Brescia seconda in Lombardia: i commercianti di souvenir sono 223
Il commercio di souvenir in Lombardia comprende circa 2 mila imprese, il 10,4% del totale nazionale, con Milano (873 attività), Brescia (223) e Bergamo (211) a trainare il settore. Un settore a prevalenza femminile: le attività individuali sono 1.068, il 55% del totale, di cui 553 (51,8%) con un titolare donna. Le quote rosa si localizzano soprattutto a Mantova (71,7%), Monza e Brianza (64,2%) e Varese (63,4%), meno a Milano (25%). Quali sono i ricordi più in voga? Non tramonta il campo della vendita di oggetti d’arte che, con 421 imprese, sostiene il settore; bene anche le imprese che offrono bomboniere (138, +1,5%). Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio su dati del registro delle imprese attive al primo trimestre 2016 e 2015.
*Il merchandising lombardo è straniero*. In Lombardia una impresa individuale su sei è guidata da un titolare straniero con 222 attività addette alla vendita di souvenir locali. Cinesi (51, 4,1%) e bengalesi (42, 3,4%) sono i primi nel settore.
*L’Italia tiene a farsi ricordare*. Roma (1.666 imprese di souvenir), Napoli (1.573) e l’area intorno a Milano (873) è la terna in cui convogliano il 22% delle 18.840 imprese italiane che traggono guadagno dal “ricordino” di un viaggio in qualche località dello Stivale. Quarta è Venezia (680) che con le sue vetrerie e i merletti tipici ottiene la leadership negli oggetti di artigianato (182 imprese). La città pontificia non poteva che dominare nel commercio di arredi sacri ed articoli religiosi (70 le attività dedicate); Napoli invece primeggia nella vendita di bomboniere (145). Milano si distingue per la distribuzione di oggetti d’arte (259).
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Voglia di impresa nel Bresciano: nei primi sei mesi 4mila nuove aziende
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Tav, il Pd: visione unitaria tra Montichiari, Provincia e Loggia
Tav, aeroporto e fiera, il Pd: visione unitaria tra Montichiari, Provincia e Loggia
I Circoli del Partito Democratico di Montichiari, di Ghedi e di Brescia Città, esprimono con una nota “soddisfazione per l’unità d’intenti raggiunta tra le municipalità di Brescia (espresse dall’assessore Federico Manzoni) e di Montichiari (espresse dal sindaco Fraccaro e dall’assessore Beatrice Morandi) relativamente al percorso dei Treni AV/AC che interessano i nostri Comuni, grazie anche alla proficua mediazione messa in campo dal Presidente della Provincia Pierluigi Mottinelli”.
“Ad onor del vero – si legge ancora – in seguito alle dichiarazioni del Ministro Delrio e dell’ad di RFI Mazzoncini, dobbiamo dire che c’è voluto ancora un po’ di tempo e una lunga opera di approfondimento del progetto di tracciato TAV tra i rappresentanti della politica locale, gli amministratori e i tecnici per raggiungere la posizione unitaria, che ha visto la Provincia e il Comune di Montichiari convergere sulla nuova prospettiva progettuale da sempre perseguita dal Comune di Brescia e condivisa dai nostri Circoli. Ma è proprio su questa nuova sinergia che diamo atto agli amministratori che ci rappresentano, di aver anteposto alle soluzioni tecniche studiate a Roma, un’obiettivo politico di grande valenza per l’economia del nostro territorio e cioè quello di valorizzare la città capoluogo con il passaggio della TAV in città e rilanciare infrastrutture quali l’aeroporto D’Annunzio e il Centro Fiera del Garda che, se pur insistendo sul territorio di Montichiari, sono da considerare patrimonio provinciale”.
Su questo fronte la politica negli ultimi due anni sembra aver fatto passi concreti, infatti “sia il Presidente Mottinelli, sia il sindaco Del Bono e l’assessore Manzoni si sono espressi chiaramente riguardo la valorizzazione di queste infrastrutture sostenendo l’auspicato collegamento ferroviarioBrescia-Montichiari attraverso il potenziamento e la riqualificazione della linea storica della Brescia- Parma e la realizzazione di un nuovo tratto di collegamento da Ghedi verso l’Aeroporto ed il Centro Fiera del Garda”
“Valutiamo altresì positivamente – aggiungono gli esponemti del Partito democratico – che su questa ipotesi RFI (Rete Ferroviaria Italiana) abbia avviato la pratica per valutarne la fattibilità tecnica e la sostenibilità economica. Noi siamo certi che la maggioranza dei cittadini riterrà questa soluzione migliore della precedente che, ricordiamo, prevedeva la realizzazione dello shunt, la riteniamo in grado di offrire un servizio di trasporto su rotaia a tutto il basso bresciano e alto mantovano a vantaggio della sicurezza e della salute. Siamo anche convinti che I Comuni di Montichiari e di Ghedi non possono che condividere questa soluzione che vedrebbe i loro Comuni e le loro infrastrutture (aeroporto e Centro Fiera ) collegate alla città, senza il consumo di suolo che avrebbe comportato la realizzazione dello shunt, con treni sì più veloci di qualche minuto, ma certamente a scapito del territorio e della sua economia a vocazione agricola. Ora – conclude la nota – attendiamo fiduciosi che in autunno il Ministero con il Ministro Delrio si pronunci sulla soluzione definitiva e dia poi una accelerata ai lavori per rendere fruibili i servizi”.
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Gabriella Baiguera è la nuova presidente di Cna Impresa Donna di Brescia
L’imprenditrice, titolare della GBM Components srl di Verolavecchia, prende il posto di Eleonora Rigotti. «Subito azioni per ascoltare le imprese femminili e per lavorare sui temi dell’innovazione sociale»
Brescia, 8 agosto 2016 – Gabriella Baiguera è la nuova presidente di Cna Impresa Donna, il raggruppamento di interesse che nell’associazione ha i compiti di sostenere lo sviluppo dell’imprenditorialità femminile, di aiutare le imprenditrici ad avviare e gestire le proprie attività, di farle essere sempre più parte attiva nel sistema economico e sociale e nell’affrontare le molte sfide della conduzione d’impresa.
Il passaggio di consegne è avvenuto ufficialmente lo scorso mercoledì 3 agosto. Baiguera ha ricevuto il testimone da Eleonora Rigotti. La presidente di Cna Brescia ha augurato al suo successore «le migliori soddisfazioni da questo nuovo incarico, che a me ha dato la possibilità di crescere e di conoscere meglio le imprenditrici, di ascoltarle. Il lavoro da fare non manca. Da tempo sono in Cna con Gabriella, che ora è con me anche in presidenza. Sono quindi certa – ha continuato la presidente Rigotti – che il raggruppamento nelle sue mani e in quello delle nostre imprenditrici abbia la possibilità di realizzare progetti utili e traguardi ambiziosi, nell’interesse del genere femminile e ancor di più in quello dello sviluppo dell’impresa bresciana a 360 gradi».
Gabriella Baiguera è titolare della GBM Components srl di Verolavecchia, officina metalmeccanica attiva nella produzione di accessori moto in tubo metallico e complementi d’arredo. Dal 2010 è membro di Cna Impresa Donna provinciale e regionale e dal 2013 vicepresidente Cna di Brescia. Dallo scorso anno siede nel Comitato imprenditorialità femminile della Camera di commercio di Brescia in rappresentanza del settore dell’artigianato e del trasporto.
Questi i temi principali sui quali la nuova presidente di Cna Impresa Donna di Brescia intende concentrarsi sin dalle prossime settimane. «Per prima cosa – ha dichiarato Gabriella Baiguera – ritengo necessario analizzare lo stato dell’arte nelle imprese associate. I temi più sensibili sono quelli dell’innovazione sociale, del welfare e della conciliazione tempi di vita e lavoro. Senza dimenticare, poi, la Responsabilità sociale d’impresa ed il conteso sociale. I cittadini e le cittadine, infatti, sono le stesse persone che vivono l’impresa e che consumano quei prodotti e servizi che le imprese offrono. Tutti aspetti che potrebbero apparire secondari per la tenuta dell’impresa, ma che se curati – si è detta convinta Baiguera – possono rappresentare una leva competitiva determinate. Perché questo accada, passo dopo passo va costruita una maggiore vicinanza alle imprese, alle imprenditrici ma anche agli imprenditori, in un’ottica inclusiva». Un progetto di lavoro che comincerà con l’ascolto delle specifiche esigenze. «E’ per questo che – ha annunciato Baiguera – organizzeremo incontri itineranti nella provincia bresciana, già a partire dall’autunno».
Baiguera ha sottolineato anche come le imprenditrici bresciane possano trovare nel raggruppamento un luogo dove sviluppare il confronto, cercando nuove idee ed aspirazioni senza rinunciare alla possibilità di ricevere risposte specifiche quanto a esigenze d’informazione, formazione e consulenza.
All’incontro era presente anche Elena Razzano, da pochi mesi presidente di Cna Impresa Donna Lombardia.
Brescia seconda in Lombardia per export… di pesce
Mercato del pesce conservato e lavorato: dalla Lombardia parte il 41% dell’export italiano per un valore che nei primi tre mesi del 2016 supera i 40 milioni di euro, +22,7% rispetto allo stesso periodo del 2015. Il pesce lavorato e conservato parte soprattutto da Como (84,8% del totale regionale). Seguono Brescia (4,8%), Milano (2,1%), Cremona (1,3%) e Lodi (1,2%). Nel 2016 i principali Paesi di destinazione sono Grecia e Arabia Saudita: entrambe rappresentano un decimo del totale verso il mondo ma è l’Arabia Saudita a spiccare per la crescita più consistente, +76%. Terza la Germania (era al primo posto lo scorso anno). E sono 1.505 le imprese ittiche, tra produzione e commercio di pesce fresco e conservato, attive in Lombardia nel 2016, una su venti in Italia, +5,1% in un anno. Sono soprattutto commercianti all’ingrosso (840, +7,8%), al dettaglio ambulante (255, +3,7%) o negozi al dettaglio (178, +6%) di pesce.
Il maggior numero di attività a Milano (652, +6,4%), Brescia (212, +2,9%), Varese (119, +12,3%) e Bergamo (99, +5,3%). Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat e registro imprese al I trim. 2016 e 2015. Da dove arriva il pesce lavorato sulle tavole lombarde? Soprattutto dalla Spagna, per un import di circa 59 milioni di euro in tre mesi, +5,3%. Seguono l’Indonesia (+14,3%) e i Paesi Bassi (+2,5%). In forte crescita l’Ecuador, +61,8%.
Pesce lavorato e conservato: l’Italia in tre mesi importa per quasi un miliardo di euro. Circa dieci volte di più di quanto esporta. Ma sia l’import che l’export sono in aumento: rispettivamente +6,5% e +7,3%. E nel settore ittico, che tra produzione e commercio conta quasi 30 mila imprese (+1,8%), prima Napoli con 2.233 attività (+3% in un anno) seguita da Rovigo con 2.134 (+0,7%). Vengono poi Ferrara, Roma e Venezia.
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Si è concluso ieri con l’ultima tappa a Monza, dedicata alle aziende del settore dell’Arredo, il progetto “Incoming di Buyer
Dati Aib: nel terzo trimestre export bresciano in calo dell’1,5 per cento
Nel terzo trimestre del 2016, rispetto ai tre mesi precedenti, le vendite bresciane di beni sui mercati esteri risultano in
Bagnolo, ecco i nominati nella Fondazione Fasani e nella casa di riposo
Dopo che sono state completate le procedure per la presentazione della candidature, il sindaco di Bagnolo Mella, Cristina Almici, ha provveduto a comunicare i membri del Consiglio di Amministrazione della “Fondazione Casa di Riposo Paolo VI” e della “Fondazione Fasani” che rappresenteranno il Comune. Per quel che riguarda la casa di riposo sono stati incaricati Paolo Amadio (già presente nel Cda uscente), Angelo Chiari, Francesco Roncali, Giuseppe Viviani ed Onofrio Procaccio (presentato dalla Minoranza in Consiglio Comunale). In attesa del membro che verrà nominato dalla Parrocchia, i membri del Cda della “Fondazione Fasani” sono Rita Brunelli (che nel precedente mandato ha svolto il ruolo di presidente), Giulio Bellini, Florinda Ongarini e Carlo Fogazzi (scelto dalla Minoranza in Consiglio Comunale). Tutti i consiglieri prescelti hanno accettato l’incarico e si riuniranno nei prossimi giorni per dare avvio al nuovo mandato dei due enti, scegliendo i nuovi presidenti e dettando le linee programmatiche dei prossimi anni.
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Da alcune settimane Bagnolo è balzata al centro dell’attenzione quella che è stata definita la “questione commerciale”. Si parla infatti
Brend, nasce il Makers Hub Brescia: l’incubatore per i giovani stilisti
In applicazione dell’accordo tra Comune di Brescia, Brescia Infrastrutture Srl, Associazione Artigiani, Assopadana, Cna, Confartigianato, Residenza Idra, Associazione Museo della Fotografia Italiana, Fondazione Asm, in merito all’utilizzo di Palazzo Martinengo Colleoni quale sede per l’incubatore per l’innovazione, impresa e cultura, verranno offerti a giovani stilisti e designer spazi di lavoro gratuiti nel prestigioso immobile. A settembre il bando di Brescia Infrastrutture Srl con fondi da Comune di Brescia e Regione Lombardia.
Palazzo Martinengo Colleoni si prepara a ospitare aspiranti imprenditori e neo-imprenditori artigiani under 35, che sappiano creare innovazione nella moda e nel design. Lo farà offrendo spazi di residenza gratuiti con il progetto “Makers Hub Brescia” per lo sviluppo dell’auto-imprenditorialità giovanile, che fa capo alle quattro associazioni artigiane di Brescia: Associazione Artigiani, Assopadana, Cna e Confartigianato.
Il progetto – Nell’ex Tribunale nascerà un polo dedicato alla nascita e allo sviluppo di nuove imprese artigiane completo dei servizi riservati a tale categoria. Il progetto è finanziato da Comune di Brescia e Regione Lombardia (bando Territori creativi). Fino a 15 realtà potranno avere a disposizione gratuitamente per un anno (rinnovabile per altri 12 mesi previa valutazione di un’apposita Commissione) spazi di coworking, fab-lab, atelier, sportelli di servizio e assistenza, spazi e occasioni di formazione, aree di produzione per il digital manifacturing, spazi espositivi. A ospitarli sarà la manica lunga del palazzo, in via Moretto. Le quattro associazioni di categoria affiancheranno i giovani artigiani con servizi di tutoring sull’avvio e sulla gestione d’impresa, di incubazione e accelerazione, con iniziative di formazione e mentoring . Non una vetrina quindi, ma un vero luogo di lavoro con possibilità – nel piano nobile del palazzo – di incontrare clienti e organizzare piccoli meeting.
La “call to action” – Il 15 settembre si aprirà il bando di Brescia Infrastrutture, che si occuperà anche dei lavori di ristrutturazione del palazzo. Potranno fare domanda giovani con meno di 35 anni che operino (sotto forma di imprese o aspiranti tali) nel settore della moda, dalla progettazione alla realizzazione di abbigliamento, accessori e tessili per la casa, e del design, cioè arredo e complementi d’arredo per casa e cucina.
In attesa dell’apertura bando, Brescia Infrastrutture Srl (soggetto attuatore dell’accordo con il Comune di Brescia) ha pubblicato un avviso per la raccolta di manifestazioni di interesse per l’adesione al progetto “Makers Hub Brescia”. Manifestare il proprio interesse, è semplice: si compila il modulo pubblicato sul sito di Brescia Infrastrutture Srl e delle quattro associazioni dell’artigianato, via mail o per posta ordinaria. Ciò non comporterà alcun obbligo di partecipazione al bando.
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Danni all’agricoltura, Enpa a Coldiretti: vietare gli allevamenti di cinghiali
Recentemente gli organi di informazione hanno dato spazio alla denuncia di Coldiretti che parla di “diciassette milioni di danni” provocati dagli animali selvatici. Con una nota gli animalisti di Enpa Brescia rispondono all’associazione degli agricoltori invitandola a “a farsi portavoce di ciò che da anni Enpa sostiene, e cioè vietare l’allevamento di cinghiali, le reimmissioni nelle aziende faunistico-venatorie, dalle quali gli animali tendono a fuggire, e la vendita degli stessi cinghiali”.
“Occorre altresì inasprire controlli e sanzioni contro i fenomeni illegali come quelli legati al mercato nero della carne”, incalzano gli animalisti, “per Enpa Brescia gli agricoltori hanno diritto ai risarcimenti ma, anche per evitare possibili illeciti, solo nel caso in cui questi siano verificabili e verificati. Tuttavia, è altrettanto doveroso chiedere – e pretendere – agli stessi agricoltori il ricorso ai metodi preventivi ecologici: recinzioni, dissuasori, sorveglianza degli animali da allevamento”.
“Le istituzioni”, continua il comunicato tampa degli ambientalisti, “dovrebbero aiutare i comportamenti virtuosi e incentivare tali pratiche, prioritarie per legge rispetto alle uccisioni. D’altro canto, è evidente come venti anni di politiche filovenatorie abbiano peggiorato gli squilibri ambientali. Le leggi per attuare politiche realmente efficaci ci sono ma devono essere applicate, non stravolte. Enpa, a livello nazionale, ha già da tempo fornito alle istituzioni un documento tecnico sulle misure da adottare, senza però avere alcuna risposta. Enpa Onlus sezione di Brescia si rende quindi disponibile ad un confronto con Coldiretti per vagliare eventuali proposte e dare il proprio supporto per una soluzione etica ed ecologica”.
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Vivenzi presidente di Lgh, ecco la nota ufficiale
Di seguito il comunicato ufficiale della nomina di Antonio Vivenzi a presidente di Lgh, anticipata dal quotidiano on line BsNews.it
ECCO IL TESTO
A seguito della partnership raggiunta tra A2A e Linea Group Holding, l’Assemblea dei Soci ha eletto il nuovo Consiglio d’Amministrazione di LGH.
Il nuovo Presidente è Antonio Vivenzi, già sindaco di Paderno Franciacorta, figura di spicco nel panorama politico lombardo e consigliere politico della Presidenza del Consiglio dei Ministri presso il sottosegretario per le Politiche e gli Affari Esteri. “Ringrazio i Soci di Lgh per la fiducia che ci hanno accordato. ll nostro compito – ha dichiarato Vivenzi- sarà quello di dare corpo ad un progetto capace da un lato di cogliere significativi obiettivi di sviluppo e di crescita industriale e dall’altro di mantenere, anzi di incrementare, il nostro radicamento territoriale, cioè la vicinanza alle comunità locali, impegnate oggi a contrastare una crisi che morde e si fa sentire. Un sentito grazie, infine, credo sia giusto tributarlo a chi ci ha preceduto alla guida di LGH e che ha dimostrato capacità manageriale e lungimiranza nel perseguire l’accordo strategico con A2A.”
“La positiva conclusione dell’accordo di partnership industriale con A2A” – commenta Massimiliano Masi, neo Amministratore Delegato di Linea Group Holding (LGH) – “è sicuramente l’operazione più importante degli ultimi anni nel settore. Da oggi LGH ha davanti a sé sfide impegnative che affronteremo con la consapevolezza di avere alle spalle solide competenze e gli strumenti giusti per vincerle e assicurare quella crescita industriale, efficienza e qualità dei servizi che meritano i cittadini e i clienti dei territori in cui siamo presenti”. Masi, dopo la laurea in economia aziendale conseguita presso l’Università L.Bocconi di Milano, ha iniziato la sua carriera in consulenza in Arthur Andersen e A.D. Little passando poi nell’energia con ruoli di Direzione mercato e CFO in Enia (ora Iren) e dal 2010 in A2A con ruolo fra l’altro di CFO di Edison prima di assumere la responsabilità di AD di Edipower e di Responsabile della filiera Generazione e Trading del Gruppo.
Nel nuovo board di LGH insieme al Presidente Vivenzi e all’AD Masi anche i Consiglieri: Andrea Cavallini, Stefano Antonio Donnarumma, Lorenzo Giorgio Giussani, Fulvio Roncari, Emilia Rio, Rita Daniela Giupponi, Dino Martinazzoli, Massimo Maria Mustarelli, Salvatore Nupieri, Fiorella Lazzari, Paolo Formentini.
Domenica 7 agosto le aziende di Cna festeggiano il primo giorno senza tasse
Le piccole e medie imprese artigiane di Brescia e provincia hanno cerchiato di rosso domenica 7 agosto sul calendario: è il giorno in cui si liberano dalle tasse, in cui smettono di produrre per pagare per il fisco e cominciano a farlo per loro stesse e per le famiglie cui danno sostentamento. Alle imprese bresciane va peggio che a quelle lombarde, dove in media il “Tax free day” è il 5 agosto, ma meglio di quelle italiane, che lavoreranno per il fisco fino al 10 agosto di media.
Nel 2015 il “Tax free day” era stato il 9 agosto; nel 2014 addirittura il 17 agosto. Lo dice il “Rapporto 2016 – Comune che vai fisco che trovi” dell’Osservatorio permanente Cna sulla tassazione, curato dal Centro Studi Cna e dal Dipartimento politiche fiscali.
Fisco record negli ultimi anni – Il rapporto ha evidenziato che il fisco comunale, regionale e nazionale pesa sulle pmi di Brescia per il 60,1%: nel 2016 si lavora 220 giorni per pagare tasse e imposte. Un “Total Tax Rate” che colloca Brescia al 65° posto nella classifica di 124 comuni, a partire dai capoluoghi di regione e di provincia. Il tasso è in crescita dell’2,7% rispetto al 2011, quando si assestava su 57,4 punti percentuale, e dello 0,1% rispetto al 2015. Il “grande balzo” lo si è fatto tra il 2011 ed il 2012, quando il “Total tax rate” è cresciuto di 6 punti (da 57,4 a 63,5%).
Nel 2015 il reddito di un’impresa bresciana si è così ripartito: il 41,6% è andato allo Stato (Irpef e contributi previdenziali IVS); il 12,3% al Comune (addizionale comunale Irpef, Imu, tassa rifiuti, Tasi); il 6,1% alla Regione (addizionale regionale Irpef e Irap). Solo con un’analisi di questo tipo è possibile attribuire le responsabilità in modo oggettivo ai vari livelli di governo, in negativo e in positivo.
Considerando la tassazione locale, sempre più importante con il federalismo fiscale, la pressione è molto diversa anche da territorio a territorio (clicca qui per scaricare la versione integrale del Rapporto 2016).
La ricetta di Cna – «Nella spesa pubblica si possono realizzare economie a costo zero; la stessa cosa può fare un’impresa. Ci sono agevolazioni, sconti fiscali, crediti d’imposta, introdotti anche dall’ultima Finanziaria, di cui si può usufruire per efficientare la gestione dell’azienda» ha spiegato Laura Buscarini, direttore di Cna Brescia. Ma non basta fare le azioni giuste, bisogna anche scegliere il momento adatto, senza ritrovarsi a dover chiudere la contabilità nelle ultime settimane di dicembre, accorgendosi magari di aver perso occasioni importanti. In un contesto dove la pressione fiscale mangia il 60% del reddito d’impresa come quello bresciano, massimizzare e rendere l’azienda il più performante possibile diventa vitale. Per questo Cna «informa e supporta le imprese perché arrivino ad avere una gestione il più possibile efficiente, diversificando fonti e impieghi per ridurre i rischi nello sviluppo aziendale». Per esempio c’è tempo fino al 30 settembre, ricorda la Cna, per l’assegnazione dei beni ai soci e fino al 31 dicembre, invece, per chi vuole investire con il super ammortamento del 140%.
«Non diciamo che non vogliamo pagare le tasse – ha dichiarato Eleonora Rigotti, presidente di Cna Brescia -, ma che il sistema sia più equo, soprattutto verso le pmi che da sempre garantiscono la tenuta economica oltre che sociale del Paese». La situazione è pesante. «Quelle che vengono sottratte sono risorse tolte alla produttività, al consolidamento dello sviluppo aziendale, che andrebbero a creare ulteriore ricchezza per il sistema economico e sociale bresciano e italiano».
La pressione sul governo – Perché palazzo Chigi adotti misure che rendano il fisco più a misura di piccole e medie imprese, la Cna ha elaborato un elenco di dieci proposte che sono state presentate alla Camera lo scorso giugno con un’interrogazione parlamentare, il cui iter è ancora in corso.
1. Rendere l’Imu sugli immobili strumentali completamente deducibile dal reddito d’impresa;
2. Utilizzare le risorse provenienti da spending review e lotta all’evasione per ridurre la tassazione sul reddito delle imprese personali e sul lavoro autonomo;
3. Introdurre una misura premiale che riduca l’imposizione sul reddito incrementale rispetto al reddito «ideale» stimato dagli studi di settore;
4. Definire il concetto di autonoma organizzazione ai fini del non assoggettamento all’Irap;
5. Introdurre l’Iri (imposta sul reddito delle imprese) per consentire alle imprese personali di allineare l’imposizione sui redditi re-investiti in azienda a quella applicata alle società di capitali;
6. Redistribuire il gettito derivante dalla tassazione sugli immobili adeguando i valori catastali ai valori commerciali;
7. Trasformare le detrazioni relative a spese per lavori edili in crediti d’imposta cedibili agli intermediari finanziari;
8. Introdurre il principio di cassa nella determinazione del reddito delle imprese personali in regime di contabilità semplificata;
9. Eliminare lo split payment e ridurre la ritenuta sui bonifici, relativi a spese per le quali sono riconosciute le detrazioni fiscali, dall’8 perlomeno al 4 per cento, come in precedenza; evitare di spostare sulle imprese gli oneri dei controlli attraverso un uso intelligente della fatturazione elettronica B2B;
10. Agevolare il passaggio generazionale delle imprese individuali tramite la completa neutralità fiscale delle cessioni d’azienda, al pari di quanto previsto in caso di conferimenti.
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