Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Tendenze - page 26

Intelligenza artificiale e robotica, a Brescia oltre 2mila imprese

in Economia/Tendenze by

Intelligenza artificiale e robotica. Un business per 104 mila imprese in Italia e 429 mila addetti, con 60 miliardi di fatturato annuale, secondo i dati della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi al secondo trimestre 2019. Da produzione di software, alla consulenza informatica, dalla creazione di robot industriali  alla vendita di computer. In Lombardia coinvolte 23 mila imprese, con 146 mila addetti e 30 miliardi di fatturato. Più forniti tra i territori italiani, Milano con 12 mila imprese circa e 110 mila addetti, Roma con 11 mila imprese e 63 mila addetti, Napoli con 5 mila imprese e 13 mila addetti, Torino con 5 mila imprese e 25 mila addetti, Brescia con oltre 2 mila imprese e 8 mila addetti. Emerge da una elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi sui dati del registro imprese al secondo trimestre 2019 e 2018. Per business, dopo la Lombardia con 30 miliardi, ci sono Lazio con 8 miliardi, Emilia Romagna con 4, Veneto, Piemonte e Toscana con 3 miliardi circa. Per territorio, affari più consistenti per Milano, con 23 miliardi, Roma con 8 miliardi, Torino con 3 miliardi, Firenze e Bologna con 2 miliardi.

Un settore in crescita a Milano, in Lombardia e in Italia. Crescono le imprese, 104 mila in Italia, +1,6% in un anno e +10% in cinque anni. Bene anche gli addetti nazionali, 429 mila, +3,5% in un anno, +17% in cinque anni. In Lombardia le 23 mila imprese sono aumentate in un anno, +2% e in cinque anni, + 12%. Anche i 146 mila addetti regionali sono cresciuti, +6% in un anno e +22% in cinque anni. A Milano le 12 mila imprese crescono di + 2,6% in un anno e + 16,5% in cinque anni e i 110 mila addetti di +7% in un anno e + 22% in cinque.

In Italia. Prima è Milano con circa 12 mila imprese (+16,5% in cinque anni) e 110 mila addetti (+22%), poi Roma con 11 mila imprese (+17%) e 63 mila addetti (+9%), Napoli con 5 mila imprese (+10%) e 13 mila addetti (+44%), Torino con 5 mila imprese (+5%) e 25 mila addetti. Tra le prime con circa 2 mila imprese  Brescia, Padova, Bari, Bologna, Firenze, Monza e Brianza, Bergamo e Salerno.

In Lombardia. Prima è Milano con circa 12 mila imprese (+16,5% in cinque anni) e 110 mila addetti (+22%), poi Brescia con oltre 2 mila imprese (+9%) e 8 mila addetti (+30%), Monza e Brianza con 1.883 imprese (+11%) e 6 mila addetti (+22%), Bergamo con quasi 2 mila imprese (+11%) e quasi 6 mila addetti (+18%).

I settori legati all’intelligenza artificiale. Un business da 30 miliardi in Lombardia, dove sono attive 23 mila imprese con 146 mila addetti secondo i dati della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su fonte Registro Imprese al secondo trimestre 2019. I settori più coinvolti la produzione di software (11 mila  imprese in Lombardia su 46 mila in Italia, di cui 6 mila a Milano) e i servizi informatici (9 mila imprese in regione su 44 mila nazionali, di cui 4 mila a Milano), poi ci sono 2 mila imprese nel commercio in regione su 12 mila in Italia, di cui circa mille a Milano.

Interscambi con la Russia, per la Lombardia valgono 4,3 miliardi di euro

in Economia/Export/Tendenze by

Milano è protagonista nelle relazioni economiche tra Italia e Russia. L’import export con la Russia vale 1.7 miliardi per Milano, 4.3 miliardi per la Lombardia e 21.4 miliardi per l’Italia. Lo dicono i dati elaborati al 2018 dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. Si importa soprattutto gas, un settore in forte crescita e si esportano prodotti manifatturieri. Al primo posto Milano con 1,7 miliardi di scambi nel 2018, seguita da Siracusa con 1,4 miliardi, Pavia con 1,1 miliardi, Roma con 1 miliardo, Messina con 589 milioni, Ancona con 516 milioni, Verona con 461 milioni. Tra le prime anche Bologna, Vicenza, Cagliari, Brescia, Treviso, Udine, Reggio Emilia, Venezia, Varese.

Trend dell’interscambio nei primi sei mesi del 2019. In miglioramento sia l’import (+5,5%) che l’export (+0,4%) italiano con la Russia. Nei primi sei mesi dell’anno l’interscambio ha già raggiunto gli 11 miliardi di euro circa. Crescono in particolare i rapporti con Milano: +42% l’import che è di 429 milioni, +3,1% l’export che supera già il mezzo miliardo di euro. La Lombardia raggiunge invece i 2 miliardi di interscambio, +3,8%, grazie soprattutto alle importazioni (+20,8%), e rappresenta un quinto del totale italiano.

Brescia, gli imprenditori nati fuori dalla Lombardia sono 31mila

in Economia/Partner 2/Tendenze by
Imprenditori

Milano è prima in Italia per attrattività imprenditoriale extra regionale, il 46% di chi fa impresa, considerando tutte le cariche, arriva da fuori Lombardia (256 mila su 554 mila) contro una media regionale del 32,5% (443 mila su 1,4 milioni) e italiana del 25% (1,9 milioni gli imprenditori che lavorano fuori dalla regione o Stato di origine su 7,5 milioni) secondo un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi sui dati del registro delle imprese al secondo trimestre 2019 sulle persone che hanno cariche nelle imprese, sia come titolare ma anche come soci e amministratori, considerando le persone attive.

Dopo Milano, a livello nazionale, vengono con circa il 40% Aosta (7 mila cariche su 18 mila), Novara (16 mila su 40 mila) e Trieste (9 mila su 23 mila), che superano Imperia in classifica rispetto allo scorso anno (12 mila su 30 mila). Sesta si conferma Roma dove il 38% degli imprenditori viene da fuori Lazio, con 194 mila su 507 mila. Supera il 35% la presenza di imprenditori nati fuori regione anche a Prato, Savona, La Spezia, Bologna e Genova.

In Italia il 38% di chi arriva da fuori regione è straniero, multinazionali incluse, il 62% arriva da altre regioni italiane. In Lombardia il peso degli italiani è del 65%, a Milano del 68%. A Prato il 62% è straniero

Lombardia, chi attira più imprenditori da fuori regione. Su quasi 1,4 milioni di persone che ricoprono cariche di impresa in regione nel 2019, 920 mila sono lombardi mentre 443 mila, pari al 32,5%, sono nati fuori regione o all’estero. Un dato in crescita rispetto al 32% dello scorso anno. Tra questi ci sono 33 mila siciliani, oltre 30 mila campani e pugliesi, 28 mila piemontesi e circa 25 mila veneti e calabresi. Tra i territori, dopo Milano, che è prima con 256 mila imprenditori nati fuori regione, circa 6 mila in più in un anno, vengono Brescia con oltre 31 mila, Varese e Monza Brianza con circa 28 mila, Bergamo con 24 mila e Como e Pavia con oltre 18 mila. Per peso degli imprenditori nati fuori regione, dopo Milano che è prima, vengono Pavia (con un peso del 31%), Varese (29%) e Monza Brianza (28%).

A Milano solo circa la metà degli imprenditori (54%, 298 mila imprenditori su 554 mila) viene dalla Lombardia, di cui 223 mila sono proprio di Milano. Le restanti 256 mila cariche sono occupate prevalentemente da pugliesi (oltre 20 mila), siciliani, campani e piemontesi (circa 18 mila per ciascuna regione di nascita). Tra chi arriva da fuori gli stranieri sono 82 mila e gli italiani 174 mila.

A Monza Brianza è lombardo il 72% di chi detiene cariche d’impresa, il 73% a Lodi. Dopo la Lombardia, sono Sicilia e Calabria le regioni da cui provengono più imprenditori in Brianza circa 3 mila. Sui 28 mila imprenditori che arrivano da fuori regione, sono il 34% gli stranieri e il 66% gli italiani da altre regioni. È l’Emilia Romagna la seconda regione di provenienza per il territorio del lodigiano con quasi mille imprenditori. Sui 6 mila imprenditori che arrivano da fuori regione, è pari al 40% il peso degli stranieri, il 60% proviene da altre regioni italiane.

 

Sartorie artigianali, in provincia di Brescia sono 173

in Artigianato/Economia/Tendenze by

Sartorie artigianali: in Lombardia e in Italia. Milano, con 737 imprese e oltre mille addetti nella classifica nazionale è preceduta solo da Roma che ne conta 800 con 1.090 addetti. Rispetto a cinque anni fa cresce del +21,2% e precede Torino (553 attività con 756 addetti), Napoli (353, 566), Verona (184, 251), Bari (175, 357) e Brescia (173, 273). Tra le prime anche altre lombarde: Bergamo con 144 attività, Varese con 121 e Monza Brianza con 118.

Oltre due sartorie artigianali su tre sono a guida femminile. Sia in Lombardia (69,3%) che in Italia (72,5%). E la percentuale di donne arriva all’80% circa a Sondrio, Brescia e Mantova in regione mentre supera il 90% a Pordenone, Chieti e Fermo. La presenza di giovani sia in Lombardia che in Italia si attesta intorno all’11%, con punte del 16% a Brescia e Mantova. A livello nazionale i giovani superano invece il 20% a Crotone, Massa Carrara, Savona, Prato e Pistoia. Forte la presenza di stranieri soprattutto in Lombardia, più della metà del totale, rispetto al 35,5% italiano: Milano arriva al 68%, prima nella classifica nazionale, precede Verbania e Prato (66,7%). Se si guarda solo ai titolari di ditte individuali, la provenienza straniera prevalente sia per la Lombardia che per l’Italia è la Cina (rispettivamente 34,7% del totale ditte e 15,7%), seguita a livello regionale dal Marocco (3,1%) e a livello nazionale dalla Romania (3,7%).

 

Imprese metalmeccaniche: Brescia in controtendenza, ma c’è preoccupazione

in Economia/Tendenze by
  • A livello nazionale si registra un calo della produzione nel settore pari al 3,1% sullo stesso periodo dello scorso anno;
  • La variazione resta positiva a Brescia: +1,0% rispetto al II trimestre 2018;
  • Nei primi otto mesi del 2019 le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) crescono del 42% in confronto al 2018, superando i 3 milioni;
  • Le preoccupazioni sono legate, in particolare, alle recenti difficoltà del mercato tedesco.

 

È stata presentata nella sede di AIB a Brescia – in contemporanea con la conferenza stampa nazionale a Roma – la 151ª Indagine Congiunturale di Federmeccanica, con un approfondimento specifico sulla struttura e la dinamica dell’industria metalmeccanica a Brescia.

All’incontro hanno partecipato Loretta Forelli (Presidente Settore Metallurgia, Siderurgia e Mineraria AIB), Gabriella Pasotti (Presidente Settore Meccanica AIB), Filippo Schittone (Direttore AIB), Davide Fedreghini e Caterina Perugini (Ufficio Studi e Ricerche AIB).

I dati a livello nazionale – relativi al II Trimestre 2019 – evidenziano nel settore un calo della produzione pari al 3,1% sullo stesso periodo dello scorso anno, legato in particolare alle difficoltà del mercato tedesco.

La variazione resta invece positiva a Brescia (+1,0%), dove l’industria metalmeccanica rappresenta il 59% delle 14mila unità locali nelle attività manifatturiere; ancora più alta è la percentuale degli addetti, che arriva al 69% sul totale dei 144mila occupati a Brescia nelle attività manifatturiere (in Lombardia si ferma al 52,8%, in Italia al 47,6%). In provincia la produzione industriale nella metalmeccanica è ancora inferiore del 23% rispetto ai livelli pre-crisi (I trimestre 2018), anche se in rialzo rispetto ai minimi toccati nel II trimestre 2013 (+19%);

“I primi due trimestri del 2019 hanno registrato a Brescia un rallentamento dell’attività produttiva del settore che, pur avendo recuperato i livelli del 2011, è ancora al di sotto rispetto a quanto si produceva prima della crisi del 2009 – commenta Gabriella Pasotti, Presidente del Settore Meccanica di AIB –. Un rallentamento che, a nostro parere, è fortemente legato alla persistente depressione che caratterizza il mercato interno e al più recente indebolimento della congiuntura in Germania. Guardiamo con preoccupazione – è stato sottolineato più volte anche dal Presidente Giuseppe Pasini – alle vicende del mercato tedesco, che è la prima destinazione di sbocco delle merci bresciane”.

A livello generale Brescia si attesta al terzo posto in Italia per export di prodotti metalmeccanici, con un valore di 6,5 miliardi di euro nel periodo tra gennaio e giugno 2019, alle spalle solamente di Milano (9,1 mld) e Torino (7,0 mld). Le esportazioni bresciane di prodotti metalmeccanici verso la Germania, nei primi sei mesi del 2019, valgono invece 1,4 miliardi di euro, cioè una quota pari a oltre un quinto del totale delle esportazioni di prodotti metalmeccanici. Brescia si caratterizza quindi per essere particolarmente dipendente dalla domanda tedesca, se si considera che per l’Italia il mercato di Berlino rappresenta invece il 14% del totale metalmeccanico.

Sul fronte dell’occupazione tornano a crescere le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni (CIG), che segnano un +42% rispetto al 2018, arrivando a toccare – nel periodo tra gennaio e agosto – quota 3,3 milioni di ore (erano 2,3 milioni nello stesso periodo dello scorso anno).

“La metalmeccanica è la spina dorsale dell’economia italiana e dei singoli territori. In Italia ci sono circa 145.000 imprese metalmeccaniche, che occupano oltre un milione e 700.000 lavoratori. Il settore metalmeccanico è il più importante in Italia e si colloca in Europa al secondo posto, dopo la Germania – aggiunge Loretta Forelli, Presidente del Settore Metallurgia, Siderurgia e Mineraria di AIB –. Preservare il settore e stimolare la sua crescita deve essere quindi la priorità per la politica nazionale e locale, ed è indispensabile favorire la creazione di un eco sistema 4.0: le nostre imprese svolgono una funzione decisiva in ambito economico, ma hanno anche un fondamentale ruolo sociale”.

Brescia sempre più smart city: le imprese del settore sono 11mila

in Economia/Tendenze by

Milano sempre più smart city: sono 45 mila le imprese, secondo una elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi a giugno 2019 e 378 mila gli addetti. Sono le grandi città a trainare la crescita dei settori “smart” d’Italia, a Milano le imprese salgono del +1,7% in un anno, a Roma del + 1,7%, a Napoli di +1,9%, con un risultato nazionale di stabilità e quindi di una sempre maggiore attrazione e concentrazione dei grandi centri. Un settore guidato nel Paese da Milano e Roma con circa 100 miliardi ognuna di business su circa 500 miliardi in Italia e 400 mila addetti a Milano e 300 mila  a Roma nelle circa 50 mila imprese dei due motori d’Italia.

I settori smart: hi-tech, autoveicoli, trasporti e logistica, energia-acqua-rifiuti, costruzioni, commercio online, design.

In Lombardia si concentrano 103 mila imprese smart sulle 572 mila in Italia, guidate da Milano (45 mila), Brescia e Bergamo con circa 11 mila, Monza e Varese con circa 7 mila. Gli addetti sono 603 mila, più di uno su quattro dei 2,3 milioni in Italia. Sono 378 mila a Milano, circa 47  mila a Brescia e Bergamo, circa 36 mila a Monza (+0,7%) e 24 mila a Varese. A Lodi ci sono circa 2 mila imprese nei settori smart e 8 mila addetti.

In Italia ci sono 572 mila imprese e 2,3 milioni di addetti. Dopo Roma (52 mila, +1,7%) e Milano (45 mila, +1,7%), ci sono per imprese Napoli (28 mila, +1,9%) e Torino (21 mila), Bari, Brescia, Caserta, Salerno, Bologna, Bergamo, con oltre 10 mila. Per addetti, prima Milano con 378 mila, poi Roma con 297 mila, Torino al terzo posto con 138 mila, poi Napoli con 76 mila, Bologna con 55 mila. Superano i 40 mila: Bergamo, Brescia, Bari, Firenze.

Innovhub Stazioni Sperimentali per l’Industria partner di Enterprise Europe Network è l’Azienda partecipata dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi che svolge attività di ricerca applicata, consulenza tecnico-scientifica e testing industriale e promuove sul territorio e fornisce servizi nell’ambito della progettazione europea e dei finanziamenti all’innovazione, con una attenzione particolare alle PMI. Si avvale di 14 laboratori scientifici e circa 100 esperti. Innovhub SSI partecipa direttamente a numerosi progetti di R&D (impieghi avanzati di biomasse, utilizzo di materie prime alternative per la produzione di energia, imballaggi, biomateriali per applicazioni mediche, tecnologie per combustibili, etc.). L’Azienda si articola in quattro aree tecniche dotate di attrezzature moderne e laboratori altamente specializzati: carta, cartoni e paste per carta, combustibili, oli e grassi, seta.

Grandi Riso: a Fico servito il risotto numero 30.000

in Economia/Tendenze by
Grandi Riso a Fico

A settembre è stato cucinato e servito il risotto numero 30mila. E’ questo il primo, positivo, bilancio del chiosco-risotteria inaugurato meno di un anno fa da Grandi Riso a Fico Eataly World, il parco agroalimentare più grande del mondo con sede a Bologna.

“Il Risotto”, questo il nome dello spazio di ristorazione, è stato aperto a dicembre 2018 con un format innovativo, che prevede tra l’altro l’utilizzo esclusivo di riso Carnaroli Igp Delta del Po per la preparazione dei piatti “disegnati” dagli chef più prestigiosi.

L’obiettivo principale dell’azienda del gruppo Marcello Gabana Holding di Calcinato (Bs) – quarto produttore italiano di riso per volumi – è quello di promuovere nel mondo l’eccellenza del riso Igp per incrementare ulteriormente la quota di export, che già oggi vale oltre un milione di euro su base annua e continua a crescere in doppia cifra.

Nel 2019, come negli ultimi anni, le principali destinazioni dei prodotti di Grandi Riso sono state gli Usa, la Spagna e il Brasile, ma significative sono state anche le quote di Francia, Germania, Messico e Canada. Merito della qualità del prodotto, ma anche di scelte precise, come la presenza nei negozi Eataly, gli accordi di distribuzione con diverse catene di supermercati europee e la recente decisione di assumere un export manager.

In questa linea si inseriscono anche gli eventi di stampo “glocal” organizzati da Grandi Riso a Fico, rivolti ai visitatori della rassegna e ai numerosi buyer esteri. Questo fine settimana, infatti,

il riso e l’azienda ferrarese Calcinato saranno ancora più protagonisti a Fico, un contesto (ben 100mila metri quadrati tra stalle, campi coltivati e stand) che non è solo vetrina di eccellenza ma anche – grazie alle attività di Fondazione Fico – riferimento per la promozione della sostenibilità agroalimentare.

Sabato 28 settembre, dalle 14.30 alle 16, il teatro arena di Fico ospiterà un incontro tra esperti e professionisti del settore sul tema “La cultura del riso” e a seguire si terrà uno showcooking di ricette a base di risotto con degustazione gratuita finale. Domenica 29, invece, si terrà il Paella Day di Grandi Riso, un appuntamento per celebrare il piatto più conosciuto della gastronomia spagnola organizzato in collaborazione con celebri chef valenciani e con il Consorzio Arroz de Valencia.

 

GRANDI RISO

 

Grandi Riso, nata nel 2002, rappresenta oggi la principale attività del gruppo Marcello Gabana / Gabeca di Calcinato (Bs) e si inserisce nella filiera di produzione del riso tradizionale attiva nella zona del basso ferrarese rappresentando di fatto il marchio commerciale e distributivo della produzione risicola del territorio.  Nello stabilimento di Codigoro, che occupa un’area di circa 70mila metri quadrati, trovano spazio tutti gli impianti e le attrezzature necessarie per le varie fasi di lavorazione del risone. Tale caratteristica, unica in Italia, prevede 14 impianti di essicazione del risone con capacità di circa 750 tonnellate al giorno completi di un settore specifico per il deposito e il magazzinaggio del risone essicato con una capacità di stoccaggio totale di circa 23mila tonnellate (suddivise su 206 silos e magazzini di 40.000mq con capacità di stoccaggio pari a 130mila tonnellate). Il magazzino per lo stoccaggio dei prodotti finiti si sviluppa su una superficie di circa 8mila metri quadrati.

Sport, le imprese di Brescia sono cresciute del 30% in cinque anni

in Economia/Tendenze by
Sport, foto generica da Pixabay

Sono 23 mila le imprese che si occupano di sport in Italia, secondo i dati della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi delle quali 4 mila in Lombardia, prima regione italiana con un quinto del totale, concentrate a Milano con oltre mille. Seguono Lazio con 3 mila, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto con circa 2 mila. Nel complesso sono 7 mila le imprese che promuovono eventi sportivi, 4 mila imprese gestiscono impianti sportivi, 4 mila club sportivi, 4 mila palestre e 2 mila realizzano corsi ed attività sportive. Sono 43 mila gli addetti in Italia, dei quali 10 mila in Lombardia e circa 5 mila a Milano. Il settore cresce in Italia del 29% in cinque anni. In Lombardia cresce del +33%. Emerge da una elaborazione  della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati Registro Imprese riferiti al secondo trimestre 2019 e relativi alle sedi di impresa. Il confronto avviene con il secondo trimestre 2018 e 2014. Business da oltre 3 miliardi in Italia, oltre 1 miliardo in Lombardia, 624 milioni a Milano, prima nel Paese (elaborazione Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati AIDA – Bureau van Dijk).

Trainano la crescita i giovani imprenditori. Crescita record dei giovani a Milano, 8% delle imprese, +20% in un anno, +72% in cinque. Sono l’8% delle imprese anche in Lombardia e in Italia e crescono in regione del 10% in un anno e di +48% in cinque e nel Paese del 5% in un anno e del 31% in cinque.

La Lombardia è tra le regioni più in crescita: +33% in cinque anni e +7% in un anno. Milano da sola pesa un terzo lombardo con oltre mille imprese (1.417) e cresce di +40% in cinque anni e +8% in un anno. Gli addetti a Milano sono 5 mila e crescono del 60% in cinque anni. Seguono Brescia con 836 imprese (+30% in cinque anni) e Bergamo con 540 imprese (+35%). In forte crescita anche le imprese a Monza Brianza a quota 308 (+35%) Lodi con 64 (+33%).

Nel complesso gli addetti in Italia sono oltre 43 mila, dei quali 10 mila in Lombardia (uno su quattro circa del totale nazionale) e circa 5 mila a Milano. Seguono per addetti Lazio (5 mila), Emilia Romagna (quasi 5 mila), Piemonte (4 mila) e Veneto (4 mila). In Lombardia, oltre Milano, ai primi posti Brescia e Bergamo con quasi mille addetti.

Il business. Nel 2017 il giro d’affari delle imprese legate allo sport ha superato i 3 miliardi di euro in Italia, dei quali oltre 1 miliardo di euro realizzato in Lombardia (35% del complessivo). A seguire Lazio con 567 milioni di euro, Emilia-Romagna con 459 milioni e Veneto con 289 milioni di euro. In Lombardia, dopo Milano, Brescia con  92 milioni di euro, Bergamo con 65 milioni di euro e Monza Brianza con 53 milioni di euro.

Boom di palestre e circoli sportivi: la Lombardia è la Regione più in forma d’Italia

in Economia/Salute/Tendenze by

Boom di palestre e circoli sportivi in Italia, ma sono in forte crescita anche le societa’ che organizzano eventi legati allo sport.  In questo settore, La Lombardia e’ la regione piu’ ‘in forma’ con oltre 4.000 attivita’ registrate e con incrementi di tutto rilievo, nel periodo considerato, sia tra le palestre, sia tra i club sportivi. Seguono a distanza Lazio (quasi 3.000 attivita’) ed Emilia-Romagna (oltre 2.000). In termini di variazione percentuale nei cinque anni considerati, pero’, al primo posto si colloca il Lazio (+30,4%), seguito dalle Marche (+30,2%) e dal Veneto (+30%). A riportare i dati l’approfondimento settimanale di LombardiaSpeciale.

Gli italiani, come mostrano i dati Unioncamere-InfoCamere al 30 giugno 2019, confrontati con lo stesso periodo del 2014, sembrano sempre piu’ attenti alla forma e appassionati di manifestazioni sportive: in cinque anni infatti le imprese che operano nel settore sono aumentate di 5.000 unita’ (+23,9%), raggiungendo oggi quota 23.000.

Lo ‘zoccolo duro’ del comparto e’ rappresentato dalle organizzazioni sportive e di promozione di eventi legati allo sport, ambito nel quale al 30 giugno scorso operavano 8.127 imprese, pari al 35% del totale. Pari rilevanza (intorno al 22%) hanno le altre componenti dell’offerta imprenditoriale sportiva nazionale: gestione degli impianti (5.167 attivita’), gestione di palestre (5.100) e club sportivi (4.986). A livello provinciale, Roma e’ davanti a tutti in termini di numerosita’ delle imprese del settore con oltre 2.500 attivita’, seguita da Milano (quasi 1.500) e Torino che sfiora quota mille.

La coppia Roma-Milano e’ al vertice della classifica anche in termini di aumento delle attivita’ appartenenti a questo comparto tra il 2014 e il 2019: +574 a Roma e +378 Milano, grazie soprattutto alla crescente diffusione delle palestre (+113).

Mobilità elettrica, a Brescia le imprese sono 332

in Economia/Tendenze/Trasporti by
Auto elettrica, foto generica da Pixabay

Cambia la mobilità e diventa sempre più elettrica e sharing. Nei settori coinvolti, tra fabbricazione di batterie, apparecchiature elettriche per autoveicoli, impianti elettrici per alimentare auto, noleggio di autoveicoli leggeri e di bici,  ci sono 775  imprese a Milano su 2 mila in Lombardia e 15 mila in Italia. Cresce il settore a Milano, in regione e in Italia, +1%. Sono 16 mila gli addetti milanesi su un totale regionale di 32 mila e nazionale di 87 mila. Concentrato su Milano il fatturato di 2,6 miliardi su 6 miliardi lombardi rispetto ai 20 miliardi nazionali. Prima Roma con mille imprese (+3% in un anno), seguita da Milano con 775 (+1%), Napoli con 726 (+4%), Torino con 517. Poi ci sono Bari (446), Catania (374, +7%), Salerno (335, +4%), Brescia (332).

Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi sui dati del Registro delle imprese al secondo trimestre 2019.

Le imprese della meccatronica. Parliamo di quasi 77mila imprese in Italia che si devono allineare alle nuove tecnologie, oltre 11mila in Lombardia e 3mila nella sola Milano, per un numero di addetti che in tutto il Paese supera quota 200mila unità (35mila addetti in Lombardia, 10mila a Milano, oltre 2.700 a Monza Brianza, quasi mille a Lodi).

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