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PMI: Confapi scrive a Conte, sei azioni per ripartire dopo l’emergenza

in Api/Associazioni di categoria/Economia by

“Tutti i dati fondamentali e i principali indicatori economici dimostrano che il sistema Paese non può più reggere in condizioni di fermo produttivo prolungato pressoché totale. Occorre prendere coscienza che la geometria e l’intensità della crisi in atto assumono forma e profondità che possono mettere a rischio la stessa esistenza del sistema economico nazionale e specialmente quello della piccola e media industria privata”. Così, in una lettera, il presidente di Confapi Maurizio Casasco si rivolge al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, indicando i sei nodi cruciali per le Pmi italiane, su cui intervenire una volta terminata l’emergenza sanitaria.

“È chiaro alla nostra categoria di imprese e a noi piccoli e medi industriali che non si potrà che ripartire nelle condizioni di massima sicurezza e incolumità pubblica, solo quando le fabbriche e le sedi delle nostre imprese saranno ‘il posto più sicuro’ dove stare. Occorre quindi mettere in campo test a rapida risposta, il costo dei quali potrebbe essere a carico delle aziende, in modo da richiamare alla vita produttiva coloro che risultano negativi al virus, adottando anche un criterio anagrafico. Ovviamente è fondamentale l’accordo con le Organizzazioni sindacali. Questa attività di progressiva ripresa – aggiunge Casasco – avrà a nostro avviso effetti molto importanti sui temi critici che abbiamo rilevato in queste settimane. Proprio su questi temi avanziamo delle proposte per fronteggiarne gli impatti.”

Per la Confederazione italiana della piccola e media industria privata è innanzitutto opportuno un maggiore coordinamento tra autorità locali e nazionali, per riattivare la curva della fiducia e per restituire speranza, prima ancora che capacità di reddito, al nostro sistema. In secondo luogo Confapi suggerisce l’introduzione di sostegni per la ‘riapertura’ delle attività sospese e il varo di meccanismi di protezione che non falcidino i creditori, ma rendano attuabile una ripresa delle attività, in modo da tamponare l’incidenza dei fallimenti sul sistema economico. La terza indicazione riguarda il tema della cancellazione degli investimenti pianificati, secondo Confapi, bisogna introdurre misure di fiscalità amichevole per chi investe o linee di credito facilitate per il mantenimento degli investimenti già programmati. Il quarto spunto riguarda il credito, per incidere sui flussi di liquidità, gli industriali propongono di sospendere l’applicazione dello IFRS 9 ed eliminare la pretesa del merito creditizio per l’erogazione di finanziamento bancario. La quinta linea di intervento attiene allo stimolo della ripresa occupazionale, Confapi propone infatti di procedere alla de-fiscalizzazione degli oneri sociali nei limiti della capienza del bilancio dello Stato. Infine sulle vendite al dettaglio, è opportuno per la Confederazione delle Pmi private disporre la riapertura intelligente delle attività ora totalmente impedite, con le adeguate misure di sicurezza sociale, anche valutando come in altri Paesi l’attribuzione di codici di priorità e protezione.

 

Coronavirus, Aib sostiene la campagna #iopagoifornitori

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Evidenza/Partner by

Ha preso il via in questi giorni la campagna di comunicazione #iopagoifornitori,  creata da Alfredo Rabaiotti, titolare di Becom S.r.l, a cui Aib ha deciso di aderire.

L’obbiettivo è quello di stimolare le imprese del sistema economico bresciano, che ritengono di aderire volontariamente all’iniziativa, a rispettare i termini di pagamento pattuiti con i fornitori nonostante le difficoltà legate alla situazione del Coronavirus e, più in generale, a diffondere prassi trasparenti ed efficienti.

“Il sistema economico bresciano si sta muovendo in una situazione fortemente influenzata dalla diffusione del Coronavirus e dai conseguenti provvedimenti che hanno determinato il blocco per numerose realtà, ma anche per intere filiere – commenta Giuseppe Pasini, Presidente dell’Associazione Industriale Bresciana –. Nonostante ciò, AIB ha avviato un dialogo costante con il sistema bancario per garantire una serie di strumenti finanziari che possano garantire alle aziende la necessaria liquidità. Si tratta di un tema fondamentale, per le imprese e per le famiglie. È indubbiamente apprezzabile leggere di imprenditori in grado di rispettare le scadenze dei pagamenti, o che addirittura li anticipano. Sono certo che a Brescia chi è nelle condizioni di farlo, senz’altro lo farà, responsabilmente, per contribuire affinché tutta la filiera in cui opera rimanga sana. Con questo manifesto puntiamo a sensibilizzare ulteriormente in tale direzione.”

Il manifesto si ispira al principio della massima snellezza e al principio volontaristico delle imprese e degli imprenditori che riterranno di recepirne le finalità, traducendole concretamente in comportamenti eticamente corretti, ossia pagare i rispettivi fornitori nel rispetto dei termini contrattualmente stabiliti. Il documento – coerentemente anche con la direttiva UE “Late payments” del 2011 e al successivo decreto legislativo italiano 192/2012 – intende inoltre promuovere la creazione di codici di pagamento rapido. Entrambi, seppur pensati principalmente per regolare i termini di pagamento delle transazioni commerciali tra Pubblica Amministrazione e imprese, auspicano che per le transazioni tra imprese venga lasciata autonomia negoziale alle parti comunque con tempi di pagamento non superiori a 60 giorni, pur con un rafforzamento dei presidi a tutela dei creditori.

In particolare, l’iniziativa #iopagoifornitori richiama quindi le imprese, in primis quelle aderenti ad Associazione Industriale Bresciana, affinché si impegnino a effettuare i pagamenti nei termini contrattuali che regolano i rapporti con i propri fornitori, non modificare con effetto retroattivo i termini e le altre condizioni di pagamento, dare ai fornitori indicazioni chiare e facilmente accessibili in merito alle procedure di pagamento, affermare la cultura dei pagamenti rapidi e diffondere attraverso propri comportamenti coerenti all’obiettivo del documento, pratiche di pagamento efficienti, basate sul rispetto dei termini contrattuali pattuiti.

Il Manifesto intende, inoltre, richiamare la Pubblica Amministrazione alle proprie responsabilità, invitandola in questa fase di straordinaria criticità ad onorare i propri pagamenti verso tutti i propri fornitori.

Le aziende che intendono sottoscrivere il manifesto #iopagoifornitori possono farlo con l’invio di una dichiarazione del proprio legale rappresentante all’indirizzo mail iopagoifornitori@aib.bs.it sulla base del modulo pubblicato su www.aib.bs.it, alla pagina dedicata. Nella dichiarazione, le aziende si assumono l’impegno di pagare i propri fornitori nei termini previsti dai contratti commerciali che l’azienda sottoscrittrice ha in essere.

A seguito della sottoscrizione del manifesto, il marchio #iopagoifornitori potrà utilizzato sui documenti e sui siti aziendali. Il marchio segnala al mercato un’impresa che adotta pratiche virtuose e responsabili in materia di pagamenti.

L’elenco delle aziende firmatarie il manifesto sarà pubblicato su tutti i canali social e sul sito web di Associazione Industriale Bresciana; mensilmente l’Associazione aggiornerà l’elenco e ne darà anche puntuale informazione a tutti gli associati.

Come scegliere un nuovo  frigorifero

in Economia by

Le tante tipologie di frigoriferi in commercio richiedono una meticolosa valutazione delle proposte tra cui scegliere. Si potrebbe iniziare, per esempio, dai frigoriferi combinati da incasso, che si caratterizzano per la presenza di un vano frigorifero e, nella parte bassa, di un vano congelatore. Questi modelli sono collocati nel volume offerto dal mobile cucina, e vengono messi in vendita unicamente con la parte esterna priva di rifinitura estetica. Come è facile intuire, in previsione di un acquisto è importante verificare sia le dimensioni del mobile che quelle del frigo.

Il frigorifero side by side

Una soluzione alternativa è rappresentata dal frigorifero side by side, che è una versione particolare dei modelli americani. Esso presenta due porte, una accanto all’altra: la prima permette di utilizzare gli scomparti del frigorifero, mentre la seconda consente di accedere al congelatore. La capienza è molto elevata, e quasi sempre supera i 400 litri: ecco perché la larghezza può raggiungere 1 metro. Le versioni di side by side in cui ci si può imbattere sono numerose, a seconda di come sono distribuiti i volumi e in base alla posizione del congelatore: questo, infatti, in alcuni casi può essere collocato nella parte inferiore, sotto le due porte in cui si trovano i ripiani per il fresco.

Il frigorifero French Door

Noto anche come frigorifero a quattro porte, il French Door garantisce una suddivisione più classica degli spazi: al freezer sono destinate le due porte inferiori mentre al fresco spettano le due superiori. Una funzione utile è offerta dalla tecnologia Door-in-Door, grazie a cui si evita di aprire il comparto frigo quando si ha la necessità di accedere agli alimenti e alle bevande che si trovano sulla porta: un modo per prevenire e ridurre le fughe di calore.

I frigocongelatori combinati

Proseguendo nella rassegna di modelli disponibili in vendita occorre menzionare i frigocongelatori combinati, dove il vano frigorifero è posizionato nella parte alta, mentre il basso c’è in vano freezer, che nella maggior parte dei casi accoglie tre cassetti indipendenti. Ciò vuol dire che questo tipo di congelatore non è in grado di ospitare cibi di dimensioni molto grandi, anche se assicura una distribuzione ordinata dei vari prodotti. I modelli più recenti sono dotati del sistema no-Frost per prevenire la formazione della brina, ma altre funzionalità avanzate sono i sensori e l’acceleratore di freddo.

I frigocongelatori a due porte

Infine, ecco i frigocongelatori a due porte, con un vano congelatore, di solito a quattro stelle, e un vano frigorifero di dimensioni più che discrete. In alcuni modelli i motori sono separati: ciò permette di usare unicamente una parte del frigo, allo scopo di risparmiare energia. I cassetti del vano frigo sono multifunzione: oltre a quelli per la verdura e la frutta, c’è anche una zona fredda destinata alla conservazione del pesce e della carne.

Guida all’acquisto del frigo su Internet

Oggi è sempre più frequente comprare su Internet gli elettrodomestici: il che è vero anche per i frigoriferi. Yeppon, per esempio, è uno store online che si rivolge a tutti quei clienti esigenti che vogliono sì prezzi vantaggiosi e una spedizione veloce e puntuale, ma soprattutto hanno il desiderio di essere ascoltati con impegno lungo tutto il percorso di acquisto. In più, il Catalogo online di frigoriferi in vendita è in costante espansione, grazie a un’offerta che viene aggiornata in continuazione per permettere ai potenziali acquirenti di trovare i modelli di ultima generazione. Ognuno dei quali è abbinato a una scheda prodotto che ne illustra le caratteristiche e le funzioni.

Ospedale da campo a Brescia, Confartigianato lancia la chiamata: noi ci siamo

in Artigianato/Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia by

«Tramontata definitivamente l’ipotesi di realizzare un ospedale da campo all’interno della Fiera di Brescia – scelta incomprensibilimente bocciata visto che sarebbe stato realizzato grazie esclusivamente ai fondi donati dai bresciani e che a quest’ora sarebbe già in funzione – si ipotizza oggi un nuovo sito per far fronte alla richiesta di posti per sopperire all’emergenza sanitaria da covid-19, tutt’altro che in fase discendente. Se cosi fosse, noi ci siamo. Diteci solo quando partire» così Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia sulla proposta emersa nei giorni scorsi di dar vita a un ospedale da campo vicino all’area della facoltà di Ingegneria, oggi occupata dal campo di baseball e confinante a est con viale Europa e già indicata a funzione di Protezione Civile in caso di emergenza dallo stesso Comune di Brescia. «In questo momento dobbiamo e possiamo fare rete. Siamo a disposizione da subito per coinvolgere e coordinare i nostri artigiani e le imprese associate che si renderanno disponibili, ovviamente di concerto e sotto la regia del Comune di Brescia, degli Spedali Civili e dell’Università. Confartigianato è pronta a mettere in rete tutta la manovalanza esperta necessaria per questa importante opera, sull’esempio di quanto egregiamente fatto, e quanto attualmente stanno facendo i colleghi di Confartigianato Bergamo. Siamo pronti a mobilitare quanto necessario, coinvolgendo gli operosi associati che vorranno fare sistema e che non mancherebbero di rispondere presente a questa chiamata. Non si sa con certezza fino a quando durerà questa emergenza, quale sarà l’andamento del contagio, dei ricoveri e quali saranno i risultati della quarantena. Una struttura di questo tipo sarebbe sicuramente utile per l’alleggerimento sul Pronto soccorso e su tutte le altre attività ora fortemente sotto pressione – continua Massetti che conclude – Sono 33mila le imprese artigiane registrate nel bresciano e rappresentano il motore economico della nostra provincia, oggi in ginocchio ma sempre pronte a rispondere e ad agire, come in questo frangente, con un contributo concreto, come sono concreti gli artigiani che sin dall’inizio hanno sostenuto la raccolta fondi in parte già donati, che abbiamo promosso e che sta proseguendo, così come nell’acquisto di dieci respiratori che grazie ad Ancos Confartigianato sono stati donati agli ospedali che più ne avevano bisogno».

DefeatCovid19.org: Il progetto di Intelligenza Artificiale per affrontare l’emergenza nasce a Brescia

in Economia/Innovazione/Salute by

Con l’hashtag #defeatcovid19, Neosperience lancia l’iniziativa e la community defeatcovid19.org rivolta a tutte le aziende e i professionisti che si occupano di intelligenza artificiale. L’obiettivo e’ quello di individuare risposte tecnologiche che siano di supporto alle strutture sanitarie e ai medici in un momento cosi’ difficile. Per questo Neosperience ha gia’ reso disponibile la propria piattaforma e il suo team di data scientist alle organizzazioni ed enti che lottano contro il Coronavirus ed e’ stata affiancata dal Politecnico di Milano, primo partner dell’iniziativa.

“Stiamo aggregando un team di esperti di intelligenza artificiale da tutto il mondo – ha spiegato Dario Melpignano, Presidente di Neosperience tramite una nota. Noi abbiamo fatto un primo passo rendendo disponibile la piattaforma Neosperience Cloud, in un’apposita versione denominata Core Edition, offerta da oggi a titolo gratuito a tutti gli enti di ricerca pubblici e privati e non profit attivi nel mondo della salute che ne faranno richiesta per le finalita’ di screening e supporto alla diagnosi del Covid-19”.

Le tecnologie che Neosperience mette a disposizione includono le reti neurali specializzate nel riconoscimento di pattern specifici all’interno di immagini e i modelli di correlazione dei dati, che potranno essere impiegati nel supporto allo screening e, in seguito, nella valutazione delle terapie in relazione ai dati raccolti, migliorando la determinazione della prognosi. Dati raccolti in forma anonima, nel rispetto della normativa sulla privacy. Insieme a una versione gratuita della sua architettura, Neosperience garantisce la collaborazione del suo team di specialisti dell’analisi dei dati.

Il Politecnico di Milano si è proposto come primo partner, ma di fatto chiunque è chiamato a dare, ove possibile, un contributo. «Stiamo aggregando una squadra di esperti di intelligenza artificiale da tutto il mondo», ha detto Dario Melpignano, presidente di Neosperience, «e, dal canto nostro, abbiamo fatto un primo passo rendendo disponibile la piattaforma Neosperience Cloud nell’apposita versione Core Edition, offerta da metà marzo a titolo gratuito a tutti gli enti di ricerca pubblici, privati o no profit attivi nel mondo della salute che ne faranno richiesta per le finalità di screening e supporto alla diagnosi del Covid-19».

Le motivazioni che hanno condotto la software house lombarda a dare vita all’ambizioso piano sono state illustrate da Melpignano. «In queste ultime settimane ci siamo dedicati a comprendere come essere più utili alla nostra comunità nella difficile situazione che stiamo vivendo. Una delle esigenze principali è avere a disposizione strumenti di diagnosi rapidi e facilmente integrabili nei processi di screening.
L’intelligenza artificiale e il machine learning possono fornire un contributo nella diagnosi precoce ai sistemi sanitari di tutto il mondo: per organizzare l’operatività, per programmare le terapie e dunque migliorare l’efficienza».

Come questa filosofia d’azione possa tradursi in pratica è stato invece spiegato da Giuseppe Andreoni, coordinatore del laboratorio TeDH (Technology and Design for Healthcare) del Politecnico di Milano. Questi coopera già con Neosperience nel contesto del Progetto Nestore – parte del programma-quadro paneuropeo Horizon 2020 – entro il quale svolge, ancora, funzioni di coordinamento.

«Insieme a Neosperience», ha ricordato Andreoni, «abbiamo dato vita a un gruppo di lavoro che può elaborare algoritmi di screening con cui coadiuvare il personale sanitario. L’obiettivo del team è accogliere da subito in modo ampio e inclusivo gli apporti delle organizzazioni e dei data scientist esperti valorizzando gli sforzi di ciascuno verso il bene comune».

Le tecnologie che Neosperience mette a disposizione includono le reti neurali specializzate nel riconoscimento di pattern specifici all’interno di immagini e i modelli di correlazione dei dati, che potranno essere impiegati nel supporto allo screening e, in seguito, nella valutazione delle terapie in relazione ai dati raccolti, migliorando la determinazione della prognosi. Dati raccolti in forma anonima, nel rispetto della normativa sulla privacy. Ha contribuito all’ideazione del progetto il dottor Alberto Barosi, responsabile della Diagnostica non-invasiva cardiovascolare dell’ospedale Sacco di Milano, esperto nel campo della diagnostica con ultrasuoni.

L’iniziativa vede coinvolti un pool di ospedali Covid-19 delle province di Milano, Bergamo e Brescia. Neosperience, insieme al Politecnico di Milano e agli altri alleati oggi in corso di aggregazione, si farà promotrice della condivisione, senza fini di lucro, dei risultati conseguiti, che rimarranno proprietà del mondo scientifico. I dati e i modelli, unitamente alle metodologie sviluppate, saranno sia resi pubblici su strumenti open source quali Github, sia messi a disposizione dei gruppi di ricerca italiani ed esteri che ne faranno richiesta, potenziando così gli strumenti a supporto della diagnosi e della cura.

Coronavirus, Aib: pagamenti e liquidità aziende sono due nodi da affrontare

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Salute by

Giuseppe Pasini (Presidente AIB): “Il tema dei pagamenti e della liquidità è oggi imprescindibile: serve trovare, con il sistema bancario, un modo per immettere liquidità vera e congelare i criteri che non consentono di intervenire con efficacia a favore delle imprese, e quindi delle persone.”

Pagamenti corretti e liquidità: sono queste le due emergenze delle quali l’Associazione Industriale Bresciana sta discutendo insieme ai principali istituti di credito locali e nazionali, con cui è in corso in questi giorni una serie di colloqui.

“In un contesto dove quasi tutte le aziende sono ferme, il problema dei pagamenti tra tutti gli attori della catena economica è il tema. Per affrontarlo serve liquidità, è lapalissiano – commenta Giuseppe Pasini, Presidente dell’Associazione Industriale Bresciana –! È indubbiamente apprezzabile leggere di imprenditori in grado di rispettare le scadenze dei pagamenti, o che addirittura li anticipano. Sono certo che a Brescia chi è nelle condizioni di farlo, senz’altro lo farà, responsabilmente, per contribuire affinché tutta la filiera in cui opera rimanga sana”.

“Per AIB questo tema è indubbiamente importante e cerchiamo di monitorarlo, a partire dal Consiglio di Presidenza – prosegue il Presidente dell’Associazione Industriale Bresciana –. Pagare correttamente, nei tempi e nei termini previsti, rientra in quell’ambito della Responsabilità sociale d’impresa che da sempre intendiamo valorizzare, anche attraverso una delega specifica in Associazione. Ma – ripeto – per pagare, le aziende di qualsiasi settore, dimensione e genere hanno bisogno di liquidità, per di più immediate. La liquidità è l’emergenza nell’emergenza che stiamo affrontando in queste settimane; è un problema che cresce dimensionalmente di ora in ora, di pari passo alla necessità di rivedere il rapporto banche – imprese per assicurare rapidità, snellezza e immediatezza di azione”.

“Sappiamo tutti che i fondamentali dell’economia conosciuta fino a poche settimane fa sono venuti meno. Serve ripensare sia i prodotti bancari da mettere a disposizione delle imprese sia il regime regolatorio che è stato fino ad ora alla base della definizione del merito creditizio. Su questi due aspetti siamo in prima linea – prosegue Pasini –. Abbiamo già avviato il confronto con alcuni istituti di credito, per mettere a disposizione degli associati strumenti specifici che assicurino, per esempio, ulteriori moratorie su linee di credito di medio lungo periodo piuttosto che liquidità per valicare almeno i prossimi 12 mesi. Dall’altro stiamo anche chiedendo al mondo bancario di impegnarsi per rivedere le regole alla base del merito creditizio. Occorre infatti congelare i vincoli derivanti dagli Accordi di Basilea III che, se permarranno, di fatto non consentiranno alle banche di operare nei confronti delle aziende con quella immediatezza e concretezza che noi chiediamo. Occorrerebbe anche congelare subito, e almeno per questa fase di blocco delle attività produttive, la segnalazione da parte delle banche e delle società di leasing alla Centrale Rischi nei casi di mancati pagamenti di mutui, leasing e altro entro il 31 marzo 2020: molti imprenditori stanno chiedendo le moratorie, ma non è certo che siano operative per quella data”.

CORONAVIRUS, Apindustria rilancia l’esempio virtuoso della Colosio Srl

in Api/Associazioni di categoria/Economia by

Apindustria Brescia, in questo momento difficile, sta raccogliendo anche riflessioni e richieste degli imprenditori associati. Tra queste spicca  l’iniziativa dell’azienda Colosio Srl, che si è resa protagonista di un’iniziativa lodevole verso i fornitori rilanciata da Api in un comunicato stampa.

Il blocco produttivo più o meno totale – si legge nella accorata lettera che la nostra azienda Associata Colosio Srl ha inviato ai propri fornitori -, imposto dalle autorità e dalle misure di autotutela che molte aziende stanno applicando in questo difficile periodo comporta numerose difficoltà gestionali, con adempimenti che vanno in ogni caso espletati. I buoni risultati da noi conseguiti negli ultimi anni – prosegue la lettera – ci hanno messo in condizione di poter affrontare questa nuova situazione con timore, ma anche con la fiducia di poter assorbire il duro contraccolpo che inevitabilmente anche i nostri conti subiranno. Questi risultati sono il frutto del nostro impegno e dedizione, ma anche della collaborazione dei nostri partner che ci forniscono, con precisione e qualità, i materiali e servizi indispensabili per il buon funzionamento della nostra organizzazione. In questo momento di difficoltà per tanti piccoli/medi imprenditori, abbiamo deciso sostenere le attività di chi come voi ha contribuito al nostro successo, anticipando con pagamento immediato tutte le scadenze che ad oggi ci risultano pianificate per il 10/4, 10/5, 10/6 e 10/7. Speriamo con questo nostro gesto di supportarvi fornendo la liquidità che il sistema bancario difficilmente potrà erogare in tempi brevi e che questo vi aiuti a gestire in modo ordinato le vostre scadenze, in primis quelle verso i vostri dipendenti, vero motore di ogni attività. Se reputate positiva questa nostra premura e siete nelle condizioni di poterlo fare, vi invitiamo a supportare a vostra volta i vostri fornitori, in particolar modo quelli delle aree in questo momento più in difficoltà, per dimostrare anche alle sedi europee quale sia il vero significato di Comunità. Sperando che questo gesto possa essere imitato da tutti coloro che possono, auguriamo a voi, i vostri dipendenti e le relative famiglie la miglior salute”. Firmato famiglia Colosio.

E da segnalare pure la riflessione di Michele Amenduni, presidente di Alessio Tubi, Tecnotubi e Zinchitalia: “La salute delle persone è la priorità. Il decreto che indica quali attività possono restare aperte e quali no è lacunoso. Il rischio è che alcune aziende cerchino dei cavilli per poter restare aperte.  Qui non ci sono in gioco commesse o forniture – prosegue Amenduni – qui c’è in gioco la salute delle persone. Dobbiamo noi per primi dare il buon esempio e l’unico modo per essere certi del non contagio è il chiudere completamente l’azienda per un periodo ben definito e utile per poi poter riprendere tutti insieme. Come per altro hanno già scelto liberamente di fare molte aziende bresciane.”

 

Mercato immobiliare, nel 2019 compravendite cresciute del 13% a Brescia

in Economia/Edilizia/Partner 2/Tendenze by

La performance del mercato residenziale è stata supportata principalmente dalla dinamica delle compravendite e dall’intensità della domanda, mentre restano distanti dalla media del panel la ripresa dei prezzi e la velocità di assorbimento del mercato – è quanto emerge dal 1° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2020 di Nomisma presentato oggi in diretta streaming.

Residenziale

Il mercato residenziale bresciano nel 2019 ha registrato 2.724 compravendite, in aumento del 13,3% rispetto al consuntivo 2018 e sospinte da una domanda crescente. Le transazioni sono cresciute per il sesto anno consecutivo, portando gli scambi sui livelli più alti della serie storica osservata.

Al contempo – come emerge dallo studio condotto da Nomisma- le erogazioni di mutui diminuiscono di poco meno di tre punti percentuali a livello provinciale, in linea con il trend che si osserva a livello nazionale; la buona ripresa del mercato immobiliare nel 2019 è stata resa possibile dal basso livello dei prezzi immobiliari.

L’Istituto bolognese evidenzia come i tempi medi di vendita siano di 7 mesi per le abitazioni sia nuove sia usate e gli sconti medi, nel corso del 2019, hanno visto una diminuzione, sia per gli immobili nuovi (7,5%) sia usati (12%).

Sul fronte degli affitti Nomisma riscontra una ripresa favorita dalla dinamica di crescita già iniziata nel 2018. Nel centro città si rileva una crescita annuale dell’1,4%, percentuale che scende lievemente per le zone di periferia. I tempi di locazione si riducono a 1,9 mesi, restando al di sotto della media delle 13 città.

Crescono i rendimenti lordi annui da locazione, grazie all’aumento dei canoni, e si assestano in media al 5,6%, con punte del 5,9% in periferia.

Eguale peso si riscontra tra la compravendita e la locazione, pari al 47,5% per l’acquisto e per il 52,5% per l’affitto. L’acquisto della prima casa riguarda quasi l’80% delle compravendite, in aumento rispetto alla rilevazione del 2019, a discapito degli acquisti per investimento la cui percentuale scende dal 18,3% al 14,9% del totale delle transazioni. Ancora più ridotta risulta la quota degli acquisti dedicata alle seconde case (5,3%).

 

Non residenziale

Rispetto al settore non residenziale Nomisma fotografa il perdurare di alcuni segnali di criticità in un contesto di lieve crescita dell’attività transattiva.

L’Istituto bolognese evidenzia come vi sia stato un aumento delle compravendite piuttosto deciso nel 2019, con una dinamica positiva che tuttavia ha mostrato, in serie storica, una discreta volatilità. I prezzi degli uffici risultano ancora in calo, mentre per i negozi si interrompe la caduta dei valori che tornano perciò in territorio positivo (+0,3% in media, contro il -0,8% registrato nella media delle 13 città monitorate).

Il segmento della locazione, di significativa importanza per i comparti direzionale e commerciale, mostra le difficoltà di questi mercati ad uscire pienamente dalla crisi, come dimostrano i canoni ancora in flessione in entrambi i comparti considerati.

I rendimenti lordi annui rimangono stabili al 4,6% per gli uffici e al 5,8% per i negozi, in entrambi i casi inferiori alla media delle 13 città intermedie.v

CORONAVIRUS, sportelli dell’Agenzia delle entrate chiusi fino al 3 aprile

in Economia/Tasse by
Agenzia delle entrate

L’Agenzia delle entrate-Riscossione comunica che è stata prolungata fino al 3 aprile la chiusura al pubblico dei propri sportelli presenti su tutto il territorio nazionale, prevista inizialmente fino al 25 marzo.

POTENZATI I SERVIZI WEB: SPORTELLO DIGITALE E ASSISTENZA H24. Durante il periodo di chiusura al pubblico degli sportelli, il personale dell’Agenzia, attraverso attività di back office, sta garantendo l’operatività e la fruibilità dei servizi online, disponibili h24 sul portale www.agenziaentrateriscossione.gov.it e sull’App Equiclick.

In tale situazione straordinaria, quindi, i contribuenti hanno a disposizione un vero e proprio sportello digitale con i consueti canali di assistenza che, per l’occasione, sono stati potenziati con nuovi indirizzi email per eventuali richieste urgenti e indifferibili, relative, ad esempio, a procedure avviate prima del periodo di sospensione.

Inoltre, sul portale di Agenzia Riscossione sono disponibili i chiarimenti e le risposte alle domande più frequenti (Faq) relative alle nuove disposizioni introdotte in materia di riscossione dal decreto legge “Cura Italia”. Il provvedimento, infatti, prevede una serie di misure fiscali a favore di cittadini e imprese, come la temporanea sospensione dell’invio degli atti di riscossione, la sospensione dei pagamenti di cartelle, avvisi di addebito e avvisi di accertamento esecutivi affidati all’Agente della riscossione, comprese le relative rateizzazioni, nonché il differimento, al 31 maggio 2020, della rata della “Rottamazione-ter” “, scaduta il 28 febbraio 2020, e quella del “Saldo e stralcio” in scadenza il 31 marzo 2020. Sul portale è comunque disponibile un’apposita sezione sull’emergenza COVID-19 con tutte le informazioni utili.

 

Per informazioni e assistenza è disponibile anche il contact center di Agenzia delle entrate-Riscossione, attivo tutti i giorni 24 ore su 24 e, con operatore, dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle 18, al numero unico 06 01 01, sia da telefono fisso che da cellulare, secondo il proprio piano tariffario.

3 Consigli per un’Azienda più Ecologica

in Ambiente/Economia by

Non c’è alcun pianeta B. Questa frase viene utilizzata per indicare la necessità di ripensare il modo in cui la società intende evolversi.

Dopo un secolo di industrializzazione, nonostante fosse noto ad alcuni illuminati sin da subito, l’inquinamento è diventato un serio problema in grado di peggiorare numerosi aspetti della vita umana in tutto il mondo.

L’urgenza di proteggere il nostro pianeta, dato che non conosciamo un altro luogo dove andare in caso di emergenza, è adesso chiara a tutti e molte persone e aziende fanno ogni giorno del loro meglio per salvaguardare l’ambiente, evitando di sfruttarlo fino all’osso.

Inoltre, come appurato negli anni con diversi studi e ricerche, si lavora meglio se l’ufficio è green.

Le aziende possono fare molto con poco, diminuendo l’impatto sull’ambiente e migliorando la vita professionale dei dipendenti. Ecco come:

  1. Clouding

La sicurezza dei dati protetti online su server dedicati è un vantaggio alla portata di qualsiasi impresa, anche della più piccola.

Invece di acquistare carta su cui stampare documenti generici, fatture, appunti e qualsiasi altro dato amministrativo, si può conservare tutto in documenti online risparmiando grazie al costo moderato dei servizi in cloud.

Investendo in archivi online si evita l’acquisto di risme di carta e di server privati.

Questo migliora la gestione documentale interna grazie alla dematerializzazione di faldoni e fotocopie, facendo un enorme favore a tutto il pianeta.

  1. Ridurre gli Sprechi

Abbassare i consumi e sensibilizzare tutti i lavoratori verso il risparmio di energia elettrica, risorse idriche, riscaldamento e condizionatori d’aria significa trattenere molti soldini in cassa aziendale.

Lo spreco quotidiano di un’azienda di modeste dimensioni con più di 5 dipendenti può essere davvero notevole su base annuale e, di sicuro, non giova al pianeta.

In ufficio si può regalare una tazza termica personalizzata a ogni dipendente in modo che possa prendere caffè, cappuccino o qualsiasi altra bevanda senza utilizzare bicchieri in carta o plastica usa e getta, potendo riportare a casa il thermos su cui farete stampare il marchio aziendale per pubblicizzare il vostro impegno ecosostenibile.

  1. Trasporto

La vostra azienda si trova in centro città o è raggiungibile con i mezzi pubblici in poco tempo? Considerate il corporate car sharing o l’acquisto di abbonamenti mensili per i dipendenti così che possano lasciare a casa l’auto o la moto.

  1. Riciclare

Apparecchiature elettriche, computer, arredamento, tutto si può riciclare per rimettere in circolazione le materie prime senza distruggerle per sempre.

  1. Investire su Energie Alternative

Quanto si risparmia installando dei pannelli solari? Dipende dal tipo di attività; la certezza è che produrre energia propria ripaga sul lungo periodo.

Il governo italiano mette a disposizione delle imprese detrazioni e ammortizzazioni fiscali per favorire l’utilizzo di pannelli solari, quindi è un’opzione che tutte le imprese dovrebbero subito considerare.

Piccole azioni hanno sempre fatto la differenza, specialmente se attuate da molti. Bisogna solo cominciare.

Le imprese trovano nella sostenibilità aziendale un ulteriore strumento di risparmio e ottimizzazione delle risorse capace di renderle speciali agli occhi dei clienti.

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