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Ottobre 2016 - page 9

Innovazione e coraggio di fare impresa: ecco le tre startup premiate da Cna

in Associazioni di categoria/Cna/Economia/Startup by

Sono T°RED Srl, Melo srl e Easy holidays srl le start up bresciane che hanno vinto il contest “Cambiamenti 2016”, ciascuna nella propria categoria. Si è trattato della prima edizione del premio al pensiero innovativo riservato alle nuove imprese targato Cna, pensato per celebrare i 70 anni di attività dell’associazione e promuovere le aziende neonate che sanno integrare tradizione artigiana e innovazione.

La premiazione si è tenuta nel tardo pomeriggio di oggi, nel salone Vanvitelliano di palazzo Loggia, a chiusura dell’Edison Innovation Days Festival della Crescita, nell’ambito di Supernova, festival della creatività e dell’innovazione.

Vincitrice categoria “Made in Italy e tradizione”: T°RED Srl

Il suo slogan è “Design magic made real”. Si tratta di una start up innovativa con sede legale a Piacenza ma con un LabStore a Desenzano del Garda, attiva nel settore della ricerca applicata al design (home, urban e cycling). Nata a luglio 2013, ha come mission lo sviluppo di progetti nel segno della sperimentazione nei campi di architettura 2.0, design urbano e domestico e mobilità sostenibile per instaurare nuovi “bisogni” in un settore caratterizzato da assenza di nuove idee. T°Red è un laboratorio di progettazione, ricerca e sperimentazione capace di portare “direttamente” al pubblico e al mercato gli esiti del proprio percorso.

La giuria l’ha scelta perché ha apportato «un contributo originale nella realizzazione di prodotti nel settore del design e dell’arredamento, interpretato in chiave innovativa elementi della tradizione italiana e ibridato la manifattura tradizionale con tecnologie innovative».

Vincitrice categoria “Innovazione e tecnologia”: Melo srl

Melo è una start up formata da giovani imprenditori bresciani che, attraverso la ricerca e la sostenibilità, si impegnano a creare innovazione del settore dell’igiene e della salute della persona. Il suo principale obiettivo è lo studio approfondito delle funzionalità dei prodotti di uso quotidiano per migliorarli, o se necessario sostituirli, inventandone di nuovi, creando nuove nicchie di mercato e usando materiali e design innovativi. Nata a giugno 2015, l’azienda ha sede a Brescia in via Aldo Moro. Uno dei suoi prodotti, Iko, lo spazzolino senz’acqua, è stato testato dalla NASA e giudicato adatto a far parte della dotazione degli astronauti.

La giuria l’ha scelta perché «impegnata nella realizzazione di prodotti a carattere innovativo, analizzando esigenze di mercato e bisogni di una particolare comunità. Presenta tutte le potenzialità per crescere e affermarsi».

Vincitrice categoria “Promozione dell’Italia”: Easy Holidays srl

Easy Holidays s.l.r. è una start up di Palazzolo sull’Oglio che si occupa di turismo. Fa parte dell’incubatore di imprese Enne3 dell’Università del Piemonte Orientale con sede a Novara. Vuole mettere il territorio al centro del sistema turismo: con le sue pagine web crea flussi di persone che hanno interesse a visitare una località per le bellezze e le particolarità che offre. L’utente invia una richiesta di soggiorno, compilando un formulario che viene reindirizzato alle strutture che hanno le caratteristiche scelte dall’utente sulla base di un algoritmo logico matematico elaborato in 10 anni di lavoro. Il sistema é operativo da 3 anni; solo nel 2015 ha vagliato 10.500 richieste.

La giuria l’ha scelta perché «realizza servizi di sviluppo culturale e creativo a supporto della promozione del patrimonio storico-artistico-paesaggistico, enogastronomico e di valorizzazione delle tradizioni e della cultura di un territorio. Già funzionante, ha potenziale di crescita».

Le imprese sono state selezionate da una giuria di esperti, presieduta da Nicola Vernaglione, autore del libro “Startupper 10 e lode, 10 errori da evitare, 10 segreti da conoscere” e di cui hanno fatto parte Laura Buscarini, direttore Cna Brescia; Davide Giacomini, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Economia e Management Università degli Studi di Brescia, e Nicola Ghislanzoni, dell’agenzia di comunicazione Akòmi.

Al contest si sono candidate 22 start up. Un successo per la Cna bresciana, seconda solo a Milano in Lombardia per numero di iscritti, quarta a livello nazionale.

Le tre premiate hanno ricevuto un voucher in servizi del valore di 4mila euro:

– servizi di consulenza Cna e 2 anni di adesione al sistema Cna

– 6 ore di consulenza di Akòmi su comunicazione e marketing

– fino a 2 mesi di utilizzo di una postazione di lavoro a Talent Garden

– corsia preferenziale per l’accesso al credito con le garanzie di Sviluppo Artigiano (intermediario finanziario vigilato dalla Banca d’Italia).

A tutte le imprese candidate è stato consegnato un piccolo riconoscimento. Tutti i partecipanti, poi, non solo i tre premiati, sono stati segnalati alla Cna nazionale, che eleggerà a vincitrice un’impresa per categoria e sceglierà la migliore start up dell’anno. Tra i premi ci sono, per esempio, 20mila euro e una giornata di consulenze a Dublino nelle sedi di Google e di Facebook.

Con “Cambiamenti 2016”, Cna ha voluto premiare il coraggio di fare impresa e la capacità di porsi sul mercato con idee innovative che non dimentichino le peculiarità di un territorio e di una comunità.

«Da tempo stiamo dicendo che c’è bisogno di rimettere l’impresa al centro. Oggi ne abbiamo dato dimostrazione: abbiamo premiato alcune start up, a prescindere dall’età degli imprenditori, che hanno avuto l’opportunità di raccontarsi e di parlare di come oggi si può fare impresa. Con “Cambiamenti” – ha detto Eleonora Rigotti, presidente di Cna Brescia – si è voluto mettere in relazione le aziende per dare loro nuove opportunità, premiando il talento e la voglia di fare impresa. Anche così Cna vuole fare da ponte tra tradizione e innovazione».

Dopo anni in cui si è parlato solo di crisi, ora si sta avviando una nuova rivoluzione industriale, quella dell’Industria, o meglio dell’Impresa 4.0, a misura di pmi artigiane. Un contesto in cui «le start up innovative, native digitali, rappresentano la nuova generazione. Possono anche essere da stimolo ai contesti tradizionali» ha sottolineato la presidente Rigotti. La nuova parola d’ordine è «condivisione, di idee e di modelli di sviluppo d’impresa». Per questo diventa fondamentale «sapersi raccontare e attirare l’attenzione di soggetti che possono interagire e dare valore aggiunto, di finanziatori pubblici e privati, di risorse umane competenti e talentuose».

A “Cambiamenti 2016” si sono candidate:

Azienda Portavoce Descrizione
Socialmedica srl Michael Frassi Il network medico internazionale via smartphone che giova ai pazienti

Arch-è architectural-engeneering services

Gianbattista Baroni Per una nuova qualità del costruire sostenibile
Netfair srl Maria Luisa Razio Informazioni commerciali e rating per scegliere partner affidabili
Ecoambiente Elia Giosuè Conti Le proprietà delle ceramiche naturali per risparmiare acqua e detergenti
Smart Solutions srl Laura Borgese Smart store”, il device che prepara i campioni per l’analisi chimica elementare
Mirabella & Cremona srl

Gabriele Mirabella

La tecnologia al servizio della moda: il colletto non si sforma

Fitadvisor srls

Graziano Zanetti

Il portale web con motore di ricerca di strutture per gli sportivi
Pcombustion srls Roberto Pedercini Nuovi software e programmi per impianti di produzione di metalli
Dr. One aerial service

Andrea Mochi

Uso dei droni per creare processi innovativi
Salta e gioca sas Monica Ardigò Baby parking e sitting su misura per i nuovi ritmi della città

Green Technology srl

Annibale Temponi

Con il Sistema Ecotemp la produzione di energia pulita
The Energy Audit srls

Giulia Baccarin

La piattaforma software per il “Comprehensive energy management”

Behub srl

Davide Novali

Un nuovo stile di mobilità sostenibile per aziende e cittadini
Isinnova Cesare Calvi, Cristian Fracassi Una banca delle idee che mette in contatto inventori e imprese
Podologia Marchesini

Lorenzo Marchesini

Ai vostri piedi metodi incruenti e innovativi
Techflue srl

Mariangela Colosio Lama

Energia elettrica dale onde del mare con il convertitore EDS
Fa.Ta. snc

Silvia Faverzani, Ivan Tagliani

Alzare la qualità del made in Italy con le proprie mani
Ecosmal srl

Antonini Giacomo

Il nuovo Sistema brevettato per il trasporto e lo stoccaggio in sicurezza dell’amianto
Since 1887 srl

Anna Zilioli

Innovare nella tradizione pasticcera

Da Cna una class action contro il cartello dei produttori di camion

in Associazioni di categoria/Cna/Economia/Evidenza/Trasporti by

La Cna Fita, la categoria dell’autotrasporto della confederazione artigiana, promuove una class action contro il cartello dei produttori di autocarri che lo scorso luglio è stato sanzionato dall’Unione Europea.

L’intervento dell’Antitrust – La Commissione Europea ha accertato che, tra il 1997 ed il 2011, alcune case costruttrici hanno preso accordi per mantenere il prezzo di listino dei mezzi al di sopra di quello di mercato (si stima circa il 20% in più) e per scaricare sul consumatore i costi delle nuove tecnologie necessarie a rispettare i più stringenti limiti delle emissioni.

I produttori coinvolti sono Man, Volvo/Renault, Daimler, Iveco e Daf; nove camion di medie e grandi dimensioni su dieci venduti in Europa hanno il loro marchio. In tutto dovranno saldare la sanzione record di 2,9 miliardi di euro. La Man ha evitato una multa da 1,2 miliardi di euro perché ha permesso a Bruxelles di venire a conoscenza dell’esistenza del cartello.

Le cinque case costruttrici hanno ammesso la propria responsabilità in cambio di uno sconto o dell’azzeramento della sanzione. Scania, coinvolta nell’indagine antitrust, ha rifiutato di patteggiare ed il procedimento nei suoi confronti è ancora aperto.

La class action – Possono partecipare all’azione risarcitoria tutti i soggetti che hanno acquistato o acquisito con leasing camion di medie (da 6 a 16 tonnellate) e grandi dimensioni (oltre 16 tonnellate) delle marche DAF, Daimler/Mercedes-Benz, Iveco, MAN/Volkswagen, Volvo/Renault e Scania immatricolati tra il 1997 ed il 2011. In caso di successo, lo studio legale riceverà una quota dei proventi dell’azione legale. In caso, invece, di insuccesso, il rischio è a carico dello studio legale.

«È importante sottolineare che la class action non riguarda solo le imprese di autotrasporto, ma anche tutte le ditte iscritte al Registro delle imprese che abbiano un mezzo da oltre 6 tonnellate, per esempio in edilizia e meccanica – precisa Roberto Tagliaferri, responsabile Cna Fita di Brescia -. Le case costruttrici hanno fatto cartello su tutti i mezzi, non solo su quelli venduti agli autotrasportatori».

La prima fase di raccolta delle adesioni termina l’1 novembre 2016. Chi aderirà tardivamente dovrà attendere che si formi un altro gruppo di autotrasportatori, il cui danno subito sia di un valore sufficiente a giustificare l’instaurazione di una seconda azione legale. «Per tale motivo – specifica Abramo Scalvinoni, presidente di Cna Fita di Brescia – è importante aderire all’azione il prima possibile, per non perdere la possibilità di partecipare alla class action. Per farlo basta rivolgersi ai nostri uffici».

«L’attenzione di Cna è rivolta ad aspetti che riguardano le imprese a 360° anche dal punto di vista concreto di tutela legale, nel contesto di un’azione collettiva di questa portata – conclude Eleonora Rigotti, presidente di Cna Brescia -. L’obiettivo dell’associazione, in questo caso, è quello di informare queste imprese e, per chi volesse, procedere all’istruzione della causa di ognuna».

I numeri bresciani – Stando agli ultimi dati disponibili, che fanno riferimento a fine agosto 2016, sono 2.188 le imprese a Brescia e provincia iscritte all’apposito Albo che esercitano attività di trasporto in conto terzi. Quanto ai veicoli, quelli in conto terzi sono 30.298.

L’esempio – Un autotrasportatore che ha acquistato camion delle case costruttrici responsabili dell’illecito anticoncorrenziale per un valore totale di 100mila euro può ottenere come risarcimento tra il 10% ed il 20% del prezzo di acquisto. Si tratterebbe, quindi, di circa 10-20mila euro di risarcimento.

Se uno o più mezzi sono stati successivamente venduti, la percentuale andrà calcolata sulla differenza tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita. Potrebbe essere possibile ottenere un risarcimento anche per mezzi acquistati di seconda mano, perché anche il mercato dell’usato ha subito il contraccolpo dell’illecito sovrapprezzo. Tuttavia in questi casi il risultato appare più incerto.

La documentazione necessaria – Per l’istruzione della causa vanno consegnati a Cna Fita:

a. la documentazione comprovante l’acquisto/leasing dei camion

b. copia di un documento d’identità del legale rappresentante della ditta di autotrasporto

c. una visura della società (se l’attività di autotrasporto è esercitata in forma societaria)

d. la procura alle liti o in alternativa l’atto di cessione del diritto al risarcimento

e. l’eventuale documentazione riguardante la vendita/permuta/rottamazione dei camion.

Nel caso in cui manchino i documenti di cui alle lettere a) ed e), l’autotrasportatore dovrà fornire l’estratto cronologico del camion del PRA, da cui risulti anche il prezzo di acquisto del mezzo, nonché dell’eventuale vendita.

Piano industria 4.0, la Lombardia procede unita

in Aib/Associazioni di categoria/Economia by

Le associazioni territoriali lombarde, il sistema pubblico e privato della ricerca, faranno sistema per cogliere al meglio le opportunità rappresentate dal passaggio all’Industria 4.0 e rilanciare la competitività. Questo, in sintesi, quanto emerso nel corso del Consiglio di Presidenza di Confindustria Lombardia tenutosi ieri a Milano presso la sede degli industriali lombardi. Un messaggio che comprende anche un apprezzamento al lavoro del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda sul Piano Nazionale Industria 4.0, considerato un primo passo verso la definizione di una vera Politica industriale di sistema che guardi al lungo periodo. Presenti al Consiglio di Presidenza di Confindustria Lombardia, oltre ai presidenti delle associazioni territoriali lombarde, il vicepresidente di Confindustria alle Politiche Industriali Giulio Pedrollo, Andrea Dell’Orto, vicepresidente di Assolombarda con delega al manifatturiero e membro della cabina di regia che ha elaborato il Piano Industria 4.0, Gianluigi Viscardi, presidente della Piccola Industria di Confindustria Lombardia e del Cluster Fabbrica Intelligente, Marco Taisch, Professore di Operations Management and Advanced and Sustainable Manufacturing al Politecnico di Milano.

Il Presidente di Confindustria Lombardia Alberto Ribolla ha sottolineato che “Confindustria Lombardia, all’interno del Piano strategico #Lombardia2030 presentato lo scorso anno, aveva indicato nel transito a Industria 4.0 un passaggio obbligato per restare competitivi e va dato atto al governo di aver fatto tornare il manifatturiero al centro dell’agenda politica. Adesso che pubblico e privato viaggiano di pari passo la parte più sfidante è rappresentata dall’implementazione concreta nei territori, che in Lombardia vantano già numerose best practice, oltre che dal cambiamento culturale necessario per coglierne le opportunità e dalla diffusione di un’Education 4.0 in linea con le esigenze delle imprese. La Lombardia – aggiunge Ribolla – si è già dotata di un progetto unico regionale sul tema, frutto delle sinergie tra istituzioni, imprese e centri di ricerca: solo andando avanti uniti si potrà vincere la sfida della sua attuazione garantendo la competitività delle nostre imprese e dei territori” ha dichiarato il presidente di Confindustria Lombardia Alberto Ribolla.

Il vicepresidente di Confindustria alle Politiche industriali Giulio Pedrollo, individuato dal Consiglio di Presidenza di Confindustria Lombardia come referente unico nazionale degli sistema lombardo su Industria 4.0, ha dichiarato che “Industria 4.0 è un cambio di prospettiva importante: finalmente il paese torna a fare politica industriale e lo fa unendo competenze private e pubbliche, creando sinergie in grado di spingere la ricerca, la tecnologia e l’innovazione al servizio della crescita. Stiamo facendo, anche insieme al ministro Calenda, un road show per l’Italia per far capire a tutti la portata di questo progetto che premia chi fa investimenti mirati e utili. La Lombardia in questo è senz’altro una best practice e credo che potrà avere un ruolo guida, per recuperare quel gap tecnologico che in alcune aree del paese è diventato invalidante per imprese e cittadini. Ora è fondamentale che questo piano ambizioso ma possibile, proceda alla messa a terra, concretizzando le misure più operative già in questa legge di Bilancio” ha concluso Pedrollo.

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