
Imprese in rete, in provincia di Brescia sono 489
Sono sempre più numerose le imprese lombarde che decidono di mettersi in rete per affrontare le sfide del mercato. Secondo un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia e Infocamere, dal 2016 crescono del 25,6% sfiorando quota 3.200 imprese, oltre 600 in più, coinvolte in circa mille contratti di rete (+30,6%, il 21,3% nazionale). Cresce la voglia di rete per le imprese milanesi, che passano da 874 a 1.097 (+25,5%), ma gli aumenti maggiori si registrano a Lecco (da 122 a 250 imprese coinvolte, +104,9%) e Mantova (da 93 a 149, +60,2%). Dopo Milano, che è prima per numero di contratti di rete (561) e imprese coinvolte (1.097) vengono Brescia (201 contratti e 489 imprese), Bergamo (166 contratti e 353 imprese). Quarta per contratti di rete è Monza Brianza (114) mentre per numero di imprese coinvolte è Lecco (250). 31 i contratti di rete che coinvolgono 40 imprese del lodigiano.
I settori di attività. Sono il manifatturiero (24%), le attività professionali, scientifiche e tecniche (13%), le costruzioni e il commercio (oltre 10% ciascuno) i principali settori di attività delle imprese lombarde coinvolte in contratti di rete. Se il manifatturiero prevale a Bergamo (24,6% delle imprese), Brescia (34,6%), Como (35,5%), Cremona (29,4%), Lecco (28,8%), Monza Brianza (24%), Sondrio (29,5%) e Varese (39,6%), si distinguono le imprese del settore agricolo a Lodi (27,5%), Mantova (22,8%) e Pavia (32,5%) mentre a Milano sono soprattutto le imprese che operano nel settore delle attività professionali a costituirsi in rete (18,6%).
Lavoro, Medtronic conferma le chiusure di Roncadelle e Torbole

Medtronic conferma la volontà di chiudere gli stabilimenti bresciani, dicendosi disponibile soltanto ad allungare i tempi e a trovare nuove soluzioni (“anche coinvolgendo aziende concorrenti”) per la riqualificazione dei siti. E’ quanto afferma l’azienda in una nota in seguito all’incontro al ministero dello Sviluppo economico, avvenuto ieri a Roma. Ora la parola passa ai sindacati, che quasi certamente confermeranno gli scioperi annunciati nei giorni scorsi.
LA NOTA DI MEDTRONIC
Medtronic ha partecipato all’incontro con i rappresentanti del Ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico e le rappresentanze sindacali, per discutere le modalità con le quali ridurre al minimo l’impatto della propria decisione di cessare le attività degli stabilimenti Invatec di Brescia entro il 2020.
Nel corso dell’incontro Medtronic ha sottolineato come la decisione sia legata a un progetto globale di revisione delle attività produttive del gruppo, che ha l’obiettivo di migliorarne l’efficienza complessiva, in uno scenario mondiale sempre più competitivo.
L’Italia è un Paese importante per Medtronic. In Italia il gruppo ha investito molto in questi anni, passando dai circa 500 dipendenti dal 2008, in un’unica sede, agli oltre 2.000 di oggi, in 8 siti produttivi e direzionali. La presenza di Medtronic nel nostro Paese è seconda, in Europa, solo all’Irlanda e significativamente maggiore rispetto alle principali aziende del settore.
Medtronic è più che sensibile e rispettosa delle persone e riconosce il contributo portato in questi anni dai dipendenti del sito di Brescia.
Per questo, ha deciso di incaricare una società specializzata italiana, Vertus, di individuare attivamente opportunità di reindustrializzazione del sito, anche coinvolgendo aziende concorrenti.
Inoltre, proprio per facilitare questo progetto, si è dichiarata disponibile a riconsiderare le tempistiche del piano di riduzione del personale.
Medtronic ribadisce appieno la propria disponibilità a cooperare con il Governo e le parti sociali, per trovare soluzioni condivisibili che favoriscano nuove opportunità di lavoro per i propri dipendenti del sito di Brescia.
Fassa Bortolo di Montichiari, c’è l’accordo: buste paga più pesanti

La segreteria provinciale della Fillea Cgil informa che, dopo un incontro con la proprietà di Treviso, è stata raggiunta un’ipotesi di accordo sul contratto integrativo della ditta “Fassa Bortolo” con sede a Montichiari (BS). L’incontro è stato anche l’occasione per delineare l’andamento positivo dell’azienda che opera nel settore del cemento.
L’ipotesi di accordo che è stato sottoscritto prevede la revisione dei livelli contrattuali di tutti i lavoratori, un incremento sul premio di produzione dell’8% (da un minimo di 973€ fino a un massimo di 1400€). È inoltre contemplata la possibilità di revisione degli orari lavorativi. L’accordo sarà sottoposto nei prossimi giorni al voto dei lavoratori.
Invatec, i lavoratori sperano nel governo e annunciano nuovi scioperi

Continua la protesta dei lavoratori della Invatec di Brescia, che rischiano il licenziamento dopo che la multinazionale americana Medtronic ha comunicato la decisione di voler chiudere entro giugno 2020 gli stabilimenti bresciani di Torbole Casaglia e Roncadelle. I posti di lavoro a rischio sono 314.
Giovedì ci sarà un incontro al minitero dello Sviluppo Economico, mentre ieri i sindacati hanno annunciato un nuovo sciopero con data da definire. “Respingiamo fermamente la decisione di Medtronic di cessare le attività nelle sedi bresciane – hanno scritto in una nota congiunta i sindacati di categoria -, non giustificata da nessuna condizione di difficoltà economica dell’azienda, che fa utili, ma unicamente orientata alla logica finanziaria del maggior profitto possibile”. Tutto ciò sulla pelle di oltre 300 lavoratori e senza alcuna remora morale in tema di responsabilità sociale”.
La speranza è che le pressioni del governo – con il vicepremier Di Maio al lavoro per una soluzione – la multinazionale faccia un passo indietro.
Riparazione auto, nel Bresciano il mercato vale 724 milioni di euro
6,3 miliardi di euro. È questa la spesa che gli automobilisti lombardi hanno sostenuto nel 2017 per la manutenzione e le riparazioni delle loro autovetture, pari al 20,5% dei 30,9 miliardi spesi a livello nazionale. La provincia lombarda che registra la spesa più alta per la manutenzione e le riparazioni di auto eseguite nel 2017 è Milano, con 2,7 miliardi di euro. Molto più distanziate seguono le province di Brescia con 724 milioni, Bergamo con 604 milioni, Varese con 495 milioni, Monza Brianza con 459 milioni, Como con 320 milioni, Pavia con 241 milioni, Mantova con 232 milioni, Cremona e Lecco entrambe con una spesa di 185 milioni, Lodi con 105 milioni e Sondrio con 97 milioni. Queste stime emergono da uno studio dell’Osservatorio Autopromotec.
A livello nazionale nel 2017 gli italiani hanno speso 30,9 miliardi per la manutenzione e la riparazione delle autovetture. Rispetto al 2016, quando la spesa ammontava a 29,5 miliardi, vi è stata una crescita del 4,8%. Queste stime sono state elaborate tenendo conto di un modesto incremento del ricorso da parte degli italiani alle officine di autoriparazione (+2%), dell’aumento del parco circolante (+1,7%) e del fatto che i prezzi per la manutenzione e riparazione nel 2017 sono aumentati mediamente dell’1% (stima effettuata sulla base di una media ponderata degli indici Istat dei prezzi per la manutenzione e riparazione, per l’acquisto di pezzi di ricambio e accessori, per l’acquisto di pneumatici auto e per l’acquisto di lubrificanti).
Con il dato del 2017 la spesa per la manutenzione e le riparazioni di autovetture in Italia prosegue per il quarto anno consecutivo sulla strada della crescita dopo la contrazione avvenuta nel biennio 2012/2013. In particolare, nella prima fase della crisi iniziata nel 2008 la spesa per l’assistenza automobilistica aveva continuato ad aumentare in quanto la contrazione delle immatricolazioni aveva causato un invecchiamento del parco circolante e, di conseguenza, un aumento della domanda di autoriparazione. Il quadro è però mutato quando a partire dalla seconda metà del 2011 si è interrotta la ripresa dell’economia e si è avviata la seconda fase della crisi che ha indotto gli italiani in maniera pesante a tagliare non solo gli acquisti di auto, ma anche il ricorso alle officine. Ciò ha causato la caduta per il settore dell’autoriparazione nel 2012 (-10,5%), caduta che ha avuto poi un piccolo seguito anche nel 2013 (-1,1%). Già nel 2014, tuttavia, la spesa è tornata a crescere (+1,9%) con un fatturato stimato in 27,1 miliardi, progressivamente salito poi fino ai 28,4 miliardi del 2015, ai 29,5 del 2016 e ai 30,9 del 2017.
Al di là di questi aspetti, è da sottolineare che l’attività di manutenzione e riparazione delle autovetture è diventata sempre più importante. In un mercato sempre più strutturato e tecnologico, l’attività e gli interventi di riparazione che si svolgono quotidianamente in officina sono ormai in costante trasformazione. Questa situazione comporta il costante aggiornamento degli autoriparatori che devono impegnarsi per poter continuare a garantire il miglior servizio possibile.
Turismo, le imprese bresciane gestite da giovani oltre quota mille

Turismo, un’attività sempre più da giovani a Milano secondo i dati della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su fonte registro imprese. In cinque anni crescono del 14% le imprese dei servizi di alloggio e ristorazione in mano ad under 35 passando dalle 2.312 del 2013 alle 2.626 del 2018, più della crescita media italiana che nello stesso periodo è del 5%. In media un’impresa su sette tra quelle attive nel settore è giovane. Si tratta di oltre 2.500 imprese dei servizi di ristorazione e circa 100 attività di alloggio e pesano il 5% sul corrispondente totale italiano (53 mila imprese giovani). Quasi un’imprese su due (47,5%) è di imprenditori nati all’estero mentre le imprese femminili sono il 29% del totale.
Giovani imprese e turismo in Italia. Sono 53 mila le imprese di giovani attive nel turismo, tra alloggio e servizi alla ristorazione, e crescono del 4,8% in cinque anni, con un peso nel 2018 del 13,7% sul settore. Roma (circa 4 mila imprese), Napoli (3.225) e Milano sono prime per presenza giovanile ma per incidenza sul settore è il sud a prevalere con Caserta, Crotone, Palermo, Siracusa e Caltanissetta dove un’impresa su cinque è gestita da giovani imprenditori. Le donne sono oltre un terzo delle attività giovani, i titolari nati all’estero il 18%. Il peso delle imprese femminili giovani sale a circa il 50% del settore ad Asti, Udine e Pordenone mentre le province con il maggior numero di titolari nati all’estero che si occupano di turismo sono Trieste, Milano e Cremona (circa 45%).
Giovani nel settore turismo in Lombardia. 7.500 imprese, il 14% nazionale e pesano il 13,6% sul totale del settore. Si concentrano a Milano (2.626 imprese), Brescia (1.116), Bergamo (855), Varese e Monza Brianza (oltre 500 ciascuna) anche se i giovani pesano di più a Lodi (15,7% del settore turistico) e Cremona (15,2%). Trainano la crescita delle imprese giovani del turismo Milano (+13,6% in cinque anni) e Monza Brianza (+5,1%) a fronte di un rallentamento nelle altre province. Brescia e Mantova le imprese dove le donne pesano di più nel turismo (42% delle imprese giovani), Milano e Cremona dove ci sono più imprenditori nati all’estero (rispettivamente 47,5% e 43%).
La bresciana Guber, con altre banche, porta a casa 1,3 miliardi di crediti in sofferenza

Barclays Bank Plc tramite la sua divisione di investment banking, Värde Partners e Guber Banca si sono aggiudicate un portafoglio di crediti in sofferenza originati da 53 banche distribuite sull’intero territorio nazionale. Il valore lordo di libro (GBV) è pari a €1,397 miliardi.
Centrale Credit & Real Estate Solutions (CCRES), società del Gruppo Cassa Centrale Banca spa, e Banca IMI (Gruppo Intesa San Paolo), hanno operato come advisors e arrangers, coordinando le banche coinvolte sia nel processo di individuazione dei portafogli da cedere che nell’iter di vendita. Si tratta dell’ottava operazione multioriginator strutturata e stipulata negli ultimi quattro anni attraverso la piattaforma, costituita da CCRES e Banca IMI, che ha portato in cessione più di 200 istituti di credito di piccole e medio-piccole dimensioni, con un volume che supera i 3,5 mld di crediti deteriorati ceduti.
Il portafoglio comprende oltre 9.000 posizioni, di cui il 39% secured e il 61% unsecured. Il portafoglio è localizzato in Italia prevalentemente nel Nord-Est e nel Nord-Ovest.
L’acquisto del portafoglio è stato effettuato da FUTURA SPV, un veicolo per la cartolarizzazione ai sensi della Legge 130/1999, detenuto da Guber Banca e che ha emesso single-tranche notes sottoscritte in maggioranza da una società finanziata da Barclays Bank Plc, Värde Partners e per una quota di minoranza da Guber Banca.
Guber Banca svolgerà, inoltre, il ruolo di servicer e sub-servicer del portafoglio.
L’operazione di cessione, che coinvolge in via prevalente Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali che si riferiscono al costituendo Gruppo del Credito Cooperativo nazionale di Cassa Centrale Banca, è parte del piano di riduzione dei crediti deteriorati che è stato presentato alla convention tenutasi a Bari lo scorso mese di marzo. Tale piano porterà, entro la fine del 2020, l’ NPL ratio del Gruppo ad un valore inferiore all’ 8,5%.
I tempi di realizzazione della cessione, considerando il coinvolgimento di 53 diversi istituti di credito, sono stati estremamente rapidi (5 mesi) grazie anche a Guber Banca che ha proceduto alla valutazione dei portafogli, con l’utilizzo di una metodologia innovativa, applicata per la prima volta e basata essenzialmente su tecnologie digitali.
L’industria dell’estate a Brescia conta ben 1.749 imprese

Estate, ecco i settori. Installazione e manutenzione di impianti di condizionamento ma anche di irrigazione giardini e depurazione piscine: con l’arrivo del caldo sono quasi 14 mila le imprese lombarde su 69 mila in Italia impegnate a garantire un po’ di refrigerio, una su cinque in Italia. Un business da oltre 6 miliardi di euro in Lombardia, di cui circa 3 miliardi da Milano, su un totale nazionale di 21 miliardi.
In Italia il settore conta 64.572 imprese attive nell’installazione di impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento dell’aria, tra cui manutenzione e riparazione di impianti di depurazione per piscine e di impianti di irrigazione per giardini, 1.549 industrie di fabbricazione di attrezzature di uso non domestico per la refrigerazione e la ventilazione e 2.997 attività di commercio all’ingrosso di apparecchi e accessori per impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento.
Milano è la prima provincia sia in Italia che in Lombardia per numero di imprese attive nel comparto, circa 4 mila, vengono poi Roma (3.838), Torino (3.274), Bergamo (1.824) e Brescia (1.749). Tra le prime 20 italiane anche Monza e Brianza (12°). Guardando alle prime 20 province in Italia, quelle in cui si registra una crescita maggiore rispetto allo scorso anno sono Napoli (+2,4%), Venezia (+0,7%) e Monza e Brianza (+0,6%).
Le imprese del settore in Lombardia Sono in tutto circa 14mila, si tratta di 12.633 imprese attive nell’installazione di impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento dell’aria, 376 industrie di fabbricazione di attrezzature di uso non domestico per la refrigerazione e la ventilazione e 672 attività di commercio all’ingrosso di apparecchi e accessori per impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati Registro Imprese al primo trimestre 2018.
Servitization, Innovazione & corporate startup nei workshop di Neosperiece & Innovation Club

Neosperience & Innovation Club hanno promosso la realizzazione di due workshop che hanno trattato il tema dell’innovazione del modello di business, l’implementazione di una strategia di servitization e la realizzazione ove opportuno di una “corporale startup”.
Servitization
Business Model Canvas – Lo strumento per descrivere il proprio modello di Servitization
Corporate Startup – La strategia per realizzare velocemente la propria innovazione
Consulenza, Sei Consulting entra nel circuito Ernst & Young

È stata formalizzata, e già attiva sul mercato, l’integrazione in EY di Sei Consulting e Sfida 4.0, le società di consulenza manageriale e strategica di Brescia guidate dal Dottor Ivan Losio e dal Professor Alberto Mazzoleni.
L’incontro tra le due realtà consente di creare sinergia tra due business complementari come quello dei servizi di revisione e consulenza e quello dell’organizzazione strategica tecnologica e digitale per le imprese.
Ivan Losio fa sapere che “il nostro mercato di riferimento vuole sempre di più rapportarsi con consulenti ed esperti in grado di fornire servizi a 360 gradi e capaci di supportare ed agevolare il processo di innovazione strategica ed internazionale. EY è il più importante e performante network di consulenza ed è il partner ideale per il nostro mercato di riferimento”.
Questa operazione permette inoltre a Sei Consulting e Sfida 4.0 di integrare i servizi con ulteriori competenze che derivano da un network di oltre 5.000 professionisti in Italia e 250.000 consulenti nel mondo.
Alberto Mazzoleni aggiunge che “Siamo onorati di entrare a far parte del network di EY e l’intera organizzazione di Sei Consulting si è approcciata a questa operazione con grande entusiasmo, certa che le sinergie che emergeranno consentiranno di offrire ai clienti una gamma di servizi notevolmente ampliata e skill verticali sulle filiere strategiche”.
Massimo delli Paoli, Partner EY, “’L’accordo con Sei Consulting e Sfida 4.0 concorre ad assicurare a EY una copertura capillare sul territorio locale, contribuendo a creare valore e distintività al posizionamento delle aziende della Lombardia orientale sui mercati nazionali e internazionali. Pensiamo cosi di rispondere in modo concreto alle esigenze di innovazione che le nostre imprese stanno sempre più manifestando”.