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Economia - page 26

Notizie economico-finanziarie di Brescia e Provincia

Confartigianato, lunedì 23 arrivano da Parigi gli acconciatori campioni del mondo

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Eventi by
Parrucchiere, foto generica da Pixabay

Da Parigi a Brescia gli acconciatori campioni del mondo AMI ospiti lunedì 23 ottobre dalle ore 14:30 nell’appuntamento che si terrà presso l’auditorium della sede di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale di Brescia, di via Orzinuovi 28. Sarà l’occasione per gli addetti ai lavori per scoprire gli stili delle acconciature della prossima collezione primavera-estate 2024.

Durante l’evento, organizzato da Calcagni Diffusion e Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale, gli stilisti AMI – Acconciatori Moda Italiana – si esibiranno nelle acconciature maschili e femminili presentate recentemente a Parigi. AMI è riconosciuta da INAI (Istituto Nazionale Acconciatori Italiani) e da OMC (Organizzazione Mondiale della Coiffeur) per poter organizzare e far partecipare i suoi membri alle competizioni nazionali e internazionali della categoria, simbolo di qualità e professionalità nel mondo dell’hairdressing.

Un’occasione per rinnovare il valore tecnico – artistico e arricchire il bagaglio professionale delle nostre imprese. L’ingresso è gratuito: per info e contatti ai numeri 030 3745.284-324 oppure scrivendo a: area.categorie@confartigianato.bs.it

Allergie alimentari nei cani: cosa è bene sapere

in Economia/Medicale by

Le allergie alimentari nei cani sono un problema comune che può causare disagi e inconvenienti: è molto importante intervenire e chiedere anche un consulto al proprio veterinario per fare in modo di offrire solo il meglio al proprio peloso.

C’è anche da dire che le allergie alimentari possono manifestarsi in diverse forme, come prurito, eruzioni cutanee, vomito o diarrea. Ecco perché può essere utile intervenire con cibo ipoallergenico per cani.

Allergie alimentari nei cani: come si manifestano? I sintomi

I sintomi delle allergie alimentari nei cani possono variare da lievi a gravi. Alcuni possono manifestare prurito e arrossamento della pelle, o soffrire di problemi digestivi come vomito o diarrea. Non è poi così inusuale che i pelosi possano sviluppare un’eruzione cutanea o manifestare cambiamenti comportamentali come irritabilità, ansia o apatia.

Identificare un’allergia alimentare può richiedere del tempo, ma è importante per il benessere del proprio amico a quattro zampe. Allo stesso tempo, ricordiamo che le allergie possono essere causate da una varietà di fattori, tra cui ingredienti specifici nel cibo, sensibilità a determinati nutrienti o additivi, oppure come reazione a una dieta troppo povera di nutrienti.

Cosa fare, in questi casi? È importante consultare un veterinario per una corretta diagnosi e per determinare il miglior approccio per gestire l’allergia alimentare: solamente così potremo dare il meglio al nostro peloso.

Come avviene la diagnosi?

Non è un processo facile o veloce, in quanto il veterinario inizia indubbiamente con una completa anamnesi del cane, raccogliendo informazioni sulle sue abitudini alimentari, i sintomi che ha manifestato. In ogni caso è essenziale monitorare il cane dopo aver cambiato la sua dieta o eliminato determinati alimenti. Questi test possono richiedere tempo e pazienza, ma sono fondamentali per determinare l’allergene specifico e per adattare la dieta del cane di conseguenza.

Come gestire le allergie alimentari nei cani?

La prima cosa da fare è non scoraggiarsi: il modo migliore per gestire questa problematica è offrire al cane una dieta appositamente formulata, con cibo ipoallergenico.

Grazie alla sua formulazione specifica, il cibo ipoallergenico può contribuire a migliorare la salute generale del cane fornendo un’adeguata assunzione di nutrienti e prevenendo potenziali problemi di salute. Questo tipo di cibo è realizzato con ingredienti selezionati e di alta qualità, poiché esclude gli allergeni alimentari comuni che possono causare reazioni allergiche nei cani sensibili.

Gli allergeni alimentari più comuni per i cani sono il pollo, il manzo, il grano, il mais e i latticini. Ecco, il cibo ipoallergenico utilizza alternative più sicure e facilmente digeribili per fornire una dieta ugualmente nutriente. È bene sapere, in ogni caso, che prima di introdurre una nuova alimentazione nel cane si deve sempre sentire il parere di un veterinario.

Quali sono i vantaggi del cibo ipoallergenico per cani?

Prima di tutto, lo abbiamo già anticipato: è formulato per ridurre le reazioni allergiche nei cani, perché esclude gli allergeni principali e può aiutare a prevenire sintomi come prurito, irritazione della pelle e problemi digestivi. Allo stesso tempo, fornisce una dieta nutriente e bilanciata che può contribuire a migliorare la salute del pelo del cane.

Rappresenta, inoltre, un vero e proprio supporto per l’apparato digestivo, in quanto pensato per essere facilmente digeribile. Da non sottovalutare, poi, che le allergie alimentari possono causare ulteriori problemi alla salute del cagnolino: con un cibo pensato per le sue esigenze, lo aiutiamo a mantenersi in salute e prevenire eventuali disturbi.

Come scegliere il cibo giusto?

Ci sono alcuni fattori da considerare in fase di scelta? Il primo lo abbiamo già detto: consultare il veterinario è sempre il passo giusto da fare, anche per ottenere la diagnosi e per comprendere lo stato di salute del proprio peloso.

Il secondo passo è quello di fare un acquisto sicuro; dunque, di fermarsi sempre a leggere attentamente le etichette degli ingredienti per assicurarsi che non contenga gli allergeni alimentari comuni.

Ovviamente, troviamo in commercio sia le crocchette che il cibo umido: in tal caso dobbiamo considerare le preferenze alimentari del nostro cane e scegliere il cibo che meglio si adatta alle sue esigenze. I cani amano le crocchette, ma ovviamente non possiamo esagerare con le dosi. È infine importante che il cambio nell’alimentazione avvenga in modo graduale per evitare problemi digestivi.

“Made in Brescia”: 144 le imprese a partecipazione estera; generano un fatturato di 4,3 miliardi

in Economia/Manifatturiero/Tendenze by

Le imprese manifatturiere bresciane a partecipazione estera ammontano a 144 unità: nel 2021 (ultimo anno disponibile) hanno realizzato un fatturato pari a 4.321 milioni di euro, un valore aggiunto di 1.104 milioni e hanno dato lavoro a oltre 11.300 addetti, a testimonianza del loro peso sul territorio.

A evidenziarlo è l’edizione 2023 della ricerca “Multinazionale Brescia”, realizzata dal Centro Studi di Confindustria Brescia e riportata da Brescia news: lo studio offre un approfondito censimento delle aziende locali partecipate da operatori stranieri (investimenti inward) e delle iniziative all’estero da parte delle realtà bresciane (investimenti outward). Il report ha riguardato, per entrambi i fronti, esclusivamente le realtà manifatturiere, con forma giuridica “società di capitali”, caratterizzate da un volume d’affari superiore a 1 milione di euro.

Sulla base di quanto emerso dallo studio, le imprese manifatturiere a partecipazione estera rappresentano il 4,6% della popolazione di riferimento, ma incidono per il 10,3% dei ricavi complessivamente generati dell’industria bresciana, per il 10,8% del valore aggiunto e per il 10,3% dell’occupazione.

Dal punto di vista delle aree geografiche di provenienza del soggetto investitore, l’Unione Europea guida la classifica delle multinazionali attive sul territorio: ben 80, per un totale di quasi 5.700 dipendenti. Al secondo posto si colloca, a distanza, il Nord America, con 30 partecipazioni e oltre 2.700 addetti. Seguono, entrambe con 15 imprese detenute, l’Asia e l’Europa non UE. Più nel dettaglio, per quanto riguarda i Paesi di provenienza, al primo posto si posiziona la Germania, che vanta 35 imprese bresciane partecipate, con oltre 2.600 addetti; seguono gli Stati Uniti (27 imprese, con più di 2.500 addetti) e la Francia (19 aziende, con oltre 800 dipendenti), in una classifica che vede la presenza, sul territorio bresciano, di investitori originari di 24 Paesi esteri.

“Il censimento realizzato dal Centro Studi permette di scattare una fotografia più ampia sul fenomeno dell’internazionalizzazione delle aziende bresciane, andando a integrare le informazioni sui flussi import/export rilevati periodicamente dall’ISTAT, con dettagli sulle multinazionali attive nel territorio – commenta Mario Gnutti, vice presidente di Confindustria Brescia delegato all’Internazionalizzazione –. In questo modo abbiamo ottenuto una rappresentazione per certi versi più completa dei reali rapporti con l’estero da parte del sistema produttivo bresciano, che i soli dati sulle importazioni ed esportazioni tendono necessariamente a sottostimare. I risultati testimoniano, una volta di più, l’integrazione del Made in Brescia nel contesto globale, oltre alla sua capacità di contaminare e, allo stesso tempo, di ricevere stimoli dall’estero. In tale contesto, va sottolineato come risultino ancora minoritarie le iniziative realizzate da realtà provenienti da aree a più recente industrializzazione: a riguardo, vanno segnalate, tra l’altro, le cinque imprese partecipate da operatori cinesi, le due indiane, le due brasiliane e l’unica turca. Si tratta comunque di una tendenza piuttosto recente e in crescita, avviata intorno alla metà del primo decennio di questo secolo, che – come Associazione – siamo chiamati a monitorare, valutando la possibilità di aprire un dialogo costruttivo e costante con tutte le realtà multinazionali, affinché la loro crescita vada di pari passo allo sviluppo sociale ed economico del territorio bresciano, in cui sono inserite”.

Per quanto riguarda i settori coinvolti, al primo posto si posizionano gli operatori dei macchinari ed apparecchiature (39 imprese partecipate, con oltre 2.100 addetti), seguiti dai prodotti in metallo (27 realtà produttive con quasi 1.900 addetti). Le multinazionali estere risultano quindi particolarmente attive nei settori tradizionalmente di punta del Made in Brescia, ovvero la filiera metalmeccanica; tuttavia, la loro presenza appare non trascurabile anche in comparti forse meno significativi dal punto di vista dell’occupazione e del fatturato prodotto, ma comunque rinomati per eccellenze e specializzazioni. È il caso dei settori alimentare e chimico, gomma e plastica, ambiti in cui il ruolo ricoperto dalle multinazionali estere nel territorio bresciano è tutt’altro che secondario.

L’analisi condotta dal Centro Studi di Confindustria Brescia – che, secondo una tassonomia proposta anni fa da Banca d’Italia, rientra nell’alveo delle cosiddette “statistiche non istituzionali e armonizzate” – si è inoltre focalizzata sulle iniziative all’estero da parte delle imprese manifatturiere locali. Da tale prospettiva, si contano 265 aziende che hanno avviato investimenti, di natura produttiva e/o commerciale, fuori dai confini nazionali: queste realtà rappresentano l’8,3% della popolazione di riferimento. L’impegno sui mercati esteri da parte di queste aziende è quanto mai vario: si passa da una sola partecipazione (che riguarda oltre la metà delle imprese censite), a casi di veri e propri “gruppi multinazionali”, caratterizzati da investimenti in oltre 20 realtà straniere.  Le suddette iniziative si concretizzano in 797 aziende estere, partecipate, a vario titolo, da operatori industriali bresciani. Analogamente a quanto rilevato per gli investimenti inward, anche nel caso degli outward l’Unione Europea primeggia come la principale destinazione (308 partecipate) degli investimenti da parte della manifattura locale.

L’analisi dettagliata per Paese ospitante vede primeggiare gli Stati Uniti (con 110 realtà partecipate, fra produttive e commerciali). Le altre destinazioni più seguite dal Made in Brescia sono: Germania (60), Cina (55), Francia (54), Spagna (43), India (39) e Brasile (33), in una classifica che vede ben 72 Paesi esteri coinvolti, con diversa intensità, in tale fenomeno. A riguardo va poi sottolineato che le iniziative avviate con finalità di pura delocalizzazione della produzione in aree geografiche caratterizzate da un minor costo dei fattori produttivi (in particolare il lavoro) sono oramai divenute fortemente minoritarie (se non addirittura marginali) e appartengono, dal punto di vista della data di avvio dell’operazione, perlopiù alla prima fase del processo di internazionalizzazione dell’industria bresciana, collocabile, a grandi linee, negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso. La delocalizzazione è stata quindi soppiantata da strategie di più ampio respiro, in cui gli investimenti all’estero hanno l’obiettivo di servire direttamente mercati divenuti strategici.

La ricerca ha inoltre permesso di segmentare le aziende multinazionali locali per settore di attività. Il comparto dei macchinari ed apparecchiature si conferma come il più presente sui mercati esteri, sia in termini di realtà investitrici (69), sia per le società partecipate (228); al secondo posto il settore prodotti in metallo (53 iniziative per 153 presenze in Paesi esteri). Anche in questo caso non mancano le rappresentanze di comparti non metalmeccanici, come alimentare e chimico, gomma e plastica, ma con una rilevanza inferiore di quanto registrato sul versante inward.

Montichiari, sabato e domenica in fiera c’è il Festival dei motori

in Economia/Eventi/Fiere by

Sabato 14 e domenica 15 ottobre, il Festival dei Motori torna al Centro Fiera di Montichiari (BS) con due giornate di spettacolo e adrenalina per chi ama il mondo dei motori. Un fine settimana ad alto contenuto spettacolare molto atteso da tutti gli appassionati con modelli unici in esposizione ed un programma di esibizioni ed eventi speciali da non perdere. In fiera si respirerà tutta l’energia sprigionata da piloti e stuntmen e i mille dettagli che rendono unica la passione per le due e quattro ruote.

Il Festival Dei Motori offre un’esposizione pensata per il pubblico dei consumatori, con un’ampia area dedicata a prodottiservizi e merchandising. I visitatori potranno visionare e apprezzare da vicino una selezione di auto, moto e modelli da competizione, veicoli storici e d’epoca, autovetture moderne, accessori per scuderie e soluzioni per officine e carrozzerie.

All’interno del Festival Dei Motori 2023 ritorna il tradizionale appuntamento con la Mostra Mercato e Scambio, l’evento dedicato ad automotoaccessori e ricambi d’epoca che richiama un numeroso pubblico di simpatizzanti, cultori e appassionati di motori e non. Nel fine settimana di apertura, i visitatori avranno la possibilità di valutare un assortimento di pezzi di ricambi, pezzi unici e materiali d’epoca in grado, come da tradizione, di soddisfare ogni esigenza, anche quelle degli appassionati di oggettistica e di collezionismo.

Il Festival dei Motori 2023 si conferma, dunque, un’occasione unica per i cultori di auto e moto, grazie anche ad programma di eventi collaterali in grado di catturare tutte le tendenze del settore. Oltre agli appuntamenti che hanno fatto la storia della manifestazione con american cars, motor show e tuning, l’edizione 2023 darà spazio anche alle novità emergenti nel panorama motoristico che stanno conquistando un numero crescente di appassionati come truck e Ape proto.

ITALIAN TUNING SHOW 2023: OLTRE 200 AUTO SPETTACOLARI PER GLI APPASSIONATI DI TUNING

Al Festival Dei Motori del 14 e 15 ottobre 2023 torna l’appuntamento con ITS – Italian Tuning Show 2023, la più importante e completa esposizione di personalizzazioni auto e accessori tuning. Saranno oltre 200 le auto che i visitatori potranno ammirare all’interno del padiglione 6. Come da tradizione, spazio alla personalizzazione auto con i migliori accessori per il tuning e tutte le principali novità destinate a fare tendenza. Un appuntamento da non perdere per cultori e appassionati.

TRUCK SHOW: AL FESTIVAL DEI MOTORI 2023 SPAZIO AI “BISONTI DELLA STRADA”

Al Festival dei Motori 2023, in collaborazione con ITS – Italian Tuning Show, arrivano i truck. In area esterna verrà allestita una spettacolare esposizione di “bisonti della strada”. I visitatori avranno la possibilità di ammirare da vicino una selezione di questi veicoli, personalizzati in maniera davvero unica.

AMERICAN REUNION: IN FIERA IL MEGLIO DEI MOTORI A STELLE E STRISCE

Con l’edizione 2023 il Festival dei Motori il Festival dei Motori diventa la meta speciale per tutti appassionati di sport motoristici a stelle e strisce. Sharks Team Italia, realtà che vanta una presenza di lungo corso nel mondo delle auto americane con una particolare attenzione alle supersportive e Muscle Car d’oltreoceano, porta in fiera l’American Reunion, raduno di auto americana con tutti i modelli unici che hanno fatto la storia: Corvette, Mustag, Camaro, Challenger, Bullit, Wagoneer e tanti altri ancora.

DIAVOLI ROSSI: MOTORSPORT E PASSIONE PER LA GUIDA NELLE ESIBIZIONI IN AREA ESTERNA

Al Festival dei Motori 2023 è confermata la presenza dei Diavoli Rossi Motorsport con un’esposizione da non perdere ed esibizioni spettacolari in area esterna. Una garanzia di emozione per i visitatori della manifestazione.

AL FESTIVAL DEI MOTORI IL FASCINO DELLA NASCAR WHELEN EURO SERIES

In occasione del Festival dei Motori 2023, 42 Racing Shadow supportata da Sharks Team Italia porta in fiera il fascino del prestigioso campionato Nascar Whelen Euro Series, una serie ufficiale NASCAR per vetture stock che si disputa su tracciati europei. Le auto sono motorizzate Chevrolet e hanno una cilindrata di 5.700 cc. Il campionato si svolte nei più prestigiosi autodromi Europei.

NATIONAL SERIES: AL FESTIVAL DEI MOTORI IL PRESTIGIOSO APPUNTAMENTO DI ACSI

Il Festival dei Motori 2023 ospita gli eventi speciali promossi da ACSI Motorsport con la quarta tappa del prestigioso Trofeo National Series. Presenti oltre 100 auto con paddock dedicato in coabitazione con Abarth Italia.

FUORISTRADA: UNA PISTA IN AREA ESTERNA PER ESIBIZIONI E TEST DRIVE

Nelle aree esterne del Festival dei Motori spazio alle esibizioni ad alto tasso di adrenalina. Per l’occasione, in collaborazione con il Centro Nazionale Sportivo Libertas, sarà attrezzata anche una pista fuoristrada in cui, durante le giornate di fiera, si alterneranno esibizioni, dimostrazioni e test drive su asfalto e sterrato.

APE PROTO: IN FIERA UNA DELLE PIÙ DIVERTENTI NOVITÀ DEL PANORAMA MOTORISTICO

Ormai la passione per i motori non si limita più alle due o alle quattro ruote, ma anche alle tre! Le gare di Ape Proto, infatti, stanno conquistando l’attenzione di numerosi appassionati in tutta Italia, grazie all’alto contenuto spettacolare e al clima goliardico che circonda il mondo delle tre ruote. Anche il Festival dei Motori darà spazio a questi veicoli gli appassionati danno sfogo anche alla propria creatività personalizzando le cabine con colori sgargianti e decorazioni piene di estro e fantasia.

L’appuntamento con il Festival Dei Motori, dunque, è per sabato 14 e domenica 15 ottobre, dalle 9.00 alle 19.00, al Centro Fiera di Montichiari (BS). Il biglietto è acquistabile al costo di 9 euro anche nel sito www.festivalmotori.it/biglietti-online.

Moda, Cieffe chiude il primo semestre a 26 milioni e fa acquisti

in Abbigliamento/Bilanci/Economia/Tendenze/Tessile by

Soncino, – Cieffe, partner strategico dei principali brand mondiali del lusso nella confezione di capi prêt-à-porter di alta gamma, chiude il primo semestre del 2023 con un fatturato di 26 milioni di euro (+ 25% vs H1 2022), che proietta i ricavi alla fine del 2023 a €50 milioni (+ 21% vs 2022) con un EBITDA di oltre il 12%. Una crescita che segue quella del 2022, chiuso con ricavi a €41 milioni e un EBITDA superiore al 10%, fatturato triplicato negli ultimi 10 anni. Indicatori in grande incremento anche rispetto al 2021, chiuso con ricavi della gestione caratteristica a 24 milioni di euro1.

Continua inoltre il percorso verso la creazione di una piattaforma produttiva integrata con l’acquisizione del 35% dello storico Maglificio Peve che, con sede a Varese, da più di 70 anni è partner dei più importanti brand di moda nella produzione di maglieria calata di qualità. Peve, che si distingue per un’attenzione particolare verso l’artigianalità Made in Italy, l’innovazione e la sostenibilità delle tecniche di produzione e dei materiali, ha chiuso il 2022 con ricavi per €5 milioni con un EBITDA pari al 12%, e con ordini in portafoglio per il 2023 pari a circa €9,5 milioni.

Un’operazione che si inserisce nella strategia di crescita anche per linee esterne di Cieffe, che ha visto la Società acquisire 4 realtà in soli due anni con l’obiettivo di creare un “ecosistema di prossimità” nell’alto artigianato industriale, unendo professionalità trasversali. Cieffe, che oggi è partner di riferimento per le produzioni dei più importanti gruppi mondiali del lusso, ha infatti l’obiettivo di creare una piattaforma integrata, che raggruppi la maggior parte delle fasi della produzione entro 150km, sposando una filosofia in controtendenza rispetto al “fast business”, che faciliti così la logistica, incrementi la sostenibilità e massimizzi il controllo della qualità per i clienti.

Con un approccio industriale di lungo termine, Cieffe intende infatti acquisire piccoli e medi laboratori di produzione, vere eccellenze del territorio e custodi di uno straordinario “saper fare”, integrandoli e valorizzando il loro DNA e il loro ruolo all’interno della piattaforma. Con l’ingresso nell’azionariato del Maglificio Peve, Cieffe oggi controlla anche il 100% di 3 laboratori, FRANC’OBOLLO SRL, NEW MOOD SRL, SILVERMACS SRL. Una strategia che ha generato valore per tutta la filiera, creando sinergie tra aziende, facendo crescere le società target, attraverso progetti di sviluppo ad hoc e aprendole così a nuovi clienti e commesse.

Marco Panzeri, CEO di Cieffe, commenta: “Abbiamo chiuso il primo semestre dell’anno con una crescita importante. L’andamento del 2023 conferma quindi che il percorso di sviluppo avviato è solido e strutturale e ci proietta verso una chiusura dell’anno con un incremento di fatturato a doppia cifra. In questi mesi continueremo a concentrarci sulla nostra strategia di crescita sostenibile anche per linee esterne, aggregando laboratori con le migliori competenze, realizzando così nuovo valore per tutta la filiera, nel rispetto delle persone e dell’ambiente. Tutto questo mantenendo sempre un approccio industriale di lungo termine per custodire, proteggere e far evolvere uno straordinario “saper fare” come quello delle tantissime piccole eccellenze che popolano il nostro territorio”.

Parte integrante della crescita di Cieffe è anche l’attenzione alla sostenibilità e alla ricerca e innovazione. L’azienda ha infatti investito 7 milioni di euro per l’ampliamento dello stabilimento di Soncino e nel biennio 2022-2023 ha stanziato 3 milioni di euro per nuovi investimenti in Ricerca & Sviluppo. Inoltre, ha creato un reparto (D4D – Design for Designers) interamente dedicato allo studio e sviluppo di nuove lavorazioni per i tessuti e di nuove modalità di creazione e progettazione degli abiti con l’obiettivo di diventare un partner sempre più strategico in tutto il processo di ideazione, progettazione e produzione delle collezioni dei suoi clienti. Grazie agli investimenti in innovazione, oggi l’azienda è in grado di realizzare modelli in 3D che le permettono di ridurre al minimo l’impatto della creazione dei prototipi sull’ambiente, riducendo lo scarto di tessuto, eliminando la necessità di spedire fisicamente il prodotto e accorciando sensibilmente i tempi di produzione. Un processo innovativo, in linea con l’attenzione di Cieffe verso la responsabilità sociale, che garantisce minori sprechi e maggiore efficienza.

A2A, Roberto Tasca è il nuovo presidente

in A2A/Economia/Energia/Partecipate e controllate by

Il Consiglio di Amministrazione di A2A – secondo quanto riporta una nota rilanciata da Brescia News – , in sostituzione del Dottor Marco Patuano dimessosi lo scorso 28 luglio, ha provveduto a nominare:

– il Professor Mario Motta quale Consigliere non esecutivo della Società. Il nuovo Consigliere, il cui curriculum vitae è disponibile sul sito www.gruppoa2a.it, rimarrà in carica fino alla prossima Assemblea;

– il Consigliere Professor Roberto Tasca quale Presidente della Società.

Nel corso della medesima riunione, il Consiglio di Amministrazione ha, inoltre valutato, accertandone la sussistenza: (i) i requisiti di indipendenza previsti dall’articolo 148 TUF e dal  Codice di Corporate Governance in capo al Consigliere non esecutivo Mario Motta e (ii) l’esecutività in capo al Presidente Roberto Tasca.

Il Consiglio di Amministrazione ha, infine, deliberato la nuova composizione dei seguenti  comitati endo-consiliari:

Comitato ESG e Rapporti con i Territori: Roberto Tasca (Presidente), Vincenzo Cariello, Fabio Lavini e Elisabetta Pistis;

Comitato Controllo e Rischi: Alessandro Zunino (Presidente), Elisabetta Bombana, Mario Motta e Maria Grazia Speranza;

Comitato per la Remunerazione e le Nomine: Susanna Dorigoni (Presidente), Giovanni Comboni e Elisabetta Pistis.

La composizione del Comitato Parti Correlate rimane confermata come segue: Vincenzo Cariello (Presidente), Maria Elisa D’Amico e Maria Grazia Speranza.

Scarpa (Save): 50 milioni per potenziare il servizio merci dell’aeroporto di Montichiari

in Economia/Trasporti by
Aeroporto di Montichiari

“L’aeroporto di Montichiari è oggi un’ importante infrastruttura per l’attività cargo, in grado di generare un’occupazione diretta, indiretta e derivante dalla capacità attrattiva di altri business di oltre 3.500 persone, con una ricaduta positiva sul territorio in termini di PIL pari a 220 milioni di euro. Dati rilevanti, che confermano la vocazione di Brescia quale scalo dedicato al trasporto aereo cargo, e che contiamo di far crescere ulteriormente grazie ai progetti di sviluppo previsti nel Masterplan con orizzonte temporale al 2030″.

A dirlo – secondo quanto riporta Brescia news – è stata Monica Scarpa, amministratore delegato del Gruppo SAVE, a margine della tavola rotonda “Aeroporto di Montichiari: il ruolo della logistica per un sistema interconnesso sostenibile” organizzata in occasione dell’evento Futura Expo 2023.

“L’obiettivo – ha aggiunto – è quello di portare avanti un ambizioso programma di investimenti che prevede, tra il 2023 e il 2032, l’impiego di oltre 50 milioni di euro per la costruzione di due edifici dedicati alla gestione dei servizi di handling e warehousing su una superficie di 480.000 metri quadri totali, oltre ai lavori per la pavimentazione della pista di volo e dei piazzali adiacenti. Il Masterplan comprende, inoltre, alcuni interventi fondamentali sul fronte della sostenibilità e non solo, tra cui la restrizione dei decolli notturni per il contenimento del rumore e la riduzione del consumo di acqua potabile, tramite il riutilizzo delle acque depurate e trattate anche grazie ad nuovo depuratore. A queste iniziative sarà poi affiancato un vasto programma di interventi per l’efficientamento energetico, anche tramite l’installazione di sistemi di illuminazione di ultima generazione in numerose aree dell’aeroporto.”

Scopri i vantaggi incredibili del rivestimento PVD

in Economia/Redazionali by

I rivestimenti in PVD stanno emergendo come una tecnologia all’avanguardia che cambia le regole del gioco nel campo della metallurgia, dell’ingegneria dei materiali e non solo. In questo contesto, aziende come Pvd technologies a Brescia guidano l’innovazione, offrendo soluzioni che aumentano significativamente la durata e le prestazioni dei materiali. Questa tecnologia consente di applicare un film sottile di materiale su una vasta gamma di substrati, aumentando significativamente le loro prestazioni e la loro longevità.

Cos’è il rivestimento PVD?

Il PVD, acronimo di ‘Physical Vapor Deposition’, separa materiali come zirconio, titanio o ferro a livello atomico e li deposita su un substrato. Questo processo può essere realizzato attraverso diverse tecniche.

Il risultato è una pellicola sottile, estremamente resistente, che trova applicazione in svariati settori. Il grande vantaggio del PVD è la sua versatilità. A differenza di altre tecnologie, può essere applicato su vari materiali, inclusi metallo, vetro e ceramica. Questo lo rende ideale per una vasta gamma di applicazioni, dalla rubinetteria di lusso ai cinturini d’acciaio per orologi e componenti nautici.

Durabilità

Uno dei vantaggi più significativi dei rivestimenti PVD è la durabilità che conferiscono ai materiali. 

Grazie al processo di deposizione a vapore fisico, il rivestimento PVD crea una barriera incredibilmente resistente che protegge la superficie sottostante da usura, graffi e altre sollecitazioni meccaniche. 

Ad esempio, nella rubinetteria, un settore in cui l’usura è inevitabile a causa dell’uso frequente e dell’esposizione all’acqua, i rivestimenti PVD contribuiscono a mantenere l’integrità e la brillantezza del metallo per un periodo di tempo significativamente più lungo rispetto alle finiture tradizionali. Analogamente, i cinturini in acciaio degli orologi, spesso esposti a graffi e urti, vedono una notevole estensione della loro vita utile quando trattati con PVD.

Resistenza alla Corrosione

La resistenza alla corrosione è un altro pilastro fondamentale nel valore aggiunto offerto dai rivestimenti PVD. Questa tecnologia si rivela essere un baluardo efficace contro gli effetti dannosi di molti agenti corrosivi, dai sali agli acidi, garantendo così un’estesa longevità del materiale trattato. Questa caratteristica è particolarmente cruciale in industrie come la nautica, dove la salsedine è una minaccia costante, o nell’industria chimica, dove i materiali sono spesso esposti a sostanze aggressive.

Per dare un’idea più concreta, pensiamo ai componenti nautici come anelli di tenuta o bulloni: quando sono rivestiti con PVD, questi elementi non solo resistono alla corrosione della salsedine ma mantengono anche la loro forza strutturale, riducendo il bisogno di frequenti sostituzioni e quindi abbassando i costi operativi. In questo modo, il PVD non è solo una questione estetica, ma rappresenta un investimento strategico per la longevità e l’efficienza dei materiali.

Aspetto Estetico

Oltre alle funzionalità tecniche, i rivestimenti PVD offrono una gamma incredibilmente ampia di possibilità estetiche. Grazie alla sua versatilità, questa tecnologia permette di personalizzare colori e finiture in modo da conferire un aspetto unico e raffinato all’oggetto trattato. Se pensiamo, ad esempio, agli orologi di alta gamma, un rivestimento PVD può trasformare un semplice cinturino in acciaio in un capolavoro di design, con finiture che vanno dall’oro rosa al nero opaco.

Questo è un vero e proprio game-changer in settori come il design d’interni o l’abbigliamento, dove l’estetica è tanto cruciale quanto la funzionalità. Le maniglie delle porte, i rubinetti o anche le montature degli occhiali possono essere trasformate in oggetti d’arte senza sacrificare la loro resistenza e durabilità.

Efficienza Economica

Mentre è vero che i costi iniziali per il rivestimento PVD possono essere più alti rispetto ad altre soluzioni, è fondamentale considerare il ritorno sull’investimento nel lungo termine. La durabilità e resistenza alla corrosione offerte dal PVD significano che gli oggetti trattati necessitano di meno manutenzione, e la loro vita utile sarà prolungata. Questo rappresenta un risparmio significativo, soprattutto in settori come l’aeronautica o l’automobilismo, dove la sostituzione di componenti può essere estremamente costosa.

Per fare un esempio concreto, pensiamo a una flotta di navi. L’utilizzo di rivestimenti PVD per proteggere le componenti metalliche dalla corrosione dell’acqua salata potrebbe tradursi in anni di vita aggiuntivi per le navi, con un considerevole risparmio in termini di manutenzione e sostituzione dei pezzi.

In sostanza, il rivestimento PVD rappresenta un investimento intelligente, che si ripaga nel tempo grazie alla minor frequenza di riparazioni e alla maggiore longevità degli oggetti trattati.

Ricapitolando, uno dei punti forti del rivestimento PVD è senza dubbio la sua longevità. Mentre la durata specifica può variare in base all’uso e all’ambiente in cui si trova l’oggetto, è ragionevole aspettarsi che un trattamento PVD possa durare per decenni. Soprattutto quando parliamo di oggetti che non sono esposti a stress particolari, come gioielli o componenti d’arredo, il rivestimento può mantenere le sue qualità protettive ed estetiche quasi indefinitamente.

In settori come l’ingegneria o la produzione industriale, la longevità del rivestimento può contribuire a ridurre i tempi morti e i costi associati alla manutenzione o alla sostituzione dei componenti. 

Tra le imprese bresciane spicca Pvd Technologies a Brescia, leader nel campo dei rivestimenti in PVD. L’azienda può migliorare la durabilità, la resistenza e l’estetica dei tuoi prodotti.

ARTICOLO DA LINKEASY

Sicurezza informatica, Valsabbina sale al 15% di Id Defend

in Banche/Economia/Valsabbina by

Banca Valsabbina sigla l’intesa per sottoscrivere l’aumento di capitale sociale dedicato al 15% in “ID Defend”, start-up innovativa milanese, attiva nella cyber security.

ID Defend, costituita nel 2018 e supportata da un team che vanta più di 25 anni di esperienza nei settori della Sicurezza Informatica e del Risk Management, è infatti una realtà specializzata nell’offerta di soluzioni per la protezione dal furto d’identità e per il monitoraggio creditizio.  

La insurtech ha realizzato una piattaforma proprietaria che offre un ecosistema di servizi che hanno carattere di prevenzione, assistenza, protezione e tutela economica contro il rischio di furto d’identità.

ID Defend consente alle persone di monitorare i dati personali, prevenendo furti d’identità e truffe creditizie, inoltre avvisa potenziali vittime in tempo reale, permettendo di agire tempestivamente, minimizzando i danni economici anche grazie a soluzioni assicurative. Mediante i servizi offerti anche le imprese possono ridurre i rischi d’attacchi informatici avvalendosi di strumenti di monitoraggio, prevenzione, formazione, assistenza, nonché protezione dei dispositivi.

Il modello di business di ID Defend è quindi articolato su diverse soluzioni:

  • servizio monitoraggio creditizio, report – alert: finalizzato alla protezione dalle frodi creditizie attuate attraverso un uso fraudolento dei dati personali intercettati su internet;
  • servizio di monitoraggio del dark web: con monitoraggio dei dati personali del cliente sul “dark web” al fine di prevenire i danni conseguenti al furto di identità, verificando eventuali scambi o vendite online di dati personali (es. codice fiscale, indirizzi e-mail, numeri di telefono, carte di pagamento, iban, documenti di identità del cliente);
  • servizio di tutela dell’identità: assistenza del cliente vittima di furto dell’identità al fine di minimizzare le eventuali conseguenze negative;
  • servizio di formazione: teso a sviluppare nelle persone la consapevolezza delle minacce Cyber attraverso un percorso formativo stimolante e dinamico;
  • servizio anti-malware:tramite unsoftware finalizzato a prevenire le intrusioni su un dispositivo (smartphone, PC, tablet) di proprietà del cliente;
  • servizio assicurativo in omaggio: a tutela dei danni subìti a seguito di un furto di identità;
  • ID defend card: scherma ed assorbe i segnali (NFC ed RF) per proteggere le carte di credito/debito, rendendole invisibili agli scanner o ai POS

L’intesa raggiunta prevede l’ingresso della Banca popolare nel capitale di ID Defend per una quota del 15% a fronte di un aumento dedicato, funzionale all’ulteriore crescita della società.

L’accordo rientra nell’ambito di una più articolata operazione, che fa seguito anche al recente ingresso di altri investitori istituzionali operanti nel Venture capital, specializzati quindi nel favorire lo sviluppo di startup operanti nel settore fintech e insurtech. ID Defend è stata infatti selezionata da Fin+Tech Accelerator, il programma di “accelerazione” finalizzato a rendere più rapida la crescita delle startup ad alto potenziale, parte della Rete Nazionale Acceleratori di Cassa Depositi e Prestiti.

“La crescente dipendenza dalle risorse digitali è ormai diventata un elemento strutturale del contesto in cui viviamo, ciò comporta la necessità, anche per gli operatori di mercato impegnati nel settore finanziario, di avviare un percorso finalizzato a fronteggiare sfide sempre più impegnative ed in evoluzione. Anche noi dobbiamo quindi cercare di contribuire sensibilizzando la clientela – anche a livello culturale – ad un progressivo innalzamento dei livelli di cyber sicurezza”, premette Hermes Bianchetti, Vicedirettore Generale Vicario di Banca Valsabbina.

“Negli ultimi anni la nostra Banca ha effettuato investimenti in tecnologia e siglato partnership importanti, innovando processi e servizi. Il mercato è in continua evoluzione, i progressi tecnologici offrono quindi opportunità ma al contempo fanno emergere nuovi rischi da presidiare. La collaborazione con questa promettente realtà ci consente di assumere un ruolo attivo anche in una tematica emergente come quella del cyber risk e della protezione dell’identità digitale. Con questo investimento, per noi complementare, rafforziamo la collaborazione commerciale, con l’intenzione di offrire soluzioni concrete ai nostri clienti, mitigando quindi i possibili rischi a cui l’evoluzione tecnologica ci può esporre”, conclude con soddisfazione Bianchetti.

Andrea Corbino, Amministratore delegato e co-fondatore della società, ha commentato: “L’idea alla base di ID Defend nasce con l’obiettivo di identificare i nuovi rischi sul mercato. La nostra piattaforma consente ai clienti di poter ridurre significativamente la probabilità di furto di identità, di truffe creditizie o di subire attacchi malware, offrendo un servizio di assistenza ad alta specializzazione.

La protezione della persona per noi avviene attraverso quattro pilastri fondamentali: prevenzione, monitoraggio, assistenza – alert e protezione. Crediamo fortemente in questa collaborazione con una Banca del territorio che si è dimostrata proattiva e sensibile all’evoluzione dei rischi. Questa operazione ci permetterà di investire ulteriormente e di accelerare il percorso di crescita, valorizzando la nostra idea di business”.

Metra acquisisce Extruded Aluminium Corporation, uno dei principali produttori nordamericani di profilati in alluminio

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Metra S.p.A. di Rodengo (insieme alle sue controllate e affiliate, “Metra”), uno dei principali produttori mondiali di alluminio estruso e società del portfolio di KPS Capital Partners, LP (“KPS”), ha annunciato oggi di aver completato l’acquisizione di Belding Machinery and Equipment Leasing, LLC e delle sue controllate (insieme ” Extruded Aluminum Corporation” o “EAC”). I termini finanziari della transazione non sono stati resi noti.

EAC è uno dei principali produttori statunitensi di profilati in alluminio estruso e relative lavorazioni a valore aggiunto nonché servizi di assemblaggio e finitura.  EAC fornisce una varietà di clienti nei settori del solare, trasporti, militare, logistica, edilizia residenziale e commerciale e applicazioni marine.  EAC ha circa 170 dipendenti in due stabilimenti situati a Belding e Kentwood in Michigan (USA).

Enrico Zampedri, Chief Executive Officer di Metra, ha dichiarato: “L’acquisizione di EAC è una pietra miliare per Metra in quanto completa la nostra espansione geografica in Nord America e accelera la nostra strategia di diversificazione di mercato con l’ingresso nel settore strategico della produzione dei pannelli solari, in forte crescita nel Nord America.  Abbiamo molto apprezzato l’esperienza tecnica e le capacità produttive di EAC, nonché il suo impegno nel fornire ai clienti un elevato livello di qualità e di servizio. L’acquisizione di EAC rafforzerà significativamente la presenza di Metra in Nord America e consentirà di garantire un livello ancora più alto di servizio alla nostra clientela globale. Siamo lieti di dare il benvenuto all’intero team di EAC in Metra insieme a cui continueremo a costruire la strategia volta a far divenire il nostro Gruppo un’azienda leader nel mercato globale dell’alluminio estruso”.

Charles Hall, Presidente di EAC, ha dichiarato: “EAC è una realtà in crescita, da un’attività a due presse nel 1987, dispone oggi di cinque linee di produzione. Ha costruito la sua reputazione puntando sulla qualità e su un servizio clienti di prim’ordine.

Nei 37 anni della sua storia l’azienda ha sviluppato consolidate relazioni sia con i suoi dipendenti che con la sua clientela. Questa acquisizione offrirà ulteriori opportunità ai nostri dipendenti e l’accesso a risorse e capacità aggiuntive per i nostri clienti, in sinergia con la consolidata esperienza della organizzazione di Metra. L’intero team EAC è entusiasta di entrare a far parte del Gruppo Metra con la proprietà di KPS”.

Come advisor per i mercati dei capitali di debito è stato utilizzato TD Cowen, mentre Paul, Weiss, Rifkind, Wharton & Garrison LLP è stato consulente legale di Metra e KPS. Origin

Merchant Partners è stato consulente finanziario e Varnum LLP è stato consulente legale di EAC.

Informazioni su Metra

Metra è un produttore globale integrato verticalmente di profilati in alluminio estruso e servizi a valore aggiunto, tra cui verniciatura, ossidazione, lavorazione, saldatura e assemblaggio.  Metra offre una gamma completa di profili in alluminio estruso, utilizzati principalmente nei mercati finali industriali e dell’edilizia e delle costruzioni in Europa e Nord America.  Con sede a Rodengo Saiano, in Italia, Metra impiega circa 1.450 dipendenti in tutto il mondo e gestisce dieci stabilimenti di produzione strategicamente situati in Italia, Canada e Stati Uniti.  Per ulteriori informazioni, visitare www.metra.eu .

Informazioni su Extruded Aluminum Corporation

EAC è un produttore statunitense di profilati in alluminio estruso customizzati e relativi servizi a valore aggiunto di lavorazione, assemblaggio e finitura. EAC fornisce una varietà di profili in alluminio estruso personalizzati a diversi mercati finali, tra cui solare, trasporti, militare, movimentazione di materiali, edilizia residenziale e commerciale e applicazioni marine. EAC ha circa 170 dipendenti in due stabilimenti situati a Belding e Kentwood, MI. Per ulteriori informazioni, visitare www.extrudedaluminum.com.

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