Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Associazioni di categoria - page 33

Indagine Api: le imprese sperano nel 2021, ma il 77% oggi è in calo

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Cordua: «Emerge con forza lo spirito imprenditoriale ma lo Stato deve fare la sua parte»

Il 2020 è stato un anno molto difficile per la gran parte delle imprese ma le aspettative per il 2021 sono buone, sempre che la situazione sanitaria possa ovviamente migliorare. A osservarlo è l’indagine realizzata dal Centro Studi di Apindustria su un campione di 100 imprese associate, prevalentemente del settore metalmeccanico e con fatturati per lo più tra i 2 e i 10 milioni di euro. «Il quadro di sintesi conferma le enormi difficoltà accumulate – si legge nel report -: poco meno di 2 intervistati su 10 rilevano un incremento del fatturato, ma per il 77% dei rispondenti si registra invece un calo». Entrando nel dettaglio emerge con chiarezza la durezza del momento: per 4 imprese su 10 il fatturato subisce infatti un calo tra il 20 ed il 40% del fatturato 2019, per il 10% addirittura superiore al 40 percento. Se il quadro del 2020 è purtroppo noto da tempo, sono positive invece le aspettative per il 2021, oggetto della seconda parte dell’indagine. Sette imprese su dieci confidano in un miglioramento dei principali indicatori congiunturali (fatturato, ordini, produzione). Per quanto riguardo il fatturato, quasi il 40% immagina una crescita del fatturato fino al 10% nel 2021 (rispetto al 2020), il 15% una crescita tra il 10 e il 20%, un altro 15% oltre il 20% (nell’1,5% dei casi addirittura oltre il 40%). Il 16% delle imprese non immagina invece variazioni particolarmente significative e oltre il 14% teme invece il perdurare delle difficoltà, con fatturati e ordini addirittura inferiori a quelli del 2020. Sollecitati ad individuare strade da percorrere per rafforzare la propria attività nel nuovo anno, gli intervistati individuano l’estero quale primo desiderata: implementare rapporti oltralpe convince il 45% degli intervistati, ma 4 su 10 attendono segnali di decisa ripartenza nel mercato domestico. Si all’innovazione per 3 imprese su 10, anche nel 4.0. Rispetto al da farsi più di carattere generale emerge però soprattutto una richiesta forte allo Stato per snellire la burocrazia. Ben l’89% degli imprenditori chiede infatti di «Investire per avere una burocrazia rapida ed efficiente». Più distante, ma comunque con percentuali significative (un imprenditore su tre circa), il numero di coloro che chiede di investire molte risorse per una riforma della giustizia civile che acceleri i tempi e nella formazione e digitalizzazione d’impresa.  
«Dall’indagine mi sembra emerga in modo chiaro lo spirito dell’imprenditore – afferma il Presidente di Apindustria Brescia Pierluigi Cordua -. Gli imprenditori non vedono l’ora di ripartire, sono fiduciosi, immaginano una ripresa rapida, speranzosi che l’arrivo del vaccino e l’appiattimento della curva epidemica possano riportare sotto controlla la crisi sanitaria. Bisogna avere ancora un po’di pazienza, rispettare le regole e la voglia di ripartire farà poi il resto. Emerge anche con chiarezza la richiesta per avere una burocrazia rapida ed efficiente.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che l’Italia deve presentare nell’ambito del Next Generation EU dovrà avere un capitolo importante su questo fronte. Digitalizzazione, fisco, infrastrutture, economia circolare rischiano altrimenti di restare parole vuote, se non sostenute da uno Stato funzionante e reattivo. Quello della burocrazia è un vecchio problema al quale dare finalmente risposta a tutte le imprese. A quelle che sono pronte a ripartire e a quelle che in questi mesi stanno manifestando maggiori difficoltà, purtroppo non poche stando all’indagine realizzata dal nostro Centro studi». 

Confartigianato: Davide Peli è il nuovo presidente nazionale dei giovani

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Brescia – Davide Peli guiderà i Giovani Imprenditori di Confartigianato per i prossimi quattro anni. Eletto per acclamazione alla presidenza dall’Assemblea del Movimento che rappresenta 65.030 imprenditori under 40 e che si articola in 61 Gruppi territoriali in tutta Italia, Peli sarà affiancato dai vice presidenti Giorgia Speri (Veneto) in qualità di vice presidente vicario; Bianca Guscelli (Toscana); Andrea Lotito (Puglia). Davide Peli, 37 anni, di Concesio, risiede a Brescia dove nel 2008 ha fondato “Techne srl”, specializzata in servizi di metrologia, taratura di strumenti, assistenza nella certificazione di prodotti e servizi. Tra i suoi clienti vi sono aziende dei settori automotive, metalmeccanico. Nel 2018 Peli ha aperto una sede della sua impresa negli Stati Uniti, a Charlotte, nel Nord Carolina. In ambito associativo, Davide Peli è dal 2017 presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato Imprese Brescia. Eugenio Massetti, presidente Confartigianato Brescia e Lombardia nel congratularsi con Davide Peli, membro anche della sua Giunta a livello provinciale, ha sottolineato che: «Si tratta dell’ennesimo riconoscimento per il gran lavoro e il peso di Confartigianato Imprese Brescia a livello nazionale. Nello specifico, il Movimento dei Giovani Imprenditori rappresenta da sempre una risorsa fondamentale per Confartigianato, ed è sempre più importante sostenere interventi che favoriscano la propensione delle nuove generazioni all’auto imprenditorialità, così come centrale resta il tema del passaggio generazionale nelle nostre Mpi». «Occorre dare fiducia ai giovani – ha commentato Peli – e investire sulle nuove generazioni partendo dalla scuola, sul fronte dall’innovazione e dall’internazionalizzazione. Su questi aspetti concentreremo l’attività e le iniziative dei Giovani Imprenditori di Confartigianato».

Massetti: «A Natale Compriamo artigiano per sostenere chi non si arrende»

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Una bella fetta della torta del mercato vale dicembre con la tipica spesa natalizia: il 25% in più rispetto alla media mensile, il 16,4% nel caso dei prodotti alimentari e il 31,5% nel caso di quelli non alimentari. 529 milioni di euro per la sola provincia di Brescia, seconda dietro Milano a livello lombardo e che coinvolge circa 7mila imprese artigiane (6.909) e oltre 22mila addetti (22.343). Un’occasione di rilancio dopo la flessione in calo del 7,2% delle vendite al dettaglio nei primi 9 mesi dell’anno. Un motivo in più, quest’anno, per Confartigianato che lancia la campagna #AcquistiAMOlocale a favore proprio delle imprese artigiane che operano nell’offerta di prodotti e servizi tipici del Natale. «Quello che ci attende sarà un Natale diverso e difficile e vogliamo lanciare un appello: regalate prodotti del nostro artigianato per sostenere chi non si arrende. In un momento economicamente difficile, siamo promotori della campagna #AcquistiAmoLocale» precisa il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti che prosegue: «L’acquisto di prodotti e servizi realizzati da imprese artigiane e micro piccole imprese locali è una scelta etica a sostegno del territorio, che genera valore per l’acquirente, per chi produce un bene o eroga un servizio, per la filiera e per la comunità. Tra incertezze e timori gli artigiani e piccoli imprenditori si sono rimboccati le maniche per far ripartire l’Italia da subito dopo il lungo lockdown e non si sono arresi, ma ora è necessario sostenerli, prima che sia troppo tardi».

La spesa di dicembreA dicembre vale 24,5 miliardi la spesa delle famiglie italiane per l’offerta tipica del Natale: stando ai dati Instat, nella spesa storica degli ultimi 3 anni spicca la Lombardia con i suoi 4,3 miliardi (il 17% totale nazionale). A livello provinciale a dicembre si superano i 500 milioni di euro in regali di Natale a Roma con 1.899 milioni, Milano con 1.533 milioni, Napoli (1.074), Torino (1.036 milioni) e al quinto posto Brescia con 529 milioni. L’Osservatorio di Confartigianato sottolinea lo studio con un dato: le MPI che intercettano la spesa dell’offerta natalizia producono a loro volta catena di valore e ogni 100 euro di fatturato ne destinano 71,9 per l’acquisto di beni e servizi, favorendo così una vasta domanda dei settori dell’indotto: legno, metallo, vetro, gomma-plastica, meccanica, tessile, servizi di trasporto e logistica, servizi digitali e amministrativi. «L’acquisto di prodotti e servizi realizzati da imprese artigiane e micro piccole imprese locali è una scelta etica a sostegno del territorio e che genera valore per l’acquirente, per il destinatario del dono e per la comunità. A Brescia sono 6.909 (su 47mila imprese artigiane lombarde coinvolte), per lo più imprese famigliari, attive in 43 settori in cui si realizzano prodotti artigianali e offrono servizi di qualità che possono essere intercettati dai regali in occasione del Natale. Scegliere i prodotti artigiani offferti sul nostro territorio non vuole dire solo sotenere l’impresa, l’imprenditore, oltre 22mila addetti, ma anche il benessere della comunità: durante il lockdown abbiamo rilevato che il 58% delle micro e piccole imprese bresciane ha sostenuto o realizzato iniziative di interesse collettivo esterne all’impresa, per lo più iniziative sportive, umanitarie, culturali, di contrasto alla povertà, assistenziali. Impegno confermato proprio durante l’emergenza sanitaria, con il 33% delle micro imprese bresciane che si sono attivate per supportare la comunità in cui vivono e operano – prosegue il presidente Massetti il 34,5% ha partecipato a iniziative per sostenere fasce di popolazione più deboli, il 21,2% ha donato dispositivi di protezione, il 19,5% ha partecipato ad iniziative promosse dall’associazione, il 10,8% ha organizzato e raccolto fondi per ospedali e protezione civile. Acquistare prodotti realizzati da imprese artigiane e da micro e piccole imprese significa dare valore al lavoro e sostegno all’occupazione, sostenere la qualità e la professionalità del prodotto e del servizio offerto, sostenere il “Made in Italy” conosciuto e apprezzato all’estero e che affonda le sue radici proprio sul territorio e che ci rende unici nel mondo».

Confindustria Brescia: per ogni dipendente 600 euro di spesa extra a causa del Covid

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  • Il dato riguarda la somma tra la spesa media a carico delle aziende per i costi di gestione (mascherine, sanificazione, disinfettanti, pulizia locali), pari a 458 euro, e per quelli “una tantum” (termoscanner, barriere protettive), che si attestano a 152 euro.
  • A evidenziarlo è la nona edizione del Booklet Economia a cura del Centro Studi, che contiene – oltre ai principali indicatori economici della Provincia di Brescia – uno specifico approfondimento sull’impatto del Coronavirus.

Brescia, 7 dicembre 2020 – Dall’inizio del lockdown, le aziende bresciane hanno speso in media 610 euro a dipendente per i costi di sicurezza legati all’applicazione del Protocollo aziendale Covid-19: il dato riguarda la somma tra la spesa media per i costi di gestione (mascherine, sanificazione, disinfettanti, pulizia locali), pari a 458 euro, e per quelli “una tantum” (termoscanner, barriere protettive), che si attestano a 152 euro.

A evidenziarlo è la nona edizione del Booklet Economia, documento realizzato dal Centro Studi di Confindustria Brescia – disponibile in formato digitale –, e contenente informazioni su tutti i principali indicatori economici bresciani aggiornati al 30 ottobre.

“I numeri raccolti dal Centro Studi di Confindustria Brescia evidenziano il forte impegno, anche economico, messo in atto dalle nostre aziende sul tema della sicurezza – commenta Giuseppe Pasini, Presidente di Confindustria Brescia –. Si tratta di un versante su cui abbiamo compiuto numerosi e importanti sforzi negli ultimi anni. Nonostante ciò, il Covid-19 ha rappresentato una sfida inedita e drammatica da affrontare. Ci siamo fatti trovare pronti: siamo stati la prima provincia in Italia a realizzare un protocollo condiviso con i sindacati per il rientro al lavoro, nello scorso mese di aprile, e abbiamo proseguito nei mesi successivi rispettando e implementando gli accordi presi. Una sfida che abbiamo vinto, come testimonia il fatto che nessuna fabbrica bresciana è divenuta focolaio dell’epidemia.”

Oltre ai principali dati economici bresciani, nel Booklet è presente un’apposita sezione dedicata all’impatto del Covid-19 sul sistema bresciano. In particolare, gli operatori interpellati hanno dichiarato, per il periodo gennaio-settembre 2020, in media un calo per­centuale del fatturato del 9% rispetto ai primi nove mesi 2019.

Riguardo alle misure di gestione del personale adottate dalle imprese in seguito all’emergenza sanitaria: l’85% degli intervistati ha dichiarato di aver utilizzato la Cassa Integrazione Guadagni; il 77% di aver introdotto o intensificato lo smart working; il 64% di aver fatto ricorso alle ferie obbligatorie; il 56% di aver ridotto le ore di lavoro; il 25% di aver rinviato le assunzioni previste; il 17% di aver fatto formazione aggiuntiva del personale; il 16% di non aver prorogato i contratti a termine.

Per quanto riguarda i costi “una tantum” (termoscanner, barriere protettive) per l’applicazione del Protocollo aziendale Covid-19, le aziende hanno dichiarato una spesa media per dipendente pari a 152 euro, con punte più elevate nei settori: legno e minerali non metalliferi (319 euro), meccanica (155) e metallurgia (187). Tra le classi dimensionali, la spesa risulta più elevata per le piccole imprese (179 euro) e per le medie (167), rispetto alle micro e a quelle di maggiore dimensione.

In merito ai costi di gestione (mascherine, sanificazione, disinfettanti, pulizia locali) per l’applica­zione del Protocollo aziendale Covid-19, gli operatori hanno dichiarato di dover sostenere, dall’inizio del lockdown fino alla fine di quest’anno, una spesa media per dipendente pari a 458 euro, con costi più elevati nell’alimentare (607 euro), legno e minerali non metalliferi (475), meccanica (480) e, a livello dimensionale, nelle piccole (501 euro) e medie aziende (477).

Confartigianato, Massetti è il nuovo vicepresidente nazionale

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia by

«Un riconoscimento per Brescia. Un segno importante del peso che ha raggiunto la nostra organizzazione sul piano nazionale». Così Eugenio Massetti, presidente Confartigianato Brescia e Lombardia commenta l’elezione avvenuta per acclamazione stamane a Vice Presidente nazionale di Confartigianato Imprese per il prossimo quadriennio a fianco di Marco Granelli nuovo Presidente di Confartigianato Imprese.

L’Assemblea della Confederazione che rappresenta 700.000 artigiani, micro e piccole imprese ha eletto i vice Presidenti: Eugenio Massetti (Vicario), Domenico Massimino e Filippo Ribisi. Marco Granelli è nato nel 1962 a Salsomaggiore (Parma) dove è titolare di un’impresa nel settore delle costruzioni e dal 2012 è Vice Presidente Vicario di Confartigianato. Granelli raccoglie il testimone da Giorgio Merletti che ha guidato la Confederazione dal 2012.

Nell’indicare il programma di lavoro della sua Presidenza, Granelli ha sottolineato: «Usciremo da questa crisi con uno sforzo eccezionale di responsabilità e coraggio da parte di tutti per ricostruire un modello di sviluppo economico e sociale che faccia leva sul valore espresso dagli artigiani e dalle piccole imprese che rappresentano il 98% delle aziende italiane. Confartigianato intensificherà l’impegno di rappresentanza e di servizio al fianco degli imprenditori. A chi guida il Paese sollecitiamo altrettanto impegno deciso e concreto nel costruire un contesto favorevole alle potenzialità imprenditoriali del nostro Paese, puntando su competenze, innovazione, sostenibilità, fattori indispensabili per irrobustire il tessuto produttivo e migliorarne la capacità competitiva. In questi mesi – ha detto ancora il neo Presidente Granelli – le micro e piccole imprese italiane hanno sofferto ma hanno anche dato una grande prova di reattività. Ora non possiamo vanificare i loro sforzi. Ci giochiamo il futuro: mai come quest’anno la manovra economica deve essere una legge di rilancio e non possiamo permetterci esitazioni nell’utilizzare le risorse europee per investire sui punti di forza del nostro sistema produttivo, vale a dire gli oltre 4 milioni di artigiani e piccole imprese italiani».

FONTE: BSNEWS – BRESCIA NEWS

Camera di commercio, ecco i comunicati stampa ufficiali

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Pubblichiamo di seguito, come di consueto, i comunicati stampa settimanali della Camera di commercio di Brescia.

101/20 – INDUSTRIAL REBOOT

La Camera di Commercio di Brescia, in collaborazione con Talent Garden Brescia, ripropone il ciclo di incontri “Industrial Reboot”: la serie di tre incontri dedicati agli imprenditori e top manager bresciani con la finalità di favorire l’innovazione ed incrementare la competitività delle imprese del territorio.
Di seguito il programma della rassegna:

3 dicembre Digital learning per continuare a competere in un mondo che cambia
10 dicembre La digitalizzazione inizia dall’interno: come innovare partendo dalla propria struttura aziendale
Maggiori dettagli nella pagina Competitività imprese Punto Impresa Digitale del sito camerale www.bs.camcom.it

102/20 – WEBINAR SOFTWARE CERT’O

A partire dal 1 gennaio 2021 la Camera di Commercio di Brescia adotterà il software CERT’O, realizzato da Infocamere, per la richiesta ed il rilascio dei certificati di origine ed altri documenti per l’estero.
E’ quindi prevista una sessione formativa per il suo utilizzo, in modalità webinar.
Le date previste in programma sono il
2 e il 3 dicembre.

Ulteriori informazioni e iscrizioni nella pagina dedicata Internazionalizzazione – Certificati d’origine – Procedura telematica del sito camerale www.bs.camcom.it


103/20 – SIBONUS


SiBonus è la piattaforma realizzata da InfoCamere, società delle Camere di Commercio per l’innovazione digitale, che consente alle PMI e ai titolari di crediti fiscali di cederli per ricavare liquidità immediata e ai soggetti interessati all’acquisto di valutare le opportunità e completare in modo sicuro la transazione.
Tutte le informazione alla pagina di Infocamere
https://sibonus.infocamere.it/

104/20 – RASSEGNA GRATUITA ONLINE TEMPI DIGITALI

La Camera di Commercio di Brescia, con il patrocinio del Comitato Imprenditoria Femminile, promuove la rassegna gratuita “Tempi Digitali – Come digitale, social media e organizzazione possono migliorare l’azienda e la qualità di vita”, prossimo evento:

11 dicembre: Organizzati & Felici – strategie di semplificazione per lavorare meglio

Programma e iscrizioni alla pagina Competitività delle imprese – Imprenditoria femminile del sito camerale www.bs.camcom.it

105/20 – PORTALE RIPARTIRE IMPRESA


E’ online la versione aggiornata del portale “RipartireImpresa”, la piattaforma ideata da Unioncamere, con il supporto di InfoCamere, per far conoscere agli imprenditori i provvedimenti nazionali e regionali e locali diretti a fornire benefici finanziari alle imprese, relativi a ciascun settore economico, emanati a seguito dell’emergenza Covid-19.
La piattaforma è disponibile al link:
ripartireimpresa.unioncamere.it

Allarme di Confesercenti: a rischio la stagione invernale nelle valli bresciane

in Associazioni di categoria/Confesercenti/Economia/Sport/Turismo by
man using ski

Confesercenti della Lombardia Orientale Brescia lancia l’allarme sulla prossima stagione invernale. «Apprendiamo dagli organi di stampa le dichiarazioni del premier Conte in merito alle decisioni che verranno prese nelle prossime ore dal Governo e che avranno pe-santi ripercussioni sulla stagione invernale, in particolare sul periodo natalizio – afferma il direttore Stefano Boni – Se come annunciato entrerà in vigore nel prossimo Dpcm la chiusura degli impianti sciistici, per il territorio della Valcamonica e della Valtrompia sarà un colpo durissimo, che si andrà ad aggiungere alla già complicata situazione in cui versano tutte le nostre aziende a causa delle re-strizioni anti-Covid e della trasformazione della Lombardia in zona rossa. A preoccupare non è solo la tenuta di quel settore specifico, fatto di impianti, stazioni sciistiche e scuole di sci, ma di tutto l’indotto: alberghi, ristoranti, attività commerciali. In pericolo non c’è banalmente la «settimana bianca», ma imprese e, a cascata, l’occupazione».

In Lombardia ci sono 900 chilometri di piste, 310 impianti, 27 stazioni sciistiche. E ancora 2.700 maestri di sci che operano in oltre 67 scuole divise nelle province di Brescia, Bergamo, Como, Lec-co, Sondrio e Varese. «Da sempre come Confesercenti affermiamo la necessità che gli interventi re-strittivi avvengano in maniera mirata, tenendo conto della realtà delle cose e considerando tutte le misure che ciascuna attività, attendendosi alle disposizioni e ai protocolli, ha messo in campo per garantire sicurezza a clienti e utenti – continua, concludendo Boni – A maggior ragione ora è fon-damentale che chi governa faccia questo sforzo: la nostra provincia e la zona della Valcamonica so-no attualmente sotto controllo dal punto di vista dei contagi, dunque chiediamo che vengano fatte scelte puntuali guardando finalmente ai territori e ai numeri».

Camera di Commercio di Brescia: ecco i comunicati settimanali

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia by

Pubblichiamo di seguito i comunicati stampa settimanali diffusi dalla Camera di commercio di Brescia.


94/20 – FUTURA DIGITAL TIME

FUTURA crede nella sostenibilità come grande fattore di competitività per il Paese e le sue imprese e si pone come un riferimento aperto al grande pubblico.

L’edizione 2020 Futura Digital Time sarà in versione digitale il 27 28 e 29 novembre 2020, con i funzionari europei e i referenti degli European Technology Platform, per illustrare alle imprese i programmi ed i finanziamenti europei del prossimo settenato 2021/2027.

Per iscrizioni:https://www.futura-brescia.it/registrazione-streaming-seminari2020/


95
/20 – INDUSTRIAL REBOOT

La Camera di Commercio di Brescia, in collaborazione con Talent Garden Brescia, ripropone il ciclo di incontri “Industrial Reboot”: la serie di tre incontri dedicati agli imprenditori e top manager bresciani con la finalità di favorire l’innovazione ed incrementare la competitività delle imprese del territorio.
Di seguito il programma della rassegna:

26 novembre Costruire un marchio per il digitale: innovazione, visione globale e rapporto con i distributori
3 dicembre Digital learning per continuare a competere in un mondo che cambia
10 dicembre La digitalizzazione inizia dall’interno: come innovare partendo dalla propria struttura aziendale
Maggiori dettagli nella pagina Competitività imprese Punto Impresa Digitale del sito camerale www.bs.camcom.it

96/20 – WEBINAR SOFTWARE CERT’O

A partire dal 1 gennaio 2021 la Camera di Commercio di Brescia adotterà il software CERT’O, realizzato da Infocamere, per la richiesta ed il rilascio dei certificati di origine ed altri documenti per l’estero.
E’ quindi prevista una sessione formativa per il suo utilizzo, in modalità webinar.
Le date previste in programma sono il
2 e il 3 dicembre.

Ulteriori informazioni e iscrizioni nella pagina dedicata Internazionalizzazione – Certificati d’origine – Procedura telematica del sito camerale www.bs.camcom.it


97/20 – SIBONUS

SiBonus è la piattaforma realizzata da InfoCamere, società delle Camere di Commercio per l’innovazione digitale, che consente alle PMI e ai titolari di crediti fiscali di cederli per ricavare liquidità immediata e ai soggetti interessati all’acquisto di valutare le opportunità e completare in modo sicuro la transazione.
Tutte le informazione alla pagina di Infocamere https://sibonus.infocamere.it/

98/20 – RASSEGNA GRATUITA ONLINE TEMPI DIGITALI

La Camera di Commercio di Brescia, con il patrocinio del Comitato Imprenditoria Femminile, promuove la rassegna gratuita “Tempi Digitali – Come digitale, social media e organizzazione possono migliorare l’azienda e la qualità di vita”, prossimi eventi:
27 novembre: V per vendita online – tutte le possibilità per vendere sfruttando la Rete
11 dicembre: Organizzati & Felici – strategie di semplificazione per lavorare meglio

Programma e iscrizioni alla pagina Competitività delle imprese – Imprenditoria femminile del sito camerale www.bs.camcom.it

99/20 – WEBINAR SERVIZI DIGITALI

La Camera di Commercio di Brescia, con il supporto del team di Impresa Lombardia, organizza un webinar gratuito lunedì 30 novembre dalle ore 10 alle ore 11 per favorire la conoscenza e l’utilizzo degli strumenti digitali per l’impresa: Firma digitale, SPID, Cassetto digitale, Fatturazione elettronica e Libri digitali.
Maggiori informazioni alla pagina Internazionalizzazione – Fiere missioni incontri del sito camerale www.bs.camcom.it

100/20 – PORTALE RIPARTIRE IMPRESA


E’ online la versione aggiornata del portale “RipartireImpresa”, la piattaforma ideata da Unioncamere, con il supporto di InfoCamere, per far conoscere agli imprenditori i provvedimenti nazionali e regionali e locali diretti a fornire benefici finanziari alle imprese, relativi a ciascun settore economico, emanati a seguito dell’emergenza Covid-19.
La piattaforma è disponibile al link:
ripartireimpresa.unioncamere.it

#IoPagoIFornitori: la campagna di Aib a quota 530 adesioni

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Una risposta significativa, per numero di adesioni e rappresentatività. A 8 mesi dal lancio, la campagna #iopagoifornitori – promossa da Confindustria Brescia e ideata da Alfredo Rabaiotti, titolare di Becom S.r.l. – ha raccolto l’adesione di 530 realtà.

Insieme a Confindustria Brescia, promuovono l’iniziativa numerosi partner istituzionali: Anima, UCIMU Sistemi per produrre, Confindustria Lombardia, ACB – Associazione Comuni Bresciani, Comuni di Castelmella e Pontoglio, Apindustria, F.A.I. Brescia, Camera di Commercio di Brescia, Associazione Artigiani, Confartigianato Brescia e Lombardia Orientale, CNA Brescia, Ordine dei Commercialisti e Revisori Contabili di Brescia.

Per effettuare un primo bilancio della campagna, si terrà domani, mercoledì 25 novembre, alle ore 17.00 un webinar intitolato “L’etica non va in lockdown”. Nel corso dell’appuntamento online saranno illustrati azioni, numeri e testimonianze di un modello virtuoso a chiamata delle istituzioni e delle imprese che condividono la necessità di fare rete.

L’evento permetterà, inoltre, di delineare ulteriormente le finalità del manifesto, grazie alla testimonianza delle associazioni e di alcuni imprenditori che hanno sposato l’operazione. Sarà anche un momento importante per condividere il modello sviluppato sul territorio bresciano, come esempio nel trasmettere la responsabilità di filiera, con l’obiettivo che #iopagoifornitori diventi quanto prima un manifesto nazionale.

L’obiettivo dell’iniziativa e del Manifesto, delineato già a marzo, è infatti quello di sensibilizzare e stimolare le imprese del sistema economico che possiedono “valori” etici eche ritengono dunque di aderire volontariamente all’iniziativa, a rispettare i termini di pagamento pattuiti con i fornitori nonostante tutte le problematicità legate all’emergenza del Coronavirus e, in caso di effettiva difficoltà di liquidità, ad adottare soluzioni e comportamenti etici, trasparenti ed efficienti.

Il Manifesto intende inoltre richiamare l’attenzione anche della Pubblica Amministrazione, sollecitandola a maggior ragione in questa fase di straordinaria criticità, ad onorare i pagamenti verso tutti i propri fornitori.

Il progetto vede Brescia come punto di riferimento di un messaggio di valore e responsabilità. Migliaia di aziende hanno già adottato il marchio in tutto il territorio nazionale.

L’iniziativa #iopagoifornitori si inserisce in un contesto nazionale che vede l’Italia al 26° posto su 29 Paesi analizzati a livello europeo per quanto riguarda i pagamenti (fonte: European Payment Report 2019), con 48 giorni di media nel B2B, contro i 40 giorni continentali; un ritardo che si aggrava nella Pubblica Amministrazione, con una media nazionale di 67 giorni contro i 42 europei, al 27° posto nella graduatoria; in questo caso il trend ha comunque segnato un netto miglioramento nel corso degli ultimi anni (la media italiana era di 131 giorni nel 2016).

A livello bresciano, l’Osservatorio Pagamenti – coordinato dal Centro Studi di Confindustria Brescia – ha invece visto l’adesione, tra luglio e settembre, di 365 imprese associate, per un valore complessivo di 9,3 miliardi di fatturato e oltre 22 mila addetti. Tale Osservatorio, nato all’interno dell’iniziativa #iopagoifornitori, ha come obiettivo il monitoraggio dei pagamenti B2B e della PA in questa delicata fase congiunturale.

Alla domanda se l’azienda stesse riscontrando in questi mesi ritardi nei pagamenti da parte delle imprese clienti, ha risposto sì il 51% del campione, e no il 49%.

Tuttavia, tra le realtà che hanno risposto all’indagine, ben il 95% dichiara di pagare i propri fornitori senza ritardi rispetto a quanto concordato nelle clausole contrattuali, un evidente segnale del capitale sociale che da sempre contraddistingue il territorio bresciano.

Per iscriversi al webinar dell’iniziativa #iopagoifornitori, “L’etica non va in lockdown”, è sufficiente registrarsi sul sito www.confindustriabrescia.it, nella sezione Prossimi Appuntamenti.

Imprese: su la produzione (+21,2%), ma i livelli sono ancora inferiori a quelli dello scorso anno (-5,2%)

in Aib/Associazioni di categoria/Economia by

“Nel terzo trimestre, come previsto, la ripresa delle attività ha permesso al settore manifatturiero lombardo un significativo recupero dei livelli produttivi” – dichiara il Presidentedi Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio. “L’incremento congiunturale dell’indice della produzione per l’industria e per l’artigianato supera il +20% rispetto al trimestre precedente. Questa crescita congiunturale interessa sia la domanda interna che quella estera e anche il fatturato si allinea alle altre variabili: l’aumento rispetto al trimestre precedente è del +20,7 % per le aziende industriali e del +23,4% per l’artigianato. Ciò nonostante le previsioni degli imprenditori per il trimestre invernale sono improntate ad un cauto pessimismo e su base tendenziale i dati rimangono ancora negativi.”

Il terzo trimestre 2020 registra un rimbalzo congiunturale consistente della produzioneindustriale (variazione congiunturale destagionalizzata +21,2%) e un’attenuazione della contrazione tendenziale (la variazione tendenziale è contenuta al -5,2%). Andamento simile anche per la produzione delle aziende artigiane manifatturiere:+25,2%la variazione congiunturale destagionalizzata e -5,3%la corrispondente variazione tendenziale.

INDUSTRIA: L’indice della produzione industriale si riporta oltre quota 100 (106,3dato destagionalizzato)ma non raggiunge ancora il livello di fine 2019 (111,1).

ARTIGIANATO: Per leaziende artigiane l’indice della produzione risale a quota 93,8(dato destagionalizzato, base anno 2010=100), lontano dal livello di riferimento dell’anno base.

LE DINAMICHE SETTORIALI

Rispetto allo stesso trimestre del 2019 nell’industria virano in positivo Minerali non metalliferi(+1,5%) e Legno-mobilio (+1,1%), settori legati al comparto edilizio che potrebbero beneficiare degli incentivi per le ristrutturazioni ed efficientemente energetico. Tiene il compartoAlimentare (-0,4%) con un tasso di utilizzo degli impianti superiore al 75% e domanda estera in crescita del 3,9%. Registrano contrazioni inferiori alla media Gomma-plastica(-3,0%), Chimica(-3,1%) e Meccanica (-3,9%). Quest’ultimo risultato è importante vista la specializzazione produttiva della nostra regione. In più forte contrazione si trovano i settori delle Manifatturiere varie (-6,5%), della Siderurgia(-6,9%), della Carta-stampa (-7,4%) e dei Mezzi di trasporto (-8,6%). Prosegue, invece, la contrazione dei livelli produttivi a due cifre per i settori legati al comparto moda: Abbigliamento -12,5%, Pelli-calzature -14,4% e Tessile -21,2%. Il fatturato cresce per il Legno-mobilio (+3,2% tendenziale), i Minerali non metalliferi(+2,3%) e le Industrie varie (+0,4%), che sono riusciti anche a smaltire parte delle scorte accumulate. Il Pelli-calzature registra una fortissima contrazione del fatturato (-30,8%) e le scorte sono ancora in eccedenza (+12,5% il saldo esuberanti-scarse). Sul versante della domanda interna sono ancora i Minerali non metalliferie le Industrie varie (+3,1% tendenziale entrambi) a registrare i maggiori incrementi, ma sono positivi anche il Legno-mobilio (+1,6%) e la Chimica(+1,3%). La domanda estera cresce solo per Minerali non metalliferi (+3,9% tendenziale) oltre agli alimentari (+3,9%), ma è ancora negativa per settori molto esposti sui mercati esteri, quali:Pelli-calzature (-24,8%); Abbigliamento (-10,2%);Siderurgia (-9,9%);Chimica(-7,7%);Meccanica (-2,4%). I Mezzi di trasporto, che presentano la maggior quota di fatturato estero (61,6%), registrano ordini dall’estero pressoché stabili (-0,2%).

in collaborazione con le Associazioni regionali dell’Artigianato: Confartigianato, CNA, Casartigiani e CLAAIComunicato stampa UCL n. 31/2020 – 18 novembre 20202/3fatturato (-30,8%) e le scorte sono ancora in eccedenza (+12,5% il saldo esuberanti-scarse). Sul versante della domanda interna sono ancora i Minerali non metalliferie le Industrie varie (+3,1% tendenziale entrambi) a registrare i maggiori incrementi, ma sono positivi anche il Legno-mobilio (+1,6%) e la Chimica(+1,3%). La domanda estera cresce solo per Minerali non metalliferi (+3,9% tendenziale) oltre agli alimentari (+3,9%), ma è ancora negativa per settori molto esposti sui mercati esteri, quali:Pelli-calzature (-24,8%); Abbigliamento (-10,2%);Siderurgia (-9,9%);Chimica(-7,7%);Meccanica (-2,4%). I Mezzi di trasporto, che presentano la maggior quota di fatturato estero (61,6%), registrano ordini dall’estero pressoché stabili (-0,2%). Il quadro settoriale dell’artigianato mostra solo i Minerali non metalliferiin significativo recupero dei livelli produttivi (+2,2% tendenziale). Flessioni limitate si registrano per la Gomma-plastica(-1,6%) e gli Alimentari(-1,8%), mentre diminuzioni tendenzialicomprese tra il -3% e il -5% caratterizzano la Siderurgia (-3,6%), la Meccanica(-4,2%) e il Legno-mobilio (-5,2%). Ancora gravi le perdite per Tessile (-7,8%), Carta-stampa (-8,5%), Manifatturiere varie (-9%) e Abbigliamento (-11,7%), fino ad arrivare al crollo registrato dalle Pelli-calzature (-32%). Il dato medio generale nasconde andamenti disomogenei non solo a livello settoriale ma anche tra le stesse imprese:le aziende industriali che segnalano una forte contrazione produttiva scendono al 47% (erano il 71% lo scorso trimestre)mentre quelle che indicano incrementi di produzione superiori al 5%salgono al 28%(erano il 16 % lo scorso trimestre). L’andamento per l’artigianato è simile, con la quota di aziende in forte contrazione che scende al 46 % e quelle in crescita che passano dal 17 % al 31%.

FATTURATO E ORDINATIVI

Il fatturato a prezzi correntiper l’industria riduce le perdite al -4,4% su base tendenziale approssimandosi ai livelli del 2019 (l’indice destagionalizzato si attesta a 124,6). Per le imprese artigiane il fatturato soffre maggiormente (-5,5% tendenziale) ma l’indice di Unioncamere Lombardia (94,8) si avvicina nuovamente al livello dell’anno base (2010=100) dopo aver toccato il livello minimo storico lo scorso trimestre (76,8). Gli ordinativi dell’industriaregistrano risultati su base tendenziale simili sia dall’interno (-4,1%) che dall’estero (-4,4%), recuperando rispetto allo scorso trimestre. Per l’artigianato i risultati si differenziano per i due mercati, con una maggior sofferenza per il mercato interno (-8,1%) e minore per l’estero (-5,1%). La quota del fatturato estero sul totale rimane elevata per le impreseindustriali (3 8,9%)ed è ancora poco rilevante per le impreseartigiane (7,4%).

OCCUPAZIONE

L’occupazione presenta un saldo negativo per l’industria (-0, 4%) ancora contenuto dato l’ irrigidimento generale del mercato del lavoro dovuto ai provvedimenti nazionali, con il tasso d’uscita all’1,8% e il tasso di ingresso all’1,4% entrambi in crescita. Si fa evidente la ripresa delle attività nel ricorso alla CIG che diminuisceconsiderevolmente: la quota di aziende che dichiara di aver utilizzato ore di cassa integrazione scende dal 71% al 39% e la quota sul monte ore torna al 4,1%.Saldo occupazionale negativo (-0, 3%) anche per l’artigianato – con tassi d’ingresso (1,5%) e uscita (1,8%) in aumento rispetto al trimestre precedente ma ancora in linea con i valori minimi storici. Cala fortemente il ricorso alla CIG con il 32% delle aziende che dichiara di aver utilizzato ore di cassa integrazione; la quota sul monte ore scende al 4,3%.Le aspettative sull’occupazione sono ancora in miglioramento, ma in questo caso, la quota di imprenditori che non prevede variazioni di rilievo sale al 79%. Il dato è fortemente influenzato dal blocco dei licenziamenti e dalla possibilità di ricorrere alla CIG, per cui l’impatto effettivo sui livelli occupazionali sta slittando in avanti. Perl’artigianato le aspettativesull’occupazione mostrano una dinamica simile e, in questo caso, chi non si aspetta variazioni di rilievo è pari all’83%. I dati presentati derivano dall’indagine congiunturale realizzata da Unioncamere Lombardia relativa al terzo trimestre 2020 nell’ambito del progetto Focus Imprese che ha riguardato un campione di più di 2.600 aziende manifatturiere, suddivise in imprese industriali (più di 1.500 imprese) e artigiane (più di 1.100 imprese

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