Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Riposiamo anche noi: con gli aggiornamenti ci rivediamo l’1 settembre

in Economia by

Riposiamo anche noi. Per consentire a chi collabora con questo sito di godere di un po’ di meritato riposo, il nostro magazine – che, lo ricordiamo, vive solo grazie all’impegno di pochi e al sostegno di un piccolo editore indipendente – si prende qualche settimana di pausa.

A partire da domani, dunque, sospenderemo gli aggiornamenti quotidiani di Brescia2.it. Le notizie di economia e finanza sulla provincia di Brescia riprenderanno regolarmente a partire dal primo di settembre.

Ci scusiamo per il disagio con i nostri lettori, che sono in numero crescente da mesi. Ma siamo certi comprenderete le ragioni della nostra decisione.

Grazie e… buone vacanze.

Massetti: mancano gli stranieri, bisogna puntare sul turismo di prossimità

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Turismo by

Il 2020 sarà un anno difficile per il turismo della nostra provincia. Un settore che interessa 3.862 imprese artigiane bresciane che intercettano la domanda dei consumi turistici e che deve far a meno, come minimo, della metà dei visitatori stranieri che rappresentavano sino allo scorso anno i tre quarti dell’intero turismo movimentato nella nostra provincia. Le previsioni, raccolte e stimate dall’Osservatorio di Confartigianato Lombardia, indicano a livello nazionale una flessione del 44% di visitatori internazionali e tenendo conto degli arrivi previsti sui due principali aeroporti regionali è previsto su Milano il -58,5% e su Bergamo il -49,6% di arrivi. Stiamo parlando di milioni di arrivi: 9.725.552 il totale presenze per la nostra provincia del 2019. Solo nel periodo estivo (luglio-agosto 2019) 4.927.388.

«Un dato che preoccupa è e sarà la mancanza di turisti stranieri: da sempre percentuale preminente sul totale delle presenze estive di turisti della nostra provincia rappresentando oltre il 75%. Non possiamo che rilanciare e puntare esclusivamente sull’idea di turismo di prossimità interno e locale. Uno scenario in cui il “saper fare” artigiano diventa una componente essenziale del fattore attrattivo del territorio con le diverse specializzazioni che permetteranno di mettere in rete realtà differenti, in una logica di promozione integrata e flessibile, che contempli sia le imprese della ricettività, sia quelle in grado di elevare il livello di attrattività per specificità produttive, come la moda e design, enogastronomiche, dei servizi e culturali» commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti.

Le imprese artigiane che operano in attività economiche a vocazione turistica alla fine del II trimestre 2020 sono in Lombardia 32.388 (erano 31.994 nello stesso periodo di un anno fa), pari al 13,3% dell’artigianato lombardo. A Brescia sono 3.862 (erano 3.966 nello stesso periodo di un’anno fa) le imprese potenzialmente interessate da attività turistiche, l’11,6% sul totale dell’artigianato e che occupa 13.419 addetti. Di queste, 947 attività si occupano di abbigliamento e calzature, 884 manifatturiere e dei servizi (comparto prezioso che comprende attività dell’artigianato nella fotografia, cornici, gioielleria e bigiotteria, ceramica e vetro, lavorazioni artistiche del marmo, del ferro, del rame e dei metalli, cure per animali domestici, centri benessere e palestre). Sono invece 947 quelle si occupano di abbigliamento e calzature, 626 di agroalimentare, 311 di bar, caffè, pasticcerie, 680 ristoranti e pizzerie, 402 di trasporti.

La rilevazione dell’Osservatorio di Confartigianato Lombardia di fine maggio 2020 su oltre 400 imprese bresciane aveva evidenziato nel bimestre aprile-maggio un calo del fatturato più ampio di 8,5 punti (-61,3% vs -52,7%) rispetto alla media per le MPI che intercettano una significativa domanda turistica. I settori con una maggiore presenza di MPI che intercettano a domanda turistica sono trasporto persone (88,5%), Alimentari (47,2%), Comunicazione: grafici e fotografi (41,5%), Rosticcerie/cibi da asporto e ristorazione (40,0%), Lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia (35,0%), Moda – tessile, abbigliamento, calzature, occhiali e gioielleria (27,5%) e Legno-arredo (20,0%).

Se a livello provinciale più alte incidenze dell’artigianato nei settori a vocazione turistica sul totale dell’artigianato provinciale si rintracciano per Milano (18,5%) e Mantova (13,8%), Varese (12,3%) è Brescia al primo posto per presenza nel periodo estivo (luglio-agosto 2019) con 4.927.388 turisti, davanti anche a Milano (3.971.811 turisti) ma con una quota di presenze estive di turisti italiani sul totale che si attesta solo al 23,3%.

«Ci auguriamo che, nonostante le evidenti difficoltà, le nostre imprese sapranno mettere a sistema le loro competenze e la loro esperienza per continuare a fare di Brescia e della Lombardia una meta turistica attraente ed attrattiva. Ne va di una fetta importante dell’economia del nostro territorio, di posti di lavoro, di tradizioni e capacità artigiane uniche che rischiano di andare perse» conclude il presidente di Confartigianato Eugenio Massetti.

Vino e ristorazione, dalla Regione 3 milioni di euro per sostenere il settore

in Agricoltura e allevamento/Alimentare/Economia/Istituzioni/Regione by

La Regione Lombardia ha approvato una delibera riguardante le disposizioni per il sostegno del sistema produttivo vinicolo di qualità e per gli operatori della ristorazione in seguito alle difficoltà causate dall’emergenza legata al Covid.

Una misura straordinaria da 3 milioni di euro che consentirà di aiutare due settori che rappresentano due eccellenze per la Lombardia e che affrontano un periodo di difficoltà economica. Questo intervento consentirà anche di rafforzare l’alleanza tra ristoratori e produttori di vino di qualità del territorio.

VINO E RISTORAZIONE, ZERO BUROCRAZIA – “Procedura semplificata e risorse immediate – ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi Fabio Rolfi – per una misura che i due settori attendevano. Con questo stanziamento mettiamo a disposizione dei ristoratori dei ticket da 250 euro che potranno spendere per acquistare vini di qualità nelle cantine lombarde. Intendiamo così anche creare rapporti territoriali virtuosi e collaborazioni tra produttori di vino e operatori per vedere anche in futuro sempre più vini Lombardi nelle carte dei ristoranti”.

CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE – “L’operazione – ha aggiunto – sarà accompagnata anche da una campagna comunicativa che vedrà pubblicazioni sui siti istituzionali e soprattutto una vetrofania esposta nei ristoranti. La Lombardia è una terra di vini eccezionali. Più del 90% del vino lombardo va nelle produzioni di qualità Doc, Docg e Igt. Dobbiamo trasformare la difficoltà economica in opportunità puntando sulle eccellenze e sulla comunicazione”.

BUDGET – Il budget verrà suddiviso in 12.000 voucher del valore di 250 euro ciascuno per l’acquisto di vino di qualità presso i produttori lombardi. I voucher potranno essere richiesti dagli operatori della ristorazione. I produttori di vino interessati dovranno semplicemente aderire a una manifestazione di interesse che sarà pubblicata da Unioncamere Lombardia entro il 18 settembre 2020. I voucher si potranno richiedere sul bando di Unioncamere scegliendo tra le cantine che hanno aderito. I produttori di vini di qualità in Lombardia potenzialmente interessati sono 700, mentre i ristoratori lombardi sono circa 6.000 (previsti 2 voucher a ristoratore).

LAVORO DI SQUADRA – “Un lavoro di squadra – ha sottolineato Alessandro Mattinzoli, assessore regionale allo Sviluppo economico – che ancora una volta è premiante perché va incontro alle richieste che provengono dalle categorie, cioè da chi ogni giorno lavora e produce. In un momento così difficile aiutare i settori in crisi e promuovere le nostre eccellenze è doveroso ancor più di prima”.

“Un ringraziamento – ha concluso – a Unioncamere Lombardia per la fattiva collaborazione. Siamo certi che anche questa misura rafforzerà il nostro sistema produttivo”.

Due figli a carico e 400mila euro da pagare: il giudice ne cancella 267mila

in Economia by

Ben 267.000 euro. A tanto ammonta il debito residuo che una sfortunata coppia seguita dallo studio legale bresciano Pagano & Partners si vedrà cancellato, se rispetterà quanto disposto dalla procedura, tra quattro anni.

La legge applicata è la 3/2012, conosciuta anche come legge sul Sovraindebitamento o Salvasuicidi: uno strumento normativo di soccorso ai privati in forte esposizione finanziaria, che mai potrebbero accontentare i creditori vista l’entità delle cifre in ballo.

E’ il caso, appunto, della coppia della provincia di Alessandria (un ex rappresentante delle forze dell’ordine in pensione e un’insegnante) “graziata” dai giudici, che negli anni aveva accumulato un debito davvero significativo: ben 400mila euro. A metterli in crisi la difficoltà nel pagare le rate del mutuo per la prima casa (stipulato nel 2009), i successivi prestiti contratti, il mantenimento dei figli (entrambi iscritti all’università) e la conseguente depressione dell’uomo.

“Un incubo che nel 2013 ha rischiato di farli finire in strada – sottolinea l’avvocato Monica Pagano, che ha si è occupata del caso con il collega Matteo Marini – Ma che ora si appresta ad essere cancellato definitivamente grazie a una legge sempre più attuale in un periodo in cui, purtroppo, troppe famiglie sono finite in difficoltà senza colpe. Il piano disposto dai giudici – continua – prevede che la coppia venda la casa (del valore stimato di 90mila euro) e al termine della procedura le due auto, che valgono 5mila euro in tutto. Oltre a versare 800 euro al mese per quattro anni: una cifra calcolata sulla base delle loro entrate, in modo da garantire comunque le spese essenziali e per i figli”.

Alla fine di questo percorso la sfortunata coppia potrà accedere all’esdebitazione e si vedrà cancellati, appunto, i 267mila euro rimanenti. Per sempre.

Superbonus 110% e cessione del credito: giovedì il webinar di Confartigianato

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Formazione by

Nel Decreto Rilancio convertito in legge e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 luglio, è stato rafforzato il cosiddetto superbonus 110% per realizzare interventi di efficienza energetica e misure antisismiche sugli edifici effettuati dal 1° luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021. La misura, già prevista per le prime case e in condominio anche per le seconde case, è stata estesa alle seconde case composte da una o più unità immobiliari dello stesso proprietario e può essere applicata anche agli interventi di demolizione e ricostruzione. Confermata altresì la possibilità di cessione del credito alle banche e ad altri istituti di credito.

Per presentare tutte i vantaggi di questo provvedimento Confartigianato ha in programma per giovedì 6 agosto, in diretta streaming, a partire dalle ore 17 l’incontro: “Superbonus 110% e cessione del credito”. Durante il webinar esperti presenteranno nel dettaglio tutte le opportunità che il superbonus offre alle imprese e gli strumenti di partenariato che Confartigianato sta mettendo in campo per consentire agli imprenditori di sfruttare al meglio le opportunità offerte dal superbonus. Per seguire la diretta dell’incontro è necessaria l’iscrizione online. La conclusione dell’incontro, riservato agli associati di Confartigianato, è prevista per le 19.

Per informazioni e chiarimenti contattare l’Area Sviluppo Associativo di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale ai numeri 030.37.45.324/284/283 oppure scrivendo a: area.categorie@confartigianato.bs.it

Quarantena obbligatoria per chi arriva da Est, Confagricoltura: a rischio la vendemmia

in Agricoltura e allevamento/Alimentare/Associazioni di categoria/Confagricoltura/Economia by

“A pochi giorni ormai dall’inizio della vendemmia in Franciacorta, i  viticoltori temono il ripercuotersi dell’ordinanza che impone la quarantena obbligatoria a tutti coloro che arrivano in Italia dalla Romania e dalla Bulgaria: con l’avvio delle operazioni di raccolta delle uve ormai alle porte, è veramente complesso trovare lavoratori locali che possano sostituire quelli provenienti soprattutto dalla Romania, già selezionati e con contratti di lavoro firmati”. Lo afferma Giovanni Garbelli, presidente di Confagricoltura Brescia in seguito all’ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che è prorogata alla luce del preoccupante andamento epidemiologico nell’Europa dell’est e nei Balcani.

“Per non mettere in ulteriore difficoltà imprese che stanno già affrontando una fase di crisi in seguito all’emergenza sanitaria – prosegue Garbelli –, facciamo appello alle istituzioni coinvolte per consentire l’arrivo del personale, subordinato alla rigida applicazione del protocollo lombardo anti Covid previsto per gli operai stagionali”.

Tra le indicazioni del protocollo è prevista, tra l’altro,  l’esecuzione dei tamponi durante la visita pre-assuntiva dei lavoratori stagionali affidata al medico di medicina del lavoro.

“Questa soluzione – prosegue Garbelli – consentirebbe sia di salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori e di tutti coloro che sono operativi nelle aziende in questo periodo, evitando il sorgere di nuovi focolai nel nostro Paese: nello stesso tempo, le imprese possono procedere con la raccolta delle uve, evitando insostenibili ritardi che comprometterebbero il raccolto. Come Confagricoltura –  spiega ancora il presidente – abbiamo proposto anche la cosiddetta quarantena attiva, ossia la possibilità di far svolgere ai lavoratori stranieri l’attività lavorativa durante il periodo di quarantena. In ogni caso – conclude il presidente – riteniamo indispensabile che sia trovata al più presto una soluzione, tenuto conto che sono già un migliaio i rumeni già assunti dalle imprese vitivinicole”.

In ogni caso, Confagricoltura sta mettendo in campo tutte le soluzioni necessarie a garantire alle aziende associate la massima assistenza per  reperire la manodopera necessaria, grazie anche alla piattaforma Agrijob che ha raccolto in questi mesi i contatti di lavoratori interessati ad attività nel settore agricolo. Come estrema ratio, qualora i Consorzi di Tutela bresciani ne ravvedano l’utilità, resta anche l’ipotesi di una deroga per consentire la meccanizzazione della raccolta.

Secondo Andrea Peri, viticoltore bresciano e presidente della Federazione regionale di prodotto vitivinicola di Confagricoltura Lombardia, “la situazione non riguarda solo la Franciacorta ma tutti i territori. Va precisato – spiega Peri – il ricorso alla manodopera dell’est Europa non è una scelta dettata da una mera questione di costi, ma perché è costituita da persone che frequentano da anni i nostri territori, che sono state formate e in cui gli imprenditori hann

E-commerce, dopo il lockdown a Brescia investiti 72,7 milioni nel settore

in Economia/Innovazione/Startup by

È boom per l’e-commerce. La diffusione delle tecnologie digitali, l’incremento delle opportunità di scelta tra beni e servizi per i consumatori, la digitalizzazione dei processi produttivi e degli scambi tra le imprese e, da ultima, la crisi da coronavirus con le conseguenti limitazioni sul lato dell’offerta e della domanda, hanno segnato il costante incremento e un’intensità straordinaria tra lockdown e ripartenza, degli acquisti on line. Incrociando i dati a disposizione l’Osservatorio di Confartigianato Lombardia ha calcolato il flusso delle vendite on line B2C tra il periodo di lockdown e la riapertura a Brescia e Lombardia. Partendo dai dati del 2019, con il 44% degli internauti lombardi che ha ordinato o comprato merci e servizi per uso privato su internet generando una spesa di 8.477 milioni di euro, pari al 25,1% del totale nazionale, la nostra provincia si trova al secondo posto con 933 milioni di euro di valore da e-commerce dietro solo a Milano con 3.871 milioni di euro che detiene il primato nazionale seguita da Roma con 2.872 milioni, Torino con 1.548 e, appunto, Brescia.

Con i dati a disposizione l’Osservatorio di Confartigianato Lombardia ha inoltre stimato le vendite nel trimestre marzo-maggio 2020 salite del 31,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per un valore assoluto di 1.937 milioni di euro. Sulla base di tali tendenze nei tre mesi in esame, il valore delle vendite attraverso il canale dell’e-commerce generato dagli e-shopper lombardi è incrementato di 485 milioni di euro e per la sola provincia di Brescia di quasi 73 milioni di euro (72,7).

«Tra le conseguenze che la crisi scatenata dall’emergenza da Covid-19 ha portato – commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti – c’è anche qualche aspetto positivo, e l’incremento nell’utilizzo delle tecnologie digitali è uno di questi. Si è trattato di un’accelerazione di un processo già in parte in corso che siamo convinti innescherà un circolo virtuoso, portando crescita nel business delle aziende e quindi nel sistema economico dei nostri territori. Ci auguriamo che questo processo venga sostenuto nel suo ulteriore sviluppo da incentivi dedicati: il momento economico resta per molte aziende difficile, e speriamo che questa spinta positiva non venga frenata dalla mancanza di risorse».

Significativo è come nel corso dell’emergenza sanitaria le micro e piccole imprese artigiane bresciane abbiamo aumentato l’utilizzo del canale digitale per relazionarsi con clienti e fornitori: il 51,2% delle imprese bresciane intervistate dalla recente survey realizzata da Confartigianato hanno risposto di aver implementato l’utilizzo di una o più tecnologie digitali tra le quali: sito web, social network, piattaforme di videoconferenze, formazione on-line ed e-commerce.

Tornando all’e-commerce, tra i prodotti maggiormente acquistati on line dagli acquirenti bresciani ci sono articoli per la casa, complementi d’arredo, mobili e accessori, che registrano una quota di acquirenti pari al 41,6% del totale degli e-shoppers; seguono abiti, articoli sportivi con il 39,1%, pernottamenti per vacanze con il 32,6%, altre spese di viaggio per vacanze con il 30,6%, libri (inclusi e-book) con il 26,0%, biglietti per spettacoli con il 22,8%, attrezzature elettroniche con il 19,8%, prodotti alimentari con il 17,5%, film e musica con il 12,0% e servizi di telecomunicazione con l’11,5%. Confrontando queste quote con quelle rilevate a livello medio nazionale si osserva una propensione maggiore dei navigatori bresciani ad acquistare sul web prodotti alimentari, articoli per la casa, biglietti per spettacoli, altre spese di viaggio per vacanze e pernottamenti per vacanze. L’Osservatorio di Confartigianato Lombardia avanzata un’altra considerazione in merito ai dati raccolti: nella produzione dei due articoli più venduti sul web (articoli per la casa e abbigliamento e ) sono attive proprio quote significative di MPI e imprese artigiane.

«La situazione resta difficile, con tutti gli indicatori economici in discesa, una diffusa mancanza di liquidità e ancora pochi ordini. Confidiamo però nella resilienza che tante volte le nostre imprese a valore artigiano hanno dimostrato e nella voglia di ripresa. In questa fase sarà fondamentale continuare ad accompagnarle con strumenti a misura delle loro esigenze e Confartigianato sarà al loro fianco per supportarli in questo momento particolarmente sfidante» conclude il presidente Massetti.

Settore Terziario di Aib: nel secondo trimestre 2020 fiducia delle imprese ai minimi

in Aib/Associazioni di categoria/Economia by

Nel secondo trimestre del 2020, l’indice di fiducia delle imprese bresciane attive nel settore terziario ha evidenziato una risalita rispetto al periodo precedente.  Nel dettaglio, l’indice si è attestato a 59, contro il 27 segnato nel 1° trimestre 2020, minimo storico registrato da quando è disponibile la serie (2016).

A evidenziarlo sono i risultati della tradizionale Indagine congiunturale condotta dal Centro Studi di AIB al secondo trimestre 2020.

La risalita della fiducia rifletterebbe il parziale miglioramento delle condizioni operative aziendali sperimentato nei mesi di maggio e giugno, dopo i forti cali fra marzo e aprile, nonché le prospettive di una possibile schiarita del quadro ciclico per la seconda parte dell’anno. Tuttavia, complice anche la stagionale chiusura in agosto, a breve l’attività non è prevista tornare sui livelli coerenti con la media degli ultimi anni.

“L’assestamento, per quanto al ribasso, dell’andamento dell’economia ha permesso all’aziende del settore terziario di fare una programmazione almeno a breve periodo – commenta Paolo Chiari, Presidente del Settore Terziario di AIB –: buona parte dei progetti che erano stati sospesi in periodo COVID sono ripartiti anche se in maniera differenziata. Certo è che i nuovi progetti legati ai nuovi investimenti sono ancora al palo”.

L’evoluzione del clima di fiducia delle imprese bresciane attive nel terziario appare nel complesso in linea con il quadro nazionale, dove l’Indice PMI riferito al settore, dopo il minimo storico raggiunto ad aprile (10,8), è stato protagonista di un recupero (28,9 a maggio e 46,4 a giugno), non tale da riportare i valori al di sopra della soglia che determina l’espansione dell’attività (50).

Nel dettaglio, per quanto riguarda i giudizi espressi dalle imprese sui tre mesi precedenti:

  • il fatturato è diminuito per il 48% delle imprese, con un saldo negativo del 29% tra coloro che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione;
  • gli ordini e l’occupazione evidenziano anch’essi flessioni (saldi netti pari rispettivamente a -38% e a -6%);
  • i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione piatta (saldo netto pari a +3%), a conferma dell’assenza di rilevanti pressioni inflattive, in particolare in questa fase storica.

Per quanto riguarda le prospettive per i mesi a venire:

  • il fatturato è atteso in contrazione dal 39% degli intervistati, con un saldo negativo del 16% a favore dei pessimisti rispetto agli ottimisti;
  • i saldi riferiti al portafoglio ordini (-19%) e all’occupazione (0%) descrivono uno scenario ancora complicato, ma in parziale rasserenamento;
  • i prezzi dei servizi offerti si contraddistinguono per un saldo di poco positivo (+7%), un altro elemento che potrebbe presagire un cambio di rotta all’orizzonte.

Secondo l’approfondimento legato all’emergenza Coronavirus, curato dal Centro Studi di AIB, l’evoluzione trimestrale dell’attività produttiva in questo periodo è la sintesi di dinamiche molto differenziate tra mese e mese. Posto pari a 100 il livello di “normalità” pre-Covid, le realtà intervistate hanno dichiarato per marzo un significativo ridimensionamento dell’attività (80), intensificatosi poi ad aprile (65). A maggio vi sarebbe poi stato un importante recupero (76), consolidatosi poi fra giugno (82) e luglio (84), appena sufficiente per ritornare ai livelli di marzo, ma non tale da colmare il gap con la situazione antecedente la pandemia, che rimarrebbe quindi ancora molto distante.

Nel primo semestre del 2020 il fatturato realizzato dalle imprese del terziario sarebbe inferiore dell’11% rispetto all’analogo periodo del 2019, mentre l’input di lavoro (misurato dalle ore lavorate) registrerebbe una contrazione relativamente meno intensa (-9%). Va tuttavia precisato che le suddette dinamiche nascondono evoluzioni molto eterogenee fra le singole aziende: a fronte di contrazioni significative, che riguardano i più, si contrappongono movimenti in crescita, realizzati dalla minoranza degli operatori.

Per quanto riguarda le misure di gestione del personale adottate dalle imprese, va segnalato l’ampio ricorso allo smart working (intensificato o introdotto dal 92% dei rispondenti), seguito dall’utilizzo della CIG (56%), dall’imposizione di ferie obbligatorie o di altre misure temporanee per la riduzione dei costi (56%), dalla riduzione dell’orario di lavoro (48%) e dalla formazione aggiuntiva del personale (44%). Il 28% invece ha optato per la mancata proroga dei contratti a termine in essere e il 24% ha rinviato le assunzioni previste.

Sul versante dei possibili effetti sull’azienda da qui alla fine dell’anno, la maggioranza dei rispondenti (55%) prevede una riduzione della domanda nazionale per i servizi offerti, il 28% invece segnala la contrazione della domanda locale. Un altro 16% evidenzia la flessione del volume d’affari a seguito della cancellazione/rinvio di fiere ed eventi promozionali, oltre alla flessione della domanda proveniente dall’estero. Va poi segnalato come il 12% degli intervistati metta l’accento sui possibili rischi relativi alla sostenibilità aziendale e, a conferma della forte eterogeneità che caratterizza l’attuale fase ciclica, il 32% ha dichiarato la normale prosecuzione dell’attività, senza particolari conseguenze negative.

Di fronte alla crisi causata dal Covid-19, il 64% delle imprese del terziario ha adottato (o adotterà) strategie che prevedono un’accelerazione della transizione al digitale, il 52% opterà per una riorganizzazione dei processi e degli spazi di lavoro e commerciali, il 44% si concentrerà sull’offerta di nuovi servizi non connessi con l’emergenza sanitaria, il 40% attuerà azioni di modifica o ampliamento dei canali di vendita, il 40% adotterà nuovi modelli di business e il 32% procederà all’intensificazione delle relazioni esistenti o alla creazione di partnership con altre imprese.

 

Regione Lombardia: altri 530 milioni di investimenti nel triennio

in Economia/Istituzioni/Regione by

Invarianza della pressione fiscale, ulteriore taglio dei costi di funzionamento della macchina regionale e rilancio degli investimenti volti a incrementare il patrimonio pubblico sul triennio 2021-2023, prevedendo risorse aggiuntive di 530 milioni di euro rispetto ai 3 miliardi già previsti per favorire la ripresa economica. Sono questi, in sintesi, gli elementi che caratterizzano la manovra di assestamento di bilancio 2020-2022 che è stata approvata oggi a maggioranza in Consiglio regionale con 48 voti a favore e 30 contrari
Come si evince dal Rendiconto generale, il bilancio 2019 di Regione Lombardia approvato anch’esso a maggioranza ammonta a 24 miliardi, 182 milioni e 243mila euro. In particolare, la spesa sanitaria è quantitativamente preponderante rispetto alle risorse destinate ad altre politiche regionali: il finanziamento dei servizi sanitari, pari a quasi 20 miliardi di euro, rappresenta infatti circa l’80% degli stanziamenti totali.

Nel dettaglio, l’avanzo di bilancio di fine 2019 pari a circa 115 milioni e 933mila euro è destinato per 33 milioni di euro a copertura delle minori entrate derivanti dalle agevolazioni fiscali concesse nell’ambito della situazione di emergenza sanitaria legata al Covid-19 e per euro quasi 83 milioni di euro a salvaguardia degli equilibri di bilancio; è prevista la capitalizzazione della società Autostrada Pedemontana Lombarda SpA per un importo massimo di euro 350 milioni di euro; viene riconosciuto alla Fondazione Stelline un contributo per spese di investimento di 2 milioni di euro per gli anni 2021 e 2022 e, nel contempo, l’abrogazione del contributo di gestione; vengono assegnate ad Explora, nell’ambito delle politiche di supporto regionale a grandi eventi e manifestazioni sportive di carattere nazionale e internazionale, risorse pari a 400mila euro destinate alla promozione e valorizzazione del grande evento sportivo “Discesa libera e combinata coppa del mondo Bormio 2020” che si terrà a Bormio il 28 e 29 dicembre 2020 e 270mila euro euro per il finanziamento del “Giro d’Italia: tappa finale Cernusco sul Naviglio – Milano” in programma il 25 ottobre; vengono ridotti del 30% per l’anno 2020 i canoni di concessione demaniale a sostegno delle attività economiche e turistico-ricettive operanti sulle vie navigabili lombarde che hanno subito e stanno subendo gravi danni economici a seguito dell’emergenza epidemiologica legata al Covid-19 tuttora in corso e gli enti preposti alla gestione del demanio sono autorizzati a trattenere la quota dei canoni di concessione demaniale di spettanza regionale derivanti dalla riduzione prevista.
La manovra di assestamento ridetermina infine la dotazione del “Fondo FRIM FESR 2020“, fondo destinato al sostegno di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione realizzati dalle imprese, istituito  e conferito a Finlombarda per la somma di 9 milioni di euro, con l’obiettivo di sostenere e promuovere la ricerca a fronte dell’emergenza Covid-19.

Gli emendamenti approvati
Nel corso della seduta sono stati approvati doversi emendamenti, tra cui alcuni presentati anche dai gruppi di minoranza.
Un emendamento dell’Assessore Davide Caparini autorizza la cessione a titolo oneroso della partecipazione azionaria di Regione Lombardia nella società Milano Serravalle – Milano Tangenziali SpA a favore di FNM SpA, che a fronte di questa operazione è tenuta a corrispondere a Regione Lombardia l’importo di 519 milioni, 150mila e 716 euro quantificato sulla base del valore di 3,50 euro per ciascuna azione detenuta da Regione Lombardia. La somma introitata sarà destinata per 350 milioni di euro all’aumento del capitale sociale di Autostrada Pedemontana Lombarda SpA, mentre la restante quota di 169 milioni, 150mila e 716 euro confluirà nel fondo regionale per gli investimenti strutturali.
Un altro emendamento dell’Assessore Caparini, nell’intento di facilitare e sostenere il settore dell’edilizia e delle costruzioni duramente colpito dall’emergenza Covid-19,  proroga di tre anni per il settore delle costruzioni la validità di tutti i certificati, attestati, permessi, concessioni, autorizzazioni, atti o titoli abilitativi in scadenza nel periodo compreso dal 31 gennaio 2020 al 31 dicembre 2021: un’ulteriore proroga al 31 dicembre 2020 viene concessa per gli adempimenti  previsti dalla legge regionale n°18 del 2019 che introduce misure di semplificazione e incentivazione per la rigenerazione urbana e territoriale nonché per il recupero del patrimonio edilizio esistente.
Un nuovo emendamento di Caparini consente alle aziende agrituristiche nei giorni venerdì, sabato e domenica di somministrare un numero di pasti superiore alla soglia indicata nella legge regionale n°31 del 2008 (160 pasti giornalieri o 45 pasti giornalieri, in base alla tipologia aziendale), fermo restando il numero massimo annuo di pasti consentito, così da garantire a tali realtà un potenziale incremento di fatturato a compensazione delle minori entrate dovute al periodo di sospensione obbligatoria dell’attività per l’emergenza Covid-19: le aziende agrituristiche potranno inoltre contare su nuove disposizioni finalizzate a consentire di dare ospitalità, in alloggi o spazi aperti già indicati e autorizzati, a un numero di ospiti maggiore rispetto allo stato attuale.
Il relatore Marco Colombo ha presentato alcuni emendamenti che prevedono lo stanziamento di ulteriori risorse su alcuni capitoli specifici, tra cui l’incremento nell’anno corrente di 2 milioni e 100mila euro del fondo che destina risorse ai Comuni per fronteggiare le calamità naturali, accogliendo e coprendo così tutte le richieste pervenute finora; l’incremento di 1 milione di euro per la promozione entro il 2020 di accordi di programma per la realizzazione di nuove Caserme, di un Centro addestramento cinofilo di rilevanza regionale, per lo sviluppo di un progetto in ambito sociale per l’integrazione della disabilità nell’area metropolitana milanese e per assicurare il completamento dei lavori del “Lotto 1” del progetto di recupero del Santuario del Gallivaggio; l’incremento di 500mila euro per lo sviluppo del Progetto Blockchain.
A beneficio dei territori, l’emendamento (Gian Antonio Girelli del PD, condiviso dall’Assessore Caparini) che stanzia un contributo straordinario di 200mila euro per il Centro per l’integrazione scolastica e la piena realizzazione dei non vedenti” di Brescia e quello (Assessore Caparini) che incrementa di 30mila euro la cifra destinata al rimborso delle spese sostenute dalla Fondazione  Minoprio per la floro-orto-frutticoltura, che viene quindi quantificata in 380mila euro sul 2020 e 280mila euro sul 2021.
Un emendamento del Partito Democratico (Fabio Pizzul) incrementa di 100mila euro le risorse destinate a emittenti radiotelevisive locali per la realizzazione di trasmissioni con contenuti dedicati all’emergenza sanitaria; un emendamento del Movimento 5Stelle (Monica Forte) incrementa di 30mila euro all’anno le risorse destinate all’avvio di una campagna di comunicazione, informazione e sensibilizzazione contro l’illegalità e i tentativi di infiltrazione mafiosa e criminale.

Diversi gli emendamenti pervenuti e approvati anche dalle Commissioni consiliari: tra questi, un emendamento proposto dalla Commissione Ambiente  introduce una sanzione amministrativa pecuniaria fino a un massimo di 300 euro per la violazione degli adempimenti relativi alla corretta targatura degli impianti termici svolta dai manutentori e dagli installatori. Dalla Commissione Agricoltura è pervenuta la richiesta che le guardie venatorie nell’esercizio delle loro funzioni indossino un’uniforme identificativa autorizzata dalla Prefettura ben riconoscibile e con colori ad alta visibilità. Via libera anche all’emendamento della Commissione Territorio che proroga di 12 mesi la durata del Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia del trasporto pubblico locale di Brescia tuttora in scadenza.

Via libera infine a numerosi ordini del giorno, alcuni dei quali indicano alla Giunta le opere e le infrastrutture prioritarie su ciascun territorio provinciale a cui destinare le risorse del “Piano Marshall”, impegnando la Giunta regionale a finanziarle secondo l’entità economica e le modalità indicate.

 

Auto più vendute su internet: in Lombardia la reginetta è la Fiat Panda

in Automotive/Economia/Tendenze by

Il primo semestre dell’anno si è concluso ed è tempo di bilanci, anche nel mondo dell’auto. Un 2020 iniziato non certo col piede giusto, dato che l’emergenza sanitaria ha messo in seria difficoltà il settore dell’automotive. Sono state numerose le contromisure attuate dal Governo per contenere il rischio di contagio dal coronavirus. Queste limitazioni però hanno avuto delle conseguenze: con il lockdown e la quarantena sono calati drasticamente gli acquisti di vetture, sia offline sia online.

Sono stati 1.093.616 i passaggi di proprietà in questo primo semestre del 2020, quasi il 40% di questi avvenuti nel nord ovest Italia. brumbrum, rivenditore diretto, ha stilato la classifica delle auto preferite dagli italiani avvalendosi dei dati raccolti dall’Osservatorio brumbrum. L’Osservatorio di rilevazione e indagini statistiche online in ambito automotive ha preso in considerazione le automobili che nel primo semestre del 2020 hanno fatto più vendite in rete nell’Italia del nord ovest, precisamente in Lombardia, Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta.

Vince Panda, domina FCA

Fiat Panda è l’auto più venduta in Italia. La famosissima vettura italiana è al primo posto tra le auto usate più vendute in ben 11 regioni, tre di queste sono nel nord ovest. Panda vince in Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta. L’unica regione dove non trionfa è la Lombardia, qui Volkswagen Golf conquista il primato. La berlina tedesca però è solo la quinta auto più venduta in questa parte d’Italia, battuta da Fiat 500 (sul podio in tutte e quattro le regioni), Lancia Ypsilon (seconda in Piemonte), e Jeep Renegade, che ottiene buoni risultati un po’ ovunque. Degno di nota il sorprendente terzo posto di Mercedes Classe A in Lombardia e il secondo di Fiat 500L in Valle d’Aosta.

Utilitarie sempre le più vendute

Parlando di tipologie di vetture, le utilitarie si confermano le auto più vendute nel 2020: la media in questa zona d’Italia è addirittura del 37%, di oltre sei punti percentuali superiore alla media nazionale. Un vero trionfo per le utilitarie, seguite da berline e SUV che sono praticamente a pari merito al 16%. Da notare il 10% di vendite in Lombardia sia per le station wagon che per i crossover.

Diesel in calo ma ancora sopra il 50%, male l’ibrido

Per ultimo parliamo di alimentazioni. Prosegue il calo del diesel nell’Italia nord occidentale. È di quasi il 10% il crollo delle vendite del gasolio in questa parte d’Italia nell’ultimo anno. La media attuale è del 52,4%, ma in Piemonte è ancora meno, solo il 46%. Di conseguenza il benzina continua a rosicchiare fette di mercato e arriva poco sopra il 40% di media. GPL al 4,8%, metano sotto l’1%. Ancora irrisori i risultati di ibrido ed elettrico.
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