Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Category archive

Economia - page 50

Notizie economico-finanziarie di Brescia e Provincia

Massetti (Confartigianato): più burocrazia e meno fiducia nella Pa rispetto a 10 anni fa

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia by
Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

Nel 2022 l’Italia è al 24° posto tra i Paesi dell’Unione europea per il grado di soddisfazione dei cittadini verso i servizi pubblici. Siamo fanalino di coda nell’Ue insieme con Romania, Bulgaria e Grecia. Lo rileva un report di Confartigianato sul livello di efficienza degli enti pubblici dal quale emerge che sulla bassa qualità dei servizi della Pa influisce uno scarso utilizzo delle tecnologie digitali: solo il 28% delle amministrazioni locali consente agli utenti di completare on line le pratiche amministrative e, se richiesto, di effettuare il pagamento via web. Una quota che sale al 35% nel Centro-Nord mentre crolla al 13% nel Mezzogiorno. Record negativo del Sud anche per la qualità delle istituzioni nelle 234 regioni europee: la peggiore è risultata la regione rumena di Bucarest Ilfov, seguita da Calabria e Campania.

Per il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti: «Le cose non sono migliorate durante la pandemia. Anzi, siamo peggiorati rispetto a 10 anni fa. Siamo sempre alle prese con cavilli, file agli sportelli, complicazioni che ‘rubano’ 238 ore l’anno agli imprenditori italiani soltanto per occuparsi degli adempimenti fiscali. L’innovazione tecnologica non sembra dunque aver migliorato la burocrazia. Scivoliamo addirittura in 26° posizione, preceduti soltanto dalla Grecia, per la fiducia che i nostri connazionali ripongono nella Pubblica Amministrazione».

E così, segnala Confartigianato, nel pieno della transizione digitale aumentano le difficoltà di relazione con gli uffici pubblici. La quota di cittadini in coda per oltre 20 minuti agli sportelli dell’anagrafe dei Comuni è del 28,4%, undici punti in più rispetto al 17,4% di dieci anni prima. E anche in questo caso ad attendere più a lungo sono i residenti nel Mezzogiorno, con una quota del 31,8% in fila per più di 20 minuti per espletare pratiche all’anagrafe.

Secondo il rapporto di Confartigianato il 31,6% dei cittadini che da maggio 2020 a gennaio 2022 si sono rivolti a un ufficio pubblico, pari a circa 6,3 milioni di persone, ha espresso insoddisfazione o ha constatato un peggioramento della qualità dei servizi offerti dalla Pa, sia a causa del ritardo nell’erogazione di servizi on line (indicato dal 73,6%) che dall’impreparazione del personale nella gestione di questi servizi (77%). A giudizio di un terzo degli utenti, i problemi di inefficienza c’erano anche prima dell’adozione del lavoro a distanza, mentre per gli altri due terzi lo smart working ha influito negativamente sulla qualità dei servizi pubblici.

«Una Pa efficiente, capace di stare al passo con gli imprenditori – conclude il presidente di Massetti – è una priorità per favorire lo svolgimento delle attività economiche ed essere attrattivi anche per gli investitori. Le risorse messe in campo dal PNRR sono una occasione da non perdere per le necessarie riforme di semplificazione e per costruire un sistema improntato all’affermazione concreta della sussidiarietà nelle relazioni della PA con le imprese ed i cittadini. Digitalizzazione, interoperabilità e standardizzazione delle procedure sono gli ingredienti fondamentali per una vera innovazione della Pa».

Imprese, le risorse della Regione hanno generato “oltre 1 miliardo di investimenti”

in Economia/Istituzioni/Regione by

Le risorse economiche a fondo perduto stanziate dall’assessorato allo Sviluppo economico della Regione Lombardia per le aziende lombarde ammontano a 195.781.952 euro. Contributi in grado di stimolare ulteriori investimenti per 534.439.668 di euro da parte delle imprese, con un moltiplicatore di oltre due volte e mezzo il contributo pubblico per un complessivo che spera il miliardo di euro.

ASCOLTO MONDO PRODUTTIVO – “Il nostro lavoro – spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico – è frutto dell’ascolto, della continua collaborazione tra Regione e il ‘sistema lombardo’. Un’impostazione che si basa soprattutto sul confronto continuo e costruttivo con le imprese e le associazioni di riferimento. Un sano rapporto pubblico-privato, un sano pragmatismo lombardo”.

DETTAGLIO DEI FINANZIAMENTI REGIONALI – I contributi maggiori sono arrivati dalla misura ‘Credito Adesso Evolution’, 37.403.069 milioni di euro. Lo strumento è stato attivato in piena emergenza sanitaria per sostenere PMI, liberi professionisti e studi associati nel superare la fase di difficoltà, garantendo l’accesso al credito e la liquidità in tempi rapidi e riducendo il pricing dei finanziamenti del 3%, con un massimo di 70.000 euro di finanziamento.

PATRIMONIALIZZAZIONE – Altra misura è stata quella della patrimonializzazione. In questo caso le risorse arrivate sul territorio, al momento, sono 18.680.589 di euro. Uno strumento che ha l’obiettivo di sostenere le imprese che vogliono rafforzare la propria struttura patrimoniale e rilanciare la propria attività. La patrimonializzazione risultata essere anche la misura che è riuscita a creare il maggior indotto sul territorio grazie al moltiplicatore generato di ben sette volte il contributo economico regionale. Gli interventi hanno interessato tutti i settori: credito, transizione ecologica, trasformazione digitale, innovazione, rafforzamento delle competenze e della competitività, internazionale e l’attrattività.

31 MISURE ANCORA DISPONIBILI – Sono quindici gli strumenti introdotti dall’assessorato a favore delle imprese lombarde ancora attivi; per tutte le informazioni è possibile consultare il sito www.imprese.regione.lombardia.it. A queste si andranno ad aggiungere, da settembre, ulteriori sedici strumenti per un totale di 325 milioni di euro e, per la prima volta in Italia, ci sarà una programmazione, una calendarizzazione delle misure fino al 2024.

Terziario, a Brescia nel 2° trimestre stabile la fiducia, poco sopra i livelli di fine 2020

in Economia/Servizi by

Nel 2° trimestre del 2022, il clima di fiducia delle imprese bresciane attive nel settore dei servizi rimane stabile, attestandosi a 109: un livello di fatto invariato rispetto a quanto sperimentato tra gennaio e marzo (108), particolarmente distante dai massimi raggiunti tra aprile e giugno 2021 (149).

A evidenziarlo sono i risultati dell’Indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Brescia al 2° trimestre 2022.

Tale evoluzione si inserisce all’interno di un movimento ribassista iniziato nella seconda metà del 2021. Il valore dell’indice registrato nel trimestre primaverile è poco al di sopra di quanto riscontrato nella seconda metà del 2020 e, analogamente a quanto emerso nella rilevazione precedente, rifletterebbe non tanto un ridimensionamento dell’attività da parte delle realtà intervistate, quanto il diffondersi di generalizzate preoccupazioni in merito alla capacità dell’intero sistema economico nazionale di sostenere i ritmi produttivi finora realizzati, in un contesto reso particolarmente aspro da una serie di fattori, tra cui l’evoluzione del conflitto nell’ex Unione Sovietica, l’inflazione galoppante, il “caro-energia” e la nuova instabilità politica in Italia.

“I dati riportano una situazione di settore che si mantiene comunque positiva, anche se stabile – commenta Fabrizio Senici, Presidente del Settore Terziario di Confindustria Brescia –. Ovviamente non tutti i comparti del variegato mondo del Terziario hanno lo stesso trend, ma in generale il nostro settore regge. Per questo provoca un certo effetto leggere sui quotidiani notizie che riportano di crolli del fatturato per il settore, facendo riferimento ad un comparto più legato al commercio. Resta il fatto che le aziende dei servizi avanzati legate al trend manifatturiero continuano a esprimere numeri positivi. Cosa diversa invece per i nostri colleghi del settore ospitalità che hanno espresso, anche nel nostro consiglio direttivo, la grande difficoltà di reperire forza lavoro.”

Nel dettaglio, per quanto riguarda i giudizi espressi dalle aziende sui tre mesi precedenti:

  • il fatturato è aumentato per il 53% delle imprese intervistate, con un saldo positivo del 42% tra coloro che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione;
  • gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +41% e a +34%);
  • i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione crescente (saldo netto pari a +27%); una tendenza che certifica come l’inedita salita delle quotazioni degli input energetici si stia propagando in altri ambiti dell’economia reale.

Per quanto riguarda le prospettive per i mesi a venire:

  • il fatturato è atteso in crescita dal 41% degli intervistati, con un saldo positivo del 29% a favore degli ottimisti rispetto ai pessimisti;
  • i saldi riferiti al portafoglio ordini (+24%) e all’occupazione (+28%) descrivono uno scenario di possibile consolidamento dell’attività;
  • i prezzi dei servizi offerti manifestano un saldo positivo (+24%), a indicazione che la fase rialzista è verosimilmente destinata a confermarsi anche nel prossimo futuro.

Le opinioni delle imprese in merito alle prospettive generali dell’economia italiana si confermano negative, andando a riflettere, tra l’altro, il crescente deterioramento del potere di acquisto delle famiglie (che si riverbera negativamente sulla loro propensione al consumo) e la rinnovata instabilità politica, dopo la caduta del Governo. Nel dettaglio, il 7% degli imprenditori ha espresso un orientamento ottimistico, a fronte del 48% che prevede stazionarietà e del 45% che ha invece una visione negativa.

L’andamento per comparto

Consulenza alle imprese

Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto della consulenza alle imprese, nel 2° trimestre 2022, si attesta a 107, contro il 98 del periodo precedente. I giudizi espressi sui tre mesi precedenti segnalano che: il fatturato è aumentato per il 47% delle imprese, con un saldo positivo del 34% tra risposte in crescita e in diminuzione; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +22% e a +12%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione in rafforzamento (saldo netto pari a +16%). Con riferimento alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso in crescita dal 44% degli intervistati, con un saldo positivo del 31%; i saldi riferiti al portafoglio ordini (+35%) e all’occupazione (+25%) indicano uno scenario di possibile rafforzamento dell’attività; i prezzi dei servizi offerti manifestano un saldo positivo (+13%). Le opinioni delle imprese in merito alla tendenza generale dell’economia italiana risultano negative: il 9% prevede un aumento, a fronte del 47% che propende per la stazionarietà e del rimanente 44% che ha una visione sfavorevole.

ICT & digitale

Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto ICT & digitale, nel 2° trimestre 2022, si attesta a 111, in forte diminuzione rispetto a quanto rilevato fra gennaio e marzo (127). In merito ai giudizi espressi sui tre mesi precedenti: il fatturato è aumentato per il 44% delle imprese, con un saldo positivo del 36% tra variazioni in aumento e in diminuzione; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +52% e a +40%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione crescente (saldo netto pari a +20%). Riguardo alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso in crescita dal 56% degli intervistati, con un saldo positivo del 48%; i saldi riferiti al portafoglio ordini e all’occupazione risultano positivi (rispettivamente pari a +28% e a +44%); i prezzi dei servizi offerti registrano un saldo in aumento del 28%. Le opinioni delle imprese in merito alla tendenza generale dell’economia italiana risultano nel complesso sfavorevoli: il 4% degli imprenditori ha un orientamento positivo, il 44% prevede stazionarietà e il rimanente 52% si aspetta una contrazione.

Servizi alle imprese

Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto servizi alle imprese, nel 2° trimestre 2022, si attesta a 112, in modesto aumento rispetto al periodo precedente (103). Riguardo ai giudizi espressi a consuntivo: il fatturato è cresciuto per il 71% delle imprese, con un saldo positivo del 51%; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +50% e a +50%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione rialzista (+57%). In merito alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso in crescita dal 14% degli intervistati, con un saldo nullo; i saldi riferiti al portafoglio ordini (+7%) e all’occupazione (+14%) descrivono uno scenario di possibile consolidamento dell’attività; i prezzi dei servizi offerti si contraddistinguono per un saldo positivo del 43%. Le opinioni delle imprese in merito alle prospettive dell’economia italiana risultano negative: il 7% degli imprenditori ha un orientamento ottimistico, a fronte del 64% che prevede stazionarietà e del 29% che invece propende per una flessione.

L’Indagine viene effettuata trimestralmente su un panel di imprese associate appartenenti al settore terziario.

Artifidi, aumentano le domande: garanzie per 417 milioni

in Associazione Artigiani/Associazioni di categoria/Banche/Economia/Finanza by

In un periodo in cui le imprese si trovano ad affrontare notevoli complessità con dinamiche contrastanti Artfidi Lombardia con uffici a Brescia, Milano, Bergamo, Varese, Crema, Lodi e Seveso rimane un punto di riferimento per rispondere alle esigenze di credito del mondo imprenditoriale. Nel primo semestre dell’anno, sottolinea il Presidente Enrico Mattinzoli in un comunicato stampa, abbiamo avuto un incremento pari al 27,35% delle richieste di finanziamento con il totale delle garanzie in essere deliberate tramite le banche convenzionate che assommava, a fine giugno, a oltre 417mln ed una esposizione totale di  158mln. Dati che testimoniano una notevole attività dell’economia lombarda  dove il nostro Confidi opera prevalentemente. Il Comparto della filiera Edile sul quale nell’ultimo periodo è indirizzata buona parte delle nostre garanzie, pur continuando ad espandersi grazie ai provvedimenti sui Bonus rischia una brusca frenata a causa dell’incertezza normativa per la cessione dei crediti. Ecco, quindi, che con la progressiva uscita dal Temporary Framework e la riduzione dell’intervento pubblico, la garanzia dei Confidi resta fondamentale per sostenere l’accesso al credito delle imprese. Artfidi Lombardia, primo Intermediario Finanziario vigilato in Lombardia, con un Total Capital Ratio (rapporto tra il patrimonio di vigilanza complessivo e il valore delle attività ponderate per il rischio) pari al 27,08% rispetto al 26,67% del 2021 conferma la solidità patrimoniale del Confidi.

In un momento di difficoltà le convenzioni sottoscritte dal Confidi, afferma il direttore generale Francesco Gabrielli, permettono alle imprese di calmierare l’attuale aumento dei tassi di interesse e agli Istituti di Credito di ottenere la garanzia che permette loro di abbassare notevolmente il rischio.

I dati del 1° semestre prosegue Enrico Mattinzoli vedono nel 44,80% delle richieste Ditte Individuali, erano il 47,29% nello stesso periodo dello scorso anno e il 35,57% S.r.l. in aumento rispetto al 27,61% del 2021. Quindi un significativo aumento delle società di capitali.

Si allunga invertendosi la durata dei finanziamenti dove il 42,65% è di 60 mesi, erano il 16,27% e diminuisce il breve a 12 mesi che dal 45,59% passa al 31,36%. Nel 2022 Artfidi ha intrapreso, anche grazie alla garanzia di Regione Lombardia il Credito Diretto per un importo complessivo del 1°semestre di oltre 5mln di Euro. Sempre nel 1° semestre sono state garantire 86 Start-up per un importo medio di 45ml Euro principalmente nel 76% dei casi nei settori Servizi, Commercio e Alberghiero.

Quanto alle moratorie, ArtfidiLombardia aveva registrato nel 2020 un totale di 2.244 imprese per un importo complessivo di 57mln, scese a 2.041 e 51,7mln nel 2021,praticamente azzerate al giugno del 2022 con un residuo di 498ml Euro. In sostanza la quasi totalità delle imprese che hanno usufruito della sospensione nel periodo di crisi pandemica hanno ripreso regolarmente il pagamento delle scadenze.

Valsabbina e Collextion: cartolarizzazione da 500 milioni di euro

in Banche/Economia/Valsabbina by

Una cartolarizzazione dedicata alla cessione revolving di crediti commerciali di aziende e PMI che lavorano con la Pubblica Amministrazione – e in generale, con aziende partecipate dallo Stato – per supportare le imprese italiane in un momento caratterizzato da instabilità e difficoltà a livello economico. L’obiettivo è fornire loro liquidità, eliminando il problema di dover cercare di volta in volta una soluzione per l’incasso dei crediti vantati, e garantire continuità nell’operatività liberando nel contempo capacità finanziaria per poter essere parte attiva nel PNRR.

L’operazione – che prevede una capacità di acquisto di crediti per circa 500 milioni di euro all’anno attraverso un veicolo denominato Dervio SPV, operativo già dal mese di giugno e disponibile sulla piattaforma esclusiva per questa tipologia di crediti che Sistemi Informativi ha realizzato basandosi sul proprio sistema di Core Banking XF – è stata strutturata dal Gruppo Collextion, con Banca Valsabbina, il principale istituto di credito del bresciano, che ha agito in qualità di Arranger e Account Bank dell’operazione di Cartolarizzazione, e con il team di Azimut Libera Impresa e Fidera Vecta, società europea indipendente di gestione degli investimenti che ha partecipato all’operazione con Akbar Rafiq e Federico Oliva, rispettivamente Responsabile Europa e Senior Portfolio Manager della società, e la stessa Banca Valsabbina nel ruolo di investitori. 

“Siamo orgogliosi del coinvolgimento in questa operazione di investitori Istituzionali che, con grande esperienza nel mondo delle cartolarizzazioni di crediti verso la PA, sono capaci di comprendere le esigenze del mercato e dei delicati meccanismi che lo compongono. Con questa operazione metteremo a disposizione delle aziende Italiane i capitali di banche e fondi d’investimento, fornendo un sostegno concreto alle nostre imprese e all’economia reale”, spiega Ferdinando Brandi, Amministratore di Collextion Holding. “Il veicolo che abbiamo costituito sarà disponibile su una piattaforma che abbiamo sviluppato insieme a Sistemi Informativi (an IBM Company), che è unica nel suo genere. In questo modo le procedure di acquisto dei crediti saranno più agevoli e veloci, mettendo a disposizione delle aziende e delle PMI un ambiente di lavoro intuitivo, pratico e immediato, dando ai debitori la possibilità di monitorare in tempo reale la propria posizione debitoria per gestire e programmare i flussi di cassa, noi vogliamo essere partner della PA” conclude Brandi.

Nel dettaglio, il programma di acquisti è su base triennale ela capacità di acquisto del veicolo potrà arrivare a un miliardo di euro all’anno grazie all’ingresso nei prossimi mesi di ulteriori investitori. L’approccio di Dervio SPV è innovativo, e darà la possibilità ai debitori della Pubblica Amministrazione di interfacciarsi con un’unica controparte, ottenendo maggiore flessibilità e garantendo una gestione del credito professionale e collaborativa nell’interesse di tutte le parti coinvolte.

Il Gruppo Collextion si è avvalso della collaborazione di Do Next per il ruolo di Master Servicer mentre la controllata Collextion Services ha operato come Subservicer. Per gli aspetti legali le parti sono state supportate dallo studio Hogan Lovells, nello specifico, dell’avvocato Corrado Fiscale e del suo team.

A2A, ricavi in aumento del 141,5% nel semestre

in A2A/Economia/Energia/Partecipate e controllate by

Nel primo semestre del 2022 i Ricavi del Gruppo A2A sono risultati pari a 9.788 milioni di euro, in aumento del 141,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La crescita è principalmente legata all’andamento dello scenario energetico ed è riconducibile:
• per circa il 57% ai mercati energetici all’ingrosso in particolare elettricità per l’aumento dei prezzi; il
contributo legato alla crescita dei volumi venduti e intermediati dei mercati è residuale;
• per oltre il 40% ai mercati retail prevalentemente per i maggiori prezzi unitari elettricità, gas e calore.

A tale incremento è corrisposta un’analoga variazione nei costi di approvvigionamento di materie prime energetiche. Il Margine Operativo Lordo si è attestato a 708 milioni di euro, in aumento di 20 milioni rispetto al primo semestre 2021 (+3%).

Al netto delle partite non ricorrenti (+5 milioni nel primo semestre 2022, +4 nel primo semestre 2021), il Margine Operativo Lordo Ordinario è aumentato di 19 milioni di euro (+3%): la significativa contrazione di marginalità registrata nella Business Unit Mercato è stata più che compensata dagli ottimi risultati degli altri settori di attività, soprattutto della Business Unit Generazione&Trading e di quella Ambiente.

Il Risultato Operativo Netto si attesta a 335 milioni di euro, in diminuzione di 21 milioni rispetto al primo semestre 2021 (356 milioni di euro). Tale contrazione è riconducibile all’aumento del Margine Operativo Lordo più che compensato da:
• incremento degli ammortamenti (31 milioni di euro) relativi principalmente agli investimenti effettuati da tutte le Business Unit nel periodo luglio 2021-giugno 2022 e all’ammortamento degli asset delle nuove società acquisite;
• maggiori accantonamenti netti per 10 milioni di euro a fondo rischi e accantonamenti al fondo svalutazioni crediti, principalmente legati alla maggiore esposizione creditizia verso la clientela per l’eccezionale aumento del fatturato, al netto dei rilasci su fondi rischi eccedenti per l’effetto dell’incremento dei tassi di attualizzazione.

L’Utile Netto di pertinenza del Gruppo risulta pari a 328 milioni di euro, in riduzione del 3,5% rispetto a quello registrato nel medesimo periodo del 2021; escludendo le poste straordinarie che hanno interessato:
• l’anno in corso per complessivi 142 milioni di euro relativi alla plusvalenza, al netto della tassazione, sulla cessione di alcuni asset (vendita immobili e ATEM ritenuti non strategici) e agli impatti del DL 21/2022 (cd. “DL Taglia Prezzi”) e 50/2022 (cd. “DL Aiuti”);
• l’anno precedente per complessivi 138 milioni di euro relativi agli effetti del riallineamento civilistico – fiscale dei beni materiali e immateriali del Gruppo

L’Utile Netto Ordinario di pertinenza del Gruppo risulta pari a 186 milioni di euro, in diminuzione di 16 milioni rispetto al primo semestre del 2021. La variazione è riconducibile alla diminuzione del Risultato Operativo Netto, in parte compensata dalla contrazione delle imposte legata al minor reddito imponibile.

La Posizione Finanziaria Netta di Consolidato al 30 giugno 2022 risulta pari a 4.587 milioni di euro (4.113
milioni di euro al 31 dicembre 2021). Escludendo le variazioni di perimetro intervenute nell’arco del periodo in esame, pari a 409 milioni di euro, la PFN si attesta a 4.178 milioni di euro, registrando un assorbimento di cassa netto pari a 65 milioni di euro, dopo investimenti per 463 milioni di euro, pagamento di dividendi per 283 milioni di euro e incassi per cessione di alcuni asset immobiliari per 221 milioni di euro. Tale variazione è principalmente riconducibile all’eccezionale aumento dei crediti commerciali, in particolare della Business Unit Mercato, effetto legato al significativo aumento e volatilità dei prezzi delle commodities.

Promotica, aumento di capitale da 2,5 milioni di euro

in Commercio/Economia/Finanza by

Il Consiglio di Amministrazione di Promotica S.p.A. (EGM: PMT) – agenzia loyalty specializzata nella realizzazione di soluzioni marketing atte ad aumentare le vendite, la fidelizzazione e la brand advocacy quotata su Euronext Growth Milan – riunitosi in data odierna sotto la presidenza di Diego Toscani e presso il notaio Annachiara Corcione ha deliberato, in esecuzione della delibera di delega dell’Assemblea Straordinaria di Promotica in data 12 ottobre 2020, l’aumento di capitale sociale mediante conferimento in natura con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell’articolo 2441, comma 4, codice civile, propedeutico al perfezionamento dell’acquisizione di Mercati S.r.l. (cfr comunicato stampa 13 giugno 2022), azienda italiana operante nel settore della produzione ed importazione di articoli per la casa, la persona ed il tempo libero.

L’aumento di capitale vede l’emissione di complessive n. 833.333 nuove azioni Promotica, prive di valore nominale espresso, aventi le stesse caratteristiche ed incorporanti i medesimi diritti delle azioni in circolazione alla data dell’emissione, nell’importo di Euro 3,00 cadauna, dei quali euro 0,05 a titolo di capitale sociale e Euro 2,95 a titolo di sovrapprezzo per complessivi massimi Euro 2.499.999, dei quali Euro 41.666,65 a titolo di capitale sociale ed Euro 2.458.332,35 a titolo di sovrapprezzo (di seguito anche solo “Aumento di Capitale”). Il Consiglio di Amministrazione di Promotica, nell’osservanza del dettato normativo, ha ritenuto di determinare il prezzo di emissione sulla base dell’andamento delle quotazioni dell’ultimo semestre delle azioni Promotica già emesse espresso dalla media ponderata del prezzo di chiusura giornaliero delle negoziazioni pari a Euro 2,9987 e ha altresì dovutamente tenuto in considerazione l’interesse della Società alla buona riuscita dell’operazione e l’interesse, diretto ed indiretto, nel conferimento stesso della partecipazione in Mercati S.r.l., di indubbia rilevanza strategico-organizzativa per Promotica e per il Gruppo di cui è a capo nel suo complesso.

L’aumento di capitale è propedeutico al closing dell’operazione Mercati S.r.l., il cui pagamento, pari a € 7.000.000, è stato corrisposto da Promotica come segue:

• € 1.500.000,00 a titolo di caparra confirmatoria corrisposta in denaro in data 13 giugno 2022;

• € 3.000.001,00 corrisposti in denaro, di cui € 1.500.001,00 alla data odierna ed il saldo di € 1.500.000,00 in data 22 agosto 2022;

• € 2.499.999,00 corrisposti alla data odierna attraverso la sottoscrizione da parte dell’azionista venditore Di Silvio Guglielmo di n. 833.333 Azioni Ordinarie Promotica S.p.A. di nuova emissione, il cui valore unitario è stato determinato in € 3,00 cadauna, a fronte del conferimento, ai sensi dell’art. 2342 e 2343-ter del codice civile, della corrispondente quota di capitale di Mercati S.r.l.

Si precisa che l’efficacia del conferimento effettuato dall’azionista venditore Di Silvio Guglielmo, è sospensivamente condizionata (“condizione sospensiva”) alla mancata richiesta, da parte dei soci che rappresentino almeno il 5% (cinque per cento) del capitale sociale, di procedere alla valutazione secondo il regime ordinario di cui all’art. 2343 c.c., entro il termine di trenta giorni dall’iscrizione della delibera di aumento di capitale.

Fino al verificarsi della condizione sospensiva predetta, le azioni saranno emesse e depositate presso un conto terzi segregato intestato a Promotica, una volta verificatasi tale condizione, le azioni saranno rese disponibili all’azionista di Silvio Guglielmo e pertanto ammesse e negoziate su Euronext Growth Milan.

Si precisa inoltre che l’azionista di Silvio Guglielmo ha sottoscritto con la società un accordo di lock-up, con impegno a non vendere le n. 833.333 azioni ordinarie con durata sino al 36° mese successivo dalla data di inizio delle negoziazioni di Promotica, avvenuto il 27 novembre 2020.

È stata al riguardo predisposta perizia di stima del valore della Partecipazione Conferita redatta ad opera del Professor Alberto Mazzoleni, professore associato di economia aziendale presso la facoltà di economia e commercio dell’UNIBS, operante in qualità di esperto indipendente ai sensi dell’art. 2343 ter del codice civile.

L’Aumento di Capitale sociale riservato a Di Silvio, congiuntamente all’acquisto della rimanente quota di partecipazione pari al 64,29% del capitale sociale, permetterà a Promotica di detenere il 100% del capitale sociale di Mercati S.r.l., importante step nel percorso di crescita per linee esterne che sta impegnando la Società e il Gruppo Promotica nel suo complesso.

Attraverso l’esecuzione dell’operazione suddetta, infatti, Promotica intende accelerare l’ampliamento della catena del valore internalizzando lo scouting, l’ideazione, l’industrializzazione, la produzione (quest’ultima in outsourcing) ed il delicato processo di importazione di prodotti da veicolare nelle campagne e programmi di fidelizzazione della clientela che rappresentano il core business di Promotica.

A seguito del closing dell’operazione e del verificarsi della “condizione sospensiva” sopra riportata, la compagine sociale di Promotica sarà la seguente: AzionistaNumero di Azioni OrdinariePartecipazione (%)
Dieci.Sette S.r.l.112.925.00076,46%
Di Silvio Guglielmo833.3334,93%
Giochi Preziosi S.p.A.500.0002,96%
Grazioli Holding S.r.l.2175.0001,04%
Mercato2.469.98914,61%
Totale16.903.322100,00%

IL TESTO DEL COMUNICATO RIPORTA IL COMUNICATO INTEGRALE DELL’AZIENDA

I vantaggi del noleggio di furgoni per privati e aziende

in Economia/Trasporti by

Il settore del noleggio di furgoni e veicoli commerciali sta diventando, giorno dopo giorno, sempre più popolare. Privati e aziende, infatti, hanno scoperto i numerosi vantaggi di questo tipo di noleggio per qualsiasi genere di spostamento, dal furgone classico ai veicoli refrigerati passando per i mini-pulmini. Che tu sia un privato o un’azienda quindi, noleggiare un furgone a Milano se ti trovi in Lombardia, o in qualsiasi altra città d’Italia è la scelta più saggia per tutti gli spostamenti “importanti” di merci o persone.
Vediamo nello specifico quali sono i principali vantaggi.

Tutti i servizi inclusi nel prezzo di noleggio

Il servizio di noleggio è comodo e confortevole proprio perché offre, in un canone unico, ogni genere di confort per la guida e per il trasporto. Difatti i mezzi sono sempre nuovi e sottoposti a rigidi controlli di manutenzione e sanificazione oltre che dotati di tutte le comodità per il viaggio.

I mezzi dispongono di aria condizionata, collegamento Bluetooth, navigatore GPS e ABS per l’assistenza alla frenata. Sono sempre provvisti di paratie di divisione tra il vano di carico e il posto di guida e includono anche il carrello per il carico e lo scarico dei beni e le corde per immobilizzarli all’interno del furgoncino.

Basta avere la patente B

Per effettuare un noleggio non serve altro che prenotare online il servizio preferito e recarsi presso la sede più vicina per il ritiro del mezzo. Le tariffe sono chiare e trasparenti e prevedono pacchetti già configurati o preventivi personalizzabili.

Non è necessario lasciare acconti alla prenotazione online o via telefono. Servono solamente il documento di identità e la patente di guida B. Il pagamento avviene al momento del ritiro del veicolo con carta di credito valida o, alternativamente, in contanti e bancomat. La carta di credito, tuttavia, deve essere intestata al conducente e avere la numerazione in rilievo.

Offerte di noleggio altamente personalizzabili

Come anticipato poc’anzi le offerte di noleggio sono tutte personalizzabili. Le società offrono una serie di pacchetti già assemblati ma questo non esclude la possibilità di ottenere un preventivo su misura, in base alle proprie esigenze di noleggio. L’offerta è esposta in modo chiaro e permette anche di beneficiare di un tot di chilometri inclusi durante i periodi promozionali.

Peraltro è possibile anche optare per formule a lungo termine rivolgendosi ad un consulente della società di noleggio al quale rivolgere le proprie esigenze. Ogni pacchetto è configurabile anche in base al tipo di mezzo di cui abbiamo bisogno su una vasta scelta di furgoni e VAN per qualsiasi tipologia di trasporto.

Flessibilità di ritiro e consegna

Infine grazie alla rete capillare di sedi di noleggio oggi è possibile beneficiare della massima flessibilità di ritiro e consegna. Oltre all’elasticità oraria, infatti, i clienti possono variare i termini del noleggio in corso d’opera, chiamando il servizio clienti ed estendendo il contratto telefonicamente. Il servizio clienti è sempre attivo proprio per offrire un servizio attento e solerte per ogni tipo di necessità. Per questo tantissime persone si rivolgono al noleggio di furgoni anziché utilizzare la propria auto, dal momento che possono beneficiare di risparmio di tempo e denaro e di confort e assistenza a 360 gradi.

Confindustria: nel secondo trimestre rallenta la crescita bresciana

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze by

Nel 2° trimestre del 2022, l’attività produttiva nel settore manifatturiero della provincia di Brescia mostra un nuovo rallentamento, pur caratterizzandosi ancora per una crescita. In particolare, la produzione industriale ha segnato una variazione rispetto allo stesso trimestre del 2021 pari al +5,8%, evidenziando così un significativo ridimensionamento nei confronti di quanto sperimentato nelle rilevazioni precedenti.

La variazione rispetto al trimestre precedente (congiunturale) è stata pari al +1,8%: si tratta di un dato grezzo, ovvero calcolato non considerando il diverso numero di giorni lavorativi rispetto al trimestre precedente.

A evidenziarlo è l’indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Brescia sui dati relativi al periodo aprile-giugno 2022.

Come già emerso nel recente passato, anche in questo trimestre i dati complessivi celano una significativa eterogeneità fra e nei settori presi in considerazione: la crescita dei livelli di output è stata indicata dal 48% degli operatori, a fronte del 28% che si è espresso per il mantenimento dei volumi prodotti nel trimestre precedente e del 24% che invece ha segnalato una contrazione degli stessi. A seguito delle evoluzioni sopra indicate, il tasso acquisito, ovvero la variazione media annua che si avrebbe se l’indice della produzione non subisse variazioni fino alla fine del 2022, è pari a +7,2%, in buona parte frutto di quanto ereditato dal 2021.

“L’industria bresciana continua a mostrare segnali di tenuta, in un contesto operativo sempre più aspro, caratterizzato, tra l’altro, dagli esorbitanti costi dell’energia, dall’endemica difficoltà nell’approvvigionamento dei materiali e da un generalizzato processo di deterioramento delle condizioni di mercato evidenziato a livello globale, a cui si aggiungono gli ormai annosi problemi legati al mismatch lavorativo che caratterizzano la nostra provincia e le lacune nelle competenze STEM – commenta Franco Gussalli Beretta, Presidente di Confindustria Brescia –. Va comunque segnalato, rispetto al periodo sino a giugno, un recente rallentamento nel mese di luglio dei costi delle materie prime, tendenza che ci auguriamo possa continuare. Il contesto generale rimane tuttavia decisamente complicato, anche a causa della situazione politica italiana, per cui le prospettive rimangono decisamente incerte, a prescindere dal voto di settembre. Le aspettative a breve indicano inoltre una possibile nuova frenata per il made in Brescia, che sta ripensando anche il proprio modello organizzativo, con un aumento sempre più evidente dell’incidenza delle scorte di magazzino.”

Le prospettive a breve termine sono quanto mai incerte e riflettono alcuni fattori già presenti nel recente passato, come l’evoluzione del conflitto nell’ex Unione Sovietica, l’inflazione galoppante, la capacità del sistema economico di reggere anche nel prossimo futuro il “caro-energia” (che verosimilmente è destinato a perdurare per tutto il 2022). Allo stesso tempo, il quadro ciclico risente di altri elementi di rischio, sorti solo ultimamente, come la nuova instabilità politica in Italia (che potrebbe interferire sulle riforme a suo tempo programmate) e l’avvio della fase di normalizzazione della politica monetaria della BCE, come risposta alla crescita fuori controllo dei prezzi al consumo.

§  La disaggregazione della variazione della produzione per classi dimensionali mostra incrementi più pronunciati nelle piccole imprese (+3,6%) e in quelle micro (+1,8%). Dinamiche positive, ma più contenute, si rilevano per le realtà di medie dimensioni (+0,8%), mentre quelle più grandi evidenziano una flessione (-2,0%).

§  Con riferimento alla dinamica congiunturale per settore, l’attività produttiva è aumentata oltre la media nei comparti chimico, gomma, plastica (+4,0%) e meccanica (+3,1%). Consuntivi positivi provengono inoltre dalle aziende del sistema moda (+1,3%); invece si rilevano dinamiche in contrazione per il legno e minerali non metalliferi (-0,3%), la metallurgia (-2,2%) e l’alimentare (-6,6%).

§  Il tasso diutilizzo della capacità produttiva, che si è attestato all’81%, è rimasto sostanzialmente invariato nei confronti della rilevazione precedente (82%) e risulta in linea con quello del secondo trimestre dell’anno scorso (81%).

§  Le vendite sul mercato italianosono aumentate per il 42% delle imprese, rimaste invariate per il 34% e diminuite per il 24%. Le vendite verso i Paesi comunitari sono cresciute per il 35% degli operatori, calate per il 17% e rimaste stabili per il 48%; quelle verso i Paesi extra UE sono aumentate per il 42%, diminuite per il 16% e rimaste invariate per il 42% del campione.

§  I costi di acquisto delle materie prime sono cresciuti per il 71% delle imprese, con un incremento medio del 7,5%. I prezzi di vendita dei prodotti finiti sono stati rivisti al rialzo dal 52% degli operatori, per una variazione media pari a +3,1%. Tali dinamiche confermano le significative pressioni sui margini industriali a cui sono sottoposte le imprese, divenute loro malgrado, come evidenziato da Confindustria, “shock absorber”: dal terzo trimestre 2020 al secondo trimestre 2022, i costi di acquisto sono complessivamente aumentati del 108%, mentre i prezzi di vendita solamente del 29%.

§  La scarsità di materie prime / semilavorati emerge ancora come il principale fattore che limita la produzione, essendo segnalato dal 30% degli operatori. Livelli insufficienti di domanda sono indicati dal 16% (una quota raddoppiata rispetto a quanto rilevato nel periodo precedente), mentre la carenza di manodopera è indicata dal 13%.

§  Le previsioni per i prossimi mesi sono all’insegna dell’incertezza e riflettono, al di là della tradizionale chiusura della maggior parte degli stabilimenti nel periodo estivo, i fattori di rischio prima evidenziati. Nel dettaglio, la produzione è prevista in aumento da 24 imprese su 100, stabile dal 49% e in calo dal rimanente 27%. I settori con le prospettive relativamente più positive sarebbero sistema moda, legno e minerali non metalliferi, meccanica. Per contro, i segnali più critici giungerebbero dai comparti alimentare, chimico, gomma e plastica, metallurgia.

§  Gli ordini provenienti dal mercato domestico sono in crescita per il 16% delle aziende, stabili dal 47% e in calo dal 37%. Quelli da parte degli operatori comunitari, sono in aumento dal 22% delle imprese, invariati per il 50% e in flessione per il 28%. Quelli in arrivo dai mercati extra UE sono in crescita per il 20%, stabili per il 56% e in contrazione per il 24%.

Agricoltura, in Lombardia via ai pagamenti Pac: anticipi per 170.000.000 di euro

in Agricoltura e allevamento/Economia/Istituzioni/Regione by

Regione Lombardia ha iniziato i pagamenti dell’anticipo Pac (Politica agricola comune) a 14.640 aziende agricole: 168,4 milioni di euro totali che saranno erogati alle imprese entro il 31 luglio. Si tratta di una straordinaria iniezione di liquidità per il comparto agricolo lombardo in un momento di difficoltà, causata dalla perdurante crisi idrica e dai rincari energetici che hanno colpito il comparto.

ANTICIPO CONFERMATO – L’assessorato regionale competente evidenzia come si sia riusciti ancora una volta a liquidare l’anticipo Pac nel mese di luglio, proprio nel periodo in cui gli agricoltori sono in campo e hanno maggiore necessità di risorse. In un momento di particolare difficoltà del settore. In alcune zone della regione, è andata persa la metà del raccolto.

UN AIUTO PER IL RILANCIO DELLE IMPRESE – L’emissione di queste risorse servirà ad anticipare i finanziamenti che le imprese riceveranno nell’ambito della Politica Agricola Comune e grazie all’anticipo sarà possibile sostenere e rilanciare il comparto agricolo lombardo, vero motore economico del Paese.

SALDO A NOVEMBRE – L’anticipo Pac alle imprese agricole viene erogato sotto forma di prestito per anticipare i finanziamenti che le imprese ricevono nell’ambito della Politica Agricola Comune. La Regione Lombardia eroga a luglio una quota pari al 70% delle risorse che, in base alla normativa comunitaria, le imprese ricevono a partire dal mese di novembre.

L’anticipo della Pac è stato reintrodotto dalla Regione Lombardia nel 2019 e ora è realtà a livello nazionale. Gli agricoltori non potevano permettersi ritardi, soprattutto quest’anno.

LE RISORSE EROGATE PER PROVINCIA – Bergamo 1.563 aziende, 9.417.394,27 euro; Brescia 3.420 aziende, 28.058.498,19 euro;  Como 221 aziende, 1.152.064,84 euro; Cremona 2.262 aziende, 33.569.465,55 euro; Lecco 88 aziende, 429.022,79 euro; Lodi 606 aziende, 10.565.762,23 euro;
Mantova 2.080 aziende, 22.854.720,01 euro; Milano 891 aziende, 12.907.744,08 euro; Monza E Brianza 103 aziende, 711.982,34 euro; Pavia 3.155 aziende, 47.586.207,68 euro; Sondrio 72 aziende, 268.043,34 euro; Varese 179 aziende, 879.974,23 euro.

Totale Lombardia: 14.640 aziende, 168.400.879,55 euro.

Go to Top
Vai alla barra degli strumenti