Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Economia - page 111

Notizie economico-finanziarie di Brescia e Provincia

Lombardia: bollo auto e tasse regionali sospese fino a ottobre

in Economia/Istituzioni/Regione/Tasse by

Sospensione bollo auto fino al 30 settembre 2020 e proroga pagamento tasse, senza applicazione di sanzioni e interessi, al 31 ottobre 2020.

Lo stabilisce la delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta del presidente Attilio Fontana, di concerto con l’assessore regionale al Bilancio, Finanza e Semplificazione, Davide Caparini.

ADEMPIMENTI TRIBUTARI E TERMINI VERSAMENTI

“Il provvedimento delle tasse regionali sospese per il coronavirus – spiega l’assessore Caparini – riguarda gli adempimenti tributari e i termini dei versamenti della tassa auto, anche in domiciliazione bancaria, che scadono nel periodo compreso tra l’8 marzo e il 30 settembre 2020 per chi ha il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa in Lombardia.

“Gli adempimenti – prosegue Caparini – e i versamenti sospesi, potranno essere regolarizzati, senza applicazione di sanzioni e interessi, in un’unica soluzione entro il 31 ottobre 2020”. “Non è previsto – specifica – il rimborso di quanto eventualmente già versato”.

INFO SU PAGINA TRIBUTI PORTALE REGIONE LOMBARDIA

“Come sempre – ricorda l’assessore – i cittadini troveranno tutte le informazioni sulla pagina Tributi del Portale di Regione Lombardia www.tributi.regione.lombardia.it“.

 

Massetti (Confartigianato): rilanciare l’edilizia ora o il settore non riparte

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Edilizia by

Un appello a tutti i sindaci della provincia per richiedere un incisivo taglio ai tributi e l’affidamento diretto e a “chilometro zero” degli appalti alle imprese locali di costruzioni per un settore che ha pagato più degli altri il lockdown e che fa i conti con una ripresa appesa ad un filo. Stiamo parlando del settore delle costruzioni e più in generale del “settore casa”.

«Un appello rivolto ai sindaci per chiedere di intervenire con uno sgravio delle imposte alle imprese e il coinvolgimento diretto nella ripresa degli appalti pubblici, sostenendo quanto più possibile gli interventi dei privati che possono cogliere le opportunità rappresentate dal bonus del 110% che sono enormi, come rappresentato dallo studio realizzato dal nostro Osservatorio – commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti che prosegue – non c’è tempo da perdere: si tratta di un’opportunità incredibile che deve trovare conferma ora nella sua stabilizzazione almeno sino a tutto il 2022 come abbiamo sollecitato, ma che deve essere semplificata nei meccanismi per non incepparne l’onda positiva, o ancora preggio scoraggiare le imprese che si trovano già in balia di una burocrazia senza eguali. Le imprese artigiane del comparto casa della nostra provincia, colpite da una crisi che non ha precedenti negli ultimi 25 anni sono ad un bivio: o ripartono immediatamente, sostenuta anche dalle singole comunità locali, oppure sono destinate ad una crisi senza fine». Stiamo parlando di un totale di 12.610 imprese artigiane nella sola provincia di Brescia e 20.527 addetti e che da inizio anno ha visto chiudere nel solo primo trimestre 2020, dunque non considerando gli scorsi mesi di lockdown di aprile e maggio, ben 322 imprese delle costruzioni. L’Osservatorio di Confartigianato Lombardia ha recentemente calcolato gli effetti della leva del bonus ristrutturazioni del 110% incluso nel recente DL Rilancio.

Solo gli interventi sostenuti da ecobonus in Lombardia nel 2018 sono stati 80 mila per 785 milioni di investimenti: 97,6 milioni dei quali per la sola provincia di Brescia, di cui quasi il 40% nell’ambito dei serramenti, il 25% nell’ambito dell’installazione e la restante quota nell’edilizia. Un intervento su due ha riguardato edifici costruiti prima del 1970: in provincia di Brescia quasi 85mila edifici sono stati costruiti prima del 1969 e oltre la meta dei 230mila edifici residenziali è stato edificato prima del 1980. Ora, secondo i dati della relazione tecnica al provvedimento il bonus del 110% mobiliterà risorse per 14 miliardi di euro fino al 2026, con una media annua (2021-2026) di 2,3 miliardi di euro per tutta l’Italia. «Riponiamo infine nelle amministrazioni grandi aspettative anche per l’utilizzo dei 50 milioni che Regione Lombardia ha destinato agli Enti locali di Brescia per i lavori pubblici cantierabili da subito, con l’auspicio che venga considerato il principio dell’affidamento dei lavori a “chilometro zero” e nello sblocco dei principali interventi pubblici: strade, scuole, viadotti, impianti sportivi, manutenzioni, prevenzione del dissesto idrogeologico e tutte le altre opere necessarie devono essere il volano per creare ricchezza e lavoro per una territorio che ha tanto sofferto in questi mesi» conclude il presidente Massetti.

Truffe agli anziani, la Regione dà 600mila euro ai Comuni per contrastarle

in Economia/Istituzioni/Regione by

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale, Riccardo De Corato, ha stanziato 600.000 euro per contrastare le truffe agli anziani. La delibera stabilisce i criteri e le modalita’ per l’assegnazione dei contributi agli enti locali.

SOMME DISPONIBILI – Per il biennio 2020-2021 e’ previsto uno stanziamento complessivo di 600.000 euro (300.000 annui).

DE CORATO: DENUNCIARE IMMEDIATAMENTE – “Regione Lombardia – ha sottolineato l’assessore De Corato – da tempo destina somme
ai Comuni per la realizzazione di progetti ed iniziative finalizzate ad aumentare la conoscenza di questi pericoli. Ed anche nel biennio 2020-2021, gli enti locali potranno contare su delle somme aggiuntive. Contro questo tipo di reati abbiamo inoltre realizzato degli spot televisivi finalizzati al contrasto, invitando a denunciare alle Forze dell’ordine ogni situazione sospetta”. “Verrebbe da dire – ha concluso De Corato – che ai tempi del Coronavirus i criminali si sono purtroppo evoluti: dalla truffa del tampone, ai finti tecnici che cercano di entrare in casa con la scusa della sanificazione”. (LNews)

Primo trimestre 2020: produzione industriale ancora in forte calo

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze by

Nel primo trimestre del 2020, la variazione della produzione delle imprese manifatturiere bresciane è risultata pari a -13,9% rispetto allo stesso periodo del 2019 (tendenziale), dopo i risultati già negativi del quarto (-1,4%) e del terzo (-0,9%) trimestre 2019. Si tratta del peggior dato dal quarto trimestre 2009 (-17,3%). Il risultato risente, in particolare, della caduta della produzione nel mese di marzo, dovuta al lockdown per l’emergenza Covid-19 imposto o deciso dalla maggior parte delle attività produttive.

A evidenziarlo sono le indagini congiunturali dell’Ufficio Studi e Ricerche AIB e del Servizio Studi della Camera di Commercio con i risultati al primo trimestre 2020.

Nel dettaglio, la produzione industriale registra un calo sul trimestre precedente del -11,4%. Il tasso acquisito – ovvero la variazione media annua che si avrebbe se l’indice della produzione non subisse variazioni fino alla fine del 2020 – è pari a -12,5%. Il recupero dai minimi, registrati nel terzo trimestre 2013, diminuisce e si attesta a +1,0%, perdendo, di fatto, tutto quanto guadagnato in questi anni e tornando ai minimi storici. La distanza dal picco di attività pre-crisi (primo trimestre 2008) si amplia e risulta pari a -30,5%.

Le previsioni a breve termine sono decisamente negative: le aziende che stimano un peggioramento della situazione attuale nei prossimi tre mesi sono il 66%, quelle che prevedono di mantenere i livelli attuali sono il 20%. Le previsioni sono condizionate dal peggioramento di tutti i parametri economici, causato dalla caduta del commercio internazionale, dalle incertezze sulla domanda interna e dalla debolezza della domanda estera, ancora compromessa dalla diversa tempistica con la quale sono state introdotte le misure di contenimento del Covid-19 negli altri paesi.

Per l’artigianato manifatturiero – secondo il Servizio Studi della Camera di Commercio di Brescia – il primo trimestre dell’anno si chiude con una repentina e intensa decelerazione, segno evidente dei primi riflessi del lockdown disposto per far fronte all’emergenza legata alla diffusione del Covid-19. In confronto al trimestre scorso, infatti, la produzione è diminuita dell’11,8%, il fatturato del 9,5% e gli ordinativi del 9,1%.

La flessione è ancora più visibile nel confronto con il primo trimestre dello scorso anno, la produzione dell’artigianato manifatturiero bresciano è diminuita del 13,4%, il fatturato del 12,7% e gli ordinativi dell’11,3%. Questi risultati si inseriscono in un contesto complessivo di rallentamento che ha interessato l’artigianato manifatturiero nel corso del 2019. Nella media dell’anno, infatti, la produzione è calata dello 0,3%.

L’Indagine AIB viene effettuata trimestralmente su un panel di 250 imprese associate appartenenti al settore manifatturiero. L’indagine sull’artigianato della Camera di Commercio, la cui fonte è l’indagine congiunturale Unioncamere Lombardia, ha coinvolto 219 imprese della provincia, pari a una copertura campionaria del 100%.

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Servizi scolastici, flash mob della Cgil davanti alla prefettura con mascherina e ombrello

in Cgil/Economia/Servizi/Sindacati by

In Italia i servizi essenziali al buon funzionamento della scuola sono svolti da oltre 100 mila lavoratrici ( più di 2000 in provincia di Brescia), dipendenti da aziende e cooperative che hanno ottenuto l’appalto dalle amministrazioni locali. Si tratta delle addette alla ristorazione, alle pulizie e ausiliariato e delle “assistenti ad personam” ovvero lavoratrici diplomate o laureate in ambito pedagogico/educativo/sociale che svolgono attività di assistenza e di inserimento per alunni con deficit psico-fisici

“Contrariamente agli altri lavoratori della scuola: insegnanti e personale non docente che sono dipendenti pubblici – si legge in un comunicato – le lavoratrici degli appalti hanno contratti part time ciclici con orari ridotti.  Questo significa che loro, diversamente da tutti gli altri lavoratori italiani che possono accedere alla disoccupazione (naspi) a patto che abbiano lavorato almeno 13 settimane negli ultimi 4 anni, sono prive nei periodi di sospensione estiva di alcune reddito non ricevono ne indennità di disoccupazione ne assegni famigliari. Inoltre, il mancato recepimento da parte del Governo Italiano della direttiva europea sulla non discriminazione e della successiva sentenza della Corte di Giustizia Europea del 10/6/2010 costringe queste lavoratrici a lavorare più anni per accedere alla pensione rispetto agli altri lavoratori. Per maturare 40 anni di contributi ne devono lavorare 53 o più.

L’emergenza covid-2019 non ha fatto che peggiorare ulteriormente le loro condizioni. Infatti per loro, dopo 3 mesi con stipendi ridotti (il Fondo di Integrazione salariale non arriva al 70% dello stipendio). Contributo spesso arrivato in ritardo e spesso pagati in ritardo, oggi si annunciano altri 3 mesi senza alcun reddito ne assegni famigliari”.

Per questo venerdì 5 giugno alle ore 10.30 la Cgil organizzerà un flash mob davanti alla Prefettura di Brescia e i presenti saranno muniti oltre che di mascherina anche di ombrello “per rappresentare  anche visivamente che il proverbio Piove sempre sul bagnato è per loro una triste realtà”.

Agricoltura, Rolfi: totalmente inutile sanatoria immigrati, servono voucher e semplificazione

in Agricoltura e allevamento/Economia/Istituzioni/Regione by

“Le nostre imprese agricole hanno bisogno di voucher e di semplificazione per l’assunzione di personale, non campagne ideologiche, come quella che sta portando avanti, con la regolarizzazione di immigrati clandestini, il ministro Bellanova. Per l’agricoltura è un intervento inutile, anzi dannoso perché ha contribuito a descrivere gli agricoltori come degli ‘schiavisti’ che sfruttano le persone. Un autogol per l’Italia”. Lo ha detto l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi, Fabio Rolfi, in merito alla regolarizzazione di immigrati irregolari. È, infatti, attivo da oggi il servizio Inps per la presentazione delle istanze.

Regolarizzazione fuori tempo

“La regolarizzazione avrà effetto tra l’altro – ha rimarcato Rolfi – quando buona parte della vendemmia e della raccolta di ortofrutta sarà già terminata”. “Basta questo – ha continuato – a palesare la scarsa conoscenza delle realtà agricole da parte di un Governo e un ministro che si stanno occupando più di immigrazione che di agricoltura”.

Plauso a nostri imprenditori che assumono lombardi senza lavoro

“Il plauso della Regione Lombardia – ha detto l’assessore – va invece agli imprenditori agricoli che stanno assumendo tanti lombardi rimasti senza lavoro in questi mesi di difficoltà”. “L’agricoltura – ha aggiunto – può essere una grande opportunità professionale per tanti cittadini che hanno perso l’occupazione. In queste settimane ho visitato le aziende e ho visto ex imprenditori, ex baristi, ex operai che hanno trovato un nuovo impiego in questo settore”. “Le associazioni di categoria – ha concluso l’assessore Rolfi – hanno raccolto migliaia di curricula per un lavoro nei campi”.

 

Massetti: bene riduzione bollette per imprese, ma ora serve revisione del sistema

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Energia by
Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

«La misura del Decreto Rilancio che riduce di 600 milioni i costi fissi nelle bollette elettriche delle piccole imprese nel trimestre maggio-luglio è un segnale di attenzione alle sollecitazioni di Confartigianato e va nella giusta direzione di fiscalizzare una parte degli oneri generali di sistema di cui le piccole imprese subiscono il peso maggiore. Ora bisogna insistere su questa strada, prorogando l’intervento oltre luglio e procedendo ad una revisione strutturale degli oneri generali del sistema elettrico» così il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti che prosegue: «È prioritario ora eliminare lo squilibrio che oggi vede le piccole imprese che consumano il 33% dell’energia pagare il 48,5% degli oneri generali di sistema in bolletta. Per superare questa sperequazione va trasferita sulla fiscalità generale almeno una parte degli oneri non direttamente legati a obiettivi di sostenibilità ambientale. Una voce, quest’ultima, che solo per la provincia di Brescia incide sulle nostre Mpi bresciane per 25 milioni di euro».

Confartigianato, attraverso la voce del presidente Massetti sottolinea, inoltre, la necessità di affrontare il problema della riscossione degli oneri generali non versati da clienti morosi trasferendo gli oneri nella fiscalità generale e, in alternativa, adottando strumenti di recupero già sperimentati come il modello del canone Rai o la riscossione della tassa di concessione governativa sulla telefonia. Quanto alle agevolazioni per le aziende energivore vanno riformate, concedendole solo a fronte di un miglioramento, certificato, dei processi produttivi in termini di maggiore efficienza energetica. «Alcuni soggetti, infatti, sono avvantaggiati: più consumano, meno pagano a danno delle piccole imprese» conclude il presidente Massetti.

Terziario: nel 2020 la fiducia delle imprese crolla ai minmi storici

in Economia/Tendenze by

Nel primo trimestre del 2020 l’indice di fiducia delle imprese bresciane attive nel settore terziario ha evidenziato un crollo rispetto a quanto registrato nel periodo precedente.  Nel dettaglio, l’indice si è attestato a 27,0, contro il 110,7 segnato nel 4° trimestre 2019: si tratta del minimo storico registrato da quando è disponibile la serie storica (2016).

A evidenziarlo sono i risultati della tradizionale Indagine congiunturale condotta dall’Ufficio Studi e Ricerche di AIB al primo trimestre 2020.

Le conseguenze economiche di COVID-19 sono alla base del tracollo dell’indice nei primi tre mesi dell’anno. Dopo i timidi progressi rilevati nel secondo semestre del 2019, i giudizi degli operatori hanno risentito delle chiusure delle attività produttive imposte dalle misure di contenimento approvate dal Governo, nonché del vero e proprio azzeramento della domanda per determinate tipologie di servizi, un aspetto destinato a non esaurirsi, ma verosimilmente a proseguire almeno fino all’estate.

L’evoluzione del clima di fiducia delle imprese bresciane appare nel complesso coerente con il quadro nazionale, dove l’Indice PMI riferito al settore, dopo le rilevazioni positive di gennaio e febbraio, a marzo ha raggiunto il record negativo di 17,4, poi battuto ad aprile (10,8).

“Il fermo delle principali attività economiche ha certamente impattato pesantemente sul settore, anche se in maniera molto differenziata – commenta Paolo Chiari, Presidente del Settore Terziario di AIB –: alcuni ambiti sono riusciti ad assorbire meglio le conseguenze della chiusura per COVID-19, riposizionandosi su modelli di business da remoto. Spero che i prossimi mesi possano smentire almeno parzialmente il sentiment di sfiducia espresso dal panel di intervistati, il settore Terziario in questo periodo si sta distinguendo, infatti, per l’importanza e qualità del supporto erogato alle aziende manifatturiere e per la grande capacità di adattamento”.

Nel dettaglio, per quanto riguarda i giudizi espressi dalle imprese sui tre mesi precedenti:

  • il fatturato è diminuito per il 73% delle imprese, con un saldo negativo del 67% tra coloro che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione;
  • gli ordini e l’occupazione evidenziano anch’essi flessioni (saldi netti pari rispettivamente a -70% e a -12%);
  • i prezzi dei servizi offerti si caratterizzarsi per un’evoluzione declinante (saldo netto pari a, -6%), a conferma dell’assenza di rilevanti pressioni inflattive, in particolare in questa fase storica.

Per quanto riguarda le prospettive per i mesi a venire:

  • il fatturato è atteso in contrazione dal 79% degli intervistati, con un saldo negativo del 73% a favore dei pessimisti rispetto agli ottimisti;
  • i saldi riferiti al portafoglio ordini (-64%) e all’occupazione (-30%) confermano che il peggio non è alle spalle, ma che il settore soffrirà ancora, almeno per tutto il secondo trimestre;
  • i prezzi dei servizi offerti si contraddistinguono per un saldo negativo (-15%), a certificazione della limitata possibilità da parte degli operatori contattati di incrementare le tariffe proposte alla clientela.

Le opinioni delle imprese intervistate in merito alle prospettive sulla tendenza generale dell’economia italiana sono fortemente negative: l’88% degli imprenditori ha infatti un orientamento negativo, a fronte del 9% che prevede stazionarietà e del solo 3% che si dichiara ottimista.

COVID-19 ha duramente colpito l’operatività aziendale, in alcuni casi mettendo addirittura a rischio la sopravvivenza delle stesse imprese. Più nel dettaglio, il 6% degli intervistati ha dichiarato che COVID-19 ha provocato danni “gravissimi” (a fronte dei quali è necessario un ridimensionamento della struttura aziendale), un altro 24% ha espresso un giudizio “severo” (per cui gli obiettivi per l’anno in corso non sono più raggiungibili), mentre la maggioranza relativa dei rispondenti (36%) ha formulato una valutazione “significativa” (con la riorganizzazione del piano aziendale per l’anno in corso). Solo una minima parte degli operatori coinvolti nella rilevazione ha dichiarato che la pandemia (al momento) non ha determinato alcune conseguenze negative (3%) o solamente “trascurabili” (senza comportare modifiche al piano aziendale), mentre il rimanente 27% si è mostrato complessivamente poco preoccupato, segnalando un impatto “gestibile (che implica revisioni minori al piano aziendale).

Il blocco delle attività e il drastico ridimensionamento della domanda per un’ampia gamma di servizi ha provocato inoltre un significativo calo del fatturato (-28%) e delle ore lavorate (-27%) rispetto alla situazione di “normalità”. Tali dinamiche riguardano sostanzialmente quanto imputabile al solo mese di marzo, dato che nel primo bimestre del 2020 non si sono rilevate situazioni di particolare criticità. Appare plausibile che la discesa del volume d’affari e dell’input di lavoro non si sia esaurita con marzo, ma che sia proseguita, con probabile maggiore intensità, almeno per tutto aprile.

Brescia, ecco i comunicati settimanali della Camera di commercio

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia by

Di seguito i comunicati stampa inviati dalla Camera di Commercio di Brescia.

40/20 –  WEBINAR GRATUITI

La Camera di Commercio presenta due rassegne di webinar gratuiti dal titolo “Investimenti Impresa 4.0, incentivi alla ripresa e all’innovazione” e “Restart 4.0, innovazione per lo sviluppo”.

Per maggiori informazioni e per partecipare ai webinar  è possibile visitare il sito www.bs.camcom.it.

 

41/20 – MISURE ADOTTATE DALL’ENTE CAMERALE IN RELAZIONE ALL’EMERGENZA SANITARIA

Con riferimento alle misure di gestione dell’emergenza epidemiologica Coronavirus,  la Camera di Commercio di Brescia comunica che i servizi che comportano contatto con il pubblico, a causa dell’emergenza sanitaria in atto, sono stati riprogrammati con modalità di accesso che variano da servizio a servizio.

Le imprese sono invitate, laddove possibile, a ricorre principalmente alle modalità online.

Sono assicurati i servizi ritenuti indispensabili per l’attività delle imprese che continueranno ad operare.

Si invita pertanto l’utenza a consultare le sezioni interne del sito www.bs.camcom.it per la puntuale verifica delle modalità di accesso alle attività camerali di proprio interesse.

 

42/20 – MUD 2020: PROROGA DELLA DICHIARAZIONE DEI RIFIUTI AL 30 GIUGNO

Facendo seguito alle disposizioni impartite dal Decreto Legge del 17/03/2020 n.18, per far fronte all’emergenza sanitaria in atto, sono stati rinviati al 30 giugno i termini di scadenza della dichiarazione Mud 2020.

Per ogni informazione si invita a contattare l’Ufficio Competitività delle Imprese. e-mail pni@bs.camcom.it.

CORONAVIRUS, Massetti (Confartigianato): «Siamo molto preoccupati, già persi 25 miliardi»

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Tendenze by

«Le nostre imprese stanno riaprendo, più o meno rapidamente, ma dobbiamo state molto attenti e rispettare le regole e le procedure, comportandoci sempre in modo responsabile. La strada verso la normalità sarà ancora lunga e non possiamo permetterci errori. La Lombardia non potrebbe sostenere un nuovo blocco, sia psicologicamente che economicamente» sottolinea in una nota Confartigianato Lombardia tramite il presidente bresciano Eugenio Massetti che prosegue «Il lockdown ha lasciato ferite profonde, sia nei conti delle MPI lombarde, che solo nel bimestre marzo-aprile hanno già perso oltre 25 miliardi di euro pari al 11% del fatturato annuo, che nella mente delle persone, arrivate ormai al limite. Ora la situazione è in miglioramento, ma non possiamo deludere le aspettative dei nostri piccoli imprenditori: sia il 48% che crede ad un ritorno alla piena normalità nel 2021, che il 40% che pensa ad un rientro più graduale. Non siamo ancora fuori dall’emergenza sanitaria, il virus è ancora in agguato. Tutti dobbiamo ricordaci cosa abbiamo passato in queste lunghe settimane – ha concluso Massetti – per evitare assolutamente quei comportamenti irresponsabili, che pur se compiuti da pochi mettono a rischio tutta la popolazione e l’economia del territorio, con immediati riflessi sulla capacità produttiva e sull’occupazione».

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