Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Partecipate e controllate - page 6

A2A: sottoscritto l’Aumento di Capitale di ASVT

in A2A/Economia/Evidenza/Partecipate e controllate/Valtrompia e Lumezzane/Zone by

In seguito alla rinuncia all’esercizio del diritto di opzione da parte di tutti gli atri soci, A2A S.p.A. ha oggi sottoscritto integralmente l’aumento di capitale a pagamento di 5,8 milioni di euro deliberato il 28 febbraio 2017 dall’assemblea straordinaria di ASVT S.p.A (Azienda Servizi Val Trompia), finalizzato alla realizzazione del piano industriale della Società.

A2A S.p.A. ha versato tutte le quote rimaste inoptate in linea con l’attenzione e la vicinanza del Gruppo ai territori ed in continuità con l’impegno in Val Trompia, che prosegue ininterrottamente dal 1998, anno di costituzione di ASVT.

La quota del Gruppo A2A nel capitale sociale di ASVT, è quindi passata dal 49% a circa il 65%.

I fondi saranno destinati prioritariamente ad interventi sul Ciclo Idrico integrato per il potenziamento dei sistemi di depurazione, in un’ottica di sempre crescente salvaguardia del benessere dei cittadini e della qualità ambientale del territorio.

ASVT ha prodotto nel 2015 un Margine Operativo Lordo di oltre 4 milioni di Euro ed un Risultato Netto di circa 2,2 milioni di Euro. Il Capitale Investito netto al 31 dicembre 2015 è di circa 19,4 milioni di Euro ed è composto da un Patrimonio Netto di circa 11,9 milioni di Euro e da una Posizione Finanziaria Netta di circa 7,5 milioni di Euro.

 

 

 

A2A, 2016 ok: Mol a 1,22 miliardi, utile in crescita di 274 milioni

in A2A/Bilanci/Economia/Energia/Partecipate e controllate by

Si è riunito oggi il Consiglio di Amministrazione di A2A S.p.A. che, sotto la Presidenza del Prof. Giovanni Valotti, ha approvato i risultati del processo di impairment redatto ai sensi dello IAS 36 e svolto, come di consueto, avvalendosi del supporto di un riconosciuto professionista terzo indipendente. Il processo ha comportato svalutazioni (al lordo degli effetti fiscali) di asset, avviamenti e partecipazioni per 110 milioni di euro, nonché la ripresa a valore (al lordo degli effetti fiscali) di asset per 51 milioni di euro.

Il Consiglio ha inoltre preso visione dei risultati consolidati preliminari dell’esercizio 2016, che includono gli effetti del consolidamento per cinque mesi del nuovo gruppo acquisito LGH. I principali risultati sono di seguito riportati:

Margine Operativo Lordo (Ebitda) superiore ad 1,22 miliardi di euro, in crescita di oltre il 16% rispetto all’esercizio precedente (1,05 miliardi di euro nel 2015). Al netto di proventi non ricorrenti superiori a 100 milioni di euro e degli effetti derivanti dal primo consolidamento, per cinque mesi, di LGH (circa 32 milioni di euro) la crescita ordinaria è stata superiore al 4,5%. Tutte le Business Unit (di seguito “BU”), con l’unica eccezione della BU Reti penalizzata dalla revisione tariffaria del nuovo periodo regolatorio, hanno riportato risultati in crescita rispetto all’esercizio precedente e superiori alle aspettative di Piano 2016-2019.

Utile ante imposte, pari a circa 350 milioni di euro (76 milioni di euro nell’esercizio 2015) al netto di svalutazioni nette di asset, avviamenti, partecipazioni e ripristini di valore per 261 milioni di euro. Le svalutazioni, complessivamente pari a 312 milioni di euro, si riferiscono alla centrale di Monfalcone (202 milioni di euro a seguito di conferimento, al fair value, del ramo di azienda in A2A Energiefuture SpA, già comunicato il 29 Dicembre 2016) e del risultato dell’impairment test quale approvato dal CdA odierno. L’impairment test ha determinato la svalutazione, per 68 milioni di euro, di alcuni impianti “CCGT”, per 37 milioni di euro di alcuni avviamenti e per 5 milioni di euro di partecipazioni. Il ripristino di valore, pari a 51 milioni di euro, si riferisce esclusivamente all’ impianto di San Filippo del Mela ( 220kv) a seguito della recente ammissione al regime asimmetrico di reintegrazione dei costi per il quinquennio 2017-2021.

Investimenti, in crescita del 22% per un totale di circa 420 milioni di euro, escluso l’importo corrisposto per l’acquisto del 51% della partecipazione in LGH SpA. I maggiori incrementi si sono realizzati nella BU Ambiente (+70%) e nella BU Reti e Calore (+25%).

Posizione Finanziaria Netta a circa 3,14 miliardi di euro, in crescita di circa 240 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015 quale risultante degli effetti dell’acquisizione e primo consolidamento di LGH (per complessivi 469 milioni di euro) e della generazione di cassa risultata positiva per circa 230 milioni di euro. Il rapporto PFN/Ebitda migliora da 2,8x a 2,6x.

“Abbiamo ottenuto un risultato molto importante che conferma il continuo miglioramento dei business aziendali, dell’efficienza operativa, della capacità di investimento e generazione di cassa – commenta l’Amministratore delegato Valerio Camerano – Un efficace mix di focalizzazione sul business, innovazione ed evoluzione della cultura manageriale aziendale sostiene la crescita dei risultati e il rafforzamento strategico”

“A fronte di scenari di mercato sfavorevoli e all’interno di un contesto sempre più competitivo, i risultati del 2016 testimoniano la capacità di A2A di innovare nella continuità – ha dichiarato Giovanni Valotti, Presidente del Gruppo – Questo conferma la validità di un cambio strategico significativo impresso all’azienda, così come rende conto dell’apporto di grande qualità assicurato dal management e da tutti i dipendenti di A2A nella gestione dell’operatività”.

A2A, Del Bono: soddisfatto di quanto stanno facendo Valotti e Camerano

in A2A/Comune di Brescia/Economia/Evidenza/Giovanni Valotti/Istituzioni/Luca Valerio Camerano/Nomine/Partecipate e controllate/Personaggi by

“Sono soddisfatto delle scelte che ho fatto per A2A”, ha sottolineato il sindaco di Brescia Emilio Del Bono a margine della conferenza stampa per il bilancio di fine anno, “il presidente Valotti e l’ad Camerano hanno lavorato bene. Il valore del titolo è raddoppiato, i dividendi sono triplicati e il piano industriale va nella direzione che auspichiamo: quella del green. Le politiche aziendali sono tornate sulle rinnovabili, sul trattamento dei rifiuti. Su questo bisogna accelerare e noi la sfideremo a farlo, perché la città non ha certo un atteggiamento di sudditanza verso A2A. Comunque dell’oggi siamo contenti: il piano industriale presentato corrisponde alle nostre attese, anche in termini di filosofia industriale che punta al superamento delle cave attraverso il riciclo. Anche quella del tele-raffreddamento mi pare una grande intuizione. Con queste premesse puntiamo alla conferma dei vertici uscenti”.

A2A Energia illumina la sede dell’Associazione Artigiani di Brescia con un messaggio di auguri a led

in A2A/Associazione Artigiani/Associazioni di categoria/Economia/Partecipate e controllate/Partner by

In occasione delle Festività natalizie A2A Energia, società commerciale del Gruppo, illumina la sede dell’Associazione artigiani di Brescia e celebra così la lunga collaborazione con il sistema delle imprese artigiane del territorio spina dorsale dell’economia bresciana.

Da oggi la sede dell’Associazione sarà ben visibile grazie ai led che faranno brillare la facciata con gli auguri di Buone Feste dedicati ai cittadini bresciani: un’esperienza unica a Brescia 2, che ospita il palazzo dell’Associazione.

 

 

L’OPINIONE: Rinnovo contratto meccanici, un passo nella direzione giusta

in A2A/Economia/Opinioni/Partecipate e controllate by

di Fabio Astori* – Dopo un anno di trattative si è giunti infine alla sottoscrizione di un’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale del settore metalmeccanico.
E’ un accordo unitario, sottoscritto da tutte le organizzazioni sindacali, e questo è già un valore in sé, per nulla scontato dopo due rinnovi senza la firma della Fiom – CGIL.
Non solo un valore politico, ma anche e soprattutto pratico, di una ritrovata unità di intenti e di azione da cui ci attendiamo risultati immediati nella quotidiana gestione delle attività aziendali, che richiedono oggi come mai quel clima di collaborazione cui anche il sindacato deve e può concorrere.
La vertenza è stata lunga e complessa, ci sono stati anche momenti conflittuali, cosa del resto inevitabile di fronte alla richiesta di Federmeccanica di un vero “rinnovamento” culturale e contrattuale, di un cambiamento sostanziale anche nelle relazioni industriali per rispondere alle mutate esigenze delle imprese di fronte alla crisi e alla competizione globale.
Vediamo con favore la chiarezza della posizione assunta dalle parti in materia di contrattazione aziendale, inequivocabilmente variabile, legata ai risultati aziendali conseguiti e pertanto destinata a distribuire solo la ricchezza effettivamente prodotta.
Nel quadro di una sempre maggior valorizzazione dei rapporti con i nostri dipendenti, l’attenzione alle risorse umane è un pilastro importante di questo rinnovo: gli investimenti in welfare e formazione ne sono la testimonianza e confermano, insieme a temi importanti quali la sicurezza sul lavoro e le politiche attive, la svolta che l’ipotesi di contratto appena siglata rappresenta.
Da non sottovalutare anche le ricadute positive del meccanismo di riconoscimento dell’inflazione ex post (anziché ex ante), con conseguente allineamento dei minimi contrattuali. Il modello tradizionale non era più sostenibile: per effetto di continui scostamenti tra inflazione prevista (quella su cui erano calcolati gli incrementi salariali) e inflazione reale, le retribuzioni tra il 2007 e il 2015 sono cresciute il doppio rispetto al costo della vita, mentre nello stesso periodo la produzione metalmeccanica è diminuita del 30% e il costo del lavoro per unità di prodotto è cresciuto del 22%.
Sono tutti elementi di novità sui quali Brescia si è spesa molto a livello locale, ma anche nazionale, che convergono in un’unica direzione: quella dell’aziendalizzazione del nostro sistema contrattuale, per avere più contrattazione aziendale e meno nazionale, più innovazione e meno ideologia.
Questo rinnovo, pur non realizzando pienamente quegli obiettivi di rinnovamento di cui le imprese hanno urgente bisogno, può considerarsi nel complesso un primo importante passo nella giusta direzione.
La strada da fare è ancora lunga perché possa dirsi marginale la parte retributiva del contratto nazionale e prevalenti le risorse da gestire nello scambio tra salario e produttività in azienda, ma un ulteriore passo avanti potrà essere realizzato  nell’imminente confronto sulla riforma degli assetti contrattuali tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil. Perché ciò accada, AIB ha già iniziato a far sentire la propria voce.
* Vice Presidente Relazioni Industriali AIB

Teleriscaldamento, dalla Banca europea per gli investimenti 50 milioni ad A2A

in A2A/Banche/Economia/Energia/Evidenza/Partecipate e controllate by

La Banca europea per gli investimenti (BEI) e A2A hanno sottoscritto un contratto di finanziamento per 50 milioni di Euro, con una durata di 15 anni, per la realizzazione di investimenti relativi ai servizi di teleriscaldamento.

Lo scopo del programma di investimenti è l’ampliamento, lo sviluppo e l’ottimizzazione della rete di teleriscaldamento nelle aree metropolitane di Milano, Bergamo e Brescia, nonché la realizzazione di investimenti di efficienza energetica.

L’accordo sottoscritto costituisce un ulteriore consolidamento delle relazioni tra il Gruppo A2A e la BEI e consente alla Società di allungare la durata media del proprio indebitamento a condizioni molto competitive.

La Banca europea per gli investimenti (BEI) è l’istituzione finanziaria di lungo termine dell’Unione europea i cui azionisti sono gli stessi Stati membri. Il suo compito è erogare finanziamenti sul lungo termine per progetti validi al fine di contribuire agli obiettivi politici dell’UE.

A2A, il Comune di Brescia può vendere il 4 per cento

in A2A/Comune di Brescia/Economia/Istituzioni/Partecipate e controllate/Partner by

Via libera del Consiglio comunale di Brescia alla delibera di giunta che consente alla Loggia di vendere, entro la scadenza della consiliatura, il 4 per cento delle azioni di A2A. Un’eventualità che porterebbe Brescia dal 25 per cento, quota oggi pari a Milano, al 21 per cento. La delibera è stata duramente contestata da tutte le minoranze, che hanno paventato il rischio di una perdita di potere rispetto al capoluogo regionale invocando un referendum sulla decisione.

Nasce il Banco dell’energia: A2A e Fondazione Cariplo insieme per aiutare chi è in difficoltà

in A2A/Associazioni di categoria/Economia/Energia/Evidenza/Partecipate e controllate by

A2A e Fondazione Cariplo lanciano un’iniziativa congiunta per rispondere ai problemi delle famiglie che si trovano in difficoltà e rischiano di scivolare verso la povertà. La crisi economica sta colpendo duramente le famiglie italiane: dal 2007 ad oggi la povertà assoluta è quasi raddoppiata e si sta allargando sempre di più anche il numero delle famiglie a rischio di povertà che nel 2015 erano oltre 2 milioni e mezzo, più di 8 milioni di persone.

A fronte di questa situazione, A2A ha deciso di attivarsi e, insieme a Fondazione AEM e Fondazione ASM, ha creato il Banco dell’energia con l’obiettivo di raccogliere fondi per sostenere progetti di supporto alle persone e famiglie appartenenti a fasce sociali deboli a rischio povertà. Il Banco sarà inizialmente operativo in Lombardia e potrà successivamente estendere le proprie attività in tutti i territori in cui opera A2A.

La prima iniziativa del Banco sarà promossa in collaborazione con la Fondazione Cariplo: un bando congiunto per sostenere progetti di organizzazioni non profit che individueranno famiglie in condizione di vulnerabilità e le supporteranno in un percorso di recupero a 360 gradi, aiutandole anche attraverso la distribuzione di beni di prima necessità o con il pagamento di spese urgenti, come le bollette di luce e gas di qualunque operatore energetico.

Lo stanziamento iniziale è di 2 milioni di euro: A2A, oltre a sostenere tutti i costi di avviamento del Banco dell’energia e della raccolta fondi, raddoppierà le donazioni effettuate dai clienti domestici di A2A Energia impegnandosi al raggiungimento di una raccolta complessiva di 1 milione di euro. Un altro milione di euro verrà garantito da Fondazione Cariplo.

“A2A vuole sempre più distinguersi come azienda attenta ai problemi della comunità, grazie ad un costante dialogo con i territori”- dichiara Giovanni Valotti, Presidente del Gruppo A2A – Sostenibilità e responsabilità sociale sono due pilastri irrinunciabili della strategia di A2A, in buona misura ne definiscono la stessa ragion d’essere. Il Banco dell’energia rappresenta un importante segno concreto di questo orientamento. Donare è un privilegio, siamo orgogliosi che, attraverso questa iniziativa, tante persone potranno essere aiutate a fronteggiare situazioni di difficoltà.” “Non è un Paese civile quello che non si occupa della condizione povertà in cui versano le persone. Che non si preoccupa dei giovani senza un lavoro, delle fasce più deboli, dai NEET alle persone in difficoltà, lasciate ai margini – dice Giuseppe Guzzetti, Presidente di Fondazione Cariplo- Il progetto con A2A si inserisce in un ampio spettro di attività: dal fondo nazionale contro la povertà, realizzato insieme al Governo e alle altre fondazioni di origine bancaria, fino ai progetti legati all’housing sociale, per chi ha bisogno di una casa. Non è un paese civile quello che non pensa ai bambini indigenti. Sempre più spesso lavoriamo con aziende che si uniscono, insieme a Fondazione Cariplo, alla potente rete del Terzo Settore. È’ un’alleanza virtuosa” L’innovatività del Banco dell’energia è collegata anche alla modalità di raccolta fondi: per la prima volta sarà infatti la bolletta dei consumi elettrici o del gas lo strumento per raccogliere le risorse da destinare alle famiglie in difficoltà. I clienti A2A Energia, la società commerciale del Gruppo A2A con contratto elettricità (mercato libero) o gas potranno infatti richiedere l’addebito diretto della donazione in bolletta. Per chiunque voglia partecipare alla raccolta fondi è invece sempre possibile effettuare una donazione libera tramite bollettino postale, bonifico o carta di credito.

Per chi decidesse di aderire all’addebito in bolletta, l’importo mensile è 1,58 € pari a 19 euro l’anno, che corrisponde a circa 2 settimane di luce. Con la donazione libera è possibile elargire quanto si desidera. A titolo di esempio: 9 € sono il costo di circa una settimana di luce per una famiglia media, 19 € corrispondono a circa 1 settimana di gas, 39 € a 1 mese di luce e 79 € a 1 mese di gas. La campagna di raccolta fondi è già stata avviata attraverso il coinvolgimento del Board, del Collegio Sindacale, dei dipendenti, dei fornitori e dei grandi clienti del Gruppo A2A.

Le Aziende che sostengono il progetto sono “Partner dell’energia” silver, golden o platinum. Tutte le informazioni per aderire al Banco dell’energia sono consultabili online sul sito web dedicato www.bancodellenergia.it.

A2A, delibera quadro per l’emissione di prestiti obbligazionari

in A2A/Evidenza/Finanza/Partecipate e controllate/prestiti obbligazionari by

Il Consiglio di Amministrazione di A2A S.p.A., riunitosi in data odierna sotto la presidenza del Prof. Giovanni Valotti, ha assunto una delibera quadro per l’emissione di uno o più prestiti obbligazionari non subordinati, non garantiti e non convertibili, da emettersi, a valere sul Programma EMTN, in una o più serie o tranche, in una o più soluzioni, sino a un massimo complessivo di Euro 1 miliardo, entro il 31 dicembre 2019.Ai fini di quanto precede, il Consiglio di Amministrazione ha inoltre conferito mandato al Presidente Giovanni Valotti e all’Amministratore Delegato Luca Valerio Camerano affinché, disgiuntamente tra loro, possano provvedere, tenuto conto delle condizioni di mercato, a dare concreta attuazione alla deliberazione consiliare, entro i limiti della stessa.

I prestiti obbligazionari così emessi o i proventi da essi derivanti potranno, tra l’altro, essere utilizzati ai fini di una o più operazioni di liability management aventi ad oggetto il riacquisto o lo scambio di emissioni obbligazionarie precedentemente effettuate dalla società al fine di allungare la vita media del debito di Gruppo.

La decisione si inquadra nel contesto della strategia finanziaria del Gruppo A2A di medio termine finalizzata anche a garantire una adeguata flessibilità finanziaria volta alla gestione efficiente dei profili di rimborso del Gruppo, a sostenere il rating e a ridurre il costo medio del debito.

A2A, resoconto al 30 settembre: l’utile vola a 86 milioni (più 36%)

in A2A/Bilanci/Economia/Partecipate e controllate by

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L’Utile Netto cresce di 86 milioni di euro (+36% a 323 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2015) grazie ad ottimi risultati operativi e ai benefici derivanti dalla scissione Edipower

Utile Netto Ordinario a 281 milioni di euro, in crescita di 44 milioni di euro (+19%)

Margine Operativo Lordo a 872 milioni di euro (+7%): ottime performance industriali in tutte le BU, efficienze sui costi e proventi operativi non ricorrenti hanno più che neutralizzato il forte deterioramento dello scenario energetico

La Posizione Finanziaria Netta, esclusa l’acquisizione di LGH, si riduce ulteriormente di 124 milioni di euro (a 2.773 milioni di euro)
Gli effetti dell’acquisizione del 51% del Capitale Sociale di Linea Group Holding, pari a 469 milioni di euro, portano la PFN complessiva a 3.242 milioni di euro

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Si è riunito oggi a Milano il Consiglio di Amministrazione di A2A S.p.A. che, sotto la Presidenza del Prof. Giovanni Valotti, ha esaminato e approvato il Resoconto Intermedio di Gestione al 30 settembre 2016.

I primi nove mesi del 2016 sono stati caratterizzati da uno scenario energetico e climatico particolarmente penalizzante con una flessione della domanda di energia elettrica (-3%) ed una considerevole e generalizzata riduzione dei prezzi delle commodities (petrolio -24%; gas -36%; PUN Baseload -27%).

Nonostante tale scenario energetico sfavorevole, che ha impattato negativamente, rispetto al corrispondente periodo del 2015, sui margini di contribuzione del portafoglio degli impianti di generazione per circa 80 milioni di euro, il Gruppo ha realizzato nei primi nove mesi del 2016 un’ottima performance industriale in tutte le BU, che ha consentito, unitamente all’ottenimento del conguaglio relativo al riconoscimento di partite tariffarie pregresse (per gli esercizi 2007-2011) nel

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ciclo idrico, di neutralizzare completamente gli effetti negativi indotti dal suddetto scenario e realizzare un Margine Operativo Lordo di 872 milioni di euro (ovvero 781 milioni di euro al netto delle poste non ricorrenti). Si segnala che il contributo a livello di Margine Operativo Lordo derivante dal consolidamento di LGH a partire dal 1° agosto 2016 è stato positivo e pari a 7 milioni di euro.

L’Utile Netto “Ordinario”, pari a 281 milioni di euro, risulta in aumento di 44 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2015 (237 milioni di euro al 30 settembre 2015). Tale Utile Netto Ordinario esclude le partite straordinarie (complessivamente pari a 42 milioni di euro) associabili agli effetti prodotti dalla scissione parziale non proporzionale di Edipower a favore di Cellina Energy S.r.l. con efficacia dal 1° gennaio 2016.

L’Utile Netto “reported”, pari a 323 milioni di euro risulta in crescita del 36% rispetto ai primi nove mesi dell’anno precedente.

Nel corso del periodo la generazione di cassa netta è risultata positiva e pari a 124 milioni di euro, dopo investimenti per 233 milioni di euro e il pagamento di dividendi per 126 milioni di euro. Tale generazione di cassa ha parzialmente compensato l’effetto del primo consolidamento della posizione finanziaria netta di LGH (posizione finanziaria netta negativa per 379 milioni di euro al 31 luglio 2016) e gli esborsi relativi all’operazione di acquisizione (complessivamente pari a 90 milioni di euro), determinando così una Posizione Finanziaria Netta al 30 settembre 2016 pari a 3.242 milioni di euro (2.897 milioni di euro al 31 dicembre 2015). Si segnala che, al netto di tali effetti, la Posizione Finanziaria Netta del Gruppo A2A sarebbe stata pari a 2.773 milioni di euro.

Gruppo A2A – Risultati consolidati al 30 settembre 2016

in milioni di euro 9 mesi 2016 9 mesi 2015 ∆

Ricavi 3.482 3.638 -156

Margine Operativo Lordo 872 814 +58

Risultato Operativo Netto 524 454 +70

Risultato Netto “Ordinario” 281 237 +44

Risultato Netto “Reported” 323 237 +86

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Nei primi nove mesi del 2016, i Ricavi del Gruppo A2A, sono risultati pari a 3.482 milioni di euro, in riduzione di 156 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi dell’anno precedente (-4,3%). Al netto del contributo di LGH (pari a circa 62 milioni di euro), il decremento dei ricavi è prevalentemente riconducibile alla riduzione dei ricavi di vendita di energia elettrica sui mercati all’ingrosso.

Sulla flessione dei ricavi di Gruppo ha pesato inoltre, nonostante l’incremento dei volumi venduti, il calo dei prezzi di vendita sia gas che elettricità registrato nel mercato retail.

Il Margine Operativo Lordo si è attestato a 872 milioni di euro, in crescita di 58 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2015 (+7,1%). Si segnala che il consolidamento di LGH per due mesi (agosto e settembre 2016) ha determinato un effetto positivo sulla marginalità del gruppo per circa 7 milioni di euro.

Alla crescita della marginalità hanno contribuito circa 84 milioni di euro di partite non ricorrenti, fra cui:

  • la cessione di alcune parti della centrale termoelettrica di Cassano;
  • alcuni rimborsi assicurativi su danni agli impianti subiti in anni precedenti e un conguagliorelativo al capacity payment per gli anni 2010-2011;
  • alcuni ricavi straordinari relativi alla Business Unit Commerciale;
  • il conguaglio relativo alle partite tariffarie pregresse del ciclo idrico.Al netto di tali poste, hanno migliorato i risultati tutte le Business Unit del Gruppo, ad eccezione della Business Unit Generazione e Trading (-27 milioni di euro, in linea rispetto a quanto rilevato nel primo semestre dell’anno) e della Business Unit Reti e Calore (-12 milioni di euro), che hanno rispettivamente risentito, la prima soprattutto del calo dei prezzi delle commodities e dell’interruzione anticipata del regime di essenzialità dell’impianto di San Filippo del Mela (non più essenziale a partire dal 28 maggio 2016); la seconda dell’aggiornamento a partire dal 2016 del WACC (Weighted Average Cost of Capital) da parte dell’AEEGSI nella distribuzione elettrica e gas e, in particolare nella distribuzione di energia elettrica, del cambio generalizzato del periodo regolatorio.

    Il Risultato Operativo Netto, pari a 524 milioni di euro, in crescita di 70 milioni euro rispetto ai primi nove mesi del 2015 (454 milioni di euro al 30 settembre 2015) beneficia, oltre degli effetti sopra descritti con riferimento al Margine Operativo Lordo, anche degli effetti derivanti da una riduzione degli accantonamenti per rischi potenziali effettuati nel periodo in esame (circa 23 milioni di euro in meno rispetto ai primi nove mesi del 2015).

    Gli ammortamenti e le svalutazioni risultano in lieve incremento rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente (308 milioni di euro al 30 settembre 2016, contro 297 milioni di euro al 30 settembre 2015) per effetto anche del consolidamento di Linea Group Holding nei mesi di agosto e settembre 2016.

    L’Utile Netto di pertinenza del Gruppo nei primi nove mesi del 2016 ha raggiunto 323 milioni di euro (237 milioni di euro al 30 settembre 2015).
    Alla crescita dell’utile, pari a +86 milioni di euro (+36%), hanno contribuito:

  • i minori oneri netti della gestione finanziaria (14 milioni di euro in meno rispetto al 30 settembre 2015), riconducibili in prevalenza alla variazione dei realized dei contratti su derivati finanziari (-5 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2015) ed ai minori oneri finanziari netti per 9 milioni di euro derivanti dalla riduzione dell’indebitamento medio e dagli effetti delle azioni di strategia finanziaria implementata dal Gruppo;
  • la contabilizzazione di una plusvalenza non monetaria pari a 52 milioni di euro in relazione 3

alla scissione parziale non proporzionale di Edipower con efficacia dal 1° gennaio 2016 a favore di Cellina Energy, società interamente partecipata da Società Elettrica Altoatesina S.p.A.;

  • il maggior carico fiscale (circa 48 milioni di euro di imposte in più rispetto ai primi 9 mesi del 2015), conseguente al maggiore utile ante imposte registrato nei primi nove mesi del 2016 rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente;
  • il maggiore risultato delle minoranze di EPCG (circa 5 milioni di euro in più rispetto ai primi nove mesi del 2015).Il flusso di cassa generato nel periodo è stato positivo e pari a 124 milioni di euro, dopo il pagamento di dividendi per 126 milioni di euro, investimenti del periodo per 233 milioni di euro, nonché il versamento di 38,5 milioni di euro a favore di Cellina Energy S.r.l. (a seguito della scissione parziale non proporzionale di Edipower S.p.A.). Tale generazione di cassa ha compensato parzialmente l’effetto del primo consolidamento di LGH (posizione finanziaria netta negativa per 379 milioni di euro al 31 luglio 2016) e l’esborso relativo all’operazione di acquisizione (complessivamente pari a 90 milioni di euro), determinando così una Posizione Finanziaria Netta al 30 settembre 2016 pari a 3.242 milioni di euro (2.897 milioni di euro al 31 dicembre 2015).

    Si segnala che, al netto di tali effetti, la Posizione Finanziaria Netta sarebbe stata pari a 2.773 milioni di euro.

  1. Gruppo A2A – Risultati per Business UnitLa tabella che segue evidenzia la composizione del Margine Operativo Lordo per Business Unit:

Milioni di euro

30.09.2016

30.09.2015

Delta

Delta %

Generazione e Trading

273

291

-18

-6,2%

Commerciale

100

78

22

28,2%

Ambiente

174

161

13

8,1%

Reti e Calore

293

253

40

15,8%

Estero

48

43

5

11,6%

Altri Servizi e Corporate

-16

-12

-4

n.a.

Totale

872

814

58

7,1%

Business Unit Generazione e Trading

Nel corso dei primi nove mesi del 2016, la Business Unit Generazione e Trading ha contribuito alla copertura dei fabbisogni di vendita del Gruppo A2A attraverso una produzione degli impianti di proprietà pari a circa 9,3 TWh (9,7 TWh al 30 settembre 2015).
La produzione termoelettrica si è attestata a 5,8 TWh (6,1 TWh nei primi nove mesi del 2015), mentre la produzione idroelettrica è stata pari a 3,5 TWh (3,6 TWh nei primi nove mesi del 2015). La flessione della produzione termoelettrica è principalmente dovuta alla conclusione del meccanismo di essenzialità dell’impianto di San Filippo del Mela per i gruppi 2, 5 e 6, a partire dal 28 maggio 2016 mentre la lieve flessione della produzione idroelettrica è interamente dovuta alla cessione degli impianti idroelettrici del nucleo di Udine – il cosiddetto “Ramo Cellina” – con efficacia 1° gennaio

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2016. Al netto di tale cessione la produzione idroelettrica risulta in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+4%).

I ricavi si sono attestati a 1.834 milioni di euro, in diminuzione di 196 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente per la discesa registrata nello scenario energetico che ha determinato una riduzione sia dei prezzi forward che dei prezzi spot.

Il Margine Operativo Lordo della Business Unit Generazione e Trading è risultato pari a 273 milioni di euro, in riduzione di 18 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi dell’anno precedente.
Nel confronto con lo stesso periodo del 2015, il risultato del 2016 beneficia di maggiori partite non ricorrenti per circa 13 milioni di euro e del contributo derivante dal consolidamento per i mesi di agosto e settembre 2016 della Business Unit Generazione e Trading del Gruppo LGH (circa 1 milione di euro di margine operativo lordo), mentre risente, per circa 5 milioni di euro, dell’effetto negativo della variazione di perimetro riconducibile all’assegnazione degli impianti idroelettrici del nucleo di Udine (ad eccezione di Ampezzo e Somplago) – il cosiddetto “Ramo Cellina” –- a favore di Cellina Energy S.r.l. per effetto della scissione non proporzionale di Edipower S.p.A. con efficacia 1° gennaio 2016.

Al netto di tali effetti non ricorrenti, il Margine Operativo Lordo della Business Unit Generazione e Trading risulta in riduzione di circa 27 milioni di euro (in linea rispetto a quanto rilevato nel primo semestre dell’anno). Il peggioramento dello scenario energetico, con tutti i principali parametri di mercato in contrazione (PUN Baseload -27%; PUN Peak -26%; PSV -36%) ha determinato un effetto “scenario” negativo, rispetto ai primi nove mesi del 2015 di circa 80 milioni di euro sulla gestione degli impianti a cui si sono aggiunte, sempre per effetto scenario, le difficoltà sul segmento gas. Hanno inoltre contribuito negativamente alla performance della Business Unit, l’uscita della centrale termoelettrica di San Filippo del Mela dal regime di essenzialità a fine maggio 2016 e, infine, il minore margine realizzato sulle attività del portafoglio di Trading, dovuto alla compressione degli spread con l’estero e al venir meno di alcune opportunità sul mercato dei certificati ambientali (quale la conclusione del meccanismo dei Certificati Verdi).

Gli effetti negativi sopra ricordati sono stati quasi completamente riassorbiti grazie a:

  • l’attività di copertura sui mercati a termine effettuata a partire dal 2015 che ha consentito di neutralizzare, almeno parzialmente, prezzi e spread calanti;
  • l’ottima performance sui mercati secondari realizzata sia dagli impianti a ciclo combinato che dai gruppi non più essenziali dell’impianto di San Filippo del Mela;
  • le maggiori produzioni idroelettriche;
  • la buona performance registrata sul mercato dei titoli ambientali.Nel periodo in esame gli Investimenti sono risultati pari a circa 14 milioni di euro (36 milioni di euro nei primi nove mesi del 2015).

    Business Unit Commerciale

    Nel periodo in esame, la Business Unit Commerciale ha registrato 6,1 TWh di vendite di energia elettrica (+8% rispetto ai primi nove mesi del 2015) e 803 milioni di metri cubi di vendite gas (+9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).

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La crescita nel settore elettrico è riconducibile alle maggiori vendite sul mercato libero verso i grandi clienti e verso i clienti diffusi, in parte compensata dal calo delle quantità vendute verso i clienti serviti in regime di tutela.
La crescita nel settore gas è attribuibile prevalentemente ad un maggior numero di punti di riconsegna serviti sul mercato libero e ai maggiori volumi venduti ai grandi clienti.

I ricavi si sono attestati a 970 milioni di euro (974 milioni di euro al 30 settembre 2015). Al netto del contributo del Gruppo LGH pari a 24 milioni di euro, i ricavi risultano in contrazione rispetto ai primi nove mesi dell’anno precedente di 28 milioni di euro, prevalentemente per la riduzione dei prezzi unitari sia nel segmento elettrico che in quello del gas.

Il Margine Operativo Lordo della Business Unit Commerciale si è attestato a 100 milioni di euro, in crescita di 22 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2015.
Al netto delle partite non ricorrenti che hanno caratterizzato i due periodi di confronto, il Margine Operativo Lordo della Business Unit risulta in crescita di 21 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2015 prevalentemente a seguito della crescita dei risultati registrata nel comparto della vendita di energia elettrica.

Tale andamento ha interessato sia il mercato libero a seguito dell’incremento dei volumi venduti e del maggior numero di punti serviti, sia il mercato della tutela per effetto dell’aumento della quota tariffaria a copertura dei costi di commercializzazione (nonostante il calo delle quantità vendute verso i clienti serviti in regime di tutela sopra menzionato).

Nel periodo in esame gli Investimenti della Business Unit Commerciale si sono attestati a circa 3 milioni di euro (2 milioni di euro al 30 settembre 2015).

Business Unit Ambiente

Nei primi nove mesi del 2016 le quantità di rifiuti raccolti, pari a 1,1 milioni di tonnellate, risultano in crescita (+13%) rispetto ai primi nove mesi del 2015. Al netto dei rifiuti raccolti relativi al Gruppo LGH (54 migliaia di tonnellate), le quantità sono in aumento del 7% grazie principalmente ai nuovi Comuni gestiti. Anche le quantità di rifiuti smaltiti, pari a 1,9 milioni di tonnellate al 30 settembre 2016, evidenziano un lieve incremento (+5 migliaia di tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2015: le maggiori quantità derivanti dal consolidamento del Gruppo LGH (120 migliaia di tonnellate) sono state quasi interamente compensate dai minori rifiuti speciali smaltiti presso la discarica lotti inertizzati di Corteolona a causa del blocco dei conferimenti, dai minori smaltimenti presso la discarica di Cavaglià e di Montichiari (quest’ultima in esaurimento a dicembre 2015). Tale andamento è stato in parte compensato dalle maggiori quantità smaltite presso la discarica di Giussago (avvio nel mese di gennaio 2016) e presso gli impianti di trattamento delle nuove società del Gruppo Rieco-Resmal acquisite dal Gruppo A2A nel corso del mese di luglio 2016.

Nel corso dei primi nove mesi dell’anno la Business Unit ha registrato ricavi per 611 milioni di euro (604 milioni di euro al 30 settembre 2015). Al netto del contributo del Gruppo LGH, pari a 20 milioni di euro, i ricavi risultano in riduzione di 13 milioni di euro prevalentemente per minori attività su commesse.

Il Margine Operativo Lordo della Business Unit Ambiente è risultato pari a 174 milioni di euro, in crescita di 13 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

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Si segnala che il risultato dei primi nove mesi del 2016 include l’apporto positivo pari a circa 5 milioni di euro derivante dal consolidamento del comparto ambiente di LGH a partire dal 1° agosto 2016.
Al netto delle partite non ricorrenti che hanno caratterizzato i due periodi di confronto e del contributo di LGH, il margine operativo industriale della Business Unit cresce di 5 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2015.

Alla crescita dei risultati del periodo in esame hanno contribuito:

  • l’incremento dei margini del segmento raccolta a seguito delle maggiori quantità raccolte(nonostante i maggiori servizi offerti nel corso dell’anno precedente per EXPO 2015), del maggior numero di abitanti serviti, dei maggiori proventi derivanti dall’attività di vendita della carta post-trattamento;
  • la buona performance degli impianti di termovalorizzazione del Gruppo, derivante principalmente dalle maggiori vendite di calore (a seguito delle maggiori richieste del comparto teleriscaldamento), dalla riduzione dei costi di smaltimento delle scorie prodotte dai termovalorizzatori, dalla riduzione dei costi di energia elettrica per l’attivazione del Sistema Efficiente d’Utenza (SEU) presso il WTE di Bergamo, nonché dall’aumento dei prezzi di smaltimento dei rifiuti assimilabili agli urbani;
  • l’avvio degli smaltimenti presso la nuova discarica di Giussago a partire dal mese di gennaio 2016.Tale andamento è stato parzialmente compensato da un effetto prezzo negativo (seppur mitigato dalle vendite forward verso la Business Unit Generazione e Trading) riconducibile alla vendita di energia elettrica e calore prodotti dagli impianti waste to energy del Gruppo, nonché dalla riduzione delle quantità smaltite presso la discarica di lotti inertizzati di Corteolona (dal mese di maggio 2015) e le discariche di Montichiari e di Cavaglià (esaurite rispettivamente nel mese di dicembre 2015 e nel mese di giugno 2016).

    Gli Investimenti del periodo si sono attestati a 63 milioni di euro (37 milioni di euro al 30 settembre 2015).

    Business Unit Reti e Calore

    L’energia elettrica distribuita è risultata pari a 8,3 TWh, in lieve riduzione (-2%) rispetto ai primi nove mesi dell’esercizio 2015 a seguito di una flessione dei consumi imputabile principalmente agli usi in media e alta tensione. Le quantità di gas distribuito si sono attestate nel periodo a 1.210 Mmc (1.198 Mmc al 30 settembre 2015), mentre l’acqua distribuita è risultata pari a 47 Mmc, in crescita di 1 Mmc rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Le vendite di calore della Business Unit si sono attestate a 1,5 TWh, in lieve aumento (+1%) rispetto ai primi nove mesi del 2015 (le minori vendite dovute all’andamento climatico mite sono state più che compensate dalle maggiori quantità di vendita derivanti dallo sviluppo commerciale in essere).

    I ricavi della Business Unit Reti e Calore nei primi nove mesi del 2016 si sono attestati a 673 milioni di euro (666 milioni di euro al 30 settembre 2015). I ricavi del 2016 beneficiano del consolidamento del Gruppo LGH per un importo pari a 11 milioni di euro, nonché dell’iscrizione nei primi nove mesi 2016 di 51,4 milioni di euro di ricavi non ricorrenti per la società A2A Ciclo idrico.

    Infatti, con la Deliberazione n. 16/2016 il Consiglio di Amministrazione dell’Ente di Governo dell’Ambito di Brescia ha approvato il riconoscimento di partite tariffarie pregresse (per gli esercizi

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2007-2011) ad A2A Ciclo Idrico S.p.A. ai sensi della Deliberazione dell’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas ed il Sistema Idrico n. 643/2013/R/idr.
Tale andamento è stato tuttavia quasi interamente riassorbito dai minori ricavi registrati nei comparti della distribuzione elettrica e gas (a seguito prevalentemente della revisione del WACC -Weighted Average Cost of Capital- a partire dal 2016, nonché del nuovo assetto regolatorio della distribuzione elettrica), nella vendita di titoli ambientali, nonché dalla forte contrazione dei prezzi medi di vendita del calore e dell’energia elettrica nel comparto teleriscaldamento e gestione calore.

Il Margine Operativo Lordo della Business Unit Reti e Calore è risultato pari a 293 milioni di euro, in crescita di 40 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2015.
Al netto delle partite non ricorrenti positive registrate nei due periodi di confronto (rispettivamente circa 52 milioni di euro nei primi nove mesi del 2016 e circa 2 milioni di euro nello stesso periodo dell’anno precedente) e del contributo di LGH (2 milioni di euro), il margine operativo della Business Unit risulta in flessione di 12 milioni di euro rispetto all’anno precedente.

Tale andamento è sostanzialmente riconducibile a:

  • maggiori ricavi di competenza dell’esercizio 2016 relativi al servizio acquedotto, depurazionee fognatura per circa 3 milioni di euro a seguito degli incrementi tariffari riconosciuti

    dall’AEEGSI e di maggiori quantità distribuite nel periodo in esame;

  • minori ricavi ammessi attesi per le attività di distribuzione di energia elettrica e gascomplessivamente per circa 17 milioni di euro riconducili prevalentemente, nella distribuzione gas, all’aggiornamento a partire dal 2016 del WACC (Weighted Average Cost of Capital) da parte dell’AEEGSI e, nella distribuzione di energia elettrica, al cambio in generale del periodo regolatorio, oltre che all’aggiornamento del WACC sopracitato. Si sono registrati inoltre nei due comparti minori ricavi per allacciamenti e prestazioni per circa 5 milioni di euro;
  • minori margini relativi alle attività di teleriscaldamento e gestione calore per circa 6 milioni di euro riconducibili in prevalenza alla riduzione dei prezzi unitari di vendita di calore, correlati al prezzo decrescente del gas, nonché ai minori ricavi registrati nel mercato dei titoli ambientali;
  • minori costi fissi dell’intera Business Unit Reti e Calore per circa 15 milioni di euro, derivanti in parte dal piano di efficienza operativa di Gruppo attualmente in corso ed in parte da maggiori capitalizzazioni;
  • i margini relativi all’attività di illuminazione pubblica risultano invece in riduzione di 1 milione di euro rispetto a quelli dei primi nove mesi dell’anno precedente.Gli Investimenti nel periodo in esame sono risultati pari a 130 milioni di euro (113 milioni di euro al 30 settembre 2015).

    Business Unit Estero (EPCG)

    Le vendite di energia elettrica del gruppo EPCG sul mercato domestico si sono attestate complessivamente a 1,7 TWh, in riduzione del 19% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, sostanzialmente a seguito dell’interruzione a partire dal mese di marzo 2016 della fornitura di energia elettrica ad un grande cliente energivoro (Montenegro Bonus).

    Alla copertura del fabbisogno hanno contribuito gli impianti del gruppo che hanno prodotto complessivamente 2,1 TWh (sostanzialmente in linea con i primi nove mesi del 2015), di cui 0,8 TWh da fonte termoelettrica (-22%) e 1,3 TWh da fonte idroelettrica (+17%): la riduzione delle

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produzioni termoelettriche dell’impianto di Pljevlja è stata compensata dalla maggiore produzione idroelettrica registrata soprattutto nel corso del secondo trimestre dell’anno.
Nel periodo in esame si è registrato, inoltre, una riduzione dell’import e degli altri acquisti di energia (-0,2 TWh), nonché un lieve incremento delle quantità esportate (+0,2 TWh).

Nel periodo in esame, inoltre, l’energia elettrica distribuita sulla rete di media e bassa tensione montenegrina, è risultata pari a 1,6 TWh (1,6 TWh al 30 settembre 2015).

I ricavi si sono attestati a 167 milioni di euro (181 milioni di euro al 30 settembre 2015). La riduzione dei ricavi nel periodo è prevalentemente riconducibile alle minori vendite di energia elettrica al cliente Montenegro Bonus (interruzione fornitura a partire dal mese di marzo 2016) e agli altri clienti finali (minori ricavi di vendita e distribuzione).

Il Margine Operativo Lordo è risultato pari a 48 milioni di euro, in crescita di 5 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente. La minore marginalità derivante dalle minori vendite di energia elettrica al cliente Montenegro Bonus è stata più che compensata da minori costi di produzione termoelettrica, dalle maggiori quantità esportate e da minori costi operativi.

Gli Investimenti sono pari a 16 milioni di euro, in linea con quanto consuntivato nei primi nove mesi del 2015.

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Evoluzione prevedibile della gestione

Lo scenario energetico continua ad essere caratterizzato da forte volatilità e la ripresa avutasi a partire da Aprile/Maggio ha accelerato ulteriormente nel corso dei mesi di Settembre e Ottobre, quando i prezzi nazionali dell’energia elettrica e quelli realizzati sui mercati dei servizi di dispacciamento hanno registrato valori superiori alla media osservata tra gennaio e agosto. Il Gruppo ha tuttavia coperto, con vendite a termine, la quasi totalità delle proprie produzioni 2016 e può quindi solo marginalmente beneficiare delle favorevoli condizioni di mercato. Le previsioni di andamento economico finanziario sulle BU diverse dalla generazione sono complessivamente positive e generalmente allineate, se non leggermente migliori, di quanto previsto a Piano. Le previsioni per la chiusura dell’esercizio, sono positive: il Gruppo si aspetta una crescita sia dell’Utile Operativo Lordo (Ebitda), atteso fra i 1.140 e i 1.150 milioni di euro (inclusivi degli effetti derivanti dal primo consolidamento di LGH) che dell’Utile Netto, ed una ulteriore riduzione – prima del consolidamento di LGH – della Posizione Finanziaria Netta.

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