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Economia - page 239

Notizie economico-finanziarie di Brescia e Provincia

Moretti realizza il Centro Ingrosso Cina di “Aumai”: è il più grande d’Europa

in Economia/Edilizia/Partner by

Ha inaugurato ieri ad Agrate Brianza Centro Ingrosso Cina, il più grande centro commerciale all’ingrosso d’Europa, realizzato nelle sue strutture prefabbricate in calcestruzzo dalla Moretti, azienda bresciana fondata da Vittorio Moretti, che firma così il terzo centro commerciale con dimensioni da primato nel 2016.

Il nuovissimo Centro Ingrosso Cina è stato voluto dall’imprenditore 40enne Chen Wen Xu, chiamato più comunemente «Il Sandro», da 20 anni residente a Brescia, già proprietario della catena di supermercati Aumai con oltre 30 punti vendita nel Nord Italia.
Un investimento da 60 milioni di euro, permesso anche dal sostegno di Mps Capital Service e Unicredit, che sorge oggi riqualificando l’area dove un tempo era situata l’azienda chimica Uquifa in via delle Industrie ad Agrate Brianza, sulla strada provinciale 121, perfettamente collegata con le principali vie di comunicazioni dell’area milanese, come la Tangenziale Est, la Teem e l’A4.

L’intenzione di Chen Wen Xu con Cina Ingrosso Mercato è quella di delocalizzare (e decongestionare) il commercio all’ingrosso di prodotti cinesi dalla Chinatown milanese – via Paolo Sarpi, offrendo ai grossisti un unico punto di riferimento, facilmente raggiungibile e logisticamente efficiente perché localizzato sulle grandi arterie di comunicazione del Nord Italia.

La struttura si sviluppa per 3 piani – di cui 2 fuori terra – e accoglierà 400 spazi commerciali: il piano interrato è destinato ai magazzini con strutture dedicate allo scarico dei container; il piano terra è dedicato esclusivamente al commercio all’ingrosso di abbigliamento (donna, uomo, bimbo), mentre il piano superiore è dedicato agli accessori, scarpe, cosmetici e casalinghi, oltre ai servizi: bar, ristoranti ma anche attività dedicate alla cura della persona.

Centro Ingrosso Cina ha previsto l’assunzione di 600 addetti nelle diverse mansioni (vendita, uffici e logistica) e altre 200 posizioni saranno generate dal relativo indotto.

Moretti che da oltre 50 anni si occupa di edilizia industrializzata, e in particolare la sua divisione Moretti Construction Systems, guidata dall’AD ing. Evangelista Zampatti, si riconferma ancora una volta l’interlocutore ideale, in virtù della sua esperienza e affidabilità, nella realizzazione di centri commerciali di nuova generazione per dimensioni, sicurezza e soluzioni. Moretti chiude così un anno davvero speciale, riconfermando il trend positivo degli ultimi 10 anni, durante i quali la Moretti ha realizzato almeno uno shopping center all’anno superiore ai 60.000 mq e uno, ogni due anni, superiore ai 100.000 mq. “Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti quest’anno – afferma l’AD ing. Evangelista

Zampatti – che arrivano comunque anche a coronamento di un percorso aziendale coerente e solido, che ci ha permesso di superare indenni anche i momenti in cui la crisi aveva particolarmente colpito il nostro settore. Non a caso il risultato di cui sono più fiero è proprio il fatto di aver sempre garantito il posto di lavoro ai nostri 200 collaboratori, senza aver mai dovuto ricorrere a neppure un’ora di cassa integrazione”.

Moretti, azienda italiana fondata nel 1967 da Vittorio Moretti, da sempre opera nel mondo dell’edilizia e delle costruzioni, collaborando con i migliori esperti del settore, ispirandosi sin dalla sua fondazione a concetti quali diversificazione, flessibilità, personalizzazione, chiavi in mano.
Prefabbricati in calcestruzzo, in legno e con sistemi misti che integrano ferro, vetro e pietra. Edilizia pubblica e privata chiavi in mano, infrastrutture, Real estate. Dalla consulenza strategica alla progettazione, dalle semplici forniture di prodotto alla gestione di cantiere, installazione e collaudo finale, dal contract di prodotto a quello di commessa. Un modo di fare impresa che si traduce in più competenze. Più sinergie. Più soluzioni.

Disoccupazione giovanile, report Api: Brescia tra le peggiori del Nord Italia

in Api/Associazioni di categoria/Economia/Evidenza/Lavoro/Tendenze by

In provincia di Brescia più di un giovane su tre, di età compresa tra 15 e 24 anni, è disoccupato: nel 2008 lo era poco più di uno su venti. Il dato, più che preoccupante, viene sottolineato nell’indagine su «Disoccupazione giovanile e mismatch» realizzata dal Centro Studi e dall’Ufficio Risorse Umane di Apindustria. Obiettivo dello studio, oltre a mettere a confronto i dati bresciani sulla disoccupazione giovanile nella fascia 15-24 anni con quelli delle altre provincie italiane e con i dati europei, cercare anche di capire (attraverso 200 interviste a giovani che hanno rifiutato la posizione lavorativa per la quale erano stati selezionati) le difficoltà che esistono nell’incrocio tra domanda e offerta di lavoro.

«Il trend degli ultimi anni ha segnato un peggioramento molto evidente – si legge nel report del Centro Studi Apindustria -, portando la nostra provincia, a vocazione prettamente metalmeccanica, al 50esimo posto nella lista delle province italiane classificate per tasso di disoccupazione giovanile nel 2015». Lo scorso anno, in provincia di Brescia, il tasso di disoccupazione giovanile nella fascia 15-24 anni risulta essere infatti del 35,9%, in continuo peggioramento rispetto agli anni precedenti (6,2% nel 2008, 21,5% nel 2011, 28,2% nel 2014). Ben lontana da province quali Bolzano (11,9%), Verbano-Ossola (15,8%) o Cuneo (17,1%), peggio della media lombarda (32,3%) e del Nord Italia (30,6%), appena meglio addirittura rispetto alla media nazionale (40,3%). «Stupisce negativamente il dato del 2015 – sottolinea il rapporto -: il Nord e in generale l’Italia registrano un miglioramento rispetto all’anno precedente, con una riduzione del tasso di disoccupazione per i giovani 15-24. In Lombardia peggiora di un paio di punti, mentre a Brescia di ben 7,7 punti percentuali». Meglio la disoccupazione in fascia 15-29, in cui il tasso si staglia al 22,7% nel 2015 (l’anno prima era il 17,5%).

Se questo è il dato negativo, è pur vero che anche negli ultimi anni le imprese, seppure in misura minore rispetto al passato, hanno continuato a cercare nuove figure professionali. Un dato, questo, confermato anche dal report quando evidenzia «una variazione crescente positiva nella domanda di personale da parte delle imprese» nell’ultimo triennio. Dall’analisi incrociata con l’Ufficio Risorse Umane di Apindustria è però emersa in modo abbastanza evidente anche una difficoltà a far incrociare domanda e offerta di lavoro. In particolare, basandosi su 200 interviste ad altrettanti giovani che hanno rifiutato la posizione lavorativa per la quale erano stati selezionati, è emerso che tra le cause principali di questo mancato incontro vi sono la distanza casa-lavoro, le aspettative economiche non soddisfacenti e la mancanza di competenze richieste.

Agricoltura, Lombardia costretta ad anticipare 173 milioni per lo Stato

in Agricoltura e allevamento/Economia/Evidenza/Istituzioni/Lombardia/Regione/Zone by

“Regione Lombardia e’ riuscita a superare le inefficienze e i ritardi di Agea e l’Organismo pagatore regionale ha pagato nei termini gli agricoltori lombardi, per i 294 milioni complessivi loro spettanti, suddivisi tra 264 milioni per la Domanda Unica della Pac e 30 milioni per il Psr”. E’ quanto riferisce l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, soddisfatto per aver rispettato i termini, nonostante i ritardi di Agea nel trasferimento delle risorse.

“Dagli organi centrali non sono stati trasferiti 191 milioni di euro e ne sono pervenuti appena 17,4 – rivela Fava -. Regione Lombardia e’ stata cosi’ costretta ad anticipare le risorse, in attesa del trasferimento da Roma, per 173,6 milioni”. Eppure, prosegue l’assessore lombardo, “il grande lavoro di squadra all’interno della Direzione Centrale Programmazione e Finanze della Regione ha consentito di liquidare gli agricoltori e di ovviare all’incapacita’ di Agea di garantire il trasferimento dei fondi nei tempi prestabiliti, pur disponendo di moltissima liquidita’. Non credo tutte le regioni raggiungeranno l’obbiettivo purtroppo”.

Secondo gli ultimi report, infatti, fa le regioni dotate di organismo pagatore proprio solamente Veneto e Toscana parrebbe possano sperare di completare i trasferimenti di risorse alle imprese agricole (rimane l’incognita della quota del Psr, sempre per i ritardi di Agea), avendo comunque anticipato come la Lombardia buona parte dei fondi grazie alle risorse regionali. “Il tutto mentre fuori impazza il dibattito sulla utilita’ ed efficienza delle regioni e qualche illuminato soggetto teorizza la necessita’ di centralizzare le competenze a Roma anche in agricoltura. I Lombardi possono contare su efficienza e preparazione della propria struttura regionale. Altrettanto non si puo’ dire di chi ha bisogno di confrontarsi con lo stato”.

Villa Fenaroli, il 6 dicembre l’assemblea della Piccola di Aib

in Aib/Associazioni di categoria/Città e Hinterland/Economia/Eventi/Zone by

Territorio, persone, cultura, innovazione. Quattro parole d’ordine intorno alle quali ruoterà il dibattito in occasione dell’assemblea annuale del Comitato Piccola Industria di Associazione Industriale Bresciana, che si terrà martedì 6 dicembre a Villa Fenaroli (via Mazzini, 14 Rezzato).

“La nuova logica d’impresa. Verso il 4.0 è il titolo scelto quest’anno per la nostra assise. Negli ultimi mesi abbiamo più volte affrontato il tema della digital transformation in fabbrica, ragionando sull’impatto che questo nuovo modello avrà su prodotti e processi industriali. Adesso vogliamo mettere in luce un aspetto diverso e fino a oggi meno discusso, ossia il fatto che, per avere successo, la digitalizzazione richiede una nuova concezione d’impresa, un cambio di paradigma prima di tutto culturale al quale sono chiamati tutti gli imprenditori, manifatturieri e non”, spiega Giancarlo Turati, presidente del Comitato Piccola Industria AIB e vice presidente della Piccola di Confindustria.

Inedito il format della parte privata dell’assemblea (riservata agli iscritti alla Piccola AIB) che prenderà avvio alle 14 (inizio accredito ore 13.30) con un momento di matching tra imprenditori, che poi si confronteranno intorno a quattro tavoli tematici, dedicati appunto a territorio, persone, cultura, innovazione, per svolgere una riflessione condivisa sulle sfide che il sistema delle piccole imprese sarà chiamato ad affrontare negli anni a venire.

L’assise proseguirà alle 16.15 con la parte pubblica aperta dai saluti del Prefetto di Brescia, Valerio Valenti, del presidente di AIB, Marco Bonometti, del presidente della Piccola AIB, Giancarlo Turati, cui seguirà l’intervento del presidente di Confindustria Marche, Diego Mingarelli, ideatore del Piano Gestione Emergenze (PGE) in aiuto delle popolazioni e delle imprese colpite dai terremoti in Centro Italia. 

Saranno quindi Mario Mazzoleni (Università di Brescia), Alberto Baban (presidente Piccola Industria Confindustria), l’europarlamentare Massimiliano Salini e il pianista bresciano Federico Colli ad animare la tavola rotonda coordinata da Debora Rosciani di Radio 24.

L’assemblea, durante la quale verrà anche illustrato l’accordo “Progettare il futuro: accelerazione, trasformazione digitale, competitività” siglato da Intesa San Paolo e Confindustria, si chiuderà con gli interventi di Antonio Calabrò (responsabile Cultura Confindustria e vice presidente Assolombarda) e del presidente Alberto Baban.

Daniela Grandi confermata alla Presidenza del Settore Industrie estrattive Aib

in Ambiente/Cave e discariche/Economia/Evidenza/Nomine by

Daniela Grandi (Gabeca) è stata confermata Presidente del Settore Industrie estrattive, Materiali da costruzione, Legno di Associazione Industriale Bresciana per il periodo 2016-2020. Nel corso dell’assemblea per il rinnovo del Consiglio di Settore, Corrado Gatti (Gruppo Gatti), è stato inoltre nominato Vice Presidente. Consiglieri sono: Roberta Alberti (Terreni & Coa), Massimo Bettoni (Bettoni), Tommaso Brognoli (Recover), Davide Carli (Consorzio Cavatori Marmo Bacino della Valle di Nuvolera), Cesare Facchetti (Sole Immomec), Ombretta Gatti (Cave Gatti), Enrica Lorandi (Consorzio Cavatori Marmo Bacino della Valle di Nuvolera), Valentina Mascarini (Mascarini), Massimo Mombelli (Esse Emme), Oscar Moreni (Moreni Raffaele & C.), Massimo Panni (Panni), Enrico Portesi (Eredi Ventura Andrea), Alessandro Romano (Dolomite Franchi), Gianmario Scalvini (P.G.S. Asfalti), Cristina Vezzola (Vezzola).

L’OPINIONE: Rinnovo contratto meccanici, un passo nella direzione giusta

in A2A/Economia/Opinioni/Partecipate e controllate by

di Fabio Astori* – Dopo un anno di trattative si è giunti infine alla sottoscrizione di un’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale del settore metalmeccanico.
E’ un accordo unitario, sottoscritto da tutte le organizzazioni sindacali, e questo è già un valore in sé, per nulla scontato dopo due rinnovi senza la firma della Fiom – CGIL.
Non solo un valore politico, ma anche e soprattutto pratico, di una ritrovata unità di intenti e di azione da cui ci attendiamo risultati immediati nella quotidiana gestione delle attività aziendali, che richiedono oggi come mai quel clima di collaborazione cui anche il sindacato deve e può concorrere.
La vertenza è stata lunga e complessa, ci sono stati anche momenti conflittuali, cosa del resto inevitabile di fronte alla richiesta di Federmeccanica di un vero “rinnovamento” culturale e contrattuale, di un cambiamento sostanziale anche nelle relazioni industriali per rispondere alle mutate esigenze delle imprese di fronte alla crisi e alla competizione globale.
Vediamo con favore la chiarezza della posizione assunta dalle parti in materia di contrattazione aziendale, inequivocabilmente variabile, legata ai risultati aziendali conseguiti e pertanto destinata a distribuire solo la ricchezza effettivamente prodotta.
Nel quadro di una sempre maggior valorizzazione dei rapporti con i nostri dipendenti, l’attenzione alle risorse umane è un pilastro importante di questo rinnovo: gli investimenti in welfare e formazione ne sono la testimonianza e confermano, insieme a temi importanti quali la sicurezza sul lavoro e le politiche attive, la svolta che l’ipotesi di contratto appena siglata rappresenta.
Da non sottovalutare anche le ricadute positive del meccanismo di riconoscimento dell’inflazione ex post (anziché ex ante), con conseguente allineamento dei minimi contrattuali. Il modello tradizionale non era più sostenibile: per effetto di continui scostamenti tra inflazione prevista (quella su cui erano calcolati gli incrementi salariali) e inflazione reale, le retribuzioni tra il 2007 e il 2015 sono cresciute il doppio rispetto al costo della vita, mentre nello stesso periodo la produzione metalmeccanica è diminuita del 30% e il costo del lavoro per unità di prodotto è cresciuto del 22%.
Sono tutti elementi di novità sui quali Brescia si è spesa molto a livello locale, ma anche nazionale, che convergono in un’unica direzione: quella dell’aziendalizzazione del nostro sistema contrattuale, per avere più contrattazione aziendale e meno nazionale, più innovazione e meno ideologia.
Questo rinnovo, pur non realizzando pienamente quegli obiettivi di rinnovamento di cui le imprese hanno urgente bisogno, può considerarsi nel complesso un primo importante passo nella giusta direzione.
La strada da fare è ancora lunga perché possa dirsi marginale la parte retributiva del contratto nazionale e prevalenti le risorse da gestire nello scambio tra salario e produttività in azienda, ma un ulteriore passo avanti potrà essere realizzato  nell’imminente confronto sulla riforma degli assetti contrattuali tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil. Perché ciò accada, AIB ha già iniziato a far sentire la propria voce.
* Vice Presidente Relazioni Industriali AIB

Banca Valsabbina, giovedì a Gavardo si riunisce il Comitato ribelle

in Banche/Economia/Evidenza/Valsabbia/Valsabbina/Zone by

Il Comitato Soci di Banca Valsabbina ha programmato per giovedì 1 dicembre 2016 – alle 20.30, nell’Auditorium Comunale di Gavardo di via Quarena 8 (vicinanze del municipio) – una riunione aperta alla libera partecipazione degli azionisti interessati “ad un confronto costruttivo e propositivo sul futuro della Banca e sul valore delle azioni acquistate dai risparmiatori”.

A novembre torna a crescere l’inflazione a Brescia

in Economia/Tendenze by

Prosegue l’andamento ondivago degli indici dei prezzi, che alternano fasi deflattive e fasi inflattive. A novembre
torna a crescere l’inflazione. Il tasso tendenziale registra infatti una variazione pari a +0,2, e il tasso congiunturale
(variazione sul mese precedente) registra un +0,1%. Non accadeva da dicembre 2015 che tendenziale, e congiunturale facessero registrare entrambe segno positivo. Si registra quindi nuovamente una tendenza, sia pur lieve, all’inflazione.

L’analisi per tipologia di beni e servizi, evidenzia come restino solo i prodotti a media frequenza di acquisto quelli ancora interessati dalla deflazione, ancora una volta a causa della componente energetica, ma anche le altre componenti vedono un calo delle tendenze inflazionistiche. Il tasso tendenziale senza la componente energetica è pari a +0,3%. Le divisioni con andamento inflativo sono “Altri beni e servizi” (+0,8%), “Prodotti alimentari” (+0,3%), “Istruzione” (+0,3%), “Servizi sanitari” (+0,2%) e “Abitazione, acqua, energia elettrica e combustibili” (+0,1%). Le divisioni in diminuzione sono: “Comunicazioni” (-0,9%), “Trasporti” (-0,5%), “Ricreazione, spettacolo, cultura” (-0,2%) e “Mobili, articoli e servizi per la casa” (-0,1%). Variazione nulla per “Bevande alcoliche e tabacchi”, “Abbigliamento e calzature” e “Servizi ricettivi e di ristorazione”.

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Teleriscaldamento, dalla Banca europea per gli investimenti 50 milioni ad A2A

in A2A/Banche/Economia/Energia/Evidenza/Partecipate e controllate by

La Banca europea per gli investimenti (BEI) e A2A hanno sottoscritto un contratto di finanziamento per 50 milioni di Euro, con una durata di 15 anni, per la realizzazione di investimenti relativi ai servizi di teleriscaldamento.

Lo scopo del programma di investimenti è l’ampliamento, lo sviluppo e l’ottimizzazione della rete di teleriscaldamento nelle aree metropolitane di Milano, Bergamo e Brescia, nonché la realizzazione di investimenti di efficienza energetica.

L’accordo sottoscritto costituisce un ulteriore consolidamento delle relazioni tra il Gruppo A2A e la BEI e consente alla Società di allungare la durata media del proprio indebitamento a condizioni molto competitive.

La Banca europea per gli investimenti (BEI) è l’istituzione finanziaria di lungo termine dell’Unione europea i cui azionisti sono gli stessi Stati membri. Il suo compito è erogare finanziamenti sul lungo termine per progetti validi al fine di contribuire agli obiettivi politici dell’UE.

Referendum, Coldiretti si schiera: speriamo nel sì al nuovo impianto costituzionale

in Agricoltura e allevamento/Economia/Istituzioni by

Fa discutere l’ultima mail inviata da Coldiretti ai propri associati, che – tra le righe – dà la propria benedizione alla riforma costituzionale che domenica sarà al vaglio degli elettori. Nella breve mail, infatti, il presidente nazionale Moncalvo (ricordiamo che uno dei suoi vice è il bresciano Ettore Prandini) cita i risultati raggiunti: “ragguardevoli sia sotto il profilo delle quantità, che dal punto di vista dei grandi spartiacque normativi messi in campo dal Governo”. Quindi l’endorsement: “Noi desideriamo che questa impronta legata alla velocità, alla certezza sui tempi, alla responsabilità trovi una conferma anche grazie al possibile nuovo impianto Costituzionale a disposizione del Paese, per una forte spinta alla competitività delle nostre imprese, ed anche per la centralità che si sta dando al tema dell’agroalimentare e dell’internazionalizzazione. Non accadeva da decenni. E finalmente è accaduto!”. Insomma: votate sì al referendum. E la polemica è in arrivo.

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