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Coronavirus, istruzioni dalla Prefettura per le aziende che continuano a lavorare

in Economia/Istituzioni by

Il DPCM 22.03.2020 dispone nuove misure sulle attività produttive industriali e commerciali in relazione all’emergenza di Coronavirus in corso.

DI SEGUITO I DOCUMENTI DA INVIARE ALLA PREFETTURA DA PARTE DELLE ATTIVITA’ CHE RESTANO APERTE

Le comunicazioni relative alla prosecuzione delle attività funzionali ad assicurare la continuità delle filiere dei settori di cui all’allegato 1 del medesimo DPCM, dei servizi di pubblica utilità e dei servizi essenziali di cui alla legge n.146/1990, dovranno essere inviate alla seguente casella di posta elettronica certificata protocollo.prefbs@pec.interno.it dal legale rappresentante dell’azienda interessata, indicando nell’oggetto della mail “DPCM 22 marzo 2020 – Comunicazione attività”.

Analoga comunicazione dovrà essere presentata anche dai legali rappresentanti degli impianti a ciclo produttivo continuo presenti nell’area della Provincia di Brescia, indicando il grave pregiudizio o il pericolo di incidenti derivanti dall’interruzione dell’attività.

La comunicazione potrà avvenire compilando e sottoscrivendo, con timbro e firma, il modello denominato Modello Comunicazione – Lettere d) e g) DPCM 22 MARZO 2020, scaricabile al link:

http://www.prefettura.it/brescia/contenuti/Comunicazioni_relative_alla_gestione_dell_emergenza_sanitaria_da_covid_19-8547637.htm

 

Richiesta di autorizzazione allo svolgimento dell’attività dovrà essere presentata, invece, dai legali rappresentanti delle attività dell’industria dell’aerospazio e della difesa, nonché delle altre attività aventi rilevanza strategica nazionale.

L’autorizzazione dovrà essere inviata alla seguente casella di posta elettronica certificata protocollo.prefbs@pec.interno.it dal legale rappresentante dell’azienda interessata, indicando nell’oggetto della mail “DPCM 22 marzo 2020 – Autorizzazione attività”.

La richiesta di autorizzazione potrà avvenire compilando e sottoscrivendo, con timbro e firma, il modello denominato Modello Richiesta Autorizzazione – Lettera h) DPCM 22 MARZO 2020 scaricabile al link:

http://www.prefettura.it/brescia/contenuti/Comunicazioni_relative_alla_gestione_dell_emergenza_sanitaria_da_covid_19-8547637.htm

La Prefettura di Brescia è competente solo per le attività produttive ubicate sul territorio della Provincia di Brescia.

Per le attività già espressamente autorizzate dall’articolo 1 lett. a) del DPCM non è necessario compiere nessun adempimento formale.

<h2><strong>MASCHERINE CONTRO IL CORONAVIRUS, LA GUIDA</strong></h2>
<h3><strong>🔴 <a href=”https://www.bsnews.it/2020/03/11/coronavirus-quali-mascherine-sono-davvero-utili-contro-coronavirus-guida/”>MASCHERINE, QUALI SONO UTILI CONTRO IL CORONAVIRUS</a></strong></h3>
<h3><strong>🔴 <a href=”https://www.bsnews.it/2020/03/13/coronavirus-mascherine-ffp2-e-ffp3-cosa-sono-a-che-servono/”>MASCHERINE, APPROFONDIMENTO SU DPI FFP2 E FFP3</a></strong></h3>
<h3><strong>🔴 <a href=”https://www.bsnews.it/2020/03/13/coronavirus-mascherine-ffp2-e-ffp3-cosa-sono-a-che-servono/”>MASCHERINE CONTRO IL CORONAVIRUS, I CONSIGLI DELL’ESPERTO</a></strong></h3>
<h3><strong>🔴 <a href=”https://www.bsnews.it/2020/03/17/mascherine-guanti-igienizzanti-mani-istruzioni-per-uso-e-per-acquisto/”>MASCHERINE, GUANTI E IGIENIZZANTI MANI: COME SI USANO</a></strong></h3>
<h3><strong>🔴 </strong><strong><a href=”https://www.bsnews.it/2020/03/20/mascherine-finite-ospedali-hanno-gia-il-metodo-per-riutilizzarle-non-lo-sanno/”>L’INCHIESTA: MASCHERINE FINITE? GLI OSPEDALI NON SANNO CHE POSSONO RIGENERARLE…</a></strong></h3>
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A2A: nel 2019 volano investimenti, ricavi e utile netto

in A2A/Aziende/Economia/Partecipate e controllate by

Si è riunito ieri il Consiglio di Amministrazione di A2A S.p.A. che, sotto la presidenza di Giovanni Valotti, ha approvato i progetti del Bilancio separato e della Relazione finanziaria annuale consolidata al 31 dicembre 2019, ne diamo conto riportando la sintesi pubblicata da Brescia news.

Nel 2019 i Ricavi del Gruppo A2A sono risultati pari a 7.324 milioni di euro, in aumento del 12,8% rispetto all’anno precedente. L’aumento dei ricavi è prevalentemente riconducibile alle maggiori vendite sul mercato libero, in particolare grandi clienti, ai ricavi da vendita gas grazie ai maggiori volumi venduti sul mercato libero e intermediati sul mercato all’ingrosso, parzialmente compensati dai minori ricavi relativi ai mercati ambientali.
I ricavi del gruppo ACSM-AGAM, consolidato a partire da luglio 2018, risultano pari a 420 milioni di euro (187 milioni di euro al 31 dicembre 2018 riferiti al solo secondo semestre post perfezionamento aggregazione).

Il Margine operativo lordo si è attestato a 1.234 milioni di euro (1.231 milioni di euro al 31 dicembre 2018). Il contributo del gruppo ACSM-AGAM, consolidato a partire dal primo luglio 2018, è stato pari a 69 milioni di euro (41 milioni di euro nel 2018, incluso il risultato dell’ex-gruppo Aspem consolidato nel primo semestre del 2018). Al netto delle partite non ricorrenti (39 milioni di euro nel 2018; 42 milioni di euro nel 2019), il Margine operativo lordo risulta allineato al 2018.

Il Risultato Operativo Netto risulta pari a 687 milioni di euro, in aumento di 99 milioni di euro rispetto al 2018 (588 milioni di euro nel 2018). La variazione è riconducibile:
· alle minori svalutazioni nette dell’anno in corso rispetto a quelle dell’anno precedente (9 milioni di euro di svalutazioni nette nel 2019; 160 milioni di euro nel 2018);
· all’ incremento degli ammortamenti relativi al gruppo ACSM-AGAM, all’applicazione del principio IFRS 16, agli asset acquisiti, nonché ai maggiori investimenti dell’anno (-39 milioni di euro);
· ai maggiori accantonamenti netti dell’anno a Fondo Rischi derivanti principalmente dal minor rilascio, nel corso del 2019, di fondi rischi e crediti eccedenti rispetto ai rilasci dell’anno precedente (-16 milioni di euro).

Le svalutazioni nette effettuate nell’esercizio 2019 sono riferite:

· al ripristino di valore, per +127 milioni di euro, dei gruppi da 400 MW di Mincio, Chivasso e Sermide. Tali gruppi erano stati totalmente svalutati negli anni precedenti a seguito di messa in conservazione; nell’anno in corso sono stati oggetto di ripristino di valore in considerazione del loro regolare funzionamento, delle mutate (crescenti) prospettive di utilizzo connesso anche al previsto phase out dal carbone, di scenario e di remunerazione fornita dal meccanismo del capacity market, già assegnato per gli anni 2022, 2023 e previsto per gli esercizi successivi;
· alla svalutazione della centrale di Monfalcone per un valore di -3 milioni di euro (-116 milioni di euro nel 2018);
· alla svalutazione della discarica di Grottaglie per -48 milioni di euro in considerazione delle previste ridotte capacità reddituali future, a seguito del rigetto del ricorso da parte del Consiglio di Stato verso la sentenza del T.A.R. di Lecce n. 143/2019 e la conseguente conferma  dell’annullamento del DD45/18 che aveva permesso una modifica sostanziale dell’AIA relativa alla discarica con successiva ripresa dell’attività di smaltimento;
· alla svalutazione dell’avviamento della rete elettricità per -85 milioni di euro (-44 milioni di euro nel 2018).

L’Utile Netto di pertinenza del Gruppo nel 2019 è risultato pari a 389 milioni di euro (344 milioni di euro nel 2018) in incremento di 45 milioni di euro (+13,1%). Nel 2018 l’Utile Netto di pertinenza del Gruppo, era stato influenzato, oltre che dalle svalutazioni derivanti dal processo di impairment test (-128 milioni di euro al netto degli effetti fiscali relativi), dagli impatti della rinegoziazione dell’accordo per l’esercizio della PUT Option sulla quota del capitale sociale detenuta da A2A S.p.A. nella società montenegrina EPCG per 21 milioni di euro, dalla plusvalenza pari a 6 milioni di euro conseguente alla cessione della partecipazione nella miniera di carbone Rudnik Uglija ad Pljevjia e dall’iscrizione di un badwill per circa 8 milioni di euro a fronte dell’acquisizione degli impianti operanti in Italia nel settore fotovoltaico di proprietà di Talesun. Nel 2019 l’Utile Netto di pertinenza del Gruppo ha risentito degli effetti delle svalutazioni/ripristini di valore da impairment test al netto degli effetti fiscali (-6 milioni di euro) e della quota della svalutazione di Grottaglie di pertinenza di terzi (+17 milioni di euro). Escludendo i sopramenzionati effetti, l’Utile Netto “Ordinario” di pertinenza del Gruppo nel 2019 risulta pari a 378 milioni di euro (438 milioni di euro nel 2018).

Utile Netto in crescita del 13% rispetto al 2018, (389 milioni di euro nel 2019; 344 milioni di euro nel 2018), migliore risultato dalla nascita di A2A

Ricavi a quota 7,3 miliardi di euro, +13% rispetto all’anno precedente

Margine Operativo Lordo a 1.234 milioni di euro (1.231 milioni di euro nel 2018), con totale recupero del minor contributo dei certificati verdi e di altri incentivi pari a circa 100 milioni di euro

Forte crescita degli Investimenti: 627 milioni di euro, +25% rispetto all’anno precedente

PFN a 3.154 milioni di euro (3.022 al 31 dicembre 2018)

Rapporto PFN/Ebitda a 2,56 x

Proposto all’assemblea degli azionisti un dividendo di 0,0775 euro per azione in crescita del 10,7% rispetto all’esercizio precedente

 

 

Coronavirus, dall’edilizia un contributo di 110mila euro per gli ospedali

in Economia/Edilizia by

Continua l’iniziativa solidale del settore edile bresciano con sottoscrizioni tra lavoratori e imprese del settore per sostenere chi è impegnato per salvare vite. Il sistema edile bresciano ha effettuato infatti tre donazioni, due di 50mila euro ognuna a favore degli Spedali Civili di Brescia e della Fondazione Poliambulanza, l’altra di 10mila euro all’Ospedale di Esine in Valcamonica, per un totale di 110mila euro, “al fine di supportare chi sta aiutando le tantissime persone colpite e combatte in prima linea la diffusione del virus, fra il resto con la certezza della destinazione delle somme e del loro utilizzo, grazie ai contatti diretti con le strutture sanitarie interessate”.

“Non possiamo essere insensibili in un momento così drammatico – spiegano Massimo Angelo Deldossi, Raffaelle Collicelli e Paolo Bettoni, presidenti rispettivamente di Ance Brescia, Cassa Edile, Eseb (Ente sistema edilizia Brescia) insieme a Raffaele Merigo, Sara Piazza, Ibrahima Niane e Donato Bianchi, segretari di Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil Brescia e Vallecamonica  Sebino – perciò ci siamo mossi per aiutare la collettività in questo momento, quasi postmoderno, caratterizzato da una situazione, improvvisa e imprevista, di emergenza per tutto il nostro territorio”.

Le parti sociali dell’edilizia bresciana hanno deliberato l’iniziativa che pure prevede la promozione fra i propri associati e iscritti di una raccolta fondi, su base volontaria, per assicurare continuità nel supporto a Spedali Civili, Poliambulanza e all’ospedale camuno, anche per far fronte alla situazione post emergenziale. Anche a questa seconda parte, il Consiglio direttivo di Ance Brescia ha deciso di apportare il proprio concreto contributo: nello specifico, i lavoratori potranno comunicare ai datori di lavoro la propria volontà di devolvere una somma pari fino a un massimo di tre ore di retribuzione: effettuata la trattenuta sul cedolino l’impresa raddoppierà l’importo, con un proprio versamento e provvederà a versare la cifra complessiva raccolta in sede aziendale su un conto corrente dedicato, appositamente aperto da Cassa Edile, cui spetterà il compito, una volta, conclusa la raccolta di erogare i fondi così ottenuti a favore degli Spedali Civili, di Poliambulanza e del nosocomio di Esine. I vertici di Ance Brescia, inoltre, invitano le singole imprese associate ad effettuare ulteriori versamenti autonomi per rendere ancor più consistente il contributo del settore a favore della collettività bresciana, in un drammatico frangente di grandissima difficoltà. Il termine dell’iniziativa è fissato alla data del 30 aprile 2020.

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Stanziamenti del governo per il Coronavirus, Confartigianato: bene, ma non saranno sufficienti

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Salute by

«In questi concitati momenti, apprezziamo lo sforzo messo in campo, mentre tutti facciamo i conti con le restrizioni, le quarantene, i momenti di sconforto, ma soprattutto di lutto per intere comunità per la perdita di tante vite umane, seguirà la conta delle imprese che purtroppo, sicuramente, non riapriranno più» questo il commento del presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti che prosegue «purtroppo, resta tanto da fare, a partire dal rinvio dei versamenti del 16 aprile perchè è facile prevedere che saremo ancora in grave stato di necessità».

Confartigianato commenta così il Decreto Legge ‘Cura Italia’ varato ieri da Governo e sottolinea l’importanza che gli interventi siano stati estesi a tutti i settori e a tutti i territori.

«L’impatto economico dell’emergenza coronavirus sugli artigiani e sulle micro e piccole imprese è vastissimo – sostiene Massetti – e saranno necessarie ulteriori misure per venire in aiuto agli imprenditori che in queste condizioni sono impegnati nel contenimento dei danni e a resistere sul mercato. Dopo queste prime misure andrà quindi affrontata la fase due con ulteriori interventi e, a emergenza sanitaria conclusa, saranno necessari provvedimenti dedicati agli indennizzi per i danni subiti dalle imprese e a rilanciarne l’attività. Il Decreto recepisce le sollecitazioni di Confartigianato per la sospensione e la proroga di versamenti e adempimenti e le misure di tutela del lavoro. Avevamo chiesto la sospensione di tutti i versamenti di imposte, tributi e contributi fino almeno per ora al 30 aprile; il rinvio di ogni tipo di scadenza e adempimento che ricade entro il 30 aprile; la moratoria dei mutui in essere fino al 31 dicembre 2020; la copertura delle sospensioni dal lavoro con forme di deroga di cassa integrazione per tutti dipendenti. Ora sollecitiamo la soluzione del problema della miriade di adempimenti delle imprese nei confronti della Pubblica amministrazione: chiediamo siano tutti prorogati con una norma “ombrello”.

Nel frattempo i nostri uffici sono a disposizione telefonicamente per chiarire dubbi e fornire tutte le dovute informazioni. Siamo subbissati da centinaia di telefonate di associati che chiedono di come attivare gli ammortizzatori sociali, come fare con i dipendenti, con la mancanza di lavoro, con le assenze per malattia. Su questo continueremo a fornire il prezioso contributo dei nostri consulenti in materia fiscale, paghe e credito» conclude Massetti.

MASCHERINE CONTRO IL CORONAVIRUS: INFORMAZIONI UTILI E DOVE COMPRARLE

in Economia/Salute by

Le mascherine sono uno degli oggetti più richiesti del momento sul mercato: le farmacie hanno finito (quasi tutte) le scorte, qualche supermercato le vende ancora e molti si rivolgono all’on line. Un settore dell’economia – quest’ultimo – che sta conoscendo un’esplosione senza precedenti nella storia italiana.

Ma il mondo delle mascherine contro il Coronavirus è molto ampio. Iniziamo col dire che le mascherine casalinghe non proteggono dal virus, nè serve a qualcosa portarsi la sciarpa alla bocca. Se non si è esposti a particolari rischi possono essere utili le mascherine chirurgiche che si trovano in quantità su Amazon (ma attenti alla marcatura CE), altrimenti le sole mascherine utili a proteggere se stessi e gli altri sono i facciali FFP2 e FFP3, possibilmente senza valvola (perché con la valvola si respira meglio ma non si tutelano gli altri in caso di malattia).

Nei link che seguono trovate la guida del quotidiano on line Brescia News sull’argomento, con tutti gli approfondimenti sulla materia. Trovate informazioni utili su come sceglierle, dove acquistarle, quali parametri tenere in considerazione, come indossarle e come toglierle, i consigli dell’esperto e tanto altro. Insomma una guida completa – forse la più completa del web – sull’argomento.

MASCHERINE CONTRO IL CORONAVIRUS, GUIDA DA BSNEWS

🔴 MASCHERINE, QUALI SONO LE MIGLIORI CONTRO IL CORONAVIRUS

🔴 MASCHERINE, APPROFONDIMENTO SUI FACCIALI FFP2 E FFP3

🔴 MASCHERINE CONTRO IL CORONAVIRUS, I CONSIGLI DELL’ESPERTO (EX ATS)

🔴 MASCHERINE CHIRURGICHE, GUANTI E IGIENIZZANTI MANI: COME SI USANO

Brescia, inflazione in leggero calo nel mese di febbraio

in Economia/Tendenze by

Per il mese di febbraio, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività registra una lieve variazione congiunturale negativa (-0,1%) affiancata da un tasso tendenziale nullo. Analizzando per tipologia di prodotto, rispetto al mese precedente si registra una lieve diminuzione dei “Servizi” (-0,2%) dovuta principalmente alla forte flessione dei “Servizi relativi ai trasporti” (-0,8%). Anche i “Beni” presentano una lieve diminuzione (-0,1%), causata soprattutto dalla forte contrazione degli “Altri beni energetici” (-1,4%), controbilanciata dall’incremento dei “Beni alimentari non lavorati” (+1,0%), in aumento per il secondo mese consecutivo.

A livello di divisione, le uniche che registrano variazioni positive in termini congiunturali sono i “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+0,3%) con aumenti spiccati per i “Pesci e prodotti ittici” e i “Vegetali”, e “Mobili, articoli e servizi per la casa” (+0,2%) con incrementi della voce “Grandi apparecchi domestici elettrici e non” (+2,7%).

In forte diminuzione, invece, sono i “Trasporti” (-0,9%), con una sostenuta flessione del “Trasporto aereo passeggeri” (-9,5%), la contrazione dei “Carburanti e lubrificanti per mezzi di trasporto privati” (-1,4%) e l’aumento della voce “Trasporti passeggeri su strada” (+2,5%). Altre diminuzioni, più lievi, sono presentate dalle seguenti divisioni: “Comunicazioni” (-0,6%), “Bevande alcoliche e tabacchi” (-0,2%) con una sostenuta contrazione delle Birre (-1,5%), Altri beni e servizi” (-0,1%) e “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (-0,1%), con una forte flessione del “Gasolio per riscaldamento” (-2,8%) e dei “Combustibili solidi” (-2,2%).

Nulle le variazioni delle restanti divisioni: “Ricreazione, spettacoli e cultura”, “Servizi ricettivi e di ristorazione”, “Abbigliamento e calzature, “Istruzione” e “Servizi sanitari e spese per la salute”.

Con riferimento alla frequenza di acquisto dei prodotti, questo mese le tre tipologie di prodotto presentano una lieve flessione: Bassa (-0,1%), Media (-0,2%) e Alta (-0,1%). In termini tendenziali, solo i prodotti a Media frequenza d’acquisto presentano tassi negativi (-0,8%), mentre le altre due tipologie registrano variazioni tendenziali entrambe positive (+0,6%).

Infine, la “Core Inflation”, che indica l’andamento della componente di fondo della dinamica dei prezzi, cioè l’inflazione al netto della componente volatile (beni energetici e alimentari non lavorati), registra una variazione congiunturale negativa (-0,1%), con un tasso tendenziale lievemente positivo (+0,2%).

Coronavirus, la bresciana Neosperience lancia il progetto defeatcovid19

in Economia/Salute by

Con l’hashtag #defeatcovid19, Neosperience S.p.A. (ISIN IT0005351496), lancia l’iniziativa e la community defeatcovid19.org rivolta a tutte le aziende e i professionisti che si occupano di intelligenza artificiale. L’obiettivo è quello di individuare risposte tecnologiche che siano di supporto alle strutture sanitarie e ai medici in un momento così difficile. Per questo Neosperience ha già reso disponibile la propria piattaforma e il suo team di data scientist alle organizzazioni ed enti che lottano contro il Coronavirus ed è stata affiancata dal Politecnico di Milano, primo partner dell’iniziativa.

“Stiamo aggregando un team di esperti di intelligenza artificiale da tutto il mondo – ha spiegato Dario Melpignano, Presidente di Neosperience. Noi abbiamo fatto un primo passo rendendo disponibile la piattaforma Neosperience Cloud, in un’apposita versione denominata Core Edition, offerta da oggi a titolo gratuito a tutti gli enti di ricerca pubblici e privati e non profit attivi nel mondo della salute che ne faranno richiesta per le finalità di screening e supporto alla diagnosi del Covid-19.”

Del valore dell’iniziativa è convinto anche Giuseppe Andreoni, coordinatore del laboratorio TeDH (Technology and Design for Healthcare) del Politecnico di Milano e coordinatore scientifico del progetto Nestore, finanziato dal programma di ricerca europeo Horizon 2020, che vede già impegnati Politecnico di Milano e Neosperience insieme ad altri 14 partner.

“Insieme a Neosperience abbiamo dato vita a un gruppo di lavoro che può elaborare algoritmi di screening con cui coadiuvare il personale sanitario. Obiettivo del team è accogliere da subito in modo ampio e inclusivo gli apporti delle organizzazioni e dei data scientist più esperti, valorizzando gli sforzi di ciascuno verso il bene comune.”

Una sfida che mette insieme le competenze tecniche e le motivazioni ideali, come ribadisce il Presidente di Neosperience. “In queste ultime settimane ci siamo dedicati a comprendere come essere più utili alla nostra comunità nella difficile situazione che stiamo vivendo. Una delle esigenze principali è avere a disposizione strumenti di diagnosi che siano rapidi e facilmente integrabili nei processi di screening. L’intelligenza artificiale e il machine learning possono fornire un contributo nella diagnosi precoce ai sistemi sanitari di tutto il mondo: per organizzare l’operatività, programmare le terapie e migliorare l’efficienza in un momento così critico.”

Le tecnologie che Neosperience mette a disposizione includono le reti neurali specializzate nel riconoscimento di pattern specifici all’interno di immagini e i modelli di correlazione dei dati, che potranno essere impiegati nel supporto allo screening e, in seguito, nella valutazione delle terapie in relazione ai dati raccolti, migliorando la determinazione della prognosi. Dati raccolti in forma anonima, nel rispetto della normativa sulla privacy.

Ha contribuito all’ideazione del progetto il Dott. Alberto Barosi, responsabile della Diagnostica Non Invasiva Cardiovascolare dell’Ospedale Sacco di Milano, esperto nel campo della diagnostica con ultrasuoni. L’iniziativa vede coinvolti un pool di Ospedali Covid delle province di Milano, Bergamo e Brescia. Neosperience, insieme al Politecnico di Milano e agli altri partner che si stanno aggregando, si farà promotrice della condivisione, senza fini di lucro, dei risultati conseguiti, che rimarranno proprietà del mondo scientifico. I dati e i modelli, unitamente alle metodologie sviluppate, saranno sia resi pubblici su strumenti open source quali Github, sia messi a disposizione dei gruppi di ricerca italiani ed esteri che ne faranno richiesta, potenziando così gli strumenti a supporto della diagnosi e della cura.

I data scientist che vogliono approfondire e aderire all’iniziativa possono accreditarsi sul sito: http://www.defeatcovid19.org/.

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Export, per le aziende bresciane è dura da tempo: -3,8% nel 2019

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Export by

Nel complesso del 2019, le esportazioni bresciane – pari a 16,3 miliardi – diminuiscono del 3,8% rispetto al 2018. Si arresta quindi la crescita dell’export provinciale, con il primo segno “meno” dal 2016, anno in cui si registrò un -1,2% sul 2015. A rilevarlo sono i dati ISTAT elaborati dall’Ufficio Studi e Ricerche di AIB e dal Servizio Studi della Camera di Commercio di Brescia.

Nel 2019, rispetto al 2018, la dinamica negativa delle esportazioni bresciane (-3,8%) è in controtendenza rispetto a quella rilevata in Lombardia (0,0%) e in Italia (+2,3%).

Le importazioni complessive (pari a 9,1 miliardi) cedono invece del 7,6%, ed evidenziano l’importo più basso dal 2016.

Nel 4° Trimestre 2019 la dinamica delle vendite all’estero, che ammontano a 4,01 miliardi di euro tra ottobre e dicembre 2019, è in calo del 6,6% rispetto allo stesso periodo del 2018. Si tratta della variazione più bassa dal quarto trimestre 2009 (-18,9%).

Le importazioni, pari a 2,12 miliardi di euro tra ottobre e dicembre 2019, diminuiscono del 14,3% rispetto allo stesso periodo del 2018, la frenata più intensa dal secondo trimestre 2012.

Il saldo commerciale si amplifica e raggiunge la cifra record di 7,16 miliardi di euro, in aumento dell’1,5% rispetto a quello del 2018 (7,05 mld).

La dinamica risente della frenata del commercio mondiale che, nel periodo ottobre-dicembre 2019, ha registrato un segno meno (-0,8%). Il 2019 si chiude con un calo complessivo degli scambi internazionali dello 0,4%, contro il +3,4% del 2018 e il +4,8% nel 2017. Ciò, in un contesto in cui pesano le note incognite internazionali (dalle tensioni geopolitiche, alla guerra dei dazi, alla Brexit e al rallentamento della Germania, mercato che da solo vale oltre il 20% delle esportazioni bresciane). L’indice PMI manifatturiero tedesco, che da mesi si trova in area negativa, nelle ultime rilevazioni del 2019 si è sistematicamente attestato su valori intorno a minimi pluriennali. I dati dei prossimi mesi incorporeranno gli effetti dello stop del mercato cinese sul commercio internazionale e l’impatto dell’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Coronavirus (al momento di non facile quantificazione) sull’economia nazionale e internazionale.

La persistente caduta dei prezzi delle principali materie prime industriali (alluminio, rame, zinco, rottame ferroso) ha provocato lo sgonfiamento dei valori monetari dei beni scambiati. Qualche vantaggio nelle esportazioni extra UE è derivato invece dal deprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro (-3,0% tendenziale).

Nel complesso del 2019, tra i settori, su base annua, i meno dinamici risultano: apparecchi elettrici (-6,8%), mezzi di trasporto (-6,1%), metalli di base e prodotti in metallo (-6,3%), prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-3,4%).

Un aumento delle esportazioni riguarda invece i comparti: legno e prodotti in legno, carta e stampa (+6,0%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+5,3%), articoli farmaceutici, chimico medicinali e botanici (+3,5%).

Tra i mercati di sbocco, diminuiscono le esportazioni verso Germania (-4,9%), Francia (-3,7%), Stati Uniti (-5,7%), Turchia (-7,3%), Brasile (-14,8%), Cina (-23,8%). Crescono le vendite verso l’Algeria (+23,9%) e la Russia (+7,1%). In termini di aree geografiche spiccano le dinamiche negative dell’Asia (-7,6%), dell’Unione Europea (-4,5%) e dell’America centro-meridionale (-4,0%). Positiva la dinamica dell’Africa (+6,6%).

Per quanto riguarda le importazioni, sono in diminuzione quelle di metalli di base e prodotti in metallo (-12,9%), apparecchi elettrici (-9,3%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (-6,5%), legno e prodotti in legno, carta e stampa (-4,9%), articoli in gomma e materie plastiche (-4,7%).

Risultano, invece, in aumento gli acquisti nei comparti: articoli farmaceutici, chimico medicinali e botanici (+21,4%), computer, apparecchi elettronici e ottici (+6,5%), mezzi di trasporto (+2,0%).

Diminuiscono le importazioni da: Francia (-7,7%), Germania (-7,2%) e Spagna (-6,2%). In contro tendenza la Cina (+2,7%).

 

Coronavirus, Sivieri (Api): fermiamoci per ripartire ma decidete e non lasciateci soli

in Api/Associazioni di categoria/Economia by
Douglas Sivieri

“Fermiamoci per ripartire ma decidete e non lasciateci soli”, riportiamo il messaggio del presidente di Apindustria Brescia Douglas Sivieri dopo l’ordinanza di ieri del governo in materia di Coronavirus.

ECCO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO

Fermiamoci per ripartire: noi siamo possiamo essere d’accordo ma le imprese non possono essere lasciate sole. E invece è proprio quanto sta accadendo. Il Governo continua a emanare divieti ma non obblighi, non spiega, lasciando le aziende sole a decidere in autonomia se chiudere o meno. Senza ammortizzatori sociali da una parte, con i lavoratori giustamente spaventati dall’altra, preoccupati per la loro salute. Possiamo chiudere e possiamo ripartire, siamo sicuri di farcela, ma vogliamo un Governo che decida. E non che dica che bisogna restare in casa ma tiene aperte le tabaccherie, le ferramenta, le tintorie. Che non dobbiamo lavorare ma lascia maglie larghe aperte ovunque. Che dobbiamo lavorare, ma poco. Che stanzia soldi ma è vago sull’operatività degli stessi. Non va bene: servono chiarezza e sicurezza. Tutte le nostre imprese hanno bisogno di sapere cosa fare. Il Governo ci dice che possiamo restare aperti, favorendo smart working, facendo smaltire ferie e permessi, applicando i protocolli di sicurezza.

Sì, ma quali protocolli? Uno chiaro per tutti o alla fine è responsabilità dell’imprenditore, con tutte le conseguenze del caso. E quali mascherine? Non ce ne sono a sufficienza in giro ma se ve ne fossero quali modelli e ogni quanto cambiarle? Decide questo sempre l’imprenditore? Se decidi di chiudere senza un blocco governativo diventi inadempiente nella filiera. Se tieni aperto metti a rischio la salute. Davvero tocca agli imprenditori decidere della salute pubblica?

Tante nostre imprese hanno già attraversato momenti penosi, difficili, duri. Hanno superato crisi profonde, hanno cambiato pelle per risorgere più forti di prima. Ce la faranno anche questa volta. Insieme ai loro collaboratori, fiduciosi nel futuro. Non saranno due o tre settimane a cambiare il destino delle nostre aziende ma abbiamo bisogno di un Governo che decida non che deleghi a nessuno la gestione della salute pubblica.

 

Douglas Sivieri

Presidente Apindustria Brescia

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CORONAVIRUS, Confartigianato: una task force per gestire la crisi delle imprese

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia by
Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

Un sostegno immediato e concreto al reddito delle imprese artigiane e delle imprese iscritte all’ente bilaterale dell’artigianato. «Ad oggi i fondi stanziati e messi sul tavolo da Regione Lombardia sono 135 milioni. Ci auguriamo vengano adeguatamente implementati nel caso di necessità di ulteriori risorse. Perché la crisi delle imprese è pesantissima e non sappiamo ancora quando finirà» questo il commento del presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti dopo il via libera alla cassa integrazione e cassa in deroga che potranno essere utilizzati con effetto retroattivo al 23 febbraio, per contrastare la crisi dovuta al coronavirus. «Confartigianato Brescia è in prima linea per informare gli associati ed ha allestito un apposito strumento per la gestione dell’emergenza coronavirus relativamente alle crisi aziendali. Si tratta di uno specifico strumento che permette alle aziende che stanno subendo la crisi dell’attività lavorativa di poter attivare tale ammortizzatore sociale così da garantire e supportare il reddito dei propri lavoratori dipendenti. Tale strumento prevede l’elaborazione e la sottoscrizione di un apposito verbale sindacale che permetterà alle aziende coinvolte dalla crisi, di poter accedervi».

Tecnicamente un verbale sindacale potrà essere sottoscritto dal sindacato telematicamente per ridurre al minimo i contatti con le persone e avrà validità provvisoria dal 26/02 al 31/03 e potrà essere sottoscritto con effetto retroattivo, ma tenendo comunque conto della data iniziale del 26/02. Per qualsiasi ulteriore informazione gli uffici della Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale restano a disposizione dei propri associati (si può contattare sia la sede centrale di Brescia al numero 030 37451, che gli uffici periferici presenti sul territorio). Lo strumento contempla prestazioni di integrazione salariale in caso di sospensione o riduzione dell’orario di lavoro per difficoltà aziendali in favore dei lavoratori dipendenti dalle imprese che rientrano nella sfera di applicazione di Fsba (Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato), introducendo un intervento di venti settimane nell’arco di un biennio dalla data di avvio dell’ammortizzatore sociale sull’intero territorio nazionale. «Vogliamo aiutare subito le imprese e i lavoratori garantendo un’indennità sostitutiva del reddito derivante dalla riduzione delle attività economiche evitando così i licenziamenti. Un primo passo che deve arrivare a costruire un sistema universale di sussidi per la riduzione delle attività per tutti, microimprese e partite iva comprese. Il clima è pesante, siamo preoccupati per la situazione sanitaria e lo siamo altrettanto per le ricadute economiche conseguenti e ancora oggi non quantificabili» conclude Massetti. Solo settimana scorsa Confartigianato Lombardia aveva diffuso i risultati di un sondaggio alle imprese, quando ancora non era stata decisa la chiusura dell’intera Regione e dell’Italia: quantificato il rischio di un calo del 30% della produzione. Stime che di certo, in queste settimane sono destinate a peggiorare.

 

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