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Il Comune di Brescia aggiorna l’Agenda digitale urbana, con un occhio alle imprese

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L’Agenda Digitale Urbana di Brescia si aggiorna e guarda al futuro della città e dei suoi cittadini: nel corso dell’ultima riunione di giunta è stato presentato, dal vicesindaco e assessore alla Creatività, Innovazione e Smart City Laura Castelletti, l’aggiornamento del documento che attua le linee di mandato su temi di infrastrutture tecnologiche e innovazione urbana.

“L’Agenda Digitale – spiega Castelletti – è uno strumento prezioso che ci permette di essere concreti rispetto a un tema difficile da spiegare come quello dell’innovazione. Per scrivere l’Agenda Digitale Urbana di Brescia abbiamo tenuto conto di tutte le agende digitali che ci indicano le strade e i mezzi per l’innovazione: quella lombarda, quella nazionale e naturalmente quella europea. Ma soprattutto abbiamo considerato il contesto del nostro territorio, che ha bisogno di integrare e far dialogare settori strategici molto diversi tra loro, come sono ad esempio il turismo e le reti energetiche, il patrimonio culturale e la trasparenza”. Il documento presentato alla giunta traccia molte strade possibili e in alcuni casi apre scenari anche di lungo respiro: “Ma ogni tema è declinato in azioni concrete, misurabili nei costi e nei risultati. E a piè di lista abbiamo incluso anche un report degli obiettivi raggiunti con la prima Agenda Digitale Urbana pubblicata nel dicembre 2014”.

Nel testo della comunicazione alla giunta trovano posto temi tecnici e azioni di cultura, relativi all’efficientamento della macchina amministrativa, all’innesco di dinamiche partecipative da parte del territorio, imprese e cittadini in primis.

Oltre alle azioni che si prefiggono di attuare le indicazioni di legge in materia di accessibilità e trasparenza del Comune, numerose sono le cosiddette “infrastrutture abilitanti”, le autostrade digitali su cui corrono tutti i dati della città, prodotti dalla pubblica amministrazione, dalle istituzioni, dai cittadini e anche dagli oggetti. Per la prima volta, infatti, si fa riferimento esplicito all’Internet delle cose (in inglese, IoT acronimo di Internet of Things), ossia quell’insieme di dati provenienti da oggetti intelligenti presenti nella città. Semafori, lampioni, cassonetti, telecamere, mezzi pubblici, contatori: sono solo alcuni oggetti che già producono in ogni momento un numero altissimo di dati, e sulla cui infrastruttura possono essere integrati strumenti per l’assistenza sanitaria, per la sicurezza personale, ma anche per accompagnare cittadini e turisti a scoprire e vivere pienamente la città.

Rispetto ai dati prodotti dalla città e dai cittadini, il Comune ribadisce l’orientamento del Comune all’”openness”: un termine che include molti aspetti, che vanno dalla produzione di dati di buona qualità, affidabili e di origine certificata, resi disponibili sia per motivi statistici e culturali sia per scopi professionali (ad esempio, per nuove imprese ad alto valore innovativo). Sul sito opendata.comune.brescia.it sono già 137 i dataset resi disponibili in formato aperto e, con la nuova Agenda Digitale, il Comune intende proporsi come aggregatore anche per altre realtà che operano in città, producono dati di pubblico interesse e partecipano attivamente all’innovazione urbana.

Tre le grandi novità culturali di questa Agenda Digitale Urbana, che ribadisce come la cultura dell’innovazione sia l’origine ma anche il traguardo di ogni azione urbana innovativa.

La prima è certamente l’introduzione di un “diritto all’informatizzazione pediatrica” [linea 1.3], ovvero il diritto di ogni bambino ad essere cittadino reale e digitale, di poter accedere ai propri dati e ai servizi dedicati, di avere strumenti e conoscenze necessarie a operare in sicurezza in rete per ottenere informazioni e servizi. Le azioni della linea 1.3 accompagnano il progetto di infrastrutturazione delle scuole cittadine (106 istituti) che entro il 2017 saranno collegate alla fibra ottica. Per il primo anno il Comune proporrà una serie di attività rivolte ai bambini (da 0 a 14 anni), ai genitori, a insegnanti e personale scolastico “in collaborazione con la polizia postale e le associazioni del territorio, con finalità di educazione civica digitale, per la consapevolezza e la prevenzione e il tempestivo riconoscimento di comportamenti criminali o lesivi della dignità e dell’integrità psico-fisica della persona, il superamento dei disturbi dell’apprendimento, la valorizzazione della creatività imprenditoriale e del pensiero economico”.

C’è poi un insieme di azioni dedicate alla cultura dei dati e al cosiddetto “data mining”, ossia – in estrema sintesi – l’estrazione e l’utilizzo di grandi quantità di dati per scopi precisi (impresa, ricerca, misurazione, eccetera) o con finalità di conoscenza. Il Comune, affiancato da altre realtà che operano sul territorio (Polizia Postale in primis, ma anche centri di formazione, ricerca e associazioni), intende promuovere presso enti, imprese e cittadini una cultura del dato che includa aspetti chiave come la sicurezza, il riuso, la pubblicità (openness).

Infine, nella Linea 5 trovano posto azioni dirette a nuove forme di economia ad alto valore innovativo e basso impatto ambientale, come quelle creative, sociale e di economia circolare. A loro il Comune – recependo le più recenti sollecitazioni e normative europee in materia – dedica un’attenzione particolare poiché raccolgono professionisti con competenze trasversali, portano valore aggiunto anche in termini di cultura d’impresa, sono in grado di rispondere con efficienza a bisogni di nicchia e contribuiscono all’innalzamento del benessere sociale delle comunità in cui operano. Ma sono anche imprese che hanno bisogno di un ecosistema aperto all’innovazione, alla creatività, snello e reattivo, il più possibile accessibile e semplice nella normativa.

Su tutto, proprio in apertura all’Agenda Digitale Urbana, un orizzonte ambizioso: quello di una visione condivisa per la città del futuro.

“Abbiamo voluto chiamarla Brescia 2030 perché quando parliamo di innovazione non possiamo permetterci di limitarci solo alla contingenza – precisa Castelletti – oggi facciamo scelte strategiche scommettendo sul futuro. Sono molte le occasioni in cui Brescia ha dimostrato di saper fare un gioco di squadra come territorio. Per questo, al di là di quello che la pubblica amministrazione deve o vuole fare, è importante e auspicabile che l’Agenda Digitale produca un effetto di contaminazione e di aggregazione delle altre realtà presenti nella città e nel territorio, già riunite su progetti specifici e che speriamo di coinvolgere con costanza nella costruzione di un progresso e di una resilienza del territorio che abbia alla base il confronto, il dialogo e la condivisione degli obiettivi”.

Il testo integrale dell’Agenda Digitale Urbana è pubblicato sul portale www.comune.brescia.it

Inxpect cresce e inaugura la nuova sede in via del Serpente

in Economia/Evidenza/Tech by

Una sede propria, un luogo dove riunire fase progettuale, laboratori e realizzazione dei prototipi. Inxpect Srl, a soli nove mesi dalla costituzione, vale a dire a meno di 300 giorni da quando il lavoro di sviluppo che Luca Salgarelli e il suo team stava conducendo da un paio d’anni ha trovato capitali e forma giuridica, fa il grande salto. La sede, in via del Serpente, significa il consolidamento di un percorso che porterà alla commercializzazione dei primi prodotti a partire dal 2017.

Una realtà innovativa fin dagli esordi, al punto da suscitare l’interesse della Silicon Valley, Inxpect inventa, progetta e realizza sensori intelligenti di movimento basati su radar di ultima generazione.

Il monitoraggio del movimento è essenziale in molti campi di applicazione. Ad esempio, la valutazione del tasso di occupazione di un edificio è alla base delle tecniche di ottimizzazione energetica. Il rilevamento del movimento intelligente è necessario per assicurare l’efficacia dei sistemi d’allarme, specialmente in esterno. Oppure, comprendere la distanza degli operatori dai cicli industriali pericolosi, rimanendo immuni ai disturbi causati dalla polvere, dall’olio o dal fumo, è essenziale per garantire la sicurezza degli operatori negli impianti produttivi.

I sistemi usati per monitorare il movimento fino ad oggi erano polarizzati su due fronti: quelli dalle capacità limitate (ad esempio i sensori volumetrici a infrarossi che non distinguono il movimento umano da quello animale); quelli basati su tecnologie avanzate ma costose, ingombranti e spesso inutilizzabili in ambienti onerosi (ad esempio, la video analisi).

Inxpect, grazie all’uso di tecnologie radar e all’applicazione di sistemi di signal processing avanzati, realizza sensori rivoluzionari che pur raggiungendo o superando le prestazioni dei migliori sistemi oggi disponibili, sono immuni dalle condizioni ambientali, rimangono efficaci anche in situazioni onerose ed hanno costi molto accessibili.

Tre i mercati che Inxpect presidierà per primi: quello domestico, quello della sicurezza antintrusione e quello della sicurezza industriale. Tre mondi che aspettano da tempo il salto tecnologico che consenta il monitoraggio efficace, efficiente e robusto del movimento in ogni situazione.

“La nuova sede è un approdo importante. Ci dà la possibilità di riunire e strutturare in unico luogo fisico gran parte del team e ci consente di accelerare il lavoro che ha portato la nostra tecnologia ad essere da alcune settimane in fase di test nei laboratori di diverse grandi aziende negli Stati Uniti”, commenta l’amministratore delegato Luca Salgarelli.

“Grazie ai riscontri che stiamo ricevendo ed all’eccellente lavoro che il team di Inxpect sta portando avanti con grande competenza e passione, contiamo nel 2017 di introdurre sul mercato della sicurezza antintrusione i primi rivoluzionari prodotti basati sulla nostra tecnologia”, conclude l’a.d.

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