Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Inflazione ancora in crescita nel Bresciano

in Economia/Tendenze by

Continua nel mese di FEBBRAIO, la crescita dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), sia rispetto al mese di gennaio (+1,1%), sia rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (+5,5%). A renderlo noto è un comunicato dell’Ufficio statistica del Comune di Brescia riportato da Brescia news.

A livello di divisione, presentano incrementi congiunturali superiori alla variazione media generale la divisione “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (+2,9%, con un elevato incremento dell’Energia elettrica e del Gas), i “Trasporti” (1,8%, con l’aumento dei Carburanti e lubrificanti per mezzi di trasporto privati), “Mobili, articoli e servizi per la casa” (+1,6%, con l’incremento della voce Servizi per la pulizia e la manutenzione della casa) e i “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+1,5%, con l’aumento dei Pesci e prodotti ittici, della Frutta, dei Vegetali e degli Oli e grassi).

Incrementi minori si registrano per la voce “Altri beni e servizi” (+1,1%, con l’aumento dei prezzi relativi all’Assistenza sociale), “Ricreazione, spettacoli e cultura” (+0,5%, con l’incremento dei Servizi veterinari e altri servizi per animali domestici e degli Articoli per giardinaggio, piante e fiori), “Bevande alcoliche e tabacchi” (+0,5%, con l’aumento delle bevande alcoliche), “Servizi sanitari e spese per la salute” (+0,5%, con l’incremento dei Servizi medici) e le “Comunicazioni” (+0,5%, con un lieve incremento degli Apparecchi telefonici e telefax).

In diminuzione, i “Servizi ricettivi e di ristorazione” (-0,4%, con la diminuzione dei Servizi di alloggio). Variazione nulla per l’”Istruzione”. In termini tendenziali, le divisioni che presentano decisi aumenti sono “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (+24,7%, con alti tassi dell’Energia elettrica e del Gas) e “Trasporti” (+8,2%, con l’accelerazione dei Carburanti). Aumenti decisi, ma inferiori alla media generale (+5,5%), sono registrati dai “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+4,8%, con elevati incrementi per la Frutta), “Servizi ricettivi e di ristorazione” (+4,7% con l’aumento dei Servizi di alloggio e dei Ristoranti, bar e simili), “Mobili, articoli e servizi per la casa” (+4,0%), “Abbigliamento e calzature” (+3,0%, con l’aumento della voce Indumenti). In discesa, invece, le “Comunicazioni” (-4,7%), l’“Istruzione” (-0,9%) e “Bevande alcoliche e tabacchi” (-0,3%). Analizzando per tipologia di prodotto, a livello congiunturale, si registra un deciso aumento dei “Beni” (+1,7%) e un lieve incremento dei “Servizi” (+0,5%). Nel dettaglio, sono soprattutto i Beni energetici a subire un deciso incremento (+5,8%) e in particolar modo gli Altri Energetici (+7,5%, inclusi i carburanti per gli autoveicoli, i lubrificanti e i combustibili per uso domestico non regolamentati). Segue l’aumento degli Alimentari non lavorati (+2,2%, cioè i prodotti freschi).

Da segnalare che questo mese è nulla la variazione congiunturale degli energetici regolamentati, ma è decisamente elevata la loro variazione percentuale rispetto a un anno fa (+97,4%).

Con riferimento alla frequenza di acquisto dei prodotti, sono in aumento le variazioni congiunturali e tendenziali di tutte e tre le categorie (alta, media e bassa). Quella alta però presenta incrementi congiunturali maggiori rispetto alle altre (+1,6%). La variazione tendenziale più elevata rispetto alle altre tipologie è registrata dai prodotti a media frequenza (+7,3%).

Infine, per la “Core Inflation” 1 , si registrano una lieve variazione congiunturale positiva (+0,6%) e una variazione tendenziale decisamente elevata (+1,9%). Valori in aumento rispetto ai mesi precedenti.

Camera di Commercio di Brescia: ecco gli eventi settimanali

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia/Eventi by

Come di consueto, di seguito, pubblichiamo gli eventi settimanali ricevuti dalla Camera di Commercio di Brescia.

24/22 – IL CASSETTO DIGITALE PER L’IMPRENDITORE

Il cassetto digitale è il nuovo servizio online offerto dalla Camera di Commercio per accedere da pc , smartphone e tablet in modo facile , sicuro e veloce , in qualunque momento a tutte le informazioni e documenti ufficiali , aggiornati e in tempo reale , della propria impresa . Tramite il portale impresa.italia.it si accede con CNS o SPID per ottenere , gratuitamente :

tutti i documenti ufficiali della tua impresa : visure, atti , bilanci e altra documentazione depositata nel registro delle imprese ; consultare il tuo fascicolo di impresa , alimentato principalmente dai SUAP e dove é possibile ottenere la
specifica documentazione ; consultare le pratiche presentate al Registro delle Imprese e ai SUAP ( per quelli che utilizzano il network impresainungiorno.gov.it ) per la tua impresa , indipendentemente da chi le abbia inviate ; per ogni pratica é possibile scaricare le ricevute nonché gli estremi, lo stato e l’esito .

Per saperne di più è possibile prenotare un appuntamento con il consulente digitale camerale accedendo , gratuitamente, al sito Servizi OnLine http://servizionline.bs.camcom.it

25/22 CORSO GRATUITO DI FORMAZIONE PER IL BUSINESS PLAN – MARZO / MAGGIO 2022

Nell’ambito del progetto A.G.I.R.e. ” Avvio e gestione di impresa responsabile ” , la Camera di Commercio di Brescia organizza un corso di accompagnamento alla stesura del business plan. Il Corso intende fornire ai partecipanti le informazioni utili per la redazione del business plan del proprio progetto di impresa , passando concretamente dalla teoria alla pratica . Il corso è gratuito e aperto a tutti gli aspiranti e futuri imprenditori / imprenditrici .

I posti sono limitati . Per informazioni e iscrizioni : Punto Nuova Impresa e – mail pni@bs.camcom.it – www.bs.camcom.it

Regione, Ok alla disattivazione della centrale nucleare Essor

in Economia/Energia by

La Giunta regionale lombarda, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, ha espresso parere positivo in ordine alla compatibilità ambientale del progetto di disattivazione del complesso INE (Impianto Nucleare Essor) nel Comune di Ispra (Va).

“Sarà smantellato definitivamente l’impianto nucleare presente a Ispra – ha affermato l’assessore Cattaneo – il cui reattore era spento da tempo. Sarà fatto con le garanzie di massima sicurezza. Regione Lombardia ha infatti subordinato il proprio parere positivo a questa attività di smantellamento al fatto che le fasi di decontaminazione, di smantellamento e di gestione dei rifiuti radioattivi avvengano nel rispetto dei più rigorosi criteri di sicurezza e di tutela”.

“Abbiamo inoltre inserito la richiesta al Ministero che gli enti territoriali possano fare tutti i controlli necessari, rispetto alle fasi di dismissione dell’impianto, pur essendo il JRC (Joint Research Centre) di Ispra un’area extra territoriale, dipendente dalla Commissione Europea” ha concluso.

IL PROGETTO – Il reattore nucleare Essor risulta attualmente in fase di ‘arresto di lunga durata’, ovvero in fermo prolungato in cui viene mantenuto spento in condizioni di sicurezza, sotto monitoraggio continuo. Il progetto consiste nel ‘decommissioning’ del Complesso INE nel quale è localizzato il reattore nucleare, internamente al Centro di ricerca JRC di Ispra.

IL TERRITORIO – I Comuni interessati dal progetto sono Ispra e Cadrezzate con Osmate.

IL CRONOPROGRAMMA – Sono previste attività volte a finalizzare la restituzione del sito allo stato di ‘green field’ cioè privo di vincoli di natura radiologica e ambientale, in base ad un cronoprogramma sviluppato in circa 11 anni per la disattivazione del reattore nucleare e di ulteriori 3 anni, per le demolizioni civili ed il ripristino definitivo dell’area.

Saranno pertanto completamente smantellati il reattore e i relativi sistemi e, per quanto attiene alle strutture civili, le operazioni di disattivazione pianificate includeranno lavori di demolizione limitatamente ad alcune parti strutturali attivate, come quelle in calcestruzzo che circondano il reattore, nonché le attività necessarie per la bonifica delle strutture contaminate e dei suoli contaminati. Al termine delle attività, i rifiuti non rilasciabili saranno quindi stoccati in sicurezza in aree temporanee predisposte allo scopo (Interim Storage Facility), in attesa di poter essere trasferiti al Deposito Nazionale, quando attivo.

Nell’ambito del progetto di smantellamento dell’impianto, Regione Lombardia ha posto un accento particolare sulle misure relative alle fasi di decontaminazione, smantellamento e gestione dei rifiuti radioattivi prodotti, al fine di minimizzare i livelli di esposizione complessivi ed al pieno raggiungimento degli obiettivi di radioprotezione prefissati. Inoltre, in relazione alle attività di verifica e di controllo rispetto alle diverse fasi del progetto di disattivazione dell’impianto, si è raccomandato al Ministero (Autorità Competente) di definire specifici protocolli che garantiscano lo svolgimento tempestivo di tali attività con la partecipazione di Regione stessa, ARPA e degli Enti Locali interessati.

Il parere verrà ora inviato al Ministero della Transizione Ecologica (MITE) ai fini dell’emanazione della pronuncia di compatibilità ambientale.

Edilizia, Massetti (Confartigianato): servono interventi urgenti per evitare il blocco dei cantieri

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Edilizia by

Se prima era la cessione del credito ora risolta, a preoccupare le imprese artigiane dell’edilizia sono i costi – oltre al reperimento – dei materiali. Con il Dl sostegni ter il Governo ha fatto dei passi in avanti sul caro materiali, ma non sono ancora sufficienti per scongiurare il rischio di blocco dei cantieri. È l’allarme lanciato dal comparto dell’edilizia di Confartigianato. In particolare, interviene sul tema il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti: «Occorrono urgenti modifiche all’articolo 29 del decreto per adeguare in modo strutturale e vincolante i prezzi delle materie prime ai nuovi valori di mercato, sia per le opere in corso che per quelle ancora da bandire. Occorre un meccanismo compensatorio obbligatorio, aggiornamenti in linea con i prezzi di mercato e un’efficace clausola automatica di revisione prezzi». Queste le richieste avanzate dalle associazioni della filiera delle costruzioni in occasione dell’avvio in Parlamento dell’esame del ddl di conversione in legge del Decreto Sostegni Ter.

«Senza misure risolutive il peso dei rincari continuerà a gravare solo sulle spalle di chi deve realizzare le opere. Tra le misure urgenti da inserire nel Decreto in fase di conversione, la necessità di prevedere un meccanismo obbligatorio di compensazione, semplice e automatico, con cadenza semestrale e valido fino alla fine del 2023. È inoltre, assolutamente necessario, integrare il paniere di tutte quelle voci finora non considerate e che sono di uso comune per le imprese della filiera. È infatti inaccettabile mandare in gara opere sottocosto, compromettendo la possibilità di partecipazione alle imprese più serie e qualificate e la garanzia del rispetto dei cronoprogrammi oggi stabiliti. A regime occorre poi l’individuazione di un meccanismo strutturale di revisione prezzi sulla base delle migliori esperienze Ue e Banca mondiale con aggiornamenti dei contratti a rialzo e a ribasso in funzione dell’andamento effettivo dei costi dei materiali. Senza questi correttivi all’art 29 del Dl sostegni ter gli operatori di settore segnalano che nessuna impresa seria sarà in grado di partecipare alle gare, con il rischio di rallentare se non di bloccare opere fondamentali per la crescita e lo sviluppo del Paese» conclude il presidente Massetti.

Compleanni: Metallurgica San Marco festeggia i 50

in Economia/Manifatturiero by

Metallurgica San Marco festeggia quest’anno un traguardo importante: ben cinque decenni dalla sua fondazione. Un lungo percorso all’insegna dell’innovazione, della sostenibilità, dell’investimento in capitale umano, ricerca e sviluppo, del rapporto con il territorio e la comunità di appartenenza.

Un’azienda in costante crescita, nata dall’iniziativa delle famiglie Gambarini e Forelli, tuttora al timone di MSM e che ha tra i suoi capisaldi e punti di forza la versatilità e la capacità di personalizzazione del prodotto.

“Per celebrare il cinquantenario dalla fondazione vorremmo organizzare un momento insieme a coloro che nel tempo hanno contribuito a costruire l’azienda di oggi, i dipendenti, e ovviamente i clienti e fornitori, dando la possibilità di visitare anche l’azienda – anticipa il presidente di Metallurgica San Marco, Marco Gambarini. – Per celebrare inoltre la nostra storia nel mondo dell’ottone, lo scultore Edoardo Ferrari sta realizzando un’opera da installare sulla rotonda all’ingresso di Ponte San Marco. Un’iniziativa che avrà anche un fine benefico, poiché in occasione dell’inaugurazione, saranno destinate somme importanti a realtà legate alla comunità di Calcinato”.

Metallurgica San Marco nasce nel 1972 con il primo insediamento produttivo a Ponte San Marco. Lavora e personalizza l’ottone da tre generazioni, collocandosi tra i principali player europei nella produzione di trafilati ed estrusi in ottone e fonda la propria autorevolezza sulla solidità strutturale. Nel 2021 il patrimonio netto è oltre 45 milioni di euro, ed il volume di investimenti è in costante crescita. Sonosaliti anche nell’anno della prima ondata pandemica, con 7,3 milioni di euro contro i 4,9 del 2019. Crescita confermata con un fatturato di 280 milioni di euro e una produzione di 83 mila tonnellate. Il business dell’azienda ha nel mercato estero una leva strategica, grazie anche alla partecipazione a diverse fiere internazionali. Prima su tutte The Big 5, uno dei principali eventi fieristici mondiali dedicati al comparto del building. Metallurgica ha esposto in fiera sia a Il Cairo che a Dubai. E recentemente è stata protagonista alla fiera AquaTherm Moscow, a conferma del proprio presidio sul mercato mondiale.

“Il nostro piano di investimenti è già definito per almeno un triennio – anticipa Gambarini -. Per il 2023 – 2025 abbiamo messo a budget circa 30 milioni di euro per l’ammodernamento dell’efficienza dei reparti, per migliorare la capacità produttiva e per la sostenibilità”. 

Nel 2021 è nata inoltre la Holding Metallurgica Group che riunisce Metallurgica San Marco e Cidneo Metallurgica, e coniuga la dinamicità di San Marco con la specializzazione di Cidneo.

Socie delle ultime due realtà imprenditoriali, così come di Metallurgica San Marco, sono sempre le famiglie Gambarini e Forelli. MSM e Cidneo sono aziende storiche bresciane, leader nel settore. La struttura della holding ha permesso di ampliare la produzione delle leghe speciali e la gamma produttiva, ottimizzando impianti e costi.

 Un nuovo grande player dell’ottone, capace di soddisfare un ampio bacino di settori con produzioni green e diversificate. Sempre in quest’ottica è stata acquisita anche l’ex Imar di Calcinato, che diventerà il nuovo polo di sviluppo produttivo aziendale.

Il mercato richiede crescite di fatturato, aumento dei volumi e razionalizzazione dei costi industriali – sottolinea Gambarini -. Avere due Business Unit parallele con interscambio reciproco costituisce un vantaggio. L’idea è arrivare in futuro alla fusione. Nel 2020 abbiamo investito 7 milioni di euro per una nuova fonderia per leghe green”. 

Uno degli asset fondamentali per Metallurgica San Marco è diventata, sempre di più, la sostenibilità, ambientale e sociale.  L’ottanta per cento della materia prima utilizzata è costituito da rottami provenienti da raccolta e recupero. Oltre ad attuare severi controlli su emissioni, scarichi, materiale riciclato e riciclabile dal punto di vista dell’ efficientamento energetico, l’azienda ha installato un nuovo sistema di illuminazione a Led e sta lavorando per realizzare un impianto fotovoltaico da tre Megawatt.

E’ stato inoltre varato il progetto MSM Get to zero per contribuire ad abbattere le emissioni di anidride carbonica nel mondo, con Metallurgica San Marco capofila nell’ambito di un’opera di afforestamento in Kirghizistan. Nel 2021 è stata portata a termine la nuova linea di colata per leghe sostenibili, per la produzione di leghe green a basso contenuto di piombo. 

“Abbiamo un sistema di gestione ambientale monitorato quotidianamente – spiega Gambarini -. A fine 2021 abbiamo stipulato un accordo con Fedabo per un progetto -. L’avvio della progettualità è il Carbon Footprint, il parametro che consente di mappare e stimare le emissioni equivalenti di CO2 delle attività di origine antropica.  Compiuto questo primo passo, che faremo certificare da un ente terzo, avvieremo un’analisi per una ulteriore riduzione delle emissioni ed altre iniziative, anche sul territorio, per compensare la CO2 che non riusciamo a ridurre, come fatto con il progetto MSM Get to zero.

Per Metallurgica San Marco, che ha più di 120 dipendenti, il capitale umano e gli investimenti in formazione sono importanti. Lo dimostra il progetto MSM Academy in collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia. Inoltre, è stato intrapreso un percorso rivolto alla produttività e allo sviluppo delle performance del corpo dirigente.

MSM ha creato un ponte solido tra istruzione e mondo del lavoro, sottoscrivendo tre convenzioni – con l’Università degli Studi di Brescia, l’Università di Trento e l’Università Cattolica – ed ospita tirocini curriculari per studenti, ed extracurricolari per i già laureati.

I dipendenti sono in crescita, in numero e specializzazione – rimarca Gambarini -. Sostenibilità significa anche investire nel welfare e nel clima aziendale. Tra aprile e maggio apriremo un laboratorio di assistenza ai clienti che sarà a regime a settembre”.    Metallurgica San Marco investe in ricerca e sviluppo, miglioramento delle procedure aziendali e dei processi produttivi. I nuovi impianti di produzione sono high tech e l’organizzazione gestionale dei processi è completamente digitale e automatizzata. Oltre alle collaborazioni con Csmt e Aqm, l’azienda ha accordi con alcuni atenei per studiare metodi per migliorare l’efficienza della lavorazione dell’ottone. Altro fronte di ricerca è quello dedicato all’ottone con basso contenuto di piombo, che sta assumendo un ruolo sempre più decisivo sia sul mercato della termoidraulica che in quello della moda

L’allarme degli agricoltori bresciani: costi di materie prime ed energia alle stelle

in Agricoltura e allevamento/Economia/Tendenze by

Gli agricoltori bresciani vedono nero: la situazione, negli ultimi giorni e nelle ultime ore, è passata da molto critica a insostenibile, al punto che molti dicono di essere “al collasso”. Alla corsa folle dei costi delle materie prime e dell’energia, che ha subito un’accelerata enorme con la guerra in Ucraina, mandando in difficoltà tutti i settori produttivi, da ieri si è aggiunta la preoccupazione di non poter più garantire l’alimentazione degli animali. Nel Bresciano si tratta di oltre 1,3 milioni di suini, circa 450 mila bovini e più di 7 milioni di avicoli. La causa è la decisione del Governo ungherese di stoppare l’export di grano e altri cereali e dei semi di soia e girasole, per assicurare i rifornimenti interni e contenere la crescita dei prezzi. Risoluzione che si aggiunge allo stop forzato dall’Ucraina da ormai due settimane e alla decisione della Bulgaria di aumentare, per precauzione, gli stock pubblici di cereali, riducendo i volumi delle vendite all’estero (la Commissione europea dovrebbe assicurare il regolare funzionamento del mercato unico, respingendo il protezionismo alimentare tra Stati). Ucraina e Ungheria sono i primi esportatori dei cereali per l’alimentazione animale in Italia. Un duro colpo, che si somma ai già gravi problemi del settore agricolo e che rischia di mandare in crisi gran parte delle aziende bresciane. Non è finita qui: c’è tensione anche nel mercato dei fertilizzanti, dopo la sospensione delle esportazioni dalla Russia, principale fornitore dell’Unione europea e del Brasile: a rischio sono i nuovi raccolti.

“In una situazione straordinaria servono misure straordinarie – dichiara il presidente di Confagricoltura Brescia Giovanni Garbelli -: è il momento, senza perdere un solo minuto, di spingere al massimo i raccolti di cereali e semi oleosi nell’Unione europea, modificando le regole vigenti. L’aumento della produzione è indispensabile per compensare il blocco delle importazioni da Ucraina e Russia e lo stop ungherese. A rischio è l’intera filiera, che dovrebbe prendere coscienza della drammaticità del momento. Per questo tutto il settore agroalimentare va incluso tra quelli destinatari dei provvedimenti del Governo per il caro energia: cereali e semi oleosi sono diventati un asset strategico come gas e petrolio, ma con la differenza che nell’Unione europea abbiamo il potenziale per aumentare rapidamente la produzione agricola. Vanno quindi rimossi, in vista dei nuovi raccolti, i limiti all’utilizzo dei terreni agricoli”.

A indicare quali potrebbero essere le misure da intraprendere subito è il vicepresidente di Confagricoltura Brescia Luigi Barbieri: “L’aumento dei prezzi delle materie prime è fuori controllo e scarseggia pure la disponibilità. Serve un supporto finanziario immediato alle aziende zootecniche, la proroga della moratoria dei mutui e da subito la sospensione dell’Iva sull’acquisto dei fattori produttivi, oltre a un intervento sulle filiere per il giusto riconoscimento del prezzo del latte, della carne suina e degli avicoli”.

Antares Vision, ricavi a 179 milioni (+48%)

in Bilanci/Economia by

Il Consiglio di Amministrazione di Antares Vision Group – multinazionale italiana leader nella tracciatura e nell’ispezione, che garantisce la trasparenza di prodotti e filiere attraverso la gestione integrata dei dati – ha approvato in data odierna il progetto di bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2021.

ORDINI IN CRESCITA DEL +22% LFL VS. FY 2020

RICAVI €179M, +48% (+13% LFL) VS. FY 2020

EBITDA ADJUSTED €43,5M, +48% VS. FY 2020, MARGINALITA’ AL 24,3%

INDEBITAMENTO NETTO €19M IN CALO VS. €29M YE 2020

FY 2022 OUTLOOK: RICAVI CONSOLIDATI IN CRESCITA TRA +12% E +18% CON UN MIGLIORAMENTO DELLA MARGINALITA’

ORDINATIVI
Nel 2021, il Gruppo Antares Vision ha registrato un incremento degli ordini del 22% rispetto al 2020 (a parità di perimetro di consolidamento – “Like for Like” o “L-F-L”). In particolare, il settore Life Science evidenzia una crescita degli ordini del 24%, mentre il settore dei Fast Moving Cosumer Goods (“FMCG”) registra un incremento del 19%. Tutte le linee di prodotto presentano tassi di crescita a doppia cifra; più nello specifico, il Track & Trace di prima installazione (L1-L3) vede un aumento di oltre il 30% degli ordini raccolti.

FATTURATO CONSOLIDATO
Nei 2021, il Gruppo ha realizzato ricavi netti consolidati pari a €179,0 milioni, in crescita del +48.0% rispetto ai risultati consolidati del 2020, e del 13% L-F-L.

Per quanto riguarda l’evoluzione dei ricavi su base geografica, tutte le aree registrano una significativa crescita ad eccezione dell’Europa (esclusa l’Italia), che subisce una forte riduzione delle vendite in Est Europa, che nel 2020 aveva beneficiato dell’entrata in vigore in Russia della normativa sulla tracciatura in ambito farmaceutico. L’Italia cresce grazie alle soluzioni di ispezione per il controllo di qualità e ai servizi, mentre le Americhe, Asia e Medio Oriente-Africa iniziano a beneficiare, oltre che della crescita nel settore FMCG, dell’entrata in vigore delle normative sulla tracciatura dei prodotti farmaceutici: Brasile aggregazione e tracciatura nel 2022, Stati Uniti aggregazione nel 2023, Malesia, Kazakistan, Qatar e Indonesia tracciatura nel 2024 e programma “Made in China 2025”.

Nel 4Q 2021, i ricavi L-F-L del gruppo crescono in maniera maggiore risetto al FY21 (+17.6% vs. +12.7%), grazie soprattutto ad un’accelerazione nelle Americhe da attribuirsi principalmente all’entrata in vigore delle normative sulla tracciatura dei prodotti farmaceutici in Brasile e Stati Uniti e ad un’accelerazione dei ricavi registrata da rfxcel nell’ultimo trimestre.

Per quanto riguarda i ricavi per settore, nel 4Q 2021, il Life Science aumenta del 21,8% L-F-L, portando la crescita complessiva FY 2021 al 8,3% rispetto ai dati 2020 L-F-L e del 23,2% rispetto ai risultati 2020 consolidati, accelerando la crescita del 2,8% ottenuta nel 9M 2021, a parità di perimetro. Il miglioramento è guidato dai prodotti Smart Data/SaaS (+66,1% vs. 2020 L-F-L), Servizi (+21,9%) e Ispezione (+46,4%, trainata dalle inspection machines). Solo il Track & Trace di prima installazione, mostra un rallentamento (-26,0%), in quanto per tutto lo scorso anno e in particolare nel 4Q si era registrato un pico dovuto all’entrata in vigore in Russia della tracciatura farmaceutica a dicembre.

Esposizione dei ricavi al mercato russo

Vista l’attuale situazione in Est Europa, per motivi di trasparenza, è opportuno dare un quadro completo in termini di fatturato della nostra esposizione storica sul mercato russo e bielorusso. Nel 2021 il fatturato complessivo è in discesa a €5,2 milioni (3% del fatturato consolidato) e, al momento, l’esposizione creditizia è prossima allo zero. Nel 2020 il fatturato consolidato in questi mercati è stato pari a €23,4 milioni (19%), in seguito alla tracciatura farmaceutica imposta a partire da dicembre 2020, mentre nel 2019 il fatturato complessivo si era attestato a €4,5 milioni (4%).

Emidio ZorzellaPresidente e Co-CEO di Antares Vision Group, ha commentato: “Nonostante il contesto ancora difficile dovuto alla Pandemia e al continuare dello stato di emergenza, iI 2021 è stato un anno di importante crescita per il gruppo in termini di risultati, potenziamento dell’offerta di soluzioni, brand awareness, allargamento del perimetro e rafforzamento della struttura finanziaria. Tutto questo è stato possibile grazie al contributo quotidiano di oltre 1.000 persone, che rappresentano il capitale umano del Gruppo. Il prodotto Track & Trace si è evoluto verso un’offerta integrata a maggiore marginalità (prima installazione, Smart Data/SaaS e Servizi), compensando completamente la minore profittabilità delle acquisizioni recentemente realizzate, che oggi beneficiano solo parzialmente delle sinergie attese. Per il 2022 ci aspettiamo una crescita dei ricavi a doppia cifra e un miglioramento della redditività; questo sarà ottenuto grazie al proseguimento della trasformazione del Gruppo in una realtà sempre più orientata al SaaS e alla gestione di dati e servizi, e all’evoluzione del Track & Trace anche nel segmento FMCG, che porrà ulteriori basi per lo sviluppo di ricavi ricorrenti e a maggior marginalità, dopo l’iniziale introduzione di hardware.”

Massimo Bonardi, Co-CEO di Antares Vision Group, ha commentato: “Il Gruppo continuerà a perseguire la propria strategia di crescita, mirata al consolidamento della propria leadership. Questo sarà ottenuto anche grazie ad una nuova organizzazione del gruppo e ad un posizionamento unico e distintivo del proprio ecosistema che, attraverso l’integrazione e interconnessione di diverse tecnologie, è in grado di gestire tutti i dati delle filiere: dalle materie prime, passando dalla produzione e dalla distribuzione, fino al consumatore finale, per garantire trasparenza a tutti gli attori della supply-chain”.

8 marzo: ricavi in calo per le imprese femminili bresciane

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Tendenze by
Donne e lavoro, foto generica da Pixabay

«Nessuna ripresa dopo l’anno anno nero segnato dal Covid per le “imprese in rosa” nonstante il più generale contesto di crescita nel 2021. Eppure, esaminando le risposte delle imprenditrici emerge, oltre la fatica, tutta la volontà e la resilienza tipica artigiana». Sintetizza così il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti i risultati della Survey curata dell’Osservatorio di Confartigianato Lombardia e realizzata in occasione dell’8 marzo. Due parole chiave emergono dallo studio: fatica e resilienza.

Fatica, perché nonostante il 2021 sia stato l’anno della ripartenza, le MPI e imprese artigiane femminili bresciane non sono state in grado di recuperare i livelli di fatturato precrisi e hanno registrato una variazione media dei ricavi, nel 2021 rispetto al 2019, negativa del -9,7%, più pesante rispetto al -6,1% del totale. Tale risultato trova spiegazione nella maggior presenza di artigianato capitanato da donne in alcuni dei settori più colpiti dalla crisi Covid-19 come quello della moda e del benessere.

Resilienza, perché anche se più colpite dalle conseguenze della pandemia le imprenditrici artigiane bresciane si dimostrano più combattive e pronte a reagire adottando, o esprimendo l’intenzione di adottare nel prossimo futuro, una o più azioni di sviluppo per riuscire a restare sul mercato incrementando la propria capacità competitiva, come dichiarato dal 72,5% di loro, quota superiore al 59,1% totale. Le azioni per ripartire maggiormente intraprese dalle donne a capo d’impresa sono: il miglioramento della qualità del personale attraverso la formazione o nuove assunzioni e il cambiamento dell’organizzazione interna all’impresa. La scelta ad indirizzarsi principalmente verso questi due ambiti di sviluppo da evidenza di come le donne, più degli uomini, vogliono ripartire e recuperare il terreno perso partendo in primis dalle persone e non dall’integrare modifiche che riguardano prettamente l’organizzazione del business dell’azienda intervenendo su produzione, canali di vendita o clienti. La maggior fatica e il grado sempre più elevato di complessità che caratterizza il contesto in cui le imprese operano fa si che siano proprio le imprenditrici quelle per cui si rileva una quota maggiore di incerte rispetto alla capacità di recuperare quanto perso a causa della volatilità odierna e futura che caratterizza, e caratterizzerà in futuro, il mercato (60% > 57,9% totale). Seppur molto incerte le donne che gestiscono imprese artigiane interrogate rispetto alla volontà di voler investire nel 2022 rispondono in modo affermativo nel 71,8% dei casi (> 64,7% del totale). Come per le azioni di sviluppo anche rispetto alle aree di investimento si osserva una predisposizione maggiore della platea femminile a voler puntare su capitale umano e formazione.

LE IMPRESE FEMMINILI ARTIGIANE A BRESCIA. A tutti il 2021 a Brescia sono 5.423 le imprese registrate artigiane guidate da donne che operano per lo più nei settori dei servizi alla persona, dei servizi di pulizia, della moda e delle attività di ristorazione. Più di un’impresa su cinque delle imprese femminili che popolano la nostra provincia (22,3%) opera nel comparto artigiano. Nello specifico di queste 5.423 imprese 832 sono gestite da giovani donne under 35 (28% del totale imprese femminili giovanili e il 15,3% del totale imprese femminili artigiane) e 829 sono gestite da imprenditrice straniera (24,7% del totale imprese femminili straniere e 15,3% del totale imprese femminili artigiane). Confrontando i numeri riferiti all’imprenditoria femminile artigiana del 2021 con quelli del 2019 (anno pre crisi) – tenendo conto che tra le imprese registrate viene conteggiata anche la platea nascosta di imprese cessate, che in attesa di ristori, non hanno ancora chiuso – si nota una difficoltà maggiore nel recuperare i numeri pre Covid-19 per la platea di giovani donne, per quelle di nazionalità italiana e per quelle che operano nel settore della manifattura.

UOMINI E DONNE A CONFRONTO. «Persistono le medesime disparità tra uomo e donna raccontate un anno fa, dopo un anno di pandemia, così, se non peggio rispetto agli anni precedenti. Le donne seppur fanno meglio degli uomini sul fronte istruzione e formazione, scontano gap rilevanti a loro sfavore sul fronte lavoro, conciliazione e benessere soggettivo: è fondamentale dare risposte adeguate e supporto nelle facilitazioni fiscali, nell’assistenziali per la conciliazione lavoro-famiglia e far si che possano tornare a dare il loro impulso positivo e di stimolo ad una nuova ripresa sociale ed economica» aggiunge il presidente Massetti.

Qui i dati sono a livello lombardo: la quota di donne con almeno un diploma si attesta al 69% superando di 6,8 punti quella rilevata per gli uomini (62,2%), quella di donne laureate si attesta al 38,3% superando di 10,8 punti quella rilevata per gli uomini (27,5%). Mentre la quota di coloro che partecipano alla formazione continua eguaglia quella degli uomini (pari al 7,9% in entrambi i casi). C’è però un ambito dell’istruzione in cui le donne scontano un gap a loro sfavore rispetto agli uomini, quello del digitale: per quota di donne con competenze digitali elevate (per le donne si registra una quota del 23,4% inferiore di 6,3 punti a quella degli uomini di 29,7%) e per quota di laureate in discipline scientifiche e tecnologiche, dove per le donne si rileva una quota del 10,3% inferiore 7,5 punti quella degli uomini di 17,8%. La platea femminile lombarda inoltre sconta condizioni peggiori degli uomini in tutti gli ambiti del lavoro e conciliazione con quote superiore a quelle dei colleghi maschi di 4,4 punti per il tasso di mancata partecipazione al lavoro (pari al 12,9% per le donne> dell’8,5% degli uomini), di 3,8 punti per dipendenti con bassa paga (pari all’8,9% per le donne > del 5,1% degli uomini), di 1,4 punti per occupati sovra istruiti (pari al 22,8% per le donne >del 21,4% degli uomini) e di 12,2 punti per part time involontario (pari al 16,7% per le donne> del 4,5% degli uomini). Tutto ciò comporta una disparità uomo donna anche sul fronte della soddisfazione per il proprio tempo libero: le donne che esprimono livelli elevati di soddisfazione sono il 69,8% quota inferiore di 3,3 punti rispetto a quella rilevata per gli uomini (73,1%).

Persiste inoltre una disparità del 31,1% tra la retribuzione media percepita dalle dipendenti donne rispetto a quella percepita dagli uomini, tale differenza sul territorio lombardo è più accentuata nelle province di Sondrio (-37,9%), di Lecco (-37,6%), di Bergamo (-36,2%) e a Brescia (-35,5%) con 17.335 euro annui contro i 26.887 degli uomini (media annua lavoratori dipendenti provincia di Brescia).

Per la presidente del Movimento Donne Impresa di Confartigianato Brescia Iolanda Pasini: «Le donne imprenditrici vogliono che il loro ruolo venga maggiormente riconosciuto, chiedono una reale integrazione, di essere valutate sulla base del merito, delle capacità e delle competenze. Ci auguriamo che le donne bresciane riescano in tempi brevi a conquistare ciò che per loro è più caro, come: autonomia, rispetto, cambiamento culturale, fiducia, considerazione, condivisione del tempo di cura, libertà di scelta, tutele, opportunità, sicurezza, più tempo e tranquillità. Crediamo sia necessario ripartire da una considerazione: per raggiungere la parità nel mondo del lavoro, dovremmo creare le condizioni perché ci sia reale condivisione anche nel lavoro di cura. I dati a disposizione ci permettono di illustrare l’importanza e la centralità di alcune leve fondamentali per un contesto a ‘favore di donna’ come l’istruzione e la diffusione capillare sui territori di servizi di assistenza negli ambiti della conciliazione (come i servizi per l’infanzia, asili nido), leve su cui poter e dover fare forza per incentivare una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Difatti, si osservano tassi di occupazione femminili più elevati proprio nelle realtà in cui c’è una maggiore diffusione di bambini che frequentano gli asili nido e di donne che hanno titoli di studio elevati (laurea e post-laurea)».

I divani che fanno per te

in Economia/Redazionali by
SALOTTO casa arredamento

I divani rappresentano uno dei complementi d’arredo maggiormente importanti all’interno di una casa, perciò è importante capire come scegliere questo mobile e soprattutto dove questo deve essere acquistato.


L’importanza del divano in casa

Quando si arreda casa, in particolar modo un soggiorno, uno degli elementi fondamentali che devono essere necessariamente presi in considerazione sono i diversi divani.
In questo caso, infatti, senza tale tipologia di mobile la stanza sembrerà spoglia, priva di un elemento fondamentale e quindi non si ha la concreta occasione di raggiungere il risultato che si spera di ottenere.
Ecco quindi che grazie a questo semplice mobile, il soggiorno assume una dimensione completamente differente.
Inoltre occorre necessariamente prendere in calcolo anche il fatto che questo mobile è da sempre sinonimo di massima comodità, quindi si crea un ambiente incredibilmente piacevole nel quale trascorrere il proprio tempo libero.


Come scegliere un buon mobile per la propria casa

Quando si deve scegliere un divano occorre, come prima cosa, prendere in considerazione un elemento chiave fondamentale, ovvero la dimensione del medesimo.
Troppo spesso, infatti, accade che la scelta venga effettuata senza valutare questo aspetto, quindi si rischia di avere un mobile troppo grande oppure uno eccessivamente piccolo.
Nel primo caso si crea una zona dove lo stesso non può essere inserito, cosa che comporta quindi il cambiamento dell’intera stanza, dettaglio importante da non sottovalutare, con un carico di stress che potrebbe essere incredibilmente eccessivo.
Nel secondo, invece, si realizza un’area dove il mobile non riesce a coprire perfettamente l’intera zona, quindi si va incontro anche in questo caso a una sorta di situazione di disagio che difficilmente trova una rapida soluzione.

Ecco quindi che valutando le dimensioni i ha la concreta opportunità di migliorare la qualità dello stesso ambiente.

Ovviamente questo non è il solo parametro che deve essere preso in considerazione quando si parla di questa tipologia di mobile.
Al contrario, invece, bisogna sempre valutare anche l’aspetto estatico, in maniera tale che il risultato finale possa essere realmente di gradimento e soddisfi tutte le proprie richieste senza trascurare alcun particolare.
Ecco quindi che lo stile delle fodere, la tipologia e altre particolari caratteristiche devono essere necessariamente valutate, proprio per evitare che ci possano essere delle potenziali complicanze delle quali poi ci si pente.
Ecco quindi che la decisione finale deve essere sempre presa in considerazione anche valutando l’estetica dello stesso mobile, affinché si evitino dei contrasti di stile che possono essere abbastanza pesanti da dover fronteggiare nel breve o lungo termine.


L’acquisto dei divani e il negozio ideale

Quando si devono acquistare i divani occorre assolutamente fare affidamento su una ditta esperta che si occupa di produrli e commercializzarli in maniera perfetta, con grande cura e attenzione, proponendo quindi degli articoli la cui qualità non viene mai messa in secondo piano.
Ecco quindi che occorre assolutamente valutare questo particolare aspetto e imparare a identificare una ditta che possa essere specializzata e che offra un sevizio di consulenza che riesca a soddisfare totalmente tutte le proprie esigenze senza trascurare alcun dettaglio chiave.

Per questo rivolgersi a FAVI.it rappresenta un’ottima scelta quando si intende acquistare un divano di prima qualità, dato che questa impresa riesce nell’intento di offrire solo ed esclusivamente una serie di modelli di prima qualità i quali si caratterizzano per diverse tipologie e allo stesso tempo per garantire la possibilità di creare un ambiente il cui stile si caratterizza per essere incredibilmente raffinato.
Solamente grazie a una ditta specializzata in questo campo, quindi, si ha l’occasione di entrare in possesso di divani che si sposano perfettamente con tutte le proprie esigenze senza trascurarne alcuna.

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Beretta (Confindustria Bs): con attuali costi energia produzione italiana a rischio

in Aib/Associazioni di categoria/Economia by

A seguito dei recenti sviluppi della crisi russo-ucraina, e dei conseguenti rialzi del costo dell’energia (PUN attestato ieri a 362,73 €/MWh, gas a 165 €/MWh), riportiamo un comunicato stampa di Franco Gussalli Beretta, Presidente di Confindustria Brescia, rilanciato dal quotidiano Brescia news.

“Siamo consapevoli della drammaticità della situazione che stiamo vivendo. Purtroppo, però, le conseguenze non sono solo di tipo umanitario: con gli attuali costi dell’energia, legati appunto alla crisi russo-ucraina, è a rischio la produzione del nostro Paese, e di conseguenza numerosi posti di lavoro – spiega Gussalli Beretta –. Il PUN, in particolare, ha toccato livelli mai raggiunti prima. Il problema è che, rispetto alle precedenti tensioni energetiche, siamo entrati in una fase nuova, legata a un conflitto e quindi dagli sviluppi ancor meno prevedibili.”

“Per questo motivo, è necessario adottare alternative in grado di guardare oltre alla fase emergenziale e di costruire un nuovo modello energetico nazionale e comunitario – prosegue il Presidente di Confindustria Brescia –. Come Confindustria, ne abbiamo discusso e, dal confronto, sono emerse alcune importanti linee guida”.

“Diventa fondamentale aumentare drasticamente nei prossimi anni la quota di GNL liquido via mare, diversificandone al massimo i Paesi di provenienza, e con impianti offshore di arrivo – precisa Gussalli Beretta –. Va inoltre potenziata la quota strutturale di energia da rinnovabili riservata alle imprese e, allo stesso, è auspicabile una sburocratizzazione per velocizzare tale processo, con cui si può generare una quota rilevante di fabbisogno energetico in sostituzione al gas. In più, serve arrivare a un forte aumento dell’estrazione delle riserve nazionali di gas che superi il limite di 2 miliardi di metri cubi annui attualmente definiti dal Governo. Il tutto va infine integrato con la nascita di un vero mercato europeo dell’energia, come sottolineato pochi giorni fa anche dal nostro Presidente nazionale Carlo Bonomi.”

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