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Economia - page 197

Notizie economico-finanziarie di Brescia e Provincia

Gabeca diventa Marcello Gabana: utile a 1 milione, Ebitda a 7

in Alimentare/Aziende/Cave e discariche/Daniela Grandi/Economia/Evidenza/Fabrizio Scuri/Gabeca/Personaggi by
Fabrizio Scuri e Daniela Grandi

Il Gruppo Gabeca torna all’utile e si prepara a nuove sfide sotto il nome di Marcello Gabana Holding. A presentare le novità, con il bilancio del 2016 e le prospettive di sviluppo, sono stati questa mattina – nel corso di una conferenza stampa convocata a Villa Fenaroli di Rezzato – l’amministratore delegato Fabrizio Scuri e il presidente Daniela Grandi, accompagnati dalla brand manager Claudia Gabana.

Nell’anno contabile che si è appena chiuso tutti gli indicatori sono positivi. “Il dato più lampante”, ha sottolineato Scuri, “è il ritorno all’utile (più 1,06 milioni, mentre nel 2015 la perdita era stata di 1,3 milioni, ndr), con un Ebitda che vola – secondo previsioni – a 7 milioni di euro (pari al 16,4 per cento del valore della produzione), raddoppiando nell’arco di un solo triennio. Testimonianze di buona salute”, ha aggiunto, “che sono ancora più positive se si considera che i dipendenti sono in crescita ormai da anni” (130, i due terzi nell’agroalimentare, tutti in Italia).

Ma non solo. Il patrimonio rimane stabile a 63,4 milioni di euro. Le disponibilità liquide crescono del 147%, arrivando a quota 20,4 milioni di euro (un tesoretto che potrebbe essere utilizzato per nuove acquisizioni) e superando abbondantemente i debiti verso le banche (12,1 milioni, meno 13 per cento sul 2015). Che oltretutto sono quasi tutti a medio-lungo termine.

In questo quadro, anche i fatturati complessivi crescono leggermente rispetto al 2015 (43,1 milioni contro 42,9), se pure rimangono leggermente sotto le attese a causa della drastica riduzione dell’andamento internazionale del prezzo del riso, che si ripercuote sul prezzo di vendita alla Gdo.

L’agroalimentare, come ormai da anni, rimane comunque il principale settore di ricavo del gruppo, con un fatturato di 23,1 milioni di euro. E a trainare i numeri è sempre Grandi Riso, quarto produttore italiano con un ponte sempre più solido verso l’estero. Cresce l’export (con un vero boom verso Spagna, Turchia, Francia e Croazia): non a caso Grandi Riso sarà l’unica riseria presente a Fico-Eataly World, il più grande parco agricolo tematico del mondo (6 milioni di visitatori previsti con 2 mln di stranieri), che si aprirà il 15 novembre 2017 a Bologna.

A seguire – tornando alla composizione dei fatturati del gruppo – il settore ambientale, che ha chiuso a 16,17 milioni, con Gedit che gestirà il nuovo impianto Calcinato chiudendo quello di Montichiari e la nuova avventura di Ecoplant, che a Cremona sta avviando un impianto da 140mila tonnellate all’anno con 300 codici Cer autorizzati. Infine c’è l’immobiliare, in crescita 3,7 milioni di euro.

Un 2016 intenso, insomma. E l’anno in corso si annuncia già altrettanto positivo e ricco di novità. Anche nel nome e nel marchio. “La Marcello Gabana Spa è da sempre la holding del gruppo, ma dal 2018 assumerà questo ruolo anche dal punto di vista formale”, ha sottolineato Daniela Grandi, “una decisione che va nell’ottica della semplificazione e dell’ottimizzazione finanziaria, visto che la Marcello Gabana diventa l’unico riferimento del sistema bancario del gruppo. Guardiamo al futuro senza dimenticare il passato”, ha aggiunto la presidente, “consapevoli che la vera sfida – per restare al passo con i tempi – è quella di continuare a innovare, nella struttura e nei processi aziendali”.

La Boglioli ammessa al concordato preventivo

in Aziende/Crisi/Economia/Fallimenti by

Boglioli comunica che il Tribunale di Brescia, con provvedimento depositato lunedì 25 settembre 2017, ha ammesso la società alla procedura di concordato preventivo convocando inoltre l’adunanza dei creditori per il 18 gennaio 2018. L’ammissione da parte del tribunale è un passo fondamentale nell’ambito del rilancio dell’azienda – si legge nella nota ufficiale -, attraverso il quale gli organi della procedura hanno ritenuto il piano presentato, supportato dal nuovo azionista PHI Industrial Acquisitions, meritevole di essere sottoposto al voto dei creditori, che avranno l’ultima parola al riguardo.

I nuovi fondi per il rilancio dell’azienda, già impegnati da parte del nuovo socio, saranno sbloccati e messi a disposizione dell’azienda non appena intervenuta l’omologa del concordato. Inoltre, la società rende noto che tutte le deleghe operative sono state conferite al nuovo Presidente, Francesco Russo, come naturale avvicendamento con Andrea Perrone (chiamato dal precedente azionista WISE Sgr a gestire l’azienda nel difficile momento), in seguito al cambio di azionariato (100%) avvenuto lo scorso mese di luglio, quando PHI Industrial Acquisitions è subentrato nella veste di nuovo azionista di controllo della società.

“In questi primi mesi di lavoro abbiamo già potuto toccare con mano l’enorme potenziale che Boglioli ha nei principali mercati mondiali, grazie alla forza del suo brand e all’eccellenza del suo prodotto, e siamo entusiasti di lavorare con tutte le nostre forze ed energie per riportare l’azienda tra i leader nel mondo nel capospalla e nell’eleganza maschile”. Francesco Russo dal 2014 fa parte del team del fondo PHI Industrial Acquisitions in Italia, ed ha una forte esperienza manageriale nel campo della moda e del tessile, avendo recentemente ricoperto, tra l’altro, i ruoli di direttore generale di La Perla, e di Presidente e Amministratore Delegato di Mascioni. Andrea Perrone, in accordo con i nuovi azionisti che lo ringraziano per il suo operato, continuerà a sedere nel Consiglio di Amministrazione di Boglioli, proseguendo così il suo contributo per la società.

Nuovi studi di settore, Cna: vigileremo sugli effetti

in Artigianato/Associazioni di categoria/Cna/Economia/Tasse by

Come da richieste avanzate anche da CNA attraverso Rete Imprese Italia, i nuovi studi di settore (Indici sintetici di affidabilità o ISA) dovrebbero essere strumento di “tranquillità fiscale” per le imprese, non essendo più utilizzati – secondo quanto annunciato – quale mezzo di accertamento dall’Agenzia delle Entrate.

«CNA Brescia si impegna a monitorarne gli effetti nei prossimi mesi – assicura Eleonora Rigotti, presidente dell’associazione al livello territoriale bresciano -. Se davvero lo Stato passerà dall’essere un controllore a essere un collaboratore, allora si sarà fatto un piccolo progresso verso la tutela della cultura d’impresa da parte del pubblico. Da sempre chiediamo uno Stato che faciliti l’attività imprenditoriale degli artigiani, e che non la ostacoli con burocrazia asfissiante e pressione fiscale opprimente, come spesso purtroppo accade. Auspichiamo che questo atteso provvedimento dell’Agenzia delle Entrate sia nei fatti strumento di semplificazione fiscale, come anticipato in queste ore».

Ad oggi si sono individuati primi 70 Indici sintetici di affidabilità, che potranno essere già applicati a decorrere dal periodo d’imposta 2017, dopo l’approvazione tramite decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, interessando 1,4 milioni di contribuenti. Sono 17 gli ISA individuati nel comparto dei servizi, tra cui carrozzieri e meccanici; parrucchieri e barbieri; riparazione di autoveicoli, motocicli e ciclomotori. Nella manifattura sono 15, tra i quali fabbricazione di articoli da viaggio e borse; fabbricazione, lavorazione e trasformazione del vetro, calzature e prodotti in gomma. Tra le categorie più numerose interessate dagli ISA ci sono oltre 129mila installatori di impianti (9%) e circa 74mila parrucchieri (5%).

«Ci mettiamo a disposizione delle imprese – sottolineano da CNA Brescia – per affiancarle nella verifica degli eventuali vantaggi o svantaggi del nuovo sistema che si sta delineando e sul quale manterremo costante l’attenzione».

Aib, giovedì la presentazione delle nuove tendenze economiche

in Acciaio/Aib/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze by

Torna “Scenari & Tendenze”, l’osservatorio congiunturale di Associazione Industriale Bresciana, strumento prezioso a disposizione delle le aziende per comprendere e anticipare le possibili evoluzioni di breve periodo dei mercati.

Il 24° appuntamento con “Scenari & Tendenze” è in calendario giovedì 5 ottobre alle 16.00 in sala Beretta (via Cefalonia, 62 – Brescia) e come sempre, oltre all’analisi delle prospettive dell’economia internazionale e domestica, offrirà l’aggiornamento della situazione corrente e prospettica delle principali valute e dei prezzi delle materie prime industriali, per dare spunti di riflessione e riferimenti precisi per orientare le scelte delle imprese in questa fase segnata da incertezza e alta volatilità dei mercati. L’osservatorio congiunturale si avvale di studi ed elaborazioni esclusivi ed originali, resi disponibili a tutti i partecipanti, grazie anche alla partnership con la Camera di Commercio di Brescia.

Aprirà i lavori Luca Borsoni, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori AIB. A seguire, l’analisi intermarket con focus su tassi, cambi e materie prime curata da Achille Fornasini (Università degli studi di Brescia). Andrea Beretta Zanoni (Università degli Studi di Verona) e Davide Fedreghini (Centro Studi AIB) faranno quindi il punto sull’andamento dell’economia, dal contesto globale fino alle performance del nostro territorio. Cicli e tendenze dei mercati – con particolare attenzione a energia, plastica, metallurgia e siderurgia – saranno infine approfonditi da Achille Fornasini e Stefano Allegri (AB Service). Al termine, il consueto momento dedicato al confronto con i partecipanti.

Cdo verso l’assemblea nazionale con le iscrizioni in crescita

in Associazioni di categoria/Cdo/Economia by
Chiara Brunori e Livio Gallina, Cdo Brescia

“Siamo pronti a chiudere un altro anno molto intenso e positivo, sia per quanto riguarda il bilancio sia per quanto riguarda l’acquisizione di nuovi soci (+10%). L’assemblea generale sarà anche l’occasione per presentare il nuovo direttore di CDO Lombardia Sud Est, Livio Gallina, che dal 1 ottobre sostituirà Chiara Brunori, chiamata alla CDO Nazionale per un incarico di più ampio respiro e che accompagnerà Livio nel passaggio di consegne”.

Con queste parole Paolo Paoletti, presidente di Compagnia delle Opere Lombardia Sud Est (che comprende i territori di Brescia, Mantova, Cremona e Lodi), è inrervenuto in via Cassala 66/A a Brescia, alla conferenza stampa di presentazione della prossima Assemblea annuale di Compagnia delle Opere Lombardia Sud Est che si terrà Giovedì 16 Novembre presso Villa Fenaroli Palace (Rezzato – BS) dalle ore 18.00. Alla conferenza sono intervenuti anche Giovanni Cristini, vice-presidente, Chiara Brunori, direttore uscente, Livio Gallina, nuovo direttore dell’Associazione, Marco Barabanti membro del consiglio esecutivo con delega alla comunicazione.

“Sono contenta di poter parlare con serenità e soddisfazione anche di questo 2017, che ci ha visti impegnati su vari fronti per diversificare le attività associative con l’obiettivo di coinvolgere un numero maggiore di associati nei nostri progetti e di metterli in relazione tra loro – spiega Chiara Brunori. Quest’anno registriamo un incremento del 10% di nuovi associati rispetto al 2016, raggiungendo quota 550. Oltre 30 nuovi soci sono inoltre appartenenti alla fascia Under 30, un successo reso possibile grazie al lavoro congiunto di molti e grazie ad una risposta forte da parte del territorio alle attività legate al progetto di coordinamento e rilancio dell’Associazione messe in atto in questi due anni”.

“È con grande entusiasmo e onore che raccolgo il testimone da Chiara Brunori – conclude Livio Gallina nuovo Direttore CdO. Ringrazio il presidente, il consiglio e il direttore per la fiducia concessami scegliendomi per proseguire nel progetto messo in moto da Chiara. Questa è per me un’opportunità ambiziosa e sfidante, una realtà complessa e al contempo dinamica e spero di esserne all’altezza”.

Durante la conferenza sono stati presentati programma e ospiti dell’Assemblea che vedrà salire sul palco, oltre Bernhard Scholz, presidente CdO nazionale, Paolo Paoletti, presidente CdO Lombardia Sud Est e almeno due imprenditori che porteranno le proprie concrete esperienze legate al tema dell’Assemblea 2017.

 

Pos obbligatorio per gli artigiani, CNA Brescia: si possa valutare caso per caso

in Artigianato/Associazioni di categoria/Cna/Economia/Eleonora Rigotti/Evidenza/Finanza/Personaggi by
Eleonora Rigotti, Cna

«Auspichiamo che venga previsto un sistema di segnalazione del caso particolare attraverso forme di autocertificazione, che possano essere approvate con la modalità del silenzio assenso entro un termine prestabilito». È quanto chiede CNA Brescia, in vista dell’approvazione del decreto (annunciata per fine settembre) che dovrebbe introdurre sanzioni per chi, artigiani compresi, non si è ancora adeguato all’obbligatorietà del POS per i pagamenti con moneta elettronica.

La Confederazione, che a livello nazionale sta predisponendo una lettera ai Ministri dello Sviluppo Economico e dell’Economia, sta lavorando perché si introducano sanzioni solo dopo che si sia definita una chiara disciplina che individui e regolamenti tutti i casi di impossibilità o difficoltà tecnica all’utilizzo dei POS e, soprattutto, dopo un intervento che abbassi l’importo delle commissioni ai gestori dei circuiti di pagamento.

CNA Brescia sottolinea, inoltre, che proprio per gli artigiani la situazione è molto complessa, soprattutto per alcune categorie. Tra queste, basti citarne tre a titolo di esempio: elettricisti, idraulici e imbianchini. Si pensi al numero di terminali POS di cui dovrebbe dotarsi un’azienda i cui dipendenti si recano nelle abitazioni dei clienti. «Si tratta di costi non sostenibili per una micro e piccola impresa – sottolinea la presidente di CNA Brescia, Eleonora Rigotti -. A ciò si aggiunga il fatto che l’infrastruttura di connettività non copre allo stesso modo tutto il territorio nazionale, potendo quindi causare disservizi».

«È certo un segno importante di contrasto dell’economia sommersa permettere sempre i pagamenti senza ricorrere ai contanti, ma è un salto che va ponderato rispetto alle diverse situazioni l’introduzione di sanzioni per tutte le categorie che hanno rapporti con gli utenti finali, artigiani inclusi, che non accettano la moneta elettronica» dichiara la presidente Rigotti.

Per questi motivi, e non essendo possibile fare a priori un’analisi esaustiva di tutte le singole situazioni, «si preveda – rimarca la presidente Rigotti – un elenco di motivi per cui si possa chiedere l’esclusione dall’utilizzo del POS. Con tale provvedimento, si potrà superare l’impossibilità di conoscere nel dettaglio ogni singola realtà imprenditoriale, dando allo stesso tempo omogeneità ai motivi di esclusione». Da CNA sottolineano, inoltre, come «gli smartphone siano lo strumento elettronico più diffuso tra i bresciani e gli italiani tutti. Per questo sarebbe molto più utile poter prevedere che il pagamento con la moneta elettronica passi da modalità virtuali e digitali, non obbligatoriamente dal POS».

Benessere, a Brescia un business per 3.444 aziende

in Economia/Sport/Tendenze by

Sempre più persone sono attente al proprio benessere: sport, fitness e trattamenti estetici, stanno entrando in modo sempre più preponderante nella nostra quotidianità. Per il 48% degli Italiani “mens sana in corpore sano” è la massima che rispecchia il concetto di benessere.

Lo rivela l’ultima edizione dell’Osservatorio Compass, secondo la quale oltre il 40% degli intervistati ha incrementato il tempo libero dedicato alla cura di sé rispetto all’anno precedente. Un trend in continua espansione che vede nel credito al consumo un motore importante di sviluppo.

Una fotografia, quella evidenziata da Compass, che trova riscontro anche in Lombardia nei dati di Unioncamere-Infocamere: nel II trim. 2017 sono 26.379 le imprese registrate in regione nel settore del benessere, un dato in crescita del +4% rispetto allo stesso periodo del 2012 e che posiziona la regione al 1° posto in Italia. Tra i settori principali si evidenziano, per numerosità, i saloni di barbiere e di parrucchiere con quasi 17mila imprese (+0,1%), ma a spingere la crescita negli ultimi cinque anni sono i servizi di manicure e pedicure (+76,3%), le palestre (+19,5%) e gli istituti di bellezza (+13,1%)

A livello provinciale, a guidare la classifica troviamo Milano con 8.351 aziende. Seguono Brescia con 3.444, Bergamo con 3.003, Varese con 2.476, Monza Brianza con 2.024, Pavia con 1.537, Como con 1.447, Mantova con 1.240, Cremona con 1.023, Lecco con 789, Lodi con 582 e Sondrio con 463. Per quanto riguarda invece le province più dinamiche, si segnalano Milano (+7,5%) e Cremona (+7,1%).

Dati avvalorati dai risultati dell’Osservatorio Compass, secondo il quale a livello nazionale Sport e fitness salgono sul podio della classifica delle attività predilette nel tempo libero per il 55% degli intervistati, con picchi fino al 70% a ridosso delle vacanze. Un impegno ricorrente soprattutto fra i più giovani, che dichiarano di praticare esercizio fisico anche 3 volte alla settimana. A questo proposito un dato interessante riguarda la tecnologia, utilizzata da oltre la metà degli intervistati (51%) a servizio del proprio benessere per creare un piano di allenamento o per monitorare i progressi fatti. App dedicate (26%) e dispositivi da indossare (23%), in cima alle preferenze.

A ridosso dei periodi più caldi cresce anche il ricorso ai trattamenti estetici con una media che sale dal 37% al 60% (73% donne, 49% uomini) degli intervistati che dichiara di dedicare parte del proprio tempo libero a queste attività, che non sembrano più essere una prerogativa delle sole donne.

Brescia e Paesi Arabi, scambi per 373 milioni di euro in sei mesi

in Economia/Export/Tendenze by
Affari

Tra Lombardia e Paesi Arabi ci sono stati scambi per quasi 5 miliardi nei primi sei mesi del 2017 . Cresce l’import export italiano, + 11% in un anno. Traina Milano con circa 2 miliardi di euro e una crescita del 7% rispetto allo stesso periodo del 2016. In particolare, l’export milanese è di circa 1,7 miliardi (+5,4%). Supera i 400 milioni di esportazioni Bergamo.

Seguono Brescia con 373 milioni (La leonessa è decima in Italia nella classifica) e Monza e Brianza con 354. Nell’import dopo Milano che supera i 300 milioni vengono Pavia con 240 milioni e Mantova con 189. Ma nell’interscambio Brescia, che vale il 10 per cento della Lombardia è una delle poche realtà in calo, con una decrescita di oltre il 20 per cento.

I maggiori partner commerciali lombardi tra questi Paesi sono: nell’export Emirati Arabi Uniti con 780 milioni (+3,2%), Arabia Saudita con 670 milioni (+9,8%) ed Egitto con 574 (+47,9%). Nell’import superano i 200 milioni Arabia Saudita e Tunisia. I macchinari rappresentano oltre un terzo delle esportazioni lombarde, i metalli il 15% e gli apparecchi elettrici il 10%. Bene anche chimica (9% del totale) e l’abbigliamento (9%, +10,7%). Prodotti chimici (26%) e dell’estrazione (20%) i più importati. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi su dati Istat al secondo trimestre 2017 e 2016 relativi all’interscambio con Algeria, Arabia Saudita, Bahrein, Comore, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Gibuti, Giordania, Iraq, Kuwait, Libano, Libia, Marocco, Mauritania, Oman, Palestina, Qatar, Siria, Somalia, Sudan, Tunisia, Yemen.

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A Brescia gli anziani guidano un’impresa su 20

in Economia by
Anziani

Sono quasi 24 mila gli over 70 titolari di impresa individuale in Lombardia, pesano l’8,1% sul totale nazionale e sono il 5,8% delle piccole imprese attive in regione, oltre una su venti. Oltre 6 mila sono attivi a Milano, che è prima in regione seguita da Brescia (3.451 ditte con titolare over 70, 6% del totale imprese individuali), Mantova (2.604 e il territorio dove gli over 70 pesano di più, l’11,5%) e Pavia (2.306 e un peso dell’8,3%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi su dati del registro imprese al primo trimestre 2017 e 2012.

Gli over 70 in Italia: sono 293.715 le imprese individuali con titolare over 70 e pesano il 9,5% del totale delle imprese individuali attive nel Paese. E se il numero di imprese con titolare con più di 70 anni complessivamente diminuisce in cinque anni (da 297 a 294 mila), a favore di altre forme di impresa, cresce il peso degli over 70 che passano dal 9,1% al 9,5% mentre i titolari con meno di 30 anni passano da un peso del 5,8% al 5,2%. I nonni imprenditori si concentrano a Roma (13.567, 4,6% nazionale), Napoli (9.400), Bari (8.901) e Foggia (7.559) ma pesano di più a Caltanissetta e Viterbo (16%). Le donne sono il 28,1% dei titolari, superando il 39% ad Avellino, Udine e Pordenone, anche se sono più numerose a Roma (3.763), Napoli (2.579) e Foggia (2.482). Nati all’estero quasi un titolare su 60, con punte del 10,9% a Prato e 6,3% a Genova.

I settori di attività degli over 70. Sono l’agricoltura e il commercio i settori in cui opera il maggior numero di nonni imprenditori: rispettivamente 172 mila e 53 mila in Italia e 8 mila e 6 mila in Lombardia. A Milano è il commercio l’attività più scelta, 2.319 titolari su 6.279, oltre un terzo.

Industria 4.0 e sistemi di gestione: innovazione e controllo | INNOVATION CLUB

in Economia/Innovation club/Innovazione/Rubriche by
L'ingegner Sara Arosio

“Industria 4.0” è il termine con cui si definisce l’evoluzione del settore industriale attualmente in atto (considerata la quarta rivoluzione industriale), vale a dire un cambiamento innovativo profondo di tutti i settori industriali, in discontinuità col passato (dall’inglese “disruptive innovation”), che impatta sulla tecnologia, sui dati e le informazioni, sulle risorse umane e sui sistemi di controllo.

I Sistemi di Gestione (e in questa categoria non inserisco solamente i sistemi per la Gestione della Qualità secondo ISO 9001, ma anche quelli di gestione Ambientale e di Sicurezza), se correttamente sviluppati e applicati, condividono i principi dell’industria 4.0 e anzi aiutano la creazione della cosiddetta “fabbrica intelligente” definita da questa visione.

La relazione tra Sistemi di Gestione e industria 4.0 si sviluppa a doppio senso: i primi forniscono la struttura e il supporto per il corretto inserimento dell’innovazione nell’impresa mentre la tecnologia veicolata dall’industria 4.0 genera i dati necessari al monitoraggio delle prestazioni dell’azienda.

L’introduzione di nuove tecnologie e di sistemi produttivi complessi e interconnessi, non implica solamente un investimento finanziario, ma un cambiamento dell’organizzazione interna, dei layout, dell’interazione tra uomo e macchina, fino a modificare profondamente il modo di lavorare e la catena del valore legata all’impresa.

Nell’ambito delle PMI Lombarde, dove gli investimenti nella Ricerca e Sviluppo di prodotto e di processo sono fondamentali quanto delicati, le scelte di investimento devono essere oculate e supportate da una analisi accurata dei processi per individuare la soluzione più efficace ed efficiente.

Alla base di un buon Sistema di Gestione aziendale c’è l’analisi dei processi e la loro ingegnerizzazione, vale a dire la mappatura di dettaglio di tutti i processi aziendali, lo studio di come questi interagiscono tra di loro e quali siano i canali di comunicazione e gli strumenti che vengono utilizzati per aprire questi canali.

Una volta mappati i processi deve essere strutturata la raccolta dati per il monitoraggio delle prestazioni (Qualità del prodotto, Impatti ambientali e Sicurezza e salute dei lavoratori) e a partire da queste analisi è possibile individuare le inefficienze di processo, le fasi critiche per la qualità del prodotto o per gli impatti ambientali, le lavorazioni più complesse e pericolose per gli addetti.

Fare degli investimenti senza questa attività preventiva comporta il rischio di inserire delle soluzioni che sebbene innovative dal punto di vista tecnologico, possono impattare negativamente sul resto del sistema aziendale: immaginate di installare un impianto che permetta di aumentare significativamente la velocità di una fase del ciclo produttivo, ma senza considerare la presenza di colli di bottiglia nelle fasi successive o l’introduzione di un sistema di raccolta dati digitale senza prevedere una adeguata formazione del personale addetto al suo utilizzo o ancora l’inserimento di un sistema di monitoraggio delle emissioni in continuo sull’impianto senza una manutenzione programmata e preventiva…

I Sistemi di Gestione in questo caso supportano l’innovazione, ma dall’altra parte l’innovazione digitale permette ai Sistemi i Gestione di instaurare un circolo virtuoso di analisi e miglioramento: la disponibilità di Big Data (vale a dire una mole ingente di dati provenienti sia dal contesto esterno dell’azienda che dal monitoraggio dei sistemi tecnologici) permette di migliorare sostanzialmente l’analisi delle prestazioni e la misura dell’efficienza ed efficacia delle soluzioni adottate.

I Sistemi di Gestione offrono una base ottimale per strutturare l’analisi di questi dati attraverso la definizione di indicatori di Qualità del prodotto (es. strumenti di verifica dimensionale dei prodotti), di Soddisfazione del cliente (es. internet of things), di Efficienza dei processi (es. sistemi di monitoraggio dei tempi di attraversamento della produzione), di Prestazione ambientale (es. sistemi di monitoraggio in continuo delle emissioni) e di sicurezza dei lavoratori (es. sistemi uomo-macchina e warables).

Non ultimo vorrei sottolineare che nell’ambito delle politiche del MISE relative all’industria 4.0, sono riconosciuti come beni materiali e immateriali soggetti a regime agevolato (superammortamento e iperammortamento) molte attrezzature, strumenti, software di analisi fondamentali per i sistemi di gestione della Qualità (tool di supporto alla progettazione fisica del layout , sistemi attivi  in grado di analizzare la qualità di prodotto attraverso analisi video per l’individuazione di pattern anomali e la generazione di alert al sistema di gestione della produzione) o per l’analisi degli impatti ambientali legati al prodotto (Software, sistemi, piattaforme e applicazioni in grado di permettere la progettazione, la modellazione 3D, la simulazione, la sperimentazione, la prototipazione e la verifica simultanea del processo produttivo, del prodotto e delle sue caratteristiche funzionali e di impatto ambientale) o per migliorare l’efficienza energetica degli impianti (smart grid locali) o ancora sistemi che sfruttano robot collaborativi e macchine intelligenti per garantire la sicurezza e la salute degli operatori e la manutenzione predittiva (Rif. Allegato B alla Circolare N4/E del 30/03/2017).

In conclusione, “Industria 4.0” rappresenta l’opportunità per le imprese di innovarsi e crescere in un momento di grande cambiamento globale, i Sistemi di Gestione rappresentano lo strumento di controllo che permette alle aziende di imbrigliare l’innovazione e sfruttarla al meglio.

Ing. Sara Arosio

Environmental Engineer

Ingegnere per l’Ambiente e il Territorio

www.tetrisconsulting.it

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