Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Adriano Gilardone: consulenza, lezioni online e corsi professionalizzanti in statistica

in Economia/Formazione by

Dal 2007 il professor Adriano Gilardone si occupa di consulenza e formazione nel campo della statistica. Dal 2013 ha iniziato a svolgere interamente online la sua attività, tramite l’organizzazione di corsi altamente professionalizzanti.

I pacchetti di ripetizioni di statistica di Adriano Gilardone e i corsi online si articolano principalmente in tre categorie, ossia le consulenze statistiche, i corsi excel e i corsi SPSS.

Come si articolano e quali sono i vantaggi offerti dai corsi del professor Adriano Gilardone

I corsi in consulenza statistica hanno principalmente lo scopo di facilitare la comprensione dell’analisi statistica e si rivolgono anche a chi non possiede una particolare confidenza con i software pensati per la creazione di test, tabelle e grafici. La consulenza statistica offerta dal professor Gilardone ha il vantaggio di essere trasversale perché, non basandosi su dati specifici, riesce a fornire un metodo adattabile a qualsiasi settore.

Le fasi su cui si concentra la consulenza del professor Adriano Gilardone sono le seguenti:

  • preparazione: come reperire e catalogare i dati nel modo corretto
  • pulizia dei dati: come strutturarli ed analizzarli
  • analisi: tecniche da utilizzare per realizzare un’adeguata analisi statistica
  • reportistica: presentazione dei dati attraverso report.

Corsi così pensati, inoltre, hanno l’ulteriore vantaggio di saper raccogliere ed elaborare i dati in file organizzati e distinti per colori, i quali risultano facilmente consultabili anche dai meno esperti.
I corsi excel, a loro volta, sono articolati in diversi livelli di difficoltà proporzionali ai livelli di competenza e abilità acquisite nei vari ambienti excel. I corsi includono anche la preparazione di programmi che aiutano ad automatizzare i processi e soprattutto a far acquisire la metodologia di ragionamento che consente di comprendere il funzionamento di excel e dunque migliorare le abilità nell’utilizzo.

Il professor Adriano Gilardone propone percorsi singoli pensati per affrontare le precise esigenze di utilizzo del programma, mettendo a disposizione il materiale supportato da esempi puntuali e dettagliati.

Anche i corsi dedicati alla conoscenza di excel sono organizzati in fasce di difficoltà crescenti:

  • approccio logico: comprensione della logica su cui si basa excel
  • costruzione della base: vera e propria introduzione dell’ambiente excel, spiegazione delle formule più comuni, strutturazione dei dati, creazione di tabelle e grafici, affiancando alla parte teorica anche esercizi progressivi
  • intermedio: spiegazione di formule avanzate, concatenazione di formule, creazione di programmi per la gestione e l’analisi dei dati
  • avanzato: procedimento nel quale vengono affrontate tecniche statistiche avanzate per l’analisi dei dati con il supporto di componenti aggiuntivi come “Analisi dati”, “Risolutore”, “PhStat”.

I corsi SPSS, infine, sono stati gli ultimi ad essere introdotti dal professor Adriano Gilardone, precisamente nel 2012, poiché introducono l’utilizzo di un potente strumento di analisi che permette di fare statistiche avanzate e si prefiggono perciò lo scopo di far apprendere l’utilizzo di questo software, che in virtù della sua interfaccia grafica, rende il lavoro molto più semplice e immediato.

Anche questi corsi sono pensati per risolvere le esigenze singole dell’utente: sono infatti orientati alla conoscenza delle tecniche statistiche di base e finalizzati alla preparazione di argomenti specifici. L’approccio fondamentale del corso consiste nella strutturazione del dataset in maniera efficace, affinché l’analisi successiva sia soddisfacente e produttiva.

I corsi di Statistiche descrittive convergono sui seguenti ambiti: media, moda, mediana, quartili, deviazione standard, asimmetria, curtosi, distribuzioni di frequenza, grafici, adattamento distribuzioni.

Quelli in Statistiche bivariate invece approcciano alla spiegazione delle tavole di contingenza, test del chi-quadrato, indici di connessione, test a campioni indipendenti, test a campioni appaiati, anova univariata, ancova, correlazione di Pearson, regressione lineare semplice, regressione logistisca semplice, stima di curve.

Le Statistiche multivariate approfondiscono aree tematiche quali anova (multivariata, a misure ripetute, mista, logistica, di Poisson), regressione (lineare multipla, logistica multipla, di Poisson), mediazione, moderazione e modelli misti.

Altre tecniche che completano i corsi del professor Gilardone comprendono l’analisi delle componenti principali, alpha di cronbach, analisi delle corrispondenze, cluster analysis, analisi del discriminante, test non parametrici.

Coronavirus, indagine Confartigianato: tra le aziende crescono intertezza e pessimismo

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Tendenze by
Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

Una riduzione media del fatturato del -25,3% è quanto dichiarano le MPI bresciane per il 2020. Ma se questo risultato è sicuramente prevedibile visto l’anno sconvolto dalla pandemia da Covid-19, c’è da aggiungere che le stesse prevedono per la prima metà del 2021 un ulteriore calo del 17,9% (-15,7% a livello lombardo) rispetto ai primi sei mesi del 2020. Le categorie che segnalano perdite più pesanti (superiori del 30%) di fatturato nel 2020 rispetto al 2019 sono: Trasporto persone, Alimentari (rosticcerie/cibi d’asporto, birrifici, etc.), Moda, Area benessere e Grafici. Sono le stesse imprese che prevedono di iniziare l’anno 2021 registrando variazioni tendenziali del fatturato negative e più ampie rispetto alla riduzione media. 

Aumenta l’incertezza e si allungano i tempi di recupero del fatturato pre-Covid: il 47,1% delle MPI bresciane sono incerte rispetto alle dinamiche future del mercato. Le altre imprese – non incerte – prevedono invece di recuperare i livelli di fatturato pre-crisi entro la prima metà del 2022. Sono i risultati della rilevazione periodica, giunta alla 5a edizione, curata dall’Osservatorio di Confartigianato Lombardia e svolta a inizio 2021 e che ha coinvolto circa 2mila imprese associate, su diverse tematiche: dalla dinamica passata (2020) e futura (primi 9 mesi del 2021) del fatturato, previsioni di recupero, strategia di risposta della crisi, effetto Brexit, digitalizzazione, Piano Transizione 4.0 e gap di genere. 

«Un campanello d’allarme l’aumento dell’incertezza – a Brescia come nell’intera Lombardia – così come preoccupa il previsto allungamento dei tempi per recuperare il fatturato pre-Covid e questo è senza dubbio influenzato da una pandemia con la quale proviamo a convivere, ma ancora lontana dall’essere sconfitta e superata» commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti che prosegue: «Certo, c’è tutta la voglia, la resilienza e la capacità intrinseca di trovare nuove strategie per recuperare il tempo perso, ma non possiamo condividere la preoccupazione delle imprese e che è cresciuta negli ultimi mesi, segno evidente dell’incertezza che sta caratterizzando queste prime settimane del nuovo anno, nonostante tutte le premesse ci avevano indotti a pensare ad una possibile e più veloce uscita dalla crisi. Ora, i prossimi sei mesi saranno cruciali e molte aziende si giocano tutto. Ci sarà bisogno di sostegno con interventi mirati, ristori, ma soprattutto fiducia e sicurezza, investimenti e scelte ragionate e condivise». 

Tornando all’analisi di dell’Osservatorio di Confartigianato: l’87,5% delle imprese bresciane prevede di adottare strategie reattive nei primi mesi dell’anno per cercare di rispondere alla crisi: diversificando la produzione (il 42,1%), ampliando il numero di committenti (il 57,4%), entrando in nuovi mercati (il 43%) e attivando nuovi canali di vendita (il 51,6%). La quota i MPI bresciane che fino a metà 2021 teme seri rischi operativi e di sostenibilità dell’attività raggiunge il 60,2% (contro il 49,3% a livello lombardo). Si tratta di imprese vitali – precisa lo studio – che nonostante tutto sono riuscite a sopravvivere allo shock conseguente alla diffusione del virus fino ad ora, ma che adesso, trascorso quasi un anno, devono fare i conti con un mercato ancora non favorevole al loro business (trasporto persone, rosticcerie/cibo d’asporto, birrerie, etc.). Va tenuto conto che queste MPI, che oggi si trovano davanti un mercato che risente ancora delle limitazioni per il contenimento della pandemia, avrebbero quasi certamente ancora spazio nel mercato post pandemia. 

Piano Transizione 4.0 e digitalizzazione: Brescia c’è. Il 18,9% delle MPI bresciane (contro il 16,4% a livello lombardo) intende usufruire di una o più misure del Piano Transizione 4.0. Contando che tra coloro che non intendono farne uso, un 9% ne ha usufruito in passato.  Sale positivamente anche di 9,3 punti la quota di MPI che oggi utilizza almeno uno strumento digitale a seguito dell’emergenza sanitaria.

Superbonus 110%: considerato opportunità dal 46,4% delle MPI delle Costruzioni. Il 24,4% delle imprese del settore che hanno già ricevuto segnali di mercato – dai primi contatti e preventivi, fino all’inizio lavori, identifica come principale ostacolo la burocrazia (nel 53,3% dei casi).  

Brexit: 38,7% MPI lombarde che esportano verso UK ha già riscontrato problematiche di costo/tempo, un ulteriore 32% prevede di subirne in futuro. Per le imprese che intercettano la domanda turistica calo del fatturato 2020 più pesante (-34,3%) ma speranza per le Olimpiadi 2026: per il 18,9% delle MPI bresciane le Olimpiadi invernali potranno fare da volano per la ripresa futuro. Tale quota si alza al 43,5% se consideriamo le sole imprese che intercettano direttamente o indirettamente la domanda turistica. 

Lo tsunami pandemico allarga il gap di genere e incrementa le difficoltà di conciliazione: -29% il trend del fatturato 2020 delle imprese femminile. Va inoltre segnalato che tra gli imprenditori con figli e/o persone non autosufficienti di cui prendersi cura a segnalare di riscontrare maggiori difficoltà nella gestione sono proprio le donne (sono il 34,3% le imprenditrici con figli o altre persone di cui prendersi cura vs 23,8% degli uomini). Ciò influisce in maniera negativa sui risultati d’impresa, difatti le donne con figli e/o altre persone di cui prendersi cura che segnalano difficoltà nella gestione, segnano un calo di fatturato più elevato della media, con una riduzione del -31,2% nel 2020 rispetto al 2019

«Le nostre imprese sono pronte a cambiare per affrontare il futuro. Il Superbonus visto come opportunità dalla metà degli intervistati nonostante oltre la metà segnali ritardi dovuti a burocrazia, complessità e mancate risposte dagli uffici preposti deve essere colto come occasione e prorogato a tutto il 2023 e poi le Olimpiadi lombarde viste come volano per la ripresa, così come la digitalizzazione, sempre più spinta nel suo impatto di investimenti materiali e immateriale.L’analisi ha confermato una triste certezza: come nel mondo dell’occupazione, anche nell’impresa la più colpita – e la meno sostenuta è quella femminile. Le imprese gestite da donne confermano una perdita di fatturato nel 2020 maggiore che quelle maschili. Differenza dovuta al fatto che le imprese femminili si concentrano per lo più in settori fortemente colpiti dalla crisi da Covid-19 della cura della persona e del benessere, oltre che della moda e dove ha influito negativamente sui risultati d’impresa il fatto che il 42% delle imprenditrici ha ritenuto insoddisfacenti i servizi a supporto della persona, costringendole perciò a sopperire a questa mancanza–conclude il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti – la certezza la troviamo nel valore artigiano dei prodotti e dei servizi delle nostre imprese ed è quello che fa e farà la differenza sul mercato interno, così come nella più articolata filiera europea, nella quale potremo senz’altro giocare ancora un ruolo da protagonisti». 

Valtènesi, al via la vendita dell’annata 2020 tra soddisfazione
 e attese per la ripresa  

in Agricoltura e allevamento/Alimentare/Associazioni di categoria/Confagricoltura/Economia by

“Nonostante le evidenti difficoltà della situazione dovuta alla pandemia, il Consorzio Valtènesi conferma la fiducia del comparto verso la ristorazione e la ripresa del turismo gardesano – ha affermato il presidente del Consorzio Valtènesi, Alessandro Luzzago – presentando sul mercato le bottiglie della vendemmia 2020 del Valtènesi Rosa che arriveranno il prossimo 14 febbraio come previsto dal disciplinare di produzione. Siamo pronti – ha aggiunto il presidente Luzzago – ad affrontare con fiducia la sfida futura di immaginare nuove forme di comunicazione e promozione che potrebbero anche continuare oltre l’attuale contingenza trasformandosi in opportunità”.

È stato confermato anche il progetto “Rosa Valtènesi” che, lanciato la scorsa estate, tornerà quest’anno e vedrà protagonisti i ristoranti della Riviera gardesana e quelli bresciani. Il comparto ha visto negli ultimi 7 anni una crescita annua media del 10%, numeri che testimoniano la vitalità dell’enologia bresciana.

“Il rilancio della vitivinicoltura gardesana, grazie al lavoro del Consorzio Valtènesi, conferma ancora una volta – commenta Giovanni Garbelli, presidente di Confagricoltura Brescia – la centralità del legame con territorio e il dinamismo imprenditoriale delle nostre imprese orientato verso le produzioni di eccellenza. Lo dimostra il tradizionale déblocagein rosa di San Valentino che vedrà quest’anno il grande evento digitale “La Prima del Valtènesi” programmato per il prossimo 19 febbraio”. Per Vittorio Sommo, amministratore della cantina Conti Thun di Puegnago del Garda, “il 2020 è stata un’annata complicata anche dal punto meteo, a causa dei danni da grandine che si è abbattuta sul nostro territorio durante i mesi di luglio e agosto 2020, ed ovviamente per le restrizioni imposte dalla pandemia, ma siamo orgogliosi di un vino dai profumi intensi: siamo fiduciosi di confermare il Valtènesi Rosa tra i migliori Rosé d’Italia”.

Dello stesso avviso anche Carlo Alberto Panont, direttore del Consorzio Valtènesi: “Dal punto di vista qualitativo siamo soddisfatti; il 2020 è stata un’annata ideale per i colori molto tenui e per acidità rilevanti, nonostante l’andamento climatico che ci ha penalizzato sul carico produttivo. Da subito, però – ha concluso Panont -, abbiamo rilevato i presupposti per una vendemmia che è apparsa da subito destinata a dare risultati brillanti per i nostri vini rosa”.

Finchimica Manerbio chiude il 2020 con oltre 90 milioni di fatturato

in Bassa/Bilanci/Economia/Zone by

Nuove assunzioni, nuovo impulso allo sviluppo e un importante contributo di vicinanza e solidarietà a comunità e istituzioni del bresciano

Manerbio, 10 febbraio 2021 – Finchimica S.p.A, l’azienda italiana che da 45 anni opera nella ricerca, sviluppo, produzione, registrazione e vendita di principi attivi e intermedi chimici e fitofarmaci per la protezione delle colture agricole e che ha il suo quartier generale a Manerbio (BS), si appresta a fare il bilancio di questi dodici lunghi e difficili mesi per il Paese e il bresciano. 

Grazie a uno sforzo senza precedenti e a ogni livello aziendale, Finchimica chiude il 2020 con un fatturato che supera i 90milioni di euro, consolidando una crescita di quasi il 30% nell’ultimo triennio, e con un organico che è passato dalle 75 unità nel 2018 ai 94 dipendenti di oggi, confermandosi come realtà in grado di dare un importante impulso al territorio, all’indotto e all’occupazione.

Un ruolo centrale nel raggiungimento di questi importanti risultati è da attribuire allo stabilimento di Manerbio e alle sue maestranze che, dal 26 marzo dello scorso anno, dopo alcuni giorni di fermo volontario compiuto nel momento epidemico più acuto hanno riavviato gli impianti, nel rigoroso rispetto delle più restrittive misure anti-contagio attuate in Finchimica fin dalle primissime avvisaglie di epidemia Covid-19.

Finchimica sta attraversando un momento di grande sviluppo e cambiamento che quest’anno di pandemia non ha rallentato, grazie alla determinazione e alla responsabilità con cui l’Azienda tutta ha affrontato le difficoltà, anche nei momenti più bui ed emotivamente più intensi per tutti noi. dichiara Maura Naponiello, CEO di Finchimica S.p.A.  

La responsabilità dell’Azienda si è espressa anche nella volontà di mobilitarsi fin da subito per offrire il proprio contributo alla comunità in cui opera da tanti anni, con numerose iniziative di solidarietà e sostegno al territorio, fra cui l’adesione al progetto #aiutiAMObrescia a supporto degli Spedali Civili di Brescia, il contributo al Comune di Manerbio, all’Associazione Nazionale Alpini e all’Associazione Nazionale Carabinieri – sezioni di Manerbio, nonché alla Croce Verde Bassa Bresciana.

Su diretta iniziativa dei propri dipendenti, è stata infine avviata, a fine dello scorso anno, una raccolta fondi per la Casa di Riposo di Manerbio: uno sforzo di valore da parte delle persone di Finchimica, che l’Azienda ha sostenuto anche direttamente con un’ulteriore donazione.  

Essere vicini in questi lunghi e dolorosi mesi a un territorio di cui facciamo orgogliosamente parte da 45 anni non è stata per noi un’opzione, ma una chiamata alla responsabilità insita da sempre nella cultura di Finchimica, il dovere di tener fede ai nostri valori e al nostro modo di intendere da sempre il fare impresa.” conclude Naponiello.

Finchimica 

Finchimica SpA è una società a capitale interamente italiano, appartenente al Gruppo Finagro S.p.A., che opera dal 1976 nella ricerca, sviluppo, produzione, registrazione e vendita di principi attivi e intermedi chimici e fitofarmaci per la protezione delle colture agricole, adottando da sempre i più severi standard di qualità e sicurezza per la salute delle persone, l’ambiente e il territorio. Con un fatturato di oltre 90 milioni di euro e più di 90 dipendenti, Finchimica è impegnata oggi in un importante piano di sviluppo del proprio portfolio prodotto e registrazioni e di ampliamento distributivo in ogni parte del mondo.

Neosperience, Value China premiata ai China Awards

in Economia/Innovazione by
Neosperience in Borsa

Neosperience S.p.A., uno dei principali player nel settore della Digital Customer Experience, quotata su AIM Italia, comunica che alla controllata Value China s.r.l. – start up innovativa dedicata alla creazione e diffusione di prodotti e servizi digital al mercato cinese e asiatico – è stato assegnato il China Award per essersi distinta tra le società che hanno fatto rilevanti investimenti per lo sviluppo dei rapporti Italia-Cina. 

Nella XV edizione dei China Awards tenutasi l’8 febbraio, sono state premiate le aziende italiane e cinesi che hanno meglio saputo cogliere le rispettive opportunità di business e interscambio fra i due Paesi. La manifestazione, per la prima volta svolta in modalità digitale, è stata trasmessa live su ClassCnbc, oltre che in streaming.  

Alla premiazione di Luca Qiu, CEO di Value China, sono intervenuti Luca Ferrari, Ambasciatore d’Italia in Cina, e Li Junhua, Ambasciatore della Repubblica Popolare cinese in Italia. Con loro Mario Boselli, Presidente della Fondazione Italia Cina, e Paolo Panerai, Vice Presidente e Ad di Class Editori. 

Da quindici anni i China Awards mirano a comunicare l’importanza che l’internazionalizzazione riveste per le imprese italiane e cinesi, ponendo l’accento sui benefici che derivano dai flussi di capitali, persone, beni e servizi tra Italia e Cina ma anche dando visibilità ai casi di successo delle aziende italiane che meglio hanno colto le opportunità del mercato cinese e delle aziende cinesi che hanno fatto altrettanto nel mercato italiano. L’iniziativa è organizzata dalla Fondazione Italia Cina e MF-Milano Finanza, in partnership con la Camera di Commercio Italiana in Cina, e ha il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico e della Camera di Commercio Italo Cinese. 

L’evento si avvale inoltre della sponsorizzazione di ICBC-Industrial and Commercial Bank of China, SEA Aeroporti Milano e The Medelan. 

Luca Qiu ha commentato:Lavoriamo ogni giorno per rendere più accessibile il mercato cinese alle aziende italiane ed europee, partendo dalla consulenza e aiutando le imprese nella trasformazione digitale e tecnologica. Lavoriamo a stretto contatto con i big player cinesi per monitorare costantemente i cambiamenti e le evoluzioni di quel mercato, abbiamo colleghi cinesi in Cina di vasta esperienza e una ampia squadra madrelingua italo-cinese in Italia. Questo mix di esperienze e sensibilità, unitamente a un team di sviluppo tecnologico dedicato alle piattaforme digital cinesi, ci rende unici sul mercato italiano.” 

Dario Melpignano, Presidente di Neosperience, ha aggiunto: “Value China è una realtà straordinaria che ci sta dando grandi soddisfazioni: leader nella digital Innovation, con un team multietnico e competenze tecnologiche fondamentali per chi vuole approcciare la Cina e l’Asia in modo corretto. Da oltre vent’anni il nostro gruppo lavora con le più grandi realtà italiane e internazionali e il nostro scopo è quello di poter creare casi di successo anche per il mercato cinese. 

Per questo sono felice che sia stato riconosciuto lo sforzo compiuto da Value China per rilanciare tanti settori del nostro Paese e fornire agli operatori economici nuove opportunità di business dopo un periodo di grande sofferenza. Ad esempio, lo sviluppo e la fornitura di servizi digitali innovativi che valorizzano il territorio e l’offerta turistica gioca un ruolo chiave nel momento storico che stiamo vivendo. L’apporto di Value China si iscrive nel quadro dell’impegno di Neosperience per il sostegno e il rilancio del nostro territorio attraverso il digital: sviluppo sociale, ma anche opportunità per rafforzare il ruolo del nostro Paese come canale di comunicazione e condivisione di valori a livello internazionale.” 

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Neosperience S.p.A. 

Neosperience è una PMI innovativa italiana che opera come “software vendor.” Fondata a Brescia nel 2006 da Dario Melpignano e Luigi Linotto, rispettivamente Presidente e Vice Presidente Esecutivo, la società è attiva nel settore della Digital Customer Experience con Neosperience Cloud: la piattaforma software che grazie all’intelligenza artificiale permette alle aziende di offrire ai propri clienti un’esperienza digitale personalizzata ed empatica, per conoscerli, coinvolgerli e fidelizzarli, aumentando il valore del brand e i margini di vendita. Tra le aziende clienti di Neosperience figurano società leader nel settore della moda, del retail, della salute e dei servizi finanziari. 

Imprese bresciane: nel 2020 produzione giù del 16,2%

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze by

Il 2020 delle imprese bresciane si chiude nel complesso con una variazione media della produzione pari al -16,2%, dopo la crescita zero del 2019 e il dato positivo del 2018 (+2,9%).

Nel quarto trimestre 2020, la variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (tendenziale) della produzione è invece risultata pari al -11,1%, una caduta inferiore a quella del terzo trimestre (-14,0%). L’evoluzione complessiva è la sintesi di dati aziendali fortemente eterogenei.

A evidenziarlo è l’indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Brescia sui dati relativi al quarto trimestre 2020.

Il risultato annuale risente della forte caduta realizzata tra marzo e aprile, quando la produzione ha segnato, in media, valori inferiori di oltre il 50% rispetto al pre Covid-19.  Il recupero dei mesi estivi ha contribuito a limitare le perdite nell’anno e il quarto trimestre è stato solo in parte condizionato dall’introduzione delle nuove misure restrittive adottate in seguito al riacutizzarsi della crisi sanitaria.

Nel dettaglio, la produzione industriale evidenzia un aumento sul trimestre precedente (congiunturale) di +4,8%. Il risultato complessivo del 2020 è frutto di quanto ereditato dal 2019 (-1,2%) e di una componente propria pari a -15,2%. La variazione trasmessa al 2021 è positiva (+4,9%): ciò sta a indicare che la crescita nell’anno in corso troverà beneficio dalla ripresa registrata nella seconda parte del 2020.

Dopo aver toccato i minimi storici nel trimestre estivo, i livelli produttivi realizzano un recupero; la distanza dal picco di attività pre-crisi finanziaria (primo trimestre 2008) risulta pari a -30,2%.

Le previsioni a breve termine sono positive: le aziende che stimano un miglioramento della situazione nei prossimi tre mesi sono il 41%. Quelle che prevedono di mantenere i livelli attuali sono il 37%, mentre il 22% stima un calo dell’attività. Le aspettative sono condizionate dal protrarsi delle misure anti Covid-19 nel mese di gennaio. Un forte rimbalzo della produzione è atteso solo dal terzo trimestre di quest’anno ed è legato all’efficacia e alla rapidità del piano di vaccinazione di massa. L’allentamento completo delle restrizioni anti-pandemia rilancerebbe la fiducia e quindi la domanda, liberando per i consumi le risorse accumulate in questi mesi con il risparmio “forzato”. 

  • La disaggregazione della variazione della produzione per classi dimensionali mostra incrementi superiori alla media nelle piccole imprese (+7,0%), nelle medie (+5,4%) e nelle grandi (+6,1%). La produzione è invece diminuita nelle micro imprese (-0,8%).
  • Con riferimento alla dinamica congiunturale per settore, l’attività produttiva è aumentata: oltre la media nel comparto chimico, gomma, plastica (+10,7%) e della metallurgia (+7,7%); sotto la media nella meccanica (+4,4%), legno e minerali non metalliferi (+4,0%), alimentare (+1,9%). È diminuita nel sistema moda (-0,8%). 
  • Il tasso di utilizzo della capacità produttiva, che si è attestato al 76%, è aumentato nei confronti della rilevazione precedente (73%) e risulta inferiore a quello del quarto trimestre del 2019 (77%).
  • Le vendite sul mercato italiano sono aumentate per il 58% delle imprese, rimaste invariate per il 10% e diminuite per il 32%. Le vendite verso i Paesi comunitari sono cresciute per il 25% degli operatori, calate per il 36% e rimaste stabili per il 39%; quelle verso i Paesi extra UE sono aumentate per il 31%, diminuite per il 28% e rimaste invariate per il 41% del campione.
  • I consumi energetici sono cresciuti per il 56% degli operatori, con una variazione media di +3,7%. Le giacenze di prodotti finiti sono ritenute adeguate alle necessità aziendali dall’83% delle imprese; le scorte di materie prime sono giudicate normali dall’80% del campione.
  • I costi di acquisto delle materie prime sono cresciuti per il 41% delle imprese, con un incremento medio del 2,8%. I prezzi di vendita dei prodotti finiti sono rimasti invariati per il 76% degli operatori, per una variazione media pari a 0,0%.
  • Tra i fattori che limitano la produzione, le aziende hanno segnalato: per il 47% la domanda insufficiente a causa del Covid-19; per il 4% la scarsità di manodopera; per il 2% la scarsità di materie prime/macchinari; per il 34% nessuno.
  • Le aspettative a breve termine appaiono positive. La produzione è prevista in aumento da 41 imprese su 100, stabile dal 37% e in calo dal rimanente 22%. I comparti attesi in crescita sono: alimentare, chimico, gomma, plastica, meccanica, metallurgia e sistema moda. La produzione è prevista in calo nel legno e minerali non metalliferi.
  • Gli ordini provenienti dal mercato interno sono in aumento per il 32% degli operatori, stabili per il 39% e in diminuzione per il 29%; quelli dai Paesi UE sono in crescita per il 23% degli operatori del campione, invariati per il 57% e in calo per il 20%; quelli provenienti dai mercati extracomunitari sono in aumento per il 27% delle imprese, stabili per il 62% e in calo per l’11%.

Neosperience: il Cda delibera aumento di capitale per l’acquisto del 51% di Myti

in Economia/Tech by
Neosperience, foto da ufficio stampa

Prosegue la strategia di sviluppo della società volta alla creazione di un polo di riferimento nella Digital Customer Experience a livello europeo 

Milano, 3 febbraio 2021 – La PMI innovativa Neosperience S.p.A. (ISIN IT0005351496) (la “Società”), uno dei principali player nel settore della Digital Customer Experience, quotata su AIM Italia dal 20 febbraio 2019, comunica che in data odierna è stato deliberato l’aumento di capitale riservato finalizzato al pagamento del 51% della società Myti S.r.l., operazione perfezionata lo scorso 29 ottobre (vedasi Comunicato Stampa in pari data). 

Il contratto di acquisizione prevedeva un pagamento di Euro 175.000 corrisposto al momento della firma del contratto stesso e ulteriori 525.000 Euro sotto forma di 102.000 azioni NSP con valore pari a Euro 5,123 ciascuna e determinato in base al prezzo medio ponderato con i volumi di negoziazione dei 30 giorni precedenti la data di sottoscrizione del contratto stesso. 

Inoltre, tale contratto prevedeva un’eventuale integrazione di prezzo da corrispondersi entro luglio 2021 e basata sull’effettivo EBITDA conseguito dalla società Myti S.r.l. nel corso del 2020. 

Pertanto, in data odierna, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di aumentare il capitale sociale per Euro 10.200 oltre sovrapprezzo, a pagamento, mediante emissione di n. 102.000 azioni ordinarie della Società (le “Nuove Azioni”) senza indicazione del valore nominale, godimento regolare, con esclusione del diritto di opzione, a valere sulla delega conferita ai sensi dell’art. 2443 del Codice Civile dall’Assemblea straordinaria del 19 dicembre 2019 (l’“Aumento di Capitale”). 

Il prezzo di emissione delle Nuove Azioni, comprensivo del sovrapprezzo, è stato determinato dal Consiglio di Amministrazione in Euro 5,123 ciascuna. Tale valore è stato determinato in base: 

  • a quanto a suo tempo definito nel contratto di acquisto del 51% di Myti S.r.l., con un valore attribuito alle azioni Neosperience pari a Euro 5,123; 
  • al prezzo medio ponderato con i volumi di negoziazione dei 6 mesi precedenti la data di convocazione del Consiglio di Amministrazione (1 febbraio 2021), pari a Euro 5,366. 

Alla luce dell’evoluzione dei mercati finanziari in questi ultimi mesi, caratterizzati da notevole volatilità dei corsi di borsa, e dei prezzi espressi dal mercato nell’ultimo mese borsistico, prezzo medio ponderato pari ad Euro 5,099, il Consiglio di Amministrazione di Neosperience ha ritenuto di mantenere il prezzo di emissione delle Nuove Azioni, comprensivo del sovrapprezzo, pari al prezzo definito in Euro 5,123 al momento della sottoscrizione del contratto di acquisto del 51% di Myti S.r.l. 

Tale prezzo, a titolo di rifermento, può anche essere raffrontato con il prezzo di chiusura del 29 gennaio 2021, pari a Euro 4,94, valore più contenuto rispetto al prezzo di emissione determinato dal Consiglio di Amministrazione. 

L’operazione è parte della strategia di sviluppo di Neosperience avviata a seguito della quotazione in Borsa e che prevede un rapido rafforzamento delle competenze tecnologiche del Gruppo e un’espansione della base di clientela, anche grazie a una serie di acquisizioni mirate. 

L’obiettivo, già annunciato al mercato, è quello di creare un polo di riferimento nel panorama europeo delle soluzioni applicative dedicate alla Digital Customer Experience. 

La società Myti S.r.l. è stata sottoposta ad una valutazione di stima (la “Valutazione di Stima”) da parte del dott. Andrea Rota, quale esperto indipendente dotato di adeguata e comprovata professionalità, ai sensi dell’articolo 2343-ter, comma 2, lett. b), cod. civ.  

I valori definiti dal perito possono essere sintetizzati come segue: 

MYTI S.r.l.  

  • Valore minimo (equity value) del 100% definito dalla perizia: 2.600.000 Euro; 
  • Conseguente valore minimo del 51% oggetto del conferimento: 1.326.300 Euro; 
  • Costo sostenuto da Neosperience per l’acquisto del 51%: (prima dell’eventuale earn-out): 700.000 Euro, di cui 525.000 Euro attraverso l’emissione di 102.000 azioni Neosperience; la rimanente parte mediante pagamenti bancari. Si precisa che l’eventuale earn-out non potrà in nessun caso far salire il prezzo della società acquisita sopra il valore minimo indicato dalla perizia. 

Tempistica dell’operazione 

L’Aumento di Capitale risulta assoggettato alla disciplina di cui agli artt. 2343-ter, 2343-quater e 2443 del codice civile. 

Per effetto di quanto precede, le Azioni avranno un codice ISIN diverso dalle azioni ordinarie della Società in circolazione e non saranno negoziate su AIM Italia, saranno inalienabili e resteranno depositate presso la sede della Società sino al completamento delle verifiche e procedure di legge previste dai menzionati articoli del codice civile. Al positivo esito di tali verifiche e procedure – di cui sarà data apposita comunicazione al pubblico nei termini di legge – le Azioni saranno accreditate sui conti dei conferenti, dopo aver assunto pari codice ISIN delle azioni ordinarie della Società quotate in circolazione (ovvero codice ISIN n. IT0005351496). 

Tra le suddette verifiche e procedure, il Consiglio di Amministrazione della Società sarà tenuto a effettuare l’iscrizione nel registro delle imprese della deliberazione di Aumento di Capitale e delle dichiarazioni di cui all’art. 2343-quater, terzo comma, lett. a), b), c) ed e), cod. civ.  

Decorso il termine di 30 giorni previsto dall’art. 2440, comma 6, cod. civ. e dell’art. 2443, comma 4, cod. civ., ai sensi dell’art. 2443, comma 4, cod. civ. gli amministratori potranno depositare per l’iscrizione presso il Registro delle Imprese l’attestazione di cui all’art. 2444 cod. civ. corredata della dichiarazione di cui all’art. 2343-quater, terzo comma, lett. d). Le Azioni emesse a fronte del Conferimento saranno inalienabili fino a tale iscrizione, ai sensi dell’art. 2343-quater, comma 4, cod. civ. Di detta iscrizione si darà pertanto apposita comunicazione al Mercato anche ai fini dell’esercizio dei diritti sopra menzionati. 

Le azioni emesse con questo aumento di capitale saranno soggette a lock-up fino al 31 dicembre 2021. 

Banca Bper: utile netto a 245,7 milioni di euro

in Banche/Economia by

Il Consiglio di Amministrazione di BPER Banca ha esaminato e approvato oggi i risultati individuali della Banca e consolidati di Gruppo al 31 dicembre 2020. Ecco le principali evidenze.

Utile netto dell’esercizio pari a € 245,7 milioni, sostenuto da una buona crescita dei ricavi e da un efficace controllo dei costi di gestione, nonostante le complessità derivanti dall’emergenza sanitaria e dalla gestione del processo di acquisizione del ramo d’azienda dal Gruppo Intesa Sanpaolo.

Proposta di un dividendo cash di € 4 centesimi per azione che conferma attenzione per gli azionisti ed allo stesso tempo pieno rispetto delle linee guida BCE.

Sul risultato influiscono, oltre ai contributi ai fondi sistemici per € 77,3 milioni , oneri straordinari netti per un ammontare complessivo pari a circa € 59,3 milioni , costi per € 29,0 milioni relativi al progetto di acquisizione del ramo d’azienda e imposte positive per € 67,0 milioni.

Costo del credito di 101 bps, che include una cautelativa stima dell’impatto dei prevedibili effetti sul credito derivanti dal deterioramento dello scenario macroeconomico conseguente la crisi pandemica.

Ulteriore significativo miglioramento dell’asset quality con NPE ratio lordo e netto rispettivamente al 7,8% e al 4,0% (dall’8,8% e 4,7% di settembre e dall’11,1% e 5,8% di fine 2019):

•          riduzione dello stock di crediti deteriorati lordi e netti rispettivamente a € 4,3 miliardi e € 2,1 miliardi (-29,1% e -29,0% da fine 2019) anche grazie a cessioni per un gross book value di € 1,6 miliardi;

•          coverage ratios sui crediti deteriorati in miglioramento trimestrale su tutti gli stati amministrativi;

•          default rate pari all’1,0% in calo rispetto all’1,7% del 2019;

•          Texas ratio  al 55,4% in calo di 23,7 p.p. dalla fine dello scorso anno.

Impieghi netti in bonis in aumento dello 0,9% da settembre e del 3,8% dalla fine del 2019, sostenuti anche dall’erogazione di finanziamenti garantiti dallo Stato per € 3,5 miliardi, riconducibili prevalentemente ai segmenti retail e small business.

La raccolta complessiva, pari a € 185,2 miliardi, risulta in ulteriore crescita del 4,5% da settembre scorso (+5,5% da fine 2019), grazie alla raccolta diretta che sale del 5,6% (+8,8% da fine 2019) e alla raccolta indiretta, tornata sopra ai livelli di inizio anno, in forte incremento del 4,1% trimestrale. Il comparto Bancassurance, ricompreso nel dato di raccolta complessiva, ha continuato a mostrare un ottimo andamento raggiungendo quota € 7,3 miliardi, in aumento del 7,0% da fine 2019. La raccolta gestita totale inclusiva del Bancassurance ha superato per la prima volta la soglia dei € 50 miliardi.

In crescita la patrimonializzazione del Gruppo, anche senza considerare il completamento dell’aumento di capitale finalizzato all’acquisto del ramo d’azienda dal Gruppo Intesa Sanpaolo con CET1 ratio Fully Loaded pro-forma  pari al 13,52%. CET1 ratio Fully Loaded pro-forma  pari al 15,90% e CET1 ratio Phased In pro-forma  al 17,70% incorporando gli impatti dell’aumento di capitale.

Ulteriormente rafforzati i presidi volti a tutelare la salute di clienti e dipendenti e a garantire la continuità operativa dei processi aziendali. Oltre il 50% dei dipendenti è stato abilitato a forme di lavoro a distanza.

Importanti risultati sul fronte della sostenibilità: BPER Banca è stata inserita da parte di CDP (“Carbon Disclosure Project”) nella “A List” che riconosce l’impegno nel contrasto al cambiamento climatico e l’Agenzia Standard Ethics ha alzato il rating della Banca a EE dal precedente EE-. Inoltre, a conferma della forte valenza dell’impegno in ambito ambientale, BPER Banca ha inaugurato a fine 2020, presso il suo Centro Servizi, un Parco Fotovoltaico tra i più grandi realizzati nella regione Emilia Romagna, con immediati impatti positivi sulla riduzione delle emissioni.

Alessandro Vandelli, Amministratore delegato di BPER Banca, commenta: “Si è chiuso un anno molto difficile in cui siamo stati impegnati nel fronteggiare al meglio gli effetti dell’emergenza sanitaria. In una situazione di grande complessità ed incertezza, abbiamo attuato numerose iniziative, volte a tutelare la salute dei dipendenti e dei clienti, a promuovere misure di sostegno per famiglie e imprese e a garantire la continuità operativa dei processi aziendali. In questo contesto non posso nascondere la grande soddisfazione per i risultati raggiunti, grazie alla professionalità e allo straordinario impegno di tutto il personale del Gruppo. L’utile netto dell’esercizio supera i € 245 milioni, favorito dalla resilienza dei ricavi e nonostante la contabilizzazione di rilevanti rettifiche su crediti legate al peggioramento delle previsioni macroeconomiche. La posizione patrimoniale si conferma estremamente solida con un CET1 ratio Fully Loaded pro-forma  pari al 15,90%; scorporando l’impatto dell’aumento di capitale, il CET1 ratio Fully Loaded pro-forma  si attesta al 13,52%, in significativo progresso dal dato al 31 dicembre 2019 (12,01%). Il buffer di liquidità cresce in modo rilevante arrivando a sfiorare € 20,0 miliardi. Mi preme inoltre sottolineare un ulteriore importante passo in avanti nel miglioramento della qualità del credito, con una decisa contrazione dello stock dei crediti deteriorati lordi e netti rispettivamente del 29,1% e del 29,0% da fine 2019 che ha determinato, al contempo, la significativa diminuzione dell’NPE ratio lordo e netto rispettivamente al 7,8% e al 4,0%, i livelli più bassi degli ultimi 12 anni. Alla luce di questi elementi, esprimo grande fiducia nelle prospettive di crescita del Gruppo ed evidenzio, con sempre maggior convinzione, l’importante valenza strategica, sia in termini di quote di mercato e di nuova clientela, che di contributo alla redditività del Gruppo, dell’acquisto del ramo d’azienda da Intesa Sanpaolo, oramai nella fase di completamento. Abbiamo proposto la distribuzione di un dividendo di 4 centesimi nel pieno rispetto delle prudenziali linee guida BCE e siamo convinti di aver posto le basi per un significativo incremento della remunerazione per i nostri azionisti negli anni futuri. Voglio infine sottolineare alcuni importanti risultati raggiunti nell’ambito ESG motivati da una sempre maggiore attenzione alle tematiche ambientali. Nel mese di dicembre BPER Banca è entrata nella prestigiosa “A List” di CDP per il contrasto al cambiamento climatico. Un ulteriore riconoscimento per l’impegno a favore della sostenibilità è l’upgrade dato dall’Agenzia Standard Ethics che ha alzato, nel mese di gennaio, il rating di BPER Banca a EE dal precedente EE-. Recentemente, inoltre, abbiamo inaugurato un Parco Fotovoltaico presso il nostro Centro Servizi, tra i più grandi realizzati in Emilia-Romagna. Siamo fermamente convinti che l’attenzione ai temi di sostenibilità, oltre che un valore primario, sia oggi un fattore di competitività irrinunciabile”.

Fiere, la Regione stanzia 1 milione di euro: “Settore abbandonato dal Governo”

in Economia/Eventi/Fiere/Istituzioni/Regione by

Regione Lombardia è pronta a sostenere il sistema fieristico. Dal 10 febbraio al 2 marzo 2021 potranno essere presentate le domande per accedere ai contributi previsti dal ‘Bando di sostegno alla ripresa del sistema fieristico lombardo 2021’ che mette a disposizione 1.000.000 di euro.

L’iniziativa è finalizzata a promuovere la ripartenza del comparto dopo la crisi indotta dall’emergenza epidemiologica da Covid-19, sostenendo l’organizzazione e lo svolgimento delle manifestazioni di livello internazionale e nazionale del calendario regionale 2021.

GUIDESI: AIUTI PERCHE’ FIERE DIVENTINO SISTEMA – “Con questa misura – ha detto Guidesi – concentriamo la nostra attenzione al comparto fieristico, uno dei settori più colpiti dalla crisi economica. Attraverso le fiere facciamo conoscere al mondo le eccellenze lombarde e per questo non possiamo più permetterci di bloccare un sistema così strategico. Regione Lombardia, anche in questo caso, vuole fare concretamente la sua parte e la misura va in questa direzione; adesso ci attendiamo dal Governo che si attivi per concedere i fondi rimasti bloccati e permettere al settore di poter tornare a lavorare. Sarà fondamentale a medio-lungo termine che il settore fieristico Lombardo diventi sistema. La ripartenza delle fiere sarà fondamentale anche per tutta la filiera, di cui troppo spesso ci si dimentica, come ad esempio gli allestitori, fornitori e i servizi”.

CHI PUÒ PARTECIPARE – Gli organizzatori di manifestazioni fieristiche che, alla data del 31/12/2020, abbiano almeno una manifestazione fieristica riconosciuta di livello internazionale o nazionale inclusa nel Calendario Fieristico Regionale 2021, approvato da Regione.

I PROGETTI – I progetti devono riguardare la realizzazione di una manifestazione fieristica in presenza, eventualmente affiancata da una versione virtuale in corrispondenza con la versione in presenza. Sarà ammissibile anche la sola versione virtuale in caso di perdurare dell’emergenza. Le manifestazioni devono avere qualifica internazionale o nazionale e svolgersi nel 2021.

SPESE AMMMESSE – Le spese ammissibili includono tutte le spese base di organizzazione di una fiera, quali: locazione dell’area espositiva, gli  allestimenti per aree comuni (palchi, aree convegni, aree buyer, aree B2B, aree catering); la pubblicità su media, comunicazione online, catalogo e materiali cartacei di promozione; i canoni per la locazione di siti web, piattaforme ed applicazioni informatiche – Consulenze informatiche per lo sviluppo, l’adattamento o l’aggiornamento siti web, piattaforme ed applicazioni informatiche; le spese per sicurezza e prevenzione del contagio, inclusi materiali di consumo e personale esterno per security , le consulenze per la ricerca di buyer e clienti all’estero, le spese per l’accoglienza di operatori e buyer esteri e il personale interno dipendente dedicato all’organizzazione e gestione della manifestazione, fino a un massimo del 20% del totale del progetto)

GLI IMPORTI – L’importo dell’aiuto è pari al 40% spese presentate fino a massimo di: 40.000 euro  per le fiere di livello internazionale e  25.000 per le fiere di livello nazionale Qualora la manifestazione, inizialmente calendarizzata per il 2020, sia risultata beneficiaria di un contributo sul precedente “Bando per la promozione e lo sviluppo del sistema fieristico lombardo 2020” (dell’importo massimo di € 35.000), ma sia stata rinviata al 2021 a causa dell’emergenza, potrà comunque ottenere un finanziamento anche sul bando in oggetto, purché su differenti spese e per un importo massimo inferiore, pari a 25.000 euro per le fiere di livello internazionale e 15.000 euro  per le fiere di livello nazionale.

PROCEDURA – Le domande saranno ammesse tramite procedura valutativa a graduatoria. Gli aiuti saranno erogati a saldo, a rendicontazione del progetto e delle spese, da presentare entro il 31 dicembre 2021. (LNews)

Brescia, ecco i tre saggi che guideranno Confindustria nella scelta del nuovo presidente

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Nomine by
  • La Commissione di designazione presiede al corretto ed efficace svolgimento del processo organizzativo per l’elezione del Presidente; il compito avrà la durata di 8 settimane, l’insediamento della Commissione è previsto nella settimana tra l’8 e il 14 febbraio.

Sono stati sorteggiati ieri pomeriggio durante il Consiglio di Presidenza – all’interno di una rosa di 9 nomi – i 3 membri della Commissione di Designazione che presiederà al corretto ed efficace svolgimento del processo organizzativo per l’elezione del Presidente di Confindustria Brescia, nel quadriennio 2021-2025.

Si tratta di: Maria Chiara Franceschetti (Gefran Spa), Giovanni Silvioli (Camfart Srl) e Renato Gnutti (Gnutti Transfer Spa); il membro supplente è Francesco Franceschetti (Marfran Srl).

Il lavoro della Commissione di Designazione durerà 8 settimane; la Commissione ha funzioni proattive di selezione qualitativa delle candidature e di analisi e possibile sintesi delle indicazioni di preferenza, delle valutazioni programmatiche e delle aspettative di rappresentanza espresse nel corso delle consultazioni. Per questa ragione, individua gli strumenti di acquisizione dei dati organizzativi, predispone il calendario di almeno 5 incontri per le consultazioni da comunicare subito a tutti gli associati (tra questi anche il Presidente in carica), stabilisce le modalità per comunicare le candidature e può richiedere l’intervento del Collegio Speciale dei Probiviri per garantire il corretto svolgimento del confronto.

Sono inoltre previste due differenti ipotesi alternative che, di fatto, si sommano al lavoro di ampia consultazione svolto dalla Commissione.

La prima prevede che, nella prima settimana di lavoro della Commissione (l’insediamento è previsto nella settimana 8 – 14 febbraio), la stessa possa ricevere candidature o autocandidature supportate dal sostegno di aziende associate che complessivamente rappresentino almeno il 10% dei voti dei soci effettivi. In questo caso, la Commissione dovrà informare tutti gli associati di queste eventuali candidature e sottoporle al gradimento degli stessi. Ciò significa che simile tipologia di candidatura, laddove nella fase di consultazione ne emergessero altre più gradite, potrebbe anche non essere sottoposta al parere del Consiglio Generale che sarà chiamato a individuare il “Presidente Designato”. Potrebbe anche essere sottoposta al voto del Consiglio Generale (organismo che esercita il voto “per testa”), ma non ricevere il maggior numero di preferenze.

La seconda ipotesi, invece, riguarda quelle candidature che potrebbero arrivare nel corso delle consultazioni, supportate da almeno il 20% dei voti dei soci effettivi: in questo caso, la candidatura dovrà essere comunque sottoposta al giudizio, ossia al voto, del Consiglio Generale. Questa tipologia di candidatura si aggiungerà a quelle che la Commissione di Designazione rileverà nel corso del proprio operato (queste ultime non possono essere più di 3).

È inoltre implicito che, prima di esprimere il voto, il Consiglio Generale ascolterà i candidati perché presentino le linee programmatiche del loro lavoro, laddove fossero eletti Presidenti.

Per quanto concerne la presentazione della squadra, questa avverrà solo per il “Presidente Designato”, ossia solo dopo il voto del Consiglio Generale.

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