteine e grassi animali. Nei prodotti definiti premium, sono indicate anche quali parti del corpo degli animali sono state utilizzate per la preparazione dell’alimento per nutrire il proprio cane.

3: All’interno del cibo umido per cani devono essere presenti grani interi e verdure. Altri vegetali, potrebbero essere di difficile digestione e allo stesso tempo portare dei problemi di irritazione ad alcuni casi. Nel caso l’alimento porti alla comparsa di arrossamenti o altri problemi, è bene chiedere un parere al proprio veterinario di fiducia.

4: È sempre bene verificare che il prodotto sia studiato per la razza del proprio cane. In commercio sono presenti degli alimenti con caratteristiche specifiche per una determinata razza di un cane. Fattore che permette quindi di offrire al proprio amico a quattro zampe un alimento più indicato alle sue esigenze.

5: Se possibile, scegliere dei prodotti che siano certificati da organizzazioni che tutelano la qualità del cibo per cani e animali in generale. La presenza di questa certificazione, è un ulteriore punto a favore nella scelta del cibo per il proprio animale.

Come si è potuto comprendere, scegliere il giusto cibo per il proprio cane non è troppo difficile. Con un attimo di attenzione, e magari seguendo le raccomandazioni del proprio veterinario, si può garantire la giusta alimentazione al proprio cane per tutto il corso della sua vita.

Anche se questo potrebbe sembrare un “plus” a cui si può anche rinunciare, riuscire a identificare la giusta alimentazione per il proprio cane è estremamente importante per offrirgli una vita sana sotto tutti i punti di vista.

 

Indagine Api: secondo trimestre in caduta libera per le Pmi

in Api/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze by

Nel secondo trimestre 2020 il 75% delle imprese ha avuto un calo della produzione e del fatturato rispetto al primo trimestre. In un terzo delle imprese il calo è stato superiore al 35%. A evidenziarlo e a sottolineare la situazione estremamente critica è il report congiunturale sul secondo trimestre 2020 realizzato dal Centro Studi Apindustria su un campione di 100 imprese associate. Il confronto è fatto tra i dati del secondo trimestre e quelli del primo che, ricordiamo, nel mese di marzo era già stato interessato da un periodo di chiusura forzata delle imprese. Entrando nel dettaglio, oltre al 75% del calo della produzione e dei fatturati, molto pesante è anche quello degli ordinativi, rispetto al quale due imprese su tre registrano un calo. Gli investimenti sono fermi (73%) o in calo (20%) e iniziano a vedersi effetti negativi anche sul fronte occupazionale in più di un’impresa su cinque, nella gran parte dei casi (20% fino all’8% della forza lavoro, nel 3% delle imprese con riduzioni della manodopera superiori al 20%). Tra le componenti di rilievo del costo di produzione si conferma la maggior dinamicità nell’andamento dei costi relativi alle materie prime. Prevale la stabilità nella componente energia (che tuttavia aumenta nel 12% dei casi); materie prime stabili per il 43% degli intervistati ma per il 43% i costi crescono, in modo anche marcato (19%). L’andamento dell’utilizzo degli impianti, nel secondo trimestre 2020, risulta fortemente condizionato dall’introduzione del blocco delle attività imposto a partire da fine febbraio: la situazione rimane diffusa in tutte le categorie rilevate, tuttavia, i cali più marcati si rilevano nelle categorie più fragili, con impianti già fortemente sottoutilizzati da tempo. Differenze poco significative emergono nei dati per aree geografiche (il calo è marcato nei rapporti con l’Italia, l’Ue e l’extra Ue).

Il report ha interrogato gli associati anche relativamente al mese di giugno, nel confronto con il mese precedente, per cercare di capire se il mercato – dopo oltre due mesi di blocco e la ripartenza parziale dal mese di maggio – si stia muovendo. Secondo il report «gli ordinativi in Italia si sono mossi nel mese di giugno, grazie anche alla fine del lungo e difficile periodo di quarantena imposto alle attività economiche: per 6 imprese su 10 si è rilevato un incremento degli ordinativi domestici, che arriva al 75% nella Comunità europea e sembra più lento però al di fuori dei confini europei (60%)». Molto significativo è però anche il dato delle imprese che a giugno segnala un calo degli ordinativi in Italia (40%) e nell’area UE (25%).

«I dati preoccupano per l’estrema negatività con cui si presentano – osserva il Presidente di Apindustria Douglas Sivieri -. Il calo era chiaramente nell’ordine delle cose, ma l’impressione è che la ripartenza sia molto più lenta di quanto alcuni sperassero. C’è stato chiaramente un effetto rimbalzo dopo due mesi di chiusura di molte attività, ma si sta andando a ritmi molto bassi. Col risultato che le imprese che erano in difficoltà adesso sono molto più deboli e quelle che stavano abbastanza bene oggi si sono indebolite parecchio. Una situazione estremamente pericolosa e preoccupante, che si somma a un Pil già stagnante da tempo e a un’economia che era in forte rallentamento già prima di quest’ultima crisi. Il timore è che a breve possano esserci ricadute occupazionali significative».

Un affondo anche alla politica economica del Governo: «Dire che non ha fatto nulla sarebbe ingeneroso, ma ha fatto meno di quanto avrebbe dovuto e potuto. Ha usato strumenti ordinari per una situazione straordinaria ed è avvolto in lungaggini decisionali non adatte ai tempi. E, soprattutto, non si può continuare a procedere a tentoni, mese per mese. Lo sguardo, ancora più oggi, deve essere capace di superare l’ostacolo ma, a oggi, nulla di tutto questo si vede».

 

Brescia, 16 luglio 2020

Regione, sì della commissione a rendiconto e manovra 2020-2022: investimenti per 3,5 miliardi

in Bilanci/Economia/Evidenza/Istituzioni/Regione by

Invarianza della pressione fiscale, ulteriore taglio dei costi di funzionamento della macchina regionale e conferma degli investimenti volti a incrementare il patrimonio pubblico sul biennio 2021-2022, prevedendo risorse aggiuntive di 530 milioni di euro rispetto ai 3 miliardi già previsti per favorire la ripresa economica. Sono questi, in sintesi, gli elementi che caratterizzano la manovra di assestamento di bilancio 2020-2022 che è stata approvata oggi a maggioranza dalla Commissione Bilancio presieduta da  Marco Alparone (Forza Italia) e di cui è relatore Marco Colombo (Lega). Ai lavori ha partecipato anche l’Assessore regionale al Bilancio Davide Caparini.

La manovra di assestamento si inserisce quest’anno in un contesto particolare –ha spiegato il relatore- in cui l’emergenza sanitaria in corso ha comportato la previsione di una drastica riduzione delle entrate riferita ai principali tributi. In tale contesto finanziario, la manovra di assestamento non ha quindi potuto contemplare risorse finanziarie correnti addizionali che, anzi, sono state ridotte data la necessità di garantire la salvaguardia degli equilibri di bilancio previsti dalle disposizioni attualmente in vigore. Sono tuttora in corso appositi negoziati con il Mef per la quantificazione degli importi a copertura di tali minori entrate che, ad oggi, non si sono però ancora conclusi, non consentendo pertanto di poter effettuare stime certe”.

Nel dettaglio, l’avanzo di bilancio di fine 2019 pari a circa 115 milioni e 933mila euro è destinato per 33 milioni di euro a copertura delle minori entrate derivanti dalle agevolazioni fiscali concesse nell’ambito della situazione di emergenza sanitaria legata al Covid-19 e per euro quasi 83 milioni di euro a salvaguardia degli equilibri di bilancio; è prevista la capitalizzazione della società Autostrada Pedemontana Lombarda SpA per un importo massimo di euro 150 milioni di euro nell’arco di 5 anni dal 2020 al 2024, che rientra nell’ambito di una complessiva operazione di ricapitalizzazione di 350 milioni di euro; viene riconosciuto alla Fondazione Stelline un contributo per spese di investimento di 2 milioni di euro per gli anni 2021 e 2022 e, nel contempo, l’abrogazione del contributo di gestione; vengono assegnate ad Explora, nell’ambito delle politiche di supporto regionale a grandi eventi e manifestazioni sportive di carattere nazionale e internazionale, risorse pari a 400mila euro destinate alla promozione e valorizzazione del grande evento sportivo “Discesa libera e combinata coppa del mondo Bormio 2020” che si terrà a Bormio il 28 e 29 dicembre 2020 e 270mila euro euro per il finanziamento del “Giro d’Italia: tappa finale Cernusco sul Naviglio – Milano” in programma il 25 ottobre; vengono ridotti del 30% per l’anno 2020 i canoni di concessione demaniale a sostegno delle attività economiche e turistico-ricettive operanti sulle vie navigabili lombarde che hanno subito e stanno subendo gravi danni economici a seguito dell’emergenza epidemiologica legata al Covid-19 tuttora in corso e gli enti preposti alla gestione del demanio sono autorizzati a trattenere la quota dei canoni di concessione demaniale di spettanza regionale derivanti dalla riduzione prevista.
La manovra di assestamento ridetermina infine la dotazione del “Fondo FRIM FESR 2020“, fondo destinato al sostegno di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione realizzati dalle imprese, istituito  e conferito a Finlombarda per la somma di 9 milioni di euro, con l’obiettivo di sostenere e promuovere la ricerca a fronte dell’emergenza Covid-19.

Gli investimenti previsti sono stati resi possibili da una gestione virtuosa che ha consentito all’ente regionale ulteriori razionalizzazioni e contenimenti di spesa –ha ricordato il Presidente della Commissione Bilancio Marco Alparone-, liberando, pur in una situazione di grave emergenza, nuove risorse a conferma di una correttezza gestionale confermata anche dalla Corte dei Conti: pieno rispetto dell’equilibrio di bilancio, miglioramento del risultato d’amministrazione, consistente liquidità di cassa che ha evitato la contrazione di nuovo debito, pagamento ordinario dei fornitori commerciali in soli 12 giorni sono alcuni degli aspetti qualificanti”.

Pieno rispetto del pareggio di bilancio e consistente liquidità di cassa che ha permesso di evitare la contrazione di nuovo debito, di evitare l’attivazione di anticipazioni di cassa e di pagare i fornitori commerciali in tempi ben al di sotto dei termini di scadenza della fattura con un’indice medio di tempestività che per il 2019 è stato di 12,5 giorni in anticipo rispetto alla data di scadenza della relativa fattura –ha sottolineato il relatore Marco Colombo-. In questo scenario anche le Agenzie di rating hanno sempre riconosciuto l’efficienza della gestione finanziaria di Regione Lombardia, attribuendole ottimi giudizi con riferimento all’affidabilità finanziaria ed alla prudenza nella gestione del debito”.

Come si evince dal Rendiconto generale, il bilancio 2019 di Regione Lombardia approvato anch’esso a maggioranza ammonta a 24 miliardi, 182 milioni e 243mila euro. In particolare, la spesa sanitaria è quantitativamente preponderante rispetto alle risorse destinate ad altre politiche regionali: il finanziamento dei servizi sanitari, pari a quasi 20 miliardi di euro, rappresenta infatti circa l’80% degli stanziamenti totali.

Nel corso della seduta odierna, la Commissione ha approvato anche alcuni emendamenti.
Tra questi, quello del Presidente della Commissione Marco Alparone che conferma in 3 miliardi e 530 milioni di euro la spesa complessiva nel triennio a sostegno degli investimenti e dello sviluppo infrastrutturale per fronteggiare l’emergenza Covid-19, rimodulando gli stanziamenti previsti negli anni 2022 e 2023. Un altro emendamento proposto dalla Commissione Ambiente  introduce una sanzione amministrativa pecuniaria fino a un massimo di 300 euro per la violazione degli adempimenti relativi alla corretta targatura degli impianti termici svolta dai manutentori e dagli installatori. Dalla Commissione Agricoltura è pervenuta la richiesta che le guardie venatorie nell’esercizio delle loro funzioni indossino un’uniforme identificativa autorizzata dalla Prefettura ben riconoscibile e con colori ad alta visibilità. Via libera anche all’emendamento della Commissione Territorio che proroga di 12 mesi la durata del Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia del trasporto pubblico locale di Brescia tuttora in scadenza.

I gruppi di minoranza hanno espresso voto contrario lamentando in particolare come la manovra finanziaria regionale manchi di coraggio soprattutto in una fase di emergenza come questa, “che richiede una visione di prospettiva purtroppo assente e che non presenta –ha detto Raffaele Straniero (PD)- la dovuta attenzione a settori strategici come quello del turismo per il quale le risorse stanziate sono insufficienti”.

Il Rendiconto generale 2019 e l’Assestamento al Bilancio 2020-2022 andranno in Aula per la discussione e il voto finale nelle sedute di Consiglio regionale del 27 e 28 luglio.

40 anni di esperienza. 40 anni di interventi efficaci e puntuali

in Economia/Servizi by

L’azienda Sogem, specializzata da 40 anni nel campo dei lavori stradali, della realizzazione e della manutenzione di reti fognarie, metanodotti e acquedotti, si appresta a proseguire il proprio percorso di crescita puntando sempre sull’efficienza e la competenza.

Ripresa a pieno regime

Dopo il periodo di stop forzato, le aziende del bresciano si preparano per una ripresa a pieno regime delle attività. Tra quelle che già hanno riaperto i cancelli anche Sogem, azienda con sede a Poncarale (BS) specializzata nella costruzione e manutenzione di acquedotti, impianti gas e reti fognarie attiva in tutto il Nord Italia.

Tornano dunque in campo le squadre operative, pronte a intervenire sui cantieri e fornire assistenza rapida nelle aree di Brescia, Cremona, Mantova, Piacenza, Pavia, Trento e Monza – Brianza. Tra le attività svolte da Sogem rientrano la costruzione e manutenzione dei manti stradali, la ricerca di perdite in impianti di acqua, gas e fognature, le canalizzazioni per reti elettriche e di telecomunicazione, la realizzazione e manutenzione di impianti antincendio, di stazioni di sollevamento e le lavorazioni in ambienti confinati.

L’esperienza conta!

Con più di 4 decenni alle spalle, l’azienda ha potuto affrontare il periodo difficile tuttora in corso contando su una lunga esperienza, tradotta in competenze specifiche e sullo spirito d’innovazione che da sempre la caratterizza, rendendo l’evoluzione una costante nel suo DNA.

È proprio questo l’approccio con il quale Sogem ha affrontato i profondi e inaspettati cambiamenti che hanno colpito i mercati, accogliendo l’innovazione anche dal punto di vista digitale: l’azienda si presenta con un sito web rinnovato e una strategia di comunicazione digitale frutto della collaborazione con Digital Mood, agenzia di web marketing con sede a Montichiari.

In un percorso di miglioramento continuo, negli anni sono stati ampliati e rinnovati il parco macchine, le attrezzature, le tecnologie esecutive e i materiali, per offrire soluzioni sempre più avanzate ed efficienti che consentono a Sogem di intervenire in modo tempestivo sui cantieri e di garantire aggiornamento costante su ogni fase di avanzamento dei lavori.

Sogem, foto da azienda
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