Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Economia - page 152

Notizie economico-finanziarie di Brescia e Provincia

“Economia, le scelte del governo non vanno nella giusta direzione”

in Aib/Associazioni di categoria/Economia by

di Marco Bonometti* – Ritengo che presentando i dati circa l’andamento economico, sia necessario essere assolutamente chiari e ritengo sia altrettanto necessario interpretare i numeri nel loro significato, in particolare quello politico. Le scelte del governo non vanno nella giusta direzione. L’abbiamo detto più volte, in Confindustria Lombardia così come a Roma. Nei principali territori a maggiore densità industriale le manifestazioni di dissenso, o di preoccupazione, si sono susseguite. L’indagine disaggregata dei singoli trimestri infatti mostra come, a partire dal terzo trimestre sia mutato il quadro politico, e si tratta di un mutamento epocale. Tutti gli indicatori infatti si sono dimezzati. Il dato tendenziale sulla produzione industriale lombarda nel quarto trimestre 2018 conferma il processo di rallentamento in atto, con una riduzione dei tassi di crescita rispetto ai trimestri precedenti. La crescita media annua è inferiore rispetto alla crescita dell’anno precedente (+3,0% contro il +3,7% del 2017). A preoccupare, per il 2019, è un fattore determinante per chi fa impresa, la fiducia, che si ripercuote nell’immediato su due aspetti: occupazione e investimenti. Si ferma l’occupazione che come abbiamo visto ha fatto registrare un -0,3% nel IV trimestre. Nonostante in Lombardia abbiamo un tasso di disoccupazione a livelli europei (6,5% nel IV trimestre 2018) la cassa integrazione sta ricominciando a crescere ed ha avuto una forte accelerazione nel mese di gennaio.

Sul fronte investimenti, nel 2018 abbiamo avuto un forte calo passando dal 13,7% del 2017 al 4,3% del 2018. Per il 2019 le previsioni non sono così rosee.

Urge una decisa inversione di tendenza nell’azione della politica. Quanto più tarderà, tanto più pesanti dovranno essere gli sforzi per tentare il recupero.

A nome degli industriali della Lombardia, invoco un pronto recupero del senso della realtà. Ci sono ancora le condizioni e c’è ancora una concreta possibilità di operare in questa direzione, ma bisogna fare presto partendo da azioni come l’eliminazione dell’ecotassa, che va cancellata da subito e rilanciando gli investimenti.

Per Confindustria Lombardia occorre al più presto sbloccare le 400 opere pubbliche già finanziate per circa 26 miliardi di euro: con la loro realizzazione si avrebbe un aumento del PIL di circa un punto percentuale rispetto a uno scenario base in tre anni; questo contribuirebbe a creare lavoro e rimettere in carreggiata l’Italia a livello infrastrutturale.

Interventi assistenziali come il reddito di cittadinanza non sono la soluzione. Se da un lato è condivisibile la volontà del governo di voler combattere la povertà (secondo il Rapporto Lombardia 2018 oltre 180 mila famiglie lombarde in condizione di povertà assoluta), il livello del beneficio economico è un disincentivo a cercare un impiego, considerando che in Italia lo stipendio medio dei giovani è di 830 euro (910 al Nord). Va tenuto presente che le imprese, per dare uno stipendio di 800 euro, ne pagano 1500. Per questo motivo è diventata improrogabile un’azione sul cuneo fiscale che consentirebbe di mettere più soldi in busta paga ai lavoratori, in modo da determinare l’aumento del potere d’acquisto della retribuzione e far ripartire la domanda interna, il nostro vero tallone d’Achille che, come vediamo anche dai dati altalenanti della congiunturale, lascia le imprese e il Paese in balia delle incertezze globali.

Inoltre l’autonomia può essere una risposta immediata per difendere la competitività dei territori. Auspichiamo un’azione di governo e amministrativa sempre più efficace a beneficio della crescita con interventi in ottica di semplificazione e di efficienza, oltre al riconoscimento di fabbisogni e costi standard, senza alcuna contrapposizione Nord-Sud. Il Paese intero deve rinnovarsi e non frenare con burocrazia e livelli di tassazione non competitivi chi, come la Lombardia e altre regioni, traina il Paese.

* Presidente Confindustria Lombardia

Manifatturiero, il 2018 bresciano si chiude in crescita… lenta

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze by

Il 2018 delle imprese manifatturiere bresciane si chiude con un incremento medio della produzione del 2,9% sull’anno precedente, in decelerazione sia rispetto al dato del 2017 (+3,3%) che a quello del 2016 (+3,2%). La rilevazione denota il progressivo rallentamento che ha caratterizzato l’industria bresciana nel corso dell’anno che si è appena concluso.

Nel quarto trimestre del 2018 – spiega inoltre una nota dell’Ufficio Studi e Ricerche AIB – la crescita tendenziale (rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente) della produzione nelle imprese manifatturiere bresciane si è fermata al +2,3%, inferiore a quella dei trimestri precedenti.

Nel dettaglio, la produzione industriale evidenzia una crescita congiunturale grezza (rispetto al trimestre precedente) dell’1,8%; la variazione tendenziale, pari al +2,3%, è positiva per la ventunesima rilevazione consecutiva, ma in discesa rispetto ai trimestri precedenti.

Il risultato del 2018 è il frutto di quanto ereditato dal 2017 (+0,8%) e di una componente propria pari al +2,1%. La variazione trasmessa al 2019 è +0,2%: ciò sta a indicare che la crescita nell’anno in corso beneficerà, dal punto di vista algebrico, di una spinta nel complesso limitata, conseguenza del progressivo raffreddamento del quadro ciclico del made in Brescia nei passati trimestri. Il cosiddetto “trascinamento” è pertanto il più basso degli ultimi anni: tale aspetto getta delle incognite sulla capacità della crescita di replicare, nell’anno in corso, le performance positive realizzate negli ultimi anni.

Il recupero dai minimi registrati nel terzo trimestre 2013 si attesta quasi al 16%, mentre la distanza dal picco di attività pre-crisi (primo trimestre 2008) rimane intorno al 20%.

L’artigianato manifatturiero bresciano – secondo il Servizio Studi della Camera di Commercio di Brescia – chiude l’ultimo trimestre dell’anno con una dinamica congiunturale leggermente positiva per quanto riguarda la produzione (+0,4%) e il fatturato (0,2%). Decrescono, invece, rispetto al terzo trimestre del 2018, gli ordinativi (-0,5%) e l’occupazione ( -0,3%). Anche da un punto di vista tendenziale la produzione e il fatturato confermano un tasso di crescita positivo, sebbene contenuto, pari allo 0,6% per entrambi gli indicatori. Permane il segno negativo in relazione agli ordinativi totali.

Estendendo l’arco temporale a tutto il 2018 emerge un aspetto saliente: il processo di decelerazione che ha interessato tutte le variabili a partire dal secondo trimestre dell’anno. Complessivamente la produzione è cresciuta, in media 2018, del 2,0%, in sensibile decelerazione rispetto alla media del 2017 (3,8%). Il fatturato è aumentato del 3,4% (contro una media annua 2017 del 4,4%) e gli ordini hanno segnato un incremento medio annuo dell’1,6% (contro il 3,3% del 2017). Il confronto territoriale evidenzia che l’artigianato bresciano ha conseguito risultati nel complesso meno dinamici rispetto alla media lombarda.

I principali indicatori dell’industria:

§  Con riferimento ai settori, nel quarto trimestre del 2018 (rispetto al precedente), l’attività produttiva è aumentata significativamente nei comparti: metallurgico e siderurgico (+2,5%), meccanica tradizionale e mezzi di trasporto (2,4%), meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche (+2,1%), carta e stampa (+2,0%), maglie e calze (+2,0%), tessile (+2,0%). Hanno invece evidenziato un’evoluzione relativamente meno intensa i settori: chimico, gomma e plastica (+1,7%), materiali da costruzione ed estrattive (+1,1%), legno e mobili in legno (+1,1%), calzaturiero (+0,5%). L’attività è diminuita nel settore abbigliamento (-1,3%) e nell’agroalimentare e caseario (-0,3%).

§  Le vendite sul mercato italiano sono aumentate per il 39% delle imprese, diminuite per il 14% e rimaste invariate per il 47%. Le vendite verso i Paesi comunitari sono salite per il 22% degli operatori, scese per il 16% e rimaste stabili per il 62%; quelle verso i Paesi extra UE sono cresciute per il 23%, calate per il 16% e rimaste invariate per il 61% del campione.

§  I costi di acquisto delle materie prime sono rimasti invariati per il 78% delle imprese, con una variazione percentuale media nulla. I prezzi di vendita dei prodotti finiti sono stati mantenuti invariati dall’89% degli operatori, con una leggera diminuzione media (-0,1%).

§  Le previsioni per i prossimi mesi sono nel complesso stazionarie: la produzione è attesa stabile da 75 imprese su 100, in aumento dal 12% e in flessione dal rimanente 13%.

§  Gli ordini provenienti dal mercato interno sono in aumento per il 23% delle imprese, stabili per il 70% e in contrazione per il 7%; quelli dai Paesi UE sono in crescita per il 12% del campione, invariati per l’81% e in flessione per il 7%; quelli provenienti dai mercati extracomunitari sono in rialzo per il 19% delle aziende, stabili per il 73% e in diminuzione per l’8%.

I principali indicatori dell’artigianato:

▪ Nel lungo periodo l’andamento del fatturato totale è evidente dall’indice destagionalizzato, che alla fine dell’anno segna un rallentamento del processo di recupero iniziato nel 2012.

▪ Gli ordini totali nella media annua del 2018 hanno segnato una crescita positiva (1,6%) rispetto al 2017, ancora una volta però in sensibile decelerazione rispetto all’anno precedente. Gli ordinativi nel terzo e quarto trimestre del 2018 hanno registrato valori tendenziali negativi legati al calo della componente interna e parzialmente attenuati dalla crescita degli ordini esteri nell’ultimo trimestre dell’anno.

▪ Dopo tre trimestri di valori positivi, nell’ultimo trimestre del 2018 il saldo occupazionale è tornato negativo e pari a -0,3%. Il risultato è stato determinato dal più alto tasso di uscita rispetto a quello di entrata.

▪ Contrariamente ai dati nel complesso positivi di fine anno, le aspettative degli imprenditori artigiani per il primo trimestre del 2019 non sono ottimistiche. Per produzione, fatturato e domanda interna le attese sono pessimistiche. Per occupazione e domanda estera circa otto imprenditori su dieci propendono per la stabilità.

L’Indagine AIB viene effettuata trimestralmente su un panel di 250 imprese associate appartenenti al settore manifatturiero. L’indagine sull’artigianato della Camera di Commercio, la cui fonte è l’indagine congiunturale Unioncamere Lombardia, ha coinvolto 192 imprese della provincia, pari a una copertura campionaria del 100%.

Turismo, nel Bresciano le imprese del settore sono 6mila

in Tendenze/Turismo by

Turismo, sono 41 mila in Lombardia le imprese della vacanza e del divertimento, su 317 mila in Italia, secondo i dati elaborati da Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e da Osservatorio Bit sulle localizzazioni, incluse le sedi decentrate. Le imprese in quasi dieci anni sono cresciute intorno al 40%, del 41% in Lombardia e del 37% in Italia. Nell’ultimo anno continua l’andamento positivo, +4% sia in regione che nel Paese. Business a Milano e area metropolitana da circa 8 miliardi su 11 miliardi in Lombardia e circa 40 miliardi in Italia.A Milano città sono 11 mila le imprese, + 67%, con 90 mila addetti, alberghi e ristoranti sono raddoppiati con la maggiore crescita, che prosegue, nell’anno prima di Expo.

Milano città. Sono 11 mila le imprese nei settori dell’indotto turismo a Milano città con 120 mila addetti. Secondo una elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e di Osservatorio Bit, le imprese in quasi dieci anni sono cresciute del 67%. Business a Milano e area metropolitana da circa 8 miliardi all’anno. Traina la ristorazione con 6 mila imprese, +99% in circa dieci anni. Bene gli alberghi, 1.572, +113%. Bene musei e biblioteche 76 imprese, +52%. Positivo il dato delle imprese di divertimento, 498, +39%. Crescono anche le attività creative e di intrattenimento, oltre mille imprese, +14%. Agenzie di viaggio a quota 1.237, +12%. Centrali nella crescita gli anni di Expo, dal 2014 al 2015 gli alberghi e alloggi sono cresciuti di 222 imprese e i ristoranti di 495. Il trend positivo continua e nell’ultimo anno ci sono 118 e 370 unità in più.

Lombardia.Sono concentrate a Milano con 16 mila, poi sono 6 mila a Brescia, 4 mila a Bergamo, oltre 2 mila a Varese, Como, Monza. Al primo posto tra le attività preferite del turista in Lombardia, a vedere l’offerta: ristorazione con 25 mila operatori, ospitalità con 7 mila tra alberghi e affittacamere, intrattenimento e divertimento con 5 mila operatori che includono attività creative, cultura, biblioteche, musei, discoteche, quasi 4 mila tra agenzie di viaggio e tour operator.

Italia.Prima in Italia Roma con 29 mila imprese, di cui 7 mila tra alberghi e alloggi, + 5% in un anno e + 55% in dieci anni, seguita da Milano con 16 mila, +5% e +63%, Napoli con 14 mila, +7% e +51% , Torino con 10 mila, Firenze, Bolzano e Venezia con oltre 7 mila. Prima per numero di imprese la ristorazione con 174 mila operatori, ospitalità con 75 mila tra alberghi e affittacamere, intrattenimento e divertimento con 43 mila operatori che includono attività creative, cultura, biblioteche, musei, discoteche, oltre 22 mila tra agenzie di viaggio e tour operator.

 

Dolci, fiori e non solo: il business di San Valentino a Brescia coinvolge 3mila imprese

in Economia/Eventi/Tendenze by
San Valentino

Tra dolci e fiori al via il business di San Valentino. Sono oltre 158 mila le imprese della festa attive in Italia, in crescita del 1,8% in un anno. Si tratta per lo più di ristoranti (121mila), fioristi e negozi di preziosi (rispettivamente circa 14mila e 13 mila).. Sono imprese che danno lavoro a 660mila addetti e nei settori dei regali hanno un business giornaliero di circa 10 milioni in Italia, di cui circa un terzo in Lombardia, pari a circa 3 milioni e circa 1,5 milioni a Milano.

In  Italia Roma è prima con 14.537 imprese (9,2% del totale nazionale) e circa 51mila addetti, seguita da Napoli con 8.448 (5,3% del totale, 26.521 addetti) e Milano con 7.778 (4,9%,  46.760 addetti). Vengono poi Torino con 5.814 imprese, Bari e Salerno con oltre 3.500, e Brescia con quasi 3mila imprese. Tra le prime 20 anche Bergamo (17° posto con 2.101).

In Lombardia sono 21.036 le imprese legate ai festeggiamenti di San Valentino, in crescita del +1,5% in un anno a livello regionale, con Milano, Como e Monza Brianza sopra la media, rispettivamente con crescite del +3,7%, +2,4% e del 2%. Tra le oltre 21mila le imprese lombarde attive nei settori interessati dalla festa degli innamorati, si contano complessivamente 16.510 ristoranti, 1.811 fioristi, 1.726 negozi di preziosi, 342 negozi di torte, dolciumi, confetteria e 647 attività di commercio al dettaglio di articoli da regalo e per fumatori. L’offerta più ampia per gli innamorati si trova a Milano, dove si concentra oltre un terzo degli esercizi (7.784 imprese, 37% lombardo), dove si contano 274 imprese in più rispetto allo scorso anno. Seguono Brescia con 2.959 imprese (14,1% del e regionale) e Bergamo con 2.101 imprese (10% del settore lombardo). Vengono poi Varese (1.676 imprese, 8%) e Monza Brianza (1.277 imprese, 6,1%). Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati registro imprese al terzo trimestre 2018.

 

Trasporti eccezionali, l’allarme di Aib: sempre più criticità per le aziende

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Trasporti by

AIB, insieme a Federacciai e Anima, rilancia il proprio grido d’allarme sul tema dei Trasporti Eccezionali (TE): alla crescita delle richieste di TE si accompagna una generale ed esponenziale criticità nelle procedure del rilascio delle stesse per le aziende, oltre che nella regolamentazione normativa del settore. La principale conseguenza è che le merci rischiano di uscire dalle fabbriche con sempre maggiore lentezza, a discapito della competitività delle imprese.

Secondo le elaborazioni di Confindustria su dati della Provincia di Brescia, nel 2018 sono state complessivamente rilasciate 5.445 autorizzazioni TE, divise tra “Singole e Multiple” (1.378, 25,3%), “Periodiche” (2.926, 53,7%) e di altro genere (1.141, 21,0%).

Una recente indagine condotta da Federacciai ha inoltre stimato in 515.235 le tonnellate movimentate con Trasporto Eccezionale nello scorso anno, cifra che si riferisce ai soli spostamenti con origine e destinazione all’interno della provincia.

A questi numeri si accompagnano però una serie di criticità presenti sulle infrastrutture della provincia di Brescia, individuate da Federacciai nelle seguenti:

-Tangenziale Sud di Brescia, Località San Zeno – Cavalcavia n.220 scavalco Autostrada A21;

-Via A. Volta di Brescia – Cavalcavia n.221;

-SS 45Bis – Cavalcavia n.214 Scavalco Autostrada A4;

-Via Serenissima di Brescia, Località Buffalora – Cavalcavia n.220 Scavalco Autostrada A4;

-SP510 Marone-Iseo limitato alle 30 ton al passaggio;

-SS42 – Diversi tra la provincia di Bergamo e la provincia di Brescia;

-SP112 – Località Piamborno Ponte Trobiolo;

-SP EX SS1 – Ponte Fiume Oglio;

-SS 668 – Ponte in località Manerbio;

-SP BS IX – Capriano/Azzano Mella.

Questi assi viari rappresentano solo una piccola parte di tutte le infrastrutture che, in Italia, necessitano di manutenzione per circa 3 miliardi di euro complessivi, a fronte di un calo degli investimenti delle province (strade e scuole): dagli 1,9 miliardi del 2009 agli 0,7 miliardi del 2018 (fonte: Unione Province Italiane)

Il problema non si esaurisce solo con la manutenzione delle opere viarie. Ad essa si aggiungono: la restrizione generalizzata al rilascio delle autorizzazioni a seguito del cedimento del ponte di Annone-Brianza (a tutt’oggi l’unico incidente riguardante un TE su un’infrastruttura già ampiamente oggetto di rilievi critici); nuovi oneri autorizzativi, con spese direttamente a carico del richiedente; la progressiva riduzione dei limiti di carico su un numero sempre crescente di tratti, l’aumento dei costi di trasporto per frazionamento del carico (quando possibile); il ricorso ad altre modalità oppure l’impossibilità di svolgere il trasporto stesso; l’aumento del traffico stradale e relativa congestione.

“Il rischio è più che concreto: la merce spesso non riesce a partire e arrivare a destinazione – commenta Filippo Schittone, Direttore di AIB –. Diviene fondamentale, a questo punto, trovare in tempi estremamente rapidi soluzioni efficaci al problema. Non possiamo permetterci di aspettare ulteriormente: ogni giorno che passa aumenta il rischio che le merci restino bloccate e le aziende non siano in grado di rispettare i tempi di consegna, con il pericolo di perdere mercato e competitività rispetto ai concorrenti internazionali. Ne abbiamo discusso approfonditamente durante il workshop del 25 gennaio scorso proprio in AIB con tutte le altre componenti del Sistema Confindustria  interessate: dalle Territoriali Lombarde a Federacciai, ANIE, ANIMA, AITE, ANCE, Confetra Nord-Est e ASSOANNA.”

ISTANZE DEL MONDO INDUSTRIALE

Tra le istanze avanzate dal mondo industriale, spiccano la necessità di un intervento immediato e risolutivo per una situazione che si sta dilungando, in particolare nel rilascio delle autorizzazioni, che dovranno essere più flessibili in funzione delle diverse esigenze.

Inoltre le parti interessate del Sistema Confindustria chiedono lo studio, insieme a Regione Lombardia e agli Enti gestori, delle reti di soluzioni emergenziali, con percorsi alternativi che nell’immediato diano le possibilità a tali veicoli di circolare in totale sicurezza, maggiore celerità e condivisione nella definizione della normativa dedicata al settore, una manutenzione costante delle infrastrutture, più incentivi alle Province e un coordinamento attivo tra Regioni, Province ed Enti gestori delle strade.

“La sinergia all’interno del sistema confindustriale, come sta avvenendo sul tema dei Trasporti eccezionali, è oggi quanto mai necessaria – chiude Andrea Orlando, Direttore Generale ANIMA Confindustria Meccanica Varia –. Le imprese in questi mesi sono state messe a dura prova a causa di divieti e ritardi autorizzativi su importanti direttrici della rete stradale italiana. La fragilità attuale delle infrastrutture stradali è un ostacolo per alcuni dei nostri comparti associati: in primis la caldareria, rappresentata da Ucc, il sollevamento, rappresentato da Aisem, la cogenerazione, rappresentata da Italcogen, e le turbine, rappresentate da Uct. Il sistema associativo può portare a fattor comune richieste e proposte che siano di supporto all’economia reale del nostro Paese”.

 

Il canvas tecnologico per guidare l’innovazione dell’Impresa 4.0 | INNOVATION CLUB

in Economia/Evidenza/Innovazione by
Canvas

Sfruttando la logica del “pensiero visivo”, il business model canvas (canvas=tela) crea una sorta di linguaggio universale: ciò consente di condividere e semplificare concetti complessi che riguardano il funzionamento dell’azienda, rendendoli comprensibili a tutti.

Il business model canvas può sembrare uno strumento per manager di grandi aziende o per imprenditori di startup innovative d’oltreoceano, ma è in realtà uno strumento ideale per avere una visuale chiara e schematica di un qualsiasi progetto di business, dal nuovo prodotto che vogliamo produrre, alla riapertura della pizzeria sotto casa fino al grande progetto industriale.

Il canvas tecnologico per l’Impresa 4.0 è una rielaborazione del classico Canvas e descrive le aree di impatto delle nuove tecnologie nei processi interni e collaborativi delle aziende.

Ecco una descrizione delle varie voci: 

SMART PRODUCTS

Il prodotto è l’asset principale su cui si fonda il successo della manifattura italiana: oggi le nuove tecnologie permettono di ripensarlo trasformandolo in un sistema che sappia comunicare ed interagire con il cliente e il produttore. Le più importanti tecnologie da utilizzare sono in questo caso l’Internet of Things e l’Intelligenza Artificiale.

Alcuni esempi realizzati di Smart Product sono un “barman robotizzato” sviluppato da una catena retail food in grado di comprendere l’ordine di un cliente e servire il giusto cocktail e un sistema di sensori in grado di monitorare una struttura come un ponte o una galleria autostradale realizzando un sistema di manutenzione predittiva utile per prevenire crolli ed altre problematiche.

CUSTOMER RELATIONSHIPS

La relazione con il cliente deve essere gestita da sistemi digitali che sappiano trasmettere il valore aggiunto dell’azienda nei vari momenti di contatto lungo il percorso di relazione.

Tra i molti casi di successo possiamo citare l’utilizzo della realtà aumentata per comunicare meglio informazioni sui prodotti e creare dinamiche ludiche che mirano a trovare nello spazio fisico un oggetto virtuale e vincere un premio. La realtà aumenta presente in modo nativo in tutti gli smartphone è oggi uno strumento in rapida diffusione. Molto importante è utilizzare strumenti digitali per raccogliere ed analizzare la voice of customer utilizzando ad esempio un sistema di conversazione automatico che chiede al cliente com’è stata l’interazione sul website o nel negozio.

CHANNELS

Per la gestione della filiera di vendita molto importante è garantire l’autenticità di un prodotto e questo è oggi possibile utilizzare la tecnologia Blockchain.

Un esempio realizzato è la certificazione della autenticità di un prodotto lattiero caseario salvando su un sistema Blockchain e quindi rendendo immutabile l’elemento che mostra la verifica definitiva: una risonanza magnetica da cui si determina la composizione organolettica.

CUSTOMER SEGMENTS

Utilizzare tecnologie di analisi dei dati è fondamentale per definire il cluster di appartenenza di un cliente che oggi non è solo un cluster anagrafico bensì psicografico. Bisogna comprendere se un cliente è attratto da un prodotto unico o preferisce acquistare un best seller oppure se preferisce ricevere un’offerta emotiva invece che una storia dettagliata ed approfondita.

Oggi attraverso l’analisi delle modalità di conversazione dei singoli clienti è possibile anche comprendere con quale tipo di colore e in che contesto grafico ogni singolo cliente gradisca sia presentato il medesimo prodotto.

REVENUE STREAM

La gestione della monetizzazione dei propri processi collaborativi può prevedere accanto alla fornitura del prodotto la realizzazione di una dinamica in sottoscrizione che può contribuire a saldare ancora di più il rapporto.

Una realtà che distribuisce prodotti Beauty & Health può fornire questi prodotti  alle famiglie con una dinamica di questo tipo permettendo al consumatore finale di ricevere a consumo il mix di prodotti direttamente a casa sua.

SMART FACTORY

Una factory manifatturiera è molto complessa da condurre e la tecnologie oggi può dare un grande contributo. I parametri da gestire ed analizzare sono numerosi e le interazioni fra di essi estremamente complesse.
L’acquisizione di questi dati è ad oggi possibile, ma è difficile interpretarli. Ancor più complesso, è confrontare i dati di processo e le relative conseguenze, in termini di efficienza di produzione, scarti, resi, extracosti.

È oggi possibile estendere le capacità degli attuali sistemi gestionali che ad oggi costituiscono la spina dorsale aziendale. Occorre dotare questi strumenti di “occhi”, “orecchie”, “mani” e “memoria” (ovvero le modalità di rilevazione, registrazione ed analisi dei parametri di processo critici) per completare il sistema nervoso aziendale, ovvero implementare in maniera fattiva i principi della classica Industria 4.0. Generare un organismo senziente e pensante, Implementando una piattaforma cloud che estrapoli dati di produzione, trasformandoli in informazioni facilmente leggibili.

Possiamo citare molti esempi legati alla tracciatura dei dati sulle linee produttive nei settori Metal & Automotive.

HR 4.0

Numerose tecnologie hanno oggi un forte impatto sulla workforce. Gli strumenti di realtà aumentata ad esempio incrementano la possibilità di interazione fisica dell’operatore con il prodotto grazie allo scambio di informazioni sugli step di manutenzione, alla diagnostica in tempo reale e al monitoraggio degli allarmi di sicurezza.  La virtualizzazione dell’ambiente in cui l’utente opera permette inoltre ai collaboratori esterni un supporto a distanza. Tutto questo migliora la produttività, la precisione e la sicurezza. Inoltre, l’integrazione delle conoscenze pratiche, reali, con il mondo virtuale in 3D offre numerose opportunità in ambito di formazione e simulazione.

Ma le nuove tecnologie impattano anche sui processi di selezione di formazione e sulla promozione del benessere e della salute del lavoratore: approfondisci consultando il progetto HR 4.0.

SUPPLY CHAIN

La Blockchain è una tecnologia che rivoluzione totalmente i rapporti nella Supply Chain per quanto riguarda vari ambiti nel mondo manifatturiero:

> Fornisce strumenti per una gestione efficiente dei crediti all’interno della filiera di fornitura permettendo le transazioni in Bitcoin;

> Permette di realizzare inserire l’elemento dell’autenticità all’interno dei processi di tracciabilità;

> Garantisce l’immutabilità di contratti e documenti con un servizio di Data Room Digitale;

> Rende più veloci i sistemi di e-Procurement migliorando la trasparenza dei sistemi di acquisto.

BIG DATA

Oggi, la maggior parte delle informazioni importanti per un’azienda sono non strutturate, prodotte mediante un crescente numero di documenti, interazioni via call-center, conversazioni nei social media e attraverso la posta elettronica. Anche i sistemi gestionali generano milioni di dati strutturati nei processi interni. Per utilizzare queste informazioni in modo efficace, è necessario utilizzare congiuntamente dati strutturati e non strutturati in modo da poterli interrogare, analizzare e astrarre. Idealmente questo deve avvenire in tempo reale in modo da risolvere nel più breve tempo possibile eventuali problemtiche. Per ridurre la complessità aziendale e svolgere tutte queste attività i sistemi “in memory database” sono la migliore soluzione perché offrono funzionalità per gestire quantità e  qualità e dei dati in modo da poter utilizzarli i dati all’interno e all’esterno dell’organizzazione con una flessibilità mai vista prima.

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Canvas impresa 4.0
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Settanta anni di Confartigianato, venerdì evento in Valtrompia

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Valtrompia e Lumezzane/Zone by
Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

La prossima tappa sulla strada per le celebrazioni dei 70 anni di Confartigianato Brescia e Lombardia Orientale e che culmineranno nell’evento finale in città il prossimo giugno è in calendario a Villa Carcina, venerdì 8 febbraio, a partire dalle ore 18,30, presso Villa Glisenti di via Italia, 68 con il convegno dal titolo: “Valtrompia: il valore artigiano che fa l’impresa di successo”. Interverranno per l’occasione: Massimo Ottelli, presidente della Comunità Montana di Gardone Valtrompia, Gianmaria Giraudini, sindaco di Villa Carcina, Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia e Franco Gussali Beretta della fabbrica Armi Beretta SpA. Si scambieranno opinioni e valutazioni su quale sia il segreto di un’impresa di successo oggi e quali le prospettive per un’area e una manifattura determinante come quello che ha reso celebre in tutto il mondo la Valtrompia. Un territorio dalla profonda e antica connotazione artigiana e imprenditoriale, con le sue numerose imprese artigiane specializzate in particolare nel settore armiero, settore segnato da un continuo sviluppo, in particolare riguardante i fucili da caccia e da tiro sportivo.

“Un’impresa che ha saputo trovare uno spazio riconosciuto nei mercati globali, quale protagonista del made in Italy e del made in Brescia, caratterizzata dalla capacità d’impresa e dal forte valore artigiano che può contare su una maestria senza eguali, creatività e flessibilità che l’ha resa capace di rispondere in tempi rapidi e in modo personalizzato alle esigenze dei clienti e del mercato con prodotti e manufatti di altissima qualità. Un valore artigiano capace di rendersi protagonista di un modo di innovare a forte componente umana e sociale, prima ancora che tecnologica, in cui contano in primo luogo le relazioni con collaboratori, clienti e con il luogo in cui l’impresa si sviluppa”, commenta il presidente di Confartigianato Lombardia Eugenio Massetti.

Costruzioni: su gli acquisti, giù imprese e lavoratori. Massetti: serve fiducia

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Edilizia/Partner/Tendenze by

Il settore delle costruzioni a Brescia stenta a ripartire e continua ad essere l’unico comparto a registrare flessioni di occupazione e di numero di imprese. Ma tra tante ombre, alcune luci accendono i riflettori su di un settore di straordinaria importanza per la nostra provincia: in particolare, come emerge dallo studio realizzato dall’Osservatorio di Confartigianato Lombardia in occasione del Meeting Immobiliare 2019, sono le compravendite di edifici residenziali a segnare al III trimestre 2018 un 5,5% di crescita rispetto allo stesso periodo di una anno prima, ma non solo. Si colgono le occasioni e gli investimenti incentivati per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio e non sono pochi: nella sola provincia di Brescia sono stati mossi 105,3 milioni di euro, su di un totale di 842 milioni in Lombardia. Un investimento per abitante di 83,4 euro, valore più alto rispetto a quello medio nazionale di 60,0 euro/abitante. Una leva, certo. E non è la sola.

«Il mercato delle costruzioni è un motore sempre acceso, ma al minimo, che va alimentato con il carburante della fiducia. Senza una vera ripresa del comparto dell’edilizia non ci potrà essere una vera ripresa, considerando l’impatto che esso ha sull’economia in generale, l’indotto e l’occupazione. Un settore che se cresce fa crescere di conseguenza l’intero ciclo produttivo. Occorre riqualificare il nostro patrimonio edilizio, sia pubblico che privato, residenziale o produttivo. Grazie anche alla politica nazionale delle detrazioni fiscali gli interventi di recupero alimentano la stragrande maggioranza del mercato, un mercato dove la flessibilità le competenze e la vicinanza al cliente delle imprese aritigiane e delle piccole imprese sanno essere vincenti. L’occasione giusta per invitare e far partecipare alle gare d’appalto le piccole imprese è sicuramente offerta dalla misura che va a sostenere investimenti in opere pubbliche di manutenzioni in comuni, anche alla luce della modifica del Codice degli Appalti che ha inalzato la soglia per l’affidamento diretto dei lavori da 40mila a 150mila euro. Occasione giusta per invitare e far partecipare alle gare d’appalto le piccole imprese e le imprese artigiane locali» conferma il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti esprimendo soddisfazione per il piano investimenti previsto dalla Legge di Bilancio 2019 e le risorse assegnate per la realizzazione di interventi su scuole, edifici e strade pubbliche, ripartita sui Comuni con meno di 20mila abitanti, che nella sola provincia di Brescia coinvolge 200 Comuni per un valore di 11,5 milioni di euro.

Imprese

Nel dettaglio dello Studio l’artigianato delle Costruzioni al IV trimestre 2018 a Brescia conta 12.887 imprese, pari al 71,5% delle 18.016 imprese registrate nel settore. Le imprese artigiane bresciane delle Costruzioni al IV trimestre del 2018, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mostrano un calo del -2,4% (-319 imprese), diminuzione più accentuata rispetto al -1,4% registrato al IV trimestre del 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016.

Il ‘sistema casa’ a Brescia

Allargando l’analisi al “Sistema Casa” – che oltre al settore delle Costruzioni include le imprese artigiane registrate nei seguenti codici Ateco 162: fabbricazione di prodotti in legno, sughero, paglia e materiali da intreccio, 233: fabbricazione di materiali da costruzione in terracotta, 235: produzione di cemento, calce e gesso, 236: fabbricazione di prodotti in calcestruzzo, cemento e gesso, 237: taglio, modellatura e finitura di pietre, 251: fabbricazione di elementi da costruzione in metallo, 68: attività immobiliari e 711: attività degli studi di architettura, ingegneria ed altri studi tecnici – si evidenzia che a Brescia nella filiera al VI trimestre 2018 sono registrate 14.390 imprese (-322 imprese la variazione sul 2017) e un’occupazione di 24.420 addetti.

Occupazione

Settore Costruzioni a Brescia occupa circa, tra dipendenti e indipendenti del settore, 40 mila persone, (a tutto il 2017) con una variazione negativa di 3mila addetti rispetto a fine 2016
(-7%). Il peso percentuale dell’occupazione nelle PMI con meno di 50 dipendenti nel settore costruzioni a Brescia è del 90,7%, contro l’84,2% della quota lombarda.

Compravendite edifici residenziali

La dinamica rilevata per le compravendite del settore residenziale lombardo al III trimestre 2018 si conferma positiva (+4,4%) come nei 16 trimestri precedenti. Il valore aggiunto prodotto dalle imprese lombarde del comparto nel lungo periodo (2013-2017) scende di 438 milioni, passando da 15.580 milioni a 15.142 milioni, ma negli ultimi tre anni il trend risulta però in crescita costante: dal 2015 al 2017 ha infatti recuperato 710 milioni di euro, registrando un incremento del +4,9%. A Brescia è persino più positiva la dinamica delle compravendite residenziali facendo segnare, tra il III trim 2018 e lo stesso periodo di un anno prima, il +5,5%.

Recupero ed efficientamento energetico edifici e sistema di incentivazione

Gli incentivi a favore del recupero di edifici, anche da un punto di vista energetico, attiva un circolo virtuoso per il settore delle costruzioni. Considerato che la quota di edifici certificati che rientra in classi energetiche efficienti a Brescia è del 16,7% (in Lombardia è pari al 13,7%) ciò implica che sono oltre l’80 gli edifici tra quelli certificati su cui poter potenzialmente intervenire. Ad oggi i dati relativi agli investimenti incentivati per la riqualificazione energetica degli edifici lombardi ammonta a 842 milioni di euro (22,6% investimenti incentivati a livello nazionale), pari a 84,0 euro/abitante, valore più alto rispetto a quello medio nazionale di 60,0 euro/abitante. A Brescia gli investimenti incentivanti sono stati 105,3 milioni (83,4 euro/abitante).

Fashion, le imprese del settore Moda nel Bresciano sono 4mila

in Abbigliamento/Economia/Partner 2/Tendenze by
Moda a Brescia

Al via la Milan Fashion Week, dal 19 al 25 febbraio. Tra le sedi della manifestazione Palazzo Giureconsulti della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, in piazza Mercanti angolo piazza Duomo. Milano guida in Italia per le circa 2 mila imprese del design. Le imprese della moda nel territorio milanese sono 13.196, stabili rispetto allo scorso anno. Cresce l’export di tessili milanese e supera nei primi nove mesi del 2018 i 5 miliardi in nove mesi, +6% in un anno. Le imprese della moda milanesi danno lavoro a 91 mila addetti su 192 mila in Lombardia e 846 mila nazionali e hanno un giro d’affari che supera i 20 miliardi di euro. La città delle sfilate pesa il 6% del settore italiano in termini di imprese e l’11% per addetti ma oltre il 20% dei ricavi. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati del Registro delle Imprese e Aida – Bureau van Dijk e su dati Istat.

Nella moda traina il design, +2,3% in Italia le 18 mila imprese. Milano prima con 2 mila, +4% in un anno. In Lombardia oltre 4 mila imprese, + 1%.

Lombardia, 34 mila imprese nella moda. Per numero complessivo di imprese Milano domina con 13 mila, seguita da Brescia con quasi 4 mila, Bergamo e Varese con oltre 3 mila. Superano le 2 mila anche Como e Monza e Brianza. Sono 362 a Lodi. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi su dati del registro delle imprese al 2018.

Le imprese della moda in Italia: sono 221 mila, di cui 34 mila in Lombardia, prima regione, seguita da Campania con 32 mila e Toscana con 28 mila. Tra le province prima Napoli con  21 mila (+0,5% in un anno), seguita da Roma con 15 mila e Milano con 13 mila. Vengono poi Firenze, Prato, Bari e Torino.

Lombardia, quasi 34 mila imprese nella moda. Per numero complessivo di imprese Milano domina con 13 mila, seguita da Brescia con quasi 4 mila, Bergamo e Varese con oltre 3 mila. Superano le 2 mila anche Como e Monza e Brianza. Sono 365 a Lodi. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi su dati del registro delle imprese al terzo trimestre 2018.

Le imprese della moda in Italia: sono 222 mila, di cui 34 mila in Lombardia, prima regione, seguita da Campania con 32 mila e Toscana con 28 mila. Tra le province prima Napoli con quasi 21 mila, seguita da Roma con 15 mila e Milano con 13 mila. Vengono poi Firenze, Prato, Bari e Torino. In Italia le imprese maschili pesano nel settore moda per il 58%.

Export lombardo di moda nel mondo: sfiora i 10 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2018, +3,6% rispetto all’anno precedente, una crescita superiore a quella italiana (+2,3%). Rappresenta un quarto del totale italiano che è di 39 miliardi. Milano leader in Lombardia e in Italia per export: con un valore di 5,2 miliardi nei primi nove mesi, +6,4% rispetto allo scorso anno. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati Istat. In Lombardia seguono Como con 1,1 miliardi, Bergamo con quasi 756 milioni, Varese con 704 milioni (+3%) e Mantova con 665 milioni. In fote crescita Lodi che passa da 40 a 59 milioni +47,1% e Pavia da 147 a 178 milioni, +21,1%. In crescita anche Cremona (+5,1%). Gli Stati Uniti diventano nel 2018 il maggior partner per l’export lombardo con 979 milioni, +11,2%. Seguono Francia con 911 milioni, Hong Kong con 818, Cina con 713 (+13,6%) e Germania con 652. Crescita a due cifre anche per Austria (+21,9%), Croazia (+21,4%), Canada (+17,3%), Emirati Arabi Uniti (+16,7%) e Giappone (+14,1%).

Competere ed ottenere la fiducia dei clienti attraverso la Customer Experience | INNOVATION CLUB

in Economia/Evidenza by
Customer experience

CHE COS’E’ LA CUSTOMER EXPERIENCE ?

La Customer Experience è la somma di tutte le esperienze che un Cliente vive con un fornitore di beni e servizi, lungo l’intera durata del loro rapporto. Rappresenta, di fatto, la capacità di un’Azienda di leggere e comprendere la componente emozionale dei propri Clienti e porre in atto azioni che possano soddisfarli.

Con la progressiva trasformazione di beni e servizi in commodity, la Customer Experience rappresenta ormai un elemento differenziante di fondamentale importanza per le Aziende. Il passaparola tra i Clienti scaturisce da un’esperienza di contatto positiva con ritorni in termini di aumento dei ricavi. Le Aziende che conseguono risultati migliori sul mercato mostrano valori di Customer Experience elevati, segno evidente dei vantaggi anche economici che questa disciplina porta alle Aziende. Lo strumento principale per studiare e comprendere le interazioni che il Cliente ha con l’Azienda è la mappa della “Customer Journey”, ovvero la rappresentazione visuale e la schematizzazione dei punti di contatto tra Cliente e Azienda lungo tutte le fasi del percorso di interazione tra i due.

Tre concetti fondamentali sono associati alla customer experience:

> Touchpoint (punto di contatto): il touchpoint può essere un sito, un negozio, una fiera o qualsiasi altro luogo o evento in cui si entra in contatto con il cliente.

> Moment of truth (momento della verità): il MOT è qualsiasi occasione in cui il cliente interagisce o è esposto agli output dell’azienda e conduce al formarsi di un’impressione sulla stessa. Sono i momenti in cui i clienti si formano un’idea positiva o negativa dell’azienda.

> Engagement (coinvolgimento): è un termine diventato molto in uso ultimamente e in questo contesto può essere definito come la risposta emozionale e razionale di un cliente alla customer experience. Riuscire a creare una connessione con i propri clienti è una grande sfida del business moderno.

LA CUSTOMER EXPERIENCE NEL 2019

La customer experience oggi non può essere più una conseguenza casuale dei processi di business, ma deve essere pianificata, ed è essa stessa che li determina. L’approccio moderno deve partire dal cliente e non dal prodotto, ed intorno ad esso costruire una strategia di gestione della relazione con esso.

Il primo elemento che emerge, guardando all’andamento del mercato globale, e in particolare USA, è lo spostamento delle abitudini di acquisto. Piuttosto che svolgersi in determinati periodi dell’anno (in occasione delle festività o nel periodo dei saldi), oggi lo shopping si distribuisce con omogeneità lungo tutto l’anno solare. Le persone hanno progressivamente trasformato un comportamento occasionale in un’abitudine consolidata, inserendolo nella propria routine quotidiana, settimanale o mensile, al pari di una qualsiasi altra attività.

Diventa così imperante la necessità per le aziende di essere sempre disponibili e facilmente accessibili. Sono gli utenti stessi a comunicare attraverso il proprio comportamento di non essere più disposti a tollerare disguidi, imprecisioni o difficoltà, per raggiungere il proprio scopo.

Anche il rapporto tra le forze in gioco è cambiato: il cliente è consapevole di essere il centro gravitazionale dell’universo aziendale e di avere il potere di condizionarne scelte ed equilibri. Questa consapevolezza è riscontrabile anche in aspetti nuovi e imprevedibili, ma più che mai fondamentali: così, per esempio, è cambiato l’utilizzo dei motori di ricerca, strumento primario di informazione, consultazione e apprendimento.

Se qualche anno fa la ricerca era basata su singole parole, oggi si svolge in modo più naturale. Da singole keyword si è passati a una formulazione di tipo conversazionale, in cui l’utente pone domande, semplici o complesse, e il motore di ricerca risponde offrendo il contenuto più coerente con la richiesta dell’utente.

In questi termini le aziende dovrebbero riconsiderare la propria attività di ottimizzazione per i motori di ricerca, aggiornando pagine, contenuti e keyword per rispondere ai nuovi, personalissimi, bisogni della propria clientela.

Per quanto riguarda i trend tecnologici, troviamo una sempre maggiore confidenza nella possibilità di introdurre nella nostra vita strumenti dotati di Intelligenza Artificiale. Nonostante una leggera reticenza, umanamente comprensibile, emerge chiaramente la scelta di affidare lo svolgimento di funzioni sempre più complesse e personali a strumenti programmati per operare in completa autonomia. Così, uno dei prodotti maggiormente acquistati quest’anno, soprattutto negli ultimi mesi del 2018, è stato lo smart speaker. Si tratta di un dispositivo che interagisce con l’utente interamente a livello vocale e che può esaudire richieste molto varie.

CONVERSAZIONI DIRETTE E PERSONALIZZATE

In tal senso le aziende che offrono servizi tecnologici per le conversazioni sul mercato dirette e personalizzate.

“Oggi i principali canali su cui le aziende investono sono legati a Google Facebook e Amazon Media. Instagram è il social in maggiore crescita” dice Davide Corna CEO di Valeo Studio “Per convertire i contatti in lead molte aziende chiedono di realizzare concorsi ed iniziative ludiche” .Per realizzare un concorso a premi sui social network e sul web occorre prestare attenzione al D.P.R. 26 ottobre 2001, n. 430  del Ministero dello Sviluppo Economico che contengono le indicazioni e interpretazioni dell’ente di controllo:

> Il server su cui è appoggiata l’iniziativa deve essere in Italia o bisogna lavorare solo con il Mirroring;

> Il social network deve associarsi;

> Risulta necessario periziare tecnicamente il sistema software che viene utilizzato”.

Neosperience è una PMI innovativa attiva in Italia ed all’Estero del digitale attraverso Neosperience Cloud, piattaforma integrata che permette alle aziende di offrire ai loro clienti un’esperienza digitale personalizzata, partendo da un’analisi fondata sulla psicologia cognitiva, sociale e comportamentale, per coinvolgere e fidelizzare gli utenti e contribuire così alla crescita di valore dei brand.

Grazie all’Intelligenza Artificiale di Neosperience Cloud ad esempio un’azienda può valutare l’impatto delle immagini dei prodotti, scegliendo le più efficaci. Questi algoritmi sono stati creati ottimizzano il lavoro di una ricerca effettuato con 10.000 persone che permettono di fornire un campione statistico valido per questa ragione riesce a definire la memorabilità delle immagini attraverso un punteggio. Oltre a questo si è in grado di comprendere se in quelle immagini il prodotto è correttamente mostrato. Il sistema riesce a prevedere infatti anche dove lo sguardo all’interno dell’immagine si andrà a posare perché ha studiato i meccanismi di “fissazione dello sguardo”.

Var-One, Master Var SAP, principale Centro di Competenza SAP Business One in Europa organizza per i suoi clienti e partner un seminario il 6 Febbraio alle ore 12.00

per approfondire i temi principali legati alla Customer Experience:

> Raccolta e gestione integrata dei dati e delle informazioni sui clienti come base fondamentale per garantire esperienze personalizzate e rilevanti;

> Come avere una visione a 360 gradi dei clienti in ogni punto di interazione e di contatto con il brand;

Come personalizzare, automatizzare e lanciare campagne multicanale e omnicanale.

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