
Negoziazione e aziende, appuntamento il 14 giugno nella sede di Isfor

La negoziazione è comportamento organizzativo complesso che richiede un ricco bagaglio di abilità e competenze. Nessuno si può improvvisare negoziatore e nessuno può diventarlo solo con l’esperienza.
La negoziazione è una visione prospettica: raggiungere i propri obiettivi non è la misura del successo negoziale. Decisivo è il modo con il quale lo si raggiunge, a quale prezzo in termini di valore e di relazioni. Una negoziazione che si chiude con un buon risultato per entrambe le parti è destinata a produrre i propri effetti positivi per lungo tempo molto di più di quanto non possa fare una trattativa che si conclude con vincitori e vinti.
Per portare il linguaggio della negoziazione nelle aziende bresciane, ISFOR organizza il 14 giugno alle ore 16.00 presso la sede ISFOR in via Pietro Nenni 30 a Brescia, una tavola rotonda dal titolo:
“NEGOZIARE PER LA GOVERNANCE, LO SVILUPPO E IL CAMBIAMENTO AZIENDALE”.
Nella la tavola rotonda, i diversi punti di vista portati dai relatori offriranno una ampia panoramica sul linguaggio universale della negoziazione, strumento d’elezione per lo sviluppo del business, l’acquisizione di nuova clientela, la definizione di accordi economici duraturi e la risoluzione pacifica delle controversie.
Aprirà i lavori Giuseppe Pasini, Presidente A.I.B. e interverranno, in un dibattito coordinato da Vittoria Poli, CEO ISN e Cinzia Pollio, Direttore ISFOR – Fondazione A.I.B.:
Piero De Lorenzi, Partner PWC – “Il valore della negoziazione nella gestione della governance”
Stefano Sablone, Consulente ISN – “Influenza dei rapporti proprietari sulla gestione: dinamiche all’interno del CdA”
Sergio Capelli, Senior HR Business Partner Manufacturing Vodafone – “Come negoziare nelle relazioni industriali e nei processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale”
Simona Gandini, Direttore Empowerment ISN – “Comunicare attraverso l’Intelligenza Emotiva nella complessità delle relazioni aziendali”
Relazione finale e conclusioni di Arik Strulovitz, Negoziatore, Direttore Scientifico ISN
“La sfida di negoziare in una realtà caotica nel mondo del business”
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Aib, tre incontri dedicati al rapporto tra scuola e impresa
“Dalla Scuola all’Impresa nel territorio bresciano”. Si intitola così il ciclo di incontri promosso da Associazione Industriale Bresciana, per rendere
Raggiungere la qualità globale con il World Class Manufacturing (WCM)
Il World Class Manufacturing, in breve WCM, rappresenta l’acronimo con cui si qualificano i più importanti produttori di beni e servizi mondiali, che intendono gestire e ridurre i costi della produzione in maniera sistematica applicando metodologie riferibili ed oggettivabili. Il World Class Manufacturing (WCM) è un roll di innovazione basato sul miglioramento continuo, è un sistema di origine Giapponese, un nuovo modo di lavorare che prevede l’eliminazione di ogni tipo di spreco e perdita (Muda) con il coinvolgimento di tutti, attraverso l’impegno rigoroso di metodi e standard.
Seguire i principi del World Class Manufacturing significa ripensare in modo totale al processo produttivo affinché l’ottimizzazione degli sprechi vada a realizzarsi non solo nei processi di lavorazione del prodotto, ma anche in altre fasi della catena produttiva: anche e soprattutto in quei momenti nei quali non si crea apparentemente alcun valore aggiunto per il cliente. Si toccano quindi argomenti quali movimentazioni merci, gestione scorte, controlli, difetti, attese, riparazioni e manutenzioni.
La logica del WCM può essere sintetizzata in questi 5 punti:
1. La metodologia porta le aziende ad organizzarsi per pilastri, lasciando da parteil concetto di funzione. I pilastri sono team interfunzionali che lavorano su un tema specifico, che perseguono determinai obiettivi di performance e di attività;
2. L’attività di ogni pilastro è divisa in 3 macro-fasi che vanno portate avanti in modo consecutivo: reattiva, preventiva e proattiva;
3. Il coinvolgimento delle personale è al centro di ogni attività. Non esiste livello gerarchico nella creazione dei team di lavoro, esistono solo competenze e conoscenze;
4. La crescita delle competenze dell’intero sistema è una conseguenza diretta dell’applicazione della metodologia;
5. Il sistema darà priorità a quei progetti che possono dare realmente un ritorno economico rapido e sicuro.
La metodologia TPM (Total Productive Maintenance), le logiche Lean Manufacturing (Produzione snella) ed il Total Quality Management, sono stati integrati, e sono la base del W.C.M. (World Class Manufacturing) che, pur basandosi su moltissimi concetti del TPM / TQM si differenzia da questi in quanto alla base della scelta delle strategie e degli impianti “critici” (in gergo detti ” da aggredire”) vi è il cosiddetto Cost Deployment. Ciò significa che il gruppo di lavoro affronta le problematiche, siano esse manutentive, logistiche, qualitative, di sicurezza, organizzative, di organizzazione del posto di lavoro, sulla base della loro incidenza economica. Le attività di tutti i team sono orientate alla realizzazione di progetti (Kaizen) i cui obiettivi sono: zero difetti, zero guasti, zero incidenti e zero scorte, finalizzate ad una generale riduzione dei costi dello stabilimento.
Questa nuova metodologia si sta diffondendo laddove si vuole controllare e ridurre i costi produttivi in maniera sistemica e con metodi riferibili ed oggettivabili.
Alla base del W.C.M. ci sono 10 Pillar (pilastri) tecnici :
1. SA Safety – Sicurezza del Posto di lavoro
2. CD Cost Deployment – Fonti di perdita economica
3. FI Focus Improvement – Miglioramento Focalizzato di uno specifico problema
4. AM + WO Autonomous Maintenance – Workplace Organization
5. PM Professional Maintenance – Manutenzione professionale
6. QC Quality Control – Controllo Qualitativo
7. L&CS Logistic / Customer Services
8. EEM + EPM Early Equipment Management, Early Product Management – Strategia di acquisizione dei mezzi di lavoro / processi
9. ENV Enviroment – Ambiente e sfruttamento servomezzi energetici
10. PD People Development – Sviluppo delle competenze del personale
Esistono inoltre altri 10 pillar manageriali che debbono operare a che il sistema/stabilimento sia adeguato a sostenere le attività dei pillar tecnici. Oggi è disponibile un sistema di gestione dei processi WCM centrato sulle attività del personale in grado di organizzare queste attività integrandosi ai principali ERP come le piattaforme SAP.
Per informazioni: info@innovationclub.it
L’Autostrada della Valtrompia si sblocca, Aib festeggia: risultato storico
Il contenzioso tra ANAS, il raggruppamento di imprese SALC e la capogruppo Salini si è risolto, cosa che consentirà in breve tempo di avviare i lavori per l’autostrada della Valtrompia.
“Esprimiamo la nostra grande soddisfazione per questo accordo, di grande rilevanza per il territorio bresciano”, sottolinea in una nota il Presidente di AIB Giuseppe Pasini, “Come infatti si evince da un sondaggio compiuto da AIB su un panel significativo di imprese della Valle Trompia, l’infrastruttura è considerata di “fondamentale importanza” per quasi il 60% delle imprese, mentre un altro 28% la giudica “importante e prioritaria”.
Le aziende – informa Pasini – hanno poi dichiarato che investiranno da oggi al 2020 complessivamente circa 380 milioni di euro, destinati per lo più al rinnovamento e all’ampliamento di macchinari e impianti. Gli investimenti messi a budget si tradurranno in un aumento degli organici delle aziende del +11,5% entro i prossimi tre anni.
“Questo accordo – sottolinea Pasini – è stato raggiunto anche grazie ad un’azione di pressing continua e determinata, realizzata di concerto con altre undici Organizzazioni Territoriali bresciane: Associazione Industriale Bresciana, ANCE – Collegio Costruttori Edili, Apindustria, Associazione Artigiani di Brescia e Provincia, Assopadana, CNA – Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, Confagricoltura Brescia, Confartigianato Imprese – Brescia e Lombardia Orientale, Confcooperative Brescia, Confesercenti, FAI – Federazione Autotrasportatori Italiani, Federazione Provinciale Coltivatori Diretti. Il supporto delle istituzioni è stato fondamentale e desidero ringraziare in particolar modo il Presidente della Provincia di Brescia, Pier Luigi Mottinelli e l’ex Ministro delle Infrastrutture, l’On. Graziano Delrio per l’attenzione sempre dimostrata”. E ancora: “Ringraziamo quindi gli Onorevoli Alfredo Bazoli, Marina Berlinghieri, Simona Bordonali, Stefano Borghesi, Giuseppe Donina, Paolo Formentini, Mariastella Gelmini, Eva Lorenzoni, Adriano Paroli, Raffaele Volpi per aver sottoscritto in data 6 giugno 2018 una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Avv. Giuseppe Conte e al Ministro delle Infrastrutture Sen. Danilo Toninelli per chiedere un urgente incontro al fine di superare gli ostacoli che impedivano l’affidamento dei lavori che ha sortito l’effetto atteso”.
“Pur soddisfatti di questo grande passo in avanti”, conclude Pasini, “chiediamo un incontro al Ministro Toninelli per analizzare nei dettagli il progetto che abbiamo sinora visto solo a grandi linee.n Auspichiamo di poter ‘posare la prima pietra’ dell’opera nel giro di pochi mesi.”
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Aib, Pasini assegna la delega allo Sviluppo
Il Presidente di Associazione Industriale Bresciana Giuseppe Pasini ha assegnato la delega allo Sviluppo Mercati e Internazionalizzazione a Germana Bergomi,

Giancarlo Turati (Aib) nominato al Tavolo della Protezione Civile
Giancarlo Turati, vice presidente della Piccola Industria di Confindustria, già presidente della Piccola di Aib, è stato designato componente del

Aib lancia il nuovo servizio alle imprese Welfare con noi
Si chiama “Welfare con noi” il nuovo servizio proposto da Associazione Industriale Bresciana alle imprese per supportarle nella progettazione, nella
Brescia e Garda, le imprese legate all’estate sono 3.733

L’estate fa bene alle imprese lombarde: il settore coinvolto dal periodo più caldo dell’anno cresce in un anno del +1% e supera le 27mila imprese nel 2017.
Hanno sede in Lombardia oltre un settimo delle 174 mila imprese italiane attive nel settore, il 15,6%. Sono soprattutto imprese che si occupano di installazione e manutenzione di condizionatori (oltre 12 mila) e cura del paesaggio (4.396) che cresce del 4,3% in un anno . Oltre 2.500, tra produzione e commercio, le attività legate al gelato, 1.600 le imprese che forniscono soluzioni economiche di alloggio come residence e bed and breakfast, campeggi e agriturismi, 1.144 quelle che vendono articoli sportivi e per il tempo libero come le biciclette. Il comparto dei settori estivi lombardi conta oltre 97 mila addetti, il 18,1% dei 540mila nazionali. Vale 11 miliardi di euro di fatturato, di cui oltre 4 solo a Milano, su un totale italiano di circa 40 miliardi di euro.
Tra le lombarde Milano conta 7.461 imprese, il 27,2% regionale. Seguono Brescia con 3.733 imprese e un peso del 13,6%, Bergamo con 3.285, Varese con 2.677 e Monza con 2.300 imprese . Ne conta quasi 2 mila Como. Per addetti, prima è Milano con oltre 29 mila, seguita da Monza e Brianza con circa 17 mila e Brescia e Bergamo con circa 11 mila ciascuna.
In Italia prima è Roma con 12.413 mila imprese (7% del totale nazionale) e oltre 34 mila addetti, seguita da Milano con 7.461imprese (4,2%) e 29.188 mila addetti. Scorrendo la classifica delle province ci sono Torino, Napoli, Firenze e Bari per numero di imprese. Per quanto riguarda gli addetti dei settori “estivi” al terzo posto troviamo Torino, seguita da Monza e Brianza e Padova. Tra le prime 10 italiane per numero di attività anche Brescia, settima, e Bergamo nona. Guardano alla crescita in un anno del numero delle imprese attive nel comparto, al primo posto si colloca Siracusa con +8,2% tra 2016 e 2017, seguita da Lecce (+5,6%) e La Spezia (+5,5%). Emerge da una elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati Registro Imprese 2017
Andrea e Irene, da Gardone Riviera, sono i migliori venditori d’Italia

Esperienza e grandi doti da venditori. Questi i punti di forza di Irene Pernisi e di Andrea Capponi che, lo scorso 25 maggio, nella splendida cornice dell’Acquario di Genova, hanno ricevuto il Premio Nazionale AVEDISCO 2018. I brillanti professionisti di Gardone Riviera in provincia di Brescia, sono stati premiati come migliori Incaricati alla Vendita Diretta per l’azienda Herbalife Italia Spa.
AVEDISCO – Associazione Vendite Dirette Servizio Consumatori – si occupa di sostenere, incoraggiare e tutelare la figura dell’Incaricato e i diritti dei consumatori. Per il 24° anno consecutivo ha voluto premiare i migliori Incaricati alla Vendita delle Aziende Associate durante l’evento patrocinato dalla Regione Liguria e dal Comune di Genova e presentato da Giorgio Mastrota.
Irene e Andrea sono stati nominati migliori Incaricati di Herbalife Italia Spa, multinazionale impegnata nella Vendita Diretta di prodotti nutrizionali per il controllo del peso e per la cura della persona, perché negli anni hanno costruito un’organizzazione solida e raggiunto importanti traguardi nel piano di marketing.
Centropadane: vola l’utile, in arrivo 30 milioni per i soci

Ben 43 milioni di utile nell’arco del triennio 2015-2017, di cui 22,9 milioni soltanto nello scorso anno: il migliore risultato di sempre per la società. E’ da questo dato che Centro Padane – dopo aver consegnato al gruppo Gavio la concessione dell’autostrada Brescia Cremona – riparte per guardare al futuro e alla nuova sfida che la vedrà impegnata in supporto agli enti locali per la gestione delle strade e delle infrastrutture di pubblica utilità.
Il consiglio di amministrazione guidato da Fabrizio Scuri ha approvato giovedì il bilancio. I conti del 2017, ultimo anno pieno della concessione, si sono chiusi con 22 milioni e 928mila euro di utile (di cui 1,1 destinati al fondo di riserva legale), con un incremento del 115 per cento rispetto al già ottimo risultato del 2016. Nel 2017 i ricavi sono stati 73,3 milioni, con una crescita del 3,5 per cento degli introiti da pedaggio. Mentre il Margine Operativo Lordo è rimasto in linea con gli anni precedenti, a quota 31,69 milioni di euro, nonostante le accresciute spese per le opere di mantenimento dell’autostrada (più 2,2 milioni).
Stabile il costo del personale (meno 0,1 per cento), mentre l’incremento degli oneri diversi di gestione (389.672 euro) deriva quasi esclusivamente dal maggior importo dei canoni di concessione derivanti dall’incremento del pedaggio. In questo quadro, il risultato operativo è cresciuto del 3,4 per cento rispetto al 2016, ma il dato sul quadriennio è positivo per il 15,5 per cento. Mentre gli oneri finanziari si sono ridotti del 4 per cento rispetto all’anno precedente.
Il risultato prima delle imposte del 2017 è stato di 32,89 milioni, con un’utile complessivo (ante imposte) del triennio attorno ai 65 milioni di euro. Un rendiconto influenzato positivamente, in termini economici, dal fatto che il passaggio della concessione ha portato nelle casse di Centro Padane 272 milioni tra valore di subentro, indennizzi, interessi e differenze nel valore delle manutenzioni.
Anche alla luce di queste entrate straordinarie, il 29 giugno l’assemblea dei soci darà il via libera alla distribuzione di un dividendo straordinario da 30 milioni di euro, prelevati dalle riserve. Nel frattempo, con delle delibere di indirizzo dei Consigli Provinciali di Brescia e di Cremona (a cui seguiranno quelli di altri enti territoriali) è iniziato il percorso per la costituzione della newco che sarà interamente controllata dal pubblico e si occuperà di gestione e pianificazione di opere stradali, gestione e pianificazione di edilizia pubblica, manutenzione straordinaria delle strade e progetti di smart road. La realizzazione di Stradivaria (di cui Centropadane detiene il 59,2 per cento) potrà costituire poi un’ulteriore opportunità di sviluppo.
Indagine Apindustria: gli imprenditori over 70 nel Bresciano sono 5mila

Più di cinquemila over 70 con ruoli di vertice nelle società di capitali (con meno di 50 dipendenti) dovrà essere sostituito nei prossimi anni. A osservarlo la ricerca «I giovani e le governance aziendali in provincia di Brescia: prevenire invece che curare» curata dal Centro Studi di Apindustria. L’analisi utilizza i dati Infocamere per stilare una panoramica del territorio provinciale con riferimento alle società di capitali al di sotto dei 50 dipendenti e fa emergere – puntando l’attenzione sugli over 70 – una prima, precisa fotografia dei ruoli che subiranno un necessario passaggio nei prossimi anni.
Il tema del passaggio generazionale, pur esprimendo la propria rilevanza in ogni ambito aziendale, assume caratteri di criticità quando i soggetti coinvolti assumono cariche dirigenziali e di rilievo. L’aspetto legale e successorio naturalmente primeggia ed è il più immediato, per le conseguenze anche economiche che può produrre in capo alla singola impresa. Altri aspetti, talvolta latenti o sottostimati, rivestono però grande importanza. Si citano – meramente a titolo d’esempio – la non semplice individuazione dei soggetti a sostituzione degli uscenti, la preparazione dei medesimi che può determinare l’assunzione di stili manageriali discontinui rispetto al passato, la rigidità al cambiamento dell’organico aziendale, non adeguatamente preparato ad accogliere il cambiamento, e la reticenza del soggetto uscente, che tende a ritardare (per diversi motivi, siano essi legali, amministrativi, psicologici) il passaggio di consegne alla generazione in ingresso.
Il progetto ‘passaggio generazionale’ proposto da Apindustria e in particolare dal Gruppo Giovani Imprenditori dell’Associazione intende affrontare questi temi, con l’obiettivo di avere una fotografia della situazione, capire se e come le aziende si stanno muovendo a riguardo, proporre servizi di sostegno per la gestione di tale passaggio alle aziende associate. Due le fasi del progetto: una quantitativa, oggetto della presente indagine; la seconda qualitativa, finalizzata a individuare le strategie di impresa e gli eventuali servizi di cui hanno bisogno le imprese, in particolare le più piccole. La seconda parte dell’indagine è già stata avviata e i risultati saranno oggetto di presentazione e riflessione in un evento pubblico in programma nelle prossime settimane nella sede di Apindustria. In quell’occasione ci sarà anche un confronto tra esperti per analizzare le diverse problematiche di carattere fiscale, legale, gestionale, psicologico e verranno illustrati i servizi di consulenza offerti da Apindustria agli associati.
GLI OVER 70 NELLE IMPRESE BRESCIANE
A livello provinciale gli over 70 con incarichi di vertice (soci, amministratori o altro) nelle società di capitali con meno di 50 dipendenti rappresentano l’11,5% del totale. Si tratta di 5.070 persone, di cui 3.872 con il ruolo di amministratore.
Poco meno del 12% delle società di capitali con meno di 50 dipendenti è quindi guidata in questo momento da un over 70. Il conteggio degli over 70 risulta peraltro ancora più rilevante se si considerano tutti i ruoli assunti dalle persone in esame: l’analisi di Apindustria evidenzia come ogni persona in passaggio generazionale assuma in media poco più di 2 ruoli (precisamente 2,12), per un totale di 10.751 cariche. Più in particolare, il dato sugli over 70 evidenzia 8.755 ruoli di vertice che saranno oggetto di naturale passaggio generazionale nei prossimi anni.
GLI OVER 70 IN APINDUSTRIA
La ricerca ha poi concentrato l’attenzione sulle aziende associate ad Apindustria.
La metodologia di raccolta dei dati, in questo caso, non è identica a quella generale per quanto riguarda la riclassificazione dei ruoli, per cui potrebbe esserci qualche lieve discrepanza.
Dalla realtà associativa, il Centro Studi ha analizzato 500 imprese rispondenti ai criteri dimensionali; 1.370 le persone coinvolte nell’analisi, 2.640 i ruoli di dettaglio esaminati. Il risultato evidenzia che tra le aziende associate il tema del passaggio generazionale è ancora più sentito: il 35% delle società di capitali con meno di 50 dipendenti ha infatti in questo momento manager over 70; quelle con ruoli di vertice tra i 60-69 anni sono il 37% (in alcuni casi le aziende hanno ai vertici sia over 70 che over 60: le due percentuali non sono quindi sommabili).
Blockchain & Smart Contracts: idee innovative e app che cambieranno il futuro | INNOVATION CLUB

La blockchain, in italiano “catena di blocchi”, può essere semplificata come un processo in cui un insieme di soggetti condivide risorse informatiche (memoria, CPU, banda) per rendere disponibile alla comunità di utenti un database virtuale generalmente di tipo pubblico (ma esistono anche esempi di implementazioni private) ed in cui ogni partecipante ha una copia dei dati.
L’utilizzo di un protocollo di aggiornamento ritenuto sicuro dalla comunità degli utenti e di tecniche di validazione crittografiche genera la reciproca fiducia dei partecipanti nei dati conservati dalla blockchain, che la rende comparabile ai “registri” gestiti in maniera accentrata da autorità riconosciute e regolamentate (banche, assicurazioni ecc.)
Una blockchain è fondamentalmente un registro aperto e distribuito che può memorizzare le transazioni tra due parti in modo sicuro, verificabile e permanente. Una volta scritti, i dati in un blocco non possono essere retroattivamente alterati senza che vengano modificati tutti i blocchi successivi ad esso, il che, per la natura del protocollo e dello schema di validazione, necessiterebbe il consenso della maggioranza della rete. [
La blockchain è quindi una lista in continua crescita di record, chiamati blocks, che sono collegati tra loro e resi sicuri mediante l’uso della crittografia. Ogni blocco della catena contiene un puntatore hash come collegamento al blocco precedente, un timestamp e i dati della transazione. La natura distribuita ed il modello cooperativo rende robusto e sicuro il processo di validazione, ma presenta tempi e costi non trascurabili, dovuti in gran parte al prezzo dell’energia elettrica necessaria per effettuare la validazione dei blocchi. L’autenticazione avviene tramite la collaborazione di massa e alimentata da interessi collettivi.
Il risultato di tutto ciò è un flusso di lavoro robusto dove la competenza dei partecipanti in materia di sicurezza dei dati non è necessaria. L’utilizzo di questa tecnologia consente anche di superare il problema dell’infinita riproducibilità di un bene digitale e della doppia spesa senza l’utilizzo di un server centrale o di un’autorità.
Un blockchain database consiste in due tipi di record: le transazioni e i blocchi. Quest’ultimi contengono lotti di transazioni valide che sono hashate e codificate all’interno di un Merkle tree (hash tree). Ogni blocco include l’hash del blocco precedente creando così il collegamento tra due blocchi. L’iterazione di questa procedura forma la catena e garantisce l’integrità del blocco precedente, questo fino al blocco di genesi.[
È inoltre possibile che blocchi separati possano essere prodotti simultaneamente, questo provoca una biforcazione (‘fork’) nella catena della blockchain. Ogni blockchain, oltre ad una cronologia basata su un hash sicuro, ha uno specifico algoritmo per segnare diverse versioni della cronologia che si va a creare con le biforcazioni in modo che una con un valore più alto possa essere selezionata rispetto alle altre. I blocchi non selezionati per l’inclusione nella catena sono chiamati blocchi orfani. I peer che supportano il database hanno di volta in volta versioni diverse della cronologia. Mantengono solo la versione con punteggio più alto del database a loro nota. Ogni volta che un peer riceve una versione con punteggio più alto (solitamente la vecchia versione con un singolo nuovo blocco aggiunto) estende o sovrascrive il proprio database e ritrasmette il miglioramento ai propri pari. Non c’è mai una garanzia assoluta che qualsiasi voce particolare rimarrà nella migliore versione della storia per sempre.
BLOCKCHAIN & SMART CONTRACTS
La tecnologia blockchain potrebbe rivoluzione l’ambito legale, consentendo di creare contratti vincolanti al di fuori del sistema giuridico tradizionale. I contratti “smart” potrebbero permettere la memorizzazione di accordi contrattuali vincolanti a livello internazionale su blockchain.
Gli smart contract basati su blockchain sono contratti che possono essere stipulati e imposti addirittura senza la necessita di un’interazione umana. Alcune implementazioni di blockchain potrebbero consentire la codifica di contratti che verranno eseguiti in automatico quando sono soddisfatte determinate condizioni. Un blockchain smart contract sarebbe attivato da istruzioni di programmazione estensibili che definiscono ed eseguono un accordo. Un esempio di utilizzo dei contratti intelligenti è nell’ambito musicale.
Nel 2017, il DJ Deadly Buda rilascia l’iniziativa Rock the Blockchain che paga le tracce e gli artisti in esso contenuti tramite criptovaluta Musicoin. Ogni volta che il dj mix viene suonato, il contratto intelligente che vi è associato paga gli artisti istantaneamente.
Innovation Club insieme ai suoi partner, dove esistono forti competenze sulla blockchain, hanno creato un’iniziativa per catalizzare idee innovative in questo ambito.
Ecco alcuni progetti su cui stiamo lavorando:
CREARE UN PROGRAMMA DI LOYALTY CONDIVISO
Data la diffusione di programmi Loyalty nei settori retail, viaggi e servizi finanziari i consumatori si ritrovano in una complessa rete di punti e opzioni di rimborso. Applicando la tecnologia blockchain per creare una piattaforma universale per programmi fedeltà e premi, dando ai consumatori l’accesso a tutti i loro programmi fedeltà da un unico luogo e fornendo la possibilità di spendere punti attraverso diversi sistemi.
TRACCIABILITA’ LUNGO LA SUPPLY CHAIN
Sono state sviluppate numerose iniziative che utilizzano blockchain per tracciare le origini delle materie prime attraverso le supply chain globali. La tracciabilità del prodotto permette di garantire sia la sostenibilità ambientale dell’attività sia il lavoro senza ingiusto sfruttamento.
DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA
L’adozione delle votazione online deve ancora decollare, soprattutto a causa di problemi di sicurezza. Secondo alcuni la blockchain, grazie alla sua natura immutabile e trasparente, potrebbe essere la soluzione.
LA GESTIONE DEI REGISTRI IMMOBILIARI
A maggio 2015 l’Honduras ha annunciato il progetto di creare un sistema permanente e sicuro di registri immobiliari basato sulla blockchain. Un sistema basato su Blockchain permetterebbe di affrontare il problema dei funzionari corrotti che modificano l’elenco dei titoli immobiliari nei paesi emergenti. Molti paesi emergenti con cui siamo in contatto hanno una gestione del registro immobiliare da modernizzare proprio attraverso la blockchain
CONDIVIDERE LE INFORMAZIONI SANITARIE
Le istituzioni sanitarie soffrono dell’incapacità cronica di condividere in modo sicuro i dati tra le diverse piattaforme e istituzioni. Una miglior collaborazione tra i fornitori di dati significa, una maggior probabilità di stilare diagnosi accurate, una maggior probabilità di optare per trattamenti efficaci e, più in generale, un aumento della capacità complessiva dei sistemi sanitari di fornire una buona assistenza. Le blockchain applicate al settore della sanità permettono quindi a ospedali, contribuenti e altre strutture sanitarie di condividere l’accesso ai loro network senza compromettere la sicurezza e l’integrità dei dati.
RENDERE TRASPARENTE LA BENEFICENZA
Una lamentela piuttosto comune per chi ha poca fiducia nelle ONG (Organizzazioni Non Governative) è l’inefficienza nella gestione dei fondi, unita alla massiccia e diffusa corruzione, che spesso impedisce che i soldi versati arrivino veramente ai bisognosi. Per chi è coinvolto in attività benefiche, fund raising e donazioni, una caratteristica particolarmente apprezzata delle blockchain è la sua capacità di monitorare con precisione dove finiscono i singoli centesimi donati da privati o aziende.
INVESTIRE NELLA CARRIERA DEGLI SPORTIVI
Investire sulle potenzialità di carriera e sui meriti sportivi degli atleti è stato generalmente appannaggio delle agenzie, dei siti di scommesse o dei procuratori sportivi. Le blockchain potrebbero permettere di decentralizzare il processo di finanziamento della carriera di un atleta, per renderlo più democratico. Sarà, pertanto, possibile per i fan e i supporter di una stella del basket acquistare una partecipazione finanziaria che si rivaluta (o si svaluta) nel tempo in relazione al rendimento, ai percorsi di carriera e alle prestazioni del proprio campione del cuore.
Rete elettrica, Enel pronta a sostituire 511mila contatori nel Bresciano

Il dato è emerso durante l’incontro tra E-Distribuzione – la Società del Gruppo Enel che gestisce la rete elettrica di Media e Bassa Tensione – e le Associazioni dei Consumatori della Lombardia organizzato per illustrare la strategia dell’Azienda basata su ascolto dei clienti, innovazione e investimenti mirati sul territorio.
L’incontro è stato anche l’occasione per avviare un confronto con i rappresentanti dei consumatori sul servizio offerto da E-Distribuzione e le aspettative del cliente. In occasione della tappa lombarda è stato presentato anche il piano di installazione degli Open Meter, la nuovissima generazione di contatori che fornirà informazioni sui consumi ancora più dettagliate e abiliterà servizi innovativi, il tutto per una maggiore consapevolezza ai fini del risparmio energetico.
Tutte le province saranno coinvolte nel programma di rinnovo tecnologico dei contatori: 686 mila in provincia di Bergamo, 511 mila in quella di Brescia, 215 mila in quella di Mantova, 736 mila in provincia di Milano, 362 mila in provincia di Como, 230 mila in provincia di Lecco, 736 mila in provincia di Monza Brianza, 131 mila in provincia di Lodi, 153 mila in provincia di Cremona, 560 mila in provincia di Varese, 318 mila in provincia di Pavia e 110 mila in provincia di Sondrio.
E-Distribuzione ed Associazioni dei consumatori hanno sottoscritto un accordo contenente gli impegni che saranno rispettati nel processo di sostituzione massiva dei contatori. Nell’incontro a Milano è stato rinnovato l’impegno di un confronto continuo, improntato alla massima disponibilità, chiarezza e trasparenza: le basi per soddisfare le richieste dei consumatori.
La società ha presentato anche le iniziative che puntano a garantire un servizio di qualità, elaborate proprio partendo dalle esigenze espresse dai clienti. Tra le tante iniziative, il nuovo modello di contatto multicanale, che punta a favorire e migliorare il dialogo e l’interazione tra il cliente e l’azienda: il Contact Center Commerciale, che si è aggiunto al tradizionale Servizio di Segnalazione Guasti; il sito internet e-distribuzione con i tanti servizi on line a misura di clienti e produttori, soprattutto di quelli rappresentate dalle Associazioni; i canali social (Facebook, Twitter, Youtube), sui quali E-Distribuzione è presente già da qualche mese.
I nuovi canali e i nuovi servizi rendono possibile un’interazione semplice, rapida e adeguata alle esigenze di tutti i clienti, anche di quelli più evoluti che utilizzano di frequente le moderne piattaforme social.
Per assicurare una relazione sempre più accurata e completa con il cliente, E-Distribuzione ha investito anche sulle strutture di front-end che sono chiamate ogni giorno a confrontarsi con clienti sempre più esigenti. Attraverso lo smartphone e un’APP dedicata, tecnici ed operai hanno infatti ora a disposizione tutte le informazioni necessarie per soddisfare le richieste dei clienti.
Apindustria, via libera al bilancio: accantonato il 10 per cento delle quote

Si è svolta questo pomeriggio nella sede in via Lippi, con una buona partecipazione di imprenditori associati, l’assemblea ordinaria annuale di Apindustria Brescia. Occasione per fare il punto sul lavoro svolto nell’ultimo anno, a seguito del rinnovo del gruppo dirigente alla guida dell’Associazione, oltre che momento di approvazione del bilancio.
L’assemblea si è aperta con un minuto di silenzio in ricordo dell’Ingegner Ferdinando Cavalli, socio onorario di Apindustria, e del lungo lavoro svolto negli anni per l’Associazione. Soddisfazione è quindi stata espressa dal presidente Douglas Sivieri, al suo quarto anno di mandato, per la cresciuta rappresentatività sul territorio. «Apindustria dialoga oggi costantemente con tutte le istituzioni ed è rappresentata ai principali tavoli di lavoro – ha affermato Sivieri –. La vicinanza concreta alle imprese è stata percepita e si è tradotta in una maggiore partecipazione da parte degli imprenditori alla vita associativa». Va in questa direzione l’istituzione, nell’ultimo anno, di un Comitato di Rappresentanza dell’Associazione composto da imprenditori che la rappresentano in occasione di iniziative di vario tipo. Un forte coinvolgimento da parte della base associativa è stato riscontrato anche in occasione di incontri sul territorio organizzati da Apindustria.
Sono state inoltre arricchite le consulenze professionali a supporto delle imprese in diversi settori, rafforzati i servizi. A partire dal settore Relazioni industriali e sindacali, che svolge un importante attività di mediazione tra azienda e organizzazioni sindacali e partecipa quale componente tecnico alle relazioni sindacali nazionali con un importante ruolo nel rinnovo dei contratti (come si è visto ad esempio con il metalmeccanico). Un ottimo andamento in termini di supporto alle imprese è stato evidenziato anche per quanto concerne Ambiente-Energia-Sicurezza, Privacy, Internazionalizzazione, Formazione, Selezione del personale, fino alle indagini condotte dal Centro Studi interno. «Gli associati sono i nostri datori di lavoro ed è un piacere, non solo un dovere, rispondere in modo puntuale alle loro esigenze – ha commentato il presidente –. Siamo orgogliosi di rappresentare un pezzo di economia bresciana, rappresentativa del tessuto produttivo che ha saputo affrontare la crisi e vive il presente con fiducia».
La coesione e l’unità d’intenti che contraddistinguono l’Associazione hanno trovato dimostrazione anche nell’approvazione, all’unanimità, del bilancio 2017, dal quale emerge un risultato d’esercizio positivo. «Anche quest’anno siamo riusciti ad accantonare oltre il 10% delle quote associative, un dato che ci permette di programmare i futuri investimenti con il medesimo spirito che ha animato quest’ultimo anno di attività» ha concluso Sivieri, ricordando la «particolare attenzione prestata ai costi a partire dal gruppo dirigente, la cui attività non comporta alcun onere per l’Associazione».
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