Pulizia nelle scuole, i sindacati: situazione a rischio per 219 lavoratrici
“La vicenda dell’internalizzazione dei servizi di pulizia delle scuole statali si avvia a conclusione e il Governo e il Miur non hanno risolto i problemi che un provvedimento da lungo atteso dalle OO.SS. e dalle lavoratrici, ma decisamente raffazzonato sta determinando”. A dirlo è una nota congiunta di Filcams Cgil Brescia, FP Cgil Brescia, Flc Cgil Brescia.
“In provincia di Brescia – si legge – sono 93 le lavoratrici che dal 1 di marzo verranno assunte, quasi tutte full time. Finalmente, dopo anni di precariato, queste lavoratrici avranno una collocazione lavorativa stabile. Diversa la situazione per le circa 130 dipendenti delle 6 cooperative sociali della zona: Andropolis, Coop. Soc. Pallazzolese, Dispari, il Girasole, Loggetta Insieme, Sentieri e Verbena Solidali che non hanno potuto presentare domanda di partecipazione al concorso. Le cooperative sociali hanno assicurato che proporranno nuove collocazioni lavorative alle proprie dipendenti che non passeranno alla scuola, ma con riduzioni orarie. Così, purtroppo, non sarà per coloro che insieme a loro garantivano i servizi di pulizia nelle scuole. Un’ottantina di loro, le dipendenti di Rekeep, andranno ad allungare la lista dei disoccupati. Rekeep non ha ancora ufficialmente inviato le lettere di licenziamento, ma aveva già comunicato il 20 febbraio che non sarebbero più state retribuite dopo il 29 febbraio”.
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“Il risultato di un provvedimento raffazzonato – continua la nota – sarà che avremo a Brescia, come in tutt’Italia, più disoccupati e lavoratrici part time con orari ancora più bassi. Sarebbe bastato che il MIUR e il Governo ascoltassero le richieste sindacali per evitare il licenziamento di migliaia di persone in tutt’Italia. La scelta del MIUR di vincolare la partecipazione al concorso per collaboratore scolastico (ex bidelli) ad aver effettuato 10 anni di servizio, mentre nello stesso decreto scuola si prevedono 3 anni di lavoro per la partecipazione al concorso per l’immissione in ruolo del personale docente ha determinato una situazione particolarmente assurda nel bresciano. I 70 posti full time accantonati per la provincia di Brescia verranno coperti da personale precario. Questa volta i licenziamenti non avverranno per scelte di multinazionali (vedi Auchan, Ancelor-Mittal, Whirpool, ecc.), ma per una precisa scelta del Governo”.