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Associazioni di categoria - page 15

Confindustria: nasce a Brescia RetImpresa Lab

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Nasce a Brescia RetImpresa Lab, il centro di competenze integrate dedicate alle imprese del territorio che vogliono fare rete; il servizio è stato presentato oggi pomeriggio nella Sala Beretta di Confindustria Brescia, dopo che l’Associazione aveva già ospitato – nella mattina odierna – il Consiglio Generale di RetImpresa, l’Agenzia nazionale di Confindustria che dal 2009 si occupa dei fenomeni aggregativi e dei contratti di rete.

All’incontro – moderato da Mario Ramella (Area Fiscale e Societario Confindustria Brescia) – sono intervenuti Franco Gussalli Beretta (presidente Confindustria Brescia), Aldo Bonomi (past president RetImpresa), Fabrizio Landi (presidente RetImpresa), Giancarlo Turati (componente Consiglio Generale RetImpresa), Carlo La Rotonda (direttore RetImpresa), Davide Fedreghini (Centro Studi Confindustria Brescia) e Ilario Alvino (professore ordinario di diritto del lavoro Università la Sapienza).

L’appuntamento si è focalizzato, in particolare, sul tema della codatorialità, istituto lavoristico dedicato alle reti, che consente alle imprese aderenti a un contratto di rete di assumere insieme una o più risorse umane funzionali a realizzare il progetto comune.

Si tratta solo di uno dei tanti aspetti approfonditi da RetImpresa Lab, che rappresenta la rete nazionale dei servizi qualificati e innovativi dedicati alle collaborazioni tra imprese, e si sviluppa nei territori e nelle filiere del sistema Confindustria sotto il brand RetImpresa.

La nascita del centro RetImpresa Lab anche a Brescia si inserisce in un contesto già particolarmente favorevole alla creazione delle reti: secondo le elaborazioni del Centro Studi di Confindustria Brescia su dati Infocamere, dall’attivazione di tale strumento giuridico, nella nostra provincia sono state realizzate 334 reti che coinvolgono complessivamente 729 imprese.

Complessivamente, Brescia si colloca al 14esimo posto tra le province italiane per quanto riguarda la presenza di imprese retiste; a guidare la graduatoria sono Roma (6.667), Milano (1.905), Udine (1.256) e Salerno (1.244).

Le reti si confermano uno strumento molto eterogeneo a livello di forma giuridica e settore di attività: a testimoniare tale punto di forza, i dati riferiscono la presenza a Brescia di un nutrito gruppo di realtà con dimensioni ridotte e forme societarie più semplici: su 729 imprese, ben 255 non sono società di capitali, ma realtà quali cooperative, consorzi, società di persone o ditte individuali.

Per quanto riguarda la segmentazione delle imprese retiste nel solo comparto manifatturiero, prevalgono i settori metalmeccanici: il 37% fa riferimento ai Prodotti in metallo, il 12% a Macchinari ed apparecchiature; nel mezzo, un buon riscontro è ottenuto anche dall’Alimentare (15%).

“Nel 2022 abbiamo assistito a un forte incremento delle reti: solo nello scorso anno ne sono state siglate 60 a Brescia, tra reti soggetto e reti contratto – commenta Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindustria Brescia – Si tratta di uno strumento capace di aggregare realtà molto differenti tra loro, ma unite da un obiettivo comune, e allo stesso tempo di uscire dai confini provinciali: una serie di aspetti che ci spinge a guardare con ottimismo all’approdo anche a Brescia di RetImpresa Lab. Abbiamo più volte ribadito come il futuro dell’imprenditoria sarà caratterizzato dalla necessità di fare sistema, mettendo a fattor comune buone pratiche e know-how: le reti, in questo senso, costituiscono una via quanto mai efficace.”

“Il RetImpresa Lab di Brescia – aggiunge Fabrizio Landi, presidente di RetImpresa – va a rafforzare il network nazionale di Confindustria che fornisce a livello territoriale e nelle principali filiere nazionali servizi “su misura” alle imprese che intendono insieme accrescere le competenze, la capacità di co-progettazione e la sostenibilità dei propri modelli di business in rete. Con la firma di oggi mettiamo a disposizione delle imprese bresciane un desk di prossimità specializzato sul tema, al quale potersi rivolgere per ottenere assistenza qualificata e per cogliere tutte le opportunità e i vantaggi del fare rete”.

Carcere e lavoro, formati a Verziano i primi 18 carrellisti

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Si è concluso, nella giornata di ieri, il corso di formazione per 18 carrellisti, organizzato all’interno della casa di reclusione di Brescia Verziano e avviato lo scorso giovedì 2 febbraio.

L’iniziativa rappresenta la prima di una serie di attività finalizzate a creare un percorso di inserimento lavorativo per i detenuti, come definito dal protocollo rinnovato nello scorso settembre da Confindustria Brescia, Istituti di Pena Bresciani, Garante dei Detenuti e Tribunale di Sorveglianza di Brescia.

In particolare, nei primi due giorni di formazione del corso – erogato da Isfor Formazione Continua attraverso un formatore esterno – è stata affrontata la parte teorica: normativa in materia di sicurezza, principali rischi connessi all’utilizzo del carrello, meccanismi di funzionamento e caratteristiche del carrello e verifica delle condizioni di equilibrio e manutenzione; nei giorni seguenti, i partecipanti – divisi in gruppi da 6 – hanno quindi affrontato la parte pratica: illustrazione di uso del carrello e guida dello stesso su un percorso di prova per evidenziare le manovre a vuoto o a carico.

I partecipanti – selezionati tra le categorie dei prossimi alla fine della pena o di coloro che, seppur ancora in esecuzione, sono autorizzabili ad eseguire attività lavorativa (rientrando in carcere al termine del turno lavorativo) – hanno quindi ottenuto l’abilitazione alla guida del carrello elevatore industriale: si tratta di una figura professionale individuata da Confindustria Brescia tra quelle attualmente più richieste in ambito produttivo manifatturiero.

Le aziende che manifesteranno interesse potranno ora inserire le figure abilitate in azienda.

“Credo che oggi sia fondamentale creare una linea di dialogo con le carceri – commenta Silvia Mangiavini, vice presidente di Confindustria Brescia con delega a Legalità e Bilancio di sostenibilità –. Dobbiamo sempre ricordare che il carcere, in Italia, ha anche una finalità rieducativa e riabilitativa. Non è corretto che una persona rimanga segnata a vita per una scelta sbagliata. Inoltre, c’è da considerare che, se queste persone rimanessero escluse dal contesto lavorativo, probabilmente si troverebbero di nuovo a vivere di espedienti, diventando potenziali fonti di danno per la comunità. Il percorso di reinserimento lavorativo ha anche lo scopo di evitare che questo accada, a tutto beneficio della persona e della comunità intera. Il corso per carrellisti si inserisce proprio in tale contesto, e costituisce una dimostrazione tangibile di come il Protocollo per le carceri, rinnovato nello scorso settembre, costituisca un esperimento sociale di grande impatto e valore per il nostro territorio.”

“Desidero ringraziare fortemente Confindustria Brescia che ha permesso, in conformità a quanto previsto dalla convenzione recentemente rinnovata con gli Istituti penitenziari di Brescia, la formazione professionale di 18 detenuti quali carrellisti – aggiunge Francesca Paola Lucrezi, direttrice delle carceri di Brescia –. Il corso si è tenuto presso la Casa di reclusione di Verziano, istituto che, grazie agli spazi disponibili, ha consentito l’espletamento della parte pratica della formazione. Tuttavia, ben 9 detenuti dei 18 formati provengono dalla Casa circondariale di Brescia ed hanno beneficiato del trasferimento a Verziano per la formazione. Tra i discenti anche alcune detenute donne: il corso, come tutte le attività della Casa di reclusione, ha infatti visto la partecipazione di detenuti di entrambi i generi e questo costituisce un unicum in tutt’Italia, di cui andiamo molto fieri. Adesso auspichiamo che la formazione professionale ricevuta, anche in considerazione della domanda formulata dal mercato per la posizione di carrellista, possa costituire un valido presupposto per l’inserimento lavorativo, completando così le intenzioni della convenzione sottoscritta.”

Le iniziative legate al Protocollo Carceri, che ha durata di un anno, proseguiranno nei prossimi mesi. In particolare, nel mese di marzo, il gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia porterà all’interno delle carceri di Brescia una riunione del proprio Comitato direttivo, che verrà aperto alla popolazione carceraria, agli educatori e alle parti sottoscrittrici dell’accordo, con la finalità di sviluppare forme di dialogo tra il carcere e il mondo del lavoro.

Lombardia, crescita lenta: Brescia tra le migliori province per demografia d’impresa ed esportazioni

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La ripresa economica in Italia e in Lombardia è evidente e confermata dai numeri registrati nell’anno appena passato. La crescita del 2023, complice l’aumento dell’inflazione e la crisi energetica degli ultimi mesi, si prospetta invece meno evidente e più lenta: le previsioni indicano come il PIL lombardo dovrebbe crescere dello 0,8%i consumi dell’1,8% e gli investimenti del 3,3%.

Sono questi alcuni dei dati presentati questa mattina in conferenza stampa da CNA Lombardia nel Primo Focus sull’andamento dell’economia regionale, realizzato dal Centro Studi Sintesi. Il Focus ha puntato l’attenzione sul monitoraggio dei territori fotografando la situazione della stessa nel 2022 e realizzando previsioni relative all’anno attualmente in corso.

Dalla ricerca emerge come il PIL della Lombardia nel 2022 dovrebbe attestarsi al +4,4%, con un sensibile rallentamento rispetto all’anno precedente: tuttavia, la regione nello stesso anno fa registrare una crescita del PIL del +3,9% rispetto al 2019, superando ampiamente il livello precovid. Anche sul fronte consumi nel 2022 la Lombardia è stata protagonista di un’importante progressione (+5,1%), comunque non sufficiente per recuperare quanto perso durante la fase acuta della pandemia (-0,5% rispetto al 2019). Si tratta, tuttavia, di un dato migliore della tendenza nazionale (-1,5%). Da segnalare anche la positiva evoluzione degli investimenti, che si è consolidata nel corso del 2022: infatti, il valore reale degli investimenti è aumentato del +10,8% rispetto al 2021, mentre dal confronto con il 2019 si evince un incremento di quasi 19 punti percentuali.

“Restiamo tenacemente sul sentiero della crescita. I dati che abbiamo raccolto fotografano naturalmente su molti fattori una contrazione rispetto al 2019, ma si tratta di un elemento legato all’esplosione della pandemia e al suo perdurare per un biennio – afferma Giovanni Bozzini, Presidente di CNA Lombardia -. Il dato rilevante è che la tendenza “anno su anno”, tra il 2021 e il 2022, è ormai positiva per numerosi indicatori, tra cui i consumi e le imprese attive. Bisogna guardare con grande fiducia alle voci che risultano già positive anche rispetto alla fase pre-pandemica, come investimenti ed export. Segnali di un ripreso slancio vitale della nostra economia.”

Crescita, ma anche qualche segnale di preoccupazione relativo alle imprese attive in Lombardia, in particolare quelle artigiane. A dicembre 2022 il numero di imprese lombarde ha fatto segnare un -0,6% rispetto a settembre 2022, quelle artigiane lombarde -1,1% a dicembre 2022 rispetto a settembre 2022. In pratica nell’arco di tre anni (2019-2022) il numero di imprese attive in Lombardia si è ridotto di circa 800 unità e tale variazione negativa riguarda soprattutto commercio-turismo (-10.307), manifattura (-6.221) e agricoltura (-1.673): solo la crescita significativa dei servizi ha consentito di ridimensionare l’entità della contrazione generale. Analizzando i territori lombardi, tra dicembre 2019-dicembre 2022, le provincie che fanno segnare un trend positivo relativo alle imprese attive sono Milano (+1,7%), Varese (+1%) e Brescia (+0,9%), mentre Mantova (-6,3%), Sondrio (-4,2%) e Cremona (-3,8%) registrano un segno negativo.

Ancora peggiore il dato relativo alle imprese artigiane (attualmente 233.402) nel periodo dicembre 2019-dicembre 2022 dove la dinamica appare decisamente negativa con un -3,4% (perse 8.155 imprese). Analizzando i territori, l’unica provincia a registrare una crescita di imprese lombarde nel periodo dicembre 2019-dicembre 2022 è Varese (+2,8%), tutte le altre evidenziano un segno meno, in particolare Mantova (-10%), Cremona (-6,8%) e Pavia (-6,5%).

Inoltre nella regione, nel corso del 2022, si contano 56.510 nuove imprese, a fronte di 45.095 cessazioni: pertanto, il saldo a fine anno tra imprese iscritte e cessate risulta ampiamente positivo (+11.415 imprese). A livello territoriale, invece, su tutte Milano (+8.126), Brescia (+1.262) e Monza e Brianza (+811) hanno un saldo positivo, mentre Mantova (-134) e Cremona (-32) negativo.

“Una voce preoccupante è sicuramente quella della mortalità di imprese artigiane verificatasi dal 2019 alla fine del 2022 – commentail Presidente di CNA Lombardia . La pandemia e le speculazioni sui costi energetici e delle materie prime hanno inciso molto. Continuiamo a pensare che occorra agire in fretta e che la prossima Giunta regionale abbia il dovere di mettere tra le vere priorità l’accesso al credito e i costi energetici. Per questo le elezioni regionali devono costituire un appuntamento democratico capace di rilanciare prontamente il confronto. Come CNA Lombardia, in queste settimane abbiamo consegnato ai tre candidati Presidenti il quadro delle nostre priorità: efficienza energetica e costo delle materie prime, accesso al credito, infrastrutture materiali ed immateriali, formazione professionale e soprattutto una risposta ad un bisogno di autonomia differenziata che potrebbe aiutare sia in termini di budget disponibile per le politiche regionali sia in termini di efficienza amministrativa.”

Sul fronte occupazione, nel terzo trimestre 2022 l’occupazione in Lombardia fa segnare una leggera contrazione rispetto al trimestre precedente: tuttavia, considerando il valore medio nei primi nove mesi del 2022, si riscontra una crescita del numero di occupati del +2,3% rispetto allo stesso periodo del 2021, trend positivo che però non riguarda l’agricoltura. Rispetto al periodo pre-covid, invece, la Lombardia manifesta una perdita di circa 44 mila occupati (-1%): tale tendenza interessa tutti i settori economici, con l’eccezione delle costruzioni, in crescita di quasi 20 punti percentuali tra il 2019 e il 2022.

Per quanto riguarda l’export, la Lombardia si conferma eccellenza italiana pur facendo registrare nel terzo trimestre del 2022 una lieve flessione rispetto al periodo precedente: tuttavia, considerando i primi nove mesi del 2022, il valore delle esportazioni ammonta a 120 miliardi di euro, con una variazione del +21% rispetto allo stesso periodo del 2021. Un dato che permette alla regione di assorbire completamente l’impatto negativo della pandemia sull’export, il cui valore, a settembre 2022, risulta superiore del 27% al dato cumulato a settembre 2019. In particolare nei primi tre trimestri del 2022 i comparti manifatturieri fanno segnare un incremento delle esportazioni del 27% rispetto al medesimo periodo del 2019. Sul fronte territoriale, invece, tra dicembre 2019-dicembre 2022, le provincie che fanno segnare un trend maggiormente positivo relativo alle esportazioni sono Lodi (+51%), Cremona (+39%), Brescia (+36%) e Sondrio (+33%).

“L’economia lombarda è vitale ma la fotografia che abbiamo scattato rende evidente come arresti e cadute dipendano da fattori esogeni che nella globalizzazione continueranno ad agire periodicamente – spiega Stefano Binda, Segretario Generale CNA Lombardia -. Appena il quadro ritrova un margine di stabilità, gli indicatori tornano a salire. Bisogna capire come rendere strutturali le variabili positive e neutralizzare o minimizzare quelle negative. Molto dipende come noto da fattori sovranazionali, sia di ordine geoeconomico sia di ordine politico. Qualcosa tuttavia resta anche nelle mani delle politiche messe in atto sul territorio e la futura Giunta potrà fare la sua parte. Noi in ogni caso saremo sempre a disposizione per il confronto. L’importante è come sempre articolare scenari e visioni a partire dalla realtà dei fatti.”

Camera di Commercio: ecco i prossimi eventi

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Pubblichiamo di seguito il calendario degli eventi settimanali della Camera di Commercio.

6/23 WEBINAR – STAMPA IN AZIENDA DEI CERTIFICATI D’ORIGINE SU FOGLIO BIANCO

La Camera di Commercio invita tutte le imprese interessate alla presentazione del servizio “Stampa in azienda dei certificati d’origine su foglio bianco”, attraverso un webinar gratuito in piattaforma Zoom, previsto per il 22 febbraio 2023 dalle ore 10:00 alle ore 11:00.

7/23 WEBINAR – ETICHETTATURA AMBIENTALE DEGLI IMBALLAGGI – LE LINEE GUIDA

Il CONAI e il Laboratorio Chimico Camera di Commercio di Torino, in collaborazione con gli Enti del Sistema Camerale aderenti al Portale Etichettatura e Sicurezza Prodotti, promuovono un webinar gratuito il 22 febbraio 2023 dalle ore 11:00 alle ore 12:30, per approfondire l’introduzione dell’obbligo di redigere l’etichetta ambientale degli imballaggi immessi al consumo in Italia.

8/23 INIZIATIVE INGANNEVOLI

Si raccomanda agli operatori economici di prestare particolare attenzione ad eventuali iniziative ingannevoli da parte di terzi. In particolare si segnala l’invio di richieste di pagamento ad imprese da parte di soggetti che si qualificano come “Incaricato all’incasso per gli iscritti alla C.C.I.A.A. di Brescia”. La Camera di Commercio è assolutamente estranea all’invio delle suddette richieste di pagamento e raccomanda di non tenerne conto.

Maggiori informazioni al sito www.bs.camcom.it

Elezioni regionali, ecco le proposte unitarie delle associazioni di categoria bresciane

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Come già avvenuto per le elezioni politiche dello scorso settembre, le 14 Associazioni di categoria bresciane – che contano oltre 40.360 imprese associate e un totale di 240.500 collaboratori – hanno presentato un manifesto unitario con le proposte per i candidati alle imminenti elezioni regionali lombarde, in programma il prossimo 12 e 13 febbraio.

A firmare il documento sono: Ance Brescia, Associazione Artigiani di Brescia e provincia, Assopadana, Agricoltori Italiani, CNA Brescia, Coldiretti Brescia, Confagricoltura Brescia, Confapi Brescia, Confartigianato Brescia e Lombardia Orientale, Confcommercio Brescia, Confcooperative Brescia, Confesercenti della Lombardia Orientale, Confindustria Brescia e FAI Brescia.

In particolare, il manifesto traccia le 10 traiettorie evolutive ritenuta imprescindibili per la prossima legislatura di Regione Lombardia.

Spiccano in particolare, tra i punti affrontati:

·        La necessità di limitare il numero delle deleghe assessorili per garantire efficacia e controllo del piano di azione regionale, assicurando in questo modo un confronto costante e preventivo con il mondo dell’impresa per affrontare insieme i dossier progettuali.

·        L’importanza di una Regione Lombardia che sia protagonista a Bruxelles, diventando ambasciatrice delle sfide che riguardano le imprese lombarde, dal Fit for 55 alla Politica di Coesione al FESR e FES.

·        Uno sviluppo armonico e sostenibile del territorio lombardo, in cui Brescia – seconda provincia della Regione per rilevanza economica, sociale e demografica e tra le principali forze motrici del Paese – possa assolvere al ruolo di “cerniera” per avvicinare le molte realtà lombarde, fortemente eterogenee per dinamiche economiche e sociali.

·        L’attenzione a progetti seri e concreti per vincere le sfide del PNRR, e la volontà di dare corpo a un nuovo hub per l’innovazione sostenibile.

·        La valorizzazione del capitale umano come fattore imprescindibile di successo per il sistema imprenditoriale lombardo grazie a un sistema formativo che, fondato su solide competenze locali, sarà rafforzato anche da 6 nuovi percorsi ITS, in grado di attrarre talenti.

·        La necessità di una Regione che sostenga in modo deciso e concreto opere essenziali per la mobilità di persone e merci, concentrandosi su dossier quali AV del Garda, Aeroporto di Montichiari, Piccolo Scalo Merci e Raccordo autostradale della Valtrompia.

·        Un approccio non ideologico al tema dell’autonomia differenziata, nella fiducia di un’Italia unita, ma allo stesso tempo nella consapevolezza che la Regione – se beneficiasse di una più ampia autonomia amministrativa e organizzativa – potrebbe essere ancora più competitiva, semplificando alcuni processi.

“Come già avvenuto nelle elezioni politiche, l’obiettivo delle Associazioni è stato di proporre, con un’unica voce ed un approccio di corretta equidistanza rispetto ai vari candidati, un pensiero unitario – il commento dei Presidenti delle 14 Associazioni coinvolte –, che va aldilà delle singole sigle di rappresentanza, sui principali fattori da attenzionare nella prossima Legislatura di Regione Lombardia. Siamo consapevoli che nel quinquennio in arrivo ci attendono sfide fondamentali per il futuro del nostro territorio, e Brescia può e deve, in questo senso, far sentire la sua voce e la sua importanza.”

Indagine Confapi: segnali di ripresa per le Pmi lombarde

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Segnali di ripresa sul finire del 2022 per le piccole e medie imprese lombarde che si mostrano fiduciose per l’anno appena cominciato. È quello che emerge principalmente dall’analisi congiunturale redatta dal Centro Studi di Confapindustria Lombardia relativa al quarto trimestre 2022 e inizio 2023. Indagine che ha coinvolto circa 300 pmi lombarde del sistema Confapi, in gran parte del settore metalmeccanico di medie dimensioni.

Dopo un anno, vissuto affrontando vari ostacoli (aumento dei prezzi delle materie prime, energia, gas e conseguenze della guerra in Ucraina) il 2022 si chiude con segnali positivi per il manifatturiero lombardo. Bene soprattutto il fatturato che aumenta per 5 aziende su 10, ampiamente stabili occupazione e investimenti, gli ordini crescono però solo per il 36% degli intervistati. Si registra un rallentamento nei costi delle materie prime e dell’energia che ha quindi un effetto positivo sulle aziende.

Per quanto riguarda gli ordini l’Italia rappresenta il territorio con maggiori segnali di vitalità, per più della metà degli imprenditori il “fatturato nazionale” è in aumento, fuori dall’Europa si registra stabilità, ma per più di 4 intervistati su 10 la domanda sta calando anche in modo marcato.

Complessivamente il 2022 si chiude con risultati buoni nei tre principali indicatori di congiuntura: gli ordini domestici sono positivi per 6 aziende su 10, la produzione altrettanto per meno di 7 intervistati su 10, occupazione stabile per 6 su 10. Sono indicatori migliori rispetto al resto dell’anno che ci siamo lasciati alle spalle e si registra una parziale revisione al rialzo delle previsioni al 2023 che rappresenta un’iniezione di fiducia per le pmi lombarde.

Il raffreddamento dei prezzi delle materie prime e i valori energetici in forte calo hanno avuto un effetto positivo sulle nostre imprese – commenta Luigi Sabadini presidente di Confapindustria Lombardia -. Questi due aspetti sono determinanti per tornare a lavorare con maggior fiducia e serenità rispetto all’anno scorso, anche se prevale un atteggiamento di forte cautela tra gli imprenditori, speriamo in particolare che i prezzi relativi all’energia continuino con questo trend e che le tensioni internazionali non tornino a farla da padrone. Possiamo riassumere la situazione affermando che nel 2022 abbiamo toccato il fondo e ora stiamo risalendo”.

Banca Intesa, patto con Confcommercio per sostenere le imprese

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Accordo tra Intesa Sanpaolo e le associazioni di Confcommercio BresciaConfcommercio Cremona e Confcommercio Mantova per promuovere gli investimenti delle imprese del terziario delle tre province. Obiettivo comune è quello di accompagnare le piccole imprese nell’attuale contesto e nel rilancio, attraverso progetti di digitalizzazione e sostenibilità in coerenza con i principi ESG. 

Tra le misure interventi per contrastare il caro bollette e finanziamenti a supporto della liquidità e azzeramento per un anno delle commissioni sui micropagamenti tramite POS fino a 15 euro e gratuità per un anno del canone dei POS e delle carte di credito commerciali.

Salute sui luoghi di lavoro, 96 le aziende bresciane aderenti a Whp

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Si chiude con 96 aziende aderenti l’annualità 2022 di WHP – Workplace Health Promotion, programma coordinato da ATS Brescia e Confindustria Brescia con l’obiettivo di promuovere la salute nei luoghi di lavoro attraverso azioni mirate.

L’evento di chiusura dell’annualità si è tenuto stamattina nella sede di ATS Brescia, in via Duca degli Abruzzi, e ha visto la partecipazione – tra gli altri – di Claudio Sileo, Direttore Generale di ATS Brescia, e Fabio Astori, Vice Presidente di Confindustria Brescia con delega a Transizione Ecologica e Sicurezza.

WHP rappresenta un programma ad adesione volontaria per le aziende e per i lavoratori, gestito autonomamente dalle stesse imprese, che si impegnano a mettere in atto buone pratiche in alcune aree tematiche specifiche legate alla promozione della salute in azienda.

Alle aziende aderenti alla rete è stata consegnata una nuova pubblicazione, realizzata da ATS Brescia, intitolata “Manuale delle procedure per l’attivazione delle buone prassi”, per mettere a disposizione di tutti una descrizione di una serie di buone prassi per la promozione della salute, con dettagli operativi e organizzativi che le singole aziende hanno sperimentato nel corso degli ultimi anni.

Incentivare lo sviluppo del Welfare presso le aziende è un importante obiettivo per ATS Brescia – commenta Claudio Sileo, Direttore Generale di ATS Brescia. Nel corso del 2022 abbiamo realizzato due percorsi formativi per supportare i referenti WHPuno sulle strategie di comunicazione efficace per sostenere il cambiamento degli stili di vita dei lavoratori (marketing sociale) e uno sui processi di inclusione delle molteplici differenze presenti nel contesto di vita e di lavoro (diversity management)”.

“La realizzazione di un’apposita pubblicazione testimonia l’ampia diffusione che il Programma WHP ha ormai raggiunto sul nostro territorio ed è stata possibile grazie al prezioso lavoro di ATS Brescia e alla disponibilità delle aziende bresciane, che hanno condiviso le loro azioni di promozione della salute – commenta Fabio Astori, Vice Presidente di Confindustria Brescia con delega a Transizione Ecologica e Sicurezza –. Il risultato è un importante patrimonio di esperienze che potrà aiutare altre aziende ad intraprendere questo percorso, e che continueremo a sostenere come Associazione. Sul tema mi piace ricordare come segno tangibile, inoltre, la partecipazione di Confindustria Brescia alla prossima Brescia Art Marathon del 12 marzo, con obiettivi di promozione della salute, ma anche solidali.”

Benzina e pedaggi, Massetti: il governo fermi gli aumenti

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Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

Inizio dell’anno con rincari. All’aumento dei carburanti si aggiunge il rincaro per i pedaggi autostradali dopo una tregua durata qualche anno. «Il governo blocchi gli aumenti – così il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti – Le imprese non possono in questa fase delicata permettersi ulteriori rincari su pedaggi e gasolio. Si tratta per i pedaggi autostradali di rincari automatici, ma non fanno certo il bene delle imprese e delle famiglie. Chiediamo una rimodulazione delle tariffe perché dalla filiera della logistica e dei trasporti dipendono poi a cascata rincari su listini e servizi che inevitabilmente a catena finiranno sui consumatori finali, dando una nuova spinta all’inflazione. I piccoli trasportatori temono di più dei grandi che vedono sommarsi ai costi di gestione, assicurazioni e costo del lavoro, i più recenti rincari, in una prospettiva preoccupante per il comparto e per tutto il sistema. Chiediamo al governo che intervenga, in primis per verificare l’effettiva speculazione in atto, ma soprattutto per bloccare l’aumento delle tariffe di questi giorni: insostenibili per le nostre imprese già colpite dal caro energia».

Manifatturiero, “Brescia è più forte rispetto al pre pandemia”

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L’industria bresciana regge bene l’urto della crisi generato dalla pandemia e nel 2021 cresce e si rafforza, superando i già ottimi livelli del 2019.

A confermarlo è l’ultimo aggiornamento di ISM – Indice Sintetico Manifatturiero, nato dalla collaborazione tra il Centro Studi di Confindustria Brescia e OpTer (Osservatorio per il territorio: impresa, formazione, internazionalizzazione) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore: uno strumento che restituisce in un unico valore lo stato di salute delle società di capitali attive nell’industria.

In questa edizione sono analizzate – per il triennio 2019/2021 – 2.642 società di capitali manifatturiere del territorio con oltre 38 miliardi di fatturato aggregato (dati 2021). Un campione di aziende particolarmente significativo che dimostra come, non solo le aziende più grandi e patrimonializzate, ma l’intero “Made in Brescia” abbia tenuto nel 2020 e si sia ulteriormente rafforzato nel 2021 rispetto ai livelli pre-crisi.

Dopo la sostanziale tenuta evidenziata nel 2020 – pur in un generale contesto di indebolimento – ISM ha analizzato in questa edizione i bilanci dello stesso campione anche per il 2021, rilevando come il “Made in Brescia” abbia non soltanto recuperato i livelli precrisi, ma li abbia superati abbondantemente. In altre parole, l’industria bresciana è più robusta rispetto a prima della pandemia. Rispetto al 2019 la quota di aziende più virtuose (classe A) passa da essere il 28,9% del campione al 31,3%, e la classe B cresce di un punto percentuale. Al contrario, la classe C si riduce di quasi 4 punti alla fine del triennio, mentre la quota delle aziende più in difficoltà (classe D) ritorna intorno ai numeri del 2019.

La segmentazione al 2021 di ISM per classe dimensionale conferma alcune evidenze già emerse in precedenti lavori, ovvero come lo stato di salute delle imprese vada a migliorare, a livello aggregato, con l’aumentare della dimensione aziendale. Se si prende in considerazione la quota delle realtà che si posizionano nell’aggregato che accorpa le imprese nelle classi A e B, essa è pari a circa l’87% nelle grandi imprese (quelle con un fatturato superiore ai 100 milioni di euro), scende al 76% nelle medie, al 72% nelle piccole, 65% nelle micro e si riduce al 60% nelle nano (quelle con ricavi al di sotto dei 2 milioni). La correlazione tra dimensione e solidità economica è quindi piuttosto evidente, sebbene i numeri anche per le realtà meno strutturate appaiano nel complesso positivi.

ISM è stato poi implementato per attività merceologica. Emerge che i macrosettori con la quota più alta di imprese che si collocano nel blocco di merito più virtuoso (A+B) risultano essere il “Chimico gomma plastica” (circa 77%) e il “Metallurgico” (circa 75%). Tale quota risulta invece più bassa nei macrosettori del “Legno e metalli non metalliferi” e dell’“Alimentare”. Tuttavia, anche tramite questa chiave di lettura i numeri forniscono un quadro generale del Sistema Brescia particolarmente rassicurante. 

“ISM è uno strumento che mira a portare ancora più in profondità l’analisi dei bilanci del Made in Brescia. Il lavoro sviluppato con l’Università Cattolica ci consente di inquadrare il contesto da cui muove il nostro sistema produttivo, pur nella consapevolezza che le dinamiche geopolitiche ed economiche corrono oggi in modo più veloce di quanto avveniva in passato – commenta Franco Gussalli Beretta, Presidente di Confindustria Brescia –. Le indicazioni generali provenienti dalla manifattura bresciana nel 2021 sono decisamente incoraggianti: un aspetto fondamentale, anche in considerazione delle già citate grandi incognite che caratterizzano l’economia mondiale nel breve e medio periodo, quali il rincaro dei costi dell’energia, le difficoltà di reperimento delle materie prime e le incertezze sul futuro dell’automotive. Per una valutazione complessiva dell’impatto di tali circostanze, che hanno caratterizzato tutto il 2022, dovremo aspettare le prossime rilevazioni, ma certamente il Made in Brescia le sta affrontando da un punto di partenza decisamente solido.”

“L’Indice Sintetico Manifatturiero, un modello costruito ad hoc sulle imprese manifatturiere bresciane e frutto della consolidata collaborazione tra OpTer – Università Cattolica e il Centro Studi Confindustria Brescia – aggiunge Giovanni Marseguerra, Pro-Rettore dell’Università Cattolica e Direttore di OpTer – consente di realizzare un monitoraggio puntuale sull’evoluzione del sistema produttivo e dunque di fornire un efficace supporto al sistema imprenditoriale del nostro territorio. Le imprese bresciane, come dimostra l’analisi presentata oggi, stanno reggendo molto bene l’onda d’urto della crisi generata dalla pandemia. In prospettiva, Università Cattolica e Confindustria Brescia intendono ampliare il campo di azione di ISM legandolo ad altre iniziative congiunte, quale ad esempio l’Osservatorio sulla sostenibilità, i cui primi risultati sono stati presentati lo scorso aprile.”

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