Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Istituzioni - page 6

Danni delle gelate di aprile, arrivano i fondi dal Governo

in Agricoltura e allevamento/Economia/Istituzioni/Parlamento e governo/Regione by

Con il decreto Sostegni bis, il Governo ha stanziato 105 milioni di euro a livello nazionale per l’incremento del Fondo di solidarietà nazionale volto a ristorare i danni a produzioni, strutture e impianti produttivi delle aziende colpite dalle gelate e brinate dell’aprile 2021.

“Un’ottima notizia” ha dichiarato Fabio Rolfi, assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi. “Viene riconosciuta – ha aggiunto – l’eccezionalità degli eventi di aprile che hanno colpito pesantemente anche la nostra regione. Ora l’auspicio è che in sede di conversione del decreto il fondo venga aumentato, perché rischia di non essere sufficiente. La stima dei danni in Lombardia è di 24 milioni di euro, 18 milioni per le produzioni vegetali e 6 milioni per le produzioni apistiche. La Regione avvierà puntualmente tutte le procedure. Confidiamo in ristori rapidi per dare agli agricoltori ciò che spetta”.

“I cambiamenti climatici – ha concluso l’assessore Rolfi – sono un fattore pesante con cui l’intero comparto agricolo dovrà fare sempre più i conti nel presente e nel futuro. La Regione Lombardia aveva chiesto al governo una deroga per le gelate di aprile che avevano distrutto coltivazioni assicurabili in forma agevolate. Gli agricoltori meritano interventi economici concreti per i danni subiti”.

STIME DANNI A PRODUZIONI VEGETALI

BERGAMO: 9 segnalazioni, 156.104 euro di danni a vite, frutticole;

BRESCIA: 41 segnalazioni, 3.116.746 euro di danni a vite, olivo, mais, drupacee, pomacee, kaki;

CREMONA: 14 segnalazioni, 534.000 euro di danni a pero, melo, ciliegie, actinidia, albicocche, fruttiferi vari, meloni, cocomeri;

MANTOVA: 335 segnalazioni, 13.000.000 euro di danni ad actinidia, pesco, pere, mele e barbatelle di vite;

PAVIA: 45 segnalazioni, 1.200.000 euro di danni a frutticole, vite;

SONDRIO: 264 segnalazioni, 8.000.000 euro di danni a frutticole (mele, vite, piccoli frutti, actinidia dal 70 al 100%).

STIMA DANNI A PRODUZIONI APISTICHE

BERGAMO: 1 collettiva (apicoltori multipli), 1.000.000 euro;

BRESCIA: 8 segnalazioni, 150.000 euro;

CREMONA: 20 segnalazioni, 200.000 euro;

MONZA BRIANZA: 27 segnalazioni, 250.000 euro;

LECCO: 61 segnalazioni, 1.250.000 euro;

LODI: 5 segnalazioni, 120.000 euro;

PAVIA: 88 segnalazioni, 1.800.000 euro;

MILANO: 42 segnalazioni, 700.000 euro;

SONDRIO: 8 segnalazioni, 200.000 euro;

VARESE: 1 collettiva, 800.000 euro;

COMO: 1 collettiva, 380.000 euro.

Centro Padane Srl, Scuri confermato alla presidenza

in Bilanci/Centro Padane/Economia/Istituzioni/Partecipate e controllate/Provincia di Brescia by

Conti in ordine e nuovo Cda, con il bresciano Fabrizio Scuri confermato alla presidenza, per Centro Padane Srl, la società fondata nel 2018 dalle Province di Brescia e Cremona con l’obiettivo di supportare le amministrazioni locali nella gestione, direzione lavori e pianificazione di opere stradali e di edilizia pubblica, nella manutenzione straordinaria delle strade e nella definizione di progetti di smart road.

Dalle 15.30 di oggi, venerdì 7 maggio, si è tenuta l’assemblea ordinaria dell’azienda, che ha approvato i conti e nominato il nuovo Consiglio di amministrazione della società, il cui capitale è controllato dalle due Province (che detengono il 97,46 per cento delle azioni). Alla presidenza (che, secondo i patti parasociali, spetta a Brescia) è stato confermato Fabrizio Scuri, mentre Cremona – dove ha sede la società – ha indicato Elena Bernardini e Bruna Gozzi. Come revisore dei conti è stato invece rinnovato Carlo Fogliata.

Contestualmente l’assemblea ha approvato il bilancio 2020, che segnala – oltre a un leggero utile – un aumento del fatturato del 32 per cento (da 1,053 milioni a 1.387) e del Margine Operativo Lordo (+61%). Una crescita dovuta alle diverse commesse affidate alla società, unità all’attenzione ai costi. Si segnala inoltre che – nell’ultimo anno – l’azienda ha assunto e il personale dell’ufficio tecnico (diretto dall’ingegner Roberto Salvadori) è passato a 10 unità.

“L’obiettivo – ha sottolineato il presidente Scuri illustrando il nuovo Piano industriale – è quello di arrivare entro tre anni a ricavi per 3,5 milioni, con ricadute dirette sui territori per 150 milioni di euro (valore di realizzazione delle opere). Non è un sogno, ma un progetto concreto che si bassa sulla crescente collaborazione con le Province e gli enti locali, di cui Centro Padane Srl è (e vuole essere sempre di più) il braccio operativo. Ringrazio i nuovi soci e le Province per la fiducia che continuano ad accordarci”.

“Di fronte al continuo taglio delle risorse e alle conseguenze economiche del Coronavirus”, ha aggiunto il presidente della Provincia di Brescia Samuele Alghisi, “è essenziale che gli Enti pubblici non rinuncino alle manutenzioni e agli investimenti: Centro Padane Srl è lo strumento collaborativo che ci siamo dati per farlo e su cui vogliamo puntare anche nei prossimi anni, insieme ai Comuni, per dare risposte concrete e ambiziose alle esigenze dei territori”.

Crisi Alco, Lorenzoni: “Governo e Regione Lombardia in campo a difesa dei dipendenti”

in Commercio/Economia/Istituzioni/Parlamento e governo/Regione by
Alco grande distribuzione - foto dal web

“Il Ministero del Lavoro sta monitorando assieme a Regione Lombardia la situazione del Gruppo, l’attenzione delle Istituzioni è molto alta in questo momento”. Così Eva Lorenzoni, Deputato della Lega, che nei giorni scorsi ha presentato, assieme agli altri parlamentari del Carroccio, un’interrogazione al Ministero del Lavoro circa la crisi occupazione del Gruppo L’Alco.

“Nella giornata di oggi – prosegue Eva Lorenzoni – il Ministero del Lavoro ha risposto con una nota, dove delinea un quadro puntuale circa la grave situazione del gruppo, che ha portato alla chiusura dei punti vendita Despar e Altasfera.

Come ho voluto evidenziare nella mia interrogazione la cosa più importante è certamente la tutela dei lavoratori, circa 700 dipendenti, e il Governo condivide questa linea programmatica. I contatti con Regione Lombardia in queste ultime settimane sono stati costanti e il 15 di aprile si è tenuto un incontro dove l’azienda ha comunicato che il giudice delegato sarebbe orientato ad autorizzare la richiesta di ricorrere alla CIGS per le due delle tre ragioni sociali del gruppo già in concordato. Inoltre viene riferito che sarebbe stata presentata presso il tribunale la richiesta di concordato anche per l’altra ragione sociale, per cui verrà richiesta, anche in questo caso, la cassa integrazione per cessazione.
A questo occorre aggiungere come qualcosa sembrerebbe muoversi circa una possibile acquisizione da parte di un player primario del settore, che potrebbe garantire la riapertura di più della metà dei punti vendita al dettaglio e di tutti i centri commerciali. Inoltre l’azienda ha riferito come sia pervenuta l’offerta di un altro attore economico, in competizione con quella arrivata in precedenza. A questo proposito il giudice sarebbe orientato a una gara competitiva per l’assegnazione degli asset aziendali.
Esattamente come sta facendo Regione Lombardia, pronta ad attivare le politiche attive per il lavoro, continueremo a monitorare da vicino la vicenda, tenendo conto di come l’obiettivo primario sia garantire ingressi economici nell’immediato ai dipendenti, cercando di fare in modo – conclude Lorenzoni – che le ipotesi di acquisizione possano concretizzarsi con la minor perdita possibile di posti di lavoro”.

Crisi gruppo Alco, il caso arriva in parlamento

in Alimentare/Commercio/Economia/Istituzioni/Parlamento e governo/Politica by
Alco grande distribuzione - foto dal web

Il caso del gruppo L’Alco di Rovato arriva in parlamento con un’interrogazione depositata dalla Lega di Brescia. La catena gestisce i supermercati Despar, Interspar ed Eurospar, ma è alle prese da tempo con una pesante crisi finanziaria che ha portato a chiusure temporanee.

Nei 44 punti vendita sono circa 700 le persone occupate e proprio sulla loro sorte si è concentrata l’attenzione dei deputati bresciani Eva Lorenzoni (primo firmatario), Simona Bordonali, Giuseppe Donina, Paolo Formentini, Matteo Micheli e Raffaele Volpi.

“Visto il grave clima di incertezza che interessa i lavoratori del Gruppo L’Alco – spiega Eva Lorenzoni – ho ritenuto fondamentale coinvolgere il Ministero del Lavoro con questa interrogazione, per cercare di fornire delle risposte ai numerosi dipendenti interessati. Occorre ricordare come il gruppo controlli i marchi Despar e Altasfera, per un totale di 44 punti vendita che danno lavoro a circa 700 persone. La mancanza di liquidità da parte dell’azienda, la chiusura temporanea dei punti vendita, ma soprattutto la fine della cassa integrazione Covid, scaduta al 31 marzo, destano enorme preoccupazione tra i lavoratori. Regione Lombardia è già scesa in campo nelle scorse settimane in veste di mediatore istituzionale, assieme alla Prefettura di Brescia, con l’obiettivo di assicurare il pagamento dei tre mesi di stipendi arretrati, oltre alla tredicesima di dicembre. La fase odierna è dunque molto delicata ed è la ragione per cui ho voluto presentare questa interrogazione ai due ministeri coinvolti. Riteniamo che potrebbe essere utile creare di un tavolo istituzionale, coinvolgendo Regione Lombardia, per fornire – conclude Lorenzoni – risposte ai dipendenti”.

Apindustria incontra i parlamentari della Lega: ecco le richieste

in Api/Associazioni di categoria/Economia/Istituzioni/Parlamento e governo/Politica by

Iniziare a normalizzare progressivamente il mercato del lavoro e sospendere l’entrata in vigore della legge sulla crisi d’impresa almeno fino alla fine del 2022. Sono due delle richieste sulle quali il Presidente di Confapi Apindustria Brescia Pierluigi Cordua, affiancato dal Vice Presidente Vicario Marco Mariotti e dal presidente di Unionalimentari Paolo Uberti, ha sollecitato ieri i tre parlamentari bresciani Simona Bordonali, Stefano Borghesi ed Eva Lorenzoni. «È necessario iniziare a sbloccare il divieto dei licenziamenti per le attività che sono già ripartite – afferma Cordua -. Il mercato del lavoro va riportato progressivamente alla normalità a piccoli passi ed è necessario avviare fin da ora un movimento di sblocco della situazione. Che non sia repentino e che sia invece graduale a seconda delle situazioni e fermo restando, ovviamente, il mantenimento della cassa Covid per le imprese che ne avessero ancora bisogno». Cordua si è detto anche molto preoccupato per l’ormai imminente entrata in vigore della legge sulle crisi d’impresa: «Una legge pensata per una situazione ante Covid e che ora non è più adeguata – sottolinea Cordua -. Il rinvio dell’entrata in vigore al prossimo 1° settembre non è sufficiente per ristabilire la situazione economica, perché il mercato e le imprese in questo momento hanno ancora bisogno di alcuni anni per assestarsi e recuperare quanto perduto. Per noi è necessario rinviare l’entrata in vigore della norma almeno fino alla fine del 2022». Tra le altre richieste non meno importanti: la necessità di prevedere dei ristori anche per il mondo industriale del settore HORECA, impossibilitato di fatto a lavorare ma senza alcuna forma di sostegno; l’azzeramento dell’IRES e dell’IRAP alle aziende che nel 2020 hanno subito un calo del fatturato superiore al 30%, in quanto è evidente che queste imprese hanno o avranno crisi di liquidità e devono quindi essere sostenute e non certo costrette ad indebitarsi per pagare tasse. Resta aperto ovviamente anche il nodo della campagna vaccinale e della necessità di coinvolgere in maniera diretta le aziende e gli imprenditori in modo che diventino promotori e testimonial della campagna vaccinale anti-covid anche attraverso il coinvolgimento dei medici del lavoro. «È una campagna che stiamo sostenendo da settimane – ricorda Cordua -, rispetto alla quale i consensi sono stati tanti. Ora è arrivato il momento di dare attuazione a questa proposta perché il Paese, non certo solo le imprese, ha bisogno che venga impiegata ogni risorsa possibile per fare in modo che la campagna vaccinale abbia successo e venga attuata in tempi rapidi. Solo in questo modo ci potrà infatti essere una ripresa dell’economia». 

Fiere, la Regione stanzia 1 milione di euro: “Settore abbandonato dal Governo”

in Economia/Eventi/Fiere/Istituzioni/Regione by

Regione Lombardia è pronta a sostenere il sistema fieristico. Dal 10 febbraio al 2 marzo 2021 potranno essere presentate le domande per accedere ai contributi previsti dal ‘Bando di sostegno alla ripresa del sistema fieristico lombardo 2021’ che mette a disposizione 1.000.000 di euro.

L’iniziativa è finalizzata a promuovere la ripartenza del comparto dopo la crisi indotta dall’emergenza epidemiologica da Covid-19, sostenendo l’organizzazione e lo svolgimento delle manifestazioni di livello internazionale e nazionale del calendario regionale 2021.

GUIDESI: AIUTI PERCHE’ FIERE DIVENTINO SISTEMA – “Con questa misura – ha detto Guidesi – concentriamo la nostra attenzione al comparto fieristico, uno dei settori più colpiti dalla crisi economica. Attraverso le fiere facciamo conoscere al mondo le eccellenze lombarde e per questo non possiamo più permetterci di bloccare un sistema così strategico. Regione Lombardia, anche in questo caso, vuole fare concretamente la sua parte e la misura va in questa direzione; adesso ci attendiamo dal Governo che si attivi per concedere i fondi rimasti bloccati e permettere al settore di poter tornare a lavorare. Sarà fondamentale a medio-lungo termine che il settore fieristico Lombardo diventi sistema. La ripartenza delle fiere sarà fondamentale anche per tutta la filiera, di cui troppo spesso ci si dimentica, come ad esempio gli allestitori, fornitori e i servizi”.

CHI PUÒ PARTECIPARE – Gli organizzatori di manifestazioni fieristiche che, alla data del 31/12/2020, abbiano almeno una manifestazione fieristica riconosciuta di livello internazionale o nazionale inclusa nel Calendario Fieristico Regionale 2021, approvato da Regione.

I PROGETTI – I progetti devono riguardare la realizzazione di una manifestazione fieristica in presenza, eventualmente affiancata da una versione virtuale in corrispondenza con la versione in presenza. Sarà ammissibile anche la sola versione virtuale in caso di perdurare dell’emergenza. Le manifestazioni devono avere qualifica internazionale o nazionale e svolgersi nel 2021.

SPESE AMMMESSE – Le spese ammissibili includono tutte le spese base di organizzazione di una fiera, quali: locazione dell’area espositiva, gli  allestimenti per aree comuni (palchi, aree convegni, aree buyer, aree B2B, aree catering); la pubblicità su media, comunicazione online, catalogo e materiali cartacei di promozione; i canoni per la locazione di siti web, piattaforme ed applicazioni informatiche – Consulenze informatiche per lo sviluppo, l’adattamento o l’aggiornamento siti web, piattaforme ed applicazioni informatiche; le spese per sicurezza e prevenzione del contagio, inclusi materiali di consumo e personale esterno per security , le consulenze per la ricerca di buyer e clienti all’estero, le spese per l’accoglienza di operatori e buyer esteri e il personale interno dipendente dedicato all’organizzazione e gestione della manifestazione, fino a un massimo del 20% del totale del progetto)

GLI IMPORTI – L’importo dell’aiuto è pari al 40% spese presentate fino a massimo di: 40.000 euro  per le fiere di livello internazionale e  25.000 per le fiere di livello nazionale Qualora la manifestazione, inizialmente calendarizzata per il 2020, sia risultata beneficiaria di un contributo sul precedente “Bando per la promozione e lo sviluppo del sistema fieristico lombardo 2020” (dell’importo massimo di € 35.000), ma sia stata rinviata al 2021 a causa dell’emergenza, potrà comunque ottenere un finanziamento anche sul bando in oggetto, purché su differenti spese e per un importo massimo inferiore, pari a 25.000 euro per le fiere di livello internazionale e 15.000 euro  per le fiere di livello nazionale.

PROCEDURA – Le domande saranno ammesse tramite procedura valutativa a graduatoria. Gli aiuti saranno erogati a saldo, a rendicontazione del progetto e delle spese, da presentare entro il 31 dicembre 2021. (LNews)

Regione, già partiti 5mila bonifici a sostegno delle micro-imprese esclude dal Dl Ristori

in Economia/Istituzioni/Regione by

Circa 5.000 bonifici già consegnati: liquidità fresca e ossigeno per le microimprese lombarde escluse dai DL ristori del Governo.

E’ già stato erogato il primo flusso di pagamenti degli indennizzi che il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e la Giunta mettono a disposizione delle filiere produttive che stanno soffrendo particolarmente gli effetti della crisi economica.  Le conferme e l’apprezzamento per questa tempestività arrivano dalle associazioni di categoria che hanno segnalato soddisfazione da parte dei titolari delle aziende loro associate.

“Nel segno della concretezza e della immediatezza – commenta il governatore – sono stati  già disposti bonifici a favore di circa 5.000 su circa 19.100 microimprese che hanno presentato correttamente la domanda di sussidio regionale dell’Avviso 1, per un valore totale di oltre 6,6 milioni di euro. Con la stessa tempestività seguiranno gli altri flussi di pagamenti fini a completare l’erogazione di tutti i sussidi dell’Avviso 1 che ammontano a circa 28 milioni”.

“Il pacchetto di aiuti – spiega il presidente Fontana – che abbiamo chiamato ‘Rilancio Lombardia’  tiene conto delle necessità delle microimprese e mette a disposizione, da subito, risorse vitali per una parte importante del sistema economico della nostra regione”.

Il piano ‘Rilancio Lombardia’, recentemente rifinanziato dalla Giunta regionale, mette a disposizione oltre 210 milioni di risorse e ha una sua articolazione specifica negli ‘Avvisi’ che rientrano, in questo caso, nell’azione ‘Sì Lombardia’.

“Interventi – prosegue il presidente Fontana – a sostegno di famiglie, lavoratori e imprese lombarde ispirati a tre principi fondamentali.  Il primo è quello di ‘non lasciare indietro nessuno’ integrando i ristori governativi evidentemente insufficienti per le microimprese e destinando supporto anche a quelle platee completamente dimenticate dal Governo come quelle dei lavoratori autonomi senza partita IVA”.

“Il secondo principio ispiratore – rimarca il presidente Fontana –  è quello della semplificazione burocratica, come dimostrato dal fatto che in appena 5 giorni lavorativi sono state presentate oltre 19.000 domande interamente on line, senza necessità di allegare alcuna autocertificazione. Il terzo principio è quello della rapidità di esecuzione: avevamo previsto di fare arrivare i bonifici entro Natale e la partenza di questo primo flusso di pagamenti è la prova migliore di qualunque altra parola”.

‘Rilancio Lombardia’ è una misura deliberata dalla Giunta regionale lo scorso 17 novembre e, dopo pochi giorni,  è stato aperto il sistema di presentazione della domanda on line dal 23 al 27 novembre sul sito www.bandi.regione.lombardia.it con apposite finestre dedicate a specifiche attività e con il coinvolgimento delle microimprese con codici Ateco relativi a comparti che hanno subito i più gravi effetti della crisi provocata dalla pandemia. Il primo flusso di pagamenti è partito a 5 giorni dalla chiusura del primo Avviso.

Allo stesso modo funzionerà l’Avviso 1-bis che aprirà la piattaforma di presentazione delle domande dal 9 al 15 dicembre, con un ulteriore stanziamento complessivo di 43,7 milioni di euro sempre a sostegno delle micro imprese lombarde di altre filiere produttive particolarmente penalizzate dalla crisi economica conseguente a quella sanitaria.

Turismo, dal 10 dicembre aperte le domande per i ristori della Regione

in Bandi/Economia/Istituzioni/Regione by
Turismo, foto generica da Pixabay

“A partire dal 10 dicembre i professionisti e gli operatori del turismo potranno presentare la domanda per ottenere le risorse previste dalla misura ‘Sì Lombardia’: un sostegno importante per un settore particolarmente colpito dalla crisi economica. Regione Lombardia dimostra con i fatti di essere vicina a migliaia di famiglie in difficoltà, nella convinzione che il 2021 possa essere un anno di rilancio per un comparto fondamentale per l’economia nazionale e regionale”.
Lara Magoni, assessore regionale al Turismo, Marketing territoriale e Moda, commenta così l’apertura della ‘finestra 4’ del nuovo provvedimento nell’ambito dell’iniziativa ‘Sì! Lombardia’, che rientra nel più ampio piano di finanziamenti denominato ‘Rilancio Lombardia’.

A partire dalle ore 15 del prossimo 10 dicembre, le microimprese appartenenti alla filiera del turismo potranno inviare le domande per ottenere un indennizzo una tantum di 1.500 euro. Sono sei le finestre previste dal nuovo bando di Regione Lombardia. In particolare, la ‘finestra 4’ si compone delle categorie: attività culturali e dello spettacolo; sport e intrattenimento bambini; turismo; trasporti persone. Le risorse finanziarie destinate complessivamente a queste filiere produttive ammontano a 7.3030.849 euro.

I beneficiari del settore del turismo sono i seguenti:
Codice Ateco 79.90: Altri servizi di prenotazione e attività connesse;
Codice Ateco 79.90.1: Altri servizi di prenotazione e altre attività di assistenza turistica non svolte dalle agenzie di viaggio;
Codice Ateco 79.90.11: Servizi di biglietteria per eventi teatrali, sportivi ed altri eventi ricreativi e di intrattenimento;
Codice Ateco 79.90.19: Altri servizi non svolti da agenzie di viaggio;
Codice Ateco 74.30.00: Traduzione ed interpretariato.

“Si tratta di interventi – aggiunge Lara Magoni – mirati a sostegno di famiglie, lavoratori e imprese lombarde dimenticate dal Governo. Il nostro principio ispiratore è quello di ‘non lasciare indietro nessuno’, semplificando al massimo le pratiche burocratiche per ottenere le risorse e velocizzandole. Nel giro di un mese i soldi sono sul conto corrente. Ecco come si aiutano, concretamente, i cittadini. Regione Lombardia, ancora una volta, risponde presente”.

Le domande dovranno essere presentate entro il 15 dicembre 2020 alle ore 17, utilizzando esclusivamente il sistema informatico ‘Bandi Online’ di Regione Lombardia https://www.bandi.regione.lombardia.it/.

Il termine massimo di conclusione del procedimento per ogni domanda, dalla concessione alla liquidazione dell’erogazione, sarà di 30 giorni a decorrere dalla presentazione della domanda medesima.

Dalla Regione 8 milioni di euro per le Comunità montane bresciane

in Economia/Istituzioni/Regione/Turismo by

Regione Lombardia stanzia 35 milioni di euro a favore delle 23 Comunità Montane, di cui circa 8 milioni per il Bresciano. Risorse che potranno essere spese per progetti strategici volti a migliorare lo sviluppo e la tutela dei territori ad alta quota. Lo prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale a Montagna, Enti locali e Piccoli Comuni, Massimo Sertori, nell’ambito della legge regionale 9 del 4 maggio 2020, ‘Interventi per la ripresa economica’, che assegna finanziamenti agli Enti Locali.

AL LAVORO PER FAR CRESCERE LA MONTAGNA LOMBARDA – “Abbiamo messo in campo in maniera tempestiva queste importanti risorse – spiega l’assessore Massimo Sertori – per aiutare a far ripartire e crescere la montagna lombarda, anche a seguito degli effetti negativi provocati dalla pandemia da Covid-19”. 

“Questa misura infatti è stata pensata per realizzare opere strategiche che concorreranno allo sviluppo sostenibile e alla tutela del territorio e dell’ambiente. L’assessorato che guido – ha continuato – prosegue nell’obiettivo prioritario di creare le migliori condizioni di servizi e di lavoro per i cittadini che abitano i territori montani. Gli interventi, che dovranno essere completati entro il 31 dicembre 2022, sono individuati direttamente dai territori stessi, garantendo l’unità di intenti e il lavoro di condivisione messo a frutto dai presidenti delle Comunità Montane lombarde”, conclude Sertori.  

AMBITI DI INTERVENTI – Le Comunità Montane possono destinare le risorse alla realizzazione di propri progetti di opere pubbliche nelle materie inerenti alle funzioni proprie, conferite o delegate, in materia di:

– sviluppo territoriale sostenibile, compresi interventi in materia di mobilità sostenibile; interventi per la realizzazione, l’adeguamento e la messa in sicurezza di strade, scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale; abbattimento delle barriere architettoniche e interventi per fronteggiare il dissesto idrogeologico e per la riqualificazione urbana;

– efficientamento energetico, compresi interventi volti all’efficientamento dell’illuminazione pubblica, al risparmio energetico degli edifici di proprietà pubblica nonché all’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili;

– rafforzamento delle infrastrutture indispensabili alla connessione internet, alla fibra ottica e alla realizzazione e ampliamento di aree ‘free wi-fi’.

I progetti possono riguardare il patrimonio pubblico di competenza delle Comunità Montane o dei Comuni ad esse afferenti.

RIPARTIZIONE DEI CONTRIBUTI A DISPOSIZIONE 

Alta Valtellina 2.398.698 euro,  

Alto Garda Bresciano 1.329.784 euro,   

Laghi Bergamaschi 1.408.893 euro,     

Lario Intelvese 979.839 euro,   

Lario Orientale – Valle San Martino 1.364.203 euro,    

Oltrepo Pavese 1.709.518 euro,   

Piambello 1.053.159 euro,  

Scalve 1.473.423 euro,   

Sebino Bresciano 971.193 euro  

Triangolo Lariano 1.222.570 euro,    

Valchiavenna 1.766.734 euro,     

Valle Brembana 1.744.460 euro,    

Valle Camonica 2.628.783 euro,    

Valle Imagna 812.605 euro,  

Valle Sabbia 1.604.334 euro,  

Valle Seriana 2.020.255 euro,    

Valle Trompia 1.556.678 euro,  

Valli del Lario e del Ceresio 1.401.647 euro,     

Valli del Verbano 1.297.352 euro,     

Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera 1.303.442 euro,  

Valtellina di Morbegno 1.493.551 euro,  

Valtellina di Sondrio 1.982.914 euro,     

Valtellina di Tirano 1.475.954 euro.

La Lombardia annuncia: 167 milioni di euro per categorie escluse dai decreti del Governo

in Economia/Istituzioni/Regione by

Un sostegno concreto di 167 milioni di euro alle categorie produttive lombarde che stanno subendo di più gli effetti della crisi economica.
Un aiuto a chi si trova in difficoltà a causa della pandemia, liquidità che viene immessa subito nel sistema.

“Con le delibere approvate oggi, abbiamo costruito un impianto di interventi organici per persone, famiglie e imprese lombarde. Devo ringraziare l’intera Giunta regionale e in particolare l’assessore al Bilancio Davide Caparini per avere reso possibile questo ulteriore segnale di attenzione per i nostri cittadini” sottolinea il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.

INTEGRAZIONE E COMPLEMENTARIETA’ – “Abbiamo seguito – aggiunge – la duplice logica, dell’integrazione e della complementarietà degli ultimi interventi emergenziali del Governo, con l’unico fine di non lasciare indietro nessuno. Secondo la logica integrativa dei ristori statali, abbiamo previsto sostegno alle micro imprese – quelle fino a 10 dipendenti e 2 milioni di fatturato – e ai lavoratori autonomi con partita IVA di quelle filiere produttive, che risentono particolarmente degli effetti delle restrizioni causate dall’andamento della curva epidemiologica”.

I BENEFICIARI – Sono coinvolte, in particolare, alcune attività del commercio al dettaglio anche in forma ambulante, della filiera degli eventi, dei trasporti con taxi, NCC e autobus turistici, del turismo, dello sport, degli intrattenimenti e dei servizi alla persona. Tutti settori che registrano anche una particolare densità di operatori che svolgono la loro attività in forma professionale con partita IVA.

Sono previste sette specifiche ‘finestre’ per le imprese, in base ai codici Ateco (ATtività ECOnomica) dal 23 al 27 novembre: i contributi saranno erogati entro il 31/12 con bonifico immediato. La seconda finestra, riservata alle partite, Iva è prevista dall’11 al 15 gennaio.

“L’individuazione del perimetro dei nostri sostegni – chiarisce il governatore della Lombardia – è stata fatta attraverso i codici ATECO, includendo i relativi professionisti e imprese. Lo stanziamento complessivo per queste platee è di 54, 5 milioni di euro”.

LIQUIDITA’ PER MICRO IMPRESE RISTORAZIONE E ESERCIZI ‘STORICI’ – “Alle micro imprese della ristorazione e per le storiche attività – spiega il presidente Fontana – abbiamo previsto una misura di sostegno all’accesso alla liquidità fino a 30.000 euro, mediante un contributo a fondo perduto per l’abbattimento tassi nei limiti del 3%. La misura si chiama ‘Credito Ora’ e lo stanziamento complessivo ammonta a 22 milioni di euro”.

‘CREDITO ORA’ E ‘CREDITO ADESSO’ – A ‘Credito Ora” sarà affiancato il rifinanziamento della misura già avviata che si chiama ‘Credito Adesso’, irrobustita con altri 25 milioni di euro.

LAVORATORI AUTONOMI E PARTITE IVA – “Nella logica della complementarietà – rimarca il presidente Fontana – abbiamo previsto una misura per i lavoratori autonomi senza partita IVA, privi di qualunque forma di sostegno del reddito, rimasti totalmente esclusi da ogni forma di ristoro degli ultimi provvedimenti governativi. A questa platea, prevediamo di erogare un contributo di 1.000 euro attraverso la loro partecipazione al nostro sistema di politiche attive regionali della Dote Unica Lavoro (DUL)”.

In questo specifico caso, lo stanziamento iniziale ammonta a 40 milioni di euro.

CONTRASTO ALLA POVERTA’ E AIUTI A SETTORE TRASPORTO PERSONE -Il presidente Fontana ha inoltre specificato che a queste misure la Giunta regionale ha condiviso di aggiungerne altre due: una è destinata al contrasto alla povertà per quei cittadini attivi privi di qualsiasi altra tutela, con uno stanziamento già definito di 22 milioni di euro; l’altra destinata al settore dei ‘trasporti persone’ con taxi, NCC e autobus turistici, per i quali abbiamo deciso di rimborsare il bollo auto, attraverso apposita norma regionale. Per questa misura lo stanziamento previsto è di 3,5 milioni di euro.

“Voglio precisare – assicura Fontana – che gli interventi organici di oggi si affiancano infatti al ‘piano Lombardia’ con cui abbia destinato 3,5 miliardi di euro per investimenti”.

MISURE CONDIVISE CON COMPONENTI ‘PATTO PER LO SVILUPPO’ – “Voglio anche evidenziare che questo pacchetto di aiuti – specifica il presidente – è l’esito di un rapporto continuo con tutti il partenariato economico-sociale consultato nelle sedi del Patto dello Sviluppo, è il risultato della costante analisi del quadro dei rimedi assunti a livello centrale e l’attuazione di impegni che hanno trovato spazio nel quadro delle risorse a disposizione del nostro bilancio regionale, che non può mai chiudere con un deficit”.

EVITARE CHE SOSTEGNI SIANO TASSATI – “Come abbiamo fatto con i cosiddetti ‘decreti ristori’ – commenta il presidente Fontana – continueremo a mantenere un costante presidio sulla prossima legge di bilancio, avanzando anche per quel provvedimento legislativo gli emendamenti di cui abbiamo bisogno per evitare che i nostri sostegni siano assoggettati a tassazione”.

NESSUNO SIA LASCIATO INDIETRO – “Anche attraverso il lavoro in Conferenza delle Regioni – prosegue – questo nostro presidio sarà determinante come lo è stato proprio con gli ultimi citati provvedimenti governativi. La somma complessiva del nostro impianto di sostegni ammonta a 167 milioni di euro, ma continueremo a lavorare proprio perché nessuno sia lasciato indietro”.

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