
Tav, il Pd: visione unitaria tra Montichiari, Provincia e Loggia

Tav, aeroporto e fiera, il Pd: visione unitaria tra Montichiari, Provincia e Loggia
I Circoli del Partito Democratico di Montichiari, di Ghedi e di Brescia Città, esprimono con una nota “soddisfazione per l’unità d’intenti raggiunta tra le municipalità di Brescia (espresse dall’assessore Federico Manzoni) e di Montichiari (espresse dal sindaco Fraccaro e dall’assessore Beatrice Morandi) relativamente al percorso dei Treni AV/AC che interessano i nostri Comuni, grazie anche alla proficua mediazione messa in campo dal Presidente della Provincia Pierluigi Mottinelli”.
“Ad onor del vero – si legge ancora – in seguito alle dichiarazioni del Ministro Delrio e dell’ad di RFI Mazzoncini, dobbiamo dire che c’è voluto ancora un po’ di tempo e una lunga opera di approfondimento del progetto di tracciato TAV tra i rappresentanti della politica locale, gli amministratori e i tecnici per raggiungere la posizione unitaria, che ha visto la Provincia e il Comune di Montichiari convergere sulla nuova prospettiva progettuale da sempre perseguita dal Comune di Brescia e condivisa dai nostri Circoli. Ma è proprio su questa nuova sinergia che diamo atto agli amministratori che ci rappresentano, di aver anteposto alle soluzioni tecniche studiate a Roma, un’obiettivo politico di grande valenza per l’economia del nostro territorio e cioè quello di valorizzare la città capoluogo con il passaggio della TAV in città e rilanciare infrastrutture quali l’aeroporto D’Annunzio e il Centro Fiera del Garda che, se pur insistendo sul territorio di Montichiari, sono da considerare patrimonio provinciale”.
Su questo fronte la politica negli ultimi due anni sembra aver fatto passi concreti, infatti “sia il Presidente Mottinelli, sia il sindaco Del Bono e l’assessore Manzoni si sono espressi chiaramente riguardo la valorizzazione di queste infrastrutture sostenendo l’auspicato collegamento ferroviarioBrescia-Montichiari attraverso il potenziamento e la riqualificazione della linea storica della Brescia- Parma e la realizzazione di un nuovo tratto di collegamento da Ghedi verso l’Aeroporto ed il Centro Fiera del Garda”
“Valutiamo altresì positivamente – aggiungono gli esponemti del Partito democratico – che su questa ipotesi RFI (Rete Ferroviaria Italiana) abbia avviato la pratica per valutarne la fattibilità tecnica e la sostenibilità economica. Noi siamo certi che la maggioranza dei cittadini riterrà questa soluzione migliore della precedente che, ricordiamo, prevedeva la realizzazione dello shunt, la riteniamo in grado di offrire un servizio di trasporto su rotaia a tutto il basso bresciano e alto mantovano a vantaggio della sicurezza e della salute. Siamo anche convinti che I Comuni di Montichiari e di Ghedi non possono che condividere questa soluzione che vedrebbe i loro Comuni e le loro infrastrutture (aeroporto e Centro Fiera ) collegate alla città, senza il consumo di suolo che avrebbe comportato la realizzazione dello shunt, con treni sì più veloci di qualche minuto, ma certamente a scapito del territorio e della sua economia a vocazione agricola. Ora – conclude la nota – attendiamo fiduciosi che in autunno il Ministero con il Ministro Delrio si pronunci sulla soluzione definitiva e dia poi una accelerata ai lavori per rendere fruibili i servizi”.
Potresti essere interessato a

Ryanair, nuovi voli da Verona. E Montichiari spera…
Montichiari guarda e incrocia le dita. Potrebbe portare significativi benefici anche al D’Annunzio, infatti, il nuovo accordo tra Ryanair e

EasyJet potenzia l’offerta da Orio: voli per Olbia e Londra
Novità per l’offerta di voli operati all’aeroporto di Milano Bergamo da easyJet nella stagione invernale. La compagnia aerea, che effettua

Sono 62 le imprese bresciane che vanno all’estero con Pro Brixia
Pro Brixia – Azienda Speciale della Camera di Commercio di Brescia – informa che nel mese di Novembre 62 imprese
Gabriella Baiguera è la nuova presidente di Cna Impresa Donna di Brescia

L’imprenditrice, titolare della GBM Components srl di Verolavecchia, prende il posto di Eleonora Rigotti. «Subito azioni per ascoltare le imprese femminili e per lavorare sui temi dell’innovazione sociale»
Brescia, 8 agosto 2016 – Gabriella Baiguera è la nuova presidente di Cna Impresa Donna, il raggruppamento di interesse che nell’associazione ha i compiti di sostenere lo sviluppo dell’imprenditorialità femminile, di aiutare le imprenditrici ad avviare e gestire le proprie attività, di farle essere sempre più parte attiva nel sistema economico e sociale e nell’affrontare le molte sfide della conduzione d’impresa.
Il passaggio di consegne è avvenuto ufficialmente lo scorso mercoledì 3 agosto. Baiguera ha ricevuto il testimone da Eleonora Rigotti. La presidente di Cna Brescia ha augurato al suo successore «le migliori soddisfazioni da questo nuovo incarico, che a me ha dato la possibilità di crescere e di conoscere meglio le imprenditrici, di ascoltarle. Il lavoro da fare non manca. Da tempo sono in Cna con Gabriella, che ora è con me anche in presidenza. Sono quindi certa – ha continuato la presidente Rigotti – che il raggruppamento nelle sue mani e in quello delle nostre imprenditrici abbia la possibilità di realizzare progetti utili e traguardi ambiziosi, nell’interesse del genere femminile e ancor di più in quello dello sviluppo dell’impresa bresciana a 360 gradi».
Gabriella Baiguera è titolare della GBM Components srl di Verolavecchia, officina metalmeccanica attiva nella produzione di accessori moto in tubo metallico e complementi d’arredo. Dal 2010 è membro di Cna Impresa Donna provinciale e regionale e dal 2013 vicepresidente Cna di Brescia. Dallo scorso anno siede nel Comitato imprenditorialità femminile della Camera di commercio di Brescia in rappresentanza del settore dell’artigianato e del trasporto.
Questi i temi principali sui quali la nuova presidente di Cna Impresa Donna di Brescia intende concentrarsi sin dalle prossime settimane. «Per prima cosa – ha dichiarato Gabriella Baiguera – ritengo necessario analizzare lo stato dell’arte nelle imprese associate. I temi più sensibili sono quelli dell’innovazione sociale, del welfare e della conciliazione tempi di vita e lavoro. Senza dimenticare, poi, la Responsabilità sociale d’impresa ed il conteso sociale. I cittadini e le cittadine, infatti, sono le stesse persone che vivono l’impresa e che consumano quei prodotti e servizi che le imprese offrono. Tutti aspetti che potrebbero apparire secondari per la tenuta dell’impresa, ma che se curati – si è detta convinta Baiguera – possono rappresentare una leva competitiva determinate. Perché questo accada, passo dopo passo va costruita una maggiore vicinanza alle imprese, alle imprenditrici ma anche agli imprenditori, in un’ottica inclusiva». Un progetto di lavoro che comincerà con l’ascolto delle specifiche esigenze. «E’ per questo che – ha annunciato Baiguera – organizzeremo incontri itineranti nella provincia bresciana, già a partire dall’autunno».
Baiguera ha sottolineato anche come le imprenditrici bresciane possano trovare nel raggruppamento un luogo dove sviluppare il confronto, cercando nuove idee ed aspirazioni senza rinunciare alla possibilità di ricevere risposte specifiche quanto a esigenze d’informazione, formazione e consulenza.
All’incontro era presente anche Elena Razzano, da pochi mesi presidente di Cna Impresa Donna Lombardia.
Brescia seconda in Lombardia per export… di pesce
Mercato del pesce conservato e lavorato: dalla Lombardia parte il 41% dell’export italiano per un valore che nei primi tre mesi del 2016 supera i 40 milioni di euro, +22,7% rispetto allo stesso periodo del 2015. Il pesce lavorato e conservato parte soprattutto da Como (84,8% del totale regionale). Seguono Brescia (4,8%), Milano (2,1%), Cremona (1,3%) e Lodi (1,2%). Nel 2016 i principali Paesi di destinazione sono Grecia e Arabia Saudita: entrambe rappresentano un decimo del totale verso il mondo ma è l’Arabia Saudita a spiccare per la crescita più consistente, +76%. Terza la Germania (era al primo posto lo scorso anno). E sono 1.505 le imprese ittiche, tra produzione e commercio di pesce fresco e conservato, attive in Lombardia nel 2016, una su venti in Italia, +5,1% in un anno. Sono soprattutto commercianti all’ingrosso (840, +7,8%), al dettaglio ambulante (255, +3,7%) o negozi al dettaglio (178, +6%) di pesce.
Il maggior numero di attività a Milano (652, +6,4%), Brescia (212, +2,9%), Varese (119, +12,3%) e Bergamo (99, +5,3%). Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat e registro imprese al I trim. 2016 e 2015. Da dove arriva il pesce lavorato sulle tavole lombarde? Soprattutto dalla Spagna, per un import di circa 59 milioni di euro in tre mesi, +5,3%. Seguono l’Indonesia (+14,3%) e i Paesi Bassi (+2,5%). In forte crescita l’Ecuador, +61,8%.
Pesce lavorato e conservato: l’Italia in tre mesi importa per quasi un miliardo di euro. Circa dieci volte di più di quanto esporta. Ma sia l’import che l’export sono in aumento: rispettivamente +6,5% e +7,3%. E nel settore ittico, che tra produzione e commercio conta quasi 30 mila imprese (+1,8%), prima Napoli con 2.233 attività (+3% in un anno) seguita da Rovigo con 2.134 (+0,7%). Vengono poi Ferrara, Roma e Venezia.
Potresti essere interessato a

Vietnam, Brescia esporta per 17 milioni di euro
“Percorso Vietnam”: opportunità di business per le aziende lombarde nel Paese asiatico. Promos, azienda speciale per le attività internazionali della

Incoming di buyer esteri, Brescia sul podio lombardo per import-export
Si è concluso ieri con l’ultima tappa a Monza, dedicata alle aziende del settore dell’Arredo, il progetto “Incoming di Buyer

Dati Aib: nel terzo trimestre export bresciano in calo dell’1,5 per cento
Nel terzo trimestre del 2016, rispetto ai tre mesi precedenti, le vendite bresciane di beni sui mercati esteri risultano in
Bagnolo, ecco i nominati nella Fondazione Fasani e nella casa di riposo
Dopo che sono state completate le procedure per la presentazione della candidature, il sindaco di Bagnolo Mella, Cristina Almici, ha provveduto a comunicare i membri del Consiglio di Amministrazione della “Fondazione Casa di Riposo Paolo VI” e della “Fondazione Fasani” che rappresenteranno il Comune. Per quel che riguarda la casa di riposo sono stati incaricati Paolo Amadio (già presente nel Cda uscente), Angelo Chiari, Francesco Roncali, Giuseppe Viviani ed Onofrio Procaccio (presentato dalla Minoranza in Consiglio Comunale). In attesa del membro che verrà nominato dalla Parrocchia, i membri del Cda della “Fondazione Fasani” sono Rita Brunelli (che nel precedente mandato ha svolto il ruolo di presidente), Giulio Bellini, Florinda Ongarini e Carlo Fogazzi (scelto dalla Minoranza in Consiglio Comunale). Tutti i consiglieri prescelti hanno accettato l’incarico e si riuniranno nei prossimi giorni per dare avvio al nuovo mandato dei due enti, scegliendo i nuovi presidenti e dettando le linee programmatiche dei prossimi anni.
Potresti essere interessato a

A Bagnolo due nuovi supermercati? Il sindaco Almici fa chiarezza
Da alcune settimane Bagnolo è balzata al centro dell’attenzione quella che è stata definita la “questione commerciale”. Si parla infatti
Brend, nasce il Makers Hub Brescia: l’incubatore per i giovani stilisti

In applicazione dell’accordo tra Comune di Brescia, Brescia Infrastrutture Srl, Associazione Artigiani, Assopadana, Cna, Confartigianato, Residenza Idra, Associazione Museo della Fotografia Italiana, Fondazione Asm, in merito all’utilizzo di Palazzo Martinengo Colleoni quale sede per l’incubatore per l’innovazione, impresa e cultura, verranno offerti a giovani stilisti e designer spazi di lavoro gratuiti nel prestigioso immobile. A settembre il bando di Brescia Infrastrutture Srl con fondi da Comune di Brescia e Regione Lombardia.
Palazzo Martinengo Colleoni si prepara a ospitare aspiranti imprenditori e neo-imprenditori artigiani under 35, che sappiano creare innovazione nella moda e nel design. Lo farà offrendo spazi di residenza gratuiti con il progetto “Makers Hub Brescia” per lo sviluppo dell’auto-imprenditorialità giovanile, che fa capo alle quattro associazioni artigiane di Brescia: Associazione Artigiani, Assopadana, Cna e Confartigianato.
Il progetto – Nell’ex Tribunale nascerà un polo dedicato alla nascita e allo sviluppo di nuove imprese artigiane completo dei servizi riservati a tale categoria. Il progetto è finanziato da Comune di Brescia e Regione Lombardia (bando Territori creativi). Fino a 15 realtà potranno avere a disposizione gratuitamente per un anno (rinnovabile per altri 12 mesi previa valutazione di un’apposita Commissione) spazi di coworking, fab-lab, atelier, sportelli di servizio e assistenza, spazi e occasioni di formazione, aree di produzione per il digital manifacturing, spazi espositivi. A ospitarli sarà la manica lunga del palazzo, in via Moretto. Le quattro associazioni di categoria affiancheranno i giovani artigiani con servizi di tutoring sull’avvio e sulla gestione d’impresa, di incubazione e accelerazione, con iniziative di formazione e mentoring . Non una vetrina quindi, ma un vero luogo di lavoro con possibilità – nel piano nobile del palazzo – di incontrare clienti e organizzare piccoli meeting.
La “call to action” – Il 15 settembre si aprirà il bando di Brescia Infrastrutture, che si occuperà anche dei lavori di ristrutturazione del palazzo. Potranno fare domanda giovani con meno di 35 anni che operino (sotto forma di imprese o aspiranti tali) nel settore della moda, dalla progettazione alla realizzazione di abbigliamento, accessori e tessili per la casa, e del design, cioè arredo e complementi d’arredo per casa e cucina.
In attesa dell’apertura bando, Brescia Infrastrutture Srl (soggetto attuatore dell’accordo con il Comune di Brescia) ha pubblicato un avviso per la raccolta di manifestazioni di interesse per l’adesione al progetto “Makers Hub Brescia”. Manifestare il proprio interesse, è semplice: si compila il modulo pubblicato sul sito di Brescia Infrastrutture Srl e delle quattro associazioni dell’artigianato, via mail o per posta ordinaria. Ciò non comporterà alcun obbligo di partecipazione al bando.
Potresti essere interessato a

Incoming di buyer esteri, Brescia sul podio lombardo per import-export
Si è concluso ieri con l’ultima tappa a Monza, dedicata alle aziende del settore dell’Arredo, il progetto “Incoming di Buyer

Poliambulanza, il 2016 chiuderà a quota 167 milioni
Il 2016 di Poliambulanza si chiuderà a 167 milioni di euro, con un aumento del 2 per cento rispetto al

Fallimenti, analisi Apindustria: Brescia meglio dell’Italia
Il Centro Studi Apidustria Brescia ha analizzato il trend dei fallimenti in Italia e a Brescia, confrontandone le dinamiche con
Danni all’agricoltura, Enpa a Coldiretti: vietare gli allevamenti di cinghiali
Recentemente gli organi di informazione hanno dato spazio alla denuncia di Coldiretti che parla di “diciassette milioni di danni” provocati dagli animali selvatici. Con una nota gli animalisti di Enpa Brescia rispondono all’associazione degli agricoltori invitandola a “a farsi portavoce di ciò che da anni Enpa sostiene, e cioè vietare l’allevamento di cinghiali, le reimmissioni nelle aziende faunistico-venatorie, dalle quali gli animali tendono a fuggire, e la vendita degli stessi cinghiali”.
“Occorre altresì inasprire controlli e sanzioni contro i fenomeni illegali come quelli legati al mercato nero della carne”, incalzano gli animalisti, “per Enpa Brescia gli agricoltori hanno diritto ai risarcimenti ma, anche per evitare possibili illeciti, solo nel caso in cui questi siano verificabili e verificati. Tuttavia, è altrettanto doveroso chiedere – e pretendere – agli stessi agricoltori il ricorso ai metodi preventivi ecologici: recinzioni, dissuasori, sorveglianza degli animali da allevamento”.
“Le istituzioni”, continua il comunicato tampa degli ambientalisti, “dovrebbero aiutare i comportamenti virtuosi e incentivare tali pratiche, prioritarie per legge rispetto alle uccisioni. D’altro canto, è evidente come venti anni di politiche filovenatorie abbiano peggiorato gli squilibri ambientali. Le leggi per attuare politiche realmente efficaci ci sono ma devono essere applicate, non stravolte. Enpa, a livello nazionale, ha già da tempo fornito alle istituzioni un documento tecnico sulle misure da adottare, senza però avere alcuna risposta. Enpa Onlus sezione di Brescia si rende quindi disponibile ad un confronto con Coldiretti per vagliare eventuali proposte e dare il proprio supporto per una soluzione etica ed ecologica”.
Potresti essere interessato a

Agricoltura, Lombardia costretta ad anticipare 173 milioni per lo Stato
“Regione Lombardia e’ riuscita a superare le inefficienze e i ritardi di Agea e l’Organismo pagatore regionale ha pagato nei

Referendum, Coldiretti si schiera: speriamo nel sì al nuovo impianto costituzionale
Fa discutere l’ultima mail inviata da Coldiretti ai propri associati, che – tra le righe – dà la propria benedizione

Brescia, il biologico vale 2mila ettari. Ma la regina è Pavia
Sono oltre 2mila gli ettari di coltivazioni biologiche nella provincia di Brescia, una scelta – quella di passare dal tradizionale
Vivenzi presidente di Lgh, ecco la nota ufficiale

Di seguito il comunicato ufficiale della nomina di Antonio Vivenzi a presidente di Lgh, anticipata dal quotidiano on line BsNews.it
ECCO IL TESTO
A seguito della partnership raggiunta tra A2A e Linea Group Holding, l’Assemblea dei Soci ha eletto il nuovo Consiglio d’Amministrazione di LGH.
Il nuovo Presidente è Antonio Vivenzi, già sindaco di Paderno Franciacorta, figura di spicco nel panorama politico lombardo e consigliere politico della Presidenza del Consiglio dei Ministri presso il sottosegretario per le Politiche e gli Affari Esteri. “Ringrazio i Soci di Lgh per la fiducia che ci hanno accordato. ll nostro compito – ha dichiarato Vivenzi- sarà quello di dare corpo ad un progetto capace da un lato di cogliere significativi obiettivi di sviluppo e di crescita industriale e dall’altro di mantenere, anzi di incrementare, il nostro radicamento territoriale, cioè la vicinanza alle comunità locali, impegnate oggi a contrastare una crisi che morde e si fa sentire. Un sentito grazie, infine, credo sia giusto tributarlo a chi ci ha preceduto alla guida di LGH e che ha dimostrato capacità manageriale e lungimiranza nel perseguire l’accordo strategico con A2A.”
“La positiva conclusione dell’accordo di partnership industriale con A2A” – commenta Massimiliano Masi, neo Amministratore Delegato di Linea Group Holding (LGH) – “è sicuramente l’operazione più importante degli ultimi anni nel settore. Da oggi LGH ha davanti a sé sfide impegnative che affronteremo con la consapevolezza di avere alle spalle solide competenze e gli strumenti giusti per vincerle e assicurare quella crescita industriale, efficienza e qualità dei servizi che meritano i cittadini e i clienti dei territori in cui siamo presenti”. Masi, dopo la laurea in economia aziendale conseguita presso l’Università L.Bocconi di Milano, ha iniziato la sua carriera in consulenza in Arthur Andersen e A.D. Little passando poi nell’energia con ruoli di Direzione mercato e CFO in Enia (ora Iren) e dal 2010 in A2A con ruolo fra l’altro di CFO di Edison prima di assumere la responsabilità di AD di Edipower e di Responsabile della filiera Generazione e Trading del Gruppo.
Nel nuovo board di LGH insieme al Presidente Vivenzi e all’AD Masi anche i Consiglieri: Andrea Cavallini, Stefano Antonio Donnarumma, Lorenzo Giorgio Giussani, Fulvio Roncari, Emilia Rio, Rita Daniela Giupponi, Dino Martinazzoli, Massimo Maria Mustarelli, Salvatore Nupieri, Fiorella Lazzari, Paolo Formentini.
Domenica 7 agosto le aziende di Cna festeggiano il primo giorno senza tasse

Le piccole e medie imprese artigiane di Brescia e provincia hanno cerchiato di rosso domenica 7 agosto sul calendario: è il giorno in cui si liberano dalle tasse, in cui smettono di produrre per pagare per il fisco e cominciano a farlo per loro stesse e per le famiglie cui danno sostentamento. Alle imprese bresciane va peggio che a quelle lombarde, dove in media il “Tax free day” è il 5 agosto, ma meglio di quelle italiane, che lavoreranno per il fisco fino al 10 agosto di media.
Nel 2015 il “Tax free day” era stato il 9 agosto; nel 2014 addirittura il 17 agosto. Lo dice il “Rapporto 2016 – Comune che vai fisco che trovi” dell’Osservatorio permanente Cna sulla tassazione, curato dal Centro Studi Cna e dal Dipartimento politiche fiscali.
Fisco record negli ultimi anni – Il rapporto ha evidenziato che il fisco comunale, regionale e nazionale pesa sulle pmi di Brescia per il 60,1%: nel 2016 si lavora 220 giorni per pagare tasse e imposte. Un “Total Tax Rate” che colloca Brescia al 65° posto nella classifica di 124 comuni, a partire dai capoluoghi di regione e di provincia. Il tasso è in crescita dell’2,7% rispetto al 2011, quando si assestava su 57,4 punti percentuale, e dello 0,1% rispetto al 2015. Il “grande balzo” lo si è fatto tra il 2011 ed il 2012, quando il “Total tax rate” è cresciuto di 6 punti (da 57,4 a 63,5%).
Nel 2015 il reddito di un’impresa bresciana si è così ripartito: il 41,6% è andato allo Stato (Irpef e contributi previdenziali IVS); il 12,3% al Comune (addizionale comunale Irpef, Imu, tassa rifiuti, Tasi); il 6,1% alla Regione (addizionale regionale Irpef e Irap). Solo con un’analisi di questo tipo è possibile attribuire le responsabilità in modo oggettivo ai vari livelli di governo, in negativo e in positivo.
Considerando la tassazione locale, sempre più importante con il federalismo fiscale, la pressione è molto diversa anche da territorio a territorio (clicca qui per scaricare la versione integrale del Rapporto 2016).
La ricetta di Cna – «Nella spesa pubblica si possono realizzare economie a costo zero; la stessa cosa può fare un’impresa. Ci sono agevolazioni, sconti fiscali, crediti d’imposta, introdotti anche dall’ultima Finanziaria, di cui si può usufruire per efficientare la gestione dell’azienda» ha spiegato Laura Buscarini, direttore di Cna Brescia. Ma non basta fare le azioni giuste, bisogna anche scegliere il momento adatto, senza ritrovarsi a dover chiudere la contabilità nelle ultime settimane di dicembre, accorgendosi magari di aver perso occasioni importanti. In un contesto dove la pressione fiscale mangia il 60% del reddito d’impresa come quello bresciano, massimizzare e rendere l’azienda il più performante possibile diventa vitale. Per questo Cna «informa e supporta le imprese perché arrivino ad avere una gestione il più possibile efficiente, diversificando fonti e impieghi per ridurre i rischi nello sviluppo aziendale». Per esempio c’è tempo fino al 30 settembre, ricorda la Cna, per l’assegnazione dei beni ai soci e fino al 31 dicembre, invece, per chi vuole investire con il super ammortamento del 140%.
«Non diciamo che non vogliamo pagare le tasse – ha dichiarato Eleonora Rigotti, presidente di Cna Brescia -, ma che il sistema sia più equo, soprattutto verso le pmi che da sempre garantiscono la tenuta economica oltre che sociale del Paese». La situazione è pesante. «Quelle che vengono sottratte sono risorse tolte alla produttività, al consolidamento dello sviluppo aziendale, che andrebbero a creare ulteriore ricchezza per il sistema economico e sociale bresciano e italiano».
La pressione sul governo – Perché palazzo Chigi adotti misure che rendano il fisco più a misura di piccole e medie imprese, la Cna ha elaborato un elenco di dieci proposte che sono state presentate alla Camera lo scorso giugno con un’interrogazione parlamentare, il cui iter è ancora in corso.
1. Rendere l’Imu sugli immobili strumentali completamente deducibile dal reddito d’impresa;
2. Utilizzare le risorse provenienti da spending review e lotta all’evasione per ridurre la tassazione sul reddito delle imprese personali e sul lavoro autonomo;
3. Introdurre una misura premiale che riduca l’imposizione sul reddito incrementale rispetto al reddito «ideale» stimato dagli studi di settore;
4. Definire il concetto di autonoma organizzazione ai fini del non assoggettamento all’Irap;
5. Introdurre l’Iri (imposta sul reddito delle imprese) per consentire alle imprese personali di allineare l’imposizione sui redditi re-investiti in azienda a quella applicata alle società di capitali;
6. Redistribuire il gettito derivante dalla tassazione sugli immobili adeguando i valori catastali ai valori commerciali;
7. Trasformare le detrazioni relative a spese per lavori edili in crediti d’imposta cedibili agli intermediari finanziari;
8. Introdurre il principio di cassa nella determinazione del reddito delle imprese personali in regime di contabilità semplificata;
9. Eliminare lo split payment e ridurre la ritenuta sui bonifici, relativi a spese per le quali sono riconosciute le detrazioni fiscali, dall’8 perlomeno al 4 per cento, come in precedenza; evitare di spostare sulle imprese gli oneri dei controlli attraverso un uso intelligente della fatturazione elettronica B2B;
10. Agevolare il passaggio generazionale delle imprese individuali tramite la completa neutralità fiscale delle cessioni d’azienda, al pari di quanto previsto in caso di conferimenti.
Potresti essere interessato a

Cna, detrazioni fiscali edili in credito d’imposta cedibile per tutti
Cna, detrazioni fiscali edili in credito d’imposta cedibile per tutti. Va estesa a tutti i soggetti la possibilità di trasformare

Nuove regole e nuovi obiettivi: Cna Brescia modifica il proprio Statuto
Nella riunione di ieri sera, lunedì 19 dicembre, l’assemblea generale di Cna Brescia ha approvato il nuovo Statuto, dicendo sì

Pmi e burocrazia della PA: si perdono fino a 5 giorni al mese
Il 41,3% delle pmi impiega fino a 3 giorni lavorativi al mese per portare a termine tutti gli adempimenti richiesti
Ubi, consildates results and Massiah interview
Download the articles with consolidates results (- 787 millions) and the Massiah interviews.
Massiah sulla semestrale: continueremo a creare valore per gli azionisti
Allegata alla nota di Ubi era presente una autointervista al Consigliere Delegato di UBI Banca Victor Massiah sui risultati semestrali, che pubblichiamo in forma interale.
Dott. Massiah, questa trimestrale sconta già il 95% dei costi del nuovo Piano Industriale 2019/2020. Quali sono invece le principali tendenze della gestione ordinaria del Gruppo? Quali segnali stanno dando, a livello economico, le imprese e le famiglie clienti di UBI Banca?
Innanzitutto mi faccia dire che non è solo una componete “costi” quella che è stata gestita da questa trimestrale. Abbiamo fatto una importantissima manovra di chiusura della shortfall. La shortfall era una riserva che avevamo sul patrimonio e che abbiamo utilizzato per oltre 900 milioni per potere, sostanzialmente, aumentare una serie di coperture sui crediti deteriorati. Non deve far paura questa registrazione perché, se dal punto di vista contabile appare come una perdita, dal punto di vista patrimoniale è invece un utilizzo di una riserva, tant’è che abbiamo già annunciato al mercato che proporremo al nostro Consiglio, a fine anno, un’ipotesi di dividendo pari se non addirittura migliore in confronto a quella dell’anno scorso.
Ma facciamo di più: facciamo, sostanzialmente, un’opera di ulteriore crescita della componente di asset management, coerente con quella che è l’ipotesi di piano: abbiamo conquistato quote di mercato nella componente fondi di investimento, risalendo posizioni tra le società che gestiscono il risparmio, dal punto di vista delle quote di mercato e abbiamo anche, seppur di poco, ampliato la nostra quota di mercato negli impieghi, ovviamente parlando degli impieghi “in bonis”.
Continua ad arrivare in maniera importante nuova raccolta dal mercato, ed è evidentemente un “flight to quality” in questo momento particolare, e allo stesso tempo stiamo ulteriormente aumentando lo sforzo, lo vedremo nel prossimo trimestre e nel successivo, di riduzione del costo della raccolta, attraverso l’utilizzo della forte componente di retail bond che raggiungeva circa 25 miliardi nel 2015 e che, evidentemente è un tipo di prodotto meno interessante per la clientela dopo le nuove regole sul ‘bail-in’. Questa componente verrà trasferita in depositi a termine con tassi inferiori o, come detto prima, in asset management.
Vediamo costi molto stabili e un costo del credito che a sua volta mostra un importante nuovo fenomeno: quello di una accelerazione della riduzione dei nuovi flussi da bonis a credito deteriorato. Questa componente viene ridotta del 45%, e mi sembra essere – almeno per le semestrali che abbiamo letto fino a oggi – il dato migliore del sistema, ad attestare la qualità complessiva del nostro portafoglio in bonis.
Quindi, in un contesto estremamente difficile, una semestrale molto difficile evidentemente perché opera una serie di azioni straordinarie, che sono fondamentali per la buona riuscita del nostro piano. Abbiamo deciso di farle, e di farle in un unico trimestre, ovvero questo, ma rappresentano delle pietre miliari fondamentali della costruzione del nuovo piano.
Quali attività previste nel piano industriale presentato a giugno sono già in corso di realizzazione?
È in corso un grande sforzo di realizzazione della ‘banca unica’. I dipendenti del Gruppo UBI stanno facendo degli enormi sacrifici per rispettare i tempi – sono saltati anche diversi weekend e me ne dispiace – ma riusciremo sicuramente a rispettare i tempi anche perché l’iter autorizzativo sta seguendo una tempistica accelerata e credo che le autorità ci faranno pervenire le autorizzazioni in tempo per poter tenere le assemblee in autunno e quindi portare a termine tutto il nostro processo complessivo secondo i tempi dovuti. Come già detto, dal punto di vista della trasformazione del risparmio investito in prestiti obbligazionari della banca in risparmio gestito siamo già avanti; abbiamo visto i primi segnali importanti di nuova crescita degli impieghi. Mi sembra di poter dire che i primi passi siano i passi corretti.
Consolidamento del sistema bancario: con regolare frequenza UBI Banca è citata dai media come interessata a operazioni di aggregazione. Ci sono novità?
È sempre importante il ruolo, che ci viene dato dai media, di ‘cavaliere bianco’ di una serie di complessità che ci possono essere sul mercato. Dal nostro punto di vista noi continuiamo a cercare delle situazioni di creazione di valore da poter proporre al nostro board perché siamo, evidentemente, consapevoli che le economie di scala sono un elemento determinate per una banca in un contesto così difficile come quello attuale, con forte schiacciamento dei ricavi. Però sono e saranno sempre delle operazioni di creazione di valore per gli azionisti e per i nostri dipendenti.
Potresti essere interessato a

Ubi incorpora Banca Popolare Commercio e Industria e Banca Regionale Europea
UBI Banca S.p.A. (“UBI Banca”) informa che, in data odierna, sono stati stipulati i due atti di fusione di cui

SIGNING OF THE DEEDS FOR THE MERGER BY INCORPORATION INTO UBI BANCA OF BANCA POPOLARE COMMERCIO E INDUSTRIA AND BANCA REGIONALE EUROPEA
THE SINGLE BANK PROJECT: SIGNING OF THE DEEDS FOR THE MERGER BY INCORPORATION INTO UBI BANCA OF BANCA POPOLARE COMMERCIO

Ubi, il terzo trimestre si chiude “con le attese di Piano industriale”
Il terzo trimestre del 2016 si chiude con un utile di 32,5 milioni di euro che si confronta con: –