Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Servizi - page 6

Talent Garden, chiuso l’aumento di capitale da 12 milioni di euro

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Davide Dattoli di Talent Garden

Talent Garden ha chiuso un aumento di capitale da 12 milioni di euro per accrescere la sua rete di spazi coworking e puntare su formazione, eventi e innovazione con le aziende. Si tratta del round di finanziamento più alto del 2016 in Italia.

La raccolta (tra equity e debito) vede la partecipazione di 500 Startups, uno dei principali incubatori mondiali basato a San Francisco diretto da Dave McClure, ed Endeavor Catalyst, sponsor Reid Hoffman founder di LinkedIn. Si tratta della prima operazione del genere in Italia. Al suo fianco, si legge nella nota diffusa dall’azienda, sono intervenuti molti family office italiani, guidati da Tamburi Investment Partners (TIP), che ha partecipato al round anche direttamente – oggi è tra i principali azionisti della società. Tra questi le famiglie Angelini e Dompé (farmaceutica), gli armatori D’amico, gli imprenditori del settore metallurgico della Ferrero a cui si aggiungono imprenditori del digitale italiano come Volagratis, MutuiOnLine, Alkemy ed Esprinet.

Talent Garden oggi è il più grande network di coworking d’Europa per numero di sedi. 17 campus in 5 paesi europei, con più 1500 professionisti del digitale che lavorano negli spazi. «È una soddisfazione immensa» ha detto Davide Dattoli, 24 anni, founder e amministratore delegato di Talent Garden. «Con questa operazione rafforziamo la nostra leadership a livello europeo e soprattutto incrementiamo la forza di un network ormai unico, che partendo dall’Italia si è sviluppato in molti Paesi‎ con l’obiettivo di espandersi in tante altre città. Siamo già il terzo player a livello mondiale per numero di campus e vogliamo realizzare il nostro sogno di connettere i talenti più innovativi e brillanti, non solo europei».

Negli Stati Uniti il coworking continua a essere uno dei settori di maggior interesse e attrae capitali molto importanti: WeWork, società basata a New York, ha raccolto più di 620M$ negli ultimi due anni. Sempre nella Grande Mela General Assembly ha raggiunto 110M$ mentre NeueHouse 25M$. A San Francisco, altra roccaforte del coworking, RocketSpace ha chiuso un round da 336M$ e Galvanize da 45M$.Talent Garden vuole giocarsi la sua partita. E oggi ha un motivo in più per crederci.

Imprese, Gruppo Padana Emmedue Spa acquisisce 88% di Orio Team Srl

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Padana Emmedue S.p.a., solido gruppo imprenditoriale bresciano di proprietà della Famiglia Marchetti, con un’esperienza di oltre 50 anni nel settore del lavanolo di articoli tessili per Hotel, centri benessere, ristoranti, residenze assistenziali e di servizi lavanolo, di sterilizzazione biancheria e strumentazione chirurgica rivolti alla sanità, ha siglato un contratto di acquisizione della maggioranza (88%) della Orio Team S.r.l. di Levate (BG) controllata attualmente dalla Tessitura Carlo Lamperti S.p.a. che fa capo al Sig. Heini Galimberti. L’azienda bergamasca, presente sul mercato dal 1963 e specializzata nel noleggio di biancheria per Hotel di alto livello, ha chiuso il 2015 con un fatturato di circa 5,5 mln, conta oltre 50 dipendenti e collaboratori ed oggi è riconosciuta come uno dei player più affidabili e maggiormente qualificati del comparto nell’area milanese e, più in generale, nel nord Italia.

L’obiettivo strategico del Gruppo Padana Emmedue S.p.a., è quello di crescere nel settore del lavanolo per hotellerie e ristorazione espandendo il proprio mercato di riferimento e penetrando maggiormente nell’area di Milano e del nord Italia. A tale scopo è stata identificata Orio Team S.r.l. quale azienda target, realtà operativa ed in costante sviluppo, che verrà affiancata e rafforzata dal Gruppo nel proprio percorso di crescita.

L’obiettivo strategico di Tessitura Carlo Lamperti S.p.a., presente sul mercato dal 1861, è concentrarsi sul core business della produzione di biancheria, per confermare il proprio ruolo di partner delle lavanderie Industriali in un momento di concentrazione del settore in Italia e all’estero.

L’accordo prevede anche l’acquisizione dell’immobile in cui, attualmente, Orio Team S.r.l. svolge la propria attività e dove continuerà ad operare.

Il closing dell’operazione è previsto entro la fine dell’anno 2016 prima del quale, come da prassi, dovranno essere rispettate alcune condizioni sospensive di natura tecnica, superate le quali l’accordo sarà definitivo.

Il caro estinto non conosce crisi: a Brescia 309 attività

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Ricorrenza dei defunti: festività religiosa che coinvolge un settore d’impresa diffuso sul territorio. Tra sedi di impresa e unità locali, sono 1.836 le imprese funebri attive in Lombardia nel 2016 su 12.540 presenti in Italia, il 14,6% del totale nazionale. Sono soprattutto pompe funebri (1.485 attività) ma ci sono anche 351 attività nel commercio al dettaglio di articoli funerari e cimiteriali. Un comparto che cresce in Lombardia del +1,5% tra 2015 e 2016 e del +2,2% in Italia. Milano è prima in regione con 503 attività, +3,3% in un anno, e un peso del 27,4% sul totale regionale. Seguono Brescia (309 attività, 16,8%), Bergamo (195, +2,6%) e Varese (158), Sopra le cento attività anche Monza e Brianza, Pavia e Mantova. In un anno è il territorio di Monza e Brianza a registrare la crescita più elevata, +6,5%. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro imprese a giugno 2016 e 2015 relativi alle localizzazioni.

Fiori: si conferma la stabilità nei prezzi. Come da tradizione, il fiore più acquistato per questa ricorrenza è il crisantemo (si confermano prezzi stabili compresi tra 1,50 e 2,50 euro). Lo rilevano l’Associazione giardinieri, floricoltori, fiorai e pulitori dei cimiteri e l’Associazione dettaglianti fiori e piante aderenti a Confcommercio Milano. Secondo la qualità, il prezzo di un mazzo di crisantemi (7 rami) può variare dai 10 ai 30 euro.

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Azienda sicura day, 200 i partecipanti all’iniziativa di Desenzano

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Oltre duecento partecipanti sono convenuti oggi nel Centro Congressi dell’hotel Acquaviva di Desenzano per la sesta edizione del convegno Azienda Sicura Day, appuntamento annuale che Farco Group organizza sui temi della sicurezza sul lavoro al fine di approfondire temi di attualità per le imprese.

Quest’anno la partnership con SQS (ente di certificazione svizzero), Project Group e Università Cattolica del Sacro Cuore ha consentito la riflessione sul concetto di sostenibilità come strategia aziendale, intesa quindi nel senso più ampio e “alto”: sostenibilità a 360 gradi, quale scelta strategica per le aziende che vogliono definire e mantenere la propria posizione di mercato nel tempo.

Come ha sottolineato il Presidente di Farco Group Roberto Zini aprendo e conducendo i lavori, fare impresa in modo sostenibile non significa (più) meramente prestare attenzione ad impatti e aspetti ambientali, ma preoccuparsi anche di una “continuità” nel tempo dell’impresa dal punto di vista economico e sociale.

I relatori che si sono susseguiti hanno approfondito diversi aspetti connessi all’organizzazione aziendale e al tema della sostenibilità, con l’obiettivo di rendere comprensibile come poterla strutturare e concretizzare nella realtà aziendale.

Antonio Lucchini, amministratore delegato di SQS Italia, ha posto, nel suo intervento, particolare attenzione al fatto che la scelta di impostare l’azienda in ottica di sostenibilità costituisca una vera strategia di prevenzione della discontinuità: il successo aziendale nel tempo dipende direttamente da come l’azienda è presente sul mercato in termini di affidabilità e quindi dalla fiducia che i clienti attribuiscono di conseguenza all’azienda stessa. Agire a livello imprenditoriale in modo sostenibile, ponendosi questo obiettivo, significa saper esercitare un controllo sistemico sulle risorse interne aziendali (necessariamente limitate), al fine di impostare una gerarchia di processi funzionale all’adozione di una più generale politica e mission aziendale lungimirante. Certamente organizzare la leadership e il contesto aziendali (ormai imprescindibilmente connessi e influenzati da fattori esterni) significa essere pronti a investire per innovare, quindi avere il coraggio di cambiare. E senza un’accurata analisi di contesto e una pianificazione che vada oltre il breve periodo (si pensi ai passaggi generazionali che così frequentemente in Italia possono costituire concausa di momenti di difficoltà aziendale) è difficile procedere allo sviluppo di un sistema gestionale efficace.

Gli interventi di Giovanni Renzi Brivio presidente di Project Group e di Piegiuseppe Alessi di Sintex Srl, sono stati volti a concretizzare la riflessione sviluppata sia analizzando l’evoluzione delle norme sui sistemi di gestione ed il relativo impatto sulle prestazioni dell’impresa sia analizzando gli effetti dell’applicazione di due strumenti: lo standard BS OHSAS 18001 e la futura norma UNI 45001, strumento di riferimento, quest’ultimo, per un approccio sistemico alla gestione della salute e della sicurezza sul lavoro.

La scelta di implementare un Sistema di Gestione per la Sicurezza e/o di adeguarlo alla nuova norma costituisce certamente un investimento e contestualmente anche un’opportunità per le aziende che intendono effettuare un salto qualitativo della stabilità aziendale, gestendo uno degli aspetti che è necessario governare al meglio e con ponderata strategia per ottenere risparmi in termini economici ma ancor prima umani e di gestione (riduzione degli infortuni, quindi dei costi di gestione degli stessi anche in termini di risorse umane).

Ampio spazio è stato dedicato alla riflessione conclusiva, condotta dai professori Pierluigi Malavasi e Alessandra Vischi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha consentito di confrontarsi circa la possibilità, l’opportunità e la necessità di comunicare in modo adeguato la scelta di sostenibilità aziendale. La sostenibilità è infatti alleata della competitività: il ritorno che l’azienda può ottenere optando per uno stile imprenditoriale e sostenibile è senza dubbio reputazionale, di clima interno (motivazione del personale), di natura economica (nuovi target di clienti sempre più esigenti), di autorealizzazione.

Un modello economico “circolare”, che comporta un uso minore di risorse non rinnovabili e minori consumi, maggiore efficienza e incremento di riuso e riciclo, necessita a monte di una progettualità di ogni realtà economica (quindi anche di quella aziendale) innovativa di sistema, non meramente tecnologica.

Ciò che è emerso chiaramente durante il consueto appuntamento che l’Azienda Sicura Day, è che ogni impresa non è più considerabile come microcosmo isolato che si autodetermina, bensì è un’entità posta in un contesto di rete, che impone uno stile imprenditoriale necessariamente inclusivo, in un cerchio di fattori che si influenzano reciprocamente, nell’ottica dell’obiettivo comune del miglioramento continuo.

A Chiari la banda ultralarga 100 Megabit di Tim per privati e imprese

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Chiari entra nella lista delle città italiane scelte da TIM per il lancio dei servizi a banda ultralarga sulla nuova rete in fibra ottica, che permette di utilizzare da casa e dall’ufficio la connessione superveloce fino a 100 Megabit al secondo in download. Da oggi nella quasi totalità del territorio comunale sono disponibili i servizi in fibra ottica per cittadini e imprese. Il programma di cablaggio ha già consentito di collegare circa 5mila unità immobiliari.

L’Amministrazione di Chiari ha partecipato, nel 2015, al bando di gara “Italia Connessa” indetto da TIM, presentando un programma di digitalizzazione del territorio ritenuto fra i più innovativi e concreti tra gli oltre 100 comuni italiani di medie dimensioni a cui era rivolto il contest. Grazie a questo riconoscimento, TIM ha realizzato nel territorio di Chiari le infrastrutture a banda ultralarga fissa (fibra ottica) e mobile (4G) di ultima generazione, in anticipo rispetto ai normali piani di sviluppo.

“Con la fibra ottica e l’avvio dei servizi a banda ultralarga si aprono nuove strade e crescono le opportunità per la Città di Chiari. Potremo vedere l’accelerazione nello sviluppo digitale sia nel settore pubblico che privato e, soprattutto, nella vita quotidiana dei cittadini Clarensi” commentano con soddisfazione, il Vicesindaco avv. Maurizio Libretti e l’Assessore Domenico Codoni che hanno seguito in prima persona i progetti di Smart City e di infrastrutturazione digitale assieme ai dirigenti e funzionari del Comune di Chiari. Il lancio commerciale a Chiari dei servizi in fibra ottica è il risultato degli importanti investimenti di TIM per la realizzazione in città della rete NGAN (Next Generation Access Network). L’azienda conferma infatti la volontà di sviluppare infrastrutture sempre più moderne e in grado di offrire servizi tecnologicamente evoluti per rispondere alle esigenze dei cittadini e delle imprese, per consentire sempre più un modello “digital life” ricco di prestazioni tecnologiche e applicazioni innovative basate sulle reti di nuova generazione.

Maroni: pronta una nuova legge per sostenere le aziende che fanno ricerca

in Economia/Istituzioni/Servizi by

“Abbiamo approvato in Giunta e porteremo in Consiglio regionale una nuova legge, ‘Lombardia e’ ricerca’, che prevede una serie di misure, agevolazioni fiscali alle imprese che investono in ricerca, anche e soprattutto nell’area Expo, percorsi di formazione in accordo con le Universita’, progetti sperimentali per valorizzare gli esiti della ricerca, con una dotazione dal Bilancio della Regione che ammonta a 700 milioni di euro. Questo e’ il nostro sforzo, a condizione che la ricerca sia ricerca applicata, che abbia cioe’ poi un esito. Non voglio finanziare i ricercatori, ma la ricerca e il segreto e’ la partnership tra pubblico e privato, che in Lombardia funziona”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo, questa mattina, a Cernobbio (Como), al Forum Ambrosetti 2016, dedicato al tema ‘Intelligence on the world, Europe and Italy. Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive’.

“Innovazione e ricerca sono la vocazione della Lombardia, che anche in questo e’ leader in Italia, con circa 7 miliardi l’anno di investimenti annuali pubblici e privati nel settore – ha

illustrato Maroni -. E tante sono le misure adottate dalla Regione per sostenere questa attitudine delle nostre imprese, numerosissime quelle piccole, a gestione familiare, che possono competere nel mondo se investono quotidianamente sull’innovazione e sulla ricerca”.

“La programmazione 2014-20 ha visto Regione Lombardia premiata con il 60 per cento di risorse in piu’ rispetto agli anni precedenti, perche’ e’ stato riconosciuto che abbiamo speso i soldi bene. Queste risorse, che ammontano a oltre 2 miliardi per il periodo, saranno destinati all’innovazione e alla ricerca, a co-finanziare, per esempio, progetti di imprese, mettendo un euro per ogni loro euro investito in progetti di innovazione di processo e di prodotto, a patto, pero’, che le imprese assumano. E soprattutto i giovani”.

Benessere e bellezza, un affare per 1459 imprese bresciane

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I lombardi, tengono a curare la forma fisica. Grazie al culto del corpo il settore del benessere e *fitness* dà il benvenuto a nuove imprese: nel primo trimestre 2016 cresce del 2% con 197 *new entry*. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al primo trimestre 2016 e 2015.

*I principali settori*. Dall’esercizio fisico alle diete, dai trucchi ai profumi, dalla manicure ai massaggi, in Lombardia sono pressappoco 11 mila, pari quasi a un quarto nazionale, le attività che vanno incontro a chi vuole piacersi e piacere. Ma quali sono gli ambiti legati al* wellness* ad andare per la maggiore? Grazie alla voglia di farsi coccolare, tra le imprese di settore prevalgono gli istituti di bellezza (5.826). Si vuole poi porre rimedio anche alle più piccole imperfezioni, ricorrendo ad una delle 1.693 profumerie o erboristerie. Non va dimenticata l’attività fisica, praticata nel tempo libero dai meno pigri per mantenersi in forma: lo testimoniano i 1.163 negozi lombardi che vendono bici e altri articoli sportivi. Mani e piedi devono essere impeccabili: crescono i servizi di manicure e pedicure (+11,3%) che da 293, quali erano nel marzo 2015, diventano 326 ad un anno di distanza. Si rafforza l’attenzione a ciò che si mangia, dato che sono 187 (+7,5%) le attività che alimentano il commercio di prodotti macrobiotici e dietetici. Bene anche la gestione di palestre, incrementata del 3,6% con un totale di 802 esercizi al primo trimestre 2016.

*Le aree più healthy? Milano (3.538 imprese), Brescia (1.459) e Bergamo (1.264).* Aumenta l’interesse per il benessere a Lecco (+6%), Cremona (+4,2%), Monza e Brianza (+4,2%).

*Oltre un’impresa su otto guidata da un titolare straniero*. L’attenzione al benessere è anche straniera, a vedere le ditte individuali. Lo provano le 895 imprese con a capo proprietario nato all’estero: Cina (456), Romania (39) e Svizzera (28) i primi Paesi di provenienza.

*Il benessere fa impresa in tutta Italia. *66.746, + 1,8%, le imprese di settore. Boom di servizi di manicure e pedicure, in crescita del 12,8%. Prima Roma dove si concentra il 7,7% delle attività italiane legate al benessere (5.127), specializzate per lo più in istituti di bellezza (2.494); al secondo posto Milano (3.538), in cui primeggiano i centri benessere (444) e le palestre (274). Napoli è terza (2.961) e notevole per la concentrazione di profumerie, 1.261.

Brescia: è boom di distributori automatici. Imprese più 19 per cento

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Distributori automatici: pratici, veloci e sempre aperti, dal biglietto *last minute* alla stazione al medicinale urgente quando la *claire* della farmacia è abbassata, al salvagente per tappare un buco allo stomaco.

Gli italiani fanno crescere il settore dei 24 ore del 6,1% in un anno con oltre 5.800 attività tra sedi di impresa e unità locali. Roma (429, +5%), Milano (384, +3%) e Torino (316, -4%) sono le prime tre. Sempre più automatica Bari con 199 (+29,2%.) ma cresce l’acquisto a gettoni anche a Napoli (+175, +19,9%), Cagliari (138, +7%) e Genova (135, +6,3%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al primo trimestre 2016 e 2015 su sedi e unità locali.

Oltre un distributore su sei è lombardo. La Lombardia in un anno registra un incremento del 2,3% ed è la prima regione italiana per numero di imprese che credono nel *vending* (896). Milano (384, +3%), Brescia (88, +19%), Bergamo (79, -7%) e Monza e Brianza (74, – 1%) sono le aree che più apprezzano una modalità di acquisto in velocità. Seguono la Lombardia: Lazio e Piemonte rappresentando il 10,2% e il 9,3% del totale nazionale.

Animali domestici, un business senza crisi: a Brescia le imprese sono 136

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Gli animali da compagnia sono fonte di ricchezza per la Lombardia, lo conferma il trend del settore in crescita del 20% negli ultimi 5 anni e del +4% in un anno. La regione rappresenta il 13% sul totale nazionale, contando nel primo trimestre 2016 1.148 imprese attive su 8.653 che hanno come target gli animali domestici. Sono 538 le attività che si occupano del commercio al dettaglio di piccoli animali domestici, 529 prestano servizi di cura – non veterinari – degli animali da compagnia, 68 le imprese che effettuano servizi veterinari e 13 le imprese che producono mangimi. Amare gli animali, genera lavoro: in Lombardia 2.154 gli addetti al settore su 13 mila in Italia; di questi 906 a Milano, 207 a Brescia, 178 a Monza e Brianza e 175 a Bergamo.

Milano, con 353 imprese, è la prima provincia *pet friendly*; sensibili alla qualità della vita animale anche Brescia, Varese e Bergamo che contano rispettivamente 136, 114 e 113 imprese del settore. Cresce il business a Cremona (45 imprese attive) con 6 imprese in più in un anno, a Mantova (54) se ne registrano 5 in più e Lodi (30) segna +4.

Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al primo trimestre 2016, 2015 e 2011.

La cura degli animali sembra stare particolarmente a cuore alle donne*, titolari di 593 imprese, pari a più di metà del totale. 232 le attività con a capo un giovane; 59 le straniere. Il settore sta crescendo molto in questi ultimi anni: in Lombardia oltre metà delle imprese attive, 584, sono nate dopo il 2010.

n Italia 8.653 le imprese attive del settore: Roma predomina (876), seconda Napoli (507) e terza Torino, ma prima città al nord-ovest (373), davanti a Milano (353). Gli animali piacciono al sud e nelle isole: tra le principali province che trainano il settore ci sono Bari e Palermo con 245 e 206 imprese locali, Salerno e Catania con 187 e 170 imprese. Al centro Firenze vanta 164 imprese.

Nasce a Brescia il Gruppo Synlab, il più grande network europeo nella diagnostica integrata

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Nasce dalla fusione di due marchi noti e consolidati, synlab e Labco, il nuovo Gruppo SYNLAB che diventa a tutti gli effetti, in Europa e in Italia, la più grande rete nell’offerta di servizi di diagnostica integrata.

Si tratta di un’importante operazione di sviluppo che ha comportato lo spostamento degli uffici amministrativi synlab a Monza – che diventa quartier generale del nuovo Gruppo SYNLAB – per ampliare ulteriormente il laboratorio di Castenedolo, fiore all’occhiello del territorio bresciano a livello italiano ed europeo, che ospiterà sezioni di alta specializzazione come la genetica e l’anatomia patologica.

Grazie ai suoi 10.000 mq di tecnologia, innovazione ed eccellenza, il laboratorio di Castenedolo è noto per essere il laboratorio di analisi cliniche più grande d’Italia: effettua 12 milioni di analisi l’anno, offre qualità ed eccellenza ‘da tripla A’ – Any Test, Any Time, Anywhere – e ospita reparti di Microbiologia, Farmaci e Droghe, Tossicologia Ematologia, Autoimmunità, Immunometria e Biochimica, Citogenetica, Anatomia Patologica e Biologia Molecolare.

Per il nuovo Gruppo SYNLAB, la sede di Castenedolo continuerà ad occuparsi dell’attività di laboratorio per i punti prelievo della Lombardia che già ad oggi vi afferiscono, e di tutta l’attività di specialistica proveniente dalle altre Regioni.

Nel mondo, il Gruppo SYNLAB è presente in 35 Paesi in 4 continenti con un fatturato che sfiora l’1,5 miliardi di Euro, più di 13.000 dipendenti e circa 450 milioni di test erogati annualmente.

In Italia, il Gruppo SYNLAB diventa il primo nel settore, con un fatturato di quasi 170 milioni di Euro, 22 milioni di analisi e più di 1 milione di prestazioni di polidiagnostico e imaging eseguiti nel 2015, oltre 1.000 dipendenti e più di 800 liberi professionisti, presenza capillare in Lombardia, Liguria, Toscana, Veneto, Lazio, Campania, Emilia Romagna.

Nato dalla fusione di synlab e Labco (presente in Italia con il CAM di Monza, Il Baluardo di Genova e l’Istituto SDN di Napoli), il nuovo Gruppo SYNLAB può contare su solide basi dal respiro europeo e sull’eccellenza di marchi consolidati nel settore della diagnostica di laboratorio e della diagnostica medica, e profondamente radicati nel proprio territorio di appartenenza.

L’amministratore delegato del Gruppo SYNLAB, Giovanni Gianolli, commenta: “In Italia, la strategia di sviluppo seguirà tre strade: la crescita continua, sia in Lombardia che nelle altre Regioni, il consolidamento del mercato di laboratorio, la proposta costante di soluzioni diagnostiche innovative per aumentare l’offerta di servizi a favore dei pazienti, con particolare attenzione alla prevenzione e all’adozione di un corretto stile di vita”.

Il dialogo costante fra le singole realtà che lo compongono garantirà al Gruppo SYNLAB da una parte il continuo sviluppo della peculiarità e del potenziale di ognuna, dall’altra un livello di innovazione unico nel settore, che permetterà la proposta di nuove soluzioni diagnostiche con grandi benefici per i pazienti.

Continua Gianolli: “L’obiettivo è quello di continuare a confermare la nostra leadership nel settore della ‘diagnostica integrata’ offrendo una gamma completa di servizi ‘integrati’ di diagnostica di laboratorio e di diagnostica medica a un altissimo livello di qualità e affidabilità: dall’attività clinica degli oltre 700 medici specialisti SYNLAB in Italia e dagli studi dei ricercatori e dei Comitati Scientifici di Gruppo emergono quotidianamente spunti di sviluppo per il laboratorio, e contemporaneamente le innovazioni proposte dal laboratorio arricchiscono gli strumenti a disposizione dei clinici e le prospettive dei ricercatori. Questo dialogo genera un continuo ampliamento dell’offerta e delle soluzioni proposte al paziente, che potrà accedere a un servizio unico il più completo possibile”.

“Per supportare al meglio il corretto sviluppo di questo nuovo concetto di ‘diagnostica integrata’, il Gruppo SYNLAB si compone di 2 divisioni, quella Labo e quella dei Centri Diagnostici: con la seconda siamo presenti a Monza (con il CAM), a Como e Lecco (con l’ex San Nicolò), in Liguria con Il Baluardo, in Toscana e in Campania con SDN che rappresenta un’eccellenza assoluta non solo per la Campania, ma in generale per il centro-sud Italia, potendosi fregiare dello status di IRCSS. Queste realtà offrono servizi clinici poliambulatoriali, di diagnostica strumentale, radiologia, medicina nucleare, fisioterapia, day surgery e servizi alle aziende: dalla medicina del lavoro obbligatoria alla medicina preventiva e del benessere sul posto di lavoro, dall’igiene industriale all’igiene alimentare, alla consulenza e formazione per la sicurezza sul lavoro”.
Tutte le strutture del Gruppo erogano servizi ai pazienti in regime di convenzione con l’SSN, ad eccezione del Polidiagnostico di Monza e di Agrate.

Coerentemente con la fusione delle due realtà synlab e Labco, il nuovo logo del Gruppo SYNLAB riprende i valori dei due marchi originari: dal colore blu scuro e turchese, le due linee curve rappresentano i percorsi di sviluppo delle due realtà che si uniscono verso l’obiettivo comune del‘prendersi cura’, simboleggiando anche due mani che si offrono in aiuto.

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