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Associazioni di categoria - page 32

Brescia, ecco i tre saggi che guideranno Confindustria nella scelta del nuovo presidente

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  • La Commissione di designazione presiede al corretto ed efficace svolgimento del processo organizzativo per l’elezione del Presidente; il compito avrà la durata di 8 settimane, l’insediamento della Commissione è previsto nella settimana tra l’8 e il 14 febbraio.

Sono stati sorteggiati ieri pomeriggio durante il Consiglio di Presidenza – all’interno di una rosa di 9 nomi – i 3 membri della Commissione di Designazione che presiederà al corretto ed efficace svolgimento del processo organizzativo per l’elezione del Presidente di Confindustria Brescia, nel quadriennio 2021-2025.

Si tratta di: Maria Chiara Franceschetti (Gefran Spa), Giovanni Silvioli (Camfart Srl) e Renato Gnutti (Gnutti Transfer Spa); il membro supplente è Francesco Franceschetti (Marfran Srl).

Il lavoro della Commissione di Designazione durerà 8 settimane; la Commissione ha funzioni proattive di selezione qualitativa delle candidature e di analisi e possibile sintesi delle indicazioni di preferenza, delle valutazioni programmatiche e delle aspettative di rappresentanza espresse nel corso delle consultazioni. Per questa ragione, individua gli strumenti di acquisizione dei dati organizzativi, predispone il calendario di almeno 5 incontri per le consultazioni da comunicare subito a tutti gli associati (tra questi anche il Presidente in carica), stabilisce le modalità per comunicare le candidature e può richiedere l’intervento del Collegio Speciale dei Probiviri per garantire il corretto svolgimento del confronto.

Sono inoltre previste due differenti ipotesi alternative che, di fatto, si sommano al lavoro di ampia consultazione svolto dalla Commissione.

La prima prevede che, nella prima settimana di lavoro della Commissione (l’insediamento è previsto nella settimana 8 – 14 febbraio), la stessa possa ricevere candidature o autocandidature supportate dal sostegno di aziende associate che complessivamente rappresentino almeno il 10% dei voti dei soci effettivi. In questo caso, la Commissione dovrà informare tutti gli associati di queste eventuali candidature e sottoporle al gradimento degli stessi. Ciò significa che simile tipologia di candidatura, laddove nella fase di consultazione ne emergessero altre più gradite, potrebbe anche non essere sottoposta al parere del Consiglio Generale che sarà chiamato a individuare il “Presidente Designato”. Potrebbe anche essere sottoposta al voto del Consiglio Generale (organismo che esercita il voto “per testa”), ma non ricevere il maggior numero di preferenze.

La seconda ipotesi, invece, riguarda quelle candidature che potrebbero arrivare nel corso delle consultazioni, supportate da almeno il 20% dei voti dei soci effettivi: in questo caso, la candidatura dovrà essere comunque sottoposta al giudizio, ossia al voto, del Consiglio Generale. Questa tipologia di candidatura si aggiungerà a quelle che la Commissione di Designazione rileverà nel corso del proprio operato (queste ultime non possono essere più di 3).

È inoltre implicito che, prima di esprimere il voto, il Consiglio Generale ascolterà i candidati perché presentino le linee programmatiche del loro lavoro, laddove fossero eletti Presidenti.

Per quanto concerne la presentazione della squadra, questa avverrà solo per il “Presidente Designato”, ossia solo dopo il voto del Consiglio Generale.

Associazione Artigiani: il Governo deve fare di più sull’occupazione

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Gli sforzi del Governo nella definizione di interventi finalizzati al rilancio dell’occupazione sono stati minimi – afferma Bortolo Agliardi Presidente di Associazione Artigiani – e delude le aspettative di imprese e lavoratori che speravano in provvedimenti nuovi e lungimiranti.

Il Governo si è limitato ad operare un “copia incolla” di disposizioni già in vigore dal 2017 e che non si erano dimostrate né adeguate alle esigenze delle imprese né facilmente fruibili, sia per loro natura sia per la complessità ed i limiti imposti dalle circolari operative Inps ai fini della loro applicazione.

Lo sgravio contributivo centrale della nuova Legge di Bilancio, riguarda l’assunzione a tempo indeterminato (o trasformazione a tempo indeterminato di precedente contratto a termine) dei giovani “under 36”, ossia di età fino a 35 anni e 364 giorni all’atto dell’instaurazione effettiva del rapporto.

Tale incentivo non è per nulla nuovo ma risale alla Legge 205/2017. La Legge di Bilancio 2021 (n. 178/2020) ne ha mantenuto l’impianto normativo limitandosi ad aumentare l’importo massimo del beneficio da € 3.000 ad € 6.000 annui. Questo strumento, dal 2017 ad oggi ha avuto scarsissima applicazione per tre ragioni principali: 1) non trova applicazione al contratto di apprendistato (principale forma di inserimento dei giovani nel mercato del lavoro); 2) il giovane “under 36” non deve mai essere stato titolare (nel corso della sua intera vita lavorativa) di un contratto di lavoro a tempo indeterminato presso lo stesso o altro datore di lavoro; circostanza quest’ultima rarissima da trovare sia perché un trentacinquenne non è propriamente un neo-diplomato, sia perché sono esclusi di fatto dall’agevolazione tutti i lavoratori che sono stati assunti in passato a tempo indeterminato ma per breve periodo (ad esempio perché non hanno superato la prova); 3) per l’impresa è assai difficoltoso verificare l’esistenza del suddetto requisito (assenza di pregressi rapporti di lavoro a tempo indeterminato), non potendosi “fidare” di una dichiarazione resa dal lavoratore che non la tutelerebbe in caso di contenzioso con gli organi ispettivi. Vero è che esiste una utility, resa disponibile sul portale Inps, ma che, per stessa precisazione dell’Istituto, non ha valore certificativo. E ciò significa che in caso di contenzioso e successivo recupero del beneficio contributivo, tale documento non ha alcun valore (dunque è inutile).

Altra agevolazione contributiva ripresa dalla Legge 178/2020 è quella contemplata dalla L. 92/2012 in tema di assunzione di donne, le quali devono essere disoccupate da almeno 24 mesi alla data di assunzione incentivata. Nessun beneficio è stato stanziato, ad esempio, per l’assunzione di lavoratori licenziati a causa di riorganizzazioni aziendali, taglio del personale, conseguenza della pandemia mondiale. Inoltre, nessuna previsione è stata ideata per abbattere il costo del lavoro per i c.d. “esuberi”, ovvero lavoratori che l’impresa ha in programma di licenziare non appena verrà meno il divieto (ad oggi 31 marzo 2021), ma che potrebbe decidere di provare a mantenere in servizio a fronte di un aiuto da parte del Legislatore.

La scelta di prorogare il divieto di licenziamento da oltre un anno, oltre alla pubblicità e promessa di sgravi contributivi per favorire l’occupazione, restano buone intenzioni o propaganda politica ben lontane dalle esigenze concrete di imprese e lavoratori.

E in questo quadro per niente confortante, termina Bortolo Agliardi, ci apprestiamo ad affrontare una primavera che, fra le molte incognite, avrà anche quella della perdita di posti di lavoro con le prevedibili difficoltà per molte famiglie e conseguenti tensioni sociali.   

Confartigianato, Sarnico è presidente nazionale del settore Legno e Arredo

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Giovanni Battista Sarnico, 49 anni, socio della “Sarnico Falegnameria di Sarnico Vincenzo Sas” di Ospitaletto e sindaco del medesimo Comune, è stato eletto Presidente della Federazione Legno Arredo di Confartigianato Imprese. In Confartigianato, gli imprenditori artigiani del legno-arredo sono organizzati in tre associazioni di mestiere: Arredo, Legno e Tappezzeria. Sarnico, dopo essere stato confermato presidente nazionale della categoria di Confartigianato Legno nell’ottobre scorso è ora alla guida per il prossimo quadrienno della federazione che riunisce i tre gruppi di mestieri. «Una filiera ad alta vocazione artigiana che andrà valorizzata a partire dai territori e trovare, anche grazie alla rete e alla condivisione, una modalità allargata per creare opportunità e sinergie per l’intero “comparto casa”. Investimenti in innovazione, formazione, semplificazione dei procedimenti per gli interventi di ristrutturazione edilizia e riaqualificazione energetica che interessano gli operatori, gli obiettivi di questo mandato» ha dichiarato Sarnico.Il totale delle imprese operanti in questi settori sono a livello nazionale 67.690 di cui 44.779 artigiane, oltre 1.000 le artigiane nella sola provincia di Brescia. L’augurio di buon lavoro è arrivato dal presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia e Vice nazionale vicario Eugenio Massetti: «Nel 2019 il nostro Paese ha esportato legno e mobili per un valore di 11,8 miliardi di euro risultando il terzo paese nell’Unione Europea dopo la Germania e la Polonia e, nonostante le perdite dovute al Covid-19 dello scorso anno, saprà rilanciare il “Made in Italy” della filiera casa che insieme al cibo e alla moda è da sempre protagonista della nostra manifattura sui mercati internazionali». Il consiglio direttivo è formato, oltre che dal presidente Sarnico (presidente categoria Legno), da Mauro Damiani, titolare della Indaf di Udine e presidente della categoria Arredo e dal bergamasco Emanuele Zinesi, titolare della Zinesi Design per la categoria Tappezzieri.

Zona rossa, Confartigianato: ristori per le aziende ingiustamente penalizzate

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Brescia – In merito alla collocazione errata in zona rossa della Lombardia interviene in qualità di Presidente di Confartigianato Lombardia Eugenio Massetti: «Avevano già chiarito, con una trasparente presa di posizione sabato scorso, come Confartigianato Lombardia creda che sia una assoluta priorità tutelare la salute delle persone garantendo loro anche un sistema socio-sanitario capace di rispondere, sempre, alle esigenze emergenziali. Ma avevano anche detto che era fondamentale per tutte le attività produttive e di servizio che le regole applicate fossero trasparenti e comprensibili a tutti. Era chiaro anche ai poco esperti  – e i fatti ci hanno dato ragione – fin da una settimana fa, che fossero state utilizzate formule di calcolo e dati incoerenti con la realtà e per nulla tempestivi, che avevano costretto la Lombardia in una zona rossa che non pareva del tutto giustificata. Gli imprenditori lombardi già si chiedevano perché in una Regione dove i nuovi casi avevano un’incidenza minore alla media nazionale e molto minore che in regioni limitrofe e dove il Sistema sanitario non sembrava essere in preoccupante e irrimediabile affanno, venisse adottato un provvedimento così “draconiano”. Dopo la conferma dei gravi errori che hanno bloccato la Regione Lombardia, locomotiva d’Italia, nella zona rossa, inutilmente e in modo discriminatorio rispetto ad altri territori, Confartigianato Lombardia non può che chiedere due cose molto semplici:

1. che sia fatta chiarezza sulle responsabilità vere di questi errori e se ne traggano le dovute conseguenze nel rispetto dei sacrifici fatti da tutti i cittadini;

2. che si provveda urgentemente a ristorare le attività economiche che sono state inutilmente penalizzate, senza che questo avesse effetti reali sul contenimento dell’epidemia. Lo chiediamo ancora una volta in pieno spirito collaborativo verso le Istituzioni e senza scivolamenti verso facili strumentalizzazioni, ma nella convinzione che siano entrambe priorità irrinunciabili la protezione della vita di tutti (a partire dai più fragili) e il mantenimento dell’efficienza del tessuto produttivo, che peraltro contribuisce a tenere in piedi anche i servizi essenziali come la sanità ed il sistema pubblico di Welfare. Abbiamo sempre creduto che il rigore debba essere massimo, come massima deve però anche essere la serietà. Ci attendiamo dunque, risposte rapide e soddisfacenti».

Fondo Nuove Competenze: siglato l’accordo tra Confindustria Brescia e sindacati

in Aib/Associazioni di categoria/Cgil/Cisl/Economia/Sindacati/Uil by
  • L’intesa consente di accompagnare le imprese nel processo di adeguamento ai nuovi modelli organizzativi e produttivi, offrendo ai lavoratori l’opportunità di acquisire nuove e maggiori competenze professionali.

Confindustria Brescia e Cgil, Cisl e Uil provinciali hanno sottoscritto mercoledì l’accordo territoriale per facilitare l’accesso al Fondo Nuove Competenze introdotto dal Decreto Rilancio.

L’intesa consente di accompagnare le imprese nel processo di adeguamento ai nuovi modelli organizzativi e produttivi, offrendo ai lavoratori l’opportunità di acquisire nuove e maggiori competenze professionali.

Per rilanciare l’economia e sostenere le imprese nei processi di innovazione e sviluppo è, infatti, necessario investire sulla formazione continua, leva per accelerare i processi di modernizzazione, favorire la competitività del sistema produttivo e l’occupabilità dei lavoratori.

Le imprese del territorio potranno sottoscrivere, una volta intervenuta l’attesa proroga per il 2021, gli accordi necessari per destinare parte dell’orario di lavoro, fino a un massimo di 250 ore per dipendente, ad azioni di formazione, beneficiando così anche dei contributi previsti pari al costo lordo delle ore di lavoro destinate alla formazione. I lavoratori che parteciperanno a tali percorsi formativi non avranno nessuna conseguenza sulla retribuzione spettante, diretta e indiretta, né sugli aspetti contributivi e previdenziali.

Sul piano operativo è stato convenuto che la condivisione degli accordi, per le aziende prive di rappresentanza sindacale interna, avverrà nell’ambito della Commissione per la formazione di Confindustria Brescia e Cgil, Cisl, Uil provinciali, già attiva per la formazione finanziata da Fondimpresa.

In merito, Confindustria Brescia e Cgil, Cisl e Uil provinciali hanno espresso “soddisfazione per l’intesa raggiunta, che conferma l’impegno strategico delle parti sociali sul nostro territorio per la promozione e realizzazione di azioni formative di qualità. Si rinnova la possibilità di contribuire concretamente alla diffusione della formazione continua all’interno delle aziende, con l’obiettivo di accompagnare la crescita e lo sviluppo di nuove figure professionali. Perché per favorire l’innovazione di processo e di prodotto nel nuovo modello dell’economia circolare oggi servono specialisti, dalla produzione alla logistica, dalla qualità alla manutenzione, che alle tradizionali riconosciute abilità manuali affianchino anche crescenti competenze tecnologiche e digitali”.

Camera di commercio, ecco i nuovi comunicati settimanali

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Di seguito pubblichiamo i nuovi comunicati settimanali diffusi dalla Camera di commercio di Brescia.

5/21 – SPORTELLO BREVETTI E MARCHI – APPUNTAMENTI TRAMITE SERVIZI ON LINE

A partire da lunedì 11 gennaio 2021, è attivo lo sportello virtuale che consente di prendere appuntamenti per i depositi di domande/istanze di proprietà industriale presso lo sportello Brevetti e Marchi, mediante la piattaforma Servizi Online.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.bs.camcom.it

6/21 – SERVIZIO INFORMATIVO AGEVOLAZIONI FISCALI IN EDILIZIA

La Camera di Commercio di Brescia, nell’ambito della collaborazione con i servizi SUAP comunali, informa che il Comune di Brescia ha attivato uno Sportello Informativo Agevolazioni Fiscali in Edilizia attivo presso il settore SUE – SUAP per interventi volti al miglioramento dell’efficienza energetica e della sicurezza degli edifici. Tutte le informazione al sito del Comune di Brescia https://www.comune.brescia.it/servizi/casa/SUE/Pagine/BONUS-FACCIATE.aspx

7/21 – SIBONUS

SiBonus è la piattaforma realizzata da InfoCamere, società delle Camere di Commercio per l’innovazione digitale, che consente alle PMI e ai titolari di crediti fiscali di cederli per ricavare liquidità immediata e ai soggetti interessati all’acquisto di valutare le opportunità e completare in modo sicuro la transazione.
Tutte le informazione alla pagina di Infocamere https://sibonus.infocamere.it/

8/21 – PORTALE RIPARTIRE IMPRESA

E’ online la versione aggiornata del portale “RipartireImpresa”, la piattaforma ideata da Unioncamere, con il supporto di InfoCamere, per far conoscere agli imprenditori i provvedimenti nazionali e regionali e locali diretti a fornire benefici finanziari alle imprese, relativi a ciascun settore economico, emanati a seguito dell’emergenza Covid-19.
La piattaforma è disponibile al link: ripartireimpresa.unioncamere.it

Zona rossa, Bonometti chiede regole chiare e certezza di metodo

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“Nella assoluta necessità di tutelare la salute dei cittadini e preservare la capacità di risposta del sistema socio-sanitario, chiediamo regole chiare e certezza di metodo, per favorire la programmazione”. A dirlo, in una nota, è il presidente di Confindustria Lombardia, il bresciano Marco Bonometti, che commenta così il ritorno della nostra Regione in zona rossa.

“La tempestività nella valutazione dei dati e la coerenza con il reale andamento epidemiologico devono essere le basi per orientare le scelte del Governo – incalza Bonometti –  E’ più che necessario che vengano applicati tutti gli indicatori finalizzati alla definizione del livello di rischio, compreso il criterio resilienza del Sistema Sanitario Regionale. Tutto ciò è fondamentale affinché gli operatori economici abbiano fiducia nelle decisioni assunte perché altrimenti si rischia di compromettere irreversibilmente la continuità della ripresa che stiamo faticosamente rincorrendo”.

Camera di Commercio, ecco i comunicati settimanali

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Riportiamo di seguito, in forma integrale, i comunicati settimanali della Camera di Commercio di Brescia.


1/21 – SPORTELLO BREVETTI E MARCHI – APPUNTAMENTI TRAMITE SERVIZI ON LINE

A partire da lunedì 11 gennaio 2021, è attivo lo sportello virtuale che consente di prendere appuntamenti per i depositi di domande/istanze di proprietà industriale presso lo sportello Brevetti e Marchi, mediante la piattaforma Servizi Online.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito
www.bs.camcom.it

2/21 – SERVIZIO INFORMATIVO AGEVOLAZIONI FISCALI IN EDILIZIA

La Camera di Commercio di Brescia, nell’ambito della collaborazione con i servizi SUAP comunali, informa che il Comune di Brescia ha attivato uno Sportello Informativo Agevolazioni Fiscali in Edilizia attivo presso il settore SUE – SUAP per interventi volti al miglioramento dell’efficienza energetica e della sicurezza degli edifici. Tutte le informazione al sito del Comune di Brescia https://www.comune.brescia.it/servizi/casa/SUE/Pagine/BONUS-FACCIATE.aspx

3/21 – SIBONUS

SiBonus è la piattaforma realizzata da InfoCamere, società delle Camere di Commercio per l’innovazione digitale, che consente alle PMI e ai titolari di crediti fiscali di cederli per ricavare liquidità immediata e ai soggetti interessati all’acquisto di valutare le opportunità e completare in modo sicuro la transazione.
Tutte le informazione alla pagina di Infocamere
https://sibonus.infocamere.it/

4/21 – PORTALE RIPARTIRE IMPRESA


E’ online la versione aggiornata del portale “RipartireImpresa”, la piattaforma ideata da Unioncamere, con il supporto di InfoCamere, per far conoscere agli imprenditori i provvedimenti nazionali e regionali e locali diretti a fornire benefici finanziari alle imprese, relativi a ciascun settore economico, emanati a seguito dell’emergenza Covid-19.
La piattaforma è disponibile al link:
ripartireimpresa.unioncamere.it

Apindustria: pronti a fare la nostra parte per il successo della campagna vaccinale

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Nella convinzione che la soluzione della crisi sanitaria sia premessa necessaria per la ripartenza economica, Apindustria Brescia dà la propria disponibilità a collaborare a ogni livello per fare in modo che la campagna vaccinale avviata da pochi giorni sia il più rapida ed efficiente possibile. «Facciamo nostro l’invito fatto a livello nazionale dal Presidente Nazionale di Confapi Maurizio Casasco – afferma il Presidente di Apindustria Brescia, Pierluigi Cordua -. È oggi più che mai evidente che la vera chiave di volta nella lotta alla pandemia sia la massima velocizzazione nella somministrazione dei vaccini anti-SARS-covid2 ed è quindi necessario promuovere la collaborazione con i medici del lavoro e i sindacati, affinché le aziende stesse diventino degli hotspot vaccinali in grado di coadiuvare quelli già attivi». Apindustria ricorda che le imprese hanno organizzazione, spazi da utilizzare e in diversi casi anche personale adatto per aiutare la buona riuscita della campagna vaccinale: «Sarebbe un buon modo per accelerare le vaccinazioni – sottolinea Cordua -. Le istituzioni potrebbero fare la loro parte, trovando meccanismi premianti dal punto di vista fiscale o contributivo a sostegno delle aziende che si impegneranno nella campagna. Avvertiamo il desiderio di tanti imprenditori di tornare in campo a pieno ritmo e abbiamo segnali che possa esserci in tempi rapidi una ripresa dell’economia. Per farlo è però necessario risolvere la crisi sanitaria il prima possibile». 

Famiglia di agricoltori schiacciata da 1,7 milioni di debito: il tribunale li “grazia”

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Il crollo del prezzo del latte e problemi di salute hanno portato alla chiusura dell’azienda. Ora pagheranno 1/5 del loro reddito per quattro anni, poi potranno chiedere l’esdebitazione

Gestivano un’azienda agricola nel Trevigiano, poi è arrivata la crisi e si sono trovati quasi sul lastrico, con un monte debiti complessivo di un milione e 760mila euro. Che mai avrebbero potuto pagare. Ma i giudici del tribunale di Treviso, applicando la legge 3/2012, li hanno “graziati”.

Protagonista della storia a lieto fine è una famiglia assistita dallo studio legale Pagano & Partners di Brescia: padre e madre ultrasettantenni e due figli poco più che quarantenni, di cui uno con due minori a carico. A metà degli anni Novanta, il padre aveva avviato l’attività (allevamento di bovini e coltivazione di viti), ma nel 2005 – complice il crollo del prezzo del latte – era iniziata la crisi, con l’impossibilità di pagare le rate dei finanziamenti e una spirale crescente di debiti.

Nel 2017, poi, il figlio a cui l’uomo aveva lasciato le redini dell’azienda si era ammalato. E la situazione è precipitata velocemente, portando alla chiusura dell’attività e alla vendita dei beni di famiglia. Ma il ricavato (900mila euro circa) non sono bastati a pareggiare i conti.

“A quel punto”, spiega l’avvocato Monica Pagano, che ha seguito il caso con il collega Matteo Marini, “abbiamo chiesto ai giudici l’applicazione della cosiddetta legge Salva-Suicidi o Ammazza Debiti, che stabilisce un principio molto importante: nessuno può essere ‘condannato’ a vita a pagare debiti che ha fatto senza colpa e a cui, vista la dimensione dell’importo, non potrà mai fare fronte. In questo caso”, continua, “il giudice ha stabilito che pagheranno quanto possono, versando un quinto del loro reddito per quattro anni, e poi potranno chiedere l’esdebitazione: cioè la cancellazione completa dei debiti rimanenti, che ammonterebbero a quasi 500mila euro”.

Padre e madre vivono oggi con una modesta pensione, un figlio percepisce circa 1.200 euro al mese e l’altro è disoccupato. Concretamente, dopo l’aggiudicazione degli immobili rimasti (il cui valore stimato è di 400mila euro) e di alcune auto (di scarso valore economico), i tre familiari che hanno un reddito verseranno poche centinaia di euro al mese (poco più di 600 euro in tre, ma le cifre esatte sono ancora da definire) per la durata della procedura. Poi, rispettando le prescrizioni dei giudici, saranno liberi da ogni pendenza economica.

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