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Commercio - page 9

Commercio, dalla Regione 7,5 milioni per sostenere 19 progetti

in Bandi/Commercio/Economia/Evidenza/Istituzioni/Regione by

“Una risposta coraggiosa, corale e senza precedenti da parte di 19 Comuni lombardi, che insieme alle associazioni delle imprese, alle Camere di Commercio e agli altri partner locali hanno colto nel nostro bando un’opportunità per rilanciare i propri centri urbani e combattere la desertificazione commerciale”. Così Mauro Parolini, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, presentando oggi insieme ai Comuni lombardi (Bergamo, Romano di Lombardia, Treviglio, Seriate, Brescia, Chiari, Crema, Cremona, Lecco, Lissone, Monza, Cinisello Balsamo, Pioltello, Mantova, Vigevano, Busto Arsizio, Saronno, Tradate, Varese) beneficiari del bando STO@ 2020 – “Successful Shops in Towncenters Through Traders, Owners & Arts Alliance, iniziative di innovazione a sostegno e rilancio delle attività del commercio e dell’artigianato di servizi in aree urbane attraverso il recupero di spazi sfitti”.

INVESTIMENTI PER 7,5 MILIONI – “Attraverso questa iniziativa – ha spiegato Parolini – sono nati 19 progetti di rilancio innovativi e molto strutturati, per un investimento complessivo di 7,5 milioni di euro. Tutti puntano sull’aggregazione e la corresponsabilità e hanno l’obiettivo ben chiaro di rendere più vive le vie commerciali di queste città con eventi ed iniziative speciali, più belle e attrattive per gli interventi sull’arredo urbano e, soprattutto, più interessanti dal punto di vista imprenditoriale grazie alle attività sui negozi sfitti, gli incentivi per riaprire le saracinesche chiuse e i servizi vantaggiosi che i Comuni mettono a disposizione”.

CENTRI COMMERCIALI NATURALI – “Abbiamo voluto chiamare questa misura ‘Stoà’ – ha spiegato Parolini – proprio per evocare quello che nel mondo greco e romano era il portico colonnato che contornava la piazza, l’Agorà dove si concentravano tutte le attività sociali ed economiche. Quei portici rappresentano ancora oggi, nei centri delle nostre paesi e nelle città, un centro commerciale naturale all’aria aperta, una unicità tradizionale che merita di essere ripensata, rilanciata e valorizzata attraverso azioni moderne ed innovative, che tengano conto dei profondi cambiamenti economici che negli ultimi anni hanno portato alla chiusura di molti negozi”.

IMPEGNO REGIONE PER COMMERCIO – “Quella presentata stamane – ha concluso Parolini – è solo l’ultima misura inserita in un ampio contesto di iniziative e di incentivi economici che l’assessorato allo Sviluppo economico ha messo in campo per il settore del commercio sul fronte della lotta alla contraffazione, all’abusivismo e alla desertificazione commerciale, per il sostegno di interventi specifici di riqualificazione degli esercizi commerciali e per la sicurezza dei negozi, oltre che per la valorizzazione delle attività storiche e di quei negozi e reti di attività commerciali che si sono distinti per la capacità di generare attrattività con iniziative di marketing e strategie di vendita innovative”.

I PROGETTI DI BRESCIA E CHIARI

SCHEDA BANDO

OBIETTIVI – Contrasto indebolimento e desertificazione attività commerciali e di servizi nelle aree urbane.

RISORSE DESTINATE AI COMUNI – Euro 2.098.000 per finanziare progetti per un importo complessivo di 7.489.855 euro.

DESTINATARI – Il contributo regionale è destinato a sostenere, tramite il Comune Capofila,

Micro e PMI del commercio, del turismo, dell’artigianato e dei servizi e loro aggregazioni che si collochino in spazi sfitti, anche per attività temporanee, o che svolgano servizi di riqualificazione, promozione e incoming per mantenere e portare nuovi operatori ed attività. Il progetto in via sperimentale si è sviluppato nell’area dei Distretti Urbani del Commercio (DUC) riconosciuti dalla Regione Lombardia sul territorio regionale.

COMUNI AMMESSI SUDDIVISI PER PROVINCIA – BERGAMO: Bergamo, Romano di Lombardia, Treviglio, Seriate; BRESCIA: Brescia, Chiari; CREMONA: Cremona, Crema; LECCO: Lecco; MONZA E BRIANZA: Monza, Lissone; MILANO: Cinisello Balsamo, Pioltello; MANTOVA: Mantova; Pavia: Vigevano; VARESE: Varese Busto Arsizio, Saronno, Tradate.

 

Vino, cresce ancora l’export: vale 5,6 miliardi di euro all’anno

in Agricoltura e allevamento/Alimentare/Commercio/Economia by

L’Osservatorio del Vino rilascia i dati definitivi sull’export 2016 del vino italiano, confermando le proprie stime diffuse nei mesi scorsi. Anche questo è un anno da record: le esportazioni hanno raggiunto quota 5,6 miliardi di euro con un incremento del 4,3% sul 2015, che risulta inferiore, però, rispetto a quello del 2015 sul 2014 (+5,3%). I vini spumanti continuano ad essere i veri protagonisti di questo successo, con un valore di quasi 1,2 miliardi di euro (+21,4%) e un volume scambiato pari a circa 3,35 milioni di ettolitri (+19,9%). Il Prosecco guida questa domanda con un incremento del 23,9% a volume (quasi 2,3 milioni di ettolitri) e del 32,3% a valore (circa 885 milioni di euro).

Questi, i dati dell’Osservatorio del Vino relativi all’export 2016 del comparto, elaborati su base Istat da Ismea, partner dell’Osservatorio.

Continua il trend positivo già annunciato dall’Osservatorio del Vino nei mesi scorsi commenta Antonio Rallo, Presidente Osservatorio del Vino -. A parte i dati del Prosecco, non ci sentiamo di manifestare troppo entusiasmo perché cresciamo meno rispetto al 2015 e a ritmo più lento. Il fenomeno Prosecco va sostenuto con ogni mezzo affinché prosegua la brillante corsa iniziata da qualche anno sottolinea il presidente Rallo –, ma non possiamo affidarci solo a questo prodotto per migliorare le performance del vino italiano fuori dai confini nazionali. Preoccupa, infatti, il dato relativo ai vini fermi in bottiglia. Il -4,5% fatto registrare dalle consegne oltre frontiera in questo segmento, accompagnato da un lieve arretramento dei valori dello 0,7%, deve far riflettere l’intero mondo produttivo”.

Dobbiamo, quindi, definire nuove strategie per spingere altri vini italiani che stanno incontrando difficoltà nella crescita sui mercati internazionali – prosegue Antonio Rallo –. Si rivelano pertanto fondamentali progetti di promozione e comunicazione come quelli posti in essere da ICE per sviluppare attività mirate in Paesi chiave per le nostre imprese: in particolare negli Usa, primo mercato estero per i nostri vini, e in Cina. Tra i consumatori cinesi, registriamo una crescita a valore del 13,8% (101 milioni di euro) e a volume dell’11,4% (299mila ettolitri), ma siamo ancora molto lontani dalla Francia che ha migliorato le proprie performance ed esporta per un valore di 612 milioni di euro (+ 9,94%) e volumi di circa 1,79 milioni di ettolitri (+8,89%), come ci confermano i dati delle dogane francesi”.

In questo senso – conclude Rallo – stiamo intensificando l’attività di UIV al fianco di ICE, proprio con l’obiettivo di migliorare il nostro posizionamento su questi mercati in termini di volumi di vino venduti e di incremento del valore medio a bottiglia ”.

Il vino italiano a Denominazione vede incrementare complessivamente le esportazioni del 10,5% in valore (3,3 miliardi di euro) e del 7% in volume (8 milioni di ettolitri), confermando che la cultura del consumatore sta cambiando e la richiesta di vino è sempre più orientata verso prodotti di qualità. Vini e mosti nel complesso fanno registrare ottime performance nelle esportazioni 2016. Gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato di sbocco, dove si registrasullo stesso periodo 2015, un incremento in valore del 5,5%, per un corrispettivo di 1,35 miliardi di euro, e in volume del 3,2% (3,3 milioni di ettolitri). La Germania, secondo Paese d’interesse per il nostro export, torna a crescere sensibilmente rispetto al 2015, con un +1,7 in valore (977 milioni di euro) e un +0,5 in volume (5,56 milioni di ettolitri). La Francia si rivela quest’anno un buon cliente, acquistando 1 milione di ettolitri (+15,2%) per un valore di 155 milioni di euro (+8,8%). Nel Regno Unito, una leggera crescita in valore (+2,3% per un corrispettivo di 764 milioni di euro) e un deciso arresto nei volumi (-7,4% con 3 milioni di ettolitri), evidenziano la propensione del consumatore a scegliere vini di maggiore qualità, pagando un prezzo/bottiglia mediamente maggiore rispetto al 2015. In Cina il vino italiano cresce in valore del 13,8% (101 milioni di euro) e in volume dell’11,4% (299mila ettolitri). La Russia evidenzia un trend positivo con un +10% in valore (78 milioni di euro) e un +15% in volume (335mila ettolitri).

Moda, in Lombardia un terzo del fatturato nazionale

in Commercio/Economia/Evidenza/Istituzioni/Regione/Tendenze by

“La moda lombarda vale 35 miliardi di euro, un terzo del fatturato nazionale è prodotto nella nostra regione: non solo a Milano, che alla chiusura di questa fashion week si conferma una capitale dinamica e attraente, ma in tutto il territorio, con le province di Brescia, Bergamo, Mantova, Varese, Como, Monza e Lecco, che segnano crescite nell’export vicine anche alla doppia cifra”. È quanto ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, commentando l’ultimo studio di Lombardia Speciale (lombardiaspeciale.regione.lombardia.it) condotto su un’elaborazione dalla Camera di Commercio di Milano sui dati del Registro delle imprese e Istat (terzo trimestre 2016 e 2015).

ECCELLENZA INTERNAZIONALE – “Con 35mila imprese di moda in Lombardia – ha sottolineato Parolini – questo settore è uno dei più rilevanti per numero di occupati, per valore aggiunto prodotto e per gli ingenti indotti che genera nel turismo e nello shopping. E, insieme al design, rappresenta un pilastro importante dell’economia e dell’identità regionale, oltre ad essere sinonimo di eccellenza riconosciuta in tutto il mondo per innovazione e qualità”.

CONTRIBUTI PER 37 MILIONI – “Durante questa legislatura, per valorizzare ulteriormente questa eccellenza – ha spiegato l’assessore – abbiamo destinato circa 37 milioni di euro per sostenere questo settore: un impegno che ha permesso di generare investimenti per più di 50 milioni di euro ed accrescere la competitività e l’innovazione delle nostre imprese”.

IMPEGNO 2017-2018 – “Per i prossimi due anni – ha annunciato infine Parolini – investiremo altri 10 milioni di euro e continueremo a sviluppare, in collaborazione con il sistema formativo, associativo e istituzionale, interventi integrati e sussidiari con l’obiettivo di favorire la digitalizzazione, la formazione e la creatività dei giovani, la contaminazione tra settori, lo realizzazione di network di impresa e di progetti pubblico-privati “.

Marzo, aste in arrivo nel Bresciano per 140 milioni di euro

in Bandi/Commercio/Economia/Edilizia by

Tutto all’asta, persino una centrale a biogas. Il prossimo mese l’Anpe metterà all’asta nel Bresciano beni per un valore di circa 140 milioni di euro, suddivisi in 561 lotti. Tra questi – il 15 marzo – anche una centrale di produzione di energia elettrica alimentata a biogas collocata nel territorio di Manerbio con un valore stimato di circa 5 miluoni di euro. Nello stesso Comune, inoltre, andrà all’incanto un lotto di terreni per 2,6 milioni. Tra i lotti più costosi anche l’ex cascina Monticella di Gambara (960mila euro), un edificio immobiliare in via Casaglio a Gussago (da 804.243 euro) e una villa a Rodengo (835 mila).

Il 17, ancora – secondo quanto riferito da Bresciaoggi – tornerà sulla piazza l’ex stabilimento Baribbi, a San Polo: la stima è di 7.974.928 euro, quasi la metà dei 14 milioni chiesti a gennaio dello scorso anno. Ma nella stessa asta verranno messi o rimessi sul mercato anche  la cittadella dello shopping Feroldi di Poncarale (2,850 milioni), un maxilotto di appartamenti a Flero (2,9 milioni) e alcune abiazioni vip a San Felice del Benaco (1.743.000 euro), a Borgo San Giacomo (1.174.465) e a Padenghe (1.056.375).

Infine il 31 marzo, tra i lotti all’asta ci sarà anche un complesso in via Colombarola a Sirmione (ristorante, bowling, sala giochi, sala ballo e bar, tutto in “saldo” a 1.732.500 euro), mentre aLonghena viene messo all’asta il complesso produttivo di via 24 Maggio: 17 mila metri quadrati, di cui 2.608 ancora edificabili, stimati 3,420 milioni.

Mercatone Uno, un bando più flessibile per fare ancora impresa

in Bandi/Commercio/Economia by

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha autorizzato la pubblicazione del nuovo bando internazionale di vendita del Gruppo Mercatone Uno, predisposto dai Commissari Straordinari Stefano CoenErmanno Sgaravato e Vincenzo Tassinari.

Il bando è lo strumento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi della Procedura di Amministrazione Straordinaria (Legge Marzano): salvaguardia aziendale, tutela occupazionale, soddisfazione dei creditori.

Il bando disciplina la gara pubblica per la cessione dell’intero compendio aziendale. ll nuovo disciplinare di gara, coerentemente con le indicazioni provenienti dal mercato, consente flessibilità nella formulazione delle offerte e prevede un prezzo di riferimento non vincolante.

Saranno privilegiate le offerte per l’intero perimetro dei 78 punti vendita presenti sul territorio italiano, per una superficie commerciale di circa 500 mila metri quadri. Qualora non pervenissero offerte per l’intero perimetro, saranno valutate, in via subordinata, offerte per perimetri diversi, con facoltà di includere o meno gli immobili.

Nel bando è previsto un prezzo di riferimento, non vincolante, comprensivo dei 23 immobili di proprietà: 220 milioni di euro per l’intero compendio aziendale. 

Le offerte saranno valutate in base a tre parametri: prezzo, impegni di mantenimento occupazionale e piano industriale.

Il bando è aperto a operatori industriali e finanziari in grado di garantire una prospettiva industriale a Mercatone Uno, che sta continuando a recuperare quote di mercato nel settore: dal 6,6% di luglio 2015 al 10% del dicembre 2016.

Le offerte vincolanti dovranno essere presentate entro le ore 18 del 17 maggio 2017, secondo le modalità previste dal disciplinare di gara, disponibile (dal giorno 15 febbraio 2017) sul sito www.mercatoneunoamministrazionestraordinaria.it

Il nuovo bando di vendita è stato presentato oggi a Milano, nel corso di una conferenza stampa, dai Commissari Straordinari, Stefano Coen, Ermanno Sgaravato e Vincenzo Tassinari, e dal direttore generale, Gaetano Gasperini.

Mercatone Uno ha chiuso il 2016 con vendite pari a 344 milioni di euro, +12,3% rispetto al 2015. Obiettivi raggiunti anche grazie ad una nuova strategia commerciale del Gruppo, al recupero di credibilità e al riposizionamento dell’Insegna, con il completo rimodellamento dell’offerta e un innovativo approccio al cliente. Tutto con una forte attenzione al contenimento dei costi

Il risultato netto aggregato del conto economico del Gruppo, che verrà redatto nelle prossime settimane, seppur ancora negativo nel 2016, ma con un deciso miglioramento rispetto all’esercizio 2015, consente all’azienda di presentarsi al mercato con un potenziale di sicuro interesse per gli investitori.

Recupero reputazionale e attrattività del brand, sono state confermate dalla crescita di oltre il 49% degli ingressi mensili nei punti vendita, passati da 757.000 del giugno 2015 a 1.130.000 di dicembre 2016, con un correlato incremento del numero degli scontrini.

Mercatone Uno conta 3.405 dipendenti, dei quali 2.795 operativi e 610 in cassa integrazione a zero ore. La gestione della Procedura ha consentito, dal giugno 2015 al 31 dicembre 2016, un incremento del 40,4% del numero dei dipendenti richiamati al lavoro, pari a 737 unità. L’incremento dei lavoratori attivi è stato possibile grazie alla riapertura di 17 punti vendita, ubicati in aree ad alto potenziale commerciale.

Tutto ciò è stato possibile grazie al ripristino di corrette relazioni con le Organizzazioni Sindacali e all’impegno dei lavoratori. 

La Cassa Integrazione Straordinaria, scaduta il 13 gennaio 2017, è già stata prorogata fino al 14 gennaio 2018. I Commissari Straordinari sottolineano anche il recupero della fiducia nel Gruppo Mercatone Uno della gran parte di fornitori di merci e servizi.

In relazione ai provvedimenti giudiziari assunti dalla Procura della Repubblica di Bologna nei confronti di ex azionisti e amministratori del Gruppo e confermati dal Tribunale del riesame, i Commissari – senza entrare nel merito – hanno rappresentato come questi contribuiscano alla migliore tutela dei diritti dei creditori, dei dipendenti e dei clienti del Gruppo, favorendo la continuità aziendale. 

 

Quanto vale l’Imu del centro commerciale? E’ scontro tra Elnòs e Comune

in Città e Hinterland/Commercio/Economia/Elnòs/Zone by
Elnòs

Tra ambientalisti e piccoli commercianti c’è chi sorride tra i baffi, parlando di contrappasso dantesco nei confronti di un’amministrazione comunale che ha permesso la realizzazione dell’ennesimo centro commerciale nel nome della promessa di grandi entrate tra oneri e imposte. Ma c’è anche chi è preoccupato due volte, perché la vicenda – oltre a favorire ancora la multinazionale svedese – rischia di provocare un pesante buco nelle casse comunali. E non solo  di Roncadelle.

In ballo, infatti, c’è il conteggio dell’Imu relativa al centro commerciale Ikea – Elnòs, centro accatastato dai proprietari in una categoria tributariamente agevolata: la D invece che la C, in cui sono collocate diverse realtà concorrenti del Bresciano. Il risultato è che nelle casse comunali entreranno 500mila euro in meno su un bilancio complessivo di 7 milioni. Immediato il ricorso all’Agenzia delle entrate, ma per la risposta potrebbe volerci almneo un anno.

Ma Ikea la pensa diversamente. “In riferimento alle dichiarazioni del Comune di Roncadelle in merito al gettito IMU, ELNÒS Shopping precisa di avere ottenuto l’accatastamento del proprio immobile dopo un confronto con i tecnici del Catasto che hanno certificato la correttezza della procedura con la sua approvazione”, si legge in una nota, “ELNÒS Shopping è a conoscenza delle difficoltà sul bilancio previsionale del Comune di Roncadelle, e auspica che il confronto con l’Agenzia delle Entrate, il Ministero competente, il Catasto si risolva in maniera equa per tutte le parti coinvolte. L’investimento di ELNÒS Shopping sul territorio in termini di recupero di un’area dismessa, posti di lavoro, indotto, oneri di urbanizzazione, realizzazione di infrastrutture e sostegno alle iniziative del Comune”, continua il comunicato, “è stato ingente; negli anni si è instaurato un rapporto di proficua collaborazione con il Comune di Roncadelle, il nostro insediamento commerciale versa nelle casse dell’ente quanto dovuto e consideriamo importante che questo si tramuti in concreti vantaggi per la cittadinanza”.

Domenica sette espositori bresciani a Milano per il mercatino degli scambi

in Commercio/Economia by

Ci saranno ben sette bresciani domenica 19 febbraio da East Market, tra gli oltre 270 espositori provenienti da 12 regioni italiane. East Market è il mercatino cult milanese dedicato ai privati dove tutti possono vendere, comprare e scambiare. Negli oltre 6000 mq espositivi dell’ex fabbrica di Lambrate, assieme a centinaia di selezionatissimi espositori dal Friuli alla Sicilia, saranno presenti anche gli articoli bresciani di Mama Spillas alias Francesca Suardi, che raccoglie una vasta collezione di bigiotteria americana vintage. Anna Maria Bontempi da Sarezzo scova in giro per l’Italia capi d’abbigliamento vintage, rarissimi accessori retrò e preziosi marchi di calzature, borse, occhiali, cappelli e molto altro. Carmine dell’Erba, meglio noto come I Love Vintage Italia, è specializzato in vintage Anni ’80-’90, secondhand, pellicceria, jeanseria e montoni. Barbara Porta da Concesio, porta Gallery Vintage, una raccolta di capi ed accessori in pelle ricercati e modificati per un effetto unico. Alice Santini alias Aliceviandante propone una selezione dei migliori pezzi di arredamento, oggettistica e illuminazione fino agli Anni ’80, ma, anche mobili artigianali creati da lei in pezzi unici. Labottegadeldecoro di Mery di Maria Villa da Iseo, si occupa di modernariato, design degli Anni ’50,’60,’70. La sua passione sono le lampade, sempre a “caccia” di oggetti dandogli anche una nuova vita se necessita senza alterare la loro natura. Per finire Ornella Iorio espone i Cacti, un nuovo progetto che deriva dalla passione per i cactus unita a quella per il vintage. Piante grasse e succulente vivono e fanno rivivere vecchi e preziosi contenitori.

A novembre 2016 East Market ha festeggiato i primi due anni di vita con ventuno edizioni mensili, due speciali natalizi, due Eat Market dedicati allo street food, uno speciale Salone del Mobile e la recente apertura del locale East Market Diner. Una stima di 3000 espositori coinvolti e circa 250.000 visitatori, che in questi anni hanno dato vita a un fenomeno di costume. Presenze da tutta Italia, spesso anche dall’Europa e un crescente interesse da parte nei media nazionali e internazionali. Da East Market migliaia di articoli nuovi e usati tra vintage, artigianato, collezionismo, modernariato, design e pulci colorano i padiglioni dello spazio che ogni mese attira giovani, turisti e famiglie da tutta milano, ma, spesso anche da molte località di tutto il nord Italia. Espositori e collezioni sono il vero motore del mercatino: le loro idee, i loro prodotti e la loro passione arricchiscono ogni edizione sempre con nuove sorprese. Un appuntamento imperdibile per appassionati e curiosi da ogni parte d’Italia, con circa diecimila visitatori a edizione e altrettante centinaia di espositori che fanno a gara per aggiudicarsi un posto durante l’evento. Ispirandosi ai mercati dell’East London, si propone come un connubio di moda, fai da te, mercato del riciclo che strizza l’occhio alle nuove tendenze del fashion e della musica. Da East Market si può trovare di tutto, dall’abbigliamento usato ai dischi in vinili, arredamento, raccolte private, handmade, sneakers, accessori e molto altro ancora. Durante East Market, che è sempre a ingresso libero, sono presenti anche dj set con tanta musica, esposizioni e spazi dedicati allo street food.

Franciacorta Outlet Village si allarga: in arrivo 30 nuovi negozi

in Aziende/Commercio/Economia/Franciacorta Outlet by

È tutto pronto per l’ampliamento di Franciacorta Outlet Village di Rodengo Saiano. L’Outlet gestito da Multi Outlet Management Italy (MOMI), filiale italiana del gruppo olandese Multi Mall Management, è uno dei cinque outlet del portfolio Land Of Fashion acquisiti dal Fondo americano Blackstone.

I lavori di fase 3 per Franciacorta Outlet Village sono appena iniziati e prevedono uno sviluppo di circa 30 unità a doppia altezza distribuite su circa 5.000 mq di SLP (superficie lorda complessiva).

Attualmente Franciacorta Outlet Village ha una superficie di 32.650 mq e comprende una galleria commerciale di 150 negozi per un’offerta commerciale completa, dai marchi moda di fama internazionale a quelli di nicchia, a prezzi ridotti fino al 70% tutto l’anno. L’obiettivo di questa terza fase è quello di continuare ad arricchire l’offerta del Village puntando sull’ampliamento del già considerevole numero dei fashion brand più prestigiosi e di creare una nuova area ristorazione adeguata agli spazi e al design del Village.

Le nuove unità commerciali si svilupperanno attorno alla Food Court e alla Cascina già esistenti e si presenteranno con grandi vetrine, pensiline in vetro, decori e arredi caratterizzati da uno stile che si si ispira all’architettura del territorio. Un elemento distintivo sarà la lussuosa galleria con copertura in metallo e vetro, che richiama le gallerie cittadine dell’800 collegando le varie aree commerciali.

«ll piano della terza fase dell’outlet, come sottolineato dal Direttore Marketing Multi Outlet Management Luca Zaccomer, è finalizzato a realizzare 5mila metri quadrati di ampliamento per un totale di 190 boutique. Con questa operazione vogliamo che i nostri visitatori abbiano un’offerta ancora più completa e caratterizzata dalla presenza di fashion brand di sempre maggiore prestigio. Inoltre, con la finalizzazione di questa terza fase saremo in grado di offrire un livello di ospitalità sempre più adeguato e all’altezza delle aspettative dei visitatori che speriamo possa contribuire a rendere ancora più attrattivo un territorio già fantastico come quello della Franciacorta».

 

Franciacorta Outlet Village

Inaugurato nel 2003 come prima destinazione outlet della Lombardia, con oltre 160 negozi il Franciacorta Outlet Village è facilmente raggiungibile da Milano (meno di 40 minuti di macchina) da cui parte anche uno Shopping Shuttle giornaliero. Il Village è parte del portfolio Land of Fashion gestito da Multi Outlet Management Italy (MOMI), filiale italiana del gruppo olandese Multi Mall Management. In portfolio cinque Outlet Village situati da nord a sud lungo tutto lo stivale italiano: Franciacorta Outlet Village, Mantova Outlet Village, Palmanova Outlet Village, Puglia Outlet Village, Valdichiana Outlet Village. Acquisiti dal Fondo americano Blackstone, i 5 Outlet Village sono stati scelti da ben 17 milioni di visitatori solo nel 2015 grazie alla elevata qualità dello shopping proposto negli oltre 600 punti vendita che li costituiscono.

Land of Fashion è la collezione di cinque uniche shopping destination che si distribuiscono da nord a sud, lungo tutto il territorio italiano: Palmanova Outlet Village (Friuli), Franciacorta Outlet Village e Mantova Outlet Village (Lombardia), Valdichiana Outlet Village (Toscana) e Puglia Outlet Village (Puglia). Gestiti da Multi Outlet Management Italy (MOMI), filiale italiana del gruppo olandese Multi Mall Management, i cinque Outlet Village ospitano collezioni originali delle stagioni precedenti di marche di moda di fama internazionale e di nicchia, a prezzi ridotti fino al 70%, tutto l’anno. Collocati in regioni note per la loro storia e cultura, gli Outlet Village offrono un mix esperienziale unico di shopping e intrattenimento. 150 mila metri quadrati commerciali, di proprietà del Fondo americano Blackstone, che nel 2015 sono stati scelti da ben 17 milioni di visitatori, per uno shopping di qualità con formula outlet negli oltre 600 punti vendita dei Village.

Agenti commercio, il bresciano Lupi confermato vice nazionale di Confesercenti

in Associazioni di categoria/Commercio/Confesercenti/Economia/Evidenza by
Luigi Lupi, vicepresidente nazionale agenti di commercio Confesercenti - www.bsnews.it

Il bresciano Luigi Lupi è stato riconfermato Vice Presidente Nazionale della FIARC-Federazione Italiana Agenti Rappresentanti di Commercio di Confesercenti.

Il prestigioso incarico è stato nuovamente conferito a Lupi venerdì 13 gennaio, a Roma, nell’Assemblea per il rinnovo della Giunta, la quale a sua volta ha dato avvio alle elezioni per la vicepresidenza. Luigi Lupi ricopre tale ruolo da molti anni; è anche presidente regionale FIARC, vicepresidente vicario di Confesercenti della Lombardia Orientale e coordinatore degli eletti per l’assemblea Enasarco.

Viva soddisfazione viene espressa da tutto il team di Confesercenti della Lombardia Orientale, con il direttore generale Alessio Merigo e il presidente Pier Giorgio Piccioli, certi che Luigi Lupi continuerà a lavorare con la consueta energia e il comprovato impegno per le questioni importanti che riguardano la vita e attività degli Agenti rappresentanti.

Moda, in Lombardia vale un miliardo di export al mese. A Brescia 3.500 imprese

in Commercio/Economia/Tendenze/Tessile by

Moda, in Lombardia vale un miliardo di export al mese. A Brescia 3.500 imprese Piace sempre di più la moda “Made in Milan” nel mondo, cresce la spesa all’estero per i nostri vestiti in un anno, quasi 5 miliardi, +8% secondo un’elaborazione della Camera di commercio di Milano. Bene anche Bergamo e Brescia (+6%) e Lecco (+9%). Supera così i 9 miliardi in nove mesi l’export lombardo. Principali clienti sono: Francia, Hong Kong e USA. Crescita a due cifre per Canada (+20%), Corea (+18%) e Giappone (+13%).

Sono circa 34.500 le imprese attive nel settore della moda in Lombardia, di cui quasi 14 mila nella produzione moda e oltre 20 mila nel commercio e design. Dopo Milano, che è prima con il 38% (13 mila) delle imprese della moda in regione, vengono Brescia con 4 mila imprese, Bergamo e Varese con quasi 3.500, Como con 2.600 e Monza e Brianza con circa 2.300. 193 mila gli addetti del settore, il 23% del totale italiano, di cui oltre 87 mila a Milano. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro delle imprese al terzo trimestre 2016. Export lombardo di moda nel mondo: 9,2 miliardi di euro. Cresce l’interesse per la moda lombarda nel mondo: nei primi nove mesi del 2016 l’export supera i 9,2 miliardi di euro con una crescita del +4,7% in un anno, quasi quattro volte la crescita dell’export italiano che si ferma al +1,2%. La Lombardia esporta soprattutto articoli di abbigliamento, per un valore di 4,2 miliardi di euro, quindi prodotti tessili per 2,7 miliardi e articoli in pelle per 2,3 miliardi che è anche il settore che cresce di più, +8% tra 2015 e 2016.

Milano, Bergamo, Brescia e Lecco: tra le maggiori esportatrici che crescono di più. Milano pesa la metà dell’export lombardo (49,2%, 4,5 miliardi, +8,2% in un anno), la seguono poi Como (1,1 miliardi, +2,3%), Bergamo (721 milioni, +5,6%), Mantova e Varese (entrambe circa 668 milioni, +0,2%, -2,6%), Brescia (563 milioni, +6,4%), Monza (347 milioni, – 8%), Lecco (224 milioni, +8,5%).

Francia, Hong Kong e USA i principali mercati, crescita a due cifre per Canada, Corea e Giappone. La Lombardia ha esportato nel 2016 soprattutto verso l’Unione Europea (3,9 miliardi), l’Asia orientale (2,4 miliardi), il resto d’Europa (1,2 miliardi) e l’America del Nord (902 milioni). La Francia è il primo mercato della Lombardia, con 965 milioni di export in nove mesi, seguita da Hong Kong dove sono arrivate esportazioni lombarde per 809 milioni, Stati Uniti (802 milioni) e Germania (653 milioni). Quinta la Cina verso cui si sono dirette 520 milioni di esportazioni. Considerando i principali clienti della moda lombarda, cresce in un anno principalmente l’export verso Canada (+20,1%), Corea del Sud (+16,7%) e Giappone (+13,3%). Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al terzo trimestre 2016 e 2015. Al via percorso di formazione per esportare in USA. La Camera di commercio con la sua azienda speciale Promos propone per le aziende del settore Fashion un percorso guidato e personalizzato di formazione sulle opportunità di business negli USA. Il servizio è rivolto in particolare alle aziende del settore moda e nello specifico i segmenti coinvolti sono: abbigliamento, accessori e calzature. Il progetto prenderà il via a febbraio con il corso di formazione NIBI – Business in USA.

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