Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Lavoro, in Lombardia difficili da selezionare il 28% delle posizioni

in Economia/Tendenze by

Meccanici di precisione difficilmente reperibili a Milano (69,7%), matematici a Brescia (62,5%), Monza Brianza (68,2%), Bergamo (65,5%), Lecco (66,7%, 60), i conduttori di impianti industriali a Sondrio (63,6%), gli artigiani metalmeccanici a Cremona (55,6%), gli ingegneri a Mantova (63,6%), gli amministratori di grandi aziende a Lodi (100%) e i responsabili di piccole imprese a Pavia, Varese e Como (100%)

Più difficoltà a Mantova col 33% degli ingressi pari a 8 mila addetti, Monza e Brianza e a Brescia, Pavia, Varese e Lecco col 31% pari a 13 mila, 26 mila, 7 mila, 14 mila, 5 mila. Più facilità di selezione a Milano col 25%, 72 mila sono difficili

In Lombardia, secondo le previsioni delle imprese per l’anno 2018, in una elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, è difficile trovare i candidati giusti nel 28% dei casi, pari a 166 mila ingressi su 666 mila ingressi, un dato in linea con quello italiano. Più difficoltà a trovare i candidati a Mantova col 33% degli ingressi pari a 8 mila addetti, Monza e Brianza e a Brescia, Pavia, Varese e Lecco col 31% pari a 13 mila, 26 mila, 7 mila, 14 mila, 5 mila. Più facilità di selezione a Milano col 25% pari a 72 mila ingressi difficili su 291 mila totali. A Lodi sono difficili da trovare oltre 2 mila profili, il 26%. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati del Sistema Informativo Excelsior realizzato da Unioncamere in collaborazione con ANPAL sulle previsioni sugli ingressi da parte delle imprese, collaborazioni temporanee escluse, relative all’anno 2018.

Le professioni difficili da trovare in Lombardia. In Lombardia su 666 mila ingressi nel 2018 i più difficili da trovare sono stati gli specialistici in scienze matematiche, informatiche, fisiche e naturali (57% e 8.240 ingressi), gli artigiani e operai specializzati in metalmeccanica ed elettronica (51,5% e 54.630 ingressi) e gli operai specializzati in meccanica di precisione, stampa e gli artigiani artistici con una difficoltà di reperimento del 49,1% su un totale di 3.260 ingressi.

Le professioni difficili da trovare a Milano. Gli operai specializzati nella meccanica di precisione, stampa e artigiani artistici sono i più difficili da trovare a Milano (1.220 ingressi, il 69,7% con difficoltà di reperimento.

Le professioni difficili da trovare nelle province lombarde. Gli operai specializzati in meccanica di precisione, stampa e gli artigiani artistici sono stati difficilmente reperibili a Milano (69,7% la percentuale di difficoltà e 1.220 gli ingressi), gli specialisti in scienze matematiche, informatiche, fisiche e naturali a Brescia (62,5%, 320), Monza Brianza (68,2%, 660), Bergamo (65,5%, 580) e Lecco (66,7%, 60), i conduttori di impianti industriali a Sondrio (63,6%, 110), gli artigiani e operai specializzati in metalmeccanica ed elettronica a Cremona (55,6%, 1.620), gli ingegneri a Mantova (63,6%, 220), gli amministratori o direttori di grandi aziende a Lodi (100%, 10) e i responsabili di piccole imprese a Pavia (100%, 20), Varese e Como (100%, 10).

Piccole e micro imprese edili e artigiane, la Regione riapre il bando Faber

in Bandi/Economia/Istituzioni/Regione by
L'assessore regionale Alessandro Mattinzoli

Aprira’ mercoledi’ 10 luglio il nuovo sportello del ‘Bando FABER’ per le micro e piccole imprese manifatturiere, edili ed artigiane: 7.250.000 euro (piu’ altri 2 milioni per la lista d’attesa delle richieste) finalizzati all’ottimizzazione e all’innovazione dei processi produttivi.

La giunta di Regione Lombardia, su proposta dell’assessore allo Sviluppo Economico, Alessandro Mattinzoli, ha reso disponibili risorse finanziarie da destinare all’apertura di un ulteriore sportello del ‘Bando FABER’, tenuto conto del potenziale fabbisogno espresso dal mondo imprenditoriale in occasione del precedente sportello (a febbraio scorso) per realizzare investimenti produttivi.

MATTINZOLI: CON BANDO ASCOLTIAMO MONDO PRODUTTIVO- “I nostri bandi hanno successo, perche’ nascono dall’ascolto e dal confronto continuo con i territori e le categorie, quindi rispondono nei fatti alle reali esigenze del nostro tessuto produttivo”, ha spiegato l’assessore allo Sviluppo Alessandro Mattinzoli.

TIPOLOGIA DELLA PROCEDURA – L’assegnazione del contributo avviene sulla base di una procedura valutativa a sportello, secondo l’ordine cronologico di invio telematico della richiesta. L’impresa puo” presentare una sola domanda.

CHI PUO’ PARTECIPARE – Micro e piccole imprese manifatturiere, edili e artigiane che hanno almeno una sede operativa o un’unita’ locale in Lombardia, attive da almeno 24 mesi alla data di presentazione della domanda.

AREE DI INTERVENTO – Con la misura si finanziano interventi relativi all’acquisto e installazione, ivi compreso montaggio e trasporto, per esempio di macchinari e impianti di produzione e attrezzature nuovi, macchine operatrici, hardware e software e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali, opere murarie connesse all’installazione dei beni materiali. Importo agevolazione: e’ confermato il contributo a fondo perduto pari al 40% delle spese considerate ammissibili, nel limite massimo di 30.000,00 euro, l’investimento minimo e’ fissato in 15.000 euro.

PRESENTAZIONE DOMANDE E TEMPISTICA – la domanda di contributo deve essere presentata esclusivamente online sulla piattaforma informativa Bando online all’indirizzo www.bandi.servizirl.it a partire dalle 12 del 10 luglio 2019 fino alle 17 del 12 agosto  2019, salvo chiusura anticipata dello sportello per esaurimento della dotazione finanziaria.

La formazione dei talenti nella società digitale | INNOVATION CLUB

in Economia/Evidenza/Formazione/Innovation club/Innovazione/Rubriche by
Talenti, foto generica da Innovation Club

La scuola è un’istituzione che deve da un lato dare in mano strumenti per poter affrontare un mondo sempre più mutevole e complesso e dall’altro deve essere portatrice di qualità , valori e buoni comportamenti per permettere di influenzare positivamente l’intera società creando adulti responsabili.

Tutto questo deve poi fare i conti con i percorsi mutevoli attraverso cui una persona “si dovrà arrangiare” nella propria vita e sopratutto con l’elemento tecnologico che potrebbe rendere inutili l’80% dei lavori oggi esistenti.

Il modello della scuola è ancora troppo legato all’insegnamento “ex cathedra” di una competenza tecnica specifica. Nel futuro saranno sempre più fondamentali le cosiddette “soft skill“ che raggruppano una serie di qualità come la leadership, la flessibilità e la creatività che oggi non sono direttamente affrontate dai programmi scolastici. 

Fondamentale sarà la capacità di individuare una propria focalizzazione che sappia unire i desideri della persona con un inevitabile pragmatismo.

Il metodo dell’insegnamento capovolto

L’insegnamento capovolto è una metodologia didattica che si propone di rendere il tempo-scuola più produttivo e funzionale rispetto alle esigenze della società moderna, radicalmente mutata in pochi anni. I fautori di questo metodo ritengono che la rapida mutazione indotta dalla diffusione del web abbia prodotto un distacco sempre più marcato di gran parte del mondo scolastico dalle esigenze della società, dalle richieste del mondo delle imprese e dalle abilità e desideri degli studenti e delle loro famiglie. Si è osservato anche che gli interessi degli studenti nascono e si sviluppano sempre più all’esterno dalle mura scolastiche. La rivoluzione internet ha permesso la diffusione massiva non solo del sapere scritto ma anche dei contenuti multimediali, rendendo possibile fruire da casa le lezioni/spiegazioni dei docenti. Dato che il sapere non è confinato tra le mura delle istituzioni scolastiche, i sostenitori di questa metodologia ritengono che sarebbe improduttivo trasmettere a scuola quello che è già disponibile a casa.

L’insegnamento capovolto propone quindi l’inversione dei due momenti classici, lezione e studio individuale:

✓ La lezione viene spostata a casa, sostituita dallo studio individuale dei materiali suggeriti dall’insegnante (preferibilmente videolezioni)

✓ Lo studio individuale viene spostato a scuola, sostituito da un’attività preferibilmente collaborativa, dove l’insegnante può esercitare il suo ruolo di tutor al fianco degli studenti.

Metodologia

L’insegnamento capovolto fa leva sul fatto che le competenze cognitive di base dello studente (ascoltare, memorizzare) possono essere attivate prevalentemente a casa, in autonomia, apprendendo attraverso video e podcast, o leggendo i testi proposti dagli insegnanti o condivisi da altri docenti. In classe, invece, possono essere attivate le competenze cognitive alte (comprendere, applicare, valutare, creare) poiché l’allievo non è solo e, insieme ai compagni e all’insegnante al suo fianco, cerca, quindi, di applicare quanto appreso per risolvere problemi pratici proposti dal docente. Il ruolo dell’insegnante ne risulta trasformato: il suo compito diventa quello di guidare l’allievo nell’elaborazione attiva e nello sviluppo di compiti complessi. Dato che la fruizione delle nozioni si sposta a casa, il tempo trascorso in classe col docente può essere impiegato per altre attività fondate sull’apprendimento attivo, in un’ottica di pedagogia differenziata e apprendimento a progetto. Il nuovo ciclo di apprendimento si può schematizzare così:

✓ Il primo passo consiste nel cercare di attivare negli studenti l’interesse, la curiosità, il desiderio di conoscenza di uno specifico argomento. Questo passaggio è fondamentale perché non c’è apprendimento significativo senza coinvolgimento cognitivo ed emotivo degli allievi. Per l’insegnante si tratta perciò di problematizzare un tema, di trasporre i contenuti disciplinari da una forma espositiva, dimostrativa e risolutiva, a una dubitativa, ipotetica, il più possibile ancorata alla realtà, e lasciare agli studenti il compito di ideare e proporre una soluzione. Questa fase può svolgersi con modalità diverse e impegnare gli alunni fuori della scuola e prima della lezione, ma è anche possibile svolgerla in classe.

✓ Si passa quindi alla fase nella quale gli studenti sono chiamati a mettere in atto, sia pur con forme e modalità adeguate alle loro capacità e al contesto, le strategie cognitive e le procedure di indagine proprie della disciplina oggetto dell’attività di apprendimento. Si tratta di sollecitare negli studenti quei processi di pensiero che sono alla base della costruzione delle conoscenze, esercitando il loro spirito critico, imparando a fare domande appropriate, a formulare ipotesi attendibili, a escogitare metodi per verificare le loro supposizioni. Questo si può attuare predisponendo un setting didattico che favorisca la ricerca di informazioni, la riflessione profonda, il confronto fra pari, la sperimentazione sul campo. Generalmente questa fase prevede la produzione di materiali e documenti da parte degli alunni, individualmente o in gruppo, che saranno poi utili nella terza fase. In questa fase il docente assume il ruolo del tutor, del méntore che assiste ogni alunno in base alle sue specifiche esigenze, una competenza importante di ogni buon insegnante che qui diviene centrale. Questa è la fase più interessante del metodo: un compito autentico (chiamato anche “di realtà”) oppure un compito creativo predisposto dall’insegnante in modo tale da consentire la divisione del lavoro in una logica di squadra.

✓ Il ciclo si completa con una fase di rielaborazione e valutazione. Si tratta di un processo collettivo di riflessione e confronto su quanto appreso, condotto dal docente-méntore attraverso il coinvolgimento di tutta la classe. L’obiettivo è quello di chiarire, rendere espliciti e consolidare gli apprendimenti, partendo dall’analisi dei lavori che gli studenti hanno realizzato nella seconda fase. Qui l’insegnante-méntore svolge la funzione di stimolo e di moderatore del confronto, di facilitatore dei processi di astrazione e formalizzazione di quanto appreso. È in questa fase che prendono corpo in modo più articolato attività di valutazione, anche se esse, in realtà, permeano tutte le fasi come prassi formativa continua attraverso l’osservazione e l’annotazione dell’operosità degli studenti in contesto, nonché la valutazione, individuale e di gruppo, dei loro prodotti, con pratiche di co- e auto-valutazione da parte degli alunni.

L’uso del modello della Teoria dei Nudge per stimolare le scelte migliori

Il fulcro della teoria dei nudge è il concetto stesso di nudge, o “pungolo” in italiano. Richard Thaler (Premio Nobel per l’economia 2017) e Cass Sunstein nel loro libro Nudge: La spinta gentile lo definiscono come “ogni aspetto nell’architettura delle scelte che altera il comportamento delle persone in modo prevedibile senza proibire la scelta di altre opzioni e senza cambiare in maniera significativa i loro incentivi economici. Per contare come un mero pungolo, l’intervento dovrebbe essere facile e poco costoso da evitare. I pungoli non sono ordini. Mettere frutta al livello degli occhi conta come un nudge. Proibire il cibo spazzatura no.”[

Lo scopo è cercare di migliorare il benessere delle persone orientando le loro decisioni mantenendo la libertà di scelta. Nel loro libro, Thaler e Sunstein chiamano questo approccio “paternalismo libertario”.

Un ruolo importante nell’utilizzo dei pungoli è giocato dall’architettura della scelta. Ci sono molti modi per proporre un’opzione al decisore, e questi può esserne influenzato, per esempio selezionando diversi default oppure variando l’ordine delle alternative di scelta. Gli architetti delle scelte fanno uso di diversi strumenti al fine di influenzare le scelte degli individui, strumenti che possono essere suddivisi in due categorie principali: quelli utilizzati nella struttura delle opzioni e quelli utilizzati nella descrizione delle opzioni.

I percorsi di formazione comprendere queste logiche finalizzate al miglioramento della vita delle persone. 

Come cambierà la scuola ?

La scuola dell’era digitale sarà drasticamente diversa da quella attuale:

✓ L’insegnante non è un portatore di un’argomento solo tecnico ma è un mentore/coach che si occupa di una serie di argomenti e al contempo deve prevalentemente lavorare ogni giorno l’orientamento e della motivazione di ogni suo studente;

✓ L ’orario scolastico è molto limitato circa 3 ore al giorno dove molto intense dove gli studenti fanno pratica e possono condividere la propria esperienza;

✓ Lo studente può scegliere il proprio percorso da un database infinito di corsi da seguire e lo studente può costruire insieme al proprio coach. In questo modo si troverà il giusto compromesso tra argomenti necessari e di interesse;

✓ I corsi sono tenuti in modo digitale dalle migliori personalità del mondo negli specifici campi che possono attirare con la propria autorevolezza l’interesse dello studente;

✓ La scuola in questo modo avrà meno bisogno di strutture fisiche come le sedi e potranno essere liberate molte risorse per costruire altre iniziative a valore;

✓ La scuola assomiglierà così di più allo scenario operativo che viene richiesto nel mondo del lavoro;

✓ Lavorando ogni giorno su soft skill e orientanamento sarà possibile migliorare il benessere di ogni singolo studente anche affrontando aspetti di life coaching.

Quali tecnologie coinvolte ?

L’intelligenza artificiale permetterà sempre più un percorso di formazione digitale interattiva e conversazionale se pur con un sistema automatico ma sempre più umano capace di comprendere anche tratti psicologici e comportamentali. Non avremo in futuro “videolezioni” ma un vero e proprio assistente digitale personalizzato.  I modelli nati nel mondo dei social network stimoleranno un contatto “tra simili” realizzando quindi un ambiente più favorevole. La completa tracciabilità delle informazioni e la loro autenticazione potranno anche essere utilizzate per prevenire gravi atti di bullismo tipici delle comunità umane.

La logica “open” nata nel mondo informatico permetterà di far accedere a tutti alle migliori conoscenze e pratiche in modo da ridurre le disparità sociali intrinseche da sempre nella nostra civiltà realizzando al meglio i principi di un welfare democratico ed efficiente.

Sanità senza personale, Girelli: le risorse della Regione non bastano

in Economia/Salute by
Gianantonio Girelli, Pd

Le risorse per le nuove assunzioni non bastano a sanare la grave carenza di personale. Ad affermarlo è il consigliere regionale Gianni Girelli (Pd), a seguito dell’intervento  di oggi in commissione dell’assessore alla Sanità Giulio Gallera . “Il Governo nazionale- sottolinea Girelli- ha, almeno in parte, sbloccato la possibilità di assumere  personale ma  la Regione ha  a disposizione  solo  15 milioni di euro,  mentre, per ammissione dello stesso Gallera, per rimediare alla grave carenza di personale delle aziende  sanitarie ne servirebbero 41.  Questo significa che si potranno solo tamponare le emergenze ma non  si risolverà certo la cronica carenza di medici che sta mettendo in ginocchio interi reparti ospedalieri . Ma non solo. A causa della  scellerata politica economica del Governo gialloverde, c’è il serio rischio   che  il fondo nazionale per la sanità sia tagliato di 2 miliardi per   evitare la procedura d’infrazione dell’Unione europea.  Chiaramente   questo nella nostra regione metterebbe a rischio anche  questi fondi già limitati.    In questo quadro, di per se preoccupante, auspichiamo  che almeno le  ridotte risorse siano  destinate equamente tra tutte le strutture in grave carenza di personale che ne hanno da tempo fatto richiesta”.

“Unica nota positiva- conclude Girelli- lo stanziamento di 10 milioni   di euro  che finanzierà 85  borse di studio per i medici specializzandi,  aggiuntive rispetto a quelle nazionali, 30 in più  dell’anno scorso. Un provvedimento che era stato chiesto dal Pd con un ordine del giorno al bilancio approvato in consiglio lo scorso dicembre “.

Cina ed Emirati Arabi, scambi per 40 milioni al mese con Brescia

in Economia/Export/Tendenze by

I rapporti con la Cina valgono 11 miliardi nei primi tre mesi del 2019 per l’Italia, di cui 4 miliardi per la Lombardia oltre 1 miliardo con gli Emirati Arabi, di cui 310 milioni regionali. Quindi 12 miliardi di scambi nazionali verso entrambi i Paesi, di cui 4 miliardi lombardi. Si tratta di 8 miliardi di import dalla Cina di cui 3 miliardi lombardi (+4% per entrambe) e 3 miliardi di export di cui quasi un miliardo lombardo (+0,5% nazionale). Per gli Emirati si tratta di 163 milioni di import di cui 19 milioni lombardi e 1 miliardo di export di cui 290 milioni lombardi (+2% nazionale). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e di Promos Italia su dati Istat nei primi tre mesi del 2019.

Cina. Per export in tre mesi la Lombardia è seguita in Italia da Emilia Romagna (528 milioni), Piemonte (366 milioni) e Veneto (332 milioni). Prime a livello nazionale per export Milano (484 milioni), Torino (194 milioni). Tra le prime le lombarde Brescia e Bergamo (100 milioni circa, +5% per Brescia). Si importano e esportano in prevalenza prodotti manifatturieri.

Emirati Arabi. Per export in tre mesi la Lombardia è seguita in Italia da Toscana (218 milioni) ed Emilia Romagna (121 milioni). Prime a livello nazionale per export Arezzo e Milano (oltre 150 milioni), Bologna e Roma (40 milioni). Tra le prime lombarde Bergamo e Brescia (20 milioni circa). Si importano in prevalenza prodotti manifatturieri e petrolio  e si esportano prodotti manifatturieri.

Per Brescia gli scambi con Cina ed Emirati valgono dunque circa 12o milioni nel  trimestre, circa 40 al mese.

“Vuoi far crescere la tua azienda?”, appuntamento questa sera a Montichiari

in Economia/Eventi by

Un incontro dedicato alle aziende del territorio che vogliono crescere affidandosi alla consulenza e al supporto di partner qualificati in tema di agevolazioni fiscali, incentivi economici e soluzioni strategiche. E’ questo il tema del convegno “Vuoi far crescere la tua azienda?” organizzato dal Credito Cooperativo di Brescia mercoledì 3 luglio a Montichiari, in collaborazione con Scouting Capital Advisors -struttura professionale indipendente specializzata in Corporate Finance e Family Office – e Warrant Hub, società leader nella consulenza alle imprese per operazioni di finanza agevolata.

L’evento sarà una interessante occasione per le imprese per ascoltare professionisti di massima esperienza confrontarsi con temi concernenti lo sviluppo dell’azienda e l’importanza di affidarsi a consulenti validi e qualificati per una crescita duratura nel tempo, ma sostenibile.

Rinaldo Sassi, CEO di Scouting Capital Advisors, interverrà sul tema delle soluzioni finanziarie di capitale e di debito a supporto della crescita aziendale e dei passaggi generazionali. Al centro del dibattito le tematiche dello sviluppo aziendale attraverso investimenti sostenibili a lungo termine e dei passaggi generazionali in azienda, con particolare riferimento alla necessità di essere supportati da professionisti per affrontare al meglio queste delicate fasi della vita dell’impresa.

Il secondo intervento sarà invece affrontato da Daniele Migliavacca, Head of Advisory & Corporate Finance della società Warrant Hub, che tratterà il tema delle agevolazioni finanziarie per lo sviluppo d’impresa: credito d’imposta, ricerca & sviluppo e iper ammortamento.

 Il convegno, organizzato da Credito Cooperativo di Brescia, si svolgerà il 3 luglio a partire dalle 18.30 presso il Garda Hotel di Montichiari (BS).

Scouting Capital Advisors

Nata dall’incontro di storie ed esperienze ventennali tra Scouting Spa e IAC SIM, Scouting Capital Advisors collabora con una rete di partner internazionali, operatori nel settore bancario, advisor indipendenti, ma anche società di consulenza con sedi in Europa e nei principali mercati extra europei, con cui individua e offre le migliori opportunità di investimento e di gestione del capitale a imprenditori e imprese in un contesto globale. L’area M&A, con particolare riferimento a operazioni cross border, è una delle maggiormente sviluppate all’interno della Società; dagli Stati Uniti al Giappone, Cina ed India, Brasile passando per l’Europa, Scouting Capital Advisors può contare su una solida rete di relazioni professionali che rappresenta un valore aggiunto importante ed essenziale nel percorso di sviluppo ed esecuzione delle operazioni di investimento. Dal 2001 ad oggi Scouting ha concluso oltre 100 operazioni in Italia e all’estero, di cui le ultime nei primi mesi del 2019: l’acquisizione del Gruppo Spagnolo Tiruna SL da parte del Gruppo Fosber SpA di Lucca, leader internazionale nella costruzione di impianti per la produzione di cartone ondulato, e l’integrazione tra BCC SanBiagio e BCC Prealpi, che ha dato vita a Banca Prealpi SanBiagio, la più grande Banca locale del Triveneto.

 

Aib, bilancio a 10 milioni di euro e patrimonio a 34

in Aib/Associazioni di categoria/Economia by

È stato approvato all’unanimità durante l’Assemblea Generale 2019 – tenuta venerdì 28 giugno al Brixia Forum di Brescia – il bilancio 2018 dell’Associazione Industriale Bresciana.

L’esercizio chiuso al 31 dicembre scorso evidenzia ricavi pari a 10,01 milioni di euro, in rialzo del 5,3% rispetto all’anno precedente (9,5 mln) e un avanzo di gestione di 484mila euro (572mila euro nel 2017).

Il valore dei contributi associativi ha segnato un aumento pari a quasi 209mila euro, mentre sono state 70 le aziende neoassociate nel corso dell’anno. Complessivamente il numero degli addetti impiegati nelle imprese associate ad AIB è pari a 62.282 unità, in aumento del 2,7% sull’esercizio precedente (60.648).

Il patrimonio netto dell’associazione, dato dalla somma tra riserva attività istituzionali e riserva di valutazione, si attesta a 34,0 milioni di euro, in leggero aumento rispetto allo scorso anno (33,5 mln).

Fondi Inail, Confagricoltura denuncia: solo quattro bresciane ammesse

in Agricoltura e allevamento/Associazioni di categoria/Economia by

“L’agricoltura lombarda vuole investire in innovazione e sicurezza. E questo non può essere affidato alla roulette di un click day che in una manciata di secondi distribuisce le scarse risorse destinate alla nostra regione”. Così Giovanni Garbelli, presidente di Confagricoltura Brescia, commenta il “click day” dello scorso 14 giugno relativo al bando Inail Isi 2019, ossia per l’avviso pubblico che concederà quest’anno sul territorio nazionale circa 370 milioni di euro a fondo perduto per sostenere la realizzazione di progetti di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro o per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale da parte delle imprese.

Anche il settore delle imprese agricole è coinvolto, con finanziamenti che vengono concessi prevalentemente per la sostituzione di macchinari, con l’obiettivo di incrementare il livello tecnologico delle aziende, aumentando nello stesso tempo la sicurezza sui luoghi di lavoro.

Tuttavia, in modo particolarmente marcato nel 2019, i fondi destinati all’agricoltura lombarda, la prima a livello nazionale per produzione e fatturato, risultano del tutto inadeguati e comunque inferiori a quelli messi a disposizione da altre regioni.

“I dati parlano da soli – prosegue Garbelli -: per le imprese agricole lombarde sono stati stanziati 1,94 milioni, contro i 2,89 del Veneto e i 10 del Piemonte. In questo modo, su 385 domande presentate dalle imprese lombarde, soltanto 39 sono state ammesse penalizzando oltremodo Brescia, la provincia italiana con la più altra produzione lorda vendibile, con solo quattro aziende ammesse ai finanziamenti: impensabile per un territorio a vocazione agricola come il nostro. Questi fondi – sottolinea il presidente – sono molto importanti per incrementare la sicurezza delle imprese agricole. Tuttavia, la ripartizione – prosegue – non tiene conto del valore dell’agricoltura e soprattutto di quella lombarda e bresciana: chiediamo quindi che vengano rivisti i criteri oggi utilizzati per suddividere quanto viene stanziato dall’Inail. Non è possibile infatti – afferma ancora Garbelli – che l’ultima domanda ammessa attraverso la procedura del click day, che peraltro non tiene conto dei punteggi di merito ma è puramente casuale, sia stata presentata dopo 4,7 secondi e che quindi la successiva domanda, presentata dopo 4,8 secondi, sia stata rifiutata. Chiediamo – conclude il presidente – che i rappresentanti delle istituzioni intervengano al più presto per modificare questa situazione davvero paradossale per il territorio bresciano”.

Con l’estate 25.690 opportunità di lavoro nelle imprese bresciane

in Economia/Lavoro by

Sono 25.690 le assunzioni programmate dalle imprese bresciane nel periodo estivo, il 57% di essi lavoreranno nei servizi. E’ quanto emerge da una recente analisi del Servizio Studi della CCIAA di Brescia sui dati del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ANPAL.

A stimolare la domanda di assunzioni del periodo giugno-agosto è, ovviamente, il comparto turistico con 4.140 opportunità lavorative. Camerieri, cuochi, baristi, pizzaioli, addetti all’accoglienza sono tra le professioni più richieste e rappresentano una importante opportunità lavorativa per i giovani, 3 assunzioni su 5, infatti, sono destinate agli under 29.

3.350 sono le assunzioni programmate nel commercio e 3.070 quelle nei servizi alle persone.

Resta ampia la quota di assunzioni nell’industria: le entrate previste saranno concentrate prevalentemente nel comparto metallurgico (3.930 entrate previste) e nelle industrie meccaniche (2.120 assunzioni). In tale ambito le figure maggiormente richieste saranno gli operai specializzati nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (conduttori di macchine utensili industriali, costruttore meccanico con macchine utensili, addetto attrezzaggio di macchine utensili, riparatore e manutentore macchinari e impianti industriali etc. nel complesso saranno 4.020 posizioni). Alle figure ricercate viene richiesta prevalentemente una qualifica professionale a indirizzo meccanico o il diploma a indirizzo meccanico e la capacità di applicare soluzioni creative e innovative.

Altre figure molto ricercate dalle imprese bresciane e ritenute di difficile reperimento sono i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione, progettisti e ingegneri. La difficoltà sostanziale sta nel ridotto numero dei candidati ai quali in due casi su cinque verrà richiesto di coordinare altre persone ed il possesso di competenze creative e innovative.

 

Sono soprattutto le piccole imprese ad esprimere necessità di personale. Esse, infatti, assorbiranno il 60% delle entrate previste. A seguire le medie imprese che assumeranno il 24,8% delle nuove entrate.

Nel confronto con lo stesso trimestre dello scorso anno le assunzioni programmate subiscono una flessione di ben 13 punti percentuali, a causa della flessione delle attivazioni dei contratti nei servizi, in particolare nella filiera turistica e nella ristorazione i contratti previsti sono 1.710 in meno di un anno fa. Significativa è anche la diminuzione delle assunzioni previste nelle costruzioni (meno 1.150 in un anno) e nel commercio (-650 assunzioni programmate).

 

Tab. 1 – Entrate previste dalle imprese bresciane per settore di attività nei mesi GIUGNO-AGOSTO 2019
ENTRATE v.a. peso % sul totale
INDUSTRIA MANIFATTURIERA 11.000 42,8
Metallurgia e prodotti in metallo 3.930 15,3
Industrie meccaniche ed elettroniche 2.120 8,3
Industrie chimico-farmaceutiche, della plastica e della gomma 820 3,2
Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 520 2,0
Altre industrie 460 1,8
Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 420 1,6
Industrie lavorazione dei minerali non metalliferi ed estrattive 280 1,1
Industrie del legno e del mobile 130 0,5
Industrie della carta, cartotecnica e stampa 110 0,4
Costruzioni 2.220 8,6
SERVIZI 14.700 57,2
Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 4.140 16,1
Commercio 3.350 13,0
Servizi alle persone 3.070 12,0
Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 1.750 6,8
Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 1.170 4,6
Servizi avanzati di supporto alle imprese 590 2,3
Servizi informatici e delle telecomunicazioni 440 1,7
Servizi finanziari e assicurativi 150 0,6
Servizi dei media e della comunicazione 50 0,2
TOTALE 25.690 100,0
Fonte: elaborazioni Servizio Studi della CCIAA di Brescia su dati Unioncamere-ANPAL , Sistema Informativo Excelsior

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riduzione del rumore, in provincia di Brescia gli addetti sono 3mila

in Economia/Tendenze by
Cuffie antirumore

Riduzione del rumore, sono 42 mila in Italia, 8 mila in Lombardia, duemila a Milano le imprese impegnate nei settori connessi, tra pannelli fono assorbenti, lavorazioni di isolamento, siepi per protezione contro il rumore, apparecchiature di rilevazione, fabbricazione di tappi per il rumore, secondo i dati della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. Un comparto in crescita, +1% in Italia e +2% in Lombardia e a Milano in un anno, + 13% in Italia, +14% in Lombardia e a Milano in cinque anni.

Un settore in cui maggiore è la presenza di artigiani col 65% in  Italia e il 76% in Lombardia, alta la presenza di giovani e stranieri con oltre il 15%, minore è la presenza femminile, con l’8% di imprese guidate da donne in Italia e il 6% in Lombardia. Sono circa 128 mila gli addetti in Italia, di cui circa 28 mila in Lombardia (+10% circa in entrambi i casi in cinque anni). Il fatturato del settore è di 8,5 miliardi in Italia, di cui 2 miliardi in Lombardia e 1,1 miliardi a Milano.

Prime in Italia Roma con 2.758 imprese, +20% in cinque anni, 8 mila addetti e 600 milioni di fatturato, Milano con 2.170 imprese, +15%, 11 mila addetti e un miliardo di business, Torino con 1.843, +5% e 5 mila addetti, Napoli con 1.439, +45% e 4 mila addetti, Varese, Brescia, Bergamo con circa mille imprese, circa +10% in cinque anni e 3 mila addetti per Brescia e Bergamo, oltre 2 mila per Varese. Tra le prime anche Firenze, Genova, Verona, Bologna con circa 800 imprese, Padova, Monza, Treviso e Como con circa 700.

In Lombardia ci sono 8 mila imprese con 28 mila addetti, di cui 2 mila a Milano con 11 mila addetti, Varese, Brescia, Bergamo con circa mille imprese (circa +10% in cinque anni e 3 mila addetti per Brescia e Bergamo, oltre 2 mila per Varese, Monza e Como con circa 700 imprese.

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