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Notizie economico-finanziarie di Brescia e Provincia

Tecnologie per realizzare il modello dell’Impresa Intelligente

in Economia/Partner 2 by

Un’azienda che decide di sviluppare il proprio business basando le sue attività sulle nuove tecnologie smart, prende il nome di impresa intelligente. Per questa tipologia di impresa, determinante è la capacità di attingere a tutti gli strumenti che oggi sono messi a disposizione per sviluppare prodotti e/o servizi in linea con le richieste del mercato obiettivo.

Il principale vantaggio competitivo delle aziende manifatturiere, consiste nella conoscenza approfondita dei propri processi sia interni che collaborativi. Lo scopo dell’impresa intelligente è quello di ottimizzare processi e tempi produttivi, conoscendo al tempo stesso tutti gli aspetti connessi alla messa sul mercato del prodotto/servizio in questione.

Associare ad un’impresa il concetto di “intelligenza” significa attribuire a quest’ultima una serie di funzioni che la renderanno più competitiva rispetto ad un’azienda che ha deciso di non innovarsi. Il modello di impresa intelligente, si evolve per dare spazio a funzioni aziendali che mediante specifiche tecnologie permettendo di prendere decisioni più puntuali, precise e rapide.

Vediamo quali sono i principali aspetti che caratterizzano un’impresa Intelligente:

PRODOTTI INTELLIGENTI

Il prodotto è l’asset principale su cui si fonda il successo della manifattura italiana: oggi le nuove tecnologie permettono di ripensarlo trasformandolo in un sistema che sappia comunicare ed interagire con il cliente e il produttore. Le più importanti tecnologie da utilizzare sono in questo caso l’Internet of Things e l’Intelligenza Artificiale.

Alcuni esempi realizzati di Smart Product sono un “barman robotizzato” sviluppato da una catena retail food in grado di comprendere l’ordine di un cliente e servire il giusto cocktail e un sistema di sensori in grado di monitorare una struttura come un ponte o una galleria autostradale realizzando un sistema di manutenzione predittiva utile per prevenire crolli ed altre problematiche .

UNA GESTIONE PROATTIVA DELLA RELAZIONE CON I CLIENTI

La relazione con il cliente deve essere gestita da sistemi digitali che sappiano trasmettere il valore aggiunto dell’azienda nei vari momenti di contatto lungo il percorso di relazione.

Tra i molti casi di successo possiamo citare l’utilizzo della realtà aumentata per comunicare meglio informazioni sui prodotti e creare dinamiche ludiche che mirano a trovare nello spazio fisico un oggetto e vincere un premio. La realtà aumenta presente in modo nativo in tutti gli smartphone è oggi uno strumento in rapida diffusione. Molto importante è utilizzare strumenti digitali per raccogliere ed analizzare la voice of customer utilizzando ad esempio un sistema di conversazione automatico che chiede al cliente com’è stata l’interazione sul website o nel negozio.

SERVIZI INNOVATIVI PER I CANALI DI VENDITA

Per la gestione della filiera di vendita molto importante è garantire l’autenticità di un prodotto e questo è oggi possibile utilizzare la tecnologia Blockchain.

Un esempio realizzato è la certificazione della autenticità di un prodotto lattiero caseario salvando su un sistema Blockchain e quindi rendendo immutabile l’elemento che mostra la verifica definitiva: una risonanza magnetica da cui si determina la composizione organolettica.

ANALIZZARE I SEGMENTI DEI CLIENTI

Utilizzare tecnologie di analisi dei dati è fondamentale per definire il cluster di appartenenza di un cliente che oggi non è solo un cluster anagrafico bensì psicografico. Bisogna comprendere se un cliente è attratto da un prodotto unico o preferisce acquistare un best seller oppure se preferisce ricevere un’offerta emotiva invece che una storia dettagliata ed approfondita.

Oggi attraverso l’analisi delle modalità di conversazione dei singoli clienti è possibile anche comprendere con quale tipo di colore e in che contesto grafico ogni singolo cliente gradisca sia presentato il medesimo prodotto.

IL CAMBIO DEL MODELLO DI BUSINESS

La gestione della monetizzazione dei propri processi collaborativi può prevedere accanto alla fornitura del prodotto la realizzazione di una dinamica in sottoscrizione che può contribuire a saldare ancora di più il rapporto.

Una realtà che distribuisce prodotti Beauty & Health può fornire questi prodotti  alle famiglie con una dinamica di questo tipo permettendo al consumatore finale di ricevere a consumo il mix di prodotti direttamente a casa sua.

REALIZZARE SMART FACTORY

Una factory manifatturiera è molto complessa da condurre e la tecnologie oggi può dare un grande contributo. I parametri da gestire ed analizzare sono numerosi e le interazioni fra di essi estremamente complesse.

L’acquisizione di questi dati è ad oggi possibile, ma è difficile interpretarli. Ancor più complesso, è confrontare i dati di processo e le relative conseguenze, in termini di efficienza di produzione, scarti, resi, extracosti.

È oggi possibile estendere le capacità degli attuali sistemi gestionali che ad oggi costituiscono la spina dorsale aziendale. Occorre dotare questi strumenti di “occhi”, “orecchie”, “mani” e “memoria” (ovvero le modalità di rilevazione, registrazione ed analisi dei parametri di processo critici) per completare il sistema nervoso aziendale, ovvero implementare in maniera fattiva i principi della classica Industria 4.0. Generare un organismo senziente e pensante, Implementando una piattaforma cloud che estrapoli dati di produzione, trasformandoli in informazioni facilmente leggibili.

INNOVARE LA GESTIONE DEL PERSONALE

Numerose tecnologie hanno oggi un forte impatto sulla workforce. Gli strumenti di realtà aumentata ad esempio incrementano la possibilità di interazione fisica dell’operatore con il prodotto grazie allo scambio di informazioni sugli step di manutenzione, alla diagnostica in tempo reale e al monitoraggio degli allarmi di sicurezza.  La virtualizzazione dell’ambiente in cui l’utente opera permette inoltre ai collaboratori esterni un supporto a distanza. Tutto questo migliora la produttività, la precisione e la sicurezza. Inoltre, l’integrazione delle conoscenze pratiche, reali, con il mondo virtuale in 3D offre numerose opportunità in ambito di formazione e simulazione.

Ma le nuove tecnologie impattano anche sui processi di selezione di formazione e sulla promozione del benessere e della salute del lavoratore.

NUOVE TECNOLOGIE PER LA SUPPLY CHAIN

La Blockchain è una tecnologia che rivoluzione totalmente i rapporti nella Supply Chain per quanto riguarda vari ambiti nel mondo manifatturiero:

> Fornisce strumenti per una gestione efficiente dei crediti all’interno della filiera di fornitura permettendo le transazioni in Bitcoin;

> Permette di realizzare inserire l’elemento dell’autenticità all’interno dei processi di tracciabilità;

> Garantisce l’immutabilità di contratti e documenti con un servizio di Data Room Digitale;

> Rende più veloci i sistemi di e-Procurement migliorando la trasparenza dei sistemi di acquisto.

L’UTILIZZO DEI BIG DATA PER CREARE VALORE

Oggi, la maggior parte delle informazioni importanti per un’azienda sono non strutturate, prodotte mediante un crescente numero di documenti, interazioni via call-center, conversazioni nei social media e attraverso la posta elettronica. Anche i sistemi gestionali generano milioni di dati strutturati nei processi interni. Per utilizzare queste informazioni in modo efficace, è necessario utilizzare congiuntamente dati strutturati e non strutturati in modo da poterli interrogare, analizzare e astrarre. Idealmente questo deve avvenire in tempo reale in modo da risolvere nel più breve tempo possibile eventuali problemtiche. Per ridurre la complessità aziendale e svolgere tutte queste attività i sistemi “in memory database” sono la migliore soluzione perché offrono funzionalità per gestire quantità e  qualità e dei dati in modo da poter utilizzarli i dati all’interno e all’esterno dell’organizzazione con una flessibilità mai vista prima.

Costruzioni, a Brescia le imprese del settore sono 16mila

in Economia/Edilizia/Tendenze by

Costruzioni in Lombardia,  secondo i dati della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, sono 132 mila le imprese su un totale italiano di 737 mila. 273 mila gli addetti, che raggiungono quota un milione e 374 mila in Italia. Il business regionale è di 32 miliardi su 112 miliardi in Italia, di cui 19 miliardi a  Milano. 93 mila imprese in regione sono nei lavori specializzati, settore in cui la Lombardia arriva a pesare un quinto di tutta Italia che ne ha 481 mila e 38 mila nella costruzione di edifici.

A Milano migliora il settore, +0,8% in un anno le imprese e +3% gli addetti, concentra 41 mila imprese e 99 mila addetti. A Monza ci sono 12 mila imprese, stabili e 19 mila addetti. A Lodi quasi 3 mila imprese e 5 mila addetti, stabili.

In Lombardia, seguono Bergamo con 18 mila imprese e Brescia con 16 mila. Circa 12 mila le imprese a Monza e 11 mila a Varese, intorno alle 7 mila a Como e Pavia. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi sui dati del registro delle imprese 2019 e 2018.

Imprese di donne, giovani e stranieri. Sono quasi 7 mila le imprese del settore guidate da una donna. A Milano oltre 2 mila imprenditrici. A quota 11 mila i giovani, a Milano oltre 3 mila. Gli stranieri pesano un quinto con 29 mila imprese e a Milano sono 12 mila, quasi uno su tre sull’edilizia del territorio.

Brescia, i costruttori edili: via le limitazioni ai subappalti

in Economia/Edilizia by

“Ance Brescia condivide la recente decisione della Corte di giustizia dell’Unione europea di bocciare la normativa italiana che limita il subappalto in cantiere al 30% dell’importo complessivo del contratto – afferma Massimo Angelo Deldossi, presidente di Ance Brescia. – Il subappalto è uno strumento legittimo di organizzazione del lavoro che, se utilizzato in maniera corretta e con i giusti controlli, permette anche alle piccole e medie imprese di accedere agli appalti pubblici”. “Nell’attuale sistema – continua Deldossi – le imprese edili hanno una propria attività caratterizzante e, per coprire l’intero processo produttivo di un cantiere, devono necessariamente appoggiarsi a imprese specializzate nelle singole fasi lavorative, anche attraverso il legittimo strumento del subappalto”.

Ance Brescia rinforza, quindi, la posizione dell’Europa contraria all’imposizione di limitazioni ai sub affidamenti. Confermando una tesi sostenuta da tempo dall’Associazione dei costruttori, la norma del Codice appalti del 2016 in tema di subappalto si rivela una grave violazione della libertà di organizzazione d’impresa, incompatibile con le direttive europee sugli appalti e con i fattori della produzione tipici del settore dell’edilizia. Ance Brescia riconosce e promuove la necessità di una regolamentazione dell’istituto normativo del subappalto attraverso misure idonee.  La proposta dell’Associazione costruttori, che sarà approfondita durante il convegno dal titolo: “Il Codice dei contratti pubblici dopo lo Sblocca cantieri” del 24 ottobre prossimo, si basa, dunque, su una revisione del Codice appalti e, in particolare, su un sistema di qualificazione delle imprese, anche subappaltatrici, che si erge su criteri meritocratici. “Si devono introdurre elementi finalizzati a premiare la qualità dei processi organizzativi e produttivi introdotti dalle imprese – argomenta Deldossi – per evitare che le pubbliche amministrazioni cadano nell’errore di valutare le aziende solo sulla base della mera logica del fatturato. È necessario premiare le realtà serie, strutturate e virtuose, sia piccole sia grandi”. Continua il leader dei costruttori bresciani: “In quest’ottica, Ance ha da tempo posto all’attenzione del Governo un sistema di indici qualitativi e quantitativi misurabili e oggettivi”.

Constatati da Bruxelles i “disallineamenti” del Codice appalti italiano rispetto alle direttive europee, per evitare una procedura di infrazione, l’Associazione costruttori di Brescia suggerisce di accompagnare al decreto legislativo di riscrittura del Codice, un regolamento dedicato in via esclusiva ai lavori pubblici, per chiarire le responsabilità e ridurre l’incertezza interpretativa e applicativa relativa ai principali istituti normativi che regolano gli appalti del nostro Paese, affinché le risorse, poche, si trasformino velocemente e in modo efficace in cantieri.

Brescia, Atena Spa fa scuola… anche nella ristorazione

in Alimentare/Economia by

Nella sede di via Codignole, oltre agli uffici direzionali, la società guidata da Paolo Naoni inaugura un ristorante di alto livello per pranzi e cene

BRESCIA – Atena Spa continua a crescere, confermandosi una delle realtà leader della penisola nel campo della formazione finanziata e su libero mercato per le aziende. A dimostrarlo sono i numeri: dal 2003 la società fondata dall’imprenditore Paolo Naoni è sempre cresciuta in doppia cifra, arrivando oggi a circa 16 milioni di fatturato e 120 collaboratori. Con dieci nuove assunzioni previste nei prossimi mesi. E un ambizioso progetto già partito.

Nell’ampia sede di via Codignole, Naoni ha infatti deciso di lanciare una sfida nuova e del tutto inedita per Brescia: quella di dar vita a un ristorante di alta gamma (colazione, pranzo, aperitivo, cena e… cena esclusiva), che conviva stabilmente con gli uffici e il cuore direzionale dell’azienda.

L’Atena Restaurant verrà inaugurato ufficialmente nelle prossime settimane, ma è già operativo per i dipendenti e per i clienti esterni dallo scorso 28 agosto. Di che parliamo? Di un investimento complessivo di quasi un milione di euro, che ha trasformato gli spazi del cascinale di Verziano in un luogo unico e “magico”.

All’interno, infatti, oltre agli uffici in cui lavorano circa 50 persone, trovano spazio tre distinti format legati al mondo della ristorazione, aperti dal lunedì al sabato sera. Il principale è Atena Garden: ristorante con circa 50 coperti e un giardino di 425 metri arredato per l’accoglienza dei clienti secondo le ultime tendenze dallo studio Prospektiv Srl. Ma ai piani alti c’è anche Atena House, con spazi esclusivi prenotabili su richiesta per condividere momenti conviviali all’insegna della massima discrezione. Mentre l’ultimo step sarà l’angolo di Atena Wine, dedicato alla degustazione di vini e prodotti enogastronomici ricercati da tutta Italia.

A caratterizzare questi luoghi è innanzitutto la qualità: dal pranzo di lavoro alla cena tutto è fatto in presa diretta dal team di cucina guidato dallo Chef Alisani, re della cucina su misura, che ha lavorato in importantissimi contesti privati di tutto il mondo. I cocktail serali sono affidati alla barmaid Magdalena Glabh. Mentre il Direttore è Attilio Ciocca, piemontese trapiantato nella Leonessa che nel suo infinito curriculum – oltre al titolo di sommelier professionista – vanta la direzione dei villaggi delle Olimpiadi invernali del 2006 e di importanti catene di hotel, oltre che una recentissima esperienza alla guida del Relais Franciacorta.

A fare la differenza, poi, saranno anche gli eventi che verranno organizzati in loco per i clienti. Per il debutto – la cui data ufficiale è ancora da definire – è previsto uno spettacolo esclusivo curato da Masters of Magic (una delle principali realtà mondiali nel campo della magia e dell’illusionismo), che affiancherà Atena, anche in futuro, per la parte di intrattenimento dedicata agli ospiti

Atena Restaurant si trova in via Codignole 52, in una zona di facile accesso, raggiungibile dalla tangenziale e da Brescia2, con oltre un centinaio di posti auto riservati. Il sito web della nuova realtà verrà attivato a breve. Nel frattempo prenotazioni e contatti si possono effettuare via telefono allo 030 24003535 oppure via mail a garden@atenateam.it.ci

Atena Restaurant
Atena Restaurants

Micro, piccole e medie imprese digitali, in Lombardia un bando da 2,5 milioni di euro

in Bandi/Economia by

La Giunta della Regione Lombardia, su proposta dell’assessore allo Sviluppo Economico Alessandro Mattinzoli, ha approvato la delibera con cui si incrementano i fondi finanziari del ‘ Bando per lo sviluppo di soluzioni innovative 4.0′ attuato da Unioncamere Lombardia. L’incremento e’ pari a 2.582.540 di euro ed e’ stato approvato per poter concedere il contributo ad ulteriori domande ammesse e non finanziate, ovvero finanziate parzialmente, per esaurimento della dotazione finanziaria.

MATTINZOLI:INNOVAZIONE CHIAVE DI VOLTA PER FUTURO – ‘Queste misure – ha spiegato l’assessore allo Sviluppo Economico Alessandro Mattinzoli – danno grande soddisfazione, perche’ indicano che i bandi sono davvero rispondenti a cio’ che le imprese chiedono. Per noi e’ importante finanziare soluzioni innovative di alto livello: l’innovazione e’ la chiave di volta per lo sviluppo”.

FINALITA’ DEL BANDO – Il Bando per le soluzioni innovative 4.0 e’ riservato alle Micro, Medie e Piccole Imprese con sede operativa in Lombardia al momento dell’erogazione e che abbiano al loro interno competenze nello sviluppo di tecnologie digitali. Con questo strumento la Regione vuole promuovere lo sviluppo di soluzioni, prodotti e/o servizi innovativi focalizzati sulle nuove competenze e tecnologie digitali in attuazione della strategia definita nel Piano Nazionale Impresa 4.0.

In particolare si propone di sviluppare la capacita’ di collaborazione tra MPMI e tra esse e soggetti e specialisti qualificati nel campo dell’utilizzo delle tecnologie 4.0, in una logica di condivisione delle tecnologie attraverso la realizzazione di progetti in grado di mettere in luce i vantaggi ottenibili attraverso il nuovo paradigma tecnologico e produttivo. Non solo. Ha come finalita’ anche quella di stimolare, a lungo termine, la domanda di servizi per il trasferimento di soluzioni tecnologiche e realizzare innovazioni tecnologiche o implementare modelli di business derivanti dall’applicazione di tecnologie 4.0.

Intelligenza artificiale e robotica, a Brescia oltre 2mila imprese

in Economia/Tendenze by

Intelligenza artificiale e robotica. Un business per 104 mila imprese in Italia e 429 mila addetti, con 60 miliardi di fatturato annuale, secondo i dati della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi al secondo trimestre 2019. Da produzione di software, alla consulenza informatica, dalla creazione di robot industriali  alla vendita di computer. In Lombardia coinvolte 23 mila imprese, con 146 mila addetti e 30 miliardi di fatturato. Più forniti tra i territori italiani, Milano con 12 mila imprese circa e 110 mila addetti, Roma con 11 mila imprese e 63 mila addetti, Napoli con 5 mila imprese e 13 mila addetti, Torino con 5 mila imprese e 25 mila addetti, Brescia con oltre 2 mila imprese e 8 mila addetti. Emerge da una elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi sui dati del registro imprese al secondo trimestre 2019 e 2018. Per business, dopo la Lombardia con 30 miliardi, ci sono Lazio con 8 miliardi, Emilia Romagna con 4, Veneto, Piemonte e Toscana con 3 miliardi circa. Per territorio, affari più consistenti per Milano, con 23 miliardi, Roma con 8 miliardi, Torino con 3 miliardi, Firenze e Bologna con 2 miliardi.

Un settore in crescita a Milano, in Lombardia e in Italia. Crescono le imprese, 104 mila in Italia, +1,6% in un anno e +10% in cinque anni. Bene anche gli addetti nazionali, 429 mila, +3,5% in un anno, +17% in cinque anni. In Lombardia le 23 mila imprese sono aumentate in un anno, +2% e in cinque anni, + 12%. Anche i 146 mila addetti regionali sono cresciuti, +6% in un anno e +22% in cinque anni. A Milano le 12 mila imprese crescono di + 2,6% in un anno e + 16,5% in cinque anni e i 110 mila addetti di +7% in un anno e + 22% in cinque.

In Italia. Prima è Milano con circa 12 mila imprese (+16,5% in cinque anni) e 110 mila addetti (+22%), poi Roma con 11 mila imprese (+17%) e 63 mila addetti (+9%), Napoli con 5 mila imprese (+10%) e 13 mila addetti (+44%), Torino con 5 mila imprese (+5%) e 25 mila addetti. Tra le prime con circa 2 mila imprese  Brescia, Padova, Bari, Bologna, Firenze, Monza e Brianza, Bergamo e Salerno.

In Lombardia. Prima è Milano con circa 12 mila imprese (+16,5% in cinque anni) e 110 mila addetti (+22%), poi Brescia con oltre 2 mila imprese (+9%) e 8 mila addetti (+30%), Monza e Brianza con 1.883 imprese (+11%) e 6 mila addetti (+22%), Bergamo con quasi 2 mila imprese (+11%) e quasi 6 mila addetti (+18%).

I settori legati all’intelligenza artificiale. Un business da 30 miliardi in Lombardia, dove sono attive 23 mila imprese con 146 mila addetti secondo i dati della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su fonte Registro Imprese al secondo trimestre 2019. I settori più coinvolti la produzione di software (11 mila  imprese in Lombardia su 46 mila in Italia, di cui 6 mila a Milano) e i servizi informatici (9 mila imprese in regione su 44 mila nazionali, di cui 4 mila a Milano), poi ci sono 2 mila imprese nel commercio in regione su 12 mila in Italia, di cui circa mille a Milano.

Interscambi con la Russia, per la Lombardia valgono 4,3 miliardi di euro

in Economia/Export/Tendenze by

Milano è protagonista nelle relazioni economiche tra Italia e Russia. L’import export con la Russia vale 1.7 miliardi per Milano, 4.3 miliardi per la Lombardia e 21.4 miliardi per l’Italia. Lo dicono i dati elaborati al 2018 dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. Si importa soprattutto gas, un settore in forte crescita e si esportano prodotti manifatturieri. Al primo posto Milano con 1,7 miliardi di scambi nel 2018, seguita da Siracusa con 1,4 miliardi, Pavia con 1,1 miliardi, Roma con 1 miliardo, Messina con 589 milioni, Ancona con 516 milioni, Verona con 461 milioni. Tra le prime anche Bologna, Vicenza, Cagliari, Brescia, Treviso, Udine, Reggio Emilia, Venezia, Varese.

Trend dell’interscambio nei primi sei mesi del 2019. In miglioramento sia l’import (+5,5%) che l’export (+0,4%) italiano con la Russia. Nei primi sei mesi dell’anno l’interscambio ha già raggiunto gli 11 miliardi di euro circa. Crescono in particolare i rapporti con Milano: +42% l’import che è di 429 milioni, +3,1% l’export che supera già il mezzo miliardo di euro. La Lombardia raggiunge invece i 2 miliardi di interscambio, +3,8%, grazie soprattutto alle importazioni (+20,8%), e rappresenta un quinto del totale italiano.

Brescia, gli imprenditori nati fuori dalla Lombardia sono 31mila

in Economia/Partner 2/Tendenze by
Imprenditori

Milano è prima in Italia per attrattività imprenditoriale extra regionale, il 46% di chi fa impresa, considerando tutte le cariche, arriva da fuori Lombardia (256 mila su 554 mila) contro una media regionale del 32,5% (443 mila su 1,4 milioni) e italiana del 25% (1,9 milioni gli imprenditori che lavorano fuori dalla regione o Stato di origine su 7,5 milioni) secondo un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi sui dati del registro delle imprese al secondo trimestre 2019 sulle persone che hanno cariche nelle imprese, sia come titolare ma anche come soci e amministratori, considerando le persone attive.

Dopo Milano, a livello nazionale, vengono con circa il 40% Aosta (7 mila cariche su 18 mila), Novara (16 mila su 40 mila) e Trieste (9 mila su 23 mila), che superano Imperia in classifica rispetto allo scorso anno (12 mila su 30 mila). Sesta si conferma Roma dove il 38% degli imprenditori viene da fuori Lazio, con 194 mila su 507 mila. Supera il 35% la presenza di imprenditori nati fuori regione anche a Prato, Savona, La Spezia, Bologna e Genova.

In Italia il 38% di chi arriva da fuori regione è straniero, multinazionali incluse, il 62% arriva da altre regioni italiane. In Lombardia il peso degli italiani è del 65%, a Milano del 68%. A Prato il 62% è straniero

Lombardia, chi attira più imprenditori da fuori regione. Su quasi 1,4 milioni di persone che ricoprono cariche di impresa in regione nel 2019, 920 mila sono lombardi mentre 443 mila, pari al 32,5%, sono nati fuori regione o all’estero. Un dato in crescita rispetto al 32% dello scorso anno. Tra questi ci sono 33 mila siciliani, oltre 30 mila campani e pugliesi, 28 mila piemontesi e circa 25 mila veneti e calabresi. Tra i territori, dopo Milano, che è prima con 256 mila imprenditori nati fuori regione, circa 6 mila in più in un anno, vengono Brescia con oltre 31 mila, Varese e Monza Brianza con circa 28 mila, Bergamo con 24 mila e Como e Pavia con oltre 18 mila. Per peso degli imprenditori nati fuori regione, dopo Milano che è prima, vengono Pavia (con un peso del 31%), Varese (29%) e Monza Brianza (28%).

A Milano solo circa la metà degli imprenditori (54%, 298 mila imprenditori su 554 mila) viene dalla Lombardia, di cui 223 mila sono proprio di Milano. Le restanti 256 mila cariche sono occupate prevalentemente da pugliesi (oltre 20 mila), siciliani, campani e piemontesi (circa 18 mila per ciascuna regione di nascita). Tra chi arriva da fuori gli stranieri sono 82 mila e gli italiani 174 mila.

A Monza Brianza è lombardo il 72% di chi detiene cariche d’impresa, il 73% a Lodi. Dopo la Lombardia, sono Sicilia e Calabria le regioni da cui provengono più imprenditori in Brianza circa 3 mila. Sui 28 mila imprenditori che arrivano da fuori regione, sono il 34% gli stranieri e il 66% gli italiani da altre regioni. È l’Emilia Romagna la seconda regione di provenienza per il territorio del lodigiano con quasi mille imprenditori. Sui 6 mila imprenditori che arrivano da fuori regione, è pari al 40% il peso degli stranieri, il 60% proviene da altre regioni italiane.

 

Sartorie artigianali, in provincia di Brescia sono 173

in Artigianato/Economia/Tendenze by

Sartorie artigianali: in Lombardia e in Italia. Milano, con 737 imprese e oltre mille addetti nella classifica nazionale è preceduta solo da Roma che ne conta 800 con 1.090 addetti. Rispetto a cinque anni fa cresce del +21,2% e precede Torino (553 attività con 756 addetti), Napoli (353, 566), Verona (184, 251), Bari (175, 357) e Brescia (173, 273). Tra le prime anche altre lombarde: Bergamo con 144 attività, Varese con 121 e Monza Brianza con 118.

Oltre due sartorie artigianali su tre sono a guida femminile. Sia in Lombardia (69,3%) che in Italia (72,5%). E la percentuale di donne arriva all’80% circa a Sondrio, Brescia e Mantova in regione mentre supera il 90% a Pordenone, Chieti e Fermo. La presenza di giovani sia in Lombardia che in Italia si attesta intorno all’11%, con punte del 16% a Brescia e Mantova. A livello nazionale i giovani superano invece il 20% a Crotone, Massa Carrara, Savona, Prato e Pistoia. Forte la presenza di stranieri soprattutto in Lombardia, più della metà del totale, rispetto al 35,5% italiano: Milano arriva al 68%, prima nella classifica nazionale, precede Verbania e Prato (66,7%). Se si guarda solo ai titolari di ditte individuali, la provenienza straniera prevalente sia per la Lombardia che per l’Italia è la Cina (rispettivamente 34,7% del totale ditte e 15,7%), seguita a livello regionale dal Marocco (3,1%) e a livello nazionale dalla Romania (3,7%).

 

Grandi merci ovunque nel mondo: il project cargo offre nuove potenzialità

in Economia/Export by

Un nuovo record è stato stabilito nel mondo dei trasporti project cargo: una nave gru ha contribuito alla realizzazione di una piattaforma marina israeliana sollevando un carico di 15.300 tonnellate ha compiuto un’impresa nella quale, prima d’ora, nessuna nave gru si era mai cimentata.

Questo è il mondo project cargo, una sorta di grande meccanismo grazie al quale, con il lavoro di compagnie di spedizioni di tutto il mondo, enormi macchinari e interi impianti di dimensioni ciclopiche vengono trasportati da qualunque luogo ai quattro angoli del mondo.

Mentre le persone comuni si arrovellano nei parcheggi dell’Ikea in cerca di un modo per far entrare la loro nuova libreria nel baule della propria macchina, in una miriade di porti sparsi per il pianeta esistono compagnie di spedizioni che trasportano carichi di dimensioni incredibili.

Anche l’Italia può vantare alcune realtà d’eccellenza, aziende che operano nel settore dei trasporti project cargo inanellando continui successi giorno dopo giorno. Una di queste aziende ha sede a Brescia: è Medgate, una compagnia di spedizioni attiva da 17 anni, periodo durante il quale l’azienda ha avuto modo di evolversi, spedizione dopo spedizione, e affermarsi sempre più all’interno del vasto mondo delle spedizioni internazionali.

I meriti del successo di Medgate vanno ricercati nella elevatissima qualità del servizio offerto oltre che nella personalizzazione di ogni spedizione, che viene cucita di volta in volta su misura del cliente.

La compagnia ha dimostrato che per un’azienda è molto più produttivo e professionale occuparsi in prima persona della gestione delle spedizioni project cargo necessarie alla consegna dei prodotti ai propri clienti piuttosto che affidare il trasporto ai clienti stessi.

Avere il pieno controllo delle proprie spedizioni project cargo consente di incrementare facilmente il valore della propria immagine e mette il suo personale in condizione di poter intervenire tempestivamente in qualunque caso di necessità, sia che si tratti di problemi tecnici, sia burocratici, legati per esempio ai documenti doganali. Un lavoro di questo tipo è fondamentale per evitare che la spedizione subisca danni o ritardi.

Ogni trasporto project cargo viene studiato e personalizzato da Medgate in base alle specifiche necessità del suo cliente tenendo conto di tutti quei vincoli che possono derivare dalla tipologia di merce da trasportare, dalle sue dimensioni o anche dalle tempistiche richieste. Per questo motivo per Medgate non esistono procedure standard se non proprio quelle operazioni preliminari necessarie per la definizione del lavoro e per stilare un preventivo coerente.

La preparazione alla spedizione avviene in tre fasi distinte:

  • l’analisi delle informazioni relative al materiale da trasportare
    Esecuzione in collaborazione con il cliente di uno studio accurato per capire come comprimere e ridurre il più possibile il volume della merce da spedire al fine di ottenere il costo migliore, sia che si tratti di merci in sagoma (trasportabili in un container standard), sia fuori sagoma (per le quali il container non è sufficiente). È importante capire come ridurre il più possibile il volume della spedizione per poter fornire il miglior servizio al prezzo più basso.
  • Studio di fattibilità dell’imballo
    A seconda del tipo, della conformazione e del peso della merce da spedire Medgate studia il miglior imballaggio possibile per la spedizione.
  • Analisi di tutte le informazioni raccolte e preventivo

Vengono analizzate le caratteristiche della merce imballata per identificare qual è il mezzo di trasporto più idoneo al trasporto. Considerando la destinazione della spedizione viene tracciata la rotta migliore e, considerando tutte le necessità aggiuntive del cliente, viene redatto un accurato preventivo di spesa per la spedizione.

Tra i servizi offerti per le spedizioni project cargo Medgate si occupa anche di tutto ciò che riguarda gli aspetti doganali e burocratici del trasporto, a partire dalla bill of lading ed eventuale gestione di note di credito.

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