Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Economia - page 199

Notizie economico-finanziarie di Brescia e Provincia

INNOVATION CLUB: Vino 4.0, nuovi contenuti grazie al digitale

in Alimentare/Economia/Evidenza/Innovation club/Rubriche by

Negli ultimi anni il cliente dei prodotti vitivinicoli utilizza con grande frequenza il canale digitale per tracciare le conversazioni sui prodotti in ogni settore. Numerosi portali di comunicazione raccolgono recensioni degli utenti  facendo esplodere anche nel settore vino una modello molto simile a quanto fatto accadere al turismo ristorazione con Tripadvisor. 

Il sistema più importante è sicuramente Vivino che permette di scattare una foto all’etichetta del prodotto e di recuperare le recensioni alla cantina ed al prodotto specifico. Questa applicazione mobile è già stata scaricata da 23 milioni di utenti in tutto il mondo (2 Milioni in Italia) ed è in crescita esponenziale. Esistono altri 20 portali/applicazioni in tutto il mondo meno diffusi e anche in Italia sono nate piazze digitali per lo scambio di informazioni tra consumatori sul vino. Spesso queste informazioni percepite come “super partes” sono ritenute importanti tanto quanto i dati delle più prestigiose guide sul vino.Il cliente deve essere quindi coinvolto con esperienze emozionali più profonde ed memorabili perchè abbia più chiaro le peculiarità di un brand ed il consumatore deve essere ingaggiato con una conversazione non convenzionale e se possibile continuativa.

Abbiamo riassunto alcune practice digitali fondamentali utili per innovare i processi di vendita delle cantine vitivinicole:

Realizzare la propria cantina in 3D navigabile e accessibile

Utilizzando l’ambiente 3D è possibile effettuare delle visite evolute e permettere agli utenti di “incontrarsi” gestendo una presenza evoluta su Mobile App Web Social Smart TV, Oculus Rift . L’idea di permettere una visita alla cantina partendo da “un’informazione” sul packaging di una bottiglia può essere una prospettiva curiosa. Prendo in mano una bottiglia di vino e  posso in questo modo entrare nel mondo del produttore. La cantina digitale identifica e rappresenta la storie e le peculiarità della tecnica di produzione di ogni vino.

“Slow Digital Experience” per arricchire la visita in cantina 

L’esperienza diventa il vero elemento di differenziazione, anche quando si racconta una storia. All’interno della visita in cantina questo significa trasformare il problema in opportunità per diilatare gli istanti di attenzione e aumentare l’esperienza della visita in cantina. Ecco perché parliamo di “slow” digital experience: raggiungere e coinvolgere gli interlocutori quando e dove importa davvero. Prima, durante e dopo la visita.

Applicare il modello B2B2C per l’ingaggio del cliente nel canale HO.RE.CA

Per i produttori di vino è molto interessante dare valore al Canale HO.RE.CA  sempre più importante. Molto interessante può esssere portare avanti un modello B2B2C sul customer engagement cercando di veicolare iniziative per portare clienti ai propri partner HO.RE.CA. E’ possibile creare un’iniziativa digitale per realizzare una dinamica legata all’appuntamento (troviamoci insieme) o per promuovere eventi ed iniziative attraverso “digital coupon”.

Extended Packaging per informare il cliente in GDO

Un’applicazione che può rappresentare un punto di svolta nella relazione digitale tra consumatori e produttori è quella dall’extended packaging. La considerazione di partenza è che sull’etichetta sono riportate solo le informazioni obbligatorie per la normativa vigente più altre che costituiscono la comunicazione che il produttore tenta di veicolare al consumatore. Ma quest’ultimo è oggi molto esigente, informato e capace di costruire un proprio ventaglio di scelte non solo considerando il fattore prezzo, ma anche altri elementi di tipo nutrizionale, di stile di vita, culturale, abbinamenti ecc. A tale scopo possono essere utili le informazioni disponibili tramite un’applicazione mobile che mostra l’informazione corretta a partire da una foto dell’etichetta oppure veicolata in modalità automatica attraverso la comunicazione in prossimità.

Trasformare l’e-commerce in un abbonamento fidelizzando i migliori clienti

Una strategia vincente è quella di trasformare il proprio canale e-commerce in un sistema che può fornire per determinati clienti una selezione dei propri prodotti tramite abbonamento riuscendo così a costruire un rapporto continuativo e aumentare il livello di servizio e la qualità percepita del brand.

Iniziative di comunicazione diretta attraverso i Social Network 

Creare iniziative “instant win” chiedendo ad esempio una fotografia dell’utente con il prodotto vinicolo consumato in un’occasione conviviale (Compleanno, laurea, festività) permette da un lato di far crescere e convertire la propria fanbase Facebook sui Social Network e dall’altro i contenuti prodotti diventano elementi fondamentali per arricchirei propri canali social con informazioni qualificate e “calde” proprio perchè create dagli utenti.

Utilizzare l’Inbound Marketing per attrarre i clienti con lo Storytelling 

Il termine Inbound indica una modalità di marketing centrata sull’essere trovati da potenziali clienti in contrasto alla modalità tradizionale, detta anche outbound marketing che è imperniata su un messaggio direzionato unicamente verso il cliente. La tecnologia digitale oggi permette di realizzare a costi contenuti dinamiche di comunicazione profilata. Quando si vuole creare una conversazione nel mondo digitale è necessario trasformare prodotti in servizi in storie da raccontare per aumentare la memorabilità dei propri contenuti. Il pensiero narrativo possiede una molteplicità di significati, ma questi necessitano di essere tradotti, affinché si possano costruire una o più forma di comunicazione che siano rielaborate dai soggetti secondo i termini della narrazione. Il discorso narrativo permette di rendere comprensibile, comunicabile e ricordabile il vissuto.

a cura di INNOVATION CLUB

Il mare è un’industria: in Italia 7.680 imprese balneari

in Ambiente/Economia/Tendenze/Turismo by

Estate 2017, in Italia si contano 7.680 attività che gestiscono stabilimenti sulle spiagge dei nostri mari, sulle rive dei laghi e sulle sponde dei fiumi o noleggiano pedalò e canoe, oltre al classico ombrellone-sdraio, un settore in crescita dell’1,9% in un anno. Tra le province più attrezzate, Rimini è prima con 441 imprese, 5,7% italiano e +0,5% in un anno, seguita da Napoli con 434 attività (5,7%) e Savona con 422 (5,5%). Tra le prime dieci aree per numero di imprese, crescono soprattutto Cosenza (+8,1%), Teramo (+7,3%), Salerno (+3,4%) e Roma (+3%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese anni 2016 e 2015 relativi alle sedi di imprese attive.

Il settore in Italia per regione. Emilia Romagna (13,4% nazionale), Toscana (12,6%) e Campania (11,3%) le regioni che trainano il settore con rispettivamente 1.028, 968 e 866 imprese. Tra le regioni che crescono di più in un anno la Calabria (+8,6%) e l’Abruzzo (+5,4%).

La Lombardia cresce del 1,2% con Milano (59 sedi impresa di cui 46 attive nel noleggio) e i laghi che bagnano i territori di Brescia (39) e Como (20).

Barche made in Italy: +2,2% l’export nel 2016 per una cifra che supera 1,7 miliardi. Unione Europea (666 milioni di euro e 38,3% del totale, +34% in un anno) e mercato nordamericano (435 milioni, 25% del totale e +23% tra 2015 e 2016) i principali clienti. Si è diretto verso gli Stati Uniti il 23% dell’export italiano per 402 milioni di euro, in crescita del 17,7%. Tra i primi Paesi acquirenti anche Francia (318 milioni, 18,3%, +131% in un anno) e Malta (192 milioni, 11% e +33%). In crescita anche il Canada, +167%. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat anni 2015-2016.

Turismo, a Brescia le imprese sono 794

in Economia/Evidenza/Partner/Tendenze/Turismo by

L’anno 2017 a Milano può contare su 1.259 strutture ricettive attive sul territorio, circa una su tre in Lombardia, in crescita del 4,7% dal 2015 al 2016. La ricettività milanese offre 801 alberghi (+1,6%), 372 tra bed & breakfast e residence (+12,4%) e 25 imprese che si occupano di gestione di villaggi turistici e ostelli (+19%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese relativi al settore turistico alberghiero anni 2016 e 2015.

Settore turismo in Lombardia. Sono 4.065 le strutture ricettive attive in regione, una su dodici in Italia, in crescita del 6% in un anno. Crescono del +20,7% i bed & breakfast e residence. Il maggior numero di strutture alberghiere e turistiche è a Milano (1.259). Seguono Brescia con 794 imprese e Sondrio con 626. In un anno la crescita maggiore va a Sondrio (+15,3%), seguita da Varese, +9,3%. Lodi e Lecco crescono del +8%, Cremona e Monza del +6%.

PER I DATI COMPLETI SULLE IMPRESE SUL TURISMO A BRESCIA E IN ITALIA SI RIMANDA A BSNEWS.IT

Lgh, Vivenzi annuncia: entro il 2018 il nuovo piano industriale

in Ambiente/Economia/Energia/Lgh/Partecipate e controllate by

A un anno dall’accordo con A2A, il gruppo Lgh (che raccoglie Cogeme e le utility di altre province lombarde) ha fatto il punto sulla partnership con l’azienda di via Lamarmora, che ora la controlla. In una nota congiunta di Antonio Vivenzi (presidente Lgh) e l’ad Massimiliano Masi annunciano che in questi giorni “il Consiglio di Amministrazione di LGH ha iniziato a discutere una riorganizzazione del Gruppo che porterà LGH entro la metà del 2018 a giocare un ruolo da protagonista nelle Utilities italiane, con un piano industriale orientato non solo alla piena valorizzazione dei servizi tradizionali ma anche a disegnare scenari d’azione in settori innovativi come l’economia circolare, l’energia Green, lo sviluppo delle nuove tecnologie smart anche a servizio della qualità della relazione con la clientela”.

Per il comunicato completo si rimanda all’articolo su BsNews.it

 

Case: volano le vendite, ma le imprese edili restano in difficoltà

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Edilizia/Eugenio Massetti/Personaggi by

Le compravendite immobiliari a Brescia sono cresciute a doppia cifra lo scorso anno: nel residenziale i dati a tutto il 2016 indicano un totale di 12.360 compravendite, +23,5% rispetto alle 10.011 del 2015. Non siamo ancora ai livelli 2006 (con 16.436 compravendite) ma è una performance che fa ben sperare. Persino meglio il non residenziale: nel 2016 sono state 1.738 le compravendite con una variazione del 39,5% rispetto al 2015, anche se più ampia è la differenza con il 2008 quando si registrarono 2.606 compravendite. Ma è l’intero mondo del mattone che da allora è cambiato radicalmente. Ne sa qualcosa il mondo dell’artigianato. A fare il punto è Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia, a seguito della divulgazione del rapporto Confartigianato Edilizia 2017.

Un settore caratterizzato e mutato dalla crisi, ma con ampi margini di miglioramento se capace di trovare alleanze sul territorio, come può essere quella offerta dal turismo. Dopo 10 anni l’intero comparto ne esce profondamente trasformato: basti pensare che oggi nell’intero settore dell’edilizia il recupero degli edifici rappresenta il 70% del mercato complessivo. Per questo è necessario che si rendano strutturali le misure come le detrazioni per le riqualificazioni che possono generare un circolo virtuoso capace di ripercuotersi sull’intera economia, sull’occupazione e l’ambiente. Ed è necessario passare dall’intervento della singola residenza a quella dell’edificio e infine del quartiere. Un mercato che va alimentato, anche con la fiducia. Quella che sembra essere ritornata soprattutto per quanto riguarda il mercato delle compravendite, anche a Brescia, dove la lunga fase di crisi economica sembra avere finito il suo ciclo e segnali incoraggianti si vedono sia nel mercato immobiliare, che negli andamenti relativi ai permessi di costruire”.

Nel 2008 gli occupati nell’edilizia a Brescia erano all’incirca 48mila, ora, al primo trimestre 2017, sono circa 43mila.

Al I trimestre 2017 a Brescia si contano 14.196 imprese operanti nell’edilizia, di queste sono artigiane il 69,3% cioè 9.834 che registrano una variazione negativa del 2,9%. Tradotto, rispetto allo stesso periodo di un anno fa sono scomparse altre 291 imprese artigiane.

Ultima buona notizia, ma che fa il paio con il calo delle imprese, è la diminuzione degli infortuni in provincia di Brescia nell’edilizia: 756 sono stati quelli registrati nel 2016, con una variazione di – 90 rispetto ad un anno prima (- 10,6%), di cui, nelle sole imprese artigiane delle costruzioni sono 436, – 69 infortuni rispetto ad un anno prima, il 13,7 per cento in meno.

Ubi Banca, notificato il rinvio a giudizio per 30 persone

in Banche/Economia/Indagini Inchieste Processi/UBi by
Ubi Banca

Ubi Banca, attraverso un comunicato ufficiale, fa sapere di aver ricevuto soltanto ieri – lunedì 1 agosto 2017 – la notifica di rinvio a giudizio da parte della Procura di Bergamo. L’udienza preliminare è già stata fissata al 10 novembre. Il rinvio a giudizio riguarda una trentina di esponenti dell’istituto di credito, fra cui i banchieri Giovanni Bazoli (già nel Consiglio di sorveglianza), Victor Massiah (attuale consigliere delegato) ed Emilio Zanetti (ex presidente del Consiglio di gestione). L’accusa, a vario titolo, è quella di aver influenzato illecitamente – tra il 2009 e il 2015 – le decisioni dell’assemblea, gestendo l’istituto attraverso un’intesa fra soci storici bresciani e bergamaschi nascosta a Consob e a Bankitalia.

Ecco la nota ufficiale della Banca:

UBI Banca informa di avere ricevuto in data odierna notifica di richiesta di rinvio a giudizio, come già anticipata dagli organi di informazione il 22 e 23 giugno scorsi, e conseguente avviso di fissazione di udienza preliminare per il giorno 10.11.2017, per gli illeciti amministrativi previsti dall’art. 25 ter, lett. q) e lett. s) D. Lgs.vo 231/01. La procura di Bergamo ha chiesto in particolare il rinvio a giudizio per gli illeciti amministrativi citati in relazione ai reati di cui agli artt. 2636 c.c. e 2638 c.c. già oggetto di indagine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo, contestati fra gli altri ad alcuni esponenti attualmente in carica. All’esito dell’udienza preliminare fissata, il giudice dovrà decidere
se esistono i presupposti per la celebrazione del processo.

La Banca ribadisce la correttezza del proprio operato e confida che in tutte le sedi giudiziarie potrà essere confermato l’avvenuto rispetto delle norme di legge e delle regole organizzative, come già chiaramente dimostrato dalla sentenza del 19 giugno u.s. della Corte d’Appello di Brescia che ha riconosciuto la correttezza di UBI Banca e dei suoi esponenti nei rapporti con le autorità di vigilanza e con il mercato.

L’artigianato cresce a piccoli passi: bene anche il secondo trimestre

in Artigianato/Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia by
Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

L’artigianato lombardo continua il suo percorso a passi piccoli e regolari, confermandosi nel suo ruolo di “stabilizzatore” nell’economia regionale: ormai da qualche tempo quando cresce e quando cala, lo fa sempre senza scossoni. Un elemento sotto certi aspetti positivo, perché si lega ad aziende solidamente ancorate a un lavoro che procede mattone dopo mattone, con dedizione e senza colpi di testa”, commenta così – secondo quanto riportato dal quotidiano di Brescia e provincia BsNews.it – Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia, di fronte ai risultati della congiuntura lombarda relativa al secondo trimestre 2017. Peraltro qualche segnale emergente c’è anche in questo trimestre in cui la crescita, pur proseguendo, rallenta in velocità. Si tratta, in particolare, di una ripresa negli investimenti, confermata peraltro anche dai dati del nostro Confidi, Confidi Systema!, che ha registrato a giugno 2017 un incremento superiore al 17% nel volume di prestiti per investimenti erogati rispetto a giugno 2016”, prosegue Massetti.

Nel secondo trimestre 2017 si registra per le imprese artigiane manifatturiere una decelerazione tendenziale (+2,0%) associata ad un incremento congiunturale minimo (+0,2%). L’indice della produzione è a quota 95,6 (dato destagionalizzato, base anno 2010=100), rimanendo ancora sotto quota 100. Da un punto di vista settoriale, il primo trimestre è globalmente positivo, ma quattro settori della manifattura artigiana evidenziano un calo produttivo su base annua: carta-stampa -2,2%, pelli-calzature -1,8%, abbigliamento -1,3% e legno-mobilio -1,1%. Registrano gli incrementi maggiori i settori della meccanica e della siderurgia (+4,4%), seguiti da gomma-plastica (+2,2%), manifatturiere varie (+1,4%), alimentari e minerali non metalliferi (+1,1% entrambi). Il settore tessile registra una variazione quasi nulla (+0,1%).

Lo spaccato dimensionale presenta un quadro tendenziale positivo per tutte e tre le classi considerate rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno e con intensità crescente all’aumentare del numero di addetti: se per le imprese manifatturiere artigiane con un numero di addetti compreso tra 3 e 5 la variazione è solo leggermente positiva (+0,5%), per le imprese con 6-9 addetti (+1,9%) e con 10 addetti e oltre (+3,4%) la crescita su base annua è più marcata.

Diminuisce la quota di aziende in crescita (45%), rispetto a quelle in contrazione (29%), che resta stabile rispetto al trimestre precedente. Cresce ed ha un valore più significativo la quota di imprese artigiane che non registrano variazioni (26%).
Il fatturato a prezzi correnti cresce ancora su base annua, ma è in decelerazione (+1,6%). Dal punto di vista congiunturale il risultato è peggiore con una piccola contrazione (-0,3%).

Le imprese artigiane avvertono la decelerazione congiunturale della domanda interna registrando un +0,5% rispetto al trimestre precedente, risultato sufficiente a mantenere la crescita tendenziale all’1,7%. La domanda estera mostra una maggiore tenuta, associando alla crescita tendenziale dell’1,7% un incremento dello 0,9% rispetto al trimestre precedente. Il canale estero per le imprese artigiane svolge comunque ancora un ruolo marginale, con la quota del fatturato estero sul totale pressoché stabile al 6,6%. L’occupazione presenta un saldo positivo (+0,7%), con il tasso d’ingresso che torna ai livelli massimi del 2015 (2,5%), mentre le uscite si fermano all’1,8%. Si riduce il ricorso alla CIG con una quota di aziende che scende al 2,5% una quota sul monte ore dello 0,3%. In questo momento, che potremmo definire di cauta ripresa – conclude Massetti – siamo convinti che uno dei temi chiave sia la capacità di far entrare la digitalizzazione, in tutte le sue forme, all’interno della propria impresa. Per questo siamo impegnati, anche a livello associativo, a fornire ai nostri imprenditori tutti gli strumenti per avviare o rafforzare questo strumento, anche cogliendo la preziosa opportunità degli incentivi messi a disposizione da Industria 4.0”

Confartiginato tra le imprese del territorio. Via da Lumezzane

in Artigianato/Economia/Evidenza/Uncategorized/Valtrompia e Lumezzane by
Confartigianato

“Diamo valore all’impegno artigiano ascoltando le esigenze dei nostri associati partendo dal territorio. Anche per questo Confartigianato è da sempre vicina alle imprese” così il presidente Eugenio Massetti – secondo quanto riportato da BsNews.itda Lumezzane dove è partito il tour sul territorio con le prime due imprese incontrate, la MFB Bonomi e laIngotools. Un’idea che vedrà impegnato il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti e i funzionari di Confartigianato nel visitare ogni mese le aziende associate, come segno di vicinanza e occasione di dialogo diretto e personale con gli imprenditori delle diverse categorie. Coinvolte, in particolare, quelle dalla lunga esperienza, passando per le attività più innovative e improntate all’internazionalizzazione, caratterizzate dalla giovane età dei titolare o dalla prevalente componente femminile. I primi appuntamenti sono stati accolti con entusiasmo dagli imprenditori coinvolti: per loro occasione di confronto e dialogo diretto su opportunità e criticità che riguardano il fare impresa oggi. Nelle prime due visite, guidate dal presidente Massetti insieme ad una delegazione del mandamento di Confartigianato Lumezzane presieduto da Ivano Salvatti, l’incontro con la MFB Bonomi, fondata nel 1972 da Eliseo Bonomi, oggi con i figli Massimo e Marco, dopo un inizio nella produzione di componenti per vari settori tra cui il ferroviario e l’elettrico, la svolta intorno al 2000 con l’inserimento di nuove macchine speciali e di una particolare procedura di certificazione che gli ha permesso di diventare azienda leader mondiale di corpi in ottone per contatori d’acqua, così come di raccordi per il collegamento di contatori d’acqua alla rete idrica forniti negli anni a oltre 26 paesi nel mondo.

Nella stessa giornata la visita a Ingotools, azienda nata nel 1945 a conduzione familiare con il nome di “Officina meccanica Bossini” e che nel 1960 inizia la graduale trasformazione che la porterà ad occuparsi esclusivamente della produzione di utensileria meccanica, calibratori su misura e punte elicoidali e che dal 2005 è sita nella nuova sede di via Brescia 71 dove, insieme a papà Martino, sono subentrati i figli Piercarlo e Alessandro. Nelle prossime settimane proseguiranno gli incontri sul territorio bresciano con altre imprese, sempre nell’intento di valorizzare l’impegno artigiano, ma sopratutto ascoltare le esigenze delle imprese.

Articoli sportivi, business in crescita anche nel Bresciano

in Economia/Partner/Tendenze by

Articoli sportivi: lombarda un’impresa italiana su cinque nella produzione e oltre 216 milioni di commercio estero, questi i numeri della Lombardia che ama lo sport. L’interscambio con il mondo è in crescita, +3,4% in un anno e vede un aumento dell’export del 6,9%. Milano eccelle nell’export con 42 milioni circa di euro, con 41,6% sul totale e in forte crescita del 43,3%, seguita da Mantova (24,6 milioni, il 24,6% del totale lombardo) e da Bergamo (6,7 milioni, 6,7%). Nell’import prima Milano (78,7 milioni di euro, +0,3%). Vengono poi Monza e Brianza (con 11 milioni) e Bergamo (7,7 milioni). Mentre Brescia in un anno è passata da 3,1 milioni a 3,6 di export, con l’import stabile attorno a quota 4. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese 2017 e Istat  2016 e 2015.

I Paesi partner degli scambi lombardi. Gli articoli sportivi lombardi sono particolarmente apprezzati in Francia (32,7% del totale, +23% in un anno), Stati Uniti (14% e +45% in un anno) e Svizzera (5,3%) mentre il 29,3% dell’import viene dalla Cina (+7,7%), il 19,5% dalla Francia e il 12% dai Paesi Bassi.

Imprese lombarde dello sport. Sono 146 le imprese attive in Lombardia nella produzione di articoli sportivi, il 19,2% del totale italiano di settore che è di 761. Milano con 39 attività, Bergamo e Brescia con 18, Varese con 16 e Monza e Brianza con 11 si piazzano tutte tra le prime 20 province italiane in una classifica che vede prima Treviso, seguita da Milano, Torino e Genova.

Dati export articoli sportivi in Lombardia
Dati export articoli sportivi in Lombardia

Artigianato, in Lombardia crescita più timida che a Brescia

in Artigianato/Associazioni di categoria/Economia/Evidenza/Tendenze/Uncategorized by

Presentati stamane in Unioncamere a Milano i dati relativi all’andamento dell’artigianato nel secondo trimestre di quest’anno dati ben diversi da quelli bresciani diffusi ieri da Aib, che davano conto di una vistosa crescita a fronte di una decelerazione della produzione regionale rispetto alle analisi di fine 2016 e inizio 2017.

La produzione artigiana lombarda consegue un risultato in linea con l’ipotesi di stazionarietà dei livelli produttivi, registrando una variazione congiunturale della produzione del +0,2%.  In questo contesto l’occupazione, che reagisce in ritardo rispetto alle dinamiche produttive, presenta un saldo positivo per l’artigianato , con il +0,7%.

Le aspettative per il prossimo trimestre per la domanda sia interna che estera sono in flessione, pur rimanendo in area positiva, come anche le aspettative per l’occupazione. Migliorano invece le aspettative sulla produzione, segno che gli imprenditori lombardi interpretano lo stop produttivo del secondo trimestre più come fenomeno episodico che come possibile punto di svolta.

I dati presentati stamane presso Unioncamere Lombardia a Milano derivano dall’indagine relativa al secondo trimestre 2017 che ha riguardato un campione di più di 2.800 aziende manifatturiere, suddivise in imprese industriali (oltre 1.600 imprese) e artigiane (quasi 1.200 imprese).

Nel secondo trimestre 2017 si registra una decelerazione tendenziale della crescita della produzione delle aziende artigiane manifatturiere.  Per le aziende artigiane l’indice della produzione è a quota 95,6 (dato destagionalizzato, base anno 2010=100), rimanendo ancora sotto quota 100.

Per l’artigianato il secondo trimestre è globalmente positivo, ma quattro settori della manifattura artigiana evidenziano un calo produttivo su base annua: carta-stampa -2,2%, pelli-calzature -1,8%, abbigliamento -1,3% e legno-mobilio -1,1%.

Registrano gli incrementi maggiori i settori della meccanica e della siderurgia (+4,4%), seguiti da gomma-plastica (+2,2%), manifatturiere varie (+1,4%), alimentari e minerali non metalliferi (+1,1% entrambi). Il settore tessile registra una variazione quasi nulla (+0,1%).

Tutte le dimensioni di impresa artigiana evidenziano una crescita della produzione rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno e con intensità crescente all’aumentare del numero di addetti: se per le imprese manifatturiere artigiane con un numero di addetti compreso tra 3 e 5 la variazione è solo leggermente positiva (+0,5%), per le imprese con 6-9 addetti (+1,9%) e con 10 addetti e oltre (+3,4%) la crescita su base annua è più marcata.

Nell’artigianato è del 45% la quota di aziende in crescita e stabile, al 29% quella delle aziende in contrazione. In questo caso cresce ed ha un valore più significativo la quota di imprese artigiane che non registrano variazioni (26%). Il fatturato a prezzi correnti cresce ancora su base annua, ma la decelerazione è più evidente su base annua (+1,6%). Dal punto di vista congiunturale il risultato è peggiore con una piccola contrazione (-0,3%).

Le imprese artigiane avvertono la decelerazione congiunturale della domanda interna registrando un +0,5% rispetto al trimestre precedente, risultato sufficiente a mantenere la crescita tendenziale all’1,7%. La domanda estera delle imprese artigiane mostra una maggiore tenuta, associando alla crescita tendenziale dell’1,7% un incremento dello 0,9% rispetto al trimestre precedente. Il canale estero per le imprese artigiane svolge sempre un ruolo marginale, con la quota del fatturato estero sul totale pressoché stabile al 6,6%.

Bene l’occupazione: il tasso d’ingresso torna ai livelli massimi del 2015 (2,5%), mentre le uscite si fermano all’1,8%, portando a un incremento del saldo positivo (+0,7%). Per gli artigiani si riduce il ricorso alla Cassa Integrazione con una quota di aziende che scende al 2,5% una quota sul monte ore dello 0,3%. Per le aziende artigiane l’utilizzo degli impianti conferma la tenuta dei livelli produttivi sfiorando il 70% e crescendo rispetto al trimestre precedente.

 

Le aziende artigiane manifestano segnali di scarsità riguardo il livello delle scorte dei prodotti finiti (-6,7% il saldo), con la percentuale di imprese che giudica le scorte adeguate stabile intorno al 36%. La quota di aziende artigiane che dichiara di non tenere scorte è molto più elevata rispetto all’industria (51%). Per quanto attiene alle materie prime, gli artigiani segnalano scorte adeguate nel 59% dei casi, con una prevalenza più marcata dei giudizi di scarsità (-9% il saldo). La quota di artigiani che dichiara di non tenere scorte è stabile e più elevata rispetto all’industria, raggiungendo il 23%.

Secondo le imprese artigiane siamo in presenza di una decelerazione dei prezzi dei materiali per la produzione, che crescono del 2% in questo trimestre. Allo stesso modo i prezzi dei prodotti finiti aumentano dello 0,9%, in rallentamento rispetto al +1,1% dello scorso trimestre.

Le aspettative di produzione e occupazione flettono leggermente con una stabilizzazione dei saldi in area negativa, mentre sul versante della domanda anche le aspettative degli artigiani sono in peggioramento, con una svolta negativa per la domanda interna e un contrazione del saldo ancora positivo per la domanda estera.

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