Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Economia - page 164

Notizie economico-finanziarie di Brescia e Provincia

Fieg-Google: via a Talent Garden il progetto di digital transformation per l’editoria

in Economia/Web e digitale by
Davide Dattoli di Talent Garden

Il programma del Digital Lab@FIEG, progetto di formazione attivo nel contesto dell’accordo triennale tra FIEG e Google, continua con successo la sua attività per favorire il processo di trasformazione digitale della stampa italiana.

Prende il via  la seconda edizione della Digital Transformation Academy, l’iniziativa nata in collaborazione con Talent Garden, la più grande piattaforma in Europa di networking e formazione per l’innovazione digitale, che la scorsa edizione ha visto il coinvolgimento di 150 professionisti del settore dell’editoria.

A fronte del positivo riscontro, per l’edizione 2018 l’Accademia si prepara al raddoppio con la partecipazione di 300 professionisti, tra giornalisti, marketing manager ed esperti di digitale, e un totale di 6 tappe in tutta Italia: Brescia (10 settembre), Roma (24 settembre), Bologna (15 ottobre), Bari (29 ottobre), Cosenza (5 novembre), Cagliari (9 novembre) e un evento conclusivo a Milano in Talent Garden Calabiana a fine anno.

Presente alla prima giornata di inaugurazione a Brescia, il Sottosegretario all’Editoria, Vito Crimi, che ha dichiarato: “Il cambiamento epocale nel modo di informarsi e comunicare rappresenta una sfida ma anche un’occasione per il settore editoriale italiano, che non deve farsi trovare impreparato. Credo sia essenziale che il prodotto editoriale venga costruito attorno alle mutate esigenze dei lettori, sempre più affamati di informazione veloce e multimediale. La vera sfida è quindi riuscire a coniugare questa esigenza di istantaneità della notizia con la verifica delle fonti e la corrispondenza al vero dei contenuti. Iniziative come quella di Talent Garden sono pertanto la giusta via da seguire.”

Il progetto formativo. Tema portante dell’edizione 2018 della Digital Transformation Academy sarà l’approccio Human Centered applicato all’editoria, ovvero la progettazione di prodotti e servizi attorno alle esigenze del lettore.

Il programma delle 6 tappe vedrà l’alternarsi di lezioni frontali, brainstorming e workshop per sviluppare abilità di pensiero laterale e di utilizzo della tecnologia nei campi della creazione di contenuti, vendite e marketing. A guidare i partecipanti alcuni esperti di digitale della scuola di innovazione di Talent Garden e le testimonianze di startup e realtà innovative che stanno cambiando il modo di fare editoria oggi: Freeda, ENI Day, Viz&Chips e Socialbeat.

Riparazione auto, un business per 3434 imprese bresciane

in Associazioni di categoria/Automotive/Confartigianato/Economia/Partner/Tendenze by
Riparazione auto

Al II trimestre dell’anno in corso a Brescia sono 3.434 le imprese totali appartenenti alla filiera auto composta da produzione e servizi, fabbricazione di autoveicoli, fabbricazione di carrozzerie, produzione parti e accessori, fabbricazione di motociclette e dei servizi di vendita autovetture, manutenzione e riparazione di autoveicoli. Di queste 135 sono attive nella produzione (in calo del -2,2% dallo stesso periodo dello scorso anno) e 3.299 sono imprese dei servizi e del commercio con una variazione positiva del 1,8%. Una filiera che dà lavoro a 16.835 addetti, 9.741 dei quali (il 57,9%) in imprese con meno di 50 addetti. È quanto emerge dall’analisi del comparto “Alcuni numeri chiave sulla filiera auto in Lombardia” pubblicato dall’Osservatorio Mpi di Confartigianato Lombardia in occasione della consegna del 36esimo premio Confartigianato Motori all’Autodromo di Monza nello scorso weekend, in concomitanza con il Gran Premio d’Italia di Formula 1. Entrando nel dettaglio, sul totale delle imprese sono 1.695 le imprese artigiane attive nella manutenzione e riparazione di autoveicoli, in lieve calo rispetto alle 1.704 del II trim 2017 (-0,5%). Sempre artigiane, questa volta in aumento del 1,2%, sono le 414 imprese (erano 409 nel II trim 2017) attive nelle riparazioni di carrozzerie.
«Tradizione e innovazione, tecniche artigiane e tecnologia sono tutte caratteristiche che appartengono al mondo dell’autoriparazione» commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti che prosegue: «I nostri artigiani, le nostre carrozzerie, meccanici, autoriparatori hanno il dovere di crescere per la sicurezza stradale e il rispetto dell’ambiente. Inoltre abbiamo incrementato l’attenzione alla formazione, potenziato le attrezzature di officine e imprese per restare al passo con l’innovazione delle nuove tecnologie. La tecnologia è cambiata completamente in questi anni, l’elettronica è il motore dei veicoli moderni e un’alleata importante delle automobili di oggi e di domani. Proprio sulla formazione professionale si sta giocando la partita del rilancio dell’occupazione giovanile italiana, da sempre una delle curve più pericolose della nostra economia. Il nostro Ufficio Studi ha da poco diffuso i dati sull’apprendistato, dimostrando come sia questa la porta d’accesso privilegiata al mondo del lavoro per i nostri giovani. Nonostante questo, l’Italia non si rende conto che apprendere un mestiere è fondamentale, per i giovani e per tanti territori come quello bresciano così ricco di piccole imprese e il settore dell’automotive racchiude un’ampia gamma di mestieri, di comparti e di figure professionali che richiedono una formazione completa e qualificata. In questo senso, l’apprendistato è l’unica via intelligente e sostenibile in chiave futura per i giovani».
Ma dal recente studio nazionale sul settore emerge anche la preoccupazione per il rischio dazi Usa sulle auto di produzione Ue che colpirebbe in modo diretto e indiretto anche i piccoli produttori della componentistica Made in Italy. L’Italia è infatti il primo paese Ue per addetti nelle piccole imprese della componentistica e le imprese italiane che esportano parti e accessori per autoveicoli sono ancor più esposte al problema in quanto il primo mercato estero di riferimento (21 per cento delle esportazioni) è la Germania, primo esportatore europeo di auto e parti accessorie negli Stati Uniti.
Inoltre, un sondaggio proposto in occasione dell’evento e che ha coinvolto un migliaio di imprese della filiera dell’autoriparazione, sempre realizzato da Confartigianato a livello regionale, annovera come prima problematica legata alla propria attività, quella legata al rischio della diffusione di prodotti acquistati on line, che entrano così nella circuito dell’automobile, con danno per le imprese e rischio per gli utenti. Una problematica, quella della concorrenza sleale, sentita da oltre la metà degli interessati (50,8%).
«Operatori abusivi che popolano il sommerso, in un mondo parallelo in cui non esistono regole e che produce danni ingenti alle casse dello Stato, alle imprese regolari, ai consumatori. Un fenomeno che ha ripercussioni negative non solo sui fatturati delle imprese che producono gli originali, ma anche per la concorrenza sleale subita dai distributori ufficiali e per i rischi che corrono gli acquirenti, spesso inconsapevoli» commenta il presidente di Confartigianato Massetti. Un sondaggio che ha purtroppo riscontri numerici accertati dalla stessa Confartigianato nell’ultima assemblea: l’economia sommersa nella filiera auto è un fenomeno in crescita: in quattro anni il valore aggiunto creato dal lavoro irregolare è aumentato di quasi il 9% e il numero degli operatori abusivi è lievitato del 2,5%.

La musica nel Bresciano dà lavoro a 170 imprese

in Cultura/Economia/Tendenze by
Strumenti musicali

È la Lombardia la regione regina della musica italiana con il 20,2% delle imprese attive (oltre 2 mila su circa 10 mila in Italia) e il 19,2% degli addetti del settore musicale (circa 10 mila su 53 mila) secondo un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati del registro imprese al primo trimestre 2018.

Un comparto composto da 448 imprese del settore manifatturiero (su 1.519 a livello nazionale, il 29,5%) tra fabbricazione di strumenti musicali e supporti musicali, 406 imprese del commercio (su 2.341, il 17,3%) e 1.150 imprese dei servizi (su 6.047, il 19%). Un settore da 8 miliardi all’anno in Italia di cui circa 4,5 in Lombardia e 3 in Lazio, concentrato tra Milano con 4,2 miliardi e Roma con 3 miliardi.

Principali settori. Spiccano in particolare le attività di registrazione (475 imprese su 1.848 in Italia, 25,7%), i corsi di danza specializzati (160 su 701, il 22,8%) e le discoteche e sale da ballo (416 su 2.775, 15%). Milano è prima in regione e seconda nel Paese con 948 imprese specializzate in musica (9,6% nazionale), in crescita del 2,7% in un anno e oltre 7 mila addetti (13,2% italiano). La seguono Cremona con 214 imprese e circa 500 addetti, Brescia con 170 imprese e Bergamo con 141 imprese. Oltre 100 le imprese nel settore a Monza Brianza e Varese.

Il settore musicale in Italia. Sono quasi 10 mila le imprese attive nel settore e oltre 53 mila gli addetti. Roma e Milano sono prime con quasi mille imprese ciascuna, vengono poi Napoli con circa 500, Torino con quasi 400, Bologna e Cremona con oltre 200. Per numero di addetti prima è Roma (16 mila) seguita da Milano (7 mila). Superano i mille addetti anche Firenze, Ravenna, Ascoli Piceno, Bologna e Bari.

 

Aib, Valerio Vago è il nuovo responsabile dell’area Comunicazione

in Aib/Associazioni di categoria/Economia by

Valerio Vago è il nuovo responsabile dell’Area Comunicazione, Marketing e Rapporti Associativi dell’Associazione Industriale Bresciana, realtà di primo piano in ambito confindustriale con oltre 1.300 imprese e 70mila dipendenti.

Vago è un professionista particolarmente esperto nel campo della comunicazione e del marketing. In particolare, ha maturato una forte competenza nell’ambito della comunicazione esterna e interna (off line e digitale), assumendo la responsabilità di numerosi progetti di comunicazione istituzionale, finanziaria (con oltre venti quotazioni in Borsa), di crisi e di responsabilità sociale. Ha gestito numerosi progetti di marketing e pubblicitari e nell’ambito delle sponsorizzazioni culturali e sportive.

È stato Direttore Comunicazione di RAS Assicurazioni, di Allianz Italia e della Banca Popolare di Vicenza. Ha ricoperto ruoli manageriali in importanti società di consulenza di comunicazione quali: Barabino & Partners, Hill & Knowlton, Brunswick Group ed Ecomunicare. Dopo la Laurea in Economia e Commercio presso l’Università Bocconi ha lavorato in Price Waterhouse in qualità di Auditor.

L’Associazione Industriale Bresciana, la più antica associazione industriale d’Italia, associa oltre 1.300 imprese per un totale di circa 70mila dipendenti. Rappresenta una provincia leader in Italia a livello economico, al quinto posto per valore aggiunto complessivo (dietro Milano, Roma, Torino e Napoli), al terzo per quanto riguarda l’industria manifatturiera (dopo Milano e Torino) e al quarto per le esportazioni (dopo Milano, Torino e Vicenza).

 

Imprenditori da altre regioni: a Brescia ne sono arrivati 32mila

in Economia/Tendenze by
Imprenditori

Milano è prima in Italia per attrattività imprenditoriale extra regionale, il 46% di chi fa impresa, considerando tutte le cariche, arriva da fuori Lombardia (250 mila su 546 mila) contro una media regionale del 32,1% (436 mila su 1,4 milioni) e italiana del 24,5% (oltre 1,8 milioni gli imprenditori che lavorano fuori dalla regione o Stato di origine) secondo un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi sui dati del registro delle imprese al primo trimestre 2018 sulle persone che hanno cariche nelle imprese, sia come titolare ma anche come soci e amministratori (considerando le sole persone attive).

Dopo Milano, a livello nazionale, vengono con circa il 40% Aosta (7 mila cariche su 18 mila), Imperia (12 mila su 30 mila), Novara (16 mila su 41 mila) e Trieste (9 mila su 31 mila). Sesta è Roma dove il 38% degli imprenditori viene da fuori Lazio. Supera il 35% la presenza di imprenditori nati fuori regione anche a Prato, Savona, La Spezia, Bologna e Genova.

Lombardia, chi attira più imprenditori da fuori regione. Su quasi 1,4 milioni di persone che ricoprono cariche di impresa in regione nel 2018, 924 mila sono lombardi mentre oltre 436 mila, pari al 32,1%, sono nati fuori regione o all’estero. Tra questi ci sono 33 mila siciliani, oltre 30 mila campani e pugliesi, 27 mila piemontesi e circa 25 mila veneti e calabresi. Tra i territori, dopo Milano, che è prima con 250 mila imprenditori nati fuori regione, vengono Brescia con quasi 32 mila, Varese e Monza Brianza con circa 28 mila, Bergamo con 24 mila e Como e Pavia con oltre 18 mila. Per peso degli imprenditori nati fuori regione, dopo Milano che è prima, vengono Pavia (con un peso del 30,4%), Varese (29%) e Monza Brianza (27,6%).

A Milano solo circa la metà degli imprenditori (54,3%, 297 mila imprenditori su 546 mila) viene dalla Lombardia. Le restanti cariche sono occupate prevalentemente da pugliesi (oltre 20 mila), siciliani, campani e piemontesi (circa 18 mila per ciascuna regione di nascita).

A Monza Brianza è lombardo il 72,4% di chi detiene cariche d’impresa, il 73,9% a Lodi. Dopo la Lombardia, sono Sicilia e Calabria le regioni da cui provengono più imprenditori in Brianza mentre è l’Emilia Romagna la seconda regione di provenienza per il territorio del lodigiano.

 

Massetti (Confartigianato) al governo: siamo preoccupati, ascoltateci

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia by

«Condividiamo in pieno le preoccupazioni del presidente di Confindustria Boccia e di gran parte del mondo economico, ma noi non intendiamo scendere in piazza: piuttosto continueremo a bussare alle porte dei ministri offrendo le nostre idee e i nostri progetti per rilanciare le imprese, vero motore dell’economia e base per poter realizzare molte delle misure annunciate dal governo in campagna elettorale». Così – secondo quanto riportato da Brescia News – si è espressso Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia Lombardia che prosegue: «Poche volte siamo scesi in piazza ma, forse sarà un caso, dopo l’ultima è caduto un Governo. Per questo ritengo importante, per noi ma anche per i nostri interlocutori, cercare il dialogo. Un confronto dove scambiarsi idee e pareri e dal quale possono nascere quelle soluzioni necessarie perché le cose ricomincino a girare per il verso giusto. Del resto, dopo mesi di proclami, bisognerà arrivare alle scelte vere e alcune di queste ci preoccupano molto. Soprattutto visto il clima di incertezza e di continua battaglia che sembra essere calato sul Paese, che frena la fiducia degli imprenditori e rende la ripartenza sempre più difficoltosa».

Per Massetti ciò che serve, prima di tutto, è una seria riflessione da parte del Governo. Un esempio? «Si dà tanto addosso alla Germania, senza pensare che dobbiamo ringraziare le grandi case automobilistiche tedesche se le fabbriche italiane e gli artigiani italiani vengono scelti come loro fornitori. Perché se è vero che noi siamo i migliori, è altrettanto verto che questa cosa va riconosciuta. Non possiamo dare continuamente addosso a chi ci dà il lavoro. Certamente alcuni atteggiamenti vanno chiariti; si può ridiscutere di tutto, ma c’è modo e modo. Non possiamo continuare ad assistere a chi fa campagna elettorale per le prossime elezioni demolendo anche quel che di buono è stato fatto in passato. Gli imprenditori non ci stanno. Vogliono un cambiamento, ma che sia un cambiamento vero nei confronti delle imprese. È per questo che come Confartigianato stiamo mettendo in atto azioni di persuasione e di collaborazione nei confronti di vari ministeri, con delle controproposte sulla tassazione, sull’Iva, sulla riduzione della percentuale del cuneo fiscale. Sulle cose che chiediamo da sempre, cioè, ma che di fatto sono ancora ferme al palo. Anche perché i problemi sono gli stessi di sempre, ma c’è un atteggiamento di paura che si sta innescando e non fa bene. Per questo continueremo a proporre soluzioni: il tema vero è se ci ascoltano. In Italia, solo per citare il comparto artigiano, ci sono 500mila imprese, 96mila delle quali in Lombardia, che decidono spontaneamente di pagare una tessera annuale per associarsi: vuol dire che ripongono la loro fiducia in noi. E noi non vogliamo tradire quella fiducia. Mi auguro che i ministri di questo governo lo capiscano» conclude Massetti.

Benessere e fitness, a Brescia le attività sono 1930

in Economia/Evidenza/Sport/Tendenze by
Fitness

Sono oltre 15 mila le attività, tra sedi di impresa, sedi secondarie e unità locali, attive nel settore del benessere e fitness in Lombardia nel 2018 secondo l’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati registro imprese. Crescono del 2,4% in un anno e del 10,3% in cinque anni e pesano il 17% di tutte le attività presenti in Italia nel comparto (circa 89 mila, +2,1% in un anno e +9,2% in cinque) dando lavoro a circa 43 mila addetti su 157 mila in Italia (il 27,2% del totale).

La rilevanza della Lombardia nel settore si deve soprattutto a Milano, che è seconda in Italia dopo Roma per numero di imprese ma prima per addetti, Brescia (sesta per imprese e nona per addetti), Bergamo (ottava per imprese e sesta per addetti) e Monza Brianza (terza per numero di addetti). La Lombardia pesa soprattutto nel settore dei centri benessere concentrando il 31,1% delle attività italiane, nei servizi di manicure e pedicure (23,1%) e nelle palestre (21,4%). Forte anche la presenza di imprese lombarde negli istituti di bellezza (18,3%).

Il settore fitness e benessere nelle province lombarde. Milano è prima in regione con 5.217 attività (il 5,9% italiano e una crescita del 3% in un anno e 15,7% in cinque anni) e 17 mila addetti. Poi vengono Brescia (1.930 attività, +2% e +3,8% e oltre 3 mila addetti), Bergamo (1.692 attività, +3% e +7,5% e 5 mila addetti), Varese (1.300 attività, +0,6% e +4,6% e 2 mila addetti) e Monza Brianza (1.200 attività, +3,3% e +13,2% e oltre 10 mila addetti). La crescita maggiore in un anno si registra a Como (+4,6%) mentre in cinque anni è a Milano che cresce di più il settore.

Il fitness e il benessere fanno impresa in tutta Italia. Sono 89 mila le attività specializzate nel settore occupando 157 mila addetti. Si tratta soprattutto di  istituti di bellezza (39 mila attività), profumerie (19 mila attività) e commercio al dettaglio di articoli sportivi e per il tempo libero (13 mila). Ci sono poi oltre 5 mila erboristerie e palestre. Prima per numero di attività è Roma dove si concentra il 7,7% delle attività italiane legate al fitness e benessere (6.847) seguita da Milano (seconda con 5.217 attività ma prima in Italia per addetti), Napoli (3.796 attività), Torino (3.345) e Bari (2.267). Tra le prime dieci in Italia anche Brescia, Salerno, Bergamo, Firenze e Bologna.

Settore al femminile e giovanile, record di imprese straniere a Milano. Quasi due imprese su tre nel settore sono femminili (68%) e una su sei è in mano a giovani (17,6% in Lombardia e 17,8% in Italia). Più alta in Lombardia la presenza di imprese con titolari nati all’estero, 12,1% contro una media nazionale dell’8,3%, grazie al dato di Milano dove le imprese “straniere” pesano il 18,8%, il valore più alto d’Italia. Dopo Milano, per peso delle imprese di titolari nati all’estero vengono Trieste (17,4%) e Prato (16,9%), per peso di imprese femminili prime in Italia sono invece Nuoro, Pordenone e Ascoli Piceno (78% circa l’una) e per presenza di under 35 Catanzaro, Isernia e Crotone (oltre 30% ciascuna).

Cresce il settore dell’usato: nel Bresciano oltre 100 imprese

in Economia/Tendenze by
Vestiti usati

Cresce il settore dell’usato in Lombardia ed in Italia: +8,7% in regione e +7,7% a livello nazionale in cinque anni e, rispettivamente, +2,1% e +0,4% nell’ultimo anno secondo  un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati del registro delle imprese al primo trimestre 2018, 2017 e 2013 relativi a tutte le localizzazioni (sedi di impresa, sedi secondarie e unità locali) specializzate nel commercio al dettaglio di articoli di seconda mano in negozi.

Nel 2018 si contano oltre ottocento attività lombarde su quasi 5 mila in Italia, il 16,7% del totale, tra chi è specializzato in libri di seconda mano (50 in Lombardia e 382 in Italia), da quelli scolastici a quelli rari, e chi vende mobili e oggetti di antiquariato (370 in Lombardia su 2.440 in Italia) o indumenti e oggetti vintage (329 lombardi su 1.764).

Prime in Italia per numero totale di attività sono Roma (con 450, +3,7% in cinque anni), Milano (con circa 400, +16%) e Torino (circa 300, +6,8%). Sopra le 200 attività anche Napoli e Firenze. Tra chi cresce di più in un anno Ravenna, Imperia e Isernia, in cinque anni Benevento, Gorizia e Oristano.

I principali centri dell’usato in Lombardia: Milano è prima con quasi 400 attività specializzate seguita da Brescia (105), Bergamo (67), Varese (63), Pavia (45) e Monza Brianza e Mantova con 36 ciascuna. In cinque anni crescono, in percentuale, soprattutto Lecco (da 9 a 13 attività, +44,4%) e Pavia (da 34 a 45, +32,4%).

Neosperience si presenta a innovA 2018 | INNOVATION CLUB

in Economia/Evidenza/Innovation club/Rubriche/Tendenze/Web e digitale by
Innova2018

Il futuro dell’acciaio non è più quello di una volta: l’industria 4.0 ha cambiato il modello di business, in tutti gli anelli della filiera siderurgica, e ancora lo sta cambiando, a una velocità inedita. Per non perdere competitività, è necessario essere preparati al cambiamento e riconoscere e governare le trasformazioni già in atto.

Made in Steel, da oltre 10 anni evento di riferimento della filiera siderurgica nel sud Europa, intende mostrare con continuità a operatori e portatori di interesse quale sarà il futuro dell’acciaio. Lo farà con innovA, l’evento nel quale la filiera siderurgica si presenterà in veste di visitatore per vedere e toccare con mano l’innovazione, che sarà il cuore tematico dell’ottava edizione di Made in Steel (14, 15, 16 maggio 2019, fieramilano Rho).

innovA debutterà a Brixia Forum (Brescia) il 20, 21 e 22 settembre 2018. È la convention dell’innovazione per il comparto siderurgico che offre alla filiera dell’acciaio nazionale un’occasione di scoperta, confronto e approfondimento dei grandi temi chiave del futuro. Digitalizzazione, industria 4.0, stampa 3D a metallo, additive manufacturing, piattaforme online per la vendita e la distribuzione: sono alcune delle questioni sfiorate a Made in Steel 2017 e che verranno portate a Made in Steel 2019, di cui innovA è evento propedeutico, anticipatore e “suggeritore” di elementi innovativi.

Il Gruppo Neosperience è posizionato sui più moderni trend di mercato e in grado di sviluppare progetti innovativi ad ampio spettro attraverso un portfolio di offerta, oggi ampliato verso nuove aree tecnologiche, al fine di aumentare la competitività dell’aziende:
> Artificial Intelligence;
> Blockchain;
> Internet of Things & RFID;
> Web & Mobile Applications;
> Realtà Aumentata;
> Software di produzione per i processi di fabbrica.

La capogruppo ha sviluppato la prima Digital Customer Experience Cloud al servizio delle aziende che vogliono coinvolgere e conoscere i propri clienti digitali. Il Gruppo Neosperience ha vinto il premio Red Herring Top 100 Global come una delle prime aziende tecnologiche al mondo, diventando anche Gartner Cool Vendorship che è il maggior riconoscimento dell’industria informatica.

Le aziende del settore Metal devono monitorare costantemente i processi attraverso l’utilizzo di strumenti di controllo adatti sia alla gestione di una produzione su ordine cliente sia alla pianificazione e produzione su previsione. Hanno la necessità di integrare i processi logistici primari con le funzioni di supporto quali il controllo qualità del prodotto, la manutenzione e gestione delle attrezzature e degli impianti.
Neosperience è un partner che realizza progetti completi di cambiamento anche di tipo organizzativo capitalizzando una notevole esperienza nella gestione dei sistemi gestionali d’impresa grazie a un’efficace modalità di utilizzo delle piattaforme SAP e di tutte le nuove tecnologie applicabili ai processi di questo settore.

I servizi alla persona danno lavoro a 76mila bresciani

in Economia/Partner/Salute/Tendenze by
Assistenza anziani

Cresce il settore dei servizi alla persona in Italia e Lombardia, secondo un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati del registro imprese 2018 e 2017, per un business che in regione supera i 27 miliardi di euro su oltre 100 a livello nazionale. Tra 2017 e 2018 le imprese attive passano da 781 mila a 794 mila a livello nazionale e da quasi 124 mila a oltre 125 mila in regione. Le imprese lombarde del settore pesano il 16% del totale italiano, quasi una su sei, e hanno circa 626 mila addetti su 3,3 milioni in Italia, il 19%.

I settori. Al primo posto in Lombardia la ristorazione, con 51 mila imprese su 334 mila in Italia, poi parrucchieri ed estetisti con oltre 23 mila attività su 141 mila in Italia, trasporto passeggeri su strada con 8 mila imprese su circa 34 mila in Italia. Ci sono anche oltre 5 mila attività che si occupano di riparazione su 29 mila in Italia e 4.700 di istruzione su 28 mila in Italia.

Il settore dei servizi alla persona in Lombardia. Milano è prima con oltre 46 mila imprese, 276 mila addetti e un giro d’affari annuo da 17 miliardi. Vengono poi Brescia con circa 17 mila imprese e 76 mila addetti, Bergamo con quasi 13 mila imprese e 63 mila addetti. Varese è quarta con 10 mila imprese circa e 43 mila addetti. Monza e Brianza ha quasi 9 mila imprese che danno lavoro a 34 mila addetti per un business di oltre 1 miliardo di euro mentre sono 2.300 le imprese del settore a Lodi con oltre 9 mila addetti e ricavi da circa 300 milioni.

In Italia per provincia. Prima Roma con oltre 71 mila imprese (circa 2 mila imprese in più in un anno), poi Milano con 46 mila (quasi mille imprese in più), Napoli con 36 mila (mille imprese in più), Torino con 30 mila e Bari con 18 mila. Per addetti, prima Roma con 280 mila, poi Milano con 276 mila (4 mila in più), Napoli con 124 mila, Torino con 114 mila e Brescia con 76 mila.

 

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