Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Category archive

Manifatturiero - page 7

Analisi congiunturale di Apindustria: ottimisti, ma con moderazione

in Api/Associazioni di categoria/Economia/Manifatturiero/Meccanica by

La tendenza è moderatamente positiva ma continuano a esserci situazioni preoccupanti, di forte difficoltà. A registrarlo è l’analisi congiunturale del III trimestre 2016 realizzata dal Centro Studi di Apindustria intervistando un campione di associati.

L’analisi dei dati congiunturali si sviluppa dal confronto dei dati del trimestre in esame rispetto al trimestre precedente. Nel complesso il campione di riferimento si distribuisce tendenzialmente nella fascia “nessuna variazione/+5%”. Continuano a esserci però situazioni di forte difficoltà, con decisa contrazione nei valori rilevati.

Più nel dettaglio crescono fatturato (nettamente positivo in poco meno della metà dei casi, stabile per un quarto del campione) e produzione (in crescita in quattro casi su dieci, stabile per un terzo del campione), a fronte di un aumento degli ordini per il 40% dei rispondenti. In crescita gli investimenti (30% dei casi) e l’occupazione, con una crescita tra l’1% e l’8% per il 29% degli associati. Per contro aumentano mediamente anche i costi di produzione, tra +1 e +8% per circa un terzo dei rispondenti (oltre la metà del campione segnala invece stabilità).

In linea con il trimestre precedente, l’analisi incrociata dei dati evidenzia realtà aziendali che vivono una fase di netta ripresa negli indicatori rilevati, con punte positive di particolare rilievo.

Rimangono presenti situazioni di crisi aziendale, come evidenziato dal grado di utilizzo degli impianti: il 30% del campione ha infatti impianti decisamente sottoutilizzati (nel II trimestre era il 33%). Nel restante 70% del campione non si sono invece registrati cambiamenti significativi.

FOCUS METALMECCANICO

Il settore metalmeccanico, rappresentato dal 39% dei rispondenti, non presenta differenze sostanziali con quanto rilevato dalla totalità del campione. Emergono però note leggermente più positive nei valori percentuali per crescita del fatturato, produzione e ordini. La crescita dei costi di produzione è invece più contenuta rispetto a quanto rilevato dal complesso degli intervistati. Occupazione in crescita per il 21% dei rispondenti (nel secondo semestre era il 64%). Bene gli investimenti, in crescita nel 100% dei casi, in linea con quanto rilevato nel trimestre precedente.

«I dati del terzo trimestre trasmettono fiducia – afferma Douglas Sivieri a commento dell’analisi congiunturale -. È positivo che questo avvenga e che venga dato un minimo di respiro, anche perché tutte le previsioni a livello macroeconomico dicono che il 2017 non sarà un anno semplice e che ci sarà ancora molto da fare».

Convegno Api: nel 2017 in crescita le materie prime e l’euro forse più forte

in Acciaio/Economia/Manifatturiero by

Materie prime in rialzo, euro in apprezzamento (ma non nel breve periodo) sul dollaro, economia mondiale ancora debole. Sono le previsioni per il 2017 illustrate oggi agli imprenditori bresciani da Gianclaudio Torlizzi, direttore di T-Commodity – prima società italiana specializzata nella consulenza indipendente sulle materie prime per utilizzo industriale – in occasione del convegno che si è tenuto nella sede di Apindustria sul tema: «Steel & Metal outlook 2017. Acciai e metalli non ferrosi, quali prezzi mettere a budget per il 2017?».

«In una fase da tempo oramai turbolenta per le piccole e medie imprese è sempre più necessario ridurre il più possibile i fattori di incertezza – spiega il presidente vicario di Apindustria, Marco Mariotti, introducendo l’incontro -. Di qui l’incontro di oggi, finalizzato a trovare la bussola per orientarci sulle tendenze dei prezzi per il prossimo anno e capire quindi come muoverci».

«Dopo cinque anni di costante calo, nel 2017 il prezzo delle materie dovrebbe avere una tendenza rialzista – afferma Torlizzi -, effetto della stabilizzazione dell’economia cinese da un lato e delle razionalizzazioni in atto da tempo sul fronte dell’offerta dall’altro». La crescita dei prezzi sarà comunque timida, sicuramente non paragonabile a quella dei primi anni Duemila. «A livello macroeconomico – sottolinea Torlizzi – il rischio di breve periodo rimane l’apprezzamento del dollaro, per effetto del possibile rialzo dei tassi da parte della Fed. Dal prossimo anno la valuta Usa dovrebbe però iniziare a scendere e questo dovrebbe dare un minimo di sollievo al prezzo delle materie prime».

Le previsioni per il 2017 dicono che l’economia Usa subirà un rallentamento complessivo, che l’Asia continuerà ad andare bene ma resterà mercato vulnerabile dal momento che la Cina non potrà comunque spingere troppo con gli strumenti fiscali o monetari per evitare bolle come quella già in atto nel mercato immobiliare, che l’Europa continuerà a rimanere vittima delle politiche di austerity. «L’Europa non ha i presupposti per fare da traino – ha osservato Torlizzi – e continuerà ad essere la grande assente dell’economia mondiale. Il rialzo del prezzo in dollari delle materie prime sarà compensato dal probabile apprezzamento dell’euro. Questo danneggerà l’export da un lato, ma a trarne vantaggio sarà chi acquisterà materie prime».

Il retificio di Provaglio d’Iseo , in Franciacorta, compie 70 anni

in Artigianato/Economia/Manifatturiero by

Cuore, tradizione, passione, lavoro. Sono questi gli ingredienti che hanno animato dal 1946 la FAR, Fabbrica Artigianale Reti, retificio di Provaglio d’Iseo (BS), in Franciacorta, specializzato nella produzione di reti in fibre sintetiche per lo sport, l’industria, l’antinfortunistica, il tempo libero, l’agricoltura e la pesca.

Nato con Stefano Ribola nel 1940 a Monte Isola, come piccolo laboratorio di produzione di reti per i pescatori del Lago d’Iseo, il retificio è stato registrato da Battista Ribola (figlio di Stefano) all’Ufficio Provinciale del Commercio e dell’Industria di Brescia il 9 luglio 1946 con la tessera d’iscrizione n. 73567 alla voce “Comm. Reti da pesca e loro attrezzi”.

«In tutti questi anni con grossi sacrifici e tanto lavoro, io e i miei fratelli Luigi, Giuseppina e Franca abbiamo seguito i passi del papà Battista – racconta Mario Ribola, amministratore di FAR – puntando all’innovazione continua dei macchinari e delle materie prime per soddisfare un mercato attento alla qualità, alla sicurezza e alla molteplicità delle applicazioni che possono avere le reti».

L’azienda, prima in Italia tra i produttori di reti e tra i leader in Europa e nel mondo, ha chiuso il bilancio al 31 dicembre 2015 con un fatturato di 6 milioni di euro, in costante crescita. Il 33% è rappresentato dall’export. Nell’ultimo anno il retificio, certificato UNI EN ISO 9001, ha venduto 500.000 kg di reti in 50 paesi del mondo. Il tutto partendo dall’area produttiva di 8.500 mq (altri 2.500 mq sono dedicati al magazzino), che conta 13 telai, 3 orditoi e altri macchinari tessili all’avanguardia in cui lavorano 37 persone tra soci, operai e tecnici specializzati a cui si aggiungono le decine di collaboratori esterni.

Punti di forza l’altissima specializzazione, la diversificazione di prodotto e la produzione, da sempre Made in Italy.

Il nome FAR non appare tra i fornitori, perché il retificio si affida a rivenditori, ma sono sue le reti di protezione delle piste utilizzate ai mondiali di sci 2015 (e in molti circuiti FIS), quelle di protezione utilizzate durante i lavori di ristrutturazione della Tour Eiffel, quelle che Lega Volley e Federazione Italiana e Internazionale di Pallavolo montano per i loro campionati o quelle da calcio usate sui campi della serie A. E ancora quelle di Disneyland Parigi, di Gardaland, quelle usate per l’anima delle Lamborghini o le reti anticaduta uomo utilizzate per la sicurezza dei lavoratori nei cantieri di tutta Europa e nel mondo.

«Consideriamo questo anniversario come una tappa del viaggio intrapreso, Abbiamo la tenacia, la passione e lo spirito che ha animato i nostri genitori, tanti progetti nel cassetto ai quali dobbiamo ancora dare luce e vogliamo che la tradizione di macchine e uomini continui. Dunque il nostro è un successo che ci rende orgogliosi e che merita di essere condiviso con i tanti i clienti, i collaboratori, i fornitori e gli amici che sono entrati a far parte del mondo FAR portandoci ad essere l’azienda leader nel nostro settore» – spiega Massimiliano Stefini, uno dei soci junior di FAR insieme a Marilde Colosio, Antonello Stefini e Isabella Ribola.

Export dei distretti industriali lombardi, luci e ombre per Brescia

in Acciaio/Economia/Export/Manifatturiero/Meccanica by

Il secondo trimestre 2016 si è chiuso con una situazione di stabilità anche per le esportazioni dei poli tecnologi lombardi, che registrano un -0,1%, a valori correnti, sul corrispondente periodo 2015 (-2,6% nel complesso dei primi sei mesi). Soltanto il polo farmaceutico lombardo si distingue per esportazioni in crescita tra aprile e giugno 2016 (+4,8%, oltre che per una crescita cumulata pari al 7,7%). Si ricorda, ad ogni modo, come i dati di export dei poli tecnologici siano soggetti a maggiore volatilità rispetto a quelli dei distretti tradizionali, per via della elevata stagionalità delle commesse, soprattutto nel settore aeronautico.

I dati di Cassa Integrazione Guadagni relativi ai primi otto mesi del 2016 mettono in luce una nuova contrazione delle ore autorizzate nei distretti tradizionali e nei poli tecnologici della Lombardia (nell’ordine, rispettivamente, del 23,8% e del 25,9%). La tendenza accomuna tutte e tre le tipologie di Cassa (Ordinaria, Straordinaria e in Deroga) ma va letta, in realtà, con cautela. La lettura dei dati CIG in dinamica è infatti divenuta più complicata con l’entrata in vigore del decreto attuativo del Jobs Act avente ad oggetto la nuova disciplina degli strumenti di Cassa (24 settembre 2015). In particolare, si sottolinea l’introduzione di un limite massimo per lo sfruttamento complessivo delle ore di Cassa Ordinaria e Straordinaria considerate in forma congiunta, fissato in 24 mesi in un quinquennio mobile. Si segnalano, ad ogni modo, degli incrementi anomali di ore autorizzate CIGS in corrispondenza dei distretti Abbigliamento-tessile gallaratese, Lavorazione dei metalli Valle dell’Arno, Macchine per la concia della pelle di Vigevano e Calzature di Vigevano, che sottintendono processi di ristrutturazione in atto. Inoltre, i criteri di assegnazione della CIGD sono oggetto di variazioni continue, in vista della totale archiviazione dello strumento a partire dalla fase finale del 2016.

Uno sguardo ai dati bresciani. In accelerazione l’export di calzature e abbigliamento della Bassa Bresciana (+8,2% nel trimestre aprile-giugno), grazie alla spinta dei mercati maturi e non. In calo le vendite di meccanica strumentale del Bresciano (-7,2% nel trimestre aprile-giugno 2016 e -7,4% nel complesso dei primi sei mesi): l’accelerazione delle esportazioni in Turchia non è riuscita a compensare il calo delle esportazioni in altri primari mercati come Usa, Cina, Germania e Francia. Contrazione lieve, nel secondo trimestre, per l’export di metalli di Brescia. Il risultato (-0,9%) sintetizza tuttavia dinamiche contrastanti. Se infatti sono calate le vendite di carpenteria metallica e di lavorazioni di metalli non ferrosi, sono al contempo cresciute quelle di getti di fonderia, lavorazioni di acciaio a freddo, prodotti in metallo, siderurgia.

Regione, un fondo da 300 milioni per l’acquisto di nuovi macchinari

in Economia/Istituzioni/Manifatturiero/Meccanica by

“Un fondo da 300 milioni di euro per sostenere gli investimenti produttivi, incluso, soprattutto, l’acquisto di nuovi macchinari: una sorta di ‘Sabatini’ lombarda per accompagnare le nostre imprese nei loro progetti di innovazione”. Lo ha annunciato Mauro Parolini, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, intervenendo stamani, su delega del presidente Maroni, alla cerimonia di inaugurazione di BI-MU, la rassegna internazionale dedicata all’industria delle macchine utensili, dei sistemi di produzione, dei robot e di tutte le tecnologie annesse, fino a sabato 8 ottobre alla fiera di Rho-Pero (Milano).

AUMENTARE COMPETITIVITA’ SISTEMA – “Sara’ un intervento molto concreto per aumentare la competitivita’ del nostro sistema produttivo e – ha spiegato Parolini – a favore di settori come il vostro, che di fronte alla crisi della domanda interna ha saputo penetrare i mercati stranieri, facendo registrare performance sorprendenti e sostenendo la ripresa del mercato interno”.

FAVORIRE INSEDIAMENTI NEI COMUNI – “Durante questa legislatura abbiamo poi impresso una forte spinta alla nostre politiche per promuovere l’aggregazione, la contaminazione tra settori differenti e la valorizzazione delle filiere di eccellenza quali driver di sviluppo. Accanto a questo obiettivo – ha concluso l’assessore – stiamo infine lanciando una misura sperimentale, denominata ‘Attract’, per favorire l’apertura di nuovi insediamenti produttivi attraverso il coinvolgimento dei Comuni e l’introduzione di condizioni favorevoli per le imprese, quali incentivi fiscali, sburocratizzazione e altre forme di supporto”.

Metallurgica San Marco e ex Cinema di Calcinato, dalla Regione arrivano 1,9 milioni

in Economia/Evidenza/Istituzioni/Manifatturiero by

“Stanziamo oltre 1,9 milioni di euro per sostenere da una parte un progetto di innovazione in grado di generare un investimento da più di 2,1 milioni di euro e di tutelare più di 100 posti di lavoro e dall’altra la realizzazione di uno spazio multifunzionale che sarà volano per la comunità dal punto di vista economico, sociale e culturale”. È quanto ha dichiarato Mauro Parolini, assessore regionale allo Sviluppo economico, annunciando l’approvazione odierna da parte della Giunta, su sua proposta e con il concerto dell’assessore all’Università, Ricerca e Open Innovation Luca del Gobbo, dello schema di accordo per la competitività che Regione Lombardia firmerà con Società Metallurgica San Marco S.P.A. e il Comune di Calcinato, Brescia.

STRUMENTI CHE RIVITALIZZANO ECONOMIA – “Con l’approvazione di questo provvedimento – ha continuato Parolini – salgono a 27 gli accordi di competitività deliberati dalla Giunta regionale e sostenuti finora con più di 45 milioni di euro. Un impegno molto importante da parte di Regione Lombardia, che ha permesso ad oggi di sviluppare investimenti per oltre 210 milioni e di salvaguardare 11mila posti di lavoro, confermando questi strumenti come azioni di sinergia tra pubblico e privato in grado di rilanciare e rivitalizzare il nostro tessuto economico e produttivo”.

NUOVE OPPORTUNITÀ MERCATO LAVORAZIONE OTTONE – “Attraverso questo accordo in particolare – ha spiegato l’assessore – ci impegniamo a cofinanziare un progetto innovativo in grado di aprire importati opportunità nel mercato di riferimento dell’impresa coinvolta, grazie allo sviluppo di un nuovo prodotto alternativo all’ottone al piombo, e che consentirà, soprattutto, di mantenere ed accresce l’insediamento produttivo nel territorio del Comune di Calcinato con ricadute molto positive dal punto di vista occupazionale per tutta la provincia di Brescia e l’indotto collegato”.

COMUNITÀ IMPRESA LAB 3.0 – “L’accordo si caratterizza inoltre per un intervento infrastrutturale in capo al Comune, che – ha aggiunto Parolini – prevede la demolizione e ricostruzione dell’Ex cinema Marconi sito in via Carlo Alberto, da cui nascerà uno spazio pubblico denominato “Comunità Impresa LAB 3.0” aperto alla comunità e al tessuto economico locale”.

ACCORDI DI COMPETITIVITÀ – Gli Accordi di competitività sono strumenti negoziali che definiscono diritti e obblighi reciproci tra imprese, Regione ed Enti locali per rendere attrattivo il nostro territorio agendo su leve (semplificazione procedure, contributi per progetti di Ricerca e Innovazione, infrastrutture pubbliche, valorizzazione del capitale umano) che stimolano nuovi investimenti o favoriscono il mantenimento di quelli già esistenti.

CONTRIBUTO REGIONALE – Il progetto di ricerca dalla Società Metallurgica San Marco S.P.A. prevede un investimento complessivo pari a euro 2.140.000,00 euro, di cui 944.811,00 di contributo regionale, mentre per la realizzazione dello spazio multifunzionale “Comunità Impresa LAB 3.0” viene disposto un contributo regionale pari a euro 1.000.000,00 da erogare al Comune di Calcinato.

La Elg Steel della famiglia Pirlo chiede il concordato al tribunale

in Acciaio/Economia/Manifatturiero by

La Elg Steel – azienda di famiglia del campione di calcio Andrea Pirlo – ha chiesto al Tribunale di Brescia l’ammissione alla procedura di concordato. A riferirlo è il Corsera. La società di Castel Mella produce e distribuisce tubi di acciaio e ha toccato quota 75 milioni di fatturato nel 2011, ma nel 2015 i ricavi delle vendite sono scesi a 35,8 milioni di euro e l’esercizio si è chiuso con un rosso da 54mila euro (l’anno precedente era stato meno 22mila), con un indice di indebitamento pari a 3,77 e debiti che hanno “assunto dimensioni decisamente significative in funzione dei mezzi propri esistenti”. L’azienda della famiglia di Andrea Pirlo controlla altre quattro società (E.B.T. srl al 94,15%, E.C.P srl all’89.64%. The Foemwork srl al 51.70% e Galtec Steel al 98%).

Calvi Holding, guidata dal bresciano Chini, sigla partnership con Manoir Group

in Economia/Eventi/Manifatturiero/Meccanica by

Calvi Holding SpA, Gruppo leader a livello internazionale nella metallurgia, con sedi in Italia, Francia, Germania e Stati Uniti – guidato dal bresciano Riccardo Chini – rafforza la propria presenza sui mercati internazionali attraverso la sottoscrizione di un accordo di partnership strategica con Manoir Group, controllato dalla conglomerata cinese Yantai Taihai Group, attiva in vari settori industriali, tra cui la produzione di componentistica per centrali nucleari e di manufatti metallurgici per i settori industriale e petrolchimico.
L’accordo prevede importanti sinergie societarie, produttive e commerciali.

All’interno di Calvi Holding, il progetto coinvolge in particolar modo la business unit specializzata nella tecnologia dell’estrusione a caldo di profilati speciali in acciaio e altre leghe (nella quale il Gruppo detiene una leadership mondiale).

Con questa operazione, si rafforza il coordinamento produttivo e commerciale che coinvolge le aziende del Gruppo che operano in una nicchia high-tech della metallurgia: l’italiana Siderval SpA di Talamona (SO), la francese Cefival SA, con sede a Persan, a cui si aggiunge, per frazionamento della tedesca Hoesch Schwerter Profile GmbH, la neocostituita Hoesch Schwerter Extruded Profiles GmbH, che rileva dall’azienda madre l’impianto di estrusione a caldo.

Siderval controllerà quindi la totalità del capitale delle altre due società, assumendo così il ruolo di sub-holding industriale della business unit estrusione di Calvi Holding.

Manoir è quindi entrata nel capitale sociale di Siderval con una quota di minoranza pari al 41,65%, conseguita con un investimento complessivo di 26,6 milioni di Euro tra acquisto diretto di azioni Siderval e sottoscrizione di un aumento di capitale della stessa.
Siderval e Taihai costituiranno una joint-venture in Cina, nella regione dello Shandong, finalizzata all’installazione di un impianto di estrusione a caldo di grandi dimensioni per la produzione di profilati speciali, che consentirà a Siderval di rafforzare la propria leadership internazionale, integrando e ampliando la gamma dei prodotti offerti e dei settori industriali serviti.

Dai punti di vista industriale e commerciale, in un orizzonte di 36 mesi, l’operazione consentirà al Gruppo Calvi di rafforzare la propria presenza sui mercati asiatici con molte opportunità e interessanti prospettive di sviluppo delle vendite, grazie alla possibilità di promuovere i propri servizi e competenze per la produzione di profili speciali anche attraverso la produzione locale e la rete cinese di Taihai. Molte infatti le sinergie realizzabili tra i due soggetti industriali che, oltre a operare singolarmente in numerosi campi dell’industria metallurgica e meccanica avanzate, sono in modo particolare complementari nei settori dell’energia, della petrolchimica, dell’Oil&Gas e dell’ingegneria off-shore e strutturale.
“L’accordo”, dichiara Riccardo Chini, presidente e azionista di riferimento di Calvi Holding S.p.A., “rappresenta un passo importante per il nostro Gruppo. Questa operazione permetterà ai due partner industriali, entrambi motivati e orientati alla fornitura di prodotti e servizi innovativi e competitivi, di trarre reciproco beneficio da un progetto industriale ambizioso e unico: rafforzare la nostra leadership in Occidente, mediante un ampliamento della gamma produttiva, e rispondere, tramite la nuova localizzazione in Cina, alla domanda crescente di manufatti siderurgici lunghi altamente specializzati proveniente dai mercati asiatici”.
Il team di Calvi Holding che ha seguito l’operazione, composto da Laura Zatti, responsabile M&A di Gruppo e da Pierangelo Manella, responsabile legale, è stato affiancato dallo studio legale internazionale Orrick, nelle persone di Marco Nicolini, head corporate department italiano e Andrea Piermartini Rosi, partner corporate.

***

Calvi Holding
Formata da un’aggregazione di realtà multinazionali che vantano, sommandoli, oltre 700 anni di lavoro e di esperienza nell’ingegnerizzazione e nella produzione di profili speciali in acciaio su disegno del cliente, Calvi Holding S.p.A. detiene oggi partecipazioni di controllo in 12 aziende manifatturiere operanti nei settori della metallurgia, e, con una più recente diversificazione nella meccanica.
Con circa 1.450 dipendenti, il gruppo ha registrato nel 2015 un fatturato di 312 milioni di Euro (+8,4% sul 2014), un MOL di 21,5 milioni di Euro e ha effettuato investimenti per 12,7 milioni di Euro. Per il 2016 si prevede un fatturato di circa 330 milioni di Euro e un MOL di oltre 24 milioni di Euro.
Le attività sono organizzate in 2 divisioni: il ramo della metallurgia, specializzato nei profili speciali in acciaio fabbricati su commessa con tecnologie deformazione a caldo e a freddo, con le 9 aziende del Calvi Network Special Steel Profiles, e, dal 2008, il ramo diversificato della meccanica, costituito da 3 aziende operanti nella produzione di gruppi di sollevamento per carrelli elevatori.
Calvi Holding nasce nel 2004 dall’unione di 2 aziende – Calvi SpA e Siderval SpA – da oltre un cinquantennio leader nella fabbricazione di profili speciali in acciaio su disegno del cliente. Questa attività, che risponde alle necessità crescenti del mercato di soluzioni di deformazione (interessanti alternative tecnologiche alle lavorazioni di macchina), rappresenta ancora oggi il core-business del gruppo. Il Network, forte di una tradizione consolidata nella lavorazione dell’acciaio e di un know-how di riconosciuta eccellenza, si propone come partner per la produzione di sezioni speciali destinate ad innumerevoli applicazioni, nei più svariati comparti industriali tra i quali l’energia, il settore aeronautico, l’automazione e le macchine utensili.

Nel 2008 Calvi Holding coglie l’opportunità di rilevare da una banca e un imprenditore canadesi il gruppo Lift Technologies, unica entità mondiale specializzata nell’ingegnerizzazione e nella produzione di gruppi di sollevamento per carrelli elevatori, che vede tra i propri clienti tutti i principali OEM mondiali dei settori delle apparecchiature per la logistica e della movimentazione dei materiali. Tale acquisizione ha dato origine alla divisione meccanica del gruppo, che consta oggi di 3 aziende basate in Italia, Usa e, dal 2016, Brasile, ed è fortemente integrata con il business dei profilati da cui riceve i suoi componenti principali.
Il Gruppo Calvi, fino alla crisi internazionale del 2008, è stato in costante espansione, con la progressiva integrazione delle più significative realtà produttrici di profili speciali fino all’acquisizione della canadese Lift-Technologies e ha saputo, in breve tempo, affermarsi come leader riconosciuto a livello globale in 2 ambiti altamente specializzati dell’industria metallurgica e meccanica, sviluppando al meglio il modello reticolare da sempre alla base di un progetto industriale centrato sulla generazione valore mediante sinergie tecniche e commerciali, connettendo tra loro diverse realtà detentrici di know-how specifici e di elevate cultura ed esperienza manifatturiere.
Il tracollo economico globale iniziato nel 2008 ha colpito il Network nel momento cruciale del proprio sviluppo. Ma i buoni risultati registrati negli ultimi anni, nonostante la perdurante instabilità del contesto economico globale, confermano la qualità del modello di business e evidenziano l’eccellenza di un gruppo flessibile e competitivo che ha mantenuto e accresciuto costantemente il proprio portafoglio di clienti e attività.
Con la partnership con il gruppo TaiHai, Calvi Holding da un nuovo e rilevante impulso al suo percorso di crescita globale, rafforzandone nel contempo il carattere italiano, fatto di tradizione, competenza e innovazione in ambiti di elevata specializzazione.

Secondo trimestre in positivo per l’artigianato lombardo. Massetti: luci e ombre

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Manifatturiero by

Un secondo trimestre 2016 in positivo per l’artigianato manifatturiero lombardo: “Fatto non solo di molti segni più, ma anche di una crescita diffusa a tutti i dati congiunturali, e che vede l’artigianato cavarsela meglio dell’industria”, commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti. Che sottolinea: “Cresciamo su tutti i mercati, interni e esteri, ma in particolare cresce sopra la media il settore metalmeccanico, che siamo soliti considerare la nostra “sentinella”, settore storicamente baricentrico per il comparto artigiano: un ulteriore elemento che ci fa ben sperare per i mesi a venire”.

I dati della congiuntura di Unioncamere Lombardia registrano infatti per le aziende artigiane manifatturiere una nuova svolta congiunturale positiva nella produzione (+0,8%) e un’accelerazione rispetto allo scorso anno con una variazione tendenziale dell’1,8%. L’indice della produzione sale a quota 71,2 (dato destagionalizzato, base anno 2005=100) recuperando 2,5 punti rispetto al minimo del 2013, ma rimanendo purtroppo ancora ben lontano da quota 100 e 5,5 punti sotto il massimo registrato nel 2011.

Da un punto di vista settoriale, il segno positivo che caratterizza circa metà dei comparti. I sei settori in espansione sono guidati dalla meccanica (+3,4%), seguita da gomma-plastica (+2,1%), legno-mobilio (+2,0%), alimentari (+1,9%) e manifatturiere varie (+1,6%). In leggera crescita l’abbigliamento (+0,8%). In contrazione i minerali non metalliferi (legati al mondo dell’Edilizia) (-4,4%), il resto del comparto moda (tessile -2,6% e pelli-calzature -2,2%), carta-stampa (-0,6%) e siderurgia (-0,4%). A livello dimensionale le micro imprese artigiane restano stazionarie, le imprese da 6 a 9 addetti sono in crescita dell’1,8% e quelle con oltre 10 addetti del +3,6%. “Ancora una volta le imprese artigiane che vanno meglio sono le più strutturate – commenta Massetti – a dimostrazione che la competitività, su mercati complessi come gli attuali, vada giocata su qualità e capacità di innovare, elementi che caratterizzano più facilmente le imprese più strutturate o capaci di lavorare in rete”.

Le imprese che dichiarano variazioni negative nei livelli della produzione scende di un punto (dal 33% al 32%) e, di conseguenza, aumenta la quota delle imprese che dichiarano variazioni positive (dal 43% al 44%). Il fatturato a prezzi correnti è in accelerazione sia dal punto di vista tendenziale (+2,3%) che congiunturale (+0,9%). Sul mercato interno, si registra un +0,8% rispetto al trimestre precedente e un +0,5% tendenziale. Sul versante estero, dal quale il comparto artigiano ricava una quota del fatturato del 7,3% sul totale, i risultati sono ancora più positivi crescendo dell’1,9% rispetto al trimestre precedente e del 5,3% su base annua. Per quanto riguarda l’occupazione, tasso d’ingresso e d’uscita si riducono di pari entità, mantenendo il saldo costante al +0,3% registrato anche lo scorso trimestre. Le aspettative delle imprese artigiane risultano invece in controtendenza in un quadro in miglioramento: produzione e occupazione rimangono in area negativa e peggiorano tornando ad allontanarsi dal punto di svolta. Anche sul versante della domanda le aspettative degli artigiani flettono per entrambi i mercati con la domanda estera che, dopo tre trimestri in area positiva, torna in negativo. “Viviamo un periodo di forte incertezza, con una turbolenza dei mercati ulteriormente alimentata da fenomeni come la Brexit: credo si possa spiegare così la diffusione, tra le nostre imprese, di un sentiment particolarmente negativo, a volte nonostante i risultati d’impresa positivi. – conclude il presidente Massetti – Eppure, oggi più che mai, non dobbiamo perdere una certa dose di fiducia e la voglia di reagire che sono due elementi indispensabili per continuare a scommettere sulle nostre imprese e a competere con successo”.

L’industria rallenta la crescita, nell’artigianato manifatturiero segnali di ripresa

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Manifatturiero/Tendenze by

Nel secondo trimestre del 2016 – secondo una nota del Centro Studi AIB – l’attività produttiva delle imprese manifatturiere bresciane registra un nuovo incremento, che segue quello rilevato nei primi tre mesi dell’anno. L’intensità della dinamica congiunturale è tuttavia piuttosto fiacca, se confrontata con quella che ha caratterizzato gli ultimi mesi dell’anno scorso e il primo quarto del 2016. L’evoluzione della produzione continua a caratterizzarsi per una significativa eterogeneità, fra e nei settori, in un contesto in cui la debolezza degli scambi globali e la diffusa incertezza politica su scala internazionale contribuiscono a frenare ogni tentativo di accelerazione dell’attività economica.

Nel dettaglio, la produzione industriale in provincia di Brescia ha sperimentato un incremento congiunturale dell’1,3%; il tasso tendenziale (ossia la variazione dell’indice nei confronti dello stesso periodo dell’anno scorso) è positivo per la undicesima rilevazione consecutiva (+3,3%). Il tasso acquisito, ovvero la variazione media annua che si avrebbe se l’indice della produzione non subisse variazioni fino alla fine del 2016, è pari a +3,8%. A seguito delle suddette variazioni, il recupero dai minimi (3° trimestre 2013) è pari al 9,5%, mentre la distanza dal picco di attività pre-crisi (primo trimestre 2008) si attesterebbe intorno al 25%.

L’attività dell’artigianato manifatturiero bresciano – secondo quanto rileva l’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Brescia – chiude il secondo trimestre con segnali nel complesso positivi. La produzione segna un aumento su base annua dell’1,4% e una dinamica congiunturale, al netto degli effetti stagionali, positiva e pari all’1,3%. La ripresa dell’attività produttiva è accompagnata da miglioramenti sia del fatturato sia degli ordinativi e si inserisce in un quadro regionale anch’esso in crescita.

La dinamica produttiva, tuttavia, dalla fine del 2012 (periodo in cui ha raggiunto i livelli più bassi) ha intrapreso un sentiero di crescita lento e altalenante, fatto di battute d’arresto e recuperi, che non hanno consolidato la ripresa ma che, al contrario, la tengono ancora lontana dai livelli pre-crisi. Tutto ciò è evidente dall’andamento dell’indice della produzione industriale, che attualmente è a quota 71,4, distante oltre 30 punti dai livelli massimi raggiunti nel 2007.

I principali indicatori dell’industria:

Con riferimento ai settori, l’attività produttiva è aumentata significativamente nei comparti: metallurgico e siderurgico (+3,0%), meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche (+2,6%); è cresciuta con minore intensità nell’abbigliamento (+1,3%), nell’agroalimentare e caseario (+0,7%), nel chimico, gomma, plastica (+1,6%), nel materiali da costruzione ed estrattive (+1,7%), nella meccanica tradizionale e costruzione di mezzi di trasporto (+1,1%), nel tessile (+0,9%). E’ invece diminuita nei comparti: calzaturiero (-0,5%), carta e stampa (-1,0%), legno e mobili in legno (-2,4%), maglie e calze (-0,6%).

Le vendite sul mercato italiano sono aumentate per il 32% delle imprese, diminuite per il 22% e rimaste invariate per il 46%. Le vendite verso i Paesi comunitari sono incrementate per il 36% degli operatori, scese per il 13% e rimaste stabili per il 51%; quelle verso i Paesi extra UE sono cresciute per il 32%, calate per il 5% e rimaste invariate per il 63% del campione.

I costi di acquisto delle materie prime sono diminuiti per il 6% delle imprese, con un decremento medio dell’1,1%. I prezzi di vendita dei prodotti finiti sono stati rivisti al ribasso dal 15% degli operatori, per una variazione media di meno 0,3%.

Le aspettative a breve termine appaiono coerenti con la prosecuzione di una fase di incertezza per il manifatturiero provinciale. Le incognite legate alle tensioni politiche e terroristiche, nonché quelle derivanti dalle conseguenze di Brexit, rendono ancora più fragile la crescita globale. La produzione è prevista in aumento da 17 imprese su 100, stabile dal 62% e in flessione dal rimanente 21%.

Gli ordini provenienti dal mercato interno sono attesi in aumento dal 20% degli operatori, stabili dal 61% e in calo dal 19%; quelli dai Paesi UE sono in crescita per il 18% degli operatori del campione, invariati per il 62% e in flessione per il 20%; quelli provenienti dai mercati extracomunitari sono in incremento per il 16% delle imprese, stabili per il 70% e in diminuzione per il 14%.

I principali indicatori dell’artigianato:

▪ La crescita produttiva non ha interessato tutti i settori. Infatti, alla dinamica positiva della meccanica (+4,0% su base annua), del tessile (+2,7%) e dell’abbigliamento (+1,2%) si contrappone la performance negativa dei minerali non metalliferi (-8,1%), della siderurgia (-7,1%) e della gomma-plastica (-2,5%).

▪ Il fatturato del comparto artigiano segna una dinamica congiunturale positiva pari all’1,4% e ancora più intensa rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+3,1%), trainata dalla componente estera (+5,6%) e sostenuta dal fatturato interno (+2,9%).

▪ Gli ordini sono cresciuti nel secondo trimestre del 2016 dell’1,9% sul trimestre precedente e dell’1,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

▪ Anche l’occupazione chiude il trimestre con un leggero risultato positivo pari allo 0,6%. Aumenta, tuttavia, la quota di imprese che hanno fatto ricorso alla Cassa integrazione guadagni che si colloca al 7,8% contro il 6,5% del trimestre scorso.

▪ Tra gli imprenditori artigiani è diffuso un generale atteggiamento pessimistico per il prossimo trimestre per produzione, domanda interna e fatturato. Per la domanda estera domina un orientamento alla crescita, per l’occupazione la previsione è di stabilità.

L’Indagine AIB viene effettuata trimestralmente su un panel di 250 imprese associate appartenenti al settore manifatturiero. L’indagine sull’artigianato della Camera di Commercio, la cui fonte è l’indagine congiunturale Unioncamere Lombardia, ha coinvolto 193 imprese della provincia, pari a una copertura campionaria del 100%.

ALLEGATI

Grafici artigianato 2-2016

Grafici industria 2-2016

Allegato settori industria 2-2016

Go to Top
Vai alla barra degli strumenti